Nel
sito del comune di Lipari è stata recentemente pubblicata una nota dell’attuale
commissario per l’emergenza avv.to Pelaggi, che richiede al Sindaco la formale smentita
in merito ad alcune affermazioni contenute in un articolo di Michele
Giacomantonio, pubblicato nello stesso sito, e che qualcuno ha inteso essere
una risposta indiretta anche al mio recente articolo, pubblicato nei blog
eoliani.
Indipendentemente
dalle decisioni che l’amministrazione comunale assumerà in merito, e anche se
la nota del Commissario per questioni temporali non può essere considerata una
risposta al mio precedente articolo, affido
alle brevi note che seguono il compito di dare ai cittadini ulteriori informazioni
sugli eventi connessi alla realizzazione del depuratore.
Premetto
che l’avv.to Pelaggi ha revocato la convenzione sottoscritta a suo tempo dal
Commissario e Sindaco di Lipari Mariano Bruno e dalla Sogesid, a seguito di una serie di sentenze del TAR Lazio ; e nonostante
già dal 13 febbraio 2013 il TAR Lazio avesse decretato l’illegittimità della
suddetta convenzione egli ha atteso il
13 luglio per darne esecuzione.
Affido
poi al parere dei lettori la valutazione sulla opportunità di continuare ad
avvalersi di tale convenzione dopo un delibera dell’AVCP (Autorità degli
appalti) e dell’ANTITRUST che ne avevano decretato l’illegittimità a far data
dal dicembre 2008. Nessuno penso possa stupirsi se chi ha subito un’angheria
del genere possa o meno volere agire per essere risarcito!!!!!
In
merito poi alle affermazioni di carattere “tecnico” dell’avv.to Pelaggi, mi
domando come possa affermare cosa abbia dichiarato la Segreteria Tecnica del
Ministero dell’Ambiente in relazione al progetto del depuratore redatto dai tecnici
del raggruppamento capeggiato dallo Studio Lotti (in galleria a Pignataro),
visto che lui non era presente (e al contrario il sottoscritto si)?
D'altronde
avendo registrato la seduta per potere poi redigere tutte le modifiche necessarie
per l’approvazione, ho riascoltato la registrazione e ribadisco
che nessuno dei componenti della segreteria ha parlato di incertezze
geotecniche, né di complessità realizzativa , mentre si è certamente discusso
di onerosità della soluzione tecnica della galleria. Preciso che a queste
osservazioni , e ad altre richieste di approfondimenti, fu data risposta con la
rielaborazione del progetto consegnato al Comune e mai più inviato alla
segreteria tecnica dal commissario-sindaco Bruno.
Andrebbe
chiesto all’ex-sindaco Bruno del perché il progetto sia rimasto in qualche
armadio del comune!!
Partendo
dall’ultima delle osservazioni , tenuto conto che Lipari , uno dei 5 siti
dell’UNESCO in Sicilia , vede nel turismo la sua ormai ultima importante attività
economica , dopo la chiusura delle cave di pomice e la forte riduzione dello
sforzo di pesca consentito, mi sembra evidente che la valutazione sulla eccessiva onerosità vada
bilanciata in relazione agli interessi che non potrebbero più ottenere una “restitutio
in integrum”.
E’,
quindi evidente, come la preminente preoccupazione di chi governa dovrebbe
essere quella di non metter in crisi neanche una sola azienda turistica!!!
Per
quanto riguarda la complessità realizzativa di un depuratore in galleria, dichiarata
dall’avv.to Pelaggi lo invito a informarsi su quello che lo Studio Lotti ha progettato con successo a Maratea (invito
che ne ha la possibilità di visitarlo) , e mi domando , se così fosse vero
perchè la protezione civile ne ha previsto e progettato uno a Punta Gradelle per la penisola
sorrentina ?
Infine
in merito alle incertezze geotecniche consiglio all’avv.to Pelaggi di dare
un’occhiata al tunnel che collega marina lunga con canneto, realizzato in
prossimità della galleria che si dovrebbe costruire per il depuratore, sta li
da quasi 50 anni e la sua realizzazione è avvenuta senza particolari
complessità e incidenti. Anche perchè lo Studio Lotti a suo tempo si avvalse della collaborazione
di un esperto geologo eoliano, il dott. Nico Russo, il quale ha escluso
incertezze prescrivendo le rituali indagini geognostiche, per il dimensionamento
delle opere di protezione, e mi sembra che anche lo stesso avv.to Pelaggi nutra stima nei
confronti del dott. Russo, visti gli incarichi affidatigli!!!
Questi
sintetici chiarimenti furono oggetto di un mio intervento il 4 marzo 2011, in
sede di riunione tra il Commissario e la popolazione, e in quella sede ricordo che evidenziai con
l’ausilio di alcune diapositive l’inconsistenza delle motivazioni che avevano portato
i tecnici della Sogesid ad affermare l’infattibilità della soluzione
localizzativa di Pignataro.
Riepilogo
per i lettori che i motivi riportati nelle relazione della Sogesid sono
quattro:
- Assoluta inedificabilità nei 150 mt dal mare
- Ricadenza in area TO1 del Piano Paesistico
- Ricadenza in un SIC
- Presenza di una zona R3 del PAI delle isole eolie
Del
resto è sotto gli occhi di tutti i cittadini la risoluzione
dell’interferenza della zona R3 con la
sede della Capitaneria di Porto a Pignataro, risolta con una semplice rete
paramassi: costo poche decine di migliaia di euro!!!
E
come in precedenza affermato sono disponibile a illustrare ai cittadini e ai
consiglieri comunali nei particolari perché i 4 punti sono non rispondenti a
norme e regolamenti, e invito chi volesse, a controllare cosa afferma l’art. 88
comma 12 della L.R.n.6/2001, o cosa prescrive l’art.47 delle N.A. del Piano
Paesistico delle Isole Eolie per condividere la curiosità di domandare alle
istituzioni: ma quale è la verità?
Perché
il depuratore di Lipari non si fa a Pignataro?
*dell’ATI Lotti SpA con Studio
FC&RR associati srl