Egregio Direttore,
non sono solita scrivere ai giornali per vari motivi, anche di discrezione e timidezza, ma quello che leggo da giorni mi impedisce di tacere, di rinunciare al doveroso contributo civico di “metterci la faccia”, esercitando il diritto-dovere di riflettere sulle cose, sui fatti e sui progetti (…ehm) che si vorrebbero sdoganare per creare novità a Lipari…
Se fossimo in una storia di Camilleri, leggeremmo espressioni come “si senti ’na picca di scarmazzu” a proposito di voli da e per Lipari, di piste, ultraleggeri, aerucci da pochi posti che dovrebbero rinfrancare le tasche degli operatori turistici liparesi o eoliani in generale, delle nostre famiglie!, portando una decina di turisti in più per le centinaia di posti-letto che restano vuoti da varie estati.
Vivo stabilmente a Lipari da due autunni… vi avevo vissuto fino al 1979, poi sono andata a studiare e lavorare fuori.
In questi ultimi mesi ho assaporato il valore di abitare qui di continuo, ritrovando i limiti e i condizionamenti che l’insularità pone anche nel terzo millennio.
Ritrovando le caratteristiche e la fenomenologia del clima che caratterizza le diverse contrade dell’isola, a diverse altitudini e in differenti condizioni di morfologia del territorio…
Siamo al mare, è vero, e siamo nel regno di Eolo, ma la nebbia che ho attraversato in primavera inoltrata per raggiungere la scuola di Quattropani è paragonabile a quella che in Valpadana si vede fuori centro urbano in autunno al mattino presto… La nebbia di Quattropani è fitta, va a banchi bassi che sfiorano l’erba, nasconde il profilo dei timponi e le curve dello stradale.
La nebbia in Valpadana invece un tempo era suggestiva, romantica dicono, ma oggi puzza di smog e spesso porta in centro città al mattino anche l’odore inteso dello stallatico che concima la pianura…
La nebbia a Milano Linate non ha evitato che alle otto del mattino nel 2001 morissero 118 persone, in un aereo al decollo al quale un altro aeuruccio (un Cesna…) ha tagliato la strada per mancanza di visibilità e radar difettosi…
Se accadesse una cosa del genere a Castellaro, non avremmo il tempo nemmeno di far salire le ambulanze… mai per carità, mai!
Io mi auguro che la gente di Quattropani abbia un sussulto di coscienza, ma davvero forte, e difenda la pace di Castellaro così come l'inagibilità dell'idea di piazzarvi un'aviopista...
Vorrei che i sostenitori di questa follia stessero per tre giorni tra la nebbia che inizia a Quattrocchi e il vento che aumenta a Varisana, mulinando fino a Chiesa Vecchia, per rendersi conto di cosa significa e soprattutto prima di farsi "illudere" da pifferai magici dell’ultima guardia...
E ai costi del carburante si è pensato? Noi in Italia non siamo autonomi, in termini di risorse energetiche, come può esserlo l’americano medio con il brevetto e l’aereo parcheggiato in giardino…
Qui nel basso Tirreno siamo in rosso per gli aliscafi e volete che resti attivo il conto per gli aerei...
Alitalia taglia i voli da e per la Sicilia, e dobbiamo credere che i costi dei voli alle Eolie siano realmente sostenibili?
A Malpensa avevano creato un hub faraonico, poi i brianzoli hanno protestato per il rumore scendendo a bloccare le autostrade con manifestazioni di protesta affollatissime e politicamente connotate: oggi piangono tutti… per lo spreco di soldi, per lo scempio de territorio, per il fallito utilizzo pieno dell’hub, per la diminuzione dei voli, per la delusione dei mancati ritorni economici sui quali in molti avevano sperato e favoleggiato… Parola di una viaggiatrice che ha girato un po’.
Ma che ci raccontano ora a Lipari?
Perché invece non si guarda alla possibilità di rinnovare aliscafi e navi, adeguati al passeggero del terzo millennio, fruendo di risorse energetiche alternative con acquisti magari coperti da sostegni pubblici già in atto nel nostro paese…
Pensiamoci e attenti prima di rovinare per sempre Castellaro.
Con i migliori saluti,
Lina Paola Costa