Cerca nel blog

giovedì 5 luglio 2012

Randagi(?) "all'assalto" in zona Mendolita. La disavventura di Francesco Coscione. Ma si può continuare così

Gentile Direttore,
ho pensato di scriverti dopo un increscioso e, purtroppo, ormai consueto episodio che mi è accaduto.
Ieri sera verso le ore 23 transitavo col mio scooter 50 in via  Mendolita all'altezza del complesso Corallo. Un cane di gossa taglia di colore bianco, insieme ad un altro color marrone, mi ha inseguito e tentato più volte di azzannarmi le caviglie, correva più del mio scooter e mi ha inseguito quasi fino all'altezza  dell' Hotel Tritone. Non so se fosse unrandagio o no, quello che è certo è che non sono riuscito ad allontanarlo in nessun modo.
Già altri cittadinin hanno vissuto la mia stessa triste esperienza e ricordavo le parole di chi diceva che solo la potenza dello scooter gli ha consentito di salvarsi.
Siamo una civiltà dove gli animali hannon innumerevoli diritti, vanno in giro con cappottini e passeggini perchè, a dire di molti, sono meglio degli uomini. Allora gli animali (e i loro padroni) dovrebbero assumersi anche gli oneri oltre che gli onori di questo. Mi direte che gli animali non ragionano,hanno l'istinto, per questo fanno queste cose. Ma sono gli animali che non ragionano? E quali tipi di animali, forse tanti di quelli che stanno in posizione eretta? Nelle gambe delle persone scorrono delle arterie che se recise (anche da un morso) prossono provocare gravi emorragie e, in casi gravi, anche la morte.
Gli animali pensanti, quelli che "dovrebbero" pensare e provvedere lo sanno questo? L'art.52 del codice penale italiano recita così: "Non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di difendere un diritto proprio o altrui contro il pericolo attuale di un'offesa ingiusta, sempre che la difesa sia proporzionata all'offesa".
Ciò vuol dire che se un animale, anche un cane, tenta di uccidermi, mordendomi una gamba, con le conseguenze sopra descritte, io posso difendermi. O poi devo subire una condanna perchè forse ho dato un calcio ad un cane che tentava di azzannarmi una gamba? Questa è la società civile in cui viviamo? Questa è la società civile in cui, chiunque sia deputato a farlo, reputa non dico di prendere provvedimenti contro il randagismo ma neanche di rispondere ai cittadini verso i quali si attua ogni notte un tentativo di provocare gravi lesioni o di omicidio?
Tutti quelli che hanno subito un'aggressione da parte di quei branchi di cani che scorrazzano indisturbati per l'isola si facciano sentire, alzino la voce. Spero che nessuno abbia il coraggio di invocare la mancanza di fondi, la vita e la salute dei cittadini viene prima di ogni altra spesa. Chiediamo fondi per sfamare i randagi del bivio di San Calogero: che gli "umani pensanti" domandino agli abitanti di Pianoconte cosa vivono quando si avvicinano per buttare la spazzatura nei cassonetti di quel bivio.
I fondi non devono trovarli i cittadini, abbiamo votato un'amministrazione per amministrarci, difenderci e trovare le soluzioni (accalappiacani, sterilizzazione,ecc.).
Questa società che si vergogna di far vedere ai turisti i "vu' cumprà" che stazionano al porto, non si vergogna di aspettare che una ragazza sia azzannata da una decina di cani e magari uccisa? Vogliamo forse aspettare di diventare un farwest dove la gente provvede da sola a tutto questo?
Un uomo è tale non perchè è perfetto ma perchè si assume le responsabilità del proprio ruolo. Chiedo a chi amministra questo meraviglioso paese: fate qualcosa prima che qualcuno pianga amare lacrime di dolore che si tramuteranno in cieca rabbia.
Francesco Coscione

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.