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mercoledì 26 dicembre 2012

FINE DI UN ANNO, TEMPO DI VERIFICHE. CAMBIARE SISTEMA SI DEVE E SI PUÒ

Siamo così arrivati alla fine di un anno dai risultati paradossali che non possiamo esimerci di ricordare e meditare.
1. il 30% degli Italiani vive in stato di povertà  o esclusione sociale mentre il 10% possiede il 50% della ricchezza del Paese;
2. Durante il 2012,  sono nati 560 mila bambini a cui è stata consegnata in eredità un’ipoteca di 3,5 milioni di euro di debito pubblico, il più alto d’Europa. Il 7% dei minori  – pari a 720.000 – vive in povertà assoluta: 417 mila dei quali residenti al Sud.
3.  L’incidenza di povertà assoluta e’ pari al 5,2% corrispondente a 1 milione e 297 mila famiglie per un totale di 3 milioni e 415 mila individui.
4. I senza tetto in Italia sono circa 50.000. Di essi, il 62% lo è diventato dopo aver perso il lavoro, soprattutto a seguito di licenziamento o della chiusura dell’azienda dove erano impiegati (22,3%) oppure per il fallimento della propria attività (14,3%). Solo il 6,7% dei senza tetto non ha mai avuto un’occupazione.
5. Gli attuali 2,9 milioni di disoccupati rappresentano il massimo storico. Tra i giovani, il tasso di disoccupazione ha toccato il 36,5%. I precari sono 2 milioni 877 mila, il livello più alto dal terzo trimestre del 2004. I dipendenti a termine sono 2 milioni 447 mila: il dato più alto dal terzo trimestre 1993. I lavoratori part time hanno raggiunto la soglia record di 3 milioni 847 mila unità
6. Quasi 35 imprese al giorno hanno chiuso i battenti nei primi sei mesi del 2012: Si tratta di 6.321 fallimenti:oltre 1000 al mese. E dal gennaio 2009 sono complessivamente 39.159 le imprese che hanno portato i libri in tribunale.
Il Prodotto Interno Lordo si è ridotto in un anno del 2,4% e i consumi di oltre il 3% mentre il debito pubblico ha superato la cifra critica dei 2000 miliardi. Sono cifre da periodo bellico
Questi dati drammatici ci ricordano le conseguenze tragiche della crisi attuale dovuta non certo a mancanza di risorse in seguito a guerre, pestilenze o carestia ma alla finanziarizzazione dell’economia all’interno della quale si pone l’adozione della cosiddetta “politica del rigore” e l’adozione legalizzata a livello internazionale di interessi da strozzini del tutto ingiustificati e insostenibili. Tutto ciò che produciamo va a finire nelle tasche di speculatori che chiedono il 5% di interesse per un rischio Italia inesistente! Non vale più la pena investire nell’economia perchè si guadagna molto di pià speculando nel settore finanziario. Per non parlare delle borse dove il 75% delle transazioni sono di natura speculativa.
E’ questo il modello fatto proprio dal prof. Mario Monti fino a ieri Presidente del Consiglio dei Ministri, pienamente appoggiato dal Presidente Giorgio Napolitano e dal Presidente della Commissione Episcopale Italiana (CEI), Card. Angelo Bagnasco. E’ difficile capire come facciano i cattolici a giustificare una tale situazione di barbarie apertamente contraria al pensiero del “bambinello di Nazareth” che non lascia alcun dubbio nel suo messaggio che lo porterà alla morte. Lo diceva con chiarezza: “Non si può servire Iddio e Mammona”; per non parlare della famosa affermazione: “E’ più facile che un camello passi per la cruna di un ago che un ricco entri nel Regno dei Cieli”. A Lui non interessava piacere ai potenti ma al Padre suo che sta nei Cieli e sulla terra.
Mario Monti si è finalmente dimesso ma non basta. Il disastro non è certo causato da una sola persona ma da uno sciagurato sistema internazionale che fa capo al Fondo Monetario Internazionale, alla Banca Centrale Europea, alle società finanziarie e bancarie, alle lobbies politiche americane, ai paradisi fiscali, alle società di rating, ecc. E non è certo che il populista Silvio Berluscono promette di far meglio!
Occorre cambiare sistema soprattutto la gente di Sicilia che soffre più degli altri questa crisi.
Non più un sistema poggiato su una persona e sul predominio del Capitale ma sulla centralità della persona umana, su un un nuovo Umanesimo classico e cristiano, senza tema di sconvolgere il cosiddetto “ordine costituito”, sapendo bene che l’attuale non può considerarsi un “ordine” ma il maggiore disordine possibile.
Monti è stato bravo a tenere nascosta la sorgente del disastro facendo credere che il problema era interno al nostro Paese. Sta ora a noi, avviare la grande rivoluzione etica, morale e culturale contro la barbarie del capitale iniziando dal radicale cambiamento delsistema dell’Unione Europea e degli organismi finanziari mondiali.
Facciamola questa rivoluzione in nome dei nostri figli o del bambinello di Nazareth, festeggiando il Natale. Oppure, facciamola in nome di un illuminismo laico. Scegliamo il modo e i tempi, ma faciamola nell’interesse esclusivo nostro e dei nostri figli.
Iniziamo dalla unica rivoluzione essenziale capace di cambiare il mondo: la rivoluzione morale all’interno di ciascuno di voi.
I Greci avevano scritto sul frontone dei loro templi la massima che ritenevano vitale per lo sviluppo di ogni membro della Comunità: “Conosci Te stesso” Sebbene siano trascorsi oltre 2500 anni, rimane ancora oggi questo, l’augurio migliore che possiamo rivolgere a noi stessi e ai nostri più cari amici perchè è da esso che può scaturire l’autentico messaggio di Pace che il Natale ci porta: “Shalom, Salam, Pax”.

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