Ma a monopolizzare i lavori della seduta è stata la giovane Nelli Scilabra. L’assessore alla Formazione, infatti, è stata chiamata a rispondere di un buco di circa 400 milioni di euro, “spariti – dicono dalla commissione – dal finanziamento di oltre 800 milioni” che era stato previsto per il mega bando dell’Avviso 20, relativo al finanziamento di centinaia di enti di formazione professionale.
Il piano triennale era stato fatto con fondi comunitari quando dirigente del dipartimento era Ludovico Albert (governo Lombardo) e assessore Mario Centorrino, e adesso mancherebbe il finanziamento per i prossimi due anni: degli 850 milioni previsti, infatti, finora è stata coperta solo la prima annualità.
E subito è scoppiato il caso. Tra lo stupore dei deputati, il dirigente del dipartimento Anna Rosa Corsello ha spiegato che, effettivamente, c’è un problema di risorse che è stato riscontrato durante la verifica della documentazione del bando, ma che in realtà “questi soldi non ci sono mai stati”, e che il precedente governo avrebbe programmato un finanziamento del quale in realtà non disponeva.
Ma la Scilabra ha tagliato corto: “La vera questione – ha spiegato – non riguarda la copertura finanziaria, bensì l’opportunità o meno di proseguire un’esperienza fallimentare e assistenzialistica”.
In sostanza, alla Scilabra l’Avviso 20 non è mai piaciuto, perché rappresenterebbe un vecchio modo di fare politica. Soldi o no, quindi, il bando non sarà finanziato, “bisogna piuttosto costruire una nuova formazione professionale fatta di nuovi bandi” ha detto l’assessore alla Formazione.
Resta però da fare chiarezza sulla questione, e dato che si è addirittura ipotizzato che i fondi siano stati riversati su altri programmi dell’assessorato, la commissione Bilancio dell’Ars ha dato al governo due settimane di tempo per fare chiarezza: l’assessore alla Formazione è convocata in commissione il prossimo 9 aprile, il giorno dopo la riapertura dei lavori d’Aula. Tutte le carte, nel frattempo, dovranno essere messe a disposizione e qualcuno ha anche proposto un’azione giudiziaria, ma bisognerà prima sentire i vecchi dirigenti, a cominciare proprio da Albert e dall’ex assessore Centorrino. Scartata, invece, l’ipotesi di aprire una commissione di vigilanza, proposta dal segretario della commissione Bilancio Vincenzo Vinciullo (Pdl), perché i tempi sarebbero troppo lunghi e “bisogna rispondere in maniera urgente”.