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lunedì 19 agosto 2013

Quella stagione amministrativa quando le Eolie andarono all’ONU

Quella di ieri sera al Centro Studi non è stata solo la presentazione di un libro, che d’altronde non ha ancora raggiunto le librerie, ma la celebrazione di una delle pagine più importanti, assieme al riconoscimento delle Eolie Patrimonio dell’Umanità, vissute dalle Amministrazioni eoliane negli ultimi cinquant’anni. Ed è stata una celebrazione di alto livello con ospiti illustri che però, ancora una volta, ha solo sfiorato il cuore della cittadinanza liparese e questo è un problema su cui forse bisognerebbe riflettere di più. Comunque è stato un evento straordinario e tanto di cappello al Centro Studi che l’ha prganizzato ed a Pino La Greca che ha documentato la settimana a New York e all’ONU delle Eolie nel febbraio del 1998.
Se mi fosse stato concesso di portare anch’io il mio modesto contributo (ma probabilmente gli amici del Centro Studi non hanno ancora digerito la mia ferma posizione sull’utilizzo della Chiesa dell’Immacolata) avrei potuto evidenziare meglio una di quelle fortuite coincidenze di cui ha parlato Alberto La Volpe che hanno reso possibile il successo del progetto ambizioso dell’Ambasciatore Fulci di potenziare il ruolo dell’Italia all’Onu costruendo una alleanza con le isole-stato e che ha consentito al Sindaco di Lipari, nella manifestazione al Waldorf Astoria di New York, non solo di sedere a fianco agli oltre trenta rappresentanti degli stati isolani ma di parlare loro con l’autorità di un ampio consenso raggiunto fra le isole minori italiane. Un consenso, innanzitutto, a livello di Arcipelago derivante da una compattezza ed una consonanza di obiettivi fra i quattro Comunii come forse non c’era mai stata prima e come sicuramente non c’è stata più dopo. Una consonanza derivante da un progetto condiviso che si andava esplicitando, innanzitutto, nell’obiettivo di fare iscrivere le Eolie nel Heritage List, quindi, di un Patto territoriale generalista e poi di uno relativo all’agricoltura e alla pesca, di un progetto Leader con la costituzione del Gal delle Eolie, il progetto Ecosviluppo Eolie che voleva aprire una fase nuova al nostro turismo, il Centro Servizi Turismo, ma soprattutto nella capacità di sapersi muovere in modo unitario e mirato rispetto alle altre isole minori italiane sia sullo scacchiere regionale sia su quello nazionale. Infatti proprio in quei mesi a Roma, all’Hotel Cicerone, il Sindaco di Lipari, vice presidente nazionale dell’Ancim (di cui diventerà presidente nel dicembre 1998), esponeva le linee di un progetto di programmazione unitaria per le isole italiane da cui nascerà il DUPIM (Documento Unitario di Programmazione delle Isole Minori) a livello nazionale ed PIT siciliano “Un Parco delle isole del Mediterraneo” che permetteranno di accedere a consistenti finanziamenti per le isole.
Un consenso ed una autorevolezza che portò, fra l’altro, il Sindaco di Lipari a Rodi invitato e relatore alla prima convenzione europea delle Camere di Commercio delle Isole minori.
Non dico queste cose per rispolverare nostalgicamente una stagione liquidata quando stava appena fiorendo, ma per sottolineare come le Eolie hanno le potenzialità ed i numeri – se sanno volerlo - per svolgere un ruolo di progresso e di sviluppo capace di proporsi anche a livello internazionale se si sa guardare oltre i provincialismi, i calcoli meschini, le piccole beghe paesane.

Michele Giacomantonio

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