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martedì 20 agosto 2013
lunedì 19 agosto 2013
Eolie segrete, la Sicilia autentica (pubblicato da doveviaggi.it)
Stromboli, Panarea e Filicudi. Ma anche Strombolicchio e Ginostra. Un viaggio nell'arcipelago siciliano, in cerca di angoli segreti e poco battuti dal jet-set. Per una vacanza indimenticabile e all'insegna dell'autenticità
Prendono il nome da Eolo, il dio del vento, perché qui, al largo di Messina, la brezza regna sovrana. Sono aspre e selvagge, talvolta un po’ snob. Eppure, nonostante la sfilza di celeb che le frequentano in estate, mantengono un sapore di autenticità. Lipari, Salina, Vulcano, Alicudi, Filicudi, Panarea, Stromboli. In una parola, Eolie. Amate da sempre dai vip – Roberto Rossellini, Anna Magnani e Massimo Troisi, per citarne alcuni – affascinano anche i turisti meno famosi con le loro baie di sabbia nera, le spiagge bianche di pomice, i paesaggi vulcanici e i boschi di flora mediterranea. Dove ha scovato alcuni indirizzi segreti per un viaggio nell’arcipelago siciliano all’insegna della genuinità.
Stromboli
Stromboli è un’isola ruvida: poca mondanità e comfort, spiagge nere di lava, una manciata di ristoranti di buona cucina siciliana. Merita un salto La Libreria sull’Isola, un luogo surreale, abitato da libri e da gatti, nonché ritrovo dei vacanzieri più intellettuali, che nelle serate estive apprezzano i film all’aperto proiettati nel giardino (via Vittorio Emanuele III). Per la cena vale la pena fermarsi al ristorante Le Terrazze di Eolo, gestito dal cuoco napoletano Oreste Valletta (via Regina Elena 38). La cucina è un buon compromesso tra ricette campane e profumi siciliani, con tanto di vista suStrombolicchio, l’iconico faraglione in mezzo al mare. L’ascesa al cratere è un’impresa memorabile, tra le più intense che il Mediterraneo possa offrire. Si procede in cordata e con le guide vulcanologiche: sei ore circa tra salita e discesa e un’emozione unica da portare a casa. Si arriva a quota 900 metri, alle tre bocche del vulcano (Magmatrek, tel. 090.9865768). Il rito dell’aperitivo si consuma invece a Piscità, tra la Locanda del Barbablù e il nuovo Pardès, un wine bar con orto biologico (. La Locanda del Barbablù è un altro indirizzo fuori catalogo (non è raro incontrarvi il regista Paolo Sorrentino). Il miglior gelato è quello di Lapillo, struttura dallo stile rétro inaugurata nel 2012: granite e gelati sono artigianali e a base di ingredienti tipici come i fichi, i gelsi, le mandorle, il fico d’India; non mancano i gusti classici (via Roma). Prima di ripartire, bisogna comprare la Malvasia di Salvatore Cusolito, contadino eroico, emigrato in Australia e tornato sulla sua isola per produrre la Malvasia come faceva suo nonno, senza aromi artificiali. La si acquista al forno del paese, a pochi passi dalla chiesa.
Ginostra
L’escursione in barca a Ginostra – partendo da Stromboli - è un altro cult: un viaggio a ritroso nel tempo. Si può noleggiare un barchino al porto o alla spiaggia di Fico Grande, con o senza accompagnatore: Ginostra, dall’altra parte del vulcano, è un grappolo di case colorate strette intorno alla chiesa. Si raggiunge solo via mare approdando in quello che fino al 2004 (anno della costruzione del pontile) era chiamato “il pertuso”, il porto più piccolo del mondo. Dieci anni fa sono arrivate anche l’acqua e la corrente elettrica, ma la sensazione di straniamento è ancora forte. Il consiglio è di scendere a terra e salire fino alla piazzetta, aggirarsi nel silenzio quasi irreale del borgo (quaranta abitanti e qualche asino, unico mezzo di trasporto) e sedersi al ristorante L’Incontro, che regala uno dei panorami più belli di tutto l’arcipelago e un tramonto da cartolina. Superba la granita di limone nei pomeriggi assolati d’estate; ottima e semplice la cucina di mare.
Panarea
A mezz’ora di aliscafo da Stromboli, l’isola è il buen retiro del jet set. Evitando gli angoli più frequentati dai vip, però, non è difficile ritagliarsi luoghi tranquilli e lontano dal clamore. La baia di Drautto, sul lato sudoccidentale, è una sorta di isola nell’isola, con la spiaggia di sabbia chiara. Per mangiare la migliore carne dell’isola, l’indirizzo è uno solo, dal 1970: Da Antonio il Macellaio, il ristorante di Antonio Tesoriero, tornato a Panarea dopo venticinque anni in Argentina. In zona porto merita un salto Hycesia, gestito dalla famiglia Nanì dal 1979. I crudi di pesce sono la specialità; degni di nota anche i dolci. Da qualche anno Panarea ha il suo vino: è l’Insolita di Andrea Pedrani, un bianco secco da uve malvasia allevate sull’isola in contrada Ditella, altro luogo defilato e magnifico, per spiriti schivi e meditativi che si rintanano in case da sogno.
Filicudi
La più estrema dell’arcipelago, insieme alla vicina Alicudi, è rude e fascinosa. Enclave di un turismo radical-chic, si svuota in inverno (ci abitano poco più di duecento persone). Da segnare in agenda Villa La Rosa, ristorante e pizzeria, albergo, sala da gioco, emporio e pista da ballo. Si cena, in maniera davvero eccellente: Adelaide è cuoca sensibile, appassionata divulgatrice della cucina filicudara. I suoi piatti celebrano i sapori semplici e schietti di una volta, rigorosamente siciliani: i fagottini di pesce spada nella foglia di limone, i bucatini con le sarde al finocchietto e uvetta passita, e poi il pane fatto in casa e sfornato ogni giorno, le paste di mandorle, la caponata con capperi e i cocunci, le polpette di melanzane, la Malvasia di casa. Il consiglio è di andarci sul finire dell’estate, quando ci si addormenta cullati dalle onde sotto un cielo buio e stellato. E l’isola torna a essere dei filicudari: bella da vivere via mare, ma soprattutto via terra, inerpicandosi tra i tanti sentieri che la percorrono, antiche mulattiere che conducono a villaggi abbandonati, come Zucco Grande o Siccagni, e a panorami da vertigine.
Prendono il nome da Eolo, il dio del vento, perché qui, al largo di Messina, la brezza regna sovrana. Sono aspre e selvagge, talvolta un po’ snob. Eppure, nonostante la sfilza di celeb che le frequentano in estate, mantengono un sapore di autenticità. Lipari, Salina, Vulcano, Alicudi, Filicudi, Panarea, Stromboli. In una parola, Eolie. Amate da sempre dai vip – Roberto Rossellini, Anna Magnani e Massimo Troisi, per citarne alcuni – affascinano anche i turisti meno famosi con le loro baie di sabbia nera, le spiagge bianche di pomice, i paesaggi vulcanici e i boschi di flora mediterranea. Dove ha scovato alcuni indirizzi segreti per un viaggio nell’arcipelago siciliano all’insegna della genuinità.
Stromboli
Stromboli è un’isola ruvida: poca mondanità e comfort, spiagge nere di lava, una manciata di ristoranti di buona cucina siciliana. Merita un salto La Libreria sull’Isola, un luogo surreale, abitato da libri e da gatti, nonché ritrovo dei vacanzieri più intellettuali, che nelle serate estive apprezzano i film all’aperto proiettati nel giardino (via Vittorio Emanuele III). Per la cena vale la pena fermarsi al ristorante Le Terrazze di Eolo, gestito dal cuoco napoletano Oreste Valletta (via Regina Elena 38). La cucina è un buon compromesso tra ricette campane e profumi siciliani, con tanto di vista suStrombolicchio, l’iconico faraglione in mezzo al mare. L’ascesa al cratere è un’impresa memorabile, tra le più intense che il Mediterraneo possa offrire. Si procede in cordata e con le guide vulcanologiche: sei ore circa tra salita e discesa e un’emozione unica da portare a casa. Si arriva a quota 900 metri, alle tre bocche del vulcano (Magmatrek, tel. 090.9865768). Il rito dell’aperitivo si consuma invece a Piscità, tra la Locanda del Barbablù e il nuovo Pardès, un wine bar con orto biologico (. La Locanda del Barbablù è un altro indirizzo fuori catalogo (non è raro incontrarvi il regista Paolo Sorrentino). Il miglior gelato è quello di Lapillo, struttura dallo stile rétro inaugurata nel 2012: granite e gelati sono artigianali e a base di ingredienti tipici come i fichi, i gelsi, le mandorle, il fico d’India; non mancano i gusti classici (via Roma). Prima di ripartire, bisogna comprare la Malvasia di Salvatore Cusolito, contadino eroico, emigrato in Australia e tornato sulla sua isola per produrre la Malvasia come faceva suo nonno, senza aromi artificiali. La si acquista al forno del paese, a pochi passi dalla chiesa.
Ginostra
L’escursione in barca a Ginostra – partendo da Stromboli - è un altro cult: un viaggio a ritroso nel tempo. Si può noleggiare un barchino al porto o alla spiaggia di Fico Grande, con o senza accompagnatore: Ginostra, dall’altra parte del vulcano, è un grappolo di case colorate strette intorno alla chiesa. Si raggiunge solo via mare approdando in quello che fino al 2004 (anno della costruzione del pontile) era chiamato “il pertuso”, il porto più piccolo del mondo. Dieci anni fa sono arrivate anche l’acqua e la corrente elettrica, ma la sensazione di straniamento è ancora forte. Il consiglio è di scendere a terra e salire fino alla piazzetta, aggirarsi nel silenzio quasi irreale del borgo (quaranta abitanti e qualche asino, unico mezzo di trasporto) e sedersi al ristorante L’Incontro, che regala uno dei panorami più belli di tutto l’arcipelago e un tramonto da cartolina. Superba la granita di limone nei pomeriggi assolati d’estate; ottima e semplice la cucina di mare.
Panarea
A mezz’ora di aliscafo da Stromboli, l’isola è il buen retiro del jet set. Evitando gli angoli più frequentati dai vip, però, non è difficile ritagliarsi luoghi tranquilli e lontano dal clamore. La baia di Drautto, sul lato sudoccidentale, è una sorta di isola nell’isola, con la spiaggia di sabbia chiara. Per mangiare la migliore carne dell’isola, l’indirizzo è uno solo, dal 1970: Da Antonio il Macellaio, il ristorante di Antonio Tesoriero, tornato a Panarea dopo venticinque anni in Argentina. In zona porto merita un salto Hycesia, gestito dalla famiglia Nanì dal 1979. I crudi di pesce sono la specialità; degni di nota anche i dolci. Da qualche anno Panarea ha il suo vino: è l’Insolita di Andrea Pedrani, un bianco secco da uve malvasia allevate sull’isola in contrada Ditella, altro luogo defilato e magnifico, per spiriti schivi e meditativi che si rintanano in case da sogno.
Filicudi
La più estrema dell’arcipelago, insieme alla vicina Alicudi, è rude e fascinosa. Enclave di un turismo radical-chic, si svuota in inverno (ci abitano poco più di duecento persone). Da segnare in agenda Villa La Rosa, ristorante e pizzeria, albergo, sala da gioco, emporio e pista da ballo. Si cena, in maniera davvero eccellente: Adelaide è cuoca sensibile, appassionata divulgatrice della cucina filicudara. I suoi piatti celebrano i sapori semplici e schietti di una volta, rigorosamente siciliani: i fagottini di pesce spada nella foglia di limone, i bucatini con le sarde al finocchietto e uvetta passita, e poi il pane fatto in casa e sfornato ogni giorno, le paste di mandorle, la caponata con capperi e i cocunci, le polpette di melanzane, la Malvasia di casa. Il consiglio è di andarci sul finire dell’estate, quando ci si addormenta cullati dalle onde sotto un cielo buio e stellato. E l’isola torna a essere dei filicudari: bella da vivere via mare, ma soprattutto via terra, inerpicandosi tra i tanti sentieri che la percorrono, antiche mulattiere che conducono a villaggi abbandonati, come Zucco Grande o Siccagni, e a panorami da vertigine.
Domani a Casajanca terzo appuntamento con "Caccia al libro...d'autore"
Martedì 20 agosto p.v. alle ore 21,30 nel giardino dell'albergo Casajanca - Canneto, l'Associazione I.Dee propone il terzo incontro di "Caccia al libro... d'autore" con Domenico Seminerio.
Seminerio vive e lavora a Caltagirone.
Ha curato alcuni saggi di carattere storico ed archeologico, frutto della sua collaborazione con la Soprintendenza alle Antichità della Sicilia Orientale e raccolte poetiche, ha pubblicato alcuni romanzi : "Il volo di Fifina" (Flaccovio), "Senza re né regno" (Sellerio, 2004), "Il cammello e la corda" (Sellerio,2006), "Il manoscritto di Shakespeare (Sellerio, 2008).
Una sua novella, Il nero dell’Etna, è stata inserita nell’antologia Delitti in provincia di Guanda editore.
Ha vinto numerosi premi letterari, tra cui il Domenico Rea, il Corrado Alvaro, il Premier roman di Chambery, il Primo romanzo Città di Cuneo, il Città di Viagrande ed è stato finalista a Un libro per l’estate 2006 e al Giuseppe Dessì.
A Lipari presenterà la sua ultima raccolta di poesie "Complementi d'argomento", pubblicata nel 2013 da Città del sole.
A Malfa domani presentazione del libro "Cucina con il trucco"
DEGUSTAZIONE
E APERITIVO CON
LE AUTRICI DEL LIBRO “CUCINA
CON IL TRUCCO”
martedì
20 agosto alle 19 Palazzo
Marchetti, Malfa, isola di Salina
Non
siamo Cracco né Bastianich e non parteciperemo mai a Master Chef, ma
con i nostri consigli anche gli uomini più impreparati potranno
trovare spunti
per fare un figurone in breve tempo e senza fatica, conquistando
amici e fidanzate in un batter d’occhio!
Per
chi di corsa o distratta, alle prese con un invito a cena, si trova
davanti al supermercato nel giorno di chiusura; e, soprattutto, vuole
fare bella figura anche se la maionese fatta a mano rimane un
insondabile mistero.
Più
di 80 ricette per tutti i gusti divise in tre capitoli: ricette
“furbe”, “spudorate” e “diaboliche”, dedicate a chi vuole
preparare una cena degna di un vero chef in un lampo e con il minimo
sforzo, con poche idee semplici ma geniali! Acquistandolo
aiuterai CasaOz di Torino (www.casaoz.org)
e Vidas di Milano (www.vidas.it),
due Associazioni Onlus che si occupano rispettivamente di aiutare i
bambini malati e le loro famiglie, e di assistere gratuitamentea
domicilio e in hospice i malati terminali. Le autrici infatti
devolvono interamente il loro compenso a queste due associazioni.
Caterina
Giavotto Editor di
cucina per professione, cuoca per passione, buddista per vocazione.
Nel tempo libero
suona il pianoforte, prepara dolci di ogni tipo e accudisce gerbilli.
Viaggia di
preferenza nei deserti del mondo e non si perde mai.
Enrica
Melossi
Intrepida, è
passata spericolatamente dall’iconografia alla gastronomia: la
fortuna aiuta gli audaci!
Viaggia in
metropolitana e in treno, spesso non giungendo a destinazione, ma
trova sempre il modo
di organizzare cene
improvvisate con gli amici.
Daniela
Vitta
Regina della
comunicazione (sulla sua agenda anche il cellulare di Gorbaciov),
generosa e pronta a
tutto. Mitica l’organizzazione dei suoi viaggi - si porta il
parmigiano
e l’olio
extravergine anche in Africa - parla correntemente sei lingue, con
chiunque incontri.
Presentato il libro "Le Eolie all'Onu"
Domenica 18 agosto presso
i giardini del Centro Studi Eoliano è stato presentato il libro Le
Eolie all’ONU (Edizioni del Centro Studi)
di Giuseppe La Greca che narra la storia del
gemellaggio dei piccoli stati insulari che nel 1998 ha contribuito
determinare un’importante azione diplomatica internazionale a
favore dell’Italia, grazie all’intervento dell’ambasciatore
Francesco Paolo Fulci. Marcello Sorgi ha introdotto gli interventi
di Francesco Paolo Fulci, Antonino Maggiore, Alessandro Pajno,
Alberto La Volpe e Marco Giorgianni.
Durante la serata è stato
presente Gian Lorenzo Cornado, ambasciatore italiano in Canada, che
tramite un collegamento skype ha potuto assistere e prendere parte
alla presentazione direttamente dalla sede dell’ambasciata italiana
ad Ottawa.
La proiezione del video
“Le Eolie all’ONU”, inoltre, ha riportato i momenti più
importanti dell’indimenticabile serata Eoliana al Waldford Astoria
di New York.Aldo Natoli: "Sorpreso dal commento di Giacomantonio sul degrado del centro storico"
Il commento fatto dal Portavoce del Sindaco, Michele Giacomantonio alla rappresentazione di degrado in cui versa, particolarmente la sera, il centro storico di Lipari fatta da Marco Piluso mi ha molto sorpreso perchè leggo un ripudio della politica turistica posta in essere dalla Sua Amministrazione, che personalmente ho condiviso e che ritengo sia ancora la strada da percorrere. Quanto succede, e non solo la notte, non può essere considerato un fatto occasionale o eccezionale causato dal Ferragosto, ma è il risultato della politica turistica posta in essere dall'Amministrazione Bruno per ben dieci anni e, purtroppo, proseguita dall'Amministrazione Giorgianni.
Ed in questo bisogna dare ragione al giovane Luca Chiofalo. Il settore del turismo è da considerarsi un'industria e come tale la sua gestione è legata alle leggi economiche del libero mercato. Quindi quanto succede sull'organizzazione del territorio è il frutto di precise scelte e di programmazione del nostro turismo. Non vedere e non sentire equivale ad un tacito consenso. Non a caso, correttamente, il Consigliere Nuccio Russo intervistato in diretta sul Corso Vittorio Emanuele ha esclamato: "il caos è sotto gli occhi di tutti!".
Egregio Dottore il lavoro straordinario dei Vigili e le ferie dei Dipendenti comunali si programmano anche in base alle esigenze d'istituto, tenuto conto che sono ricorrenti e già conosciuti i periodi di maggiore afflusso turistico.I controlli servono per garantire l'ordine pubblico,l'aspetto sanitario e ad eliminare il danno erariale che giornalmente si rinnova a danno di noi cittadini.
Debbo ricordarLe che nel passato, convinti che bisognava tenere alta la qualità del nostro turismo, per sopperire alla carenza numerica della Polizia Municipale abbiamo stipulato una convenzione con il Comune di Parma per disporre in estate di quattro Vigili. Quindi volere è potere!
Aldo Natoli
Ed in questo bisogna dare ragione al giovane Luca Chiofalo. Il settore del turismo è da considerarsi un'industria e come tale la sua gestione è legata alle leggi economiche del libero mercato. Quindi quanto succede sull'organizzazione del territorio è il frutto di precise scelte e di programmazione del nostro turismo. Non vedere e non sentire equivale ad un tacito consenso. Non a caso, correttamente, il Consigliere Nuccio Russo intervistato in diretta sul Corso Vittorio Emanuele ha esclamato: "il caos è sotto gli occhi di tutti!".
Egregio Dottore il lavoro straordinario dei Vigili e le ferie dei Dipendenti comunali si programmano anche in base alle esigenze d'istituto, tenuto conto che sono ricorrenti e già conosciuti i periodi di maggiore afflusso turistico.I controlli servono per garantire l'ordine pubblico,l'aspetto sanitario e ad eliminare il danno erariale che giornalmente si rinnova a danno di noi cittadini.
Debbo ricordarLe che nel passato, convinti che bisognava tenere alta la qualità del nostro turismo, per sopperire alla carenza numerica della Polizia Municipale abbiamo stipulato una convenzione con il Comune di Parma per disporre in estate di quattro Vigili. Quindi volere è potere!
Aldo Natoli
Laura Torrisi - Lato B perfetto alle Eolie
Eolie (Sicilia) - Scatti hot per Laura Torrisi, attrice e moglie di Leonardo Pieraccioni. La sexy Laura è in vacanza alle Eolie ed ha deciso di cimentarsi con il surf.
Postando alcune foto dove mostra un lato B davvero in forma, Laura Torrisi scherza: "ce la fo, ce la fo... non ce la fo, non ce la fo...".
I maliziosi fanno notare che il compagno di sei anni di vita non è presente. Laura Torrisi in vacanza da sola con la figlioletta Martina?
Impegni di lavoro che hanno bloccato Pieraccioni o il gossip può azzardare anche una "crisi" tra i due.
Paparazzi in pre-allerta.
Postando alcune foto dove mostra un lato B davvero in forma, Laura Torrisi scherza: "ce la fo, ce la fo... non ce la fo, non ce la fo...".
I maliziosi fanno notare che il compagno di sei anni di vita non è presente. Laura Torrisi in vacanza da sola con la figlioletta Martina?
Impegni di lavoro che hanno bloccato Pieraccioni o il gossip può azzardare anche una "crisi" tra i due.
Paparazzi in pre-allerta.
Musica e cinema stasera a Lipari nella Chiesa dell'Immacolata
CENTRO
STUDI E RICERCHE DI STORIA E PROBLEMI EOLIANI
COMUNICATO
STAMPA
Musica
e Cinema è il terzo appuntamento che si
svolgerà questa sera alle ore 21.30 CHIESA
DELL’IMMACOLATA, nell’ambito del festival Un
mare di cinema.
Il
Maestro Salvatore Gitto accompagnerà al
pianoforte la proiezione frammenti di alcuni dei più celebri film
girati alle Isole Eolie, pietre miliari del cinema italiano.
Vincitore
di premi in più di venti concorsi pianistici di livello nazionale e
internazionale, nel 2012 il Maestro Salvatore Gitto ha lavorato per
la produzione teatrale del regista Eugenio Monti Colla e ha ideato
insieme alla pianista Silvia Tessari il gemellaggio musicale “Vette
e vulcani su un pianoforte”, una tournée realizzata tra i siti
Unesco “Patrimoni dell’umanità” delle Dolomiti e delle Isole
Eolie.
Lipari,
19 AGOSTO 2013
Uffici
Stampa Centro Studi
Quella stagione amministrativa quando le Eolie andarono all’ONU
Quella
di ieri sera al Centro Studi non è stata solo la presentazione di un
libro, che d’altronde non ha ancora raggiunto le librerie, ma la
celebrazione di una delle pagine più importanti, assieme al
riconoscimento delle Eolie Patrimonio dell’Umanità, vissute dalle
Amministrazioni eoliane negli ultimi cinquant’anni. Ed è stata una
celebrazione di alto livello con ospiti illustri che però, ancora
una volta, ha solo sfiorato il cuore della cittadinanza liparese e
questo è un problema su cui forse bisognerebbe riflettere di più.
Comunque è stato un evento straordinario e tanto di cappello al
Centro Studi che l’ha prganizzato ed a Pino La Greca che ha
documentato la settimana a New York e all’ONU delle Eolie nel
febbraio del 1998.
Se
mi fosse stato concesso di portare anch’io il mio modesto
contributo (ma probabilmente gli amici del Centro Studi non hanno
ancora digerito la mia ferma posizione sull’utilizzo della Chiesa
dell’Immacolata) avrei potuto evidenziare meglio una di quelle
fortuite coincidenze di cui ha parlato Alberto La Volpe che hanno
reso possibile il successo del progetto ambizioso dell’Ambasciatore
Fulci di potenziare il ruolo dell’Italia all’Onu costruendo una
alleanza con le isole-stato e che ha consentito al Sindaco di
Lipari, nella manifestazione al Waldorf Astoria di New York, non solo
di sedere a fianco agli oltre trenta rappresentanti degli stati
isolani ma di parlare loro con l’autorità di un ampio consenso
raggiunto fra le isole minori italiane. Un consenso, innanzitutto, a
livello di Arcipelago derivante da una compattezza ed una consonanza
di obiettivi fra i quattro Comunii come forse non c’era mai stata
prima e come sicuramente non c’è stata più dopo. Una consonanza
derivante da un progetto condiviso che si andava esplicitando,
innanzitutto, nell’obiettivo di fare iscrivere le Eolie nel
Heritage List, quindi, di un Patto territoriale generalista e poi di
uno relativo all’agricoltura e alla pesca, di un progetto Leader
con la costituzione del Gal delle Eolie, il progetto Ecosviluppo
Eolie che voleva aprire una fase nuova al nostro turismo, il Centro
Servizi Turismo, ma soprattutto nella capacità di sapersi muovere in
modo unitario e mirato rispetto alle altre isole minori italiane sia
sullo scacchiere regionale sia su quello nazionale. Infatti proprio
in quei mesi a Roma, all’Hotel Cicerone, il Sindaco di Lipari, vice
presidente nazionale dell’Ancim (di cui diventerà presidente nel
dicembre 1998), esponeva le linee di un progetto di programmazione
unitaria per le isole italiane da cui nascerà il DUPIM (Documento
Unitario di Programmazione delle Isole Minori) a livello nazionale ed
PIT siciliano “Un Parco delle isole del Mediterraneo” che
permetteranno di accedere a consistenti finanziamenti per le isole.
Un
consenso ed una autorevolezza che portò, fra l’altro, il Sindaco
di Lipari a Rodi invitato e relatore alla prima convenzione europea
delle Camere di Commercio delle Isole minori.
Non
dico queste cose per rispolverare nostalgicamente una stagione
liquidata quando stava appena fiorendo, ma per sottolineare come le
Eolie hanno le potenzialità ed i numeri – se sanno volerlo - per
svolgere un ruolo di progresso e di sviluppo capace di proporsi anche
a livello internazionale se si sa guardare oltre i provincialismi, i
calcoli meschini, le piccole beghe paesane.
Michele
Giacomantonio
Lettere al direttore. Don Gennaro e lo spazio dedicatogli. Il grazie di un cannetaro
Gent.mo direttore,
con la presente, che Le chiedo di pubblicare sul suo giornale on line e, ove fosse possibile, anche sulla Gazzetta del Sud, desidero esprimerLe i sensi della mia stima per l'articolo sul nostro caro Don Gennaro, pubblicato, per l'appunto sulla Gazzetta e sul suo sito.
Un articolo che mi ha profondamente emozionato e per il quale Le sono grato in quanto parole piene di senso e di competenza è riuscito ad esprimere al meglio cosa nutre questa comunità per Don Gennaro e cosa il Nostro Amatissimo Sacerdote rappresenti per noi.
Nel progerLe il mio grazie, che credo di poter estendere anche a nome di tutta la comunità di Canneto, non posso non evidenziare anche il notevole lavoro che sta svolgendo, attraverso filmati e foto, affinchè questo nostro momento di grande gioia possa essere condiviso con tutti gli eoliani, in particolare che vivono all'estero.
Ancora grazie di cuore
Un cittadino di Canneto
Nota del direttore - Sono io a dover dire grazie a lei per le belle parole usate nei miei confronti.
con la presente, che Le chiedo di pubblicare sul suo giornale on line e, ove fosse possibile, anche sulla Gazzetta del Sud, desidero esprimerLe i sensi della mia stima per l'articolo sul nostro caro Don Gennaro, pubblicato, per l'appunto sulla Gazzetta e sul suo sito.
Un articolo che mi ha profondamente emozionato e per il quale Le sono grato in quanto parole piene di senso e di competenza è riuscito ad esprimere al meglio cosa nutre questa comunità per Don Gennaro e cosa il Nostro Amatissimo Sacerdote rappresenti per noi.
Nel progerLe il mio grazie, che credo di poter estendere anche a nome di tutta la comunità di Canneto, non posso non evidenziare anche il notevole lavoro che sta svolgendo, attraverso filmati e foto, affinchè questo nostro momento di grande gioia possa essere condiviso con tutti gli eoliani, in particolare che vivono all'estero.
Ancora grazie di cuore
Un cittadino di Canneto
Nota del direttore - Sono io a dover dire grazie a lei per le belle parole usate nei miei confronti.
domenica 18 agosto 2013
Creato album della Festa dell'Assunta a Serra sul profilo fb del direttore.
Abbiamo creato un album su facebook che raccoglie scattate dal nostro collaboratore Massimo Bonfante per la festa dell'Assunta 2013 a Serra.
Per visualizzarle cliccare su questo link
www.facebook.com/ssarpi/media_set?set=a.10201858502485909.1073741851.1283460370&type=1
Per visualizzarle cliccare su questo link
www.facebook.com/ssarpi/media_set?set=a.10201858502485909.1073741851.1283460370&type=1
Il 60° di Don Gennaro Divola. L'articolo del direttore Sarpi sulla G. del sud di oggi
LIPARI Alti prelati con la comunità eoliana per il 60° di sacerdozio
Anche il Vaticano partecipa alla festa per Don Gennaro
Vera guida spirituale, esempio per tanti giovani
Salvatore Sarpi
LIPARI
Festeggiamenti nella
frazione liparese di Canneto per il 60° anniversario
dall'ordinazione sacerdotale di Don Gennaro Divola, il prete che da
54 anni (vi è arrivato il 24.1.59) è al servizio della collettività
cannetara ed eoliana e che, con la sua grande umiltà e completa
dedizione al suo Ministero, ha conquistato il cuore di tutti.
Attraverso Don Gennaro, il suo modo di essere e il suo esempio, la
comunità cannetara ha dato alla chiesa eoliana, in questi anni, due
sacerdoti :Don Gaetano Sardella e Don Giuseppe Mirabito. Oltre al
giovanissimo Bartolo Saltalamacchia, attuale seminarista e in cammino
verso il sacerdozio. A Don Gennaro va sicuramentte ascritta anche
l'elevazione della Chiesa di San Cristoforo a Basilica Romana Minore,
evento verificatosi durante il Pontificato di Giovanni Paolo II.
A
festeggiare l'ottantatreenne sacerdote, nativo del comune di Leni
(Salina), oltre alla sua comunità e a tutti i sacerdoti dell'isola,
sono arrivati Mons. Paolo De Nicolò, reggente emerito della Casa
Pontificia, Mons. Adriano Paccanelli, Officiale della Segreteria di
Stato di Sua Santità, l'Arcivescovo Mons. Calogero La Piana,
l'Arcivescovo emerito Mons. Giovanni Marra, oltre alle autorità
militari e ai sindaci Marco Giorgianni (Lipari) e Riccardo Gullo
(Leni).
Prima della solenne celebrazione eucaristica, presieduta
dall'Arcivescovo La Piana, la comunità ha voluto tributare un
doveroso omaggio al suo sacerdote. Don Gennaro, unitamente a Mons. De
Nicolò e a Mons. La Piana , è stato fatto sbarcare nel pontile di
Canneto dalla nuovissima motovedetta dell'Arma; ripercorrendo
metaforicamente il momento del suo sbarco nell'isola di 54 anni
prima. Dopo essere passato tra due ali di folla, che l'ha a lungo
applaudito, con un corteo, aperto dai gonfaloni di Lipari e Leni e
con l'accompagnamento della banda “Città di Lipari“, ha
raggiunto il sagrato della Basilica di San Cristoforo dove ha
ricevuto il commosso saluto dei sindaci Marco Giorgianni e Riccardo
Gullo. Il primo, nel ringraziarlo per tutto ciò che ha fatto per la
comunità, ha ricordato che Don Gennaro è stato il “testimone”
dei suoi vari passaggi della sua crescita, a partire dal battesimo.
Il sindaco di Leni, nel congratularsi con il presule, ha sottolineato
come la comunità cannetara avesse “derubato” quella di Leni di
una figura così importante e laboriosa.
Toccante è stato il saluto
del vicario episcopale Mons. Alfredo Adornato al quale ha fatto
seguito, poi, durante l'omelia Mons. La Piana che ha avuto parole di
grande stima ed affetto nei confronti di questo sacerdote che,
nonostante la veneranda età di 83 anni, continua ad essere fulgido
esempio per tutti. A conclusione della celebrazione, prima che
venisse scoperta nella Basilica una lapide a ricordo dell'evento, Don
Gennaro ha preso la parola per qualche minuto. “L'umile servo
nella vigna del Signore”- così come ama definirsi- ha ringraziato
Dio per il dono che gli ha fatto e tutti quanti gli sono stati vicini
in questa occasione e durante tutto il suo cammino sacerdotale. In
chiesa è stato, infine, distribuito un libretto che ripercorre
tutte le tappe di Don Gennaro, dalla sua nascita sino ad oggi,
fatto realizzare dai coniugi australiano-cannetari Eligio ed Angela
Perna anche con il contributo economico degli eoliani emigrati in
Australia. Salvatore Sarpi
N.B. Nella foto di Laura Lo Ricco: da sx verso dx Mons.
La Piana, Don Gennaro, Mons. Paccanelli e Mons. De Nicolò
Auguri a....
Eolienews augura Buon Compleanno a Sara Merlino, Noemi Fiorillo e Elisabetta Lizzi Basile
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