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lunedì 31 gennaio 2011

Vulcano e residenze. Interrogazione di Sabatini


Al  sindaco del Comune di Lipari
Dott. Mariano Bruno
Al Difensore Civico
Avv. Francesco Rizzo
Oggetto: INTERROGAZIONE.- 
Ai sensi dell’art. 55 del Regolamento Consiglio Comunale, con la presente la INTERROGO per sapere:
-          quante nuove residenze sono state concesse nell’isola di Vulcano nell’anno 2007 e 2010;
-          quanti  abitanti dell’isola di Vulcano negli anni 2008, 2009 e 2010 hanno rinunciato alla loro residenza in detta isola.-
                               Si richiede risposta scritta.- 
Adolfo Sabatini
Consigliere Comunale di Nuovo Giorno

Lipari. In consiglio il riconoscimento di bande e gruppi musicali

Si è tenuto a Lipari il consiglio comunale per il riconoscimento delle bande e dei gruppi musicali di interesse comunale nel contesto delle iniziative promosse per i 150 anni dell'Unità d'Italia.
Tredici i consiglieri presenti. Per l'amministrazione vi era l'assessore Giannò.
Dopo l'emendamento del consigliere Fonti, che ha proposto venga inserito nella dicitura che la banda "Città di Lipari" risale al 1871, è intervenuta Rosaria Corda che ha ricordato come questa banda rappresenti un "fiore all'occhiello" per la cittadinanza eoliana.
A prendere parte ai lavori è stato invitato il presidente della banda rag. Pino La Cava. Ha sottolineato che le origini del corpo bandistico risalgono al 1861 e che la "San Bartolomeo" è solo una associazione.
Il presidente Longo ha proposto di dare mandato alla giunta Bruno per l'inserimento nel prossimo bilancio di previsione anno 2011, la voce "contributo per la valorizzazione dell'attività del corpo musicale "Città di Lipari".
Il consiglio, oltre alla banda presieduta dal rag. Pino La Cava, ha anche riconosciuto l'associazione "San Bartolomeo", i Cantori Popolari delle Eolie e la Compagnia Popolare Liparense.
Approvazioni, quelle della San Bartolomeo e della Compagnia popolare liparese, avvenute con qualche "distinguo". Per la prima è stato evidenziato che non si tratta di una banda ma di una associazione. Per quanto riguarda la Compagnia popolare liparense ci si è chiesti se nel territorio non siano presenti altre associazioni con le stesse caratteristiche e con requisiti più "forti".


La Laurana...la mareggiata a Sottomonastero e l'effetto che potrebbe crearsi con i lavori di messa in sicurezza

Grazie a Santi Villari vi proponiamo in esclusiva, in due brevi video, le immagini della mareggiata del 27 gennaio nel porto di Sottomonastero a Lipari. Si tratta del momento in cui la Laurana sta effettuando operazione in quel che resta del molo (tra l'altro, adesso, anche questa parte è danneggiata).
Abbiamo fatto vedere queste immagini a degli esperti del settore che si trovavano in quel momento sul porto. Questi hanno sottolineato come, prima dell'ingresso della Laurana, il mare era molto meno agitato. L'intensificarsi del moto ondoso sarebbe stato causato proprio dalla posizione della Laurana che occupava, in linea di massima, lo spazio dove dovrebbero essere effettuati i contestati lavori di messa in sicurezza.
Di conseguenza quanto evidenziato nelle immagini nel prossimo futuro (se si faranno i lavori) potrebbe essere la situazione che si verrà a creare nel porto in caso di condimeteo avverse. Da premettere che l'acqua salmastra ha invaso le attività sul molo e ha reso praticamente impossibile raggiungere l'agenzia Siremar.
1° VIDEO:

2° VIDEO

Auguri.....Alessia

Augurissimi ad Alessia Puglisi che oggi compie 9 anni

"Il pericolo è il mio mestiere?" di Giansanto Lo Giusto

Eh sì, sembra proprio che il nostro destino sia quello di sfidare ogni giorno la buona sorte sulla strada Provinciale per Pianoconte.
Per anni  l’abbiamo fatto poco prima dell’Annunziata, passando sotto al costone con relativa casa pericolante, transennato sempre per anni prima dell’intervento finale di messa in sicurezza della Provincia dell’estate scorsa; non abbiamo fatto in tempo finalmente a tirare un sospiro di sollievo che… alèè… ecco che un po’ più su un altro costone, già messo da tempo in momentanea sicurezza con reti e tralicci metallici, comincia a fare i capricci, viene segnalato il possibile pericolo già durante l’estate, ma nessuno si muove. C’è l’atavica indolenza e malsana abitudine di lasciare sempre alla natura l’iniziativa; noi uomini tecnologici, che non sappiamo più muoverci in auto senza il satellitare, che monitoriamo tutto, che straparliamo sempre di prevenzione e di controllo degli elementi naturali, siamo in fibrillazione quando si tratta di intervenire laddove è necessaria semplicemente una manutenzione, anche straordinaria.
Così un paio di mesi fa qualcuno ha notato qualche “sasso” in equilibrio troppo precario e la strada è stata chiusa per qualche giorno(con gravi problemi di circolazione) per fare un’indagine conoscitiva più approfondita e far cadere in sicurezza i “sassi” più precari.
Nulla di più per il momento, le reti lacerate in più punti sono rimaste tali e quali, si sono messe le transenne proprio sotto il muro di contenimento, tanto per far  “allargare” un po’ le auto e non si è saputo più niente, né si è visto più nessuno.
Passeranno tanti altri anni? Continueremo tutti i giorni a vivere lo stress di rischiare la nostra incolumità passando sotto a questo malfermo costone, sperando che il Caso, oppure S. Bartolo, sia buono con noi  e continui a scongiurare una sempre possibile tragedia?
Penso veramente che in queste situazioni, per smuovere le Pubbliche Amministrazioni competenti ed obbligarle ad intervenire con la necessaria e dovuta tempestività, dovremmo denunciarle per grave e colposa trascuratezza e richiedere tutti un adeguato risarcimento dei danni per il costante stato di angoscia e di stress per il quotidiano pericolo.
Giansanto Lo Giusto

domenica 30 gennaio 2011

Per la Ludica solo un pari con l'ultima della classe

Pari casalingo per 1-1 per la Ludica Lipari opposta alla modesta Antillese. La rete degli eoliani è stata messa a segno al 72° da Licari. Gli ospiti hanno pareggiato al 92° con Lo Giudice E.

Ancora sul megaporto (di Michele Giacomantonio)

Fuori di Lipari da una settimana riesco a cogliere la coda di un dibattito fra Pino Iacono e Piero Roux sul mega porto. All'amico Pino Iacono vorrei ricordare che non è vero che non c'erano e non ci sono finanziamenti pubblici per il porto di Lipari. Certo bisogna intendersi di che porto parliamo. Per una struttura tipo questo megaporto indubbiamente no ma per una struttura più adeguata alle necessità ed alle dimensioni dell'isola sicuramente si. Anzi proprio la nostra amministrazione, quella di cui io ero sindaco e Pino assessore, ottenne un finanziamento di 50 miliardi di Lire per la messa in sicurezza dei porti e subito fu dato l'incarico al Genio Civile OM di Palermo per progettare la diga foranea di Sottomonastero e cioè un lungo molo che doveva prendere il posto di quello in metallo dove oggi attraccano gli aliscafi e doveva proiettarsi verso Monte Rosa sfruttando quella lingua di basso fondale che le batimetrie avevano individuato. Il preventivo fatto allora dal Genio Civile era di 10 miliardi o poco più, quindi ci sarebbe stato ampiamente nei 50 miliardi ( che dovevano servire anche per Salina). Questa diga foranea, la cui progettazione era già in itinere nel 2001, certamente in questi dieci anni sarebbe stata realizzata ed avrebbe risolto i grossi problemi dei collegamenti marittimi di Lipari e forse avrebbe anche contribuito a dare maggiore garanzie ai pontili galleggianti di Marina Lunga. Inoltre, già allora, esistevano finanziamenti per i porti turistici a cui noi non avevamo potuto aderire perchè mancavamo del piano regolatore dei porti. Ma anche per questo si stava procedendo con urgenza e la regione aveva incaricato sempre il Genio Civile OO MM di Palermo di produrre i piani regolatori dei porti di tutte le isole minori. Noi eravamo avvantaggiati perchè avevamo già gli studi fatti dal prof. Mallandrino e lo studio di fattibilità dell'ing. Rodriquez che, pur sollevando diverse riserve, fu deciso di considerarlo come contributo per la stesura del Piano. Quindi era pensabile che nel giro di un anno o due anche questo problema sarebbe stato risolto e così si sarebbe potuto attingere ai finanziamenti pubblici anche per questa finalità. Comunque per quanto riguarda gli approdi delle barche turistiche, da alcuni anni avevano preso ad operare i pontili galleggianti che svolgevano un servizio importantissimo per la nostra economia ed inoltre c'erano anche società private che proponevano porticcioli turistici meno invasivi come quella società di Salerno che presentò un progetto su Marina Corta.
Il progetto di Condotte d'Acqua, a mio avviso, prima che essere la soluzione del problema portuale di Lipari, rappresenta uno stravolgimento delle nostre coste e della nostra economia e forse ancora più dell'economia che dell'ambiente. Il già traballante sistema commerciale della nostra isola dovrebbe fare i conti con una concorrenza estiva, realizzata all'ombra di Condotte d'Acque (che deve rappresentare il mezzo per cui recupera convenienza all'investimento molto limitato per le attività a mare) che in estate drenerebbe gran parte dell'entrate per poi entrare in letargo in inverno quando il turismo è all'osso. Certo, si potrebbe pensare, che alcuni esercenti liparesi decidano di aprire una sede estiva anche a Marina lunga nei locali approntati e dati in gestione da Condotte d'Acque così come potrebbero fare chi opera  attualmente con i pontili alleggianti accettando di trasformarsi da proprietari in gestori. E così si delinea il futuro dell'isola di Lipari: una società di dipendenti, commessi, operatori, gestori, affittuari tutti al servizio di Condotte d'Acque che diventerebbe praticamente l'unica vera padrona dell'isola.Persino l'amministrazione comunale, in futuro, potrebbe essere una sua emanazione ( più di quanto lo sia oggi).. Si tratta questa mia di una previsione a tinte cariche, ma credo che dovrebbe indurre qualcuno a ragionare perchè il rischio c'è.  
Michele Giacomantonio

Di tutto un po

 Lipari- E le chiamano ancora strade - Sono tante le strade cittadine ridotte in condizioni che definire precarie è un eufemismo. Due situazioni a forte rischio le abbiamo notate nel tratto di strada che va dal distributore Esso al piccolo parcheggio di via S. Lucia. Due voragini dove entra tranquillamente una ruota si sono create sulla sede stradale. A rischio i centauri ma anche gli ammortizzatori delle auto. Urge intervento.
Intanto, dopo la nostra segnalazione, è stata decespugliata dagli ex Pumex l'area antistante la statua di Padre Pio.


Successo per il Distretto delle isole e degli arcipelaghi di Sicilia al Travelexpoin di Palermo- Decisamente riuscita la partecipazione del costituendo Distretto delle Isole e degli Arcipelaghi di Sicilia al Travelexpoin di Palermo.
Davvero numerosi i seller e, soprattutto, i buyer interessati alle Isole di Sicilia a conferma del fatto che il prodotto “tira” e che ha già una propria connotazione ben precisa.
Lo strumento “Distretto” non potrà che rafforzare e conferire la necessaria organicità agli impegni pubblici e privati, il cui principale obiettivo dovrà essere quello di destagionalizzare i flussi turistici attraverso il miglioramento delle infrastrutture (collegamenti in primis) e la valorizzazione del patrimonio culturale e naturalistico.
Ottimi i segnali provenienti dall’Assessorato al Turismo che, nella persona del proprio Direttore, Marco Salerno, ha confermato tutte le intenzioni affinché i distretti turistici possano diventare davvero quello strumento di pianificazione dello sviluppo turistico che è sempre mancato alla Sicilia.

Lipari- Manca il numero legale consiglio rinviato a domani- Come era nelle previsionui è saltato stamani il consiglio comunale di Lipari che doveva trattare del riconoscimento delle bande e dei gruppi musicali cittadini. In aula erano presenti solo otto consiglieri. Il consiglio tornerà a riunirsi domani in seconda convocazione.

In campo Ludica Lipari e Club Meligunis

Torna oggi tra le mura del Monteleone la Ludica Lipari. Affronterà l'Antillese, l'ultima della classe. Vietati cali di tensione per non bruciare il bel risultato di domenica scorsa
Terminato il girone di andata del campionato di seconda divisione femminile, le ragazze del Club Meligunis di pallavolo disputeranno la partita di recupero contro la polisportiva Aurora di Milazzo oggi alle ore 11:30 al Nicola Biviano.

Portalità integrata. Apprezzo il sereno intervento del signor Roux . Ci scrive Pino Iacono

Vorrei aggiungere un breve commento (prometto che sarà l'ultimo ) al conclusivo sereno intervento del signor Piero Roux, che ho molto apprezzato.
Glielo devo sia per scusarmi per l'involontario scambio di persona tra lui e suo Padre di cui ho un buon ricordo, sia perché mi ha fatto piacere il garbato e civile scambio di opinioni che, casualmente, abbiamo potuto sviluppare su un argomento di primaria importanza per il nostro arcipelago.
Sono d'accordo con lui che sarebbe stato meglio realizzare questa importante struttura con finanziamenti pubblici ma,  come certamente saprà,  non é stato possibile farlo in passato quando esisteva tale possibilità, né tanto meno lo sarà in futuro considerato che i finanziamenti pubblici sono diventati ormai una .... chimera! Accogliamo, pertanto, con convinzione questa possibilità che ci viene offerta oggi, perché potrebbe essere veramente l'ulltima!
Ringrazio, pertanto, il signor Piero Roux per l'attenzione che dedica alle nostre isole - convinto della sua buona fede - e ringrazio anche i Notiziari online per avermi cordialmente ospitato. Buon lavoro a tutti!
Cordialmente.
Pino Iacono

sabato 29 gennaio 2011

Realizzazione Impianto di Depurazione. Assemblea pubblica domani a Canneto

L'ASSOCIAZIONE PER CANNETO, ha indetto un pubblica assemblea
Domenica 30 Gennaio 2011, alle ore 16,00
a Canneto, in Via Cesare Battisti, presso la sala Parrocchiale della Chiesa di San Cristoforo, nella quale, alla presenza di un Legale e di un esperto tecnico, sarà trattata la problematica
relativa all’impianto di depurazione dell’isola di Lipari che dovrebbe essere ubicato nella zona di Canneto dentro e le opere fognarie accessorie che dovrebbero essere localizzate nel sito di Unci e nel Porto di Lipari.-
Tutti i cittadini dell’isola di Lipari sono inviati partecipare

ATO "Eolie per l'ambiente" posta in liquidazione. Disappunto del sindaco Lo Schiavo

In data odierna presso la sede della società ATO – ME5 “Eolie per l’Ambiente”, i soci hanno posto in liquidazione la stessa società d’ambito, così come richiesto dalla L.R. n. 9 dell’08 aprile 2010. Erano presenti il Sindaco di Santa Marina Salina, Massimo Lo Schiavo, il vice Sindaco di Lipari, Giulio China, gli Assessori dei Comuni di Malfa e Leni, Lorenzo Cincotta e Giacomo Montecristo, il Presidente e l’A.D. della medesima Società, Rosario Venuto e Domenico Fonti, nonché il Consigliere Lorenzo D’Amico. Dura presa diposizione, durante l’Assemblea che ha sancito la chiusura dell’ATO Isole Eolie, da parte del Sindaco di Santa Marina Salina contro il provvedimento Regionale. “Esprimo il disappunto” ha dichiarato infatti il Sindaco Lo Schiavo  “nei confronti di una Legge Regionale che premia le Società d’Ambito che negli anni hanno prodotto debiti e disservizi, mentre al contempo punisce le Società che in modo diligente e virtuoso hanno portato avanti un procedimento di raccolta e di smaltimento dei R.S.U. secondo le normative vigenti, permettendo il raggiungimento degli obiettivi richiesti, senza altresì produrre situazioni debitorie, ma anzi riuscendo a chiudere i bilanci in attivo. Questa Legge, che prevede lo scioglimento degli ATO non ha tenuto conto delle peculiarità delle Isole Eolie e dell’ATO di appartenenza, nonché dei risultati che la stessa società d’ambito ha prodotto negli anni.” Tale posizione è stata condivisa anche dagli altri Amministratori presenti: è impensabile  che nella nova regolamentazione regionale non siano tenute in considerazione le esigenze dell’arcipelago eoliano, e che al contrario si preveda la possibilità di una struttura con nuovi e più pesanti costi di gestione che accorpi il nostro arcipelago alle altre isole di Sicilia. È necessario che le Amministrazioni Eoliani facciano sentire alla politica regionale, in modo forte e univoco, le proprie esigenze. Dopo diversi anni, con questa Legge si butta letteralmente a mare un lavoro che ha permesso di raggiungere risultati attivi ( l’isola di Salina è quasi al 30% di raccolta differenziata) per finire in un calderone di confusione e incombenze, che porteranno a notevoli disservizi per un bene che dovrebbe invece essere tutelato come bene Patrimonio dell’Umanità. Durante la stessa assemblea è stato nominato, come previsto dalla Legge, il liquidatore nella figura dell’attuale Presidente, Avv.to Saro Venuto, che provvederà a seguire tutte le procedure di liquidazione fino al transito dell’attuale ATO nella nuova S.R.R. ( Società per la regolamentazione del servizio di gestione dei Rifiuti). Un vivo ringraziamento è stato espresso nei confronti dei componenti del C.d.A. per il buon lavoro svolto in questi anni.

"Anche io auspico vengano fatti dei porti che mettano in sicurezza gli attracchi e la permanenza della flottiglia dei pescatori e dei diportisti....ma non il megaporto". Roux risponde a Iacono


Gent.mo Signor Iacono,
Dalla digitazione del nome  si desume che Ella mi confonde con il mio defunto padre e la certezza mi perviene dal fatto che mi consideri  eoliano di “importazione”, mentre sono eoliano per nascita (anche se, di prima generazione).
Il fatto che Ella sia cognato del Presidente di “Lipari Porto SpA”,  sig. Corrado- mio amico da sempre e persona da me stimata- mi ha indotto a pensare che ( visti i rapporti di parentela) quest’ultimo potesse aver influito sul Sua pur libera opinione.  Ma, anche se cosi fosse, ho il massimo rispetto di tutte le libere espressioni quando, le stesse, non sono strumento di malafede di pensiero.
Come tutti gli eoliani, anch’io auspico vengano fatti dei porti che mettano in sicurezza gli attracchi e la permanenza della flottiglia dei pescatori e dei diportisti. Sarei un folle a pensare il contrario ma, al contrario dell’impostazione data da questa amministrazione, mi sarei auspicato dei porti pubblici in proseguo dell’opera del Sindaco Giacomantonio o sull’onda di quanto progettata, fatta finanziare e tra poco realizzata “messa in sicurezza” dei porti esistenti.
In questi anni persi a rincorrere accordi, appalti , stime irrisorie di locali ceduti in uso, beghe economiche con commissioni e quant’altro, avrei preferito che l’attuale amministrazione ( in carica da 8 anni) si fosse premurata a realizzare un Piano Regolatore dei Porti per tentare di accedere ai fondi Comunitari e dotare le isole dell’arcipelago di porti pubblici. Cosi non è stato….
Il mio difetto consiste nel non condividere l’idea di “sviluppo” che Codesta Amministrazione disegna per il nostro arcipelago e, soprattutto, sentendomi fortemente figlio di questo scoglio e fiero amante delle sue bellezze, cerco di “contrastare” tutto ciò che, secondo la mia idea di bello, potrebbe deturpare questi luoghi.
Ella mi chiede: perché non ha contestato con uguale veemenza e convinzione la cementificazione alberghiera sulla nostra isola di questi ultimi 10/15 anni??”   
Semplice: Non vivevo a Lipari e sconoscevo quanto si stava facendo anche se penso che- dal punto di vista urbanistico- non siano stati creati – fino ad oggi- degli ecomostri. Di sicuro il Megaporto lo sarebbe.
Cordialmente
Piero Roux

Portualità integrata. L'ex assessore Iacono replica a Piero Roux

Caro direttore,
 il commento del sig. Pierre Roux alla mia nota sulla Portualità Integrata mi ha fatto piacere essendo riuscito ad attirare la  "particolare attenzione" di una persona che - anche se di "importazione" - ha sempre cercato di difendere la natura del nostro arcipelago, cosa che sta a cuore di tutti gli eoliani, me compreso,  naturalmente.-
 Allo stesso tempo, tuttavia, mi fa torto il sig. Pierre Roux quando ritiene di " confinare " il mio parere favorevole ad una portualità moderna per il nostro Arcipelago, ad un rapporto di parentela con l'attuale presidente della società incaricata di attuarla.- E' chiaro che non mi conosce abbastanza per sapere che la mia convinzione viene da lontano e cioé da quando, come detto, ho avuto il privilegio di far parte dell'Amministrazione Comunale di Michele Giacomantonio che ha cominciato a discutere in concreto  di questo importante progetto per la nostra comunità.- 
 Io sono convinto che la stragrande maggioranza della popolazione eoliana - che lamenta di continuo la evidente e oggettiva precarietà della nostra portualità commerciale e turistica - ha sempre desiderato una adeguata sicurezza per la nostra Isola, che andrebbe di sicuro a completare e migliorare le bellezze del nostro arcipelago.- Nessuno di noi vuole, di sicuro, deturparlo con inappropriate ed insensate colate di cemento ma é pur vero - ed il signor Pierre Roux dovrà darmene atto - che senza una sicurezza portuale adeguata l'Isola di Lipari ( con tutto il suo arcipelago ) non potrà mai fare quel salto di  qualità turistico e commerciale che altre isole - in Italia ed all'estero - hanno già fatto da tempo.-
 Al sig. Pierre Roux vorrei, tuttavia, chiedere perché non ha contestato con uguale veemenza e convinzione la cementificazione alberghiera sulla nostra isola di questi ultimi 10/15 anni ?? 
 Non sono in grado, come già detto, di commentare adeguatamente questo progetto che si sta cercando di portare a compimento, non avendo la preparazione tecnica per farlo, ma di una cosa sono convinto:
il nostro arcipelago ha assoluta necessità - e merita -  di dotarsi di una moderna ed efficiente portualità integrata, per dare tranquillità e sviluppo alla nostra comunità attuale ed alle future generazioni di queste isole.-     
 Grazie per l'ospitalità e molte cordialità a Lei ed al sig. Pierre Roux,
 Pino Iacono

Concordato preventivo per la Pumex Il 18 febbraio le operazioni di voto

(Gazzetta del sud )Non è ancora finita. Il salvataggio della "Pumex Spa" passa attraverso un'altra tappa fondamentale, prevista per il 18 febbraio prossimo. Lo ribadisce in una nota il commissario giudiziale, il prof. Massimo Galletti, della "Pumex Spa", sottoposta a procedura di concordato preventivo al Tribunale di Barcellona davanti al giudice delegato Assunta Cardamone.
Il prof. Galletti, in relazione al nostro articolo del 22 gennaio scorso sull'argomento, spiega che «nell'adunanza del 21 gennaio fissata per la votazione da parte dei creditori della società ammessa al concordato preventivo, innanzi al giudice delegato dott.ssa Assunta Cardamone e al sottoscritto commissario giudiziale, sono state ufficialmente aperte le operazioni di voto, rinviate, per il prosieguo, alla prossima udienza del 18 febbraio, a causa della irregolarità delle deleghe conferite da alcuni creditori ai rispettivi legali, che hanno, pertanto, formulato espressa richiesta in tal senso. Per tale motivo, il concordato preventivo della "Pumex S.p.A." in liquidazione, contrariamente a quanto erroneamente riportato nell'articolo non è, allo stato, approvato dai creditori, non essendo stata raggiunta la maggioranza richiesta, sicché, all'udienza come si è detto fissata per il prossimo 18 febbraio, i creditori che non hanno votato potranno pronunciarsi, sulla scorta della "relazione particolareggiata", redatta del sottoscritto commissario giudiziale, ai sensi dell'art. 172 della legge fallimentare, che trovasi depositata, come per legge, presso la competente cancelleria fallimentare».
Spiega ancora il prof. Galletti che «occorre precisare che i creditori privilegiati, che secondo quanto riferito nell'articolo, avrebbero già approvato il concordato a maggioranza, in realtà non sono stati neanche ammessi al voto, essendo stati esclusi, con decreto del Tribunale emesso nella camera di consiglio del 19 gennaio scorso, sulla scorta dei rilievi rassegnati, dal sottoscritto, nella citata relazione particolareggiata. Non essendo stata, dunque, raggiunta la maggioranza, costituita come per legge, da oltre il 50% dei crediti chirografari, i soli ammessi al voto, allo stato il concordato preventivo della "Pumex S.p.A." in liquidazione, non risulta approvato dai creditori, né, allo stato, risulta scongiurato il fallimento della società proponente».
Il prof. Galletti spiega ancora che «gli auspici, come le prospettive di rilancio dell'attività, espressi dalla società debitrice, in persona dei liquidatori e riportati nell'articolo, non hanno, dunque, alcuna valenza giuridica, dovendo ancora scontare il giudizio dei creditori chirografari che saranno chiamati a esprimerlo, ove lo riterranno, all'adunanza del 18 febbraio, esclusivamente sulla base della "Relazione particolareggiata sulle cause del dissesto, sulla condotta della società debitrice, sulla proposta di concordato e sulle garanzie offerte", senza che assumano alcuna rilevanza, al riguardo, gli altri documenti e le perizie redatti dai consulenti della procedura, richiamati nell'articolo, che hanno, peraltro, una mera valenza interna alla procedura».
Un altro aspetto ancora: «Si coglie l'occasione per chiarire che durante una procedura concorsuale e, segnatamente, nella fase assai delicata dell'approvazione da parte dei creditori, è doveroso, soprattutto per non ingenerare confusione e disorientamento nel ceto creditorio, attingere ogni informazione sulla procedura esclusivamente dall'organo pubblico a ciò istituzionalmente deputato per legge, che, nella specie, è rappresentato dal commissario giudiziale».
L'intento del prof. Galletti è soprattutto quello di evitare «il disorientamento e la confusione ingenerati nel numeroso ceto creditorio (sparso in tutta Italia e anche all'estero), che si sarebbero certo potuti evitare apprendendo le informazioni dal commissario giudiziale, organo istituzionale della procedura, eventualmente sulla scorta della "relazione particolareggiata" assistita, quale atto pubblico, da fede privilegiata, piuttosto che da altre fonti non fornite di alcuna legittimazione al riguardo».

Pertini. Presidente e Grande Cittadino. Ci scrive il dott. Iacolino

Egr direttore,
Frugando sulla rete, mi sono imbattuto su questa pagina, a firma Sandro Pertini, Presidente e
Grande Cittadino, riferimento ideale di tutti coloro che sentono vivi i valori di libertà' e di emancipazione delle genti in ogni parte del mondo.
Vorrei che pubblicassi questa lettera di Pertini in formato grande, leggibile, sicché tutti i tuoi lettori sentano l'impatto e la forza che emanano queste poche righe.
Si sentiva umiliato da una domanda di grazia che gli avrebbe potuto ridare la libertà', mentre assistiamo, giorno dopo giorno, anno dopo anno, alla perdita del senso della vergogna ed anche del ridicolo.
Oggi solo personaggi gretti, quasi finti !
Gianni Iacolino

venerdì 28 gennaio 2011

Gruppo Ormeggiatori e Battellieri delle Eolie. Ricordati Marturano e Maiorana

QUEST’OGGI IL GRUPPO ORMEGGIATORI E BATTELLIERI DELLE ISOLE EOLIE SI E’ RIUNITO NELLA SEDE SOCIALE CON UNA RAPPRESENTANZA DI EX ORMEGGIATORI, UNA RAPPRESENTANZA DELLE FAMIGLIE MARTURANO E MAIORANA E CON LA PRESIDENZA DELL’A.N.G.O.P.I. (ASSOCIAZIONE NAZIONALE GRUPPI ORMEGGIATORI PORTI ITALIANI), PER RICORDARE LE FIGURE DEL PRIMO CAPOGRUPPO, BARTOLOMEO MARTURANO E DEL RAGIONIERE VINCENZO MAIORANA, IDEATORI E FONDATORI  DEL GRUPPO ORMEGGIATORI E BATTELLIERI DELLE ISOLE EOLIE E DEL QUALE, PROPRIO QUEST’ANNO, IL 01 APRILE, RICORRE IL TRENTESIMO ANNIVERSARIO DELLA SUA COSTITUZIONE.
IL CAPOGRUPPO, ANNIBALE MARTURANO, HA RICORDATO L’ALTO PROFILIO DI QUESTE DUE FIGURE COSI’ IMPORTANTI PER LA STORIA DEL GRUPPO. HA EVIDENZIATO SOPRATTUTTO L’OPERA SVOLTA CHE HANNO VISSUTO E INTERPRETATO COME UNA VERA  MISSIONE, IN UNA EPOCA STORICA DIFFICILISSIMA, SUPERANDO LE NON POCHE DIFFICOLTA’ EMERSE NELL’ORGANIZZARE IN UN  UNICO GRUPPO GLI ORMEGGIATORI DEI VARI SCALI DELLE ISOLE EOLIE, RICONOSCENDO CHE HANNO AMMINISTRATO IL GRUPPO CON RESPONSABILITA’ ED IMPEGNO DI  VERI PADRI DI UNA GRANDE FAMIGLIA.
UNENDOSI ALLA CELEBRAZIONE, IL PRESIDENTE A.N.G.O.P.I. E’ INTERVENUTO PER SOTTOLINEARE L’IMPORTANZA DI FAR CONOSCERE E VALORIZZARE, SOPRATTUTTO AI GIOVANI, LE PROPRIE RADICI, ANCHE PER MEGLIO AFFRONTARE LE SFIDE CHE IL FUTURO RISERVA. LA LEZIONE CHE QUESTE DUE FIGURE CI HANNO IMPARTITO - L’INTUIZIONE DI RAGGRUPARE TUTTI GLI ORMEGGIATORI SPARSI NELL’ARCIPELAGO EOLIANO -  
 A DISTANZA DI  TRENT’ANNI, CI FA REGISTRARE  LA CREAZIONE DI CINQUANTA  POSTI DI LAVORO STABILI E DIGNITOSI IN UNA REALTA’ COSI’ DIFFICILE DOVE PER ALTRO ABBIAMO CONOSCIUTO E VISSUTO  TRISTI FENOMENI COME L’EMIGRAZIONE.  LA LORO LUNGIMIRANZA QUINDI DEVE ESSERE UN ESEMPIO PER LE NUOVE GENERAZIONI PER CONTINUARE AL MEGLIO L’OPERA INZIATA SOPRATTUTTO NELLA DIFESA DEL LAVORO E DEL SUO VALORE
VENGONO ALLA MEMORIA.
  CONSEGNATE ALLA VEDOVA DEL RAG. MAIORANA, SIG.RA IVANA BARBUTO ED AL FIGLIO DEL SIG. MARTURANO, SIG. GIUSEPPE MARTURANO, DELLE TARGHE A TESTIMONIANZA E A RICONOSCIMENTO DELL’ALTO IMPEGNO E DELL’INDELEBILE OPERA SVOLTA.

Provincia. Ricevuto nomina due nuovi assessori

Stamane il presidente della Provincia regionale, on. Nanni Ricevuto, ha proceduto alla nomina di due nuovi assessori provinciali.
Con determinazione n. 12 è stato designato Salvatore Schembri, nato a Barcellona Pozzo di Gotto (Me) il 25 gennaio 1956; mentre con determinazione n. 13 è stato nominato Carmelo Torre, nato a Barcellona Pozzo di Gotto (Me) il 18 marzo 1953.
Come si ricorderà, nei giorni scorsi il presidente Ricevuto aveva proceduto alla revoca delle deleghe assessoriali a Gaetano Duca; Daniela Bruno e Pio Amadeo mentre Pietro Petrella ieri aveva rassegnato le proprie dimissioni dall’incarico.

Il Re...non si tocca (di Luca Chiofalo)

Sembra incredibile, ma c'è ancora qualcuno che nega l'evidenza...
Migliaia di pagine di intercettazioni, dolorose ammissioni di congiunti, deposizioni e riscontri su abitudini a dir poco bizzarre ed in contrasto con i valori di cui si dichiara portatore non bastano: il RE non si tocca.
Sento persone comuni sostenere, come consumati avvocati, l'incompetenza delle procure a giudicarLo; che sarebbe perseguitato da giudici comunisti e che tutti i recenti e passati scandali che Lo hanno riguardato sono diaboliche macchinazioni dei Suoi nemici....
L'Italia intera discute dell'ammissibilità in giudizio delle cosiddette "prove", cioè discutere della "forma" piuttosto che della "sostanza"; e se questo è comprensibile da parte degli avvocati del Re e della sua corte che rischia di scomparire con Lui, non comprendo le motivazioni di tanta gente "perbene" che si lancia in una Sua difesa appassionata e allo stesso tempo ridicola. Mi sforzo di capire: uno dei motivi potrebbe essere un malinteso sentimento di appartenenza politica, che costringe chi ne è affetto a difendere la propria parte anche se compie nefandezze, calpestando ogni criterio di buon senso e onestà intellettuale. Ancora, esiste in molti una sorta di identificazione culturale, un desiderio di emulazione rispetto a certe, discusse e discutibili abitudini del Re; ma non vale per tutti i fans e, comunque, pretendere che diventino modello tacitamente accettato da tutti è troppo arduo ed elettoralmente svantaggioso. Dunque, per semplicità ed efficacia, negare l'evidenza, come fossimo collettivamente "drogati" e farlo con argomenti tanto surreali da impedire un confronto razionale, alzando, per esempio, "polveroni" su vicende marginali di altri, che avvelenano ulteriolmente il clima politico al solo scopo di distrarre l'opinione pubblica. Riflettiamo e cerchiamo di uscire dal ruolo di ultras non pensanti!  Io sostengo (follemente visti i tempi) che ad un cittadino libero e assennato non dovrebbe interessare il "colore" del soggetto sotto inchiesta, per difenderlo a prescindere se è dei "nostri" o attaccarlo a prescindere se appartiene al "nemico", ma, per giustizia e collettivo vantaggio, dovrebbe curarsi dell'accertamento della verità. Al cittadino suddetto, non dovrebbe interessare la "competenza" di una procura, ma la veridicità della "prova", ammissibile o no, che, in questo caso, sembra scoprire un mondo di bugie, degrado morale e ricatti.
Ecco il punto! Merita di rappresentare l'Italia chi forse mente al paese sapendo di mentire, nascondendo verità forse inconfessabili e rifugiandosi dietro ipotetici complotti e cavilli giuridici invece di chiarire nelle sedi opportune la propria posizione? Può ricoprire cariche tanto importanti chi è disposto irresponsabilmente a distruggere le istituzioni e lacerare il paese per salvare se stesso? Credo di no, e pur non essendo personalmente interessato alle faccende dei tribunali e alle relative, potenziali condanne, pretendo da chi guida il Mio paese specchiata onestà e trasparenza nei comportamenti.
Per chiarezza, questo Re senza "nobiltà" era, è e sempre sarà semplicemente inadeguato per governare l'Italia.
é di una sana coscienza civica che il paese ha bisogno, e questa si nutre di comportamenti virtuosi e di esempi edificanti; se difendiamo acriticamente atteggiamenti contrari, soprattutto da parte del Re, smettiamo di essere cittadini responsabili e diventiamo sudditi, la cui storia si lega inscindibilmente a quella del Sovrano... meditate gente, meditate... 
CORDIALMENTE
LUCA CHIOFALO

Cittadinanza onoraria di Lipari a Bertolaso. Sabatini ne chiede la revoca

La Procura di Perugia ha chiuso le indagini su alcuni dei filoni principali dell’inchiesta sugli appalti per i cosiddetti Grandi eventi.
I magistrati hanno notificato l'avviso di conclusione delle indagini a una ventina di indagati a vario titolo, fra i quali l'ex capo della Protezione Civile Bertolaso, ed è per questo che con la presente
Vi CHIEDO
di predisporre gli atti necessari alla REVOCA della Cittadinanza Onoraria conferita al sig. Guido Bertolaso. E’ evidente la gravità delle accuse mosse e quanto da me richiesto è doveroso per la tutela dell’immagine delle nostre isole. Si richiede risposta scritta.
Adolfo Sabatini (Nuovo Giorno)

Politica a Lipari. C'è fermento. Giorgianni candidato a sindaco?

Le amministrative a Lipari sono ancora relativamente lontane ma sembra esserci già un certo fermento per la corsa alla poltrona di primo cittadino detenuta in atto da Mariano Bruno che non potrà ricandidarsi.
Una voce, smentita dal diretto interessato al collega Peppe Paino che l'ha contattato, vorrebbe tra i papabili Agostino Giorgianni, marito dell'attuale consigliere comunale Nunziatina D'Alia e, di conseguenza, imparentato ai vari livelli con una famiglia pienamente coinvolta nella vita politica. Alla sua successione starebbe lavorando Mariano Bruno ma, ancora, al di la di qualche nome, fatto circolare probabilmente ad arte, non ci sarebbe nulla di concreto.

LIPARI & TERME DI SAN CALOGERO di Aldo Natoli


(Aldo Natoli) Ho appreso della lodevole iniziativa del giovane Consigliere Comunale Fabrizio Famularo per  riattivare lo storico stabilimento termale di San Calogero di Lipari. Ricordo ancora la battaglia fatta a suo tempo per non distruggere questa importante struttura dalle acque definite miracolose dall’Assessore Bartolino Famularo, padre di Fabrizio. Apprendo anche della richiesta fatta dall’Amministrazione comunale al Ministero dell’Ambiente per un finanziamento di due milioni di euro per ripristinare la struttura, il cui intervento è stato inserito nel piano triennale delle opere pubbliche da realizzare nel Comune. Qualcosa però non torna, o meglio ben s’inquadra nella confusa gestione tecnico-amministrativa del nostro Comune. 
Orbene, il Sindaco del Comune di Lipari in data 22.12.2008 con nota prot. n° 41129 ha chiesto all’Assessorato Regionale Industria di decretare “la cessazione del giacimento minerario di San Calogero” la cui concessione mineraria scadeva il 31.12.2008. 
Nel contempo, sempre il Comune di Lipari, ha chiesto all’Assessorato Industria di svincolare l’immobile per concederlo ad altro soggetto che lo rendesse produttivo. 
A questo punto si evince una sorprendente contraddizione nel comportamento dell’Ente che merita un chiarimento da parte del Primo Cittadino. 
Altrimenti dobbiamo preoccuparci, che presto possa giungere qualche misteriosa società che si propone per utilizzare  in modo più complesso lo stabilimento termale. Cosichè oltre al mare (megaporto) ed ai monti (147 alloggi di edilizia sovvenzionata) svenderemo anche la collina. Povera Lipari!!!

Piero Roux (Legambiente) interviene sulla nota di Pino Iacono

Riceviamo e pubblichiamo:
Ho letto con particolare attenzione la nota del Signor Pino Iacono anche se, essendo cognato dell’attuale Presidente di “Lipari Porto SpA” dott Nando Corrado, l’adesione al progetto di cementificazione selvaggia del water front di Lipari era scontata.
Ritengo che ogni cittadino abbia il diritto di manifestare la propria opinione ma, mi chiedo: perchè i cd contenenti il progetto del “megaporto” sono stati mandati a persone specifiche ( per lo più amici del sindaco e dell'amministrazione) e non ai rappresentanti della società civile?.... ( in quanto locale responsabile di Legambiente per poter visionare l’ampiezza del progetto, ho dovuto farmi duplicare i files).
Trovo comunque  strano che ogni tre giorni, un nuovo o vecchio "amico" del sindaco (o del Presidente Corrado), pubblichi una nota a favore del megaporto. Viene da pensare  che dietro ci sia una collaudata regia poiché, la maggioranza di questi novelli opinionisti - che negli ultimi 8 anni non hanno mai scritto un solo rigo-sono - casualmente- appartenenti ad una assoc iazione della quale sono soci anche il nostro caro sindaco ed il presidente Corrado. Sarà sicuramente un caso non attinente..che verificheremo nel tempo.
Al momento non è dato sapere quanto, più di un cittadino si chiede: quanti metri cubi di cemento verranno a comporre la “nuova penisola” di Bagnamare e quale sarà la cubatura dei nuovi insediamenti?
Piero Roux

Cineforum a Lipari. Stasera appuntamento con Agorà

Stasera 2° appuntamento con il CINEFORUM "TRA CINEMA E REALTA'"organizzato dall' Associazione Giovani Eoliani.  Alle ore 21 presso il CIRCOLO PENSIONATI"G.GISABELLA"  Via Mons.Bernardino Re-ex Viale Vescovile) di Lipari. Sarà proiettato "AGORA''" di Alejandro Amenabar, durata 127 min.
TRAMA:
 Agorà segue le vicende accadute ad Alessandria d' Egitto nella seconda metà del IV secolo d. C. quando cristiani, pagani ed ebrei convivevano nella stessa città. In questo contesto la giovane Ipazia (Rachel Weisz), figlia del filosofo e geometra Teone (Michael Lonsdale), si distingue per il suo spirito di ricercatrice. Nel corso degli anni le tensioni tra i tre gruppi religiosi si acuiscono con il prevalere del gruppo cristiano appoggiato da Roma. Il vescovo Cirillo (Sami Samir) e i monaci parabalani riescono a sconfiggere le altre forme religiose e a minare il pensiero laico sostenuto da Ipazia.
PER GLI STUDENTI CHE FOSSERO INTERESSATI, LA PARTECIPAZIONE AL CINEFORUM DARA' DIRITTO A 2 CREDITI UNIVERSITARI E ALL'ATTESTATO DI FREQUENZA. INGRESSO LIBERO

LA SHOAH : raccontare la memoria per non dimenticare. L'intervista della III A di Canneto al signor Mollica

 LA SHOAH : raccontare la memoria per non dimenticare
 A cura degli alunni della classe III A della Scuola Media “G. Galilei” di Canneto Lipari.
 Anche quest’anno, in occasione della giornata della memoria con la nostra insegnante, la prof.ssa Carmelita Merlino, abbiamo approfondito questo particolare momento storico con documenti, immagini, filmati e riflessioni che ci hanno gradualmente condotto ad una rilettura critica di una pagina drammatica della nostra storia che ha segnato irrimediabilmente l’esistenza di migliaia di cittadini italiani e non solo ebrei. Perché la deportazione non fu solo per gli ebrei ma anche per tutti coloro che ebbero il coraggio di opporsi al fascismo e di non tradire mai la propria patria, sfidando il nemico e non alleandosi mai con esso alla luce delle nuove vicende politiche dopo l’armistizio dell’otto settembre del 1943. L'accostamento e il confronto delle diverse situazioni hanno consentito di passare dalla soggettività del racconto alla comprensione di un fenomeno storico, e di soffermarci su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia del nostro Paese e dell’ Europa, affinché simili eventi non possano mai più accadere.
A supporto di questa attività e con l’intento di trasferire dalle pagine del testo di storia al vissuto personale di uomo che sulla propria pelle ha sperimentato l’angosciante esperienza della deportazione, abbiamo invitato nella nostra scuola il Sig. Giuseppe Mollica, che di recente è stato insignito della medaglia d’onore concessa dal Presidente della Repubblica in quanto deportato, durante il secondo conflitto mondiale, in un lager nazista e destinato al lavoro coatto per l’economia  bellica.  Il signor Mollica, il quale ancora ringraziamo per la Sua grande disponibilità e cordialità, con dovizia di particolari e con tanti riferimenti storici, con forte intensità e profondo realismo, sul filo della memoria e sull’onda delle emozioni, ci ha raccontato la “Sua Storia” catapultandoci in prima linea e facendo “vivere” anche a noi una triste pagina del nostro passato, oltre che a trasmetterci dei grandi valori, quali la Patria, la Pace e l’incommensurabile valore della VITA, approdando così alla riflessione finale che è dentro di noi che dobbiamo imparare a nutrire il seme della fratellanza e della pace, perché possa un giorno germogliare, dando finalmente frutti a beneficio dell’intera umanità.
Ecco l’intervista che abbiamo realizzato.         

  1. Quali ricordi conserva di quella terribile esperienza che ha vissuto nel lontano 1943? E come è stato fatto prigioniero dai tedeschi?

     R. A seguito l’Armistizio dell’8 settembre 1943, firmato dall’Italia, durante il Governo Badoglio, con gli Alleati venne meno il patto con la Germania e ciò scaturì le dure rappresaglie da parte dei tedeschi verso gli italiani, sia verso quelli che si trovavano al fronte che verso migliaia di civili rastrellati e trasferiti nei campi di prigionia. Io, a quel tempo, avevo 19 anni e mi trovavo militare presso la IV Armata di Artiglieria a Piacenza. La mattina del 9 settembre eravamo in libera uscita, quando abbiamo sentito il suono della tromba che ci richiamava in caserma, perché i tedeschi ci avevano attaccato. In un primo momento il nostro Capitano ha deciso di resistergli e così è iniziato il conflitto a fuoco, tant’è che una pallottola mi ha sfiorato la testa. Ma dopo una lunga giornata di combattimento, ormai stremati, abbiamo deciso di arrenderci ed esponiamo la bandiera bianca. I tedeschi ci circondano e ci fanno prigionieri. Dopo 4 giorni ci trasferiscono alla stazione e ci chiedono se vogliamo combattere al loro fianco contro gli americani, ma nessuno di noi accetta e così ci fanno imbarcare su un treno merci e ci trasferiscono in Germania in un campo di prigionia a 30 Km da Berlino, dove qui c’erano altri prigionieri, francesi, russi e belgi.
             
  1. Come si svolgeva la vita in questo campo?
 
     R. Eravamo in delle baracche e dormivamo su delle dure panche di legno; abbiamo patito tanta fame e freddo. La mattina ci svegliavamo prestissimo, e a piedi percorrevamo 3 Km per raggiungere la fabbrica bellica dove ci avevano destinato per costruire motori per aerei, e dalle 7 del mattino lavoravamo per 12 ore di seguito senza mangiare e sempre sotto sorveglianza, perché i tedeschi temevano un eventuale boicottaggio agli impianti della fabbrica. La sera tornavamo al campo, nuovamente a piedi per altri 3 Km, dove ci davano un misero pasto che consisteva in un mestolo di una specie di minestra di patate con le bucce, una rapa, 200 gr di pane e 20 gr di margarina. Questa era la sola ed unica razione di cibo. E ogni giorno era così, non c’erano feste, né Natale, né Pasqua, né domenica. Stavo così  male che per salire le scale dovevo aggrapparmi alla ringhiera. E in queste condizioni ho trascorso anche il mio 20° compleanno. Era il 1° febbraio del 1944.


  1. Come ha fatto a sopravvivere?

     R. Finalmente a Pasqua del 1944 è venuto a trovarci un cappellano militare, ci ha confessato e fatto la comunione. Ha visto le nostre terribili condizioni e così ci ha promesso che, rientrato a Roma attraverso la Santa Sede, avrebbe cercato di aiutarci. Dopo 15 giorni è arrivata una commissione medica tedesca e ha constatato il nostro grave stato di salute e le nostre precarie condizioni di vita. Molti erano infatti deperiti ed ammalati di tubercolosi.  Da quel giorno qualcosa è cambiato. L’orario di lavoro è stato ridotto a  8 ore e con un due brevi momenti di pausa. E’ arrivata anche una cucina da campo e abbiamo avuto un pasto in più. 


  1. Ha mai avuto momenti di sconforto, di paura ? E come li ha superati?

     R. Vivevamo nella paura e nello sconforto perché i pericoli e la morte erano sempre in agguato. Ricordo la domenica mattina del 6 agosto 1944, mi trovavo in fabbrica ed è suonato l’allarme che preannunciava l’arrivo dei bombardamenti aerei, perché intanto gli americani avanzavano e perlustravano i territori dei tedeschi. Alle 11,30 iniziano a bombardare a tappeto sulla fabbrica per lunghi 20 minuti; a noi ci avevano fatto rifugiare nei sotterranei dove vi erano i depositi e così ci siamo salvati. Ma in quella giornata in tutta la fabbrica ci sono stati circa 2000 morti e per i quali, nei giorni successivi, ci hanno fatto scavare le fosse. Tutto era stato distrutto ed incendiato. Abbiamo poi raccolto i pezzi dei macchinari che potevano ancora essere utilizzati e per lavorare ci hanno trasferito in una miniera di alluminio e argento abbandonata.
            Un altro momento di grande paura l’ ho vissuto quando, a seguito un guasto agli impianti dove lavoravamo, ci hanno portato al tribunale militare per indagare come era avvenuto il danno al motore, perché i tedeschi pensavano sempre che noi potessimo sabotare la fabbrica. Alla fine dell’interrogatorio un ufficiale che parlava italiano mi ha chiesto: “Tu cosa pensavi nel momento che c’è stato il guasto?” Ed io gli risposi: “Pensavo a mia madre”. Dopo un pò ci hanno rilasciati e fatto rientrare. La mia unica forza è stato veramente il pensiero della mamma, dei familiari e di Dio. Dio esiste ed io sono un miracolato e la fede in Lui mi ha salvato.        

  1. Ha avuto la possibilità di stringere amicizia con qualche altro deportato italiano?

     R. Purtroppo si pensava solo a sopravvivere a quel dramma, a salvarci la pelle. Si pensava solo a se stessi; era tanta la sofferenza e la disperazione; li dentro non eravamo persone ma solo dei numeri. Io conservo ben inciso nella mia memoria il mio numero di matricola 112313.  

  1. Come è riuscito a tornare finalmente alla sua amata isola?

        R. Era la fine del mese di marzo del 1945, sentivamo sempre più vicino al nostro campo i rumori dei cannoni degli americani, quando a mezzanotte non abbiamo più visto le guardie tedesche; avevano abbandonato noi ed il campo per mettersi in salvo. E così in fretta ci siamo organizzati ed avviati a piedi, possibilmente da soli, o a molta distanza l’uno dall’altro, verso l’Italia. Il cammino era lungo ed incerto. Ma la speranza di tornare a casa era immensa. Tante sono state le peripezie ed i pericoli affrontati durante questo rientro. La prima tappa è stata Stoccarda. Era aprile, qui una signora mi ha notato e mi ha fatto entrare in casa; era ben informata, infatti mi ha detto che tra un mese circa la guerra sarebbe finita. Mi ha offerto da mangiare e mi ha indicato la strada per il Consolato Italiano. Ma qui anche loro erano in fuga, mi hanno solo dato un pacco di viveri e così ho ripreso il cammino a piedi. Dopo un po’ sono giunto ad Innsbruck. Da qui, in treno con altri reduci, ho varcato il confine ed abbiamo cantato “Mamma son tanto felice perché torno da te”. Finalmente ero in Italia, a Bolzano e con un camion ho raggiunto Verona, dove mi sono fermato alcuni giorni, perché intanto vi era la risalita delle forze alleate e per le strade e le città vi era tanta confusione. Dopo, finalmente, ho raggiunto Roma e da qui, dopo tanta attesa con altri meridionali, con un treno sono arrivato in Sicilia. E poi con una nave sono giunto a Lipari. Era il 4 o 5 maggio del 1945. La guerra era finita, la mia prigionia si era conclusa e finalmente potevo riabbracciare mia madre ed i miei familiari tutti. L’emozione nel rivederli è stata tanta e loro mi hanno abbracciato piangendo.   
  
  1. Ha mai pensato di raccontare la sua storia in un libro affinché tutti possano conoscere il sacrificio di un uomo di grande valore come Lei?

    R. Il mio desiderio è quello di scrivere un diario su questo triste periodo della mia vita, a ricordo di una delle più grandi tragedie che le popolazioni della mia epoca ha vissuto, affinché tutto ciò non venga dimenticato e sia da monito per le generazioni future.   
Giuseppina Trimboli
11° anniversario
Il tempo non cancella il tuo ricordo. Vivi sempre nei nostri cuori.
 Tony e Fabio

SICILIA: GIUNTA NOMINA DUE DIRIGENTI GENERALI. All'AGENZIA REGIONALE PER L'IMPIEGO E ALL'URBANISTICA

La giunta regionale di governo presieduta da Raffaele Lombardo, nella seduta di stasera ha preposto Letizia Diliberti quale Dirigente Generale dell'Agenzia regionale per l'Impiego. La dottoressa Diliberti lascia il Dipartimento della Famiglia al quale viene nominato Rosolino Greco. Nuovo dirigente generale anche per il Dipartimento dell'Urbanistica alla guida del quale viene posto Giovanni Arnone.
I due nuovi incarichi avranno una durata di due anni.
La giunta ha anche deliberato la costituzione di parte civile della Regione siciliana nel processo contro Virga ed altri per l'omicidio del giornalista e sociologo Mauro Rostagno.
L'esecutivo ha espresso il proprio apprezzamento al regolamento del PEARS (Piano energetico ambientale della Regione siciliana) che adesso potra' proseguire il suo iter istituzionale, ed approvato un atto di indirizzo per il rispetto del divieto di assunzione negli enti di formazione.
In materia ambientale verra' richiesto al MISE di sospendere le autorizzazioni per la realizzazione di impianti ad energia eolica Offshore sul territorio siciliano.
In materia di viabilita' e' stato deciso il finanziamento delle opere per il ripristino della strada Enna - Valguarnera - Aidone interrotta da tempo. Le risorse necessarie dovranno essere reperite nell'ambito del PAR FAS.
L'esecutivo ha, infine, espresso parere positivo alla rideterminazione della dotazione organica dell'Azienda Sanitaria Provinciale di Palermo e prorogato l'incarico all'Avv. Francesco Nicosia presso l'Ufficio Speciale di Audit fino alla conclusione delle attivita' di verifica da parte della Commissione Europea.