Ho letto con estrema attenzione la nota preoccupante dell'avv. Ziino, sulla questione riguardante il Tribunale di Lipari, pare in fase di chiusura.
Come cittadino eoliano e dirigente sindacale(Anief) ritengo doveroso proporre quanto segue:”In questo momento di grande confusione,di grande crisi economica-sociale dovuta all’imminenza di possibili tagli per la Giustizia,Sanità,Istruzione è necessario con la massima urgenza istituire una delegazione,tra i vari Comuni presenti nel nostro comprensorio Isole Eolie composto di: Sindaci,Assessori,Dirigenti,OO.SS. autorizzati per discutere il da farsi per evitare altri disagi che andrebbero a colpire tutta la nostra comunità eoliana.
Queste delegazioni avrebbero in compito di stipulare un documento unitario da discutere direttamente alla massina fonte istituzionale governativa attraverso l’indizione di un tavolo di concertazione presso i vari Ministeri .I tagli previsti dalla spending review p.v. nella Pubblica Amministrazione avranno una ricaduta devastante se non saranno presi seri provvedimenti e corretti.
Noi in modo particolare,che viviamo in zone disagiate,in questo momento particolare, non siamo in grado di poter affrontare, giornalmente,queste misure indette dal Governo Nazionale. Tagliare i servizi essenziali, diminuire gli organici,creare altri disservizi non è un risultato positivo solo con l’obiettivo di fare cassa . Occorre, come ha detto bene l'Avv. Ziino responsabilità da parte di tutti, al fine di evitare altri disagi, costi elevati alle famiglie che saranno costrette a spostarsi per avere riconosciuto i propri diritti sanciti dalla nostra Costituzione.
Lipari 06/07/2012.
Cordiali saluti.
Ins. Bartolo Pavone
(AGENPARL) - Roma, 06 lug - La
riunione del Consiglio dei Ministri sospesa alle ore 01.30 di giovedì 4
luglio, è ripresa oggi alle ore 10.00. Segretario il Sottosegretario di
Stato alla Presidenza, Antonio Catricalà.
Il Consiglio - si legge nel comunicato -
ha approvato il decreto legislativo di revisione delle circoscrizioni
giudiziarie che da attuazione alla delega al Governo attribuita dalla
legge per la stabilizzazione finanziaria n. 148 del 2011 approvata dal
precedente Esecutivo. Attuando in maniera rigorosa i criteri di
carattere tecnico previsti dalla legge delega, lo schema di decreto
legislativo – che ora passerà alle Commissioni parlamentari per un
parere obbligatorio ma non vincolante – prevede: - - - la riduzione e
l’accorpamento di 37 tribunali e di 38 procure (per il Tribunale di
Napoli Nord non è previsto l’ufficio di procura, la cui competenza è
attribuita alla Procura di Napoli Sud); la soppressione di tutte le 220
sezioni distaccate di tribunale; la ridistribuzione sul territorio del
personale amministrativo e dei magistrati restanti, la cui pianta
organica non subirà alcun ridimensionamento. A questa riorganizzazione
si aggiunge quella degli uffici dei giudici di pace che ha già portato
all’individuazione di 674 sedi che saranno soppresse e rispetto alle
quali è atteso il parere delle commissioni competenti. Alcuni criteri –
non derogabili – di delega seguiti dal Governo hanno inciso pesantemente
sulla possibilità di sopprimere e accorpare uffici di dimensioni
inferiori agli standard individuati, come ad esempio l'obbligo di
permanenza del tribunale ordinario nei circondari capoluogo di
provincia. Il secondo limite è stato rappresentato dalla cosiddetta
‘regola del tre’ (non meno di tre tribunali e procure per ciascun
distretto di Corte di Appello), che ha impedito la soppressione di
uffici palesemente al di sotto degli standard fissati. Proprio la
concomitanza di queste due regole ha ristretto notevolmente l'ambito di
intervento sul totale dei 165 tribunali. Oltre al recupero
dell’efficienza, la riduzione degli uffici giudiziari comporterà anche
risparmi di spesa, pari a circa 2.889.597 euro per il 2012, 17.337.581
per il 2013 e 31.358.999 per il 2014. I costi per questa operazione di
razionalizzazione saranno di entità di gran lunga inferiore rispetto ai
vantaggi e ai risparmi che si otterranno a regime e che connoteranno il
sistema giudiziario per i prossimi decenni. Per quanto riguarda
l’edilizia giudiziaria, nei soli casi in cui la sede accorpante non sarà
in grado di ospitare gli uffici ivi trasferiti, lo schema di decreto
legislativo prevede che possano essere utilizzati, per un periodo fino a
cinque anni, gli immobili adibiti a servizio dei tribunali e delle
sezioni distaccate soppressi.