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lunedì 31 gennaio 2011

"Il pericolo è il mio mestiere?" di Giansanto Lo Giusto

Eh sì, sembra proprio che il nostro destino sia quello di sfidare ogni giorno la buona sorte sulla strada Provinciale per Pianoconte.
Per anni  l’abbiamo fatto poco prima dell’Annunziata, passando sotto al costone con relativa casa pericolante, transennato sempre per anni prima dell’intervento finale di messa in sicurezza della Provincia dell’estate scorsa; non abbiamo fatto in tempo finalmente a tirare un sospiro di sollievo che… alèè… ecco che un po’ più su un altro costone, già messo da tempo in momentanea sicurezza con reti e tralicci metallici, comincia a fare i capricci, viene segnalato il possibile pericolo già durante l’estate, ma nessuno si muove. C’è l’atavica indolenza e malsana abitudine di lasciare sempre alla natura l’iniziativa; noi uomini tecnologici, che non sappiamo più muoverci in auto senza il satellitare, che monitoriamo tutto, che straparliamo sempre di prevenzione e di controllo degli elementi naturali, siamo in fibrillazione quando si tratta di intervenire laddove è necessaria semplicemente una manutenzione, anche straordinaria.
Così un paio di mesi fa qualcuno ha notato qualche “sasso” in equilibrio troppo precario e la strada è stata chiusa per qualche giorno(con gravi problemi di circolazione) per fare un’indagine conoscitiva più approfondita e far cadere in sicurezza i “sassi” più precari.
Nulla di più per il momento, le reti lacerate in più punti sono rimaste tali e quali, si sono messe le transenne proprio sotto il muro di contenimento, tanto per far  “allargare” un po’ le auto e non si è saputo più niente, né si è visto più nessuno.
Passeranno tanti altri anni? Continueremo tutti i giorni a vivere lo stress di rischiare la nostra incolumità passando sotto a questo malfermo costone, sperando che il Caso, oppure S. Bartolo, sia buono con noi  e continui a scongiurare una sempre possibile tragedia?
Penso veramente che in queste situazioni, per smuovere le Pubbliche Amministrazioni competenti ed obbligarle ad intervenire con la necessaria e dovuta tempestività, dovremmo denunciarle per grave e colposa trascuratezza e richiedere tutti un adeguato risarcimento dei danni per il costante stato di angoscia e di stress per il quotidiano pericolo.
Giansanto Lo Giusto

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