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sabato 22 ottobre 2011

L'indignazione (di Giovanni Giardina)

Riceviamo e pubblichiamo:
Lo  faccio  con  ritardo  perche’  in questi giorni le testate giornalistiche sono  state  invase  da  fatti  certamente  meritevoli di  priorità ma,  non è  di  meno  rilievo  lo sconcerto  che ho  provato  giorni  fa nel  sentire  un’ intervista  fatta  al  vice  Sindaco  e  assessore  Giulio  China e che non poteva passare inosservata . (RIGUARDAVA   i danni  provocati  dal  cattivo  tempo a  Lipari ).
Diverse  le  immagini  e le  localita’  colpite,  ma  quando  si  parlo’  della  via  Roma  e  di  Marina  corta, gli venne rivolta  questa domanda: "E  quello  che  e’  successo  in  via  Roma ?".  Il  nostro  vice Sindaco  rispose: "Qui succede sempre ! questo perche’ la’… sotto il  ponte, c’e’ una vasca che almeno una volta al  mese si dovrebbe  pulire”."
Mi  sarei aspettato un' altra  domanda che  pero’ non venne fatta.  E  chi  deve  pulirla? 
 Il vice Sindaco  e assessore  al  ramo si era dimenticato  in quel momento del  ruolo che copre , rispondendo da semplice cittadino. Caso  di  demenza  senile ? Mi  sono  sdegnato,  prima  per  l’immagine  che  rappresenta  al  Comune  di  Lipari, poi per il Sindaco e la sua  giunta ,che per difetti della politica, deve  sopportare ; infine per il  partito, che China rappresenta in giunta e che  lo stesso  ha scelto  per  amministrarci compiaciuto ed appagato. Ora da  liparoto v’invito a fare  memoria, per avere conferma.  .
Non e’vero che ogni anno assistiamo sempre alle stesse  cose , vediamo le stesse  immagini ? Avete  visto  marina  corta  i  materiali  che  sono scesi? Certo non era solo acqua e fango, ma  materiali e rifiuti di tutti  i  generi, che ormai da anni proliferano  e messi a  dimora indisturbatamente sotto quel ponte coperto. Un serio e attento assessore, prima che iniziano le prime piogge , non  dovrebbe per  logica far fare una preventiva  e seria ricognizione seguita  da eventuali  interventi di  bonifica? Di chi e’ il compito di sorvegliare il nostro territorio? Di chi e’ il compito fare opera di prevenzione? Pulire le vasche, i pozzetti, i torrenti  le strade,  la vasca  di Calandra, ecc..? Pensate che senza  la  prevenzione sia  piu’ economico?  Per  i post  interventi, e danni subiti a  persone o cose, successivamente si spende molto di piu’.  Credetemi  mi sento indignato ! Non volevo farlo e capisco  anche che sto  diventando   troppo invadente,  approfittando del vostro spazio, ma  come si fa a far  passare  inosservate  certe  cose?  Di anno in anno ormai   rassegnati  assistiamo le stesse scene! (tutte degne  di  essere  mandate a  paperissima).
Infine mi tornano  in  mente coloro  che  proposero di  sottoporre  tutti i parlamentari al test della droga ; suggerirei di estenderla a tutti i pubblici  amministratori, e se siete d’accordo con me;  con  l’obbligo del collaudo……. (ogni due anni)  come  si  fa  per  i  veicoli. Chissa’...quanta  gente  uscirebbe  fuori  da  rottamare! E  invece  li  dobbiamo  sopportare e  per  giunta  pagare  profumatamente. Appuntamento  ai  prossimi  temporali.
Giovanni Giardina

venerdì 21 ottobre 2011

Fidejussione per Siremar, interviene D'Alia

Pubblichiamo l'interrogazione del senatore Giampiero D'Alia al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri per le politiche europee, dello sviluppo economico e dell'economia e delle finanze 
Premesso che:
con decreto del Ministero dello sviluppo economico del 17 settembre 2010, la Siremar è stata ammessa alla procedura di amministrazione straordinaria di cui all'art. 3, comma 3, del decreto-legge n. 347 del 2003, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 39 del 2004;
con avviso pubblicato su vari organi di stampa, il commissario straordinario della procedura invitava chiunque fosse in grado di garantire la continuità del servizio pubblico di trasporto marittimo e a presentare manifestazioni di interesse per l'acquisto del ramo di azienda di Siremar preposto all'erogazione in regime convenzionale del servizio di collegamento con le isole, di cui alla legge 20 dicembre 1974, n. 684;
in tale invito si precisava che l'obiettivo della procedura promossa era la dismissione, mediante trattativa privata, ai sensi dell'art. 4, comma 4-quater, del citato decreto-legge n. 347 del 2003, del complesso aziendale della Siremar preposto all'erogazione del servizio di collegamento con le isole, di cui al suddetto regime convenzionale, al fine di proseguire e concludere il processo di liberalizzazione del settore di cabotaggio marittimo da realizzarsi mediante privatizzazione;
il 23 maggio 2011, termine indicato dalla procedura, presentavano offerta: la società Navigazione siciliana SpA, con sede a Trapani, costituita tra Ustica Lines SpA, con sede a Trapani, e Caronte & Tourist SpA, con sede a Messina, e la Compagnia delle isole SpA, con sede a Palermo, presso l'Assessorato regionale all'economia, costituita da Mediterranea holding di savigazione SpA, anche essa con sede a Palermo presso il medesimo assessorato, Davimar Eolia navigazione Srl, con sede a Milazzo, Navigazione generale italiana SpA, con sede a Messina, Lauro.it SpA, con sede ad Ischia (Napoli), Isolemar Srl, con sede a Napoli; successivamente alla presentazione dell'offerta, entrava a far parte di tale compagnia societaria anche la Sicilia occidentale marittima Srl, con socio unico, con sede a Trapani;
nell'ambito del procedimento, succintamente descritto, la Regione Siciliana ha assunto iniziative che appare opportuno segnalare all'attenzione dei Ministri in indirizzo;
in primo luogo, la Mediterranea holding di navigazione SpA costituita in data 17 febbraio 2010 è oggi dotata di un capitale sociale così ripartito tra i singoli soci: la Regione Siciliana detiene il 53,94 per cento del capitale sociale, la Lauro.it SpA il 27,70 per cento, Isolemar Srl l'11,80 per cento, Acies Srl il 6,56 per cento;
la Mediterranea holding di navigazione SpA detiene, a sua volta, il 66 per cento del capitale sociale della Compagnia delle isole SpA, che, come sopra indicato, ha presentato offerta di acquisizione del ramo di azienda Siremar;
ne deriva che la Regione Siciliana è il socio maggioritario della società (Mediterranea holding di navigazione SpA) che, a sua volta, possiede la maggioranza del capitale sociale della società (Compagnia delle isole SpA) che si è proposta l'acquisto del ramo di azienda;
in aggiunta, come si evince da organi di stampa e da atti di sindacato ispettivo indirizzati alla Presidenza della Regione Siciliana e all'Assessore all'economia da alcuni componenti l'Assemblea regionale siciliana, pare che, nell'ambito dell'offerta di acquisto presentata dalla Compagnia delle isole SpA, UniCredit abbia manifestato disponibilità a garantire i pagamenti dilazionati ivi previsti in ragione di una promessa di controgaranzia in suo favore formulata direttamente dalla Regione Siciliana sotto forma di lettera di patronage;
ne deriva, pertanto, che la Regione ha assunto nella vicenda della privatizzazione della Siremar un ruolo primario ed essenziale, divenendone nei fatti la principale protagonista, e ciò tanto per l'entità dell'apporto economico operato quanto per gli impegni assunti al fine di garantire il pagamento del prezzo di acquisto offerto;
quanto precede suscita una perplessità di fondo: nel caso di specie la privatizzazione di un'impresa pubblica viene realizzata grazie all'apporto economico decisivo di una pubblica amministrazione, in evidente contraddizione rispetto alle manovre di finanza pubblica dirette alla dismissione delle partecipazioni societarie pubbliche;
ciò va valutato anche alla luce della complessiva operazione di dismissione delle società regionali, originariamente ricondotte sotto il controllo della società Tirrenia di navigazione SpA, adibite al trasporto marittimo locale;
in primo luogo, infatti, occorre ricordare che, con decreto-legge n. 135 del 2009, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 166 del 2009, veniva trasferito il 100 per cento del capitale sociale di tali società alle rispettive Regioni di appartenenza territoriale affinché provvedessero alla successiva privatizzazione attraverso procedure di gara aperte, con la sola esclusione della Siremar, in ragione del diniego espresso dalla Regione Siciliana;
in secondo luogo, suscita perplessità il fatto che per la costituzione della Mediterranea holding SpA l'individuazione dei soci privati risulti essere avvenuta con procedura conclusasi in appena quattro giorni, previa la pubblicazione di un avviso per manifestazione di interesse a prendere parte alla suddetta società pubblicato in data 11 febbraio 2011 nel sito Internet dell'Assessorato regionale all'economia e sui quotidiani "Giornale di Sicilia" e "Il Sole-24 ore", di cui è dato conto nelle deliberazioni della Giunta regionale n. 39 del 9 febbraio 2010 e n. 48 del 15 febbraio 2010;
a tal riguardo, si deve ricordare che la lettera b) del comma 2 dell'articolo 23-bis del decreto-legge n. 112 del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 133 del 2008, prevedeva invece espressamente che il conferimento della gestione dei servizi pubblici locali potesse avvenire a favore di società a partecipazione mista pubblica e privata «a condizione che la selezione del socio avvenga mediante procedure competitive ad evidenza pubblica, nel rispetto dei principi di cui alla lettera a)ovvero economicità, efficacia, imparzialità, trasparenza, adeguata pubblicità, non discriminazione, parità di trattamento, mutuo riconoscimento e proporzionalità, le quali abbiano ad oggetto, allo stesso tempo, la qualità di socio e l'attribuzione di specifici compiti operativi connessi alla gestione del servizio e che al socio sia attribuita una partecipazione non inferiore al 40 per cento»; non sembra che tali principi siano stati rispettati nel caso di specie;
a ciò si aggiunga che l'originaria costituzione della citata società Mediterranea holding di navigazione SpA avvenne con l'espresso intento di acquisire il pacchetto azionario della sola Tirrenia SpA, e che nulla - di contro - fu previsto con riferimento alla partecipazione alla gara per l'acquisizione della Siremar, che pertanto sembrerebbe avvenuta in assenza di qualsivoglia previo atto deliberativo regionale;
in terzo luogo, e non ultimo in ordine di importanza, ad alimentare ulteriormente l'anomalo ruolo esercitato dalla Regione Siciliana nella procedura, con riguardo alla già menzionata promessa di controgaranzia rilasciata in favore di UniCredit, non è dato conoscere gli atti con i quali tale promessa sarebbe stata formalizzata dagli amministratori regionali ed a quali condizioni, né le modalità con le quali si sarebbe provveduto all'assunzione del relativo impegno di spesa nel bilancio regionale;
tale intervento, peraltro, non sarebbe neanche in linea con le deliberazioni della Giunta regionale n. 39 e 48 del 2010, che - come già esposto - avevano ad oggetto l'originario progetto di partecipazione della Regione Siciliana alla sola procedura di privatizzazione della Tirrenia SpA;
ma, pur volendosi prescindere da tali considerazioni procedimentali, e se pur l'iter deliberativo potesse risultare formalmente regolare - non si vede tuttavia come la mancanza di idonea copertura finanziaria possa consentirlo ai sensi della legge regionale n. 47 del 1977 - non si può tacere che con tale promessa di controgaranzia, in primo luogo, la Regione, con impegno di risorse finanziarie, diverrebbe il garante sostanziale dell'acquisizione di un ramo di azienda attuato da un soggetto privato; in secondo luogo, con tale intervento finanziario regionale risulterebbe palesemente alterata la libera concorrenza tra le imprese interessate all'acquisizione del ramo di azienda Siremar;
infine, la citata controgaranzia, prestata in favore di una delle partecipanti alla trattativa privata, risulterebbe comunque illegittima, configurando una palese violazione del divieto di aiuti di Stato sancito dall'articolo 107 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE), data la nota equiparabilità tra i finanziamenti direttamente erogati alle imprese dagli enti pubblici ed il rilascio di garanzie a favore di terzi finanziatori;
in altri termini, gli atti amministrativi che sorreggerebbero la prestazione di controgaranzia appaiono ictu oculi invalidi e comprometterebbero, così, non solo la validità ed efficacia della garanzia bancaria, ma anche il regolare svolgimento della procedura di cessione indetta dall'amministrazione straordinaria, in quanto finalizzati a garantire migliori condizioni di partecipazione ai soggetti privati che detengono partecipazioni in Mediterranea holding di navigazione SpA ed in Compagnia delle isole SpA;
a tal riguardo, da un comunicato stampa del 5 ottobre 2011 si apprende dell'apertura di una indagine approfondita da parte della Commissione europea sulle procedure di privatizzazione della Tirrenia e della Siremar, al fine di valutare se le stesse siano state "aperte, trasparenti, non discriminatorie e incondizionate", e ciò anche in termini di concessione di aiuti di Stato non consentiti dalla normativa comunitaria;
quanto premesso potrebbe costituire, pertanto, motivo di ulteriore rallentamento della privatizzazione della Siremar, per il raggiungimento della quale - è bene ricordarlo - lo Stato italiano ha assunto stringenti impegni con l'Unione europea in termini di tempi di conclusione della relativa procedura;
quanto precede, peraltro, deve essere valutato anche alla luce delle determinazioni assunte dallo stesso Assessorato dell'economia della Regione Siciliana in una decreto del 19 agosto 2011, laddove si precisa che la partecipazione nella società Mediterranea holding SpA sarà mantenuta dalla medesima Regione Siciliana fino a quando la presenza pubblica, giustificata in fase di costituzione, potrà venir meno per le gestione di attività prettamente imprenditoriali; tale circostanza, laddove confermata, conforterebbe ancor più il sospetto che la Regione stia impegnando risorse finanziarie pubbliche per garantire l'acquisizione del ramo di azienda Siremar, che resterebbe dopo l'aggiudicazione nelle mani esclusive di soggetti privati;
ma occorre considerare che, pur dove così non fosse, qualora la Regione Siciliana dovesse mantenere le suddette partecipazioni societarie, la posizione di controllo di diritto (ai sensi dell'art. 2359, comma 1, del codice civile) e di influenza dominante esercitata sulle società Mediterranea holding SpA e Compagnia delle isole SpA comporterebbe - tanto più se dovesse risultare esistente la prestazione di una controgaranzia a favore di Compagnia delle isole SpA - una palese violazione degli obiettivi di privatizzazione e liberalizzazione del settore del cabotaggio marittimo perseguiti dalla legislazione in materia (decreto-legge n. 135 del 2009, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 166 del 2009; decreto-legge n. 125 del 2010, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 163 del 2010) che regolamenta la durata, le condizioni e le risorse disponibili per la stipula delle convenzioni di servizio pubblico; legislazione nel quadro della quale si espleta ovviamente la dismissione operata dal commissario straordinario;
a tal riguardo, la medesima disciplina assegna alla Regione Siciliana dei compiti istituzionali di programmazione, amministrazione e controllo sullo svolgimento del servizio pubblico di trasporto marittimo (art. 19-ter, comma 7, del citato decreto-legge 135 del 2009), che non potrebbero conciliarsi con il suo ruolo di controllante indiretta della società aggiudicataria dell'azienda ceduta e titolata della stipula della convenzione,
si chiede di sapere se il Presidente del Consiglio dei ministri e i Ministri in indirizzo siano edotti di quanto in premessa e se, per le ragioni esposte, non ritengano di dover intervenire, per i profili di rispettiva competenza, a tutela dell'erario, a salvaguardia della libertà di concorrenza ed a garanzia della parità di trattamento tra le società partecipanti alla trattativa privata indetta per l'acquisizione del ramo di azienda Siremar.

Lettere al direttore

Caro direttore,
Seppure da lontano invito i miei concittadini a non abbassare la guardia sul punto nascite così come sull'ospedale nel suo complesso. Non si può pensare altrimenti. Non si possono togliere diritti sanciti dalla Costituzione, specie se si vive in una isola.
A te caro direttore, un grazie di cuore per avere dato a me, così come a tanti altri, la possibilità di seguire, attraverso foto e video, la mobilitazione degli eoliani su Palermo per difendere un diritto sacrosanto.
Un servizio che hai reso, come al solito, con grande professionalità e sensibilità da vero eoliano e da vero padre di famiglia quale sei.
Aspettando di poterti riabbracciare questa estate, insieme alle mie amate isole, ancora un grazie
Angela Mandarano (Zurigo)

Judo. Lo Sporting Lipari "Alle pendici dell'Etna)

(di Adalgisa Ferlazzo) Sabato e domenica prossima parteciperemo con i nostri atleti, sia piccoli che grandi, alla  gara di judo denominata 8° Torneo Internazionale di Judo “ALLE PENDICI DELL’ETNA”
La  gara sarà al PalaLivatino di Cannizzaro, Catania: sabato pomeriggio saliranno in materassina i più giovani ( Fanciulli e Ragazzi), domenica sarà la volta degli agonisti cimentarsi sul tatami per l’ultima tappa del Trofeo Sicilia Esordienti B, Gran Prix Sicilia Cadetti e Coppa Sicilia Juniores.
Gli atleti  dello Sporting Club Judo Lipari che partiranno  per la trasferta sono:
FANCIULLI: LIVOTI ENYA –2003 - KG 36 ; DE SALVO ANDREA –2002 - KG 32 ;OLIVERI UGO –  2003 - KG 32
RAGAZZI:  BASILE LUCA SANTI – 2001 – KG 40 ; ZIINO LEONARDO – 2000 –  KG 50
ESORDIENTI B: PUGLISI SALVATORE – 1998 –KG 66
CADETTE: RUSSO FRANCESCA –  1996 – KG + 70
     JUNIORES: VITAGLIANA ALESSANDRO– 1994 – kg 66

Club Unesco delle Eolie. Convegno sul termalismo

Riceviamo dalla dottoressa Angela Mazziotta e pubblichiamo:
Illustre Direttore, invio il programma del prossimo convegno di questo Club UNESCO di Lipari, sempre impegnato nella promozione delle potenzialità del nostro territorio e nella valorizzazione della nostra identità .
Il  Convegno avrà luogo domenica 23 ottobre p.v. presso i locali dell'hotel La Filadelfia ed interverranno: l'On.Vincenzo Garofalo (Deputato Nazionale PDL); l'On.Francantonio Genovese (Deputato Nazionale PD)  l'On.Giovanni Ardizzone (Deputato Regionale UDC);il dott.Giosuè Marino (Assessore Regionale  all'Energia e Vicepresidente della Regione Siciliana); il dott.Gianluca Galati
( Dirigente Generale del Dipartimento Energia della Regione Siciliana); l'ing.Angelo Trupia (Dirigente del Distretto minerario di Catania); il Prof.Umberto Spigo (Direttore del Distretto Archeologico delle Eolie); il Prof.Roberto Mantia (Direttore sanitario del Centro Medeco Mantia).
Il  tema è importante, rappresentando il termalismo una delle nostre maggiori risorse naturali, perenne e pressocchè inesauribile,che come tale dovrebbe rappresentare uno dei punti forti dello sviluppo turistico e dello sviluppo lavorativo nel territorio di tutto l'arcipelago, fino a potere prevedere un turismo termale destagionalizzato.
Inutile sottolineare l'enorme vantaggio in termini economici,di immagine e di sviluppo che avremmo  se, per esempio, lo stabilimento delle  Terme di  S. Calogero fosse effettivamente funzionante ed organizzato.
Non è difficile immaginare quale forte offerta vi sarebbe di posti di lavoro  e per le differenti tipologie professionali che troverebbero impiego, quale sarebbe il considerevole sviluppo  di tutto l'indotto ed il  grande impulso turistico immediatamente soprattutto per il il bacino territoriale Pianoconte -Quattropani.
Il nostro territorio offrirebbe grandi possibilità di sviluppo economico,sociale e turistico se soltanto si valorizzassero adeguatamente le nostre enormi e speciali risorse, di cui una appunto il termalismo. E  quei nostri giovani  oggi costretti -come  cinquant'anni fa -ad emigrare per trovare lavoro, avrebbero il diritto di trovare a casa propria il proprio futuro e le migliori prospettive di vita 
Data l'importanza del tema  sono certa di una sentita ed interessata presenza.
Angela Mazziotta (Presidente del Club UNESCO delle Isole Eolie)

Malfa: una persona denunciata dai Carabinieri per violazione della normativa ambientale.

Nella mattinata di ieri, nell’ambito delle attività volte all’intensificazione dei servizi di prevenzione e repressione dei reati, con riferimento specifico alla tutela dell’ambiente e della salute pubblica, i Carabinieri della Stazione di Santa Marina Salina, hanno segnalato all’A.G. una persona, in quanto ritenuta responsabile di violazione delle norme in materia ambientale.
In particolare, dagli accertamenti eseguiti dai militari dell’Arma, è emerso che il prevenuto aveva realizzato, senza le prescritte autorizzazioni, una discarica abusiva a cielo aperto di rifiuti, pericolosi e non, in un sito di sua proprietà
A quel punto, i Carabinieri, dopo un accurato sopralluogo, hanno proceduto al sequestro dell’intera area che si estende per complessivi 1.300 mq. circa, informando l’Autorità Giudiziaria competente.

Auguri Francesco !

L'amico e vice presidente del consiglio comunale Francesco Megna nel pomeriggio sarà operato d'urgenza di appendicite. L'intervento sarà eseguito all'ospedale di Lipari dal dottor Enzo Compagno. A Francesco, che mercoledì scorso era a Palermo per lottare per il nostro ospedale, i più sinceri auguri per una pronta guarigione

TRASPORTI MARITTIMI E PRIVATIZZAZIONE SIREMAR (di Gianfranco Guarino)

Purtroppo per noi Eoliani, siamo di fronte ad un periodo davvero difficile, questa volta tocca al settore trasporti, tutti aspettavamo ormai da tempo la privatizzazione della Siremar, dopo che la Regione Sicilia ne ha rifiutato l'acquisto per la somma di € 1,00.
Oggi sappiamo per certo l'impegno economico della regione ammonterà a € 35.000.000 Il commissario della Siremar ha infatti chiesto una garanzia alla cordata siciliana e l' unico socio solvibile è la Regione: così il dipartimento Bilancio ha autorizzato la garanzia, emessa da Unicredit., una bella somma, viene da chiedersi se sono impazziti tutti, in realtà si tratta di una vera e propria operazione imprenditoriale a forte impatto economico, sociale e politico che frutterà alla Regione Sicilia, quale azionista di riferimento la gestione con i privati di ben € 55.000.000 per 12 anni quale contributo dello stato italiano alla società aggiudicataria e la gestione di 500 dipendenti e 9 navi.
Di fatto una finta privatizzazione come potrete leggere più avanti e un contributo economico dato alla Regione Sicilia davvero importante, un vero e proprio scippo e schiaffo alle logiche europee che chiedevano ben altro.
Mi chiedo, come possa la regione con i problemi di bilancio che si ritrova, far fronte ad impegni economici così importanti, che vanno ben oltre le cifre evidenziate, e cioè nuove navi, aliscafi, etc. in un arco di tempo ben definito nell'offerta che ha ottenuto il via libera dal Commissario dello stato.
 Mi sorge il dubbio che possa trattarsi di bassa speculazione economica e politica per la gestione di fondi pubblici e consensi elettorali.
 Ma veniamo ai fatti:
 L' ACQUISTO DELLA SIREMAR  
La Regione Sicilia voluto fortemente mettere in piedi una cordata d' imprenditori per rilevare la compagnia di navigazione controllata dalla Tirrenia.
Dimenticandosi che il motivo per cui la Siremar deve essere ceduta dallo Stato è l' obbligo della privatizzazione imposto da Bruxelles.
La Regione Siciliana invece ha creato una serie di società, la Mediterranea Holding e la controllata Compagnia delle Isole, che vedono alla fine sempre maggioritaria la presenza di Palazzo d' Orleans.
Facendo andare su tutte le furie l' altro raggruppamento in corsa per l' acquisto della Siremar, quello composto da Vittorio Morace e dai Franza di Messina: entrambi all' ultimo minuto si sono ritirati presentando esposti alla Corte dei conti e all' Antitrust contro quella che definiscono «una finta privatizzazione visto che alla fine è la Regione che si sta facendo carico di tutta l' operazione».
In corsa è rimasta quindi solo la cordata guidata da Palazzo d' Orleans, composta dall' armatore campano Salvatore Lauro, dalla Isolemar che vede socio di riferimento l' imprenditore sardo Franco Del Giudice, dalla Acies che ha come amministratore delegato l' imprenditrice proprietaria dello stabilimento della Cocacola a Catania, Maria Cristina Busi, e dalla Davimar eolia navigazione e dalla Ngi, guidate da un gruppo di piccoli imprenditori di Milazzo e Messina.
Mediterranea Holding di Navigazione S.p.A.,
Il Gruppo armatoriale Lauro di Napoli, La Regione Siciliana ed il Fondo CAPE hanno costituito la Mediterranea Holding di Navigazione S.p.A.,
La cordata
capitale sociale di un 1 mln €,  presidente Salvatore Lauro

Mediterranea Holding di Navigazione Il Gruppo armatoriale Lauro di Napoli, La Regione Siciliana ed il Fondo CAPE
Isolemar 50mila euro
Davimar Eolia Navigazione (cordata di imprenditori milazzesi ed eoliani)*
Navigazione Generale Italiana
Lauro.it Spa
* Cordata composta: Bartolo, Cristina e Anselmo Taranto, Felice Nania, Daniela Trio, Gaetano Nani, Carmelo Gitto, Antonio Bernardi e Poseidon
CAPE Regione Siciliana SGR S.p.A. è una società di Gestione del Risparmio, costituita il 19 Dicembre 2006 da Cimino & Associati Private Equity S.p.A (CAPE) con una quota del 51% e dalla Regione Siciliana con una quota del 49%.
CAPE REGIONE SICILIANA SGR nasce in seguito alla emissione da parte della Regione Siciliana di un bando pubblico per la ricerca di un advisor di un Fondo Chiuso di Investimento che investa nel capitale di rischio di aziende operanti in Sicilia, e alla successiva nomina di Cape quale advisor del Fondo e socio di maggioranza della Società di gestione del fondo stesso.
Un risultato è stato ottenuto da subito, è cioè una serie di ricorsi ed esposti, che nelle more di essere esaminati, ci lasceranno nello stallo attuale e con i problemi che conosciamo, bisogna avere molta fede per pensare che prima della prossima stagione turistica sarà tutto concluso.
Come accade da un periodo a questa parte, a pagare saremo solo è sempre noi.
Ricordiamoci che le isole Eolie sono patrimonio dell'umanità o almeno così dicono.
Spero che la lettura del documento faccia riflettere tutti ed in particolare l'Amministrazione Comunale.
I dati citati, sono ricavati da documenti pubblici, pubblicati nei varii siti internet.
Il Consigliere Comunale
Gianfranco Guarino

CittadinanzAttiva e il paraocchi dell’Assessore Russo

Come tutti sappiamo, mercoledi 19 u.s., si è riunita la  “Commissione Sanità” dell’ARS presieduta dall’On. Laccoto a Palermo.
Invitati all’audizione i Sindaci di: Lipari,S.M.Salina,Mistretta e Pantelleria, nonché il presidente della Commissione Speciale per la Sanità del Comune di Lipari, e rappresentanti politici Eoliani.
Detta Commissione, nella persona del Presidente On. Laccoto, sentite le giuste ragioni degli intervenuti, in quella sede ha affermato “ che le richieste di modifica del Decreto erano legittime, e che la Commissione avrebbe operato in tal senso”.
Immediatamente dopo l’incontro, l’Ass.re Russo emana un suo comunicato, ove ribadisce quanto sino ad oggi dichiarato sulla validità del Decreto: abolizione dei punti nascite, accorpamenti di reparti ecc. .
Tutto ciò in spregio alla disponibilità e sensibilità dimostrata dalla “Commissione Sanità” tenutasi, e terminata, qualche ora prima ove si faceva risaltare l’assoluta leggittimità delle richieste delle località disagiate (montane e isolane).
Noi crediamo che un’Assessore, chiunque esso sia, dovrebbe saper ascoltare, rispettare ed esaudire delle richieste così ben motivate, nel caso contrario, dovrebbe essere mandato a casa dai politici Siciliani (eletti dal popolo).
Vorremmo ricordare che l’Ass.re Russo, non è stato eletto dal popolo, bensì è volontà del Presidente della Regione Lombardo (MPA) ,di cui conosciamo l’opinione in materia, del tutto uguale al suo assessore, e contraria all’interesse della nostra collettività.
Il Russo, ha dato più volte dimostrazione di poca attenzione che l’insularità richiederebbe, d’altro canto, la Sanità non è la sua materia, e questo lo giustifica in parte, gli Eoliani (come altri) non sono disposti ad affidare la propria vita, e quella dei propri cari al primo arrivato, solo perché magari ha un’incarico politico temporaneo, i giuochi di politica scellerata e le poltrone sono una cosa, la vita delle persone un’altra (ciò viene molto difficile da comprendere all’ Assessore), come qualcuno ha detto: “ non si può passare dal catetere al biberon”
L’On. Laccoto ha dichiarato : “un fermo no! alla chiusura del punto nascite delle Isole minori” noi aggiungiamo inoltre: che se l’Ass.re Russo non rivede le sue posizione, noi Eoliani chiederemo all’unisono ai nostri rappresentanti politici che appoggiano questo governo: PD, UDC, MPA ecc. di dare la sfiducia al Presidente Lombardo insieme al suo esecutivo, insensibile alle legittime richieste dei suoi cittadini su argomenti di così evidente importanza.
Gli Eoliani ricorderanno i partiti, che in tale circostanza, hanno fatto “orecchio da mercante”, soprattutto alle prossime elezioni elettorali.

                                                                            Il Coordinatore di CittadinanzAttiva
                                                                              B. M. Tedros
TANTI AUGURI......
C'è chi per l'oro uccide, voi l'avete avuto con l'amore e il vostro è un oro molto importante, che molti vorrebbero raggiungere come voi. Auguri cari, Maria e Mario !
Mihaela Cristea

Siremar a Compagnia delle Isole. Ma si preannunciano ricorsi

Firmato ieri, come riporta "Il Sole 24 Ore", il contratto per il passaggio di Siremar a Compagnia delle Isole, la Spa guidata da Salvatore Lauro che con un’offerta di 69 milioni, messa a punto dal’advisor finanziario accuracy e dagli studi legali gitto e partners e Santaroni, si è aggiudicata la gara per l’assegnazione. Nelle prossime ore partiranno la lettera per avviare la consultazione sindacale e la comunicazione indirizzata all’antitrust. «Pur esprimendo il nostro compiacimento per la positiva conclusione della gara – ha affermato il segretario generale Uiltrasporti Luigi Simeone - vorremmo sapere se la Regione Sicilia, che aveva incomprensibilmente rifiutato il trasferimento a titolo gratuito della Compagnia, si sia esposta direttamente o indirettamente attraverso la sua controllata Mediterranea Holding, socio di Compagnia delle Isole, con una fideiussione bancaria a favore di Unicredit per 35 milioni di euro, per costruire l'offerta onerosa che non ci sarebbe stata se solo avesse accettato il trasferimento così come le altre regioni, per avviarne la privatizzazione che allo stato appare del tutto disattesa». «Se ciò dovesse corrispondere al vero – ha concluso il segretario - ci troveremmo indubbiamente di fronte a una privatizzazione “anomala” in quanto Siremar passerebbe dal controllo pubblico statale a quello altrettanto pubblico ma regionale». In pratica la privatizzazione di un ‘impresa pubblica sarebbe realizzata grazie all’apporto economico, decisivo, di una pubblica amministrazione, la Regione Sicilia, che avrebbe garantito l’investimento dei privati con una fideiussione da 35 milioni, senza la quale – si sostiene- l’offerta della Compagnia delle Isole non avrebbe avuto speranze. Proprio quello che contesta in un esposto alla procura della corte dei conti e all’antitrust Vittorio Morace, rappresentante della cordata concorrente di Compagnia delle Isole, fra il gruppo Franza e Ustica lines che aveva offerto, invece, 55 milioni così suddivisi: 30 alla consegna, 10 garantiti da un gruppo bancario, e 15 dilazionati ma garantiti dai soci. La parte della Regione in Compagnia delle Isole, presente come socio di maggioranza insieme a Davimar Eolia, Ngi, Isolemar e alla Lauro provocherà anche una serie di ricorsi al Tar da parte degli stessi Franza e Morace i quali evidenziano come “l’iniziativa della Regione sia in controtendenza rispetto alla dismissione delle partecipazione societarie”. La Regione che impegna soldi pubblici divenendo garante dell’acquisizione di un’azienda attuata da un privato- per Franza e Morace- altera di conseguenza la libera concorrenza e si potrebbe configurare come aiuto di stato. La vicenda potrebbe avere anche ripercussioni politiche. Nei giorni scorsi il deputato Giovanni Ardizzone in una interrogazione ha rilevato come gli atti della fideiussione, (negata lo scorso 4 ottobre dall’assessore all’economia Gartano Armao) fossero stati secretati.

Chiesto il rinvio a giudizio per l'ex sostituto Canali (dalla Gazzetta del Sud)

La notizia è venuta fuori in maniera molto particolare. L'altra mattina davanti al gup di Reggio Calabria era sotto processo il boss barcellonese Giuseppe Gullotti detto "l'avvocaticchio". È imputato di minaccia ad un corpo giudiziario per la sua lunga deposizione in videoconferenza rilasciata all'udienza dell'11 marzo del 2009 tenutasi a Messina davanti alla corte d'assise d'appello del maxiprocesso alle cosche mafiose tirreniche e nebroidee "Mare Nostrum", nel corso della quale fece tra l'altro pesanti allusioni ai giudici popolari. In questo procedimento s'è costituito parte civile l'avvocato Fabio Repici, che è stato il legale di parte civile per la famiglia di Beppe Alfano, il giornalista ucciso dalla mafia a Barcellona Pozzo di Gotto nel gennaio del 2003.
Il pm reggino che si sta occupando del processo a Gullotti è Federico Perrone Capano, e lo sta facendo da mesi insieme al capo dell'ufficio, il procuratore Giuseppe Pignatone. L'altra mattina nell'ambito di questa udienza preliminare che vede imputato il boss Gullotti, che peraltro è stata rinviata all'11 gennaio prossimo, tra gli atti a supporto che ha depositato il pm Perrone Capano c'era anche quello che riguardava un suo collega, l'ex sostituto della Procura di Barcellona Pozzo di Gotto, oggi giudice della quinta sezione penale del Tribunale di Milano, Olindo Canali.
E lì, tra le carte del processo, il pm Perrone Capano, controfirmata dal capo della Procura reggina Giuseppe Pignatone, ha depositato la richiesta di rinvio a giudizio per Canali, in cui s'ipotizza il reato di falsa testimonianza «con l'aggravante di aver commesso il fatto al fine di agevolare l'attività dell'associazione di tipo mafioso denominata cosa nostra ed in particolare della sua articolazione di Barcellona Pozzo di Gotto, facente capo a Gullotti Giuseppe». Quindi viene anche contestata l'aggravante prevista dall'articolo 7 della legge n. 203/1991.
La falsa testimonianza sarebbe stata commessa nel corso della seconda parte della deposizione che Canali fece il 15 aprile del 2009 davanti alla corte d'assise d'appello del maxiprocesso "Mare Nostrum", di cui tra l'altro il magistrato fu pm in primo grado. E si sarebbe concretizzata con una condotta specifica, perché nel corso della testimonianza resa in aula, Canali «negava il vero sostenendo di non aver redatto, nel periodo immediatamente successivo alle festività natalizie 2005, documenti e memoriali, relativi all'omicidio Alfano, diversi ed ulteriori rispetto al file inviato per posta elettronica al giornalista Leonardo Orlando e negava il vero sostenendo di non aver ricevuto confidenze da Beppe Alfano in merito all'omicidio in danno di Giuseppe Iannello». Quindi avrebbe negato l'esistenza di più memoriali, quei memoriali scritti da Canali che "irruppero" nel maxiprocesso d'appello.
Tornando al processo che vede imputato il boss Gullotti a Reggio Calabria, nasce sostanzialmente da una dettagliata relazione di servizio che il 13 marzo del 2009 scrisse il sostituto della Dda Fabio D'Anna, uno dei magistrati che rappresentò l'accusa al maxiprocesso d'appello Mare Nostrum, inviandola al capo del suo ufficio, Guido Lo Forte, e che il procuratore capo di Messina inviò per competenza ex art. 11 c.p.c. al collega di Reggio Calabria Giuseppe Pignatone. In quella relazione il pm D'Anna segnalava tra l'altro al capo del suo ufficio la vicenda del memoriale di Canali e la lunga deposizione del boss Gullotti («... ha concluso le sue dichiarazioni formulando quelle che, almeno a mio avviso ma questa è stata l'impressione di tutti i presenti, sono state delle vere e proprie minacce nei confronti di tutti...»)

giovedì 20 ottobre 2011

La politica e l'ospedale (di Lino Natoli)

(Lino Natoli) Quando si comincia a dire che non ci si occupa di politica perché la politica fa schifo, lo schifo s'impadronisce della politica. E quando lo schifo fa politica, la politica non può che produrre porcherie. Inutile sottolineare che dalla politica dipende la nostra vita sociale, il benessere, la salute, il lavoro, l'istruzione, la tutela dei diritti, il sostegno per i più bisognosi. La politica è quella che ognuno di noi fa, o subisce, tutti i giorni. Talvolta la nostra politica quotidiana non è meno nauseante di quella che disprezziamo quando leggiamo i giornali, ma sembra che parlare male della politica faccia apparire migliori, più nobili, più puri. In questi giorni siamo costretti a fare i conti con le conseguenze delle decisioni della politica, in particolare riguardo la questione dei trasporti e quella attualissima dell'ospedale. La Siremar sta chiudendo, lo Stato ha dismesso la Tirrenia e ceduto le società regionali alle singole regioni, tranne alla Sicilia che ha rifiutato. Adesso sembra che la Siremar possa essere acquistata da una società composta da privati con la partecipazione della Regione Sicilia. Rimane da capire perché la Sicilia non ha voluto la Siremar dallo Stato quando poteva averla gratis, mentre adesso la compra mettendoci dentro un sacco di soldi (nostri). La questione, c'è da scommetterci, presto potrebbe spostarsi dalle aule del parlamento a quelle dei tribunali, certamente a quelle della Corte dei Conti. Ma il problema che la politica proprio in questi giorni ci pone è quello della chiusura dell'ospedale. Le opinioni sono diverse, talvolta espresse anche con un'animosità eccessiva, tuttavia sembra che possiamo essere d'accordo su un punto: vogliamo l'ospedale, ma non nelle condizioni in cui è adesso. Per la verità va detto che l'ospedale di Lipari non ha mai goduto di una grande reputazione, e questo per colpa della politica. Credo che pochi abbiano difficoltà a ricordare la storia dell'ospedale di Lipari, in particolare da quando divenne (come si definiva una volta) una USL autonoma. La politica prestò tutta la sua attenzione non alla finalità per la quale sorgeva l'USL, cioè la cura dei malati, ma fu ossessionata dalla preoccupazione verso i direttori, dirigenti, impiegati, amministrativi, medici, infermieri, inservienti, portantini, autisti, telefonisti, creando una formidabile fabbrica di consensi che alimentava la DC e, in misura diversa, anche gli altri partiti del tempo. La festa servì a dare lavoro a tanti che difficilmente avrebbero potuto avere altre occasioni. Ma questa non è solo la nostra storia, è la storia della sanità in gran parte del meridione. Certo, è la storia della sanità anche di altre parti d'Italia, solo che altrove si è continuato ad avere il pudore di occuparsi anche della salute dei malati, oltre che di quella dei dipendenti. Adesso che la festa è finita e che non ci sono più soldi da buttare, la politica cerca di correre ai ripari usando il bisturi, appunto. Solo che a soffrirne saranno ancora i malati e quelle professionalità che dentro l'ospedale di Lipari pure in questi anni sono maturate e che andranno perdute. Non vogliamo un ospedale aperto e basta, vogliamo un ospedale nel quale possiamo trovare dei servizi certi e dei quali ci possiamo fidare. Non vogliamo un ospedale che curi tutto, lo vorremmo ma non possiamo permettercelo. Possiamo pretendere però di sapere cosa in quell'ospedale si può curare e se gli standard di sicurezza e di efficienza offerti siano comparabili con quelli di altri ospedali. Vogliamo sapere se ammalarsi, aspettare un bambino, partorire, sottoporsi ad un accertamento clinico per noi debba essere considerata un'aggravante per il solo fatto che viviamo su delle isole. La risposta a queste domande può darle solo la politica, e se non saranno soddisfacenti avremo tutto il diritto di prendercela con chi fa della pessima politica e con noi stessi che in tutti questi anni siamo stati complici della cattiva politica o, nella migliore delle ipotesi, testimoni impassibili della lenta agonia del nostro ospedale per colpa della politica.
In una società civile, democratica e progredita, la politica è lo strumento di mediazione tra opinioni diverse. Serve a comprendere le ragioni di tutti e accoglie ogni argomento, anche quelli che alla maggioranza possono apparire provocatori e pretestuosi, altrimenti si esce dal campo della politica e si entra in quello della fede. Siccome per salute la fede aiuta ma non basta, questo è il momento di ascoltare  tutti senza pregiudizi o reciproche accuse. Per quanto mi riguarda, avendo partecipato per puro caso, oltre un anno e mezzo fa, ad un convegno interessantissimo organizzato da un'associazione locale sul tema dei parti prematuri e difficoltosi, ed avendo letto su questo stesso sito l'intervento un padre che ha vissuto l'esperienza drammatica della sofferenza del figlio appena nato, mi astengo dagli atti di fede e ripropongo l'idea che un ospedale deve essere un luogo dove si somministrano cure e al quale ci si affida con fiducia. Ciascuno di noi può dire se sino ad oggi è sempre stato così.  

Malfa. Alunni a tu per tu con il mare

Il giorno 21 ottobre, alle ore 11, nell’ambito delle iniziative culturali della Biblioteca Comunale di Malfa predisposte dall’Assessorato alla Cultura, è stato organizzato , in collaborazione con l’Istituto Comprensivo Isole Salina, un incontro, nella Sala Congressi del Comune di Malfa, per gli alunni delle Scuole, sui cetacei marini che si trovano nel mare delle Eolie. Relatore sarà il biologo marino Antonio Celona dell’Associazione Delphis  Aeolian Dolphin Center, nata per studiare e salvaguardare l’ecosistema marino  eoliano. Seguirà la proiezione di un video della Delphis e un breve servizio televisivo di Teleisole sul “Mare intorno Salina” e sull’attività dell’Associazione  curato da Antonio Brundu.

Punto nascite. Non abbassare la guardia (di Saverio Merlino)

Amici del Gruppo e Amici tutti, vi chiedo di non abbassare la guardia.
Ieri il passaggio dell'audizione con la Commissione Regionale alla Salute è stato utile ed importante.
Una giornata importante per le rivendicazioni che stiamo portando avanti per difendere il Centro Nascite, il Reparto di Pediatria e la rimodulazione dell'Ospedale di Lipari ma, di concreto,  ancora non abbiamo nulla se non la solidarietà, la disponibilità ad arrivare da una soluzione, le buoni intenzioni della stessa commissione e dei tanti deputati presenti ieri a Palermo.
In questi 10 giorni che la Commissione si è riservato per decidere e deliberare un impegno vincolante per l'Assessore Russo (loro dicono favorevolmente per la deroga alle isole Eolie), la nostra voce non si deve abbassare;  deve continuare ad essere forte come quella che civilmente i tanti eoliani hanno fatto sentire ieri a Palermo, in piazza Indipendenza.
Questa convinzione nasce anche dalle ultime dichiarazione dell'Ass. Regionale alla Salute dott. Russo che continuano a non lasciarmi tranquillo.
Comunque resto sempre convinto che un'azione legale (ricorso al Tar e un'azione di classe, così come disciplinata dall’art. 140-bis del Codice del consumo e dal d.lgs. 206 del 2005) e un'azione politica (una Legge speciale per le isole minori, che comprenda anche la gestione della sanità, votata dall'Assemblea Regionale Siciliana) per mettere completamente la parola fine a questa e ad altre situazioni che mortificano la gente eoliana.

Saverio Merlino

CLUB MELIGUNIS AL LAVORO PER LA NUOVA STAGIONE 2011-2012

Terminata la pausa estiva, il Club Meligunis, ha riunito il gruppo delle atlete per incominciare la prima fase di preparazione in vista della prossima stagione agonistica.
Inizialmente la dirigenza aveva rifiutato per motivi economici l’iscrizione al campionato di prima divisione. Successivamente, su esplicita richiesta delle ragazze in considerazione alla conquista “sudata” sul campo lo scorso anno, la società ha accettato di iscrivere la squadra al campionato maggiore.
Al palazzetto dello sport, dunque, prosegue l’impegno delle giovani eoliane che torneranno in campo verso la fine del mese di novembre.
Per i più piccoli invece, ricordiamo che la “scuola-pallavolo” ha ripreso nei giorni di lunedì e mercoledì dalle 15:30 alle 17:00.

Terremoto nel mare eoliano

Terremoto nel mare eoliano. I sismografi dell'Ingv lo hanno registrato stamani alle 11.27.05
La scossa è stata di magnitudo 2.9 e si è verificata ad una profondità di 151.8 km. (lat. 38.386 long. 14.97)
L'evento sismico non è stato avvertito dagli abitanti  e non si sono registrati danni.

Dalla trasferta di Palermo: Lauria e Carnevale "in confessione"

Durante la trasferta a Palermo, dopo i "contrasti" dei giorni scorsi, il consigliere Bartolo Lauria e l'ingegnere Emanuele Carnevale hanno provato a chiarire.
L'obiettivo li ha beccati durante la "confessione".
Da quanto abbiamo preso Lauria, da buon cristiano praticante, ha concesso il perdono

Splendida giornata: 20 Ottobre in riva al mare a Canneto (video)

Problematica smaltimento potature e sfalci. Il sindaco Lo Schiavo scrive alla Prestigiacomo

Gentile Sig. Ministro, con la presente desidero rivolgermi ad Ella alfine di trovare una soluzione ad un nuovo problema che da qualche tempo attanaglia molti territori a vocazione agricola ma, ancor di più, i territori delle Isole Minori.
Infatti il D.Lgs. n. 205 / 2010 – “Disposizioni di attuazione della Direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 novembre 2008 relativa ai rifiuti che abroga alcune direttive”, pubblicato sul Supplemento  Ordinario  n. 269 della G.U. n. 288 del 10.12.2010, che ha modificato alcuni articoli del precedente D.Lgs. n. 152/ 2006, stravolge totalmente la vita degli abitanti sulle isole. Non sarebbe questa l’unica norma che danneggia le piccole Isole ed i suoi abitanti, ma preferiremmo evitare di abbandonare i nostri territori a causa di norme legislative!!
Inoltre la Circolare n. 16924, emanata dal Comando Forestale della Regione Siciliana – Servizio V – in applicazione dell’art.13 del D.Lgs. n. 203/2010, stabilisce che “paglia, sfalci e potature (…) devono essere considerati rifiuti e come tali devono essere trattati” configurando in tal modo come “SMALTIMENTO ILLECITO DI RIFIUTI” la combustione sul campo.
Pertanto la norma che vieta la combustione di paglia, sfalci e potature non può trovare nessuna applicazione sulle nostre piccole isole a vocazione anche agricola, ed a questo proposito vorrei ricordare alcune delle produzioni biologiche più importanti e significative – insignite di premi e diventate un vanto per l’Italia tutta - che provengono dalle Isole minori, non solo siciliane, quali: l’Aleatico all’Elba, il Moscato e lo Zibibbo a Pantelleria, le Lenticchie di Ustica, il Limoncello di Capri, la Malvasia ed i Capperi alle Isole Eolie e via dicendo.
Come si può immaginare che dagli impervi viottoli di montagna gli agricoltori trascinino a valle migliaia di metri cubi di potature provenienti dagli uliveti o dai cappereti? O diversamente come si può chiedere ai viticoltori di raccogliere le migliaia di metri cubi di potature delle viti e portarle nei cassonetti N.U.? E con quali possibilità da parte delle Amministrazioni Comunali di trasferire detti “rifiuti” a mezzo nave sulla terra ferma, considerato che ad oggi, mancano, per la copertura di detto servizio nelle Isole Minori siciliane, circa un milione di euro??
Evidenzio anche la pericolosa situazione igienico-sanitaria che deriva dal dover  ammucchiare ormai da diverso tempo, in giro per i nostri Comuni, montagne di scerbature provenienti dalle potature estive dei giardini delle abitazioni dei nostri ospiti, che sono diventati ricettacolo e tana per insetti e topi.
Last but not least è necessario riflettere che la mancata pulizia delle zone a tradizione agricola provocherà un danno economico non indifferente, - considerato anche che la cenere è il  fertilizzante meno costoso e più utile per le colture biologiche – e l’abbandono dell’agricoltura e quindi anche del patrimonio forestale a seguito delle problematiche descritte in precedenza, è diventata la strada maestra da seguire.
Tutto ciò a causa di una norma “spalmata” indifferentemente su tutto il territorio nazionale, e che non tiene conto della peculiarità delle Isole Minori, con presenza di antiche tradizioni agricole e con presenza di Parchi e Riserve naturali da mantenere e gestire con sempre minor personale.
Preso quindi atto delle esasperati lamentele dei cittadini tutti circa la situazione descritta;
Visti i verbali con i quali anche i Corpi di Polizia Municipale segnalano inconvenienti di natura igienico-sanitaria a causa dei topi e degli insetti vari nei centri abitati che hanno nidificato nelle sterpaglie abbandonate dopo la pulitura dei giardini da questa estate ed il pericolo del rischio d’incendio sia nei centri abitati sia in collina,
Ritenuto che in queste condizioni, ed in particolare qui a Salina, un incendio distruggerebbe totalmente la Riserva Naturale Orientata di Monte Fossa delle Felci e Monte dei Porri – bene caro all’umanità tutta-;
Con la presente chiedo un Suo immediato ed autorevole  intervento alfine di predisporre una norma interpretativa che deroghi dall’applicazione dell’art. 13 del D.Lgs n.203/2010 nelle Isole Minori ciò per la salvaguardia dei territori e di chi li abita.
Certo di un suo immediato riscontro, porgo distinti saluti
Il sindaco (Massimo Lo Schiavo)

Donazione della FIDAPA delle Eolie all'ospedale di Lipari

Egregio Signor Direttore,
la sezione FIDAPA delle Isole Eolie “Le Sette Sorelle”, sempre sensibile alle problematiche territoriali e alle esigenze della comunità eoliana, nell’intento di rendere un servizio utile alla comunità , ha avviato, in occasione della mostra fotografica dal titolo“Cento anni di scatti. Identità, appartenenze, presenze nelle Eolie del Novecento”, allestita nel mese di giugno nei giardini del Centro Studi a Lipari, una raccolta fondi per l’acquisto di un Monitor Gima vital sign, che monitorizza la pressione arteriosa non invasiva, la saturazione, l'elettrocardiogramma, la temperatura e la capnografia.
L’impegno delle socie e la generosità degli eoliani che hanno sostenuto l’iniziativa socio culturale ha reso possibile l’acquisto di un Monitor Vital-S - SpO2, di un Carrello Tris e di un Carrello Doctor , donati dalla locale sezione FIDAPA al reparto di Medicina Interna, Cardiologia, Pediatria e Nefrologia del nosocomio delle Isole Eolie.
L’acquisto dell’apparecchiatura sanitaria intende rispondere alle necessità immediate della comunità eoliana e sostenere attraverso l’iniziativa socio culturale la struttura ospedaliera delle Isole Eolie
Cordialmente                                                  
La Past- president Sezione FIDAP “Le Sette Sortelle" Dott.ssa Chiara Giorgianni
                                                                                  

SANITA': RUSSO, "PUNTI NASCITA, GARANTIREMO MASSIMA SICUREZZA"

"E' importante ascoltare le istanze del territorio ma e' anche necessario che i cittadini sappiano che i provvedimenti sono stati adottati per garantire la massima sicurezza delle mamme, dei loro bambini e degli operatori sanitari. La Commissione Sanita', dopo la sospensione della pubblicazione del decreto, sta svolgendo un lavoro prezioso e tocchera' al presidente Giuseppe Laccoto il difficile compito di trovare una sintesi che coniughi le esigenze dei territori con quelle della sicurezza previste tra l'altro da precise indicazioni ministeriali ed espressamente richieste dai ginecologi e dalle loro societa' scientifiche".
Lo ha detto l'assessore regionale per la Salute, Massimo Russo, al termine della riunione odierna della Commissione Sanita' dedicata al provvedimento di riconversione dei punti nascita in Sicilia.
"Ribadisco - ha aggiunto l'assessore - che non ho alcuna preclusione, seguendo un criterio trasparente e razionale, a modificare o cancellare quelle temporanee deroghe previste. Vorrei pero' chiedere a tutte le mamme: preferite partorire in una struttura sicura perche' in linea con gli standard organizzativi e professionali oppure partorire nella struttura piu' vicina a casa ma senza i necessari requisiti di sicurezza? A questa domanda non si puo' rispondere demagogicamente ma solo facendosi carico di scelte responsabili, volte a tutelare la salute dei cittadini. E' importante infatti comprendere che il mio compito e' quello di assumere decisioni fondate innanzitutto su evidenze scientifiche che impongono l'assoluta necessita' di ridisegnare la rete dei punti nascita e di migliorare la qualita' e la sicurezza dell'assistenza. Se la Sicilia ha avuto in passato il triste primato della mortalita' perinatale significa che qualcosa andava corretta e sono certo che la gente capi! sce che si sta lavorando proprio nella direzione della sicurezza e della professionalita'"
L'assessore regionale per la Salute, Massimo Russo, ha anche ricordato che il Ministero della Salute la settimana scorsa ha assunto il preciso impegno di destinare risorse vincolate del Fondo sanitario nazionale per 20 milioni di euro con l'obiettivo di dare vita a un progetto "isole minori" del quale la Sicilia sara' capofila. "Stiamo gia' lavorando ai contenuti di questo progetto - ha spiegato Russo - che ha il fine di rafforzare l'attivita' ambulatoriale e consultoriale nelle strutture dell'isola, di consentire l'espletamento in emergenza dei parti fisiologici non procrastinabili e di potenziare il servizio di trasporto materno assistito che colleghera' l'isola all'ospedale di riferimento.
Vogliamo infine prevedere un congruo rimborso alle famiglie delle partorienti a titolo di risarcimento per i disagi subiti".
Alla riunione di oggi era presente il direttore generale del Dipartimento pianificazione strategica, Maurizio Guizzardi.
"Queste audizioni sono utili per tutti - ha detto Guizzardi - a patto che non siano condite da evidenti strumentalizzazioni.
Stupisce, ad esempio, che una professionista come Rita Borsellino, farmacista, e dunque da tanti anni inserita nel sistema delle professioni sanitarie, possa fare affermazioni non suffragate da alcuna evidenza scientifica. Il decreto e' il frutto di un lungo, meditato e responsabile lavoro condotto insieme ai migliori professionisti siciliani ed e' coerente con il quadro normativo nazionale e regionale. E' completamente fuorviante parlare di scelte motivate da esigenze di risparmio, dire che il decreto mette a repentaglio la vita di mamme e bambine e' fuori dalla realta'".

Rita Borsellino: "La chiusura del punto nascite dell'ospedale di Lipari e' una misura iniqua"

La chiusura del punto nascite dell'ospedale di Lipari e' una misura iniqua, che rischia di causare disagi e pericoli alla popolazione eoliana. Il riordino della sanita' passi per altri canali dove si annidano i veri sprechi''. Lo ha detto Rita Borsellino, deputato del Parlamento europeo, in merito alla protesta dei cittadini e degli amministratori delle isole Eolie, che oggi sono scesi in piazza contro la chiusura del punto nascite di Lipari disposta dall'assessorato regionale alla Sanita'.
''Come ho gia' ribadito in occasione della mia visita al nosocomio di Petralia - continua - il riordino del servizio sanitario regionale non puo' essere compiuto sulla pelle dei cittadini. Non si possono seguire dei criteri strettamente numerici, senza tenere conto delle caratteristiche del territorio. Un conto e' tenere in considerazione i suggerimenti dell'Oms, un altro e' mettere a repentaglio la vita delle donne e dei loro bambini''.
“Lo smantellamento del punto nascite è solo l’inizio: poi taglieranno il personale degli altri reparti, da medicina a diagnostica, e così via fino a ridurre l’ospedale di Lipari a un pronto soccorso. A questo scenario ci opponiamo con tutte le nostre forze”. Lo dice Mariano Bruno, sindaco di Lipari, poco prima di partecipare in commissione Sanità all’Ars a un’audizione sul decreto, voluto dall’assessore alla Salute Massimo Russo, che prevede la riorganizzazione dei punti nascita. “Fino ad ora l’unico spiraglio ci è dato dalle dichiarazioni del ministro Fazio – aggiunge Bruno – perché nonostante l’assessore Russo abbia sospeso il decreto per un mese lo smantellamento del punto nascita di Lipari è già in atto. Di questo passo non si rispettano nemmeno i livelli essenziali di assistenza (Lea), e non si garantisce la sicurezza dei cittadini, tanto è vero che aumenta il numero di eoliani che lasciano le isole per trasferirsi altrove. Oltretutto l’ospedale di Lipari è il riferimento per le altre sei isole delle Eolie, è una struttura fondamentale”.
Presente all’audizione anche il sindaco di Pantelleria, Alberto Di Marzo. “La nostra situazione è molto simile a quella di Lipari – afferma – ma a Pantelleria ci sono due problemi in più: la distanza dalla terraferma è tre volte superiore rispetto alle Eolie, e da noi il fattore climatico è determinante. Ci sono giorni che il vento non permette all’elisoccorso neppure di alzarsi in volo. Insomma, il maltempo rischia di isolare Pantelleria, per questo l’assistenza sanitaria deve essere garantita nell’isola: a meno che – conclude il sindaco sorridendo – l’assessore Russo non ci garantisca una convenzione col Padreterno, che assicuri bel tempo tutto l’anno…”

Laccoto, "fermo no alla chiusura del punto nascita nelle Isole minori"

La Commissione Sanità dell’Ars è tornata a riunirsi ieri mattina e al centro dei lavori ancora una volta la questione dei punti-nascita. L’argomento è stato introdotto dal presidente on. Giuseppe Laccoto che ha subito opposto un fermo no alla chiusura dei presìdi ostetrici nelle isole minori: <Come già evidenziato anche in sede romana con il ministro della salute, va salvaguardata la possibilità per le puerpere di Lipari di aver assistenza al parto in loco e non essere ulteriormente penalizzate dalla marginalità territoriale. Un diritto – ha detto Laccoto - che non possiamo disconoscere anche se incide sui costi perché socialmente e culturalmente importante e anche giusto nei confronti di una Comunità che lo reclama in modo corale. L’assessore Russo deve rivedere il suo Piano e tenere conto delle istanze del territorio che hanno oggi hanno trovato espressione in manifestazioni di protesta soprattutto da parte della popolazione eoliana.>

Documento del comitato pro chiusura pro chiusura ospedale civile di Lipari. Non lo pubblichiamo e vi spieghiamo perchè

Abbiamo ricevuto dalla dottoressa Mimma Sparacino un documento indirizzato anche al Ministro della Salute che gli è stato girato dal "comitato pro chiusura pro chiusura ospedale civile di Lipari" . 
Nel girarcelo la dottoressa Sparacino scrive "ricevo e con piacere inoltro mail comitato chiarendo che la mia personale posizione rispetto ai fatti è assolutamente allineata alla loro!".
Questo direttore dopo avere letto con attenzione il documento ritiene di non dover pubblicare lo stesso in quanto a suo parere alcune affermazioni riportate, in particolare riguardanti l'ospedale e il 118, sono passibili di querela da parte dei diretti interessati. Si raffigura, sempre ad avviso di questo direttore, il reato di diffamazione a mezzo stampa, nel quale incorrerebbe non solo l'autore del documento (in questo caso il comitato per la chiusura dell'ospedale) ma anche il direttore responsabile di questa testata
Salvatore Sarpi

I deputati Stagno D'Alcontres e Panarello sul punto nascite di Lipari

"Presenteremo un'interrogazione parlamentare al ministro della Salute sulla vicenda della soppressione dei punti nascita in Sicilia. E' impensabile chiudere un reparto in zone del territorio scarsamente collegate, senza sopperire con strutture parimenti valide''. Lo annuncia il parlamentare nazionale di Grande Sud, Francesco Stagno d'Alcontres, condividendo la protesta dei cittadini e degli amministratori delle isole Eolie, che oggi sono scesi in piazza contro la chiusura del punto nascite di Lipari disposta dall'assessorato regionale alla Sanita'. ''Riconvertire un punto nascita e sostituirlo con un punto di emergenza - spiega l'esponente del movimento arancione - necessita, comunque, la presenza di un'unita' di terapia intensiva, anestesia e rianimazione, con l'aggiunta di un centro sangue per sopperire alle emergenze. Il problema non si puo' considerare superato cosi', sic et simpliciter, bensi' bisogna verificare la validita' di strutture". "In caso di parto - aggiunge -, le cui complicanze possono richiedere interventi d'urgenza, come un trasporto in elicottero verso strutture dotate dei servizi adatti, non sarebbe una soluzione per via dei tempi ristretti. Serve garantire, quindi - conclude Stagno d'Alcontres -, non solo continuita' territoriale, ma anche continuita' sanitaria''.
“Gli argomenti esposti dagli amministratori di Lipari, Pantelleria e Mistretta confermano la necessita’ di comprendere queste realta’ nelle deroghe ipotizzate dall’assessore Russo”. Lo dice Filippo Panarello, deputato regionale del Pd, che oggi ha partecipato ai lavori della commissione Sanita’ dell’Ars dove si e’ discusso del decreto che riorganizza la rete dei punti-nascita in Sicilia. “La praticabilita’ di questo percorso -aggiunge Panarello- dipende anche dalle decisioni del ministero della Salute, che non puo’ recitare due parti in commedia dicendo agli amministratori delle isole minori di essere d’accordo sulla deroga, mentre al tempo stesso fa esitare un documento dalla conferenza Stato-Regioni che obbliga a chiudere i punti nascita dove si effettuano meno di 500 parti l’anno”.

Punto nascite e commissione Sanità. Intervista a Giacomo Biviano

Punto nascite e commissione Sanità. Intervista a Gianfranco Guarino

Punto nascite e commissione Sanità. Intervista a Saverio Merlino

Punto nascite. Panarello, Bruno e Carnevale relazionano alla fine dell'incontro

Punto nascite. Intervista a Silvia Carbone

Punto nascite. La protesta degli eoliani davanti all'ARS 4° filmato)

Punto nascite. La protesta degli eoliani davanti all'ARS 3° filmato)

Punto nascite. La protesta degli eoliani davanti all'ARS (2° filmato)