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mercoledì 26 dicembre 2012


Stromboli sta regalando un Natale "pirotecnico". Esplosioni e colata lavica. Nessun pericolo

Gianluca GiuffrèStromboli - Natale speciale per l'isola di Stromboli. Il vulcano si risveglia regalando, ai suoi abitanti ed ai pochi turisti presenti, magnifiche eruzioni con tanto di colata lavica. La fuoriuscita di magma è cominciata il 23 Dicembre, nel tardo pomeriggio, e da allora non si è più fermata. Il flusso di lava è alimentato dai crateri sommitali e si riversa lungo il versante della Sciara del Fuoco raggiungendo il mare.
L'impatto della lava con l'acqua fa sollevare enormi colonne di vapore acqueo che creano dei nuvoloni bianchi e tanto fumo. Lo spettacolo è meraviglioso, specialmente di notte. Con il calare delle tenebre il rosso intenso del magma riflette sulle nuvole e sulle casette bianche facendo apparire il villaggio di Ginostra completamente dipinto di rosso. 
La colata, a tratti più lenta ed altre volte molto veloce, si accompagna a numerose esplosioni di lapilli (come fuochi artificiali), dalle bocche sommitali. Eruzioni, avvertite dagli abitanti di Stromboli e Ginostra. Lo spettacolo è ben visibile sia da 'Punta dei Corvi' per Ginostra che da 'Punta Labronzo' per il versante di Stromboli. Promontori, posti a quota 200 metri sul livello del mare, che danno sul versante della Sciara del Fuoco. Per gli esperti non vi sono motivi di preoccupazione. 
La situazione, al momento, appare sotto controllo. Alcuni isolani però non riescono fare a meno di tornare con i loro ricordi al mese di Dicembre del 2002. Esattamente dieci anni sono passati da quando nello stesso periodo e negli stessi giorni una colata lavica con tanto di maremoto faceva scattare l'emergenza vulcanica Stromboli. '' Non è il caso di fare allarmismi- afferma il sindaco di Lipari, Marco Giorgianni- tutto è strettamente controllato dai vulcanologi. Si tratta di una fase eruttiva di maggiore entità ma che fa parte comunque del normale decorso dell'attività di questo vulcano. Gli isolani lo sanno bene''. 
L' Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha diffuso, ieri, il bollettino riassuntivo dell'attività vulcanica dello Stromboli nell'ultima settimana. Dal documento si evince che l’analisi delle immagini registrate dalle telecamere poste a quota 400 sul margine orientale della Sciara del Fuoco ha consentito di riportare solo parzialmente l’attività eruttiva dello Stromboli. A causa dell’interruzione del segnale video, le immagini delle telecamere del Pizzo non sono più
disponibili. Nel periodo esaminato dagli studiosi l’attività esplosiva è stata prodotta da 2 (due) bocche eruttive localizzate nell’area craterica Nord e da almeno 2 (due) bocche non localizzabile nell’area craterica Sud. Tutte le bocche sono poste all’interno della depressione che occupa la terrazza craterica.
La bocca N1, situata nell’area Nord, ha prodotto esplosioni in prevalenza di materiale grossolano (lapilli e bombe) frammisto a materiale fine (ceneri) d’intensità media e alta, aumentando dal 20
dicembre quando le esplosioni più forti provocavano un’ampia ricaduta di materiale sull’alta Sciara del Fuoco e la formazione di frane di bombe e brandelli incandescenti. La bocca N2 ha
mostrato un’attività continua di spattering interrotta da esplosioni di materiale grossolano di bassa e media intensità; i fenomeni eruttivi a questa bocca sono divenuti più intensi il 20 dicembre, la mattina del 21 dicembre e nel pomeriggio del 23 dicembre. Inoltre il 18 dicembre, tra le 12.50 e le 19 circa, è stato osservato un vigoroso spattering che ha prodotto il riflusso dei brandelli caldi e ancora fluidi lungo il versante più elevato della Sciara.
Il 21 dicembre sono state osservate diverse esplosioni di media intensità, che sono divenute meno frequenti il giorno successivo quando erano localizzate principalmente ad una bocca situata in prossimità dell’orlo della terrazza craterica, ed infine l’attività esplosiva ha ripreso vigore il 23 dicembre prodotta nuovamente da due bocche, una più interna e una più esterna alla terrazza craterica. Il 23 dicembre sono state registrate una serie di forti esplosioni dallan bocca N1 che provocavano frane di brandelli lavica sulla Sciara in direzione NO, il fenomeno è divenuto continuo e si è protratto per molte ore. In seguito le frane sono ritornate a essere
discontinue, causate dall’accumulo dei materiali emessi dalle forti esplosioni. Alle 14.18 una forte esplosione ha causato il rotolamento di grossi brandelli lavici in direzione N, alle 14.47 un’altra esplosione ha innescato un primo flusso di brandelli verso N che intorno alle 15
è divenuto un flusso lavico che tracimava da una fenditura sull’orlo della bocca N1 . Alle 15.35 il flusso ha raggiunto il cambio di pendenza e ha iniziato a espandersi nel falsopiano delle bocche effusive del 2003

Presepe 2012 dei Cantori(Viaggio fotografico prima e durante la rappresentazione) (4/12)

Tutte le foto del presepe vivente dei Cantori popolari, pubblicate da qui in avanti sul sito, tra qualche giorno, le troverete sul profilo fb di Salvatore Sarpi nell'album "Natale 2012 e manifestazioni fine/inizio anno a Lipari"

Presepe 2012 dei Cantori(Viaggio fotografico prima e durante la rappresentazione) (3/12)

Tutte le foto del presepe vivente dei Cantori popolari, pubblicate da qui in avanti sul sito, tra qualche giorno, le troverete sul profilo fb di Salvatore Sarpi nell'album "Natale 2012 e manifestazioni fine/inizio anno a Lipari"

Presepe 2012 dei Cantori(Viaggio fotografico prima e durante la rappresentazione) (2/12)

Tutte le foto del presepe vivente dei Cantori popolari, pubblicate da qui in avanti sul sito, tra qualche giorno, le troverete sul profilo fb di Salvatore Sarpi nell'album "Natale 2012 e manifestazioni fine/inizio anno a Lipari"


Presepe 2012 dei Cantori(Viaggio fotografico prima e durante la rappresentazione) (1/12)


E' in pieno svolgimento a Lipari all'interno delle mura del  Castello (lato Piazza Mazzini) il presepe vivente esso in scena dai Cantori popolari delle isole Eolie, diretti dal maestro Nino Alessandro.
In un ambiente "modificato" per l'occasione vengono riproposti tutti i vari momenti della vita a Betlemme sino a culminare nella grotta della Natività.
All'evento, al quale sta partecipando un pubblico notevole, che si è messo in fila diversi minuti prima, che fosse consentito l'accesso, dedicheremo tra oggi e domani un ampio spazio fotografico.

Spazio che vi porterà sin dentro gli ultimi preparativi prima dell'accesso al pubblico e al "presepe vivente" così come è apparso al pubblico.

Tutte le foto del presepe vivente dei Cantori popolari, pubblicate da qui in avanti sul sito, tra qualche giorno, le troverete sul profilo fb di Salvatore Sarpi nell'album "Natale 2012 e manifestazioni fine/inizio anno a Lipari"

Società Partecipate. Il "riassunto" di Sidoti


Riassumiamo quanto abbiamo rappresentato in questi mesi in merito alle società partecipate del nostro Comune:
1) Lipari Porto Spa: la gestione di tale società merita ulteriori approfondimenti sopratutto in merito agli impegni presi da Condotte Acqua Spa nei confronti del Comune di Lipari
2) Leader II Eolie Scarl: da pochi giorni posta in liquidazione ma l'Ente dovrebbe "vigilare" sull'operato del liquidatore il quale dovrà esibire ai soci una situazione patrimoniale aggiornata della società
3) Sviluppo Eolie Srl: vale quanto detto in precedenza per la società Leader II Eolie.
Inoltre per le società di cui al punto 2) e 3) bisogna conoscere i tempi di chiusura della procedura di liquidazione. Tempi lunghi potrebbero determinare ulteriori oneri a carico dell'Ente.
E' ormai noto a tutti che le attività di controllo svolte in questi anni dall'Ente Comune nei confronti di queste partecipate è stata superficiale. Di conseguenza le responsabilità di questa allegra gestione dovrebbero ricadere su chi li ha gestite.
Ma abbiamo altre società partecipate da analizzare: Eolie Servizi S.r.l. in liquidazione, Ecosviluppo Eolie Scarl, Società per la costruzione e la gestione dell'Aereoporto delle Eolie Spa ed Eolie per l'Ambiente S.r.l. in liquidazione.
Oggi ci soffermiamo brevemente (per quanto è possibile) sulla Eolie per l'Ambiente S.r.l. in liquidazione società partecipata dal Comune di Lipari al 74,52% e posta in liquidazione dal gennaio del 2011.
Questa società, diversamente dalle altre su cui ci siamo soffermati in precedenza ha realizzato utili anziché perdite durante la svolgimento della propria attività, ma come vedremo ci sono alcune riflessioni da fare a tal proposito.
I risultati conseguiti sono i seguenti:
Anno 2007 Utile di Euro 143.204
Anno 2008 Utile di Euro 88.325
Anno 2009 Perdita di Euro (9.631)
Anno 2010 Utile di Euro 20.567
Anno 2011 Utile di Euro 64.845
per un totale complessivo al netto delle perdite di Euro 316.600 (a cui si aggiungono ulteriori 75 mila euro circa di utili di esercizio precedenti al 2007)
Il patrimonio netto al 31/12/2011 della società ammonta ad Euro 401.445 visto che nei diversi esercizi gli utili maturati sono stati iscritti a riserve invece di essere distribuiti ai soci.
Ma mi domando: perché una società di questo tipo non riversa gli utili anno dopo anno ai soci?? Il beneficio di questo risultato non dovrebbe ricadere a favore dell'Ente (in qualità di Socio) e di conseguenza la stessa ridurre la misura del tributo che applica al cittadino??
Se ragioniamo al lordo delle imposte da applicare su un'eventuale distribuzioni di utili parliamo di una somma a favore del Comune di Lipari di circa 270 mila Euro.
Eppure l'ultimo bilancio approvato evidenzia disponibilità liquide consistenti al 31/12/2011 per un ammontare di Euro 1.578.737.
Ma mi domando: come vengono gestiti i flussi finanziari tra Ente e Società partecipata? Che tipo di attività di controllo esercitano i Comuni su questa partecipata? Che giacenza media positiva possiede la partecipata visto che di contro invece il nostro Comune ha sempre le casse vuote?
Quale rapporto insiste tra i Comuni e la Eolie per l'Ambiente Srl (nella nota integrativa del bilancio chiuso al 31/12/2011 viene riportato quanto segue "la società opera esclusivamente con i trasferimenti effettuati dai soci che partecipano ai costi di gestione in proporzione alle quote sottoscritte")?? In considerazione di ciò trattasi di operazioni di natura finanziaria oppure la Società ribalta i costi subiti emettendo fatture al Comune con aggiunta delle relative imposte??
Spero che nel Consiglio di domani discuta di questo argomento, come anche della gestione allegra delle partecipate in generale e dell'autoriduzione della tassa IMU adottata dagli albergatori ed i conseguenti effetti del minore introito sulle casse comunali (nel merito sarà sicuramente materia di contenzioso tra l'Ente e gli Albergatori).
Angelo Sidoti

CANTAFIA: “PRIMARIE FINTE DI SEL, TUTTO DECISO, I SOLITI NOTI…”

Le primarie hanno tante virtù, anche quella di mettere i partiti che non li adottano o li adottano di fronte alla realtà: sono il termometro della democrazia, la misura delle volontà di cambiamento, il potere delle nomenclature, le burocrazie o cerchio magico, per usare l’espressione leghista meno elegante.
Chi rinuncia a farle, vuol dire che non può farle, e non può perché non si vuole mettere “a concorso” le nomine a deputato oi senatore che la legge elettorale vigente regala ai segretari delle formazioni politiche. Inutile girarci attorno: le amazzoni del Pdl hanno la sciabola fuori dal fodero perché elettoralmente non contano niente, non possono contare sul consenso dei militanti e dispongono di un’unica opportunità per restare dove sono, a Montecitorio o Palazzo Madama, che il Capo li metta in lista nei posti giusti. L’elettore non può cambiare le cose.
I partiti che non adottano le primarie non sono tutti uguali: ci sono monarchie e cu sono anarchie, ci sono primarie da computer, una nuova carboneria informatica, e apparati inamovibili per amore e per forza.
In Sinistra ecologia e libertà è in corso una sollevazione generale, di cui in verità si sa poco o niente, perché quadri dirigenti territoriali e militanti hanno scoperto che sarebbero primarie finte. Nichi Vendola che tradisce la democrazia che predica ininterrottamente da una vita? Sembra impossibile, ma pare proprio che i criteri adottati dalla direzione del partito abbiano svuotato le scelte dei militanti.
Il bubbone è scoppiato a Palermo, dove Sel da tempo vive una stagione confusa, messo in mezzo dall’area antagonista ispirata da Leoluca Orlando (ed oggi anche dagli arancioni di De Magistris e Ingroia), e il Partito democratico, che è il partner “nazionale” alle prossime consultazioni di febbraio.
 “Sono primarie finte, non parteciperemo”, ha annunciato Franco Cantafia, ex deputato regionale e segretario provinciale della Cgil a Palermo. “Sono sbigottito, alla fine è diventata una partita persa in partenza per  chiunque non sia gradito dal gruppo dirigente romano…”.
 Perché ritenete che siano primarie finte?
 “Il conto è presto fatto: i parlamentari di Sel saranno una cinquantina, 23 sono stati “prenotati” dalla direzione del partito. Si vogliono mettere in campo competenze. Giusto. E’ bene che il partito disponga di uomini che sanno quello che fanno. Ma il resto, almeno quello, deve essere scelto dai militanti. Invece il resto, di fatto, lo sceglie Roma con un espediente: i capilista verranno assegnati dopo le primarie, sicché può capitare che il vincitore delle primarie nella sua circoscrizione, venga retrocesso al secondo o al terzo posto (c’è un obbligo di genere…), e quindi non ha chances”.
 Nichi Vendola è intervenuto?
“Bene che posso pensare, Nichi si è fatto cogliere impreparato, eppure Bersani è da sei mesi che ha   messo in moto la macchina del suo partito. Forse Nichi delega troppo oppure non controlla l’apparato, che volete che vi dica…”
 La protesta è solo siciliana?
 “No, affatto, ho notizia di proteste un poco ovunque. D’altra parte la decisione di distribuire dopo le primarie i capilista chiude il cerchio, trasforma le primarie in una presa per i fondelli…Non vorrei che si pensasse ad una protesta interessata. Per esempio, io mi sono candidato alle primarie per il Senato, dove non ci sono chance. E’ una questione importante….”
 Centralismo democratico. Ce l’avete nel partito ancora.
 “Cerco di capire, hanno paura che la spuntino i non allineati, parlamentari non affidabili sulla linea del partito. Una volta eletti potrebbero creare problemi a Sel e alla coalizione”.
 Il vostro è una ammutinamento contro il partito, contro il “capitano” o che cosa?
“La nostra è una legittima protesta per ottenere il ripristino di criteri democratici. Abbiamo deciso di restare fuori, infatti, nulla di più”
 Non c’è la sirena arancione che vi ha attratto?
“Nemmeno per idea. Mi batto per il cambiamento e noto che tutto gira attorno ai soliti noti…”
 Chi sarebbero?
“Claudio Fava, Erasmo Palazzotto, Celeste Costantino, Francesco Forgione e il tesoriere Boccadutri. Resterebbero fuori uomini di grande valore, come Gaspare Giacalone, sindaco di Petrosino. Un giovane che ha abbandonato il suo lavoro alla City di Londra per amministrare la sua città, ottenendo un successo  strepitoso ed imprevisto di consensi. E’ questo il partito che vogliamo. Con tutto il rispetto dei soliti noti. Ai quali non vogliamo precludere l’accesso. Vogliamo che si misurino con la democrazia, nulla di più”.
 Il Sel di Sicilia ha avuto sbandamenti. Siete stati oppositori e alleati del centrosinistra. La Sicilia potrebbe essere determinante.
 “E’ vero, ci sono stati sbandamenti, ma il patto con Pd e Psi è una scelta nazionale. Chi non lo accetta, è fuori dal partito. E questo vale per tutti, Sicilia e non”.

Babbo Natale arriva a Marina Corta dal mare (Foto Giancarlo D'Ambra)

FINE DI UN ANNO, TEMPO DI VERIFICHE. CAMBIARE SISTEMA SI DEVE E SI PUÒ

Siamo così arrivati alla fine di un anno dai risultati paradossali che non possiamo esimerci di ricordare e meditare.
1. il 30% degli Italiani vive in stato di povertà  o esclusione sociale mentre il 10% possiede il 50% della ricchezza del Paese;
2. Durante il 2012,  sono nati 560 mila bambini a cui è stata consegnata in eredità un’ipoteca di 3,5 milioni di euro di debito pubblico, il più alto d’Europa. Il 7% dei minori  – pari a 720.000 – vive in povertà assoluta: 417 mila dei quali residenti al Sud.
3.  L’incidenza di povertà assoluta e’ pari al 5,2% corrispondente a 1 milione e 297 mila famiglie per un totale di 3 milioni e 415 mila individui.
4. I senza tetto in Italia sono circa 50.000. Di essi, il 62% lo è diventato dopo aver perso il lavoro, soprattutto a seguito di licenziamento o della chiusura dell’azienda dove erano impiegati (22,3%) oppure per il fallimento della propria attività (14,3%). Solo il 6,7% dei senza tetto non ha mai avuto un’occupazione.
5. Gli attuali 2,9 milioni di disoccupati rappresentano il massimo storico. Tra i giovani, il tasso di disoccupazione ha toccato il 36,5%. I precari sono 2 milioni 877 mila, il livello più alto dal terzo trimestre del 2004. I dipendenti a termine sono 2 milioni 447 mila: il dato più alto dal terzo trimestre 1993. I lavoratori part time hanno raggiunto la soglia record di 3 milioni 847 mila unità
6. Quasi 35 imprese al giorno hanno chiuso i battenti nei primi sei mesi del 2012: Si tratta di 6.321 fallimenti:oltre 1000 al mese. E dal gennaio 2009 sono complessivamente 39.159 le imprese che hanno portato i libri in tribunale.
Il Prodotto Interno Lordo si è ridotto in un anno del 2,4% e i consumi di oltre il 3% mentre il debito pubblico ha superato la cifra critica dei 2000 miliardi. Sono cifre da periodo bellico
Questi dati drammatici ci ricordano le conseguenze tragiche della crisi attuale dovuta non certo a mancanza di risorse in seguito a guerre, pestilenze o carestia ma alla finanziarizzazione dell’economia all’interno della quale si pone l’adozione della cosiddetta “politica del rigore” e l’adozione legalizzata a livello internazionale di interessi da strozzini del tutto ingiustificati e insostenibili. Tutto ciò che produciamo va a finire nelle tasche di speculatori che chiedono il 5% di interesse per un rischio Italia inesistente! Non vale più la pena investire nell’economia perchè si guadagna molto di pià speculando nel settore finanziario. Per non parlare delle borse dove il 75% delle transazioni sono di natura speculativa.
E’ questo il modello fatto proprio dal prof. Mario Monti fino a ieri Presidente del Consiglio dei Ministri, pienamente appoggiato dal Presidente Giorgio Napolitano e dal Presidente della Commissione Episcopale Italiana (CEI), Card. Angelo Bagnasco. E’ difficile capire come facciano i cattolici a giustificare una tale situazione di barbarie apertamente contraria al pensiero del “bambinello di Nazareth” che non lascia alcun dubbio nel suo messaggio che lo porterà alla morte. Lo diceva con chiarezza: “Non si può servire Iddio e Mammona”; per non parlare della famosa affermazione: “E’ più facile che un camello passi per la cruna di un ago che un ricco entri nel Regno dei Cieli”. A Lui non interessava piacere ai potenti ma al Padre suo che sta nei Cieli e sulla terra.
Mario Monti si è finalmente dimesso ma non basta. Il disastro non è certo causato da una sola persona ma da uno sciagurato sistema internazionale che fa capo al Fondo Monetario Internazionale, alla Banca Centrale Europea, alle società finanziarie e bancarie, alle lobbies politiche americane, ai paradisi fiscali, alle società di rating, ecc. E non è certo che il populista Silvio Berluscono promette di far meglio!
Occorre cambiare sistema soprattutto la gente di Sicilia che soffre più degli altri questa crisi.
Non più un sistema poggiato su una persona e sul predominio del Capitale ma sulla centralità della persona umana, su un un nuovo Umanesimo classico e cristiano, senza tema di sconvolgere il cosiddetto “ordine costituito”, sapendo bene che l’attuale non può considerarsi un “ordine” ma il maggiore disordine possibile.
Monti è stato bravo a tenere nascosta la sorgente del disastro facendo credere che il problema era interno al nostro Paese. Sta ora a noi, avviare la grande rivoluzione etica, morale e culturale contro la barbarie del capitale iniziando dal radicale cambiamento delsistema dell’Unione Europea e degli organismi finanziari mondiali.
Facciamola questa rivoluzione in nome dei nostri figli o del bambinello di Nazareth, festeggiando il Natale. Oppure, facciamola in nome di un illuminismo laico. Scegliamo il modo e i tempi, ma faciamola nell’interesse esclusivo nostro e dei nostri figli.
Iniziamo dalla unica rivoluzione essenziale capace di cambiare il mondo: la rivoluzione morale all’interno di ciascuno di voi.
I Greci avevano scritto sul frontone dei loro templi la massima che ritenevano vitale per lo sviluppo di ogni membro della Comunità: “Conosci Te stesso” Sebbene siano trascorsi oltre 2500 anni, rimane ancora oggi questo, l’augurio migliore che possiamo rivolgere a noi stessi e ai nostri più cari amici perchè è da esso che può scaturire l’autentico messaggio di Pace che il Natale ci porta: “Shalom, Salam, Pax”.

IL QUARTETTO DEI SICILIANI SUONA SOLO PER SILVIO. COME APICELLA

Il quartetto dei siciliani – Angelino Alfano, Ignazio La Russa, Gianfranco Miccichè e Renato Schifani – suona solo per Silvio. Come Apicella. Si perdono nella notte dei tempi le recriminazioni, i distinguo, i rimproveri, le contestazioni, gli sgomitamenti, le fughe in avanti, l’esibizione di muscoli. Tutto finito, Silvio forever.
Il primo a tornare suoi suoi passi è stato Angelino Alfano, poi sono arirvati Ignazio La Russa e Gianfranco Miccichè, infine è stato il turno di Renato Schifani. Avevano promesso sfracelli, ed ora si sono ritrovati allineati e coperti come un sol uomo. Anche la decisione di Ignazio La Russa di lasciare il Pdl per presentare una sua lista, Centrodestra nazionale, di affiancamento, sta dentro la strategia di Silvio Berlusconi, che l’aveva illustrata e sostenuta trovando resistenze e dissenso. Una separazione consensuale e concordata nei minimi dettagli. Ignazio resta uno dei colonnelli del Cav, cui è stato affidato di combattere il nemico fuori le mura.
Torniamo a Angelino Alfano. Aveva una sua idea di partito – elezione dei dirigenti, organismi democratici, radicamento nel territorio, primarie ecc – ed un proposito ben preciso: dare vita ad un grande partito popolare ad immagine somiglianza del Ppe.
Da delfino a leader, sembrava fatta. Con le primarie alle porte e il rassemblement popolare possibile, è crollato tutto. Avesse assunto le redini del Pdl e “pensionato” il Cav, l’area dei moderati sarebbe diventata un’opzione concreta. E’ prevalso il Cavaliere a tutto campo con l’invito a Mario Monti di guidare la coalizione dei moderati, la cui sorte era segnata, mentre ad Alfano è toccato di trasformarsi in killer di Mario Monti pronunciando alla Camera la requisitoria contro il presidente del Consiglio e il suo governo e l’uscita dalla maggioranza che ha provocato le dimissioni del Professore e il conseguente scioglimento delle Camere.
“Mai più con Berlusconi”, aveva detto a squarciagola Gianfranco Micciché quando il gruppo dirigente del Pdl siciliano lo ha “evirato”, sconfessando il Cavaliere. Era il candidato del centrodestra alla Presidenza della Regione con una investitura di Berlusconi. Mai avrebbe immaginato che Castiglione, Cascio, ed altri si mettessero di traverso fino a far cambiare idea al Cavaliere. Ma è andata così, e Miccichè ha sospettato che il suo mentore l’avesse tradito o che, comunque, avesse difeso la scelta tiepidamente. Da qui l’anatema, quel “mai più con Berlusconi”. Tutto dimenticato? Di necessità virtù?
Pare proprio di sì. Del resto qual è l’alternativa?
L’ultimo componente del quartetto, il Presidente del Senato, Renato Schifani, si è esibito in una difesa d’ufficio del cavaliere e in una critica a Mario Monti, apprezzato ed a volte osannato. Era apparso il più critico nei confronti del partito e, di fatto, di Silvio Berlusconi, aveva incoraggiato l’anelito all’autonomia del suo sodale, Angelino Alfano, rimproverando una fase acuta di smarrimento al gruppo dirigente, definito la linea del Cav “grillismo d’imitazione” ed annunciato un manifesto per la terza repubblica di stampo montiano. Poi anche per lui è suonata l’ora della ritirata.
Ai giornalisti in Afghanistan, ha detto che il Professore si è comportato malamente, ha fatto malissimo a trasformare la sua conferenza stampa di fine d’anno in una confronto politico. Le sue critiche verso Berlusconi sono ingenerose. Quanto istituzionale sia la scelta del presidente del Senato, seconda carica dello Stato, di prendere parte alla disputa fra Monti e Berlusconi, è tutto da scoprire. Come si fa a pretendere che il Capo del governo non difenda la sua azione politica dopo avere subito un feroce attacco a Montecitorio da parte del segretario del Pdl, causa delle sue dimissioni?
Tutto questo è però secondario. I componenti del quartetto siciliano che avevano preso strade diverse hanno scelto di suonare agli ordini del Cavaliere. Avrebbero potuto esibirsi “altrove”? Che cosa sarebbe Apicella senza la voce familiare di Silvio Berlusconi?

FINE D’ANNO CON I BOTTI IN ASSEMBLEA MAL DI PANCIA E “IMMORAL” SUASION

Un fine d’anno senza precedenti nella storia dell’autonomia siciliana: l’attività si protrae fino all’ultimo giorno del 2012. Il 29 dicembre i deputati regionali torneranno a Sala d’Ercole per l’esame del bilancio provvisorio che permetterà alla Regione siciliana di tenere fede ai suoi oneri fino a quando non avrà un bilancio ed un documento di programmazione finanziaria.
Il governo disporrà dei “dodicesimi” grazie al “provvisorio”. Perché il mini-bilancio venga preso in esame – dapprima in Commissione bilancio e Finanze, quindi in Aula – il governo dovrà depositare l’intero bilancio unitamente al documento di programmazione.
Mentre il “provvisorio” può essere esaminato e discusso bastano anche ventiquattro ore, il bilancio completo ha bisogno di una sessione parlamentare ad hoc che impegna tutte le Commissioni legislative di merito e successivamente la Commissione Bilancio.
Il bilancio è l’unico adempimento inderogabile, l’unica ragione per la quale una legislatura può essere interrotta in anticipo. Naturalmente non ci troviamo in una situazione siffatta, il ritardo nella presentazione dei documenti finanziari sono dovuto, principalmente, ma non solo, al voto nel mese di ottobre. Non era mai avvenuto prima d’ora, le consultazioni si erano sempre svolte in primavera.
L’iter del bilancio, formalmente, non è ancora cominciato. Si lavora nei vari dipartimenti con il coordinamento dell’assessore all’economia, Bianchi. La data di approvazione in giunta dovrebbe essere il 27 dicembre.
L’agenda politica prevede un altro appuntamento importante, che riguarda l’Assemblea. Dovrebbe riunirsi il giorno 29 o il 30 dicembre il Consiglio di presidenza. Sarà la prima riunione dopo l’insediamento. Non è noto l’ordine del giorno. Il “governo” dell’Assemblea dovrebbe tuttavia affrontare, o decidere di non affrontare, una questione di estremo rilievo: i costi della gestione del Palazzo, dai contributi alle indennità. Sul tappeto la spending review, il cui decreto è stato approvato ed è diventato legge. Per le quindici regioni a Statuto ordinario non ci sono spazi di fuga. La mannaia scenderà e taglierà quasi il 50 per cento dei contributi. Fra gli adempimenti c’è anche la rendicontazione obbligatoria dei contributi ai gruppi parlamentari. Attualmente i gruppi parlamentari e consiliari (nei consigli regionali) non hanno alcun obbligo di rendicontazione. Il governo Monti ha ritenuto indispensabile intervenire dopo gli scandali in alcuni consigli regionali, come il Lazio e la Lombardia.
Nelle regioni a Statuto speciale, come la Sicilia, è un’altra storia. Il Parlamento regionale potrebbe sottrarsi ai tagli ma ne piangerebbe le conseguenze in termini di risorse. In Sicilia non arriverebbero i finanziamenti dello Stato, con l’eccezione di alcuni comparti (sanità, trasporti pubblici). Un rischio che la Sicilia non può certo correre.
La posizione del Presidente dell’Assemblea sul tema è nota. Giovani Ardizzone ha detto, e ripetuto, che intende proporre l’applicazione integrale del decreto Monti, ma suoi tempi e sulle modalità non è stato altrettanto netto. Le ragioni sono semplici: il recepimento dei tagli deve trovare d’accordo tutti, a cominciare dal consiglio di presidenza. Se trovasse resistenze anche i suoi buoni propositi non  basterebbero.
Pare che ci sia sotto traccia una immoral suasion da parte di gruppi di prima grandezza. Niente di ufficiale, perché chi si espone su questo tema, ne subisce conseguenze negative. C’è tuttavia una circostanza di cui bisogna tenere conto. A differenza che in passato è impossibile che il consiglio di presidenza adotti misure e provvedimenti all’unanimità e con le consuete modalità di riservatezza. Si conosceranno le decisioni di tutti i componenti del consiglio di presidenza. E’ una deterrenza di enorme rilievo che sollecita un cauto ottimismo.

PRIMARIE DI SEL, È BUFERA: MILITANTI SICILIANI IN FUGA


Polemica sulle primarie parlamentari. Ma questa volta non parliamo del Partito Democratico. Anche Sel, infatti, farà le primarie per eleggere i propri candidati al parlamento, ma la notizia è vecchia: il governatore della Puglia e leader del partito, Nichi Vendola, lo ha affermato pochi minuti dopo l’annuncio del segretario del Pd Bersani, cioè circa due settimane fa. E, anche se la notizia era stata maldigerita da alcune ‘aree’ del partito, si era deciso di ricalcare le regole per lo svolgimento delle primarie del Partito Democratico: un venti percento di ‘nominati’, due collegi elettorali (Sicilia 1 e 2) e, per il resto, le direzioni provinciali e regionali avrebbero dovuto approvare e presentare le candidature.
Ed è proprio sulle regole, come spesso è successo all’interno del Pd, che si è litigato. Oggi alcuni militanti siciliani di Sel che avevano intenzione di candidarsi alle primarie: non solo si sono ritirati, ma hanno anche annunciato che non parteciperanno ne’ all’organizzazione ne’, soprattutto, al voto. Tra questi, Ciccio Cantasia, componente del coordinamento regionale di Sel ed ex deputato regionale dei DS ai tempi del governo Cuffaro, Maria Guagliardito, del coordinamento provinciale di Palermo, Enzo Cilìa, coordinamento di Ragusa, e Gaspare Giacalone, sindaco di Petrosino.
La polemica è sorta dopo la decisione della direzione nazionale di Sinistra e Libertà, che si è tenuta sabato scorso, di aumentare a 23 il numero dei nominati che non si dovranno sottoporre alla prova delle primarie (se, come prevedono le proiezioni, Sel dovesse portare in parlamento circa 60-65 deputati sarebbe molto più del 20 percento stabilito), e di decidere dopo le consultazioni in quale collegio posizionare i vincitori, rischiando così di togliere il primato a chi ha ricevuto più voti in quel determinato territorio.
Queste le motivazioni per cui i vendoliani hanno detto “no ad una deriva antidemocratica sempre più vistosa in Sel che si manifesta, ancora, in questa scelta autoconservatrice”.
Per la Sicilia occidentale (Sicilia 1), i nominati dovrebbero essere due: Francesco Forgione e Celeste Costantino, su circa cinque parlamentari che Sel eleggerà, tra Camera e Senato, in Sicilia. Quasi il 50 percento.

ARDIZZONE: “APPUNTAMENTO A SABATO 29″: MUGUGNI IN AULA

Il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone ha rinviato l’aula a sabato prossimo, 29 dicembre per discutere dell’autorizzazione per l’esercizio provvisorio 2013. Non sono mancati i mugugni a Sala d’Ercole dei deputati che non hanno gradito il rinvio durante periodo festivo.

Auguri a...Giuseppe e Cristina

Gli auguri di buon compleanno oggi sono per Giuseppe Grasso e Cristina Mollica
Volete fare gli auguri ai vostri cari? Inviateceli. Raccomandiamo solo di farlo con qualche giorno in anticipo. L'indirizzo a cui spedirli è s.sarpi@libero.it
N.B. Gli auguri (di qualunque genere) con le foto sono a pagamento (vedi tariffario in alto a questa pagina), così come gli auguri (anche senza foto) che non siano di Buon Compleanno

martedì 25 dicembre 2012

Eolienews di Salvatore Sarpi ed Eolnet augurano ai lettori e agli inserzionisti un Natale di pace e serenità


ARS, MUSUMECI E SOSPETTI: “CROCETTA? PERSONAGGIO PIRANDELLIANO…”


Il discorso che il governatore Crocetta ha tenuto ieri a Sala D’Ercole ha scatenato, tra i deputati, un “bel dibattito – parole del presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone – , franco e libero da preconcetti”, che, però, è durato più di un’ ora e che ha avuto toni molto accesi. A cominciare da quelli usati da Nello Musumeci, ex rivale di Crocetta nella corsa alla presidenza della Regione.
“Lei sembra un personaggio scappato dalle pagine di un libro di Pirandello – così si è rivolto Musumeci al presidente della Regione – , riesce ad essere un sanculotto giacobino e un consumato doroteo”. L’accusa che l’ex candidato presidente ha mosso al governo, è quella di avere fatto un accordo sotto banco con il Movimento 5 Stelle. “L’ unico inciucio fatto in quest’aula porta la sua firma”, e in riferimento alle preoccupazioni di Crocetta su un eventuale accordo, più che semplicemente istituzionale, della maggioranza con il centrodestra, Musumeci ha risposto: “si rassegni Presidente, il centrodestra non cerca inciuci. Lei governerà, noi controlleremo”.
Simili, ma dai toni decisamente più sobri e pacati, le parole del capogruppo del Pdl Francesco Scoma.
“Ci sono ancora tanti proclami – ha riferito intervistato dai giornalisti dopo le dichiarazioni del presidente della Regione -, e tante sono le cose da realizzare. Ma i fatti concreti sono ancora pochi, e noi faremo il nostro ruolo all’opposizione vigilando sul governo”.
Se, quindi, dall’opposizione sono arrivati commenti amari, i partiti della coalizione che sostiene il governo hanno apprezzato a pieno le parole, e le intenzioni, del governatore. Il Partito Democratico, in particolare, si è espresso per bocca del capogruppo Baldo Gucciardi e del segretario regionale Giuseppe Lupo. Plauso alle azioni già intraprese e sostegno per quelle che vanno ancora messe in pratica, ma Crocetta ha “il sostegno del Pd, attraverso il massimo impegno per l’attuazione del programma presentato oggi in Aula”.
Ma Gucciardi ha anche dovuto rispondere alle critiche di Toto Cordaro, capogruppo del Pid, che ha accusato il Pd di essere “un partito di nani”. “L’opinione di Cordaro è poco cordiale – ha replicato il capogruppo dei democratici – , ma noi dimostreremo con i fatti qual è la statura politica e morale del nostro partito”.
Sarà il loro modo di scambiarsi gli auguri di Natale, ma gli animi dei deputati non avranno tempo per placarsi: il presidente Ardizzone ha rinviato la seduta a sabato 29 dicembre, con la possibilità che i lavori si protraggano anche domenica e lunedì 31. “Ci scambieremo qui anche gli auguri di capodanno”, il presidente dell’Ars ha salutato così i colleghi deputati. All’ordine del giorno, infatti, ci sarà la delibera dell’esercizio provvisorio, le norme in materia di gestione dei rifiuti e del servizio idrico, e le cosiddette proroghe dei precari.
I mugugni in Aula non sono serviti a niente, un paio di giorni di pausa e si torna a lavoro, “tutti insieme – ha detto Crocetta – per il bene della Sicilia”.
GLI INSERZIONISTI DI EOLIENEWS AUGURANO A TUTTI I LETTORI 
BUON NATALE

La Banda "Città di Lipari" suona davanti al presepe dell'Associazione Cosma e Damiano

Lipari. Babbo Natale arriva dal mare a Marina Corta

Alcune foto di Silvia Sarpi del "Villaggio natalizio" di Lami

La Banda "Città di Lipari" e il presepe nella "Chiesa della Madonna della neve" (foto Silvia Sarpi 2/2)

La Banda "Città di Lipari" e il presepe nella "Chiesa della Madonna della neve" (foto Silvia Sarpi 1/2)

Auguri del sindaco Marco Giorgianni

E' il tramonto di oggi, 25 dicembre, nella baia di Lipari...ma sembra maggio (foto Silvia Sarpi)

Lipari: Babbo Natale arriva dal mare a Marina Corta (foto Silvia Sarpi / 5 di 5)

Ricordiamo che l'iniziativa "Babbo Natale che arriva dal mare" è dell'Associazione Santissimi Cosma e Damiano

Lipari: Babbo Natale arriva dal mare a Marina Corta (foto Silvia Sarpi / 4 di 5)