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lunedì 12 settembre 2011

Gli albergatori preferiscono la tassa di sbarco (Salvatore Sarpi - Gazzetta del sud)

Tassa di soggiorno nelle isole del comune di Lipari: se ne parla e vi è già una proposta. Ma c'è pure un movimento che non condivide. «Non si faccia confusione - dichiara il sindaco Mariano Bruno - non si tratta assolutamente di una delibera di giunta municipale ma solo ed esclusivamente di una proposta che sarà girata al consiglio comunale per una eventuale approvazione».
La proposta prevede un "contributo" che varia a seconda delle stelle delle strutture in cui i turisti sceglieranno d'alloggiare. Si partirebbe da 50 centesimi a notte per l'ospitalità nelle strutture ad una stella; 1 euro per le 2 stelle; 2,50 in hotel tre stelle; si passerebbe a un massimo di 3 euro a notte negli alberghi a 4-5 stelle. La proposta però sembra essere destinata a non trovare facilmente via libera, anzi il contrario. Si preferirebbe puntare sulla tassa di sbarco, tesi questa sponsorizzata sia da Federalberghi che dal sindaco di S. Marina Salina e coordinatore dell'Ancim Sicilia, Massimo Lo Schiavo, il quale di recente aveva evidenziato come la tassa di soggiorno vesserebbe i titolari delle strutture ricettive alberghiere ed extralberghiere che esercitano regolarmente la propria attività. «La tassa di sbarco rispetto a quella di soggiorno - secondo Lo Schiavo - garantirebbe un gettito superiore a fronte di un aggravio per singolo utente decisamente più contenuto». Convinzione che è anche del presidente di Federalberghi Eolie Christian Del Bono: «La tassa di sbarco può e deve rappresentare una svolta per il turismo delle piccole isole in quanto permetterebbe alle amministrazioni locali di ricavare i fondi necessari per pianificare e attuare gli interventi necessari a garantire uno sviluppo turistico sostenibile e destagionalizzato dei micro territori insulari». Infine, viene evidenziato come con la "tassa di sbarco" si limiterebbe l'afflusso di migliaia di "mordi e fuggi" che, giornalmente, d'estate prendono d'assalto le Eolie e, ove il "fenomeno" non dovesse regredire, incassare quelle somme necessarie per ridare nuova linfa alle asfittiche casse comunali.

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