Comunicato stampa
v Oltre 600 Soci (il 60% giovani dai 18 ai 35
anni).
v Opera in un territorio dalle caratteristiche morfologiche
e logistiche difficile, un bacino di raccolta limitato (13.000 abitanti
compresi bambini, vecchi, ammalati e falsi residenti), ma garantisce una media
di 800 sacche di sangue all’Anno, con un rapporto di 62 sacche di sangue ogni
mille abitanti, a fronte del parametro ottimale di 40 sacche indicato
dall’Organizzazione Internazionale alla Sanità.
v È il fiore
all’occhiello della comunità eoliana; simbolo di un fenomeno che nelle isole
continua ad allargarsi a macchia d’olio; si dice che ogni famiglia abbia almeno
un donatore in casa e ci sono intere famiglie donatori di sangue.
v Un punto di riferimento nella Provincia di
Messina ed in Sicilia.
v Una delle sezioni più efficienti sul
territorio nazionale; ma qualcuno ha deciso di distruggere o di limitare
drasticamente quanto di buono è stato fatto da una Dirigenza estremamente
impegnata, oculata e capace.
Dopo anni in cui l’espressione più pura del
volontariato si è manifestata attraverso l’AVIS di Lipari, assumendo una
valenza sempre più qualificata rispetto ai bisogni della società; un preciso
segnale dello sviluppo e dell’evoluzione dei sistemi di partecipazione.
Anni in cui, da perfetto partner, alle carene
aziendali ha sempre fatto fronte l’Associazione, anche economicamente, riuscendo
a garantire un elevato apporto alla crescente domanda di sangue.
Improvvisamente,
allorquando, in presenza di un incidente
grave, il Presidente dell’AVIS di Lipari, Giovanni Biviano, ha preteso il
rispetto delle normative che tutelano i donatori e che fino a quel momento gli
erano state negate, è stato
minacciato di iniziative destabilizzanti che avrebbero avuto ripercussioni
sull’attività associativa.
Iniziative manifestatasi nella immediatezza
con atti di ostruzionismo e sabotaggio camuffati da esigenze logistiche ed un
neo Direttore al SIMT di Milazzo che sembra essere stato nominato
esclusivamente per “imporre” ostacoli e limitazioni all’attività dell’AVIS di
Lipari ed all’U.R.O. (Unità di Raccolta Ospedaliera) istituita presso il P.O di
Lipari.
Una tesi avvalorata dal rifiuto d’incontrare
il Presidente Biviano che l’ha più volte invitato ad un colloquio informale
propedeutico alla pianificazione ed alla gestione ottimale delle raccolte sul
territorio eoliano.
Iniziative lecite ed illecite che di fatto
hanno determinato una drastica riduzione dell’attività di raccolta in
particolare nel secondo semestre del 2014; tanto che l’anno si è chiuso con
appena (?) 497 sacche di sangue raccolto a fronte dei tanti donatori
disponibili.
Discriminazioni?
Vendette? Razzismo? Che cosa c’è sotto? Quali interessi ha destabilizzato
l’esplosione dell’AVIS di Lipari?
Il Presidente Giovanni Biviano, da oltre
quattordici anni, cioè da quando è stato chiamato a dirigere l’Associazione, ha
sempre operato in perfetta simbiosi con i Responsabili del SIMT di Milazzo ed i
Dirigenti dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Messina 5; una collaborazione
che ha determinato quei risultati che sono sotto gli occhi di tutti.
Oggi, ancora incredulo, dopo un momento di
comprensibile sbandamento, sta raccogliendo elementi ed energie per affrontare
una situazione che potrebbe avere risvolti imprevedibili.
Si è limitato a dire: “Voglio capire meglio
se si tratta di iniziative autonome e circoscritte o se c’è una regia più o
meno occulta per danneggiare la nostra Associazione o, ancora peggio, per
chiudere l’U.R.O. di Lipari”.
Intanto ha convocato il Consiglio Direttivo
dell’AVIS di Lipari in seduta permanente ed un unico argomento all’Ordine del
Giorno:Azioni riduttive e destabilizzanti per l’attività della Sezione e
per la funzionalità dell’U.R.O. di Lipari”.
Un Consiglio Direttivo compatto che come
prima iniziativa ha deciso che ogni notizia ed ogni atto prodotto sulla vicenda
e sulla sua evoluzione siano trasferiti, per opportuna conoscenza,
all’Assessorato Regionale alla Salute ed al Presidente dell’AVIS Regionale
Sicilia.”
Il consiglio direttivo