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SUPPLICA ALLA MADONNA DI FATIMA
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La manifestazione si terrà a Lipari dal 6 al 9 giugno 2024, prevista una mostra fotografica, una tavola rotonda con ospiti d’eccezione e la “partita dei ricordi” con vecchie glorie e attuali calciatori dell’ACR Messina.
Fervono i preparativi per l’organizzazione del primo evento celebrativo in memoria dell’indimenticato allenatore Franco Scoglio. Infatti, per la prima volta si celebra un evento a quasi 19 anni dalla sua scomparsa, nella terra che ha dato i natali all’allenatore andava orgoglioso delle sue origini eoliane. Tutto questo lo si deve a Raffaele China e al figlio Michele, operatori culturali di Lipari, ma soprattutto grazie alla spinta di Gaetano Orto, ex calciatore e storico portiere del Lipari prima di emigrare in altre compagini della provincia.
L’evento si terrà grazie all’impegno dell’associazione socio-ricreativa “Gli amici del presepe”, ma soprattutto grazie a sponsor privati e istituzionali come la “Federalberghi” locale, rappresentata da Christian Del Bono, e il patrocinio del Comune di Lipari, guidato dal sindaco Riccardo Gullo. Il Gruppo editoriale “Gazzetta del Sud” sarà media-partner della manifestazione.
Oggi, l’organizzazione rende noti
i nomi dei “bastardi” di Franco Scoglio che hanno garantito la
propria presenza a Lipari per l’evento celebrativo. Si tratta dell’ex storico
capitano Antonio Bellopede, dei difensori Romolo Rossi e Carmelo
Mancuso, dei centrocampisti Enrico Vendittelli, Peppe Catalano
e Luciano Orati, dell’attaccante Alberto Diodicibus, e infine del
portiere Vincenzo Di Palma. L’elenco dei “bastardi” potrebbe arricchirsi
nei prossimi giorni con un nome rilevante.
L’evento sarà arricchito da una mostra fotografica curata da Francesco Saya, e da una tavola rotonda avente come oggetto le “Frasi storiche del professore Scoglio”, con la partecipazione di importanti giornalisti.
Lipari 12 maggio 2024
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COMUNICATO
Continua il tour tra le isole per ascoltare la popolazione
Un’ intensa giornata dedicata all’ascolto dei cittadini sulle necessità legate alla programmazione dei porti locali.
Insieme al Sindaco Riccardo Gullo e al Vicesindaco Saverio Merlino, il team era composto da Mirko Ficarra (Dirigente del III Settore), Salvatore Spartà (Responsabile Unico del Procedimento per il PRP), Domenico Russo (Responsabile del Servizio di Protezione Civile) e dal progettista Nino Sutera della Società Dinamica di Messina incaricata dal Comune di redigere il Piano.
Tanti gli spunti di riflessione e gli interventi dei cittadini che, a partire dallo stato delle strutture esistenti, hanno offerto il loro contributo in termini di conoscenza, necessità e bisogni del loro territorio.
Continuità territoriale, alaggio delle barche da pesca, diportismo, approdi alternativi: questi, tra gli altri, gli argomenti più accesi del dibattito.
“La redazione del Piano regolatore dei Porti - ha detto il Sindaco - “prevede un iter lungo e complesso, che coinvolge almeno 200 specialisti, professionisti e tecnici; oltre a parecchi pareri di Enti specifici. Questa prima fase di ascolto della popolazione è fondamentale perché abbiamo la possibilità di scegliere insieme; una scelta ragionata e condivisa oggi, ha maggiore possibilità di facilitare il complesso percorso che ci aspetta.”
L'azalea della ricerca sarà presente anche nelle isole di Vulcano, Panare e Stromboli
Aperto il bando regionale che assegna contributi per la vigilanza e il salvataggio nelle spiagge libere. La spesa complessiva per il 2024 è di un milione di euro.
L'avviso dell'assessorato regionale delle Autonomie locali è rivolto ai Comuni siciliani, che hanno l'obbligo di dotarsi del servizio, come previsto dalla legge regionale 17 del 1998, assicurando assistenza balneare con cadenza quotidiana, senza interruzioni, dalle 9 alle 19 per un periodo non inferiore a sessanta giorni e non superiore a centoventi, tra il 1 maggio e il 30 settembre di ogni anno.
La prevenzione e la tutela della incolumità dei bagnanti nella stagione estiva deve essere garantita dalla presenza di bagnini di salvataggio, dotando le spiagge delle attrezzature e dei servizi necessari nel rispetto delle disposizioni emanate dalle competenti Capitanerie di porto. L’istanza per l’ammissione al contributo dovrà essere trasmessa al dipartimento regionale delle Autonomie locali – Servizio 4 "Trasferimenti agli Enti locali per il finanziamento delle funzioni" esclusivamente, mediante apposito servizio di posta elettronica certificata, entro e non oltre il 15 giugno 2024 a dipartimento.autonomie.locali@
Olga Mondello Franza: “Più di 6.000 ricercatori impegnati ogni giorno nella battaglia contro i tumori femminili. Regalare o regalarsi l’Azalea è un modo concreto per supportare la ricerca”.
Messina
- 10/5/2024 - Ogni anno in Italia si registrano 55.900 nuovi casi di
carcinoma al seno; 12.700 nuovi casi di tumore all’utero; 6.000 nuovi casi di
tumore all’ovaio.
Restano
numeri allarmanti, ma la ricerca scientifica ha compiuto passi da gigante e
oggi - infatti - se uno di questi tumori è diagnosticato in fase iniziale le
possibilità di guarire superano il 90%.
Per
questo lavorano, ogni giorno, i 6.000 ricercatori impegnati - con il
sostegno di AIRC, l’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro - nella
battaglia contro i tumori femminili.
L’Azalea della Ricerca - che quest’anno compie
quarant’anni (la prima edizione risale infatti al 1984) - è il fiore simbolo della
Festa della Mamma ma in tutti questi anni è diventata soprattutto l’alleata più
popolare della ricerca sui tumori femminili. Quella ricerca grazie alla quale
oggi due donne su tre sono in vita dopo cinque anni da una diagnosi di cancro.
E fino a qualche anno fa non era affatto così.
L’appuntamento a Messina è a Piazza
Duomo,
dove dalle prime ore del giorno fino al tramonto con un contributo di 18
euro è possibile regalare (o regalarsi) non solo e non semplicemente una pianta a fioritura
stagionale ma un simbolo di lotta, di condivisione, di speranza, poiché grazie all’acquisto di una Azalea
della Ricerca, ognuno avrà aiutato il mondo scientifico, contribuendo alla difficile ma non
impossibile lotta contro il cancro.
A Vulcano, per commemorare una delle pagine più tristi della storia delle isole.
Ieri, il Sindaco Riccardo Gullo e il Vicesindaco Saverio Merlino hanno partecipato alla celebrazione annuale in occasione dell’anniversario del disastro che, ottantuno anni fa, causò la morte di molti eoliani.
Una pagina di guerra e di morte: il 9 maggio 1943, a largo di Vulcano, un sommergibile inglese affondò il piroscafo Santamarina, una nave moderna che assicurava i collegamenti fra le isole dal 1928, voluta dalla Società Eolia fondata a Salina nel 1926 (poi diventata Siremar).
In tre lustri di servizio la nave era carica di storie; per gli Eoliani una vista familiare e rassicurante
Il boato, provocato dall’impatto dei siluri inglesi sul piroscafo, sconvolse le Eolie. La nave, colpita al centro, si spezzò in due tronconi e colò a picco in circa 5/10 minuti.“La guerra” – ha detto il Sindaco – “come ha ricordato Padre Lio citando Papa Giovanni Paolo II, è un’avventura senza ritorno. Tutti noi, che siamo nati dopo le grandi guerra, abbiamo creduto e sperato di non assistere mai a conflitti armati nella nostra Europa Unita. Lentamente, invece, stiamo scivolando nell’orrore. L’Europa che abbiamo voluto costruire è un’Europa che ripudia la guerra.”
“La guerra è questo” – ha concluso il Sindaco indicando il mare dove aveva appena deposto la corona di fiori commemorativa – “un siluro che distrugge decine e decine di vite, di storie mutilate. Noi non vogliamo la guerra.”
- Agli Organi di stampa
locali -- Foto d'archivio -
(di Renato Cacciapuoti) Con il Decreto
dell’assessore regionale del Territorio e dell’Ambiente della Regione Siciliana
(D.A. 114/GAB del 15 marzo u.s.), è stato anticipato, rispetto agli anni
passati, l’inizio della stagione antincendio boschivo dal 15 maggio sino al 31
ottobre 2024.
La suddetta decisione prende le mosse dall’analisi dei dati statistici relativi agli eventi verificatisi nell’ultimo quinquennio e nell’ultimo decennio, i quali evidenziano un significativo incremento del numero di incendi boschivi a partire dalla seconda metà del mese di maggio ed una attenuazione degli eventi in ottobre. Invero le statistiche raccontano che nei mesi prettamente invernali si sono verificati eventi anche rilevanti.
I cambiamenti climatici in atto, recanti maggiori temperature e prolungate siccità, hanno reso ancora più alto il rischio che possano verificarsi incendi boschivi e/o di interfaccia (linee, superfici o zone dove costruzioni o altre strutture create dall’uomo si incontrano o si compenetrano con aree naturali o vegetazione combustibile) difficilmente contenibili, con le risorse umane e strumentali disponibili. Senza una adeguata prevenzione dei rischi la sola lotta attiva contro gli incendi sembra non essere sufficiente.
Nelle zone a clima mediterraneo, a causa delle succitate sfavorevoli condizioni meteo, legate al cambiamento climatico globale, gli incendi non rappresentano più un pericolo riconducibile solamente al periodo estivo.
L’estate del 2023
ha visto bruciare, senza soluzione di continuità, il nostro meridione. I dati e
le previsioni inducono a ritenere che anche il 2024 sarà un “annus horribilis” per quanto attiene gli
incendi boschivi e di interfaccia.
Alcuni dei cambiamenti auspicati involgono le Ordinanze in materia di prevenzione dal rischio incendi, fondamentale strumento nelle mani dei Sindaci. Le misure di prevenzione si devono tradurre in interventi concreti da calibrare tenendo conto delle peculiari caratteristiche del territorio.
Ad esempio, la realizzazione di fasce parafuoco assume importanza strategica unitamente alla rimozione completa della vegetazione dai bordi stradali. È oggettivamente dimostrato che la maggior parte degli incendi si propaga agevolmente grazie alla presenza di materiale vegetale secco lungo i cigli stradali. Nonostante i bilanci sempre più magri degli Enti pubblici è opportuno che gli interventi di pulitura siano realizzati in anticipo (preferibilmente entro la data di apertura della stagione antincendio) e ripetuti almeno una volta durante il periodo estivo.
Il controllo
dell’attuazione degli obblighi statuiti rappresenta un aspetto di capitale rilevanza
in quanto solo mediante l’irrogazione di sanzioni si potranno ottenere
risultati tra gli inadempienti.
Le statistiche indicano che, nel nostro territorio, sempre più di frequente, gli incendi hanno inizio per “colpa” (negligenza, imperizia ed imprudenza). L’accensione di “fuochi controllati” in agricoltura nel periodo di divieto assoluto di accensione, corrispondente al periodo di massimo rischio, non può essere consentito in alcun modo.
Gli incendi verificatisi
ad aprile, dapprima in Sicilia, poi in Calabria ed in Sardegna, indicano
plasticamente i cambiamenti ai quali dovremmo in futuro sempre più abituarci.
Pertanto, a
partire dal 15 maggio p.v., in questi Comuni, è fatto divieto assoluto di
lasciare ammucchiati i rifiuti o residui vegetali vicino ai boschi o terreni
incolti, bruciare stoppie, materiale erbaceo e residui di potature. Allo stesso
tempo è stato ordinato ai proprietari, affittuari, conduttori o detentori a
qualsiasi titolo di fondi incolti di provvedere alla pulizia dei terreni,
specie quelli adiacenti le reti viarie di trasporto o zone urbanizzate
(lasciando una fascia di rispetto non inferiore a 10 metri dai confini di
proprietà e dai fabbricati).
È un vero peccato che, ad oggi, non sia ancora stato emanato il suddetto provvedimento da parte del Comune di Lipari.