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domenica 16 giugno 2013

RETROSCENA, OPA SICILIANA SU M5S AZIONE CIVILE, L’ITALIA MIGLIORE E…

Sonia Alfano lavora ad un nuovo progetto politico, come Antonio Ingroia ed altri. E tiene aperto il dialogo con la dissidenza interna al Movimento 5 Stelle, dove ci sarebbe, a suo avviso, un clima di paura al punto da non permettere ai parlamentari stellati di farsi vedere con avversari politici o semplicemente di parlare con loro. La scissione potrebbe esserci, ma – afferma l’eurodeputata siciliana – non sa quando e in che misura.
Ospite di Omnibus su La7, Sonia Alfano fa delle rivelazioni inedite sui tentativi di Pierluigi Bersani di persuadere il Movimento 5 Stelle ad allearsi con il Pd. Secondo Sonia Alfano, le volontà di Bersani sarebbero state frustrate da interventi di alcuni parlamentari democratici che fecero in modo di dissuadere gli stellati ad aderire al patto con il Pd. Sicché, secondo la Alfano, l’insuccesso di Bersani sarebbe dovuto anche, in qualche misura, seppure minore, al dissenso di un’area del Pd. “Il dialogo che Bersani cercò di instaurare con il M5S è stato corretto, non ci fu compravendita ma discussione. Però alcuni democratici misero sull’avviso i parlamentari del Movimento: non lo fate, perdete il controllo…”.
Tornando al clima che si rispora nel Movimento, Alfano è molto severa: molti hanno sofferto nelle riunioni del Movimento, il caso di Adele Gambaro – virtualmente espulsa perché ha criticato Beppe Grillo – sarebbe solo la punta dell’iceberg.
C’è chi ritiene che siano 16-18 i parlamentari pronti a lasciare il M5S e formare gruppi parlamentari “alternativi”, ma queste intenzioni non avrebbero nulla a che vedere con eventuali alleanze con il Pd. Guglielmo Epifani, tuttavia, ha avvertito il Pdl che in caso di crisi del governo Letta non è deto che si torni a votare, lasciando immaginare che sarebbe pronta una alternativa. Una eventualità che viene fortemente avversata anche all’interno del Pd, perché incompatibile, nel corso della legislatura, con le scelte fatte appena un mese fa.
E allora che sbocco avrebbe la dissidenza interna al M5S?  Il fatto che ci sia costituisce un perché, una alternativa virtuale (ed è proprio questa virtualità che Epifani, forse, ha voluto sfruttare, per portare a più miti consigli il Pdl).
E’ possibile che il soggetto politico che annuncia Sonia Alfano si saldi con le iniziative assunte da Antonio Venturino, vice presidente dell’Assemblea regionale siciliana, “epurato” da Grillo e che quindi “L’Italia Migliore”, il soggetto proposto da Venturino sia una piattaforma compatibile con Azione civile di Ingroia e il nascente soggetto politico evocato da Sonia Alfano?
E la Rete dei 139, alla quale avrebbe aderito Leoluca Orlando, anch’essa collocata nel centrosinistra?
C’è un altro scenario ipotizzabile, che Sonia Alfano, Antonio Venturino e Antonio Ingroia competano l’un l’altro? “Io incontro tutti, Ingroia, Civati, i parlamentari del Movimento 5 Stelle. L’obiettivo è garantire l’elettorato di centrosinistra, non voglio sconquassare niente, contrariamente a quel che mi viene addebitato”, si affanna a spiegare Sonia Alfano. “C’è disagio nel Movimento e gli stellati dialogano fra loro e con noi per superarlo. Ho fatto da pontiera anche al tempo di Bersani e continua a farlo ancora… Mantengono i contatti con i parlamentari M5S emiliani e di altre regione, non solo siciliani. Il crollo è dovuto agli errori politici di Grillo, ha ragione perfettamente Adele Gambaro…”
L’eurodeputata ha rivelato un episodio inedito per “provare” la sua tesi. Riguarda le elezioni amministrative di Messina, dove la prossima domenica si andrà al ballottaggio fra il candidato del Pd e Renato Accoriti, indipendente, leade del “no Ponte”. “Renato Accoriti- ha ricordato Sonia Alfano- rappresentava perfettamente tutte le ragioni del M5S, Beppe Grillo pose il veto alla sua candidatura perché non era iscritto al Movimento e le candidature possono essere assegnate solo agli “interni”. Se Grillo avesse concesso una mezza apertura ad Accoriti, il Movimento avrebbe registrato un grande successo, e invece a Messina ha perso il 30 per cento di voti in pochi mesi, dalle politiche alle amministrative”.

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