Lettera del direttore generale dell'Asp Salvatore Giuffrida alla Gazzetta del Sud:
Lo confermo, ho presentato le mie dimissioni al presidente della Regione, dott. Raffaele Lombardo, dalla carica di direttore generale dell'ASP di Messina. Ma sono dimissioni che ho ritenuto doverose solo per un rispetto formale alle Istituzioni che mi hanno affidato questo gravoso incarico, perché nessuno possa pensare o dire che intendo rimanere arroccato su una posizione di potere. È solo per questo che ho ritenuto doveroso fare un passo indietro. Adesso però, a bocce ferme, e con la consapevolezza di chi ha dedicato due anni della sua vita ad un progetto – voluto e perseguito con tutte le forze possibili – di profondo miglioramento della sanità messinese, ritengo altrettanto giusto e doveroso che i cittadini di questa nobile provincia sappiano come l'Asp di Messina ha realmente operato, sappiano se ed in che termini è vero che la sua gestione è stata "numericamente" negativa così come un approccio mediatico di superficie sembra purtroppo aver voluto trasmettere. Desidero fare chiarezza su questi due anni di attività non solo o non tanto per me, quanto e soprattutto per la miriade di operatori sanitari e parasanitari, di collaboratori amministrativi, di medici, di impiegati, di infermieri e di ausiliari che hanno condiviso con me, con l'ASP e per l'ASP, un percorso di reale innalzamento dell'efficienza del servizio reso alla collettività. E desidero soprattutto ringraziare i sindaci e quei rappresentanti dei sindacati dei lavoratori che mi sono stati sempre accanto, che hanno condiviso con me le scelte più importanti e difficili, che mi hanno aiutato a rendere compatibile il servizio pubblico con gli interessi dei lavoratori. Se in questi due anni di gestione l'ASP di Messina è riuscita a risparmiare ben 11 milioni di euro sui costi del personale - e tutto questo senza licenziare una sola persona e salvaguardando il posto di lavoro a tutti - è anche grazie ai sindacati ed al loro prezioso supporto per gestire al meglio la distribuzione delle risorse umane.
Si parla di sforamento di bilancio di 18 milioni di euro. Ebbene a fronte di questa cifra, solo apparentemente in rosso, è giusto che si sappia che l'ASP è stata costretta a "caricarsi" di 27.200.000 euro non imputabili alla propria gestione, ed esattamente di 6 milioni per gli ospedali di Barcellona, Mistretta e Lipari, di cui era stata preventivata la chiusura e che invece si è voluto tenere in vita; 2,8 milioni per sopravvenienze di gestioni precedenti; 3,4 milioni di extra budget per case di cura private e laboratori convenzionati che avrebbero dovuto essere finanziati dalla Regione e di cui invece l'ASP è stata costretta ad assumersi l'onere finanziario; 4,7 milioni per contenzioso delle vecchie amministrazioni; 2,5 milioni per mobilità passiva di Capizzi, di competenza dell'ASP di Enna e non dell'ASP di Messina; 7,5 milioni per mobilità passiva relativa agli esercizi precedenti;
Mi limito ad osservare che non è consentito né dalla legge né dalla morale inibire ai pazienti le cure praticabili all'interno di strutture ospedaliere, che, in quanto di natura aziendale, sono gestionalmente esterne all'ASP, ma da essa traggono indirizzo economicamente quantificabile sui loro rispettivi budget operativi.
Se il tanto chiacchierato "buco" contabile è in realtà insussistente, vogliamo invece parlare della serie di cose importantissime che l'ASP di Messina ha fatto per la sanità pubblica, e per la collettività, in questi due anni? Il bilancio dei risultati positivi della gestione "reale" ha sforato - questa volta sì in termini inconfutabili - la più rosea delle previsioni. Pur dovendo controllare un territorio enorme composto da 107 comuni (da Taormina, a Mistretta, ai più sperduti paesi di montagna, alle altrettanto lontane Isole Eolie) e dai più eterogenei servizi sanitari, parasanitari e sociali (strutture sanitarie, ambulatori, consultori, guardie mediche, servizi riabilitativi di tutti i tipi), l'ASP di Messina è riuscita a risparmiare ben 6 milioni di euro di spesa farmaceutica in soli 7 mesi; ed è soprattutto riuscita a gestire con profitto i più importanti finanziamenti regionali per progetti di rilevanza socio-sanitaria di rango primario (il progetto Open Space a sostegno delle famiglie; il progetto per il servizio civile che ha coinvolto decine e decine di giovani; il sevizio Eolianet per l'assistenza a distanza; il progetto per l'autismo; il progetto di screening oncologico; il progetto Tumori Integrato). Progetti e servizi fondamentali ideati, studiati, aggiudicati e gestiti con lo sforzo di uno staff efficiente, capace e produttivo. Da non dimenticare, poi, il forte impulso dato alle attività formative, tanto da riuscire ad accreditare l'azienda presso la Commissione Regionale per l'Educazione in Medicina (ECM) come Provider Autonomo, risultando la stessa la prima azienda in Sicilia che può accreditare a livello nazionale i propri percorsi formativi. È inoltre doveroso ricordare, che l'ASP si è fatta carico di promuovere l' avvio dei tavoli interaziendali con le altre aziende sanitarie e con le strutture private del territorio per portare a compimento il raggiungimento di obiettivi sanitari comuni e condivisi, nell'ottica dell'integrazione ospedale-territorio. Da ultimo, va segnalata l'attenzione dedicata alla sicurezza sui luoghi di lavoro, che ha permesso all'ASP di Messina il superamento in positivo di tutti gli obiettivi stabiliti in materia. Nell'ambito delle opere strutturali è da sottolineare che in soli due anni, sono state realizzate importanti opere di ristrutturazione in tutti gli ospedali della provincia ed avviate tutte le procedure di attivazione dei PTA. Questa è oggi l'ASP da cui mi sono dimesso, l'ASP di cui sono orgoglioso, l'ASP che è cresciuta così bene anche grazie al mio "piccolo" aiuto. Tutto il resto di "strettamente personale" passa in secondo piano.
Salvatore Giuffrida