"Presenteremo un'interrogazione parlamentare al ministro della Salute sulla vicenda della soppressione dei punti nascita in Sicilia. E' impensabile chiudere un reparto in zone del territorio scarsamente collegate, senza sopperire con strutture parimenti valide''. Lo annuncia il parlamentare nazionale di Grande Sud, Francesco Stagno d'Alcontres, condividendo la protesta dei cittadini e degli amministratori delle isole Eolie, che oggi sono scesi in piazza contro la chiusura del punto nascite di Lipari disposta dall'assessorato regionale alla Sanita'. ''Riconvertire un punto nascita e sostituirlo con un punto di emergenza - spiega l'esponente del movimento arancione - necessita, comunque, la presenza di un'unita' di terapia intensiva, anestesia e rianimazione, con l'aggiunta di un centro sangue per sopperire alle emergenze. Il problema non si puo' considerare superato cosi', sic et simpliciter, bensi' bisogna verificare la validita' di strutture". "In caso di parto - aggiunge -, le cui complicanze possono richiedere interventi d'urgenza, come un trasporto in elicottero verso strutture dotate dei servizi adatti, non sarebbe una soluzione per via dei tempi ristretti. Serve garantire, quindi - conclude Stagno d'Alcontres -, non solo continuita' territoriale, ma anche continuita' sanitaria''.
“Gli argomenti esposti dagli amministratori di Lipari, Pantelleria e Mistretta confermano la necessita’ di comprendere queste realta’ nelle deroghe ipotizzate dall’assessore Russo”. Lo dice Filippo Panarello, deputato regionale del Pd, che oggi ha partecipato ai lavori della commissione Sanita’ dell’Ars dove si e’ discusso del decreto che riorganizza la rete dei punti-nascita in Sicilia. “La praticabilita’ di questo percorso -aggiunge Panarello- dipende anche dalle decisioni del ministero della Salute, che non puo’ recitare due parti in commedia dicendo agli amministratori delle isole minori di essere d’accordo sulla deroga, mentre al tempo stesso fa esitare un documento dalla conferenza Stato-Regioni che obbliga a chiudere i punti nascita dove si effettuano meno di 500 parti l’anno”.
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