non ho alcuna voglia di tornare sugli argomenti di questi giorni in quanto le mie opinioni le ho già espresse da un microfono in nave e in base ai fatti immediatamente successivi nel documento del 9 gennaio c.a. I miei mugugni, relativamente, a quanto fatto in precedenza (ambito trasporti) li avevo esternati solo a qualche consigliere e per amor di pace avevo sempre garantito il mio voto al fine di dare un segno forte e di unità agli interlocutori istituzionali.
Tutto ciò, non mi esime dal ricercare delle possibili soluzioni, per cui Le invio un ipotesi di razionalizzazione dei servizi marittimi, nell'ambito della ricerca di forme o sistemi e per un approccio diverso verso la problematica.
IPOTESI DI RAZIONALIZZAZIONE DEI TRASPORTI NELLE ISOLE EOLIE
Non vi è alcun dubbio che il settore dei trasporti marittimi abbia la necessità di essere ristrutturato, in quanto negli anni è cresciuto nella più totale assenza di regole economiche e, fondamentalmente, con i soldi dello Stato, il tutto accompagnato da una scellerata gestione economica. Un analisi dei costi e dell' aspetto economico evidenzia un quadro paragonabile ad un disastro. Se a gestire fossero stati dei privati si ipotizzerebbe il fallimento se non addirittura la bancarotta fraudolenta, con le conseguenze del caso. Suddividendo in due settori principali ( navi e aliscafi) e cinque aree territoriali (area Napoli, area Milazzo, area Panarea e Stromboli, area Filcudi e Alicudi, area Lipari, Salina, Vulcano e Milazzo), possiamo verificare come la gestione e l'assetto attuale non tengano conto né delle reali esigenze della popolazione, né delle esigenze turistiche, ed ovviamente degli opportuni criteri di economicità, di efficienza e di efficacia:
Descrizione dello stato attuale per quanto attiene agli aspetti economici - settore navi
Area Napoli: In perdita forte e costante pari quasi al 100% nel periodo invernale e un pò meno nel periodo primaverile- estivo;
Area Panarea e Stromboli: Interessate da un servizio locale, in perdita, e dalla linea da e per Napoli già descritta. Il tutto è integrato da una compagnia privata con ulteriori costi;
Area Filicudi e Alicudi: Interessate esclusivamente da un servizio locale in perdita netta. Il tutto integrato da una compagnia privata con ulteriori costi;
Area Lipari, Salina, Vulcano e Milazzo: Interessate da un servizio locale, in perdita e dalla linea da e per Napoli. Il tutto è integrato da una compagnia privata con ulteriori costi;
Inutile in questa fase sottolineare la valenza sociale e ovviamente la necessità che lo Stato o la Regione se ne facciano carico in ogni caso, ma risulta opportuno cercare di capire dove è possibile intervenire per tentare di abbattere i costi e trasformando l'azione delle amministrazioni locali da semplici fruitori e collettori per il resto della comunità in gestori, insieme alle altre componenti e alle risorse economiche disponibili.
Un' ulteriore riflessione va fatta nello specifico per l'area Napoli in quanto la stessa attualmente ha una tripla valenza e cioè: sociale, turistica e commerciale. I fatti degli ultimi anni (chiusura Pumex, riduzione di molte altre attività produttive, etc.) hanno ridotto drasticamente l'aspetto commerciale al quale si è unito il calo di presenze turistiche e la disorganizzazione, l'improvvisazione, l'incapacità che talvolta e apparsa come voluta (nave Skorpio, prenotazioni e informazioni, etc.).
1^ ipotesi di razionalizzazione
Risultando chiaro che il mantenimento della linea (aspetto economico) è legato al bacino di utenza il tutto si pùo risolvere semplicemente facendo si che la nave parte alle ore 21,00 da Milazzo per cui da Lipari intorno alle 18,00 – 18,30 (invertendo di fatto il flusso attuale, per cui con un percorso tipo Stromboli, Panarea, Salina, Lipari, Vulcano e Milazzo) e di fatto generando un possibile bacino d'utenza commerciale che raccoglie tutta l'area industriale del Milazzese e delle zone adiacenti, creando un' alternativa forte e valida alle attuali linee in partenza da Messina per Salerno che di fatto servono altre realtà territoriali.
Ipotizzando il viaggio inverso Da Napoli per Milazzo ci ritroveremmo ad avere una nave che parte da Milazzo alle 07,00 per Vulcano, Lipari, Salina, Panarea e Stromboli, che attualmente viene effettuata esclusivamente con una seconda nave (linea C6).
Quanto sopra a parere del sottoscritto potrebbe avvenire con cadenza giornaliera e nel periodo estivo potrebbe risultare addirittura insufficiente.
Cosa si ottiene?
Una linea stabile tutto l'anno, orari certi e precisi, l'eliminazione delle perdite attuali oltre alla mancata necessità di ottenere, a tutti i costi, i 46 milioni di euro richiesti ad oggi per la Siremar. Potrebbero bastarne molti meno, di fatto, e con una sola nave: Si potrebbero ottenere tutti i servizi attuali e anche oltre, per cinque isole su sette, relativi alle attuali linee C1 e C6.
Ovviamente restano da coprire le isole di Filicudi e Alicudi che potrebbero essere servite ampliando il percorso delle navi ( anche private) o con l'utilizzo della nave attualmente giornaliera in partenza da Milazzo che vedrebbe invertito l'attuale percorso con partenza da Lipari.
A parere del sottoscritto per economia dei costi risulterebbe vantaggioso modificare il percorso delle navi private (anche per la tipologia delle merci trasportate) ottimizzando gli orari e ovviamente incrementando i servizi necessari per coprire coerentemente le esigenze delle comunità.
In conclusione almeno per il periodo invernale basterebbero solo due navi, e una a mezzo servizio di cui una privata, per gestire in modo ottimale i servizi, riducendo drasticamente i costi (razionalizzazione della linea C1 e C6) e generando un numero di servizi maggiori, meglio qualificati e soprattutto certi. Ovviamente in estate le linee dovrebbero essere incrementate in conseguenza dell'aumento del bacino d'utenza e della tipologia dello stesso. Chiaramente parlo di navi e non di carrette del mare o barchette. Quanto evidenziato vale anche per i privati in quanto mi risulta difficile immaginare che si possa continuare con navi che trasportano cose e persone uguali a quelle per il trasporto della spazzatura.
Descrizione dello stato attuale per quanto attiene agli aspetti economici - settore aliscafi
Apparentemente o volutamente reso complesso nel tempo, se si pensa che originariamente esisteva un piano a 5 aliscafi (Siremar) e tre aliscafi Ustica Lines: Potremmo tranquillamente non affrontare il problema in quanto ogni isola potrebbe vantare il suo aliscafo personale ma oggi il piano Siremar prevede solo tre aliscafi per cui un isola rimane senza. Questo esempio provocatorio evidenzia quanto la razionalizzazione sia solo un miraggio e quanto sperpero di danaro pubblico si cela dietro tutto questo.
L'attuale organizzazione è il frutto di strane concertazioni locali tra le due isole, per le varie isole, che hanno fatto si che alcune dispongano di circa 12/13 attracchi giornalieri e altre con più o meno lo stesso numero di abitanti, soltanto di 2/3 attracchi giornalieri. E' assodato che un numero elevato di attracchi unito ad un maggiore tempo di navigazione si trasformi ogni giorno in costi salati, a discapito delle altre isole. Il tutto è accompagnato anche dalla necessità sociale di servire isole poco abitate per un' ulteriore incremento dei costi. Ne risulta che il tutto non può essere gestito da privati, trattandosi di linee , esclusivamente con una perdita di almeno il 95%. Abbinando, a quanto esposto, un uso molto modesto e in ogni caso non primario della nave veloce che, visti i tempi di traversata, deve essere inserita nelle linee di trasporto veloce pur espletando egregiamente il trasporto autovetture, etc. .
2^ ipotesi di razionalizzazione
Un utilizzo della nave veloce o di altro mezzo adeguato allo scopo, con due o tre corse giornaliere consentirebbe di fruire di doppi servizi per i cittadini residenti ed i turisti.
Dall'istituzione di partenze primarie dalla terraferma e da Lipari (ore 6,00 da Milazzo per Alicudi e Stromboli, e ore 6,00 da Lipari per Alicudi e Stromboli) ne ricaveremmo la possibilità di garantire il diritto allo studio e il miglioramento della qualità della vita agli abitanti che potrebbero contare su un servizio che in tempi ragionevoli consentirebbe loro, di mattina, di poter raggiungere Milazzo o Lipari e tornare a casa, di sera.
Non meno importante è il principio di integrare i servizi marittimi con elicotteri, in quanto al di là delle chiacchere, tutte le isole sono dotate di piste per l'eliambulanza, di fatto usate poco (per fortuna).Il costo del trasporto di 6 persone è pari o inferiore al solo costo del carburante di un aliscafo per la stessa tratta, non considerando i tempi. Con un uso razionale i costi almeno nel periodo invernale si abbatterebbero in forma esponenziale e mi riferisco a prezzi e logiche commerciali attualmente in uso per fini privati.
Cosa si ottiene?
Razionalizzazione dei servizi, pari opportunità per tutti i cittadini eoliani e miglioramento, con riduzione dei costi, della loro vita.
VALUTAZIONI FINALI
Come si può notare è più che possibile abbattere i costi e migliorare i servizi, senza dover ricorrere a chissà quali artifizi e/o magie. Certo è necessaria la volontà politica, non solo dei rappresentanti locali, ma anche regionali e nazionali e senza dover ricorrere a metodi e sistemi che appartengono ormai al passato.
La forza propositiva e non impositiva o piagnucolona, ci rende agli occhi dei nostri interlocutori credibili e capaci, meritevoli dunque di attenzione e ci avvicinano alle logiche che accompagnano i criteri di valutazione Europea oltre a non essere considerati cittadini di serie “C” o peggio i soliti …....... che non sono mai cresciuti e che sono ancora prigionieri di cose e fatti o modi ormai vecchi e fuori da ogni contesto logico del presente. Quanto sopra descritto, certamente non è esaustivo, né Vangelo, ma può essere un punto di partenza per cercare di arrivare al fatidico 20 gennaio con una proposta, anche se non dettagliata tecnicamente in tutte le sue sfaccettature, utile per creare le condizioni per poter mettere in atto il tanto decantato “scorporo Siremar”.
Per quanto di mia conoscenza, ad oggi , non ho contezza di studi di settore, degni di tale definizione che potrebbero invogliare la Regione Sicilia a compiere il grande passo, al di là delle levate di scudi incrociati a difesa delle Eolie. Nessuno rischierebbe l'osso del collo senza conoscere in termini reali i costi e quant'altro.A parere del sottoscritto i silenzi della Regione Sicilia sono dettati dai dati economici attuali. In ogni caso lo Stato italiano non può lavarsene le mani, in quanto alle prime sofferenze economiche della nostra Regione saremmo solo noi le prime vittime sacrificali. Faccio notare che dire scorporo o dire nuova società è praticamente uguale (basta effettuare una semplice visura camerale per rendersene conto) ma necessita che tutti gli attori siano coinvolti in prima persona elemento indispensabile per rendere stabile e perpetuo nel tempo il sistema. In ultimo ho volutamente tralasciato il prevedibile e necessario incremento dei trasporti nel periodo estivo in quanto risulterebbe necessario aver dettagliato in forma tecnica quanto già esposto.
Gianfranco Guarino
Tutto ciò, non mi esime dal ricercare delle possibili soluzioni, per cui Le invio un ipotesi di razionalizzazione dei servizi marittimi, nell'ambito della ricerca di forme o sistemi e per un approccio diverso verso la problematica.
IPOTESI DI RAZIONALIZZAZIONE DEI TRASPORTI NELLE ISOLE EOLIE
Non vi è alcun dubbio che il settore dei trasporti marittimi abbia la necessità di essere ristrutturato, in quanto negli anni è cresciuto nella più totale assenza di regole economiche e, fondamentalmente, con i soldi dello Stato, il tutto accompagnato da una scellerata gestione economica. Un analisi dei costi e dell' aspetto economico evidenzia un quadro paragonabile ad un disastro. Se a gestire fossero stati dei privati si ipotizzerebbe il fallimento se non addirittura la bancarotta fraudolenta, con le conseguenze del caso. Suddividendo in due settori principali ( navi e aliscafi) e cinque aree territoriali (area Napoli, area Milazzo, area Panarea e Stromboli, area Filcudi e Alicudi, area Lipari, Salina, Vulcano e Milazzo), possiamo verificare come la gestione e l'assetto attuale non tengano conto né delle reali esigenze della popolazione, né delle esigenze turistiche, ed ovviamente degli opportuni criteri di economicità, di efficienza e di efficacia:
Descrizione dello stato attuale per quanto attiene agli aspetti economici - settore navi
Area Napoli: In perdita forte e costante pari quasi al 100% nel periodo invernale e un pò meno nel periodo primaverile- estivo;
Area Panarea e Stromboli: Interessate da un servizio locale, in perdita, e dalla linea da e per Napoli già descritta. Il tutto è integrato da una compagnia privata con ulteriori costi;
Area Filicudi e Alicudi: Interessate esclusivamente da un servizio locale in perdita netta. Il tutto integrato da una compagnia privata con ulteriori costi;
Area Lipari, Salina, Vulcano e Milazzo: Interessate da un servizio locale, in perdita e dalla linea da e per Napoli. Il tutto è integrato da una compagnia privata con ulteriori costi;
Inutile in questa fase sottolineare la valenza sociale e ovviamente la necessità che lo Stato o la Regione se ne facciano carico in ogni caso, ma risulta opportuno cercare di capire dove è possibile intervenire per tentare di abbattere i costi e trasformando l'azione delle amministrazioni locali da semplici fruitori e collettori per il resto della comunità in gestori, insieme alle altre componenti e alle risorse economiche disponibili.
Un' ulteriore riflessione va fatta nello specifico per l'area Napoli in quanto la stessa attualmente ha una tripla valenza e cioè: sociale, turistica e commerciale. I fatti degli ultimi anni (chiusura Pumex, riduzione di molte altre attività produttive, etc.) hanno ridotto drasticamente l'aspetto commerciale al quale si è unito il calo di presenze turistiche e la disorganizzazione, l'improvvisazione, l'incapacità che talvolta e apparsa come voluta (nave Skorpio, prenotazioni e informazioni, etc.).
1^ ipotesi di razionalizzazione
Risultando chiaro che il mantenimento della linea (aspetto economico) è legato al bacino di utenza il tutto si pùo risolvere semplicemente facendo si che la nave parte alle ore 21,00 da Milazzo per cui da Lipari intorno alle 18,00 – 18,30 (invertendo di fatto il flusso attuale, per cui con un percorso tipo Stromboli, Panarea, Salina, Lipari, Vulcano e Milazzo) e di fatto generando un possibile bacino d'utenza commerciale che raccoglie tutta l'area industriale del Milazzese e delle zone adiacenti, creando un' alternativa forte e valida alle attuali linee in partenza da Messina per Salerno che di fatto servono altre realtà territoriali.
Ipotizzando il viaggio inverso Da Napoli per Milazzo ci ritroveremmo ad avere una nave che parte da Milazzo alle 07,00 per Vulcano, Lipari, Salina, Panarea e Stromboli, che attualmente viene effettuata esclusivamente con una seconda nave (linea C6).
Quanto sopra a parere del sottoscritto potrebbe avvenire con cadenza giornaliera e nel periodo estivo potrebbe risultare addirittura insufficiente.
Cosa si ottiene?
Una linea stabile tutto l'anno, orari certi e precisi, l'eliminazione delle perdite attuali oltre alla mancata necessità di ottenere, a tutti i costi, i 46 milioni di euro richiesti ad oggi per la Siremar. Potrebbero bastarne molti meno, di fatto, e con una sola nave: Si potrebbero ottenere tutti i servizi attuali e anche oltre, per cinque isole su sette, relativi alle attuali linee C1 e C6.
Ovviamente restano da coprire le isole di Filicudi e Alicudi che potrebbero essere servite ampliando il percorso delle navi ( anche private) o con l'utilizzo della nave attualmente giornaliera in partenza da Milazzo che vedrebbe invertito l'attuale percorso con partenza da Lipari.
A parere del sottoscritto per economia dei costi risulterebbe vantaggioso modificare il percorso delle navi private (anche per la tipologia delle merci trasportate) ottimizzando gli orari e ovviamente incrementando i servizi necessari per coprire coerentemente le esigenze delle comunità.
In conclusione almeno per il periodo invernale basterebbero solo due navi, e una a mezzo servizio di cui una privata, per gestire in modo ottimale i servizi, riducendo drasticamente i costi (razionalizzazione della linea C1 e C6) e generando un numero di servizi maggiori, meglio qualificati e soprattutto certi. Ovviamente in estate le linee dovrebbero essere incrementate in conseguenza dell'aumento del bacino d'utenza e della tipologia dello stesso. Chiaramente parlo di navi e non di carrette del mare o barchette. Quanto evidenziato vale anche per i privati in quanto mi risulta difficile immaginare che si possa continuare con navi che trasportano cose e persone uguali a quelle per il trasporto della spazzatura.
Descrizione dello stato attuale per quanto attiene agli aspetti economici - settore aliscafi
Apparentemente o volutamente reso complesso nel tempo, se si pensa che originariamente esisteva un piano a 5 aliscafi (Siremar) e tre aliscafi Ustica Lines: Potremmo tranquillamente non affrontare il problema in quanto ogni isola potrebbe vantare il suo aliscafo personale ma oggi il piano Siremar prevede solo tre aliscafi per cui un isola rimane senza. Questo esempio provocatorio evidenzia quanto la razionalizzazione sia solo un miraggio e quanto sperpero di danaro pubblico si cela dietro tutto questo.
L'attuale organizzazione è il frutto di strane concertazioni locali tra le due isole, per le varie isole, che hanno fatto si che alcune dispongano di circa 12/13 attracchi giornalieri e altre con più o meno lo stesso numero di abitanti, soltanto di 2/3 attracchi giornalieri. E' assodato che un numero elevato di attracchi unito ad un maggiore tempo di navigazione si trasformi ogni giorno in costi salati, a discapito delle altre isole. Il tutto è accompagnato anche dalla necessità sociale di servire isole poco abitate per un' ulteriore incremento dei costi. Ne risulta che il tutto non può essere gestito da privati, trattandosi di linee , esclusivamente con una perdita di almeno il 95%. Abbinando, a quanto esposto, un uso molto modesto e in ogni caso non primario della nave veloce che, visti i tempi di traversata, deve essere inserita nelle linee di trasporto veloce pur espletando egregiamente il trasporto autovetture, etc. .
2^ ipotesi di razionalizzazione
Un utilizzo della nave veloce o di altro mezzo adeguato allo scopo, con due o tre corse giornaliere consentirebbe di fruire di doppi servizi per i cittadini residenti ed i turisti.
Dall'istituzione di partenze primarie dalla terraferma e da Lipari (ore 6,00 da Milazzo per Alicudi e Stromboli, e ore 6,00 da Lipari per Alicudi e Stromboli) ne ricaveremmo la possibilità di garantire il diritto allo studio e il miglioramento della qualità della vita agli abitanti che potrebbero contare su un servizio che in tempi ragionevoli consentirebbe loro, di mattina, di poter raggiungere Milazzo o Lipari e tornare a casa, di sera.
Non meno importante è il principio di integrare i servizi marittimi con elicotteri, in quanto al di là delle chiacchere, tutte le isole sono dotate di piste per l'eliambulanza, di fatto usate poco (per fortuna).Il costo del trasporto di 6 persone è pari o inferiore al solo costo del carburante di un aliscafo per la stessa tratta, non considerando i tempi. Con un uso razionale i costi almeno nel periodo invernale si abbatterebbero in forma esponenziale e mi riferisco a prezzi e logiche commerciali attualmente in uso per fini privati.
Cosa si ottiene?
Razionalizzazione dei servizi, pari opportunità per tutti i cittadini eoliani e miglioramento, con riduzione dei costi, della loro vita.
VALUTAZIONI FINALI
Come si può notare è più che possibile abbattere i costi e migliorare i servizi, senza dover ricorrere a chissà quali artifizi e/o magie. Certo è necessaria la volontà politica, non solo dei rappresentanti locali, ma anche regionali e nazionali e senza dover ricorrere a metodi e sistemi che appartengono ormai al passato.
La forza propositiva e non impositiva o piagnucolona, ci rende agli occhi dei nostri interlocutori credibili e capaci, meritevoli dunque di attenzione e ci avvicinano alle logiche che accompagnano i criteri di valutazione Europea oltre a non essere considerati cittadini di serie “C” o peggio i soliti …....... che non sono mai cresciuti e che sono ancora prigionieri di cose e fatti o modi ormai vecchi e fuori da ogni contesto logico del presente. Quanto sopra descritto, certamente non è esaustivo, né Vangelo, ma può essere un punto di partenza per cercare di arrivare al fatidico 20 gennaio con una proposta, anche se non dettagliata tecnicamente in tutte le sue sfaccettature, utile per creare le condizioni per poter mettere in atto il tanto decantato “scorporo Siremar”.
Per quanto di mia conoscenza, ad oggi , non ho contezza di studi di settore, degni di tale definizione che potrebbero invogliare la Regione Sicilia a compiere il grande passo, al di là delle levate di scudi incrociati a difesa delle Eolie. Nessuno rischierebbe l'osso del collo senza conoscere in termini reali i costi e quant'altro.A parere del sottoscritto i silenzi della Regione Sicilia sono dettati dai dati economici attuali. In ogni caso lo Stato italiano non può lavarsene le mani, in quanto alle prime sofferenze economiche della nostra Regione saremmo solo noi le prime vittime sacrificali. Faccio notare che dire scorporo o dire nuova società è praticamente uguale (basta effettuare una semplice visura camerale per rendersene conto) ma necessita che tutti gli attori siano coinvolti in prima persona elemento indispensabile per rendere stabile e perpetuo nel tempo il sistema. In ultimo ho volutamente tralasciato il prevedibile e necessario incremento dei trasporti nel periodo estivo in quanto risulterebbe necessario aver dettagliato in forma tecnica quanto già esposto.
Gianfranco Guarino