E' saltata, per mancanza del numero legale, la riunione del consiglio comunale di Lipari che stamani doveva, tra l'altro, trattare il riconoscimento di due bande e di due gruppi folclorico-musicali.
In aula, al momento dell'appello, erano presenti 9 consiglieri. L'amministrazione era rappresentata dall'assessore Corrado Giannò.
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mercoledì 19 gennaio 2011
Il depuratore. L'articolo sulla Gazzetta del sud di oggi
Depuratore, Consiglio contrario al sito prescelto da Pelaggi
Salvatore Sarpi
Salvatore Sarpi
Lipari
No al depuratore a Canneto Dentro, l'invito al commissario Luigi Pelaggi a "rivedere" la sua decisione attraverso il reale coinvolgimento del consiglio comunale di Lipari, la conseguente sospensione dell'iter in corso. E ancora: la dichiarazione della cessazione dello stato d'emergenza idrica restituendo al comune le proprie competenze in materia con il mantenimento e la gestione degli appositi fondi, un eventuale ricorso al TAR se il commissario dovesse decidere di proseguire sulla strada intrapresa.
Questo quanto deliberato lunedì sera, a tarda ora, all'unanimità dei presenti (complessivamente 14 tra maggioranza, opposizione e indipendenti), dai consiglieri comunali liparesi riunitisi a Canneto nella sala parrocchiale. Prima della votazione ha lasciato l'aula il consigliere Gesuele Fonti (Il Faro) in quanto non ha condiviso la richiesta della cessazione dello stato d'emergenza idrica.
In poche parole è passato il documento (mozione) predisposto dal presidente del consiglio Pino Longo (che ha fermamente voluto il consiglio nella frazione di Canneto) integrato dalle proposte dei consiglieri di minoranza. Tra queste, per l'appunto, la questione dell'emergenza idrica e l'eventuale ricorso al TAR. Il mantenimento e la gestione dei fondi da parte dell'ente comunale è stato proposto dal consigliere indipendente Francesco Megna (Il Faro).
Il sindaco Mariano Bruno, intervenuto in apertura dei, ha evidenziato che mai la sua amministrazione ha dato come indicazione del sito del depuratore Canneto Dentro ma tutta un'altra serie di siti, scartati dal commissario e dai suoi collaboratori per motivi diversi. Il primo cittadino liparese ha anche dato la sua disponibilità a trasferire all'organismo competente quello che è il deliberato del consiglio comunale. Ha altresì evidenziato come l'area del Lazzaretto-case di fuori, ritenuta da molti la più idonea per l'allocazione della struttura e che per tale scopo era stata individuata nell'ambito del Prg, sarebbe sottoposta, così come ha appreso in ambito regionale, ad interesse di valenza naturalistica. Il primo cittadino, inoltre – in una nota – smentisce categoricamente quanto riportato da una agenzia e cioè di avere affermato: "Il commissario Luigi Pelaggi dovrà rivedere le sue scelte per non perdere il finanziamento di 44 milioni di euro stanziato dal ministero dell'ambiente e dalla Regione per realizzare i depuratori di Lipari e Vulcano e i dissalatori nelle due isole". Niente di più falso – ha scritto Bruno –. Ho solo detto che trasferirò all'organismo competente la deliberazione del civico consesso».
martedì 18 gennaio 2011
Porto. Le riflessioni di Sabatini
Riceviamo e pubblichiamo:
Una Permuta. Nient’altro che una permuta.
Questo è il reale accordo tra il Comune di Lipari e la Società Condotte D’Acqua, che attraverso la Lipari Porti intendono realizzare alcune opere a mare che da Marina Corta si sviluppano fino a Porto Pignataro.
Il Comune di Lipari in cambio di alcuni moli necessari alla portualità dell’isola, concede alla Società Condotte D’Acqua la possibilità di realizzare in uno smisurato pezzo di territorio, strutture (piscine, centri benessere, posti barca, alloggi, etcc.) che potranno ovviamente essere venduti o dati in affitto, a seconda della intenzioni della Condotte D’Acqua.-
Quello che stride è che, come in tutte le permute, il proprietario dell’area (in questo caso il Comune di Lipari) cerca di avere il massimo profitto, attenere in cambio adeguate opere e di effettivo bisogno.-
Alcuni poi che stanno intervenendo al pubblico e democratico dibattito, asseriscono e scrivono che NON SI VOGLIONO I PORTI.
A coloro che si stanno dando da fare per dimostrare che chi non è d’accordo con il Sindaco di Lipari è incompetente, limitato e lento a capire, vorrei fare notare che mi risulta che quando hanno avuto necessità di intervenire per ristrutturare o costruire un loro fabbricato, si sono adoperati per sceglie un’impresa che facesse loro un buon prezzo, degli ottimi lavori e che i pagamenti potessero essere fatti a “babbo morto”.-
Giustamente avete difeso i Vostri interessi.-
Siete certi che l’accordo che il Sindaco ed il Consiglio Comunale di Lipari hanno sottoscritto è stato esaminato e vagliato bene?
Siete certi che quanto la Condotte D’Acqua darà in permuta è adeguato e proporzionato al “BUSINESS” che di conseguenza la Società metterà in atto?
E’ sulle opere di esclusiva PROPRIETA’ e/o DISPONIBILITA’ della Condotte D’Acqua qualcuno ne sa qualcosa?
Pongo al lettore una domanda: se una Società intende spendere 130 milioni di euro per realizzare un mega ambito portuale, è giusto sapere preventivamente quale è la cifra prevista per la realizzazione dei moli da cedere al Comune di Lipari e quale è la cifra per realizzare le opere di proprietà e/o disponibilità della Condotte D’Acqua?
E se su 130 milioni di euro, ad esempio solo 30 sono spesi in favore dei moli e 100 per le altre opere, si ritiene una “permuta” congrua e nell’interesse del Comune di Lipari e degli Eoliani?
Affrontiamoci su questo non sulla necessità dei porti perchè da sempre sappiamo che le Eolie hanno bisogno di porti, e da sempre sappiamo chi negli ultimi 30 cerca di portare in “porto” i suoi progetti.-
Adolfo Sabatini
Una Permuta. Nient’altro che una permuta.
Questo è il reale accordo tra il Comune di Lipari e la Società Condotte D’Acqua, che attraverso la Lipari Porti intendono realizzare alcune opere a mare che da Marina Corta si sviluppano fino a Porto Pignataro.
Il Comune di Lipari in cambio di alcuni moli necessari alla portualità dell’isola, concede alla Società Condotte D’Acqua la possibilità di realizzare in uno smisurato pezzo di territorio, strutture (piscine, centri benessere, posti barca, alloggi, etcc.) che potranno ovviamente essere venduti o dati in affitto, a seconda della intenzioni della Condotte D’Acqua.-
Quello che stride è che, come in tutte le permute, il proprietario dell’area (in questo caso il Comune di Lipari) cerca di avere il massimo profitto, attenere in cambio adeguate opere e di effettivo bisogno.-
Alcuni poi che stanno intervenendo al pubblico e democratico dibattito, asseriscono e scrivono che NON SI VOGLIONO I PORTI.
A coloro che si stanno dando da fare per dimostrare che chi non è d’accordo con il Sindaco di Lipari è incompetente, limitato e lento a capire, vorrei fare notare che mi risulta che quando hanno avuto necessità di intervenire per ristrutturare o costruire un loro fabbricato, si sono adoperati per sceglie un’impresa che facesse loro un buon prezzo, degli ottimi lavori e che i pagamenti potessero essere fatti a “babbo morto”.-
Giustamente avete difeso i Vostri interessi.-
Siete certi che l’accordo che il Sindaco ed il Consiglio Comunale di Lipari hanno sottoscritto è stato esaminato e vagliato bene?
Siete certi che quanto la Condotte D’Acqua darà in permuta è adeguato e proporzionato al “BUSINESS” che di conseguenza la Società metterà in atto?
E’ sulle opere di esclusiva PROPRIETA’ e/o DISPONIBILITA’ della Condotte D’Acqua qualcuno ne sa qualcosa?
Pongo al lettore una domanda: se una Società intende spendere 130 milioni di euro per realizzare un mega ambito portuale, è giusto sapere preventivamente quale è la cifra prevista per la realizzazione dei moli da cedere al Comune di Lipari e quale è la cifra per realizzare le opere di proprietà e/o disponibilità della Condotte D’Acqua?
E se su 130 milioni di euro, ad esempio solo 30 sono spesi in favore dei moli e 100 per le altre opere, si ritiene una “permuta” congrua e nell’interesse del Comune di Lipari e degli Eoliani?
Affrontiamoci su questo non sulla necessità dei porti perchè da sempre sappiamo che le Eolie hanno bisogno di porti, e da sempre sappiamo chi negli ultimi 30 cerca di portare in “porto” i suoi progetti.-
Adolfo Sabatini
Depuratore e "bufale".....le solite
Questa la parte notizia battuta stamani da una nota agenzia d'informazione che, ovviamente, l'ha ricevuta dal suo corrispondente da Lipari.
“Ci atterremo alle disposizioni – ha detto il sindaco Mariano Bruno – dei consiglieri. Il commissario Luigi Pelaggi – quindi – dovrà rivedere le sue scelte per non perdere il finanzimanento di 44 milioni di euro stanziato dal ministero dell’ambiente e dalla Regione per realizzare i depuratori di Lipari e Vulcano e i dissalatori nelle due isole”.
Una notizia questa che ha ovviamente suscitato, nei termini riportati, grande clamore ma che, per amore della verità, non corrisponde assolutamente a quanto affermato dal sindaco Mariano Bruno in consiglio comunale ne nella dichiarazione rilasciata a questa testata giornalistica on line.
Il sindaco Bruno, per sintetizzare, ha detto: "Mi farò portavoce del deliberato del consiglio". Nessun riferimento all'operato di Pelaggi più che mai al fatto che questi debba rivedere le sue scelte per non perdere il finanziamento.
Anzi, il primo cittadino ha tenuto ad evidenziare come per l'area del Lazzaretto-case di fuori vi siano dei problemi di natura ambientale.
Insomma... l'ennesima "tempesta" in un bicchiere d'acqua. Costruita ad arte o frutto di un collega "disattento"?
Per correttezza vi riproponiamo l'intervista che Bruno ci ha rilasciato. Scorrendo la prima pagina del nostro giornale troverete anche la parte dell'intervento dello stesso sindaco in consiglio comunale dove viene affrontato questo argomento
“Ci atterremo alle disposizioni – ha detto il sindaco Mariano Bruno – dei consiglieri. Il commissario Luigi Pelaggi – quindi – dovrà rivedere le sue scelte per non perdere il finanzimanento di 44 milioni di euro stanziato dal ministero dell’ambiente e dalla Regione per realizzare i depuratori di Lipari e Vulcano e i dissalatori nelle due isole”.
Una notizia questa che ha ovviamente suscitato, nei termini riportati, grande clamore ma che, per amore della verità, non corrisponde assolutamente a quanto affermato dal sindaco Mariano Bruno in consiglio comunale ne nella dichiarazione rilasciata a questa testata giornalistica on line.
Il sindaco Bruno, per sintetizzare, ha detto: "Mi farò portavoce del deliberato del consiglio". Nessun riferimento all'operato di Pelaggi più che mai al fatto che questi debba rivedere le sue scelte per non perdere il finanziamento.
Anzi, il primo cittadino ha tenuto ad evidenziare come per l'area del Lazzaretto-case di fuori vi siano dei problemi di natura ambientale.
Insomma... l'ennesima "tempesta" in un bicchiere d'acqua. Costruita ad arte o frutto di un collega "disattento"?
Per correttezza vi riproponiamo l'intervista che Bruno ci ha rilasciato. Scorrendo la prima pagina del nostro giornale troverete anche la parte dell'intervento dello stesso sindaco in consiglio comunale dove viene affrontato questo argomento
Lipari. Megaporto ed incontri. Botta e risposta tra l'AGE e la Lipari porto
Questa la nota che abbiamo ricevuto dall'Associazione geometri eoliani e che segue una pregressa "corrispondenza on line" con il presidente della Lipari porto
Dobbiamo precisare al Presidente della Lipari Porti s.p.a, Ferdinando Corrado, che la "partecipazione", la "concertazione", per questo tipo di attività non è un atto da compiere su richiesta o per cortesia, ma bensì un atto dovuto per Legge. Purtroppo la procedura seguita ad oggi, piaccia o non piaccia al Presidente Corrado, non assolve a quanto previsto dalla vigente normativa, ed è capibile, ma tardiva, la volontà del Progettista e della Lipari Porti s.p.a. di volerci mettere "una pezza".
ASSOCIAZIONE GEOMETRI EOLIANI
A seguito di tale nota abbiamo ricevuto una mail dal presidente Corrado. La pubblichiamo
Caro Direttore,
sono costretto ad approfittare ancora della Sua cortesia chiedendoLe di pubblicare quanto segue:
Pur ribadendo il pieno rispetto delle idee di tutti, in particolre di chi tanto ha dato in termini professionali alla ns. terra, nessuno riuscirà a portare la Lipari Porto sul piano della polemica.
Chiunque ritenesse di avere motivo per muovere contestazioni o, peggio, rilevare illeciti di qualsiasi natura lo faccia pure secondo le forme ritenute più opportune ma sempre nel rispetto dell'intelligenza, della cultura e della libertà di pensiero della gente delle Eolie.
Ferdinando Corrado
Dobbiamo precisare al Presidente della Lipari Porti s.p.a, Ferdinando Corrado, che la "partecipazione", la "concertazione", per questo tipo di attività non è un atto da compiere su richiesta o per cortesia, ma bensì un atto dovuto per Legge. Purtroppo la procedura seguita ad oggi, piaccia o non piaccia al Presidente Corrado, non assolve a quanto previsto dalla vigente normativa, ed è capibile, ma tardiva, la volontà del Progettista e della Lipari Porti s.p.a. di volerci mettere "una pezza".
ASSOCIAZIONE GEOMETRI EOLIANI
A seguito di tale nota abbiamo ricevuto una mail dal presidente Corrado. La pubblichiamo
Caro Direttore,
sono costretto ad approfittare ancora della Sua cortesia chiedendoLe di pubblicare quanto segue:
Pur ribadendo il pieno rispetto delle idee di tutti, in particolre di chi tanto ha dato in termini professionali alla ns. terra, nessuno riuscirà a portare la Lipari Porto sul piano della polemica.
Chiunque ritenesse di avere motivo per muovere contestazioni o, peggio, rilevare illeciti di qualsiasi natura lo faccia pure secondo le forme ritenute più opportune ma sempre nel rispetto dell'intelligenza, della cultura e della libertà di pensiero della gente delle Eolie.
Ferdinando Corrado
Depuratore. I punti integrativi inseriti nella "mozione Longo". Su proposta della minoranza
Di seguito i punti integrativi della minoranza alla Mozione del Presidente e votati all'unanimità dal Consiglio Comunale contro la realizzazione del Depuratore a Canneto dentro.
Giacomo Biviano
Punti integrativi:
Il CONSIGLIO COMUNALE
DELIBERA
- di chiedere all'Amministrazione Comunale la presentazione di un ricorso urgente per il mancato coinvolgimento del Consiglio Comunale da parte del Commissario Delegato in merito a scelte fondamentali di carattere che riguardano il territorio del Comune di Lipari;
- di chiedere all'Amministrazione Comunale la presentazione di un ricorso contro la eventuale localizzazione del Depuratore a Canneto dentro e delle opere pertinenziali;
-di chiedere alla Presidenza del Consiglio dei Ministri la revoca dell' "emergenza idrica" delle Eolie per quanto di competenza al Comune di Lipari, nonchè l'immediato ripristino dei poteri riservati al Consiglio Comunale in materia urbanistica e di gestione del territorio per ciò che concerne le scelte di localizzazione relative al progetto definitivo "II Stralcio: Sezione B - Isola di Lipari: Nuovo impianto di Depurazione di Lipari e opere fognarie accessorie. Sezione C - Isola di Vulcano: nuovo impianto di depurazione - Rete fognaria del centro urbano"; destinando comnque le risorse stanziate alla realizzazione delle opere in parola.
Giacomo Biviano
Punti integrativi:
Il CONSIGLIO COMUNALE
DELIBERA
- di chiedere all'Amministrazione Comunale la presentazione di un ricorso urgente per il mancato coinvolgimento del Consiglio Comunale da parte del Commissario Delegato in merito a scelte fondamentali di carattere che riguardano il territorio del Comune di Lipari;
- di chiedere all'Amministrazione Comunale la presentazione di un ricorso contro la eventuale localizzazione del Depuratore a Canneto dentro e delle opere pertinenziali;
-di chiedere alla Presidenza del Consiglio dei Ministri la revoca dell' "emergenza idrica" delle Eolie per quanto di competenza al Comune di Lipari, nonchè l'immediato ripristino dei poteri riservati al Consiglio Comunale in materia urbanistica e di gestione del territorio per ciò che concerne le scelte di localizzazione relative al progetto definitivo "II Stralcio: Sezione B - Isola di Lipari: Nuovo impianto di Depurazione di Lipari e opere fognarie accessorie. Sezione C - Isola di Vulcano: nuovo impianto di depurazione - Rete fognaria del centro urbano"; destinando comnque le risorse stanziate alla realizzazione delle opere in parola.
Depuratore a Canneto Dentro. Il consiglio dice no, propone una "revisione" e prevede anche il ricorso al TAR
No al depuratore a Canneto Dentro, l'invito al commissario Pelaggi a "rivedere" la sua decisione attraverso il reale coinvolgimento del consiglio comunale di Lipari, la conseguente sospensione dell'iter in corso, la dichiarazione della cessazione dello stato d'emergenza idrica restituendo al comune le proprie competenze in materia con il mantenimento e la gestione degli appositi fondi, un eventuale ricorso al TAR.
Questo quanto deliberato ieri sera all'unanimità dei presenti (complessivamente 14 tra maggioranza, opposizione e indipendenti), intorno alle 23, dai consiglieri comunali riunitisi a Canneto nella sala parrocchiale. Prima della votazione ha lasciato l'aula il consigliere Gesuele Fonti (Il Faro) in quanto non ha condiviso la richiesta della cessazione dello stato d'emergenza idrica.
In poche parole è passato il documento (mozione) predisposto dal presidente del consiglio Pino Longo integrato dalle proposte dei consiglieri di minoranza. Tra queste, per l'appunto, la questione dell'emergenza idrica e l'eventuale ricorso al TAR se il commissario decidesse di andare avanti su questa strada. Il mantenimento e la gestione dei fondi da parte dell'ente comune è stato proposto dal consigliere indipendente Francesco Megna (Il Faro)
Adesso bisognerà capire cosa accadrà realmente. Principalmente se la struttura commissariale terrà conto della decisione del consiglio comunale che, ricordiamolo, il sindaco Bruno ieri, prima della votazione e dell'integrazione al documento Longo, aveva annunciato di volere portare nelle sedi preposte (vedi intervista ed intervento pubblicate ieri)
Certo è che l'integrazione qualche "problema" all'amministrazione lo pone di certo e stamani non sono escluse "lavate di capo" ,per non dire altro.
In conclusione una considerazione sulla presenza della popolazione. Decisamente deludente se si considera che erano presenti non più di un centinaio di persone e che questa problematica tocca, invece, un numero ben più consistente di soggetti.
Questo quanto deliberato ieri sera all'unanimità dei presenti (complessivamente 14 tra maggioranza, opposizione e indipendenti), intorno alle 23, dai consiglieri comunali riunitisi a Canneto nella sala parrocchiale. Prima della votazione ha lasciato l'aula il consigliere Gesuele Fonti (Il Faro) in quanto non ha condiviso la richiesta della cessazione dello stato d'emergenza idrica.
In poche parole è passato il documento (mozione) predisposto dal presidente del consiglio Pino Longo integrato dalle proposte dei consiglieri di minoranza. Tra queste, per l'appunto, la questione dell'emergenza idrica e l'eventuale ricorso al TAR se il commissario decidesse di andare avanti su questa strada. Il mantenimento e la gestione dei fondi da parte dell'ente comune è stato proposto dal consigliere indipendente Francesco Megna (Il Faro)
Adesso bisognerà capire cosa accadrà realmente. Principalmente se la struttura commissariale terrà conto della decisione del consiglio comunale che, ricordiamolo, il sindaco Bruno ieri, prima della votazione e dell'integrazione al documento Longo, aveva annunciato di volere portare nelle sedi preposte (vedi intervista ed intervento pubblicate ieri)
Certo è che l'integrazione qualche "problema" all'amministrazione lo pone di certo e stamani non sono escluse "lavate di capo" ,per non dire altro.
In conclusione una considerazione sulla presenza della popolazione. Decisamente deludente se si considera che erano presenti non più di un centinaio di persone e che questa problematica tocca, invece, un numero ben più consistente di soggetti.
Ginostra liberata dai ferrosi
Nella mattinata di sabato 15 c.m. l’intera zona portuale (compresa la scogliera limitrofa) di Ginostra è stata ripulita dai materiali ferrosi che da anni vi giacevano sparsi costituendo, oltre che un potenziale pericolo per la pubblica incolumità, un triste benvenuto a chi sbarcava nella piccola frazione eoliana – Patrimonio dell’Umanità.
Gli abitanti hanno potuto smaltire anche una buona parte di altri rifiuti speciali (vecchi frigoriferi a gas, elettrodomestici in genere, lamiere, accumulatori, gruppi elettrogeni ormai in disuso ecc.) che nessuno provvedeva a ritirare dal lontano giugno 2008.
L’operazione è stata possibile grazie al caparbio impegno ed alla tenace determinazione del portavoce della frazione, sig. Mario Lo Schiavo (socio Marevivo), ed alla piena disponibilità dell’Amministratore dell’Ato Eolie, Mimmo Fonti.
Lo stesso Lo Schiavo ha pure coordinato i lavori, eseguiti prevalentemente da residenti –volontari, di raccolta dei ferrosi sparsi sugli scogli, nonché il carico degli altri rifiuti sui mezzi dell’Ato per l’occasione sbarcati sul pontile al m/t GREEN LIPARI.
Un ringraziamento appare opportuno anche nei confronti del Comandante del Circomare Lipari, Giuseppe Donato e di Capo Fabio La Porta, nonché del comandante dei Carabinieri di Stromboli, Riccardo Spanò, che più volte avevano effettuato sopralluoghi nella zona portuale di Ginostra attenzionando la questione alle sedi competenti..
Quella della raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti continua ad essere una delle problematiche più gravi della frazione, ma nell’occasione si è avuta ulteriore riprova che quando si opera con onestà intellettuale, senza cercare polemiche e fomentare scontri, i risultati sono possibili non nella fumosa propaganda ma concretamente nei fatti.
Associazione Ambientalista MAREVIVO
prof. Riccardo Lo Schiavo
Di tutto un po (in aggiornamento)
Pallavolo. Vincono le ragazze del Meligunis- Le ragazze del Club Meligunis di Lipari hanno vinto domenica scorsa per 3 set a 0 in trasferta contro la polisportiva Mevida.
lunedì 17 gennaio 2011
Depuratore. Stralcio dell'intervento del sindaco Bruno in consiglio comunale
Depuratore e consiglio comunale. Per le decisioni maturate dal civico consesso riunito a Canneto vi rinviamo a domani con articoli ed interviste.
Vi proponiamo, intanto, uno stralcio dell'intervento effettuato, in apertura dei lavori del consiglio, dal sindaco Mariano Bruno
Vi proponiamo, intanto, uno stralcio dell'intervento effettuato, in apertura dei lavori del consiglio, dal sindaco Mariano Bruno
Depuratore. E' un consiglio ad alta tensione quello in corso a Canneto. Bruno: "Mai indicato Canneto Dentro. Mi farò portavoce delle decisioni del consiglio"
E' in corso a Canneto il consiglio comunale sul depuratore che si intende realizzare a monte della frazione . Al momento sono presenti 16 consiglieri ed un centinaio di persone. Presenti anche il sindaco Mariano Bruno, l'assessore Corrado Giannò, il difensore civico Francesco Rizzo.
In apertura dei lavori è intervenuto il sindaco Mariano Bruno che ha detto chiaramente che la sua amministrazione non ha mai ritenuto di dovere collocare l'impianto a Canneto Dentro ma che erano state indicate altre aree, scartate per vari motivi dal commissario.
Il primo cittadino ha anche affermato, durante un lungo intervento, contraddistinto da frequenti alterchi con il consigliere Lauria che ha anche bollato il primo cittadino "bugiardo" (a livello politico), che l'amministrazione si attiverà per cercare di fare valere quello che sarà il deliberato del consiglio sull'argomento. E' stato chiaro sull'area del Lazzaretto-case di fuori. "Lì- ha detto- c'è un problema di natura ambientale che ci è stato evidenziato in più sedi".
Anche i cittadini presenti hanno rumoreggiato non condividendo i battibecchi e le polemiche.
In apertura dei lavori è intervenuto il sindaco Mariano Bruno che ha detto chiaramente che la sua amministrazione non ha mai ritenuto di dovere collocare l'impianto a Canneto Dentro ma che erano state indicate altre aree, scartate per vari motivi dal commissario.
Il primo cittadino ha anche affermato, durante un lungo intervento, contraddistinto da frequenti alterchi con il consigliere Lauria che ha anche bollato il primo cittadino "bugiardo" (a livello politico), che l'amministrazione si attiverà per cercare di fare valere quello che sarà il deliberato del consiglio sull'argomento. E' stato chiaro sull'area del Lazzaretto-case di fuori. "Lì- ha detto- c'è un problema di natura ambientale che ci è stato evidenziato in più sedi".
Anche i cittadini presenti hanno rumoreggiato non condividendo i battibecchi e le polemiche.
Al momento sta intervenendo il consigliere Lauria che, accusando l'amministrazione di avere avallato l'ubicazione dell'opera, ha anche letto una nota del consigliere Sarino Centorrino che smentisce di aver mai partecipato al comune a riunioni sul depuratore.
Subito dopo è intervenuto il presidente del consiglio Pino Longo il quale ha ribadito l'intenzione di "fare tutto il possibile per modificare la scelta del sito operata dal commissario Pelaggi. Ciò-ha evidenziato- lo faremo con l'approvazione di un documento. Ha anche sottolineato come il consiglio sulla vicenda non è mai stato coinvolto". Sia Biviano (PD) che lo stesso Longo hanno evidenziato come non c'è un documento ufficiale che parla del Lazzaretto come sito ambientale. Tra l'altro è la scelta operata nell'ambito del PRG. Sarebbe solo un problema di costi.
Il consigliere Pietro Lo Cascio (Sinistra, Ecologia e Libertà) ha posto l'accento sulle cifre in ballo (44 milioni di euro), sulla revoca alla società che inizialmente si doveva occupare della progettazione e sul fatto che l'opera non risolverà i problemi fognari delle isole minori"
Vi proponiamo l' intervista realizzata con lo stesso primo cittadino il quale chiarisce la posizione dell'amministrazione e plaude al presidente Pino Longo per aver portato il consiglio a Canneto per rendere edotta la cittadinanza sull'argomento.
Nelle foto: alcuni consiglieri di maggioranza e indipendenti; il gruppo d'opposizione
Subito dopo è intervenuto il presidente del consiglio Pino Longo il quale ha ribadito l'intenzione di "fare tutto il possibile per modificare la scelta del sito operata dal commissario Pelaggi. Ciò-ha evidenziato- lo faremo con l'approvazione di un documento. Ha anche sottolineato come il consiglio sulla vicenda non è mai stato coinvolto". Sia Biviano (PD) che lo stesso Longo hanno evidenziato come non c'è un documento ufficiale che parla del Lazzaretto come sito ambientale. Tra l'altro è la scelta operata nell'ambito del PRG. Sarebbe solo un problema di costi.
Il consigliere Pietro Lo Cascio (Sinistra, Ecologia e Libertà) ha posto l'accento sulle cifre in ballo (44 milioni di euro), sulla revoca alla società che inizialmente si doveva occupare della progettazione e sul fatto che l'opera non risolverà i problemi fognari delle isole minori"
Vi proponiamo l' intervista realizzata con lo stesso primo cittadino il quale chiarisce la posizione dell'amministrazione e plaude al presidente Pino Longo per aver portato il consiglio a Canneto per rendere edotta la cittadinanza sull'argomento.
Nelle foto: alcuni consiglieri di maggioranza e indipendenti; il gruppo d'opposizione
Lipari porto. Nota del presidente Corrado: "Ampia disponibilità ad incontrare tutte le associazioni operanti sul territorio"
Riceviamo dal dottor Ferdinando Corrado (presidente del cda della Lipari porto) e pubblichiamo:
A proposito degli incontri tra la Lipari Porto S.p.a. e le varie Associazioni di categoria operanti sul territorio, si ritiene che sia appena il caso di ribadire la massima disponibilità della Società nei confronti di ciascuna di Esse così come più volte pubblicamente affermato ed auspicato dai suoi rappresentanti.
Si coglie l'occasione per precisare che, in atto, l'unica richiesta di incontro (non ancora concretizzata solo per dettagli organizzativi di ambedue le parti) è quella del Sig. Presidente della Federalberghi Eolie; incontro che, comunque, si terrà a breve.
Oltre i formalismi (spesso inutili) ed oltre alle polemiche (sempre dannose) La Lipari Porto resta a disposizione di chiunque ritenesse utile approfondire un qualsiasi aspetto del progetto di riqualificazione della rada di Lipari.
Ferdinando Corrado - Presidente del C. di A.
A proposito degli incontri tra la Lipari Porto S.p.a. e le varie Associazioni di categoria operanti sul territorio, si ritiene che sia appena il caso di ribadire la massima disponibilità della Società nei confronti di ciascuna di Esse così come più volte pubblicamente affermato ed auspicato dai suoi rappresentanti.
Si coglie l'occasione per precisare che, in atto, l'unica richiesta di incontro (non ancora concretizzata solo per dettagli organizzativi di ambedue le parti) è quella del Sig. Presidente della Federalberghi Eolie; incontro che, comunque, si terrà a breve.
Oltre i formalismi (spesso inutili) ed oltre alle polemiche (sempre dannose) La Lipari Porto resta a disposizione di chiunque ritenesse utile approfondire un qualsiasi aspetto del progetto di riqualificazione della rada di Lipari.
Ferdinando Corrado - Presidente del C. di A.
Di tutto un po (in aggiornamento)
Consiglio comunale a Canneto - E' prevista per oggi alle 17 a Canneto, nella Sala Parrocchiale, una riunione del consiglio comunale di Lipari avente per oggetto l'impianto di depurazione. Al momento vi sono forti dubbi che possano essere presenti i consiglieri necessari (11) per dare il numero legale alla seduta.
Una importante decisione in tal senso potrebbe scaturire dalla riunione che il gruppo di maggioranza terrà alle dodici.
Svuotamento vasca di calma - Sono in corso i lavori di svuotamento della vasca di calma posta a monte del torrente Calandra a Canneto. Il materiale pomicifero, sotto il diretto controllo del Circomare che ha dislocato in zona una propria unità, viene riversato sulla spiaggia limitrofa onde consentire il ripascimento della spiaggia
Una importante decisione in tal senso potrebbe scaturire dalla riunione che il gruppo di maggioranza terrà alle dodici.
Svuotamento vasca di calma - Sono in corso i lavori di svuotamento della vasca di calma posta a monte del torrente Calandra a Canneto. Il materiale pomicifero, sotto il diretto controllo del Circomare che ha dislocato in zona una propria unità, viene riversato sulla spiaggia limitrofa onde consentire il ripascimento della spiaggia
Megaporto. Nota dell'associazione geometri: "Noi parroci della vita tecnica" aspettiamo di conoscere il punto di vista dell'associazione DottEolie".
Abbiamo appreso di un incontro tra il progettista del Megaporto, Ing. Giuseppe Rodriquez , la Lipari Porti e l’Associazione DottEolie che raggruppa tecnici laureati (ingegneri, architetti, geologi, etc.) per valutare la fattibilità della progettazione relativa al megaporto che Condotte d’Acqua intende realizzare a Lipari. Purtroppo a noi geometri non è stata data la possibilità di visionare in modo dettagliato il progetto, ma non a caso Alcide De Gasperi soleva definire i geometri “i parroci della vita tecnica” per evidenziare che essi sono i divulgatori della scienza applicata nella pratica professionale. Quindi sicuramente non all’altezza di valutare le scelte progettuali ed architettoniche di una struttura che ha tutti gli attributi per essere definita “intorno ottimale” ad accogliere un polo turistico completo ed essere destinata a trasformare il turismo dell’isola da balneare in diportistico in modo da far decollare tutta l’economia. E poi per entrare nel merito di tali opere necessita un’esperienza nel settore della portualità e della nautica a livello internazionale che nessuno di noi dispone, e che fortunatamente altri hanno o professano di avere. Noi geometri, legati ad un’architettura tradizionale che nel suo modo di aggregarsi favorisce il dialogo spontaneo con gli elementi salienti dei luoghi per creare il necessario spaesamento, non possiamo certamente confrontarci con tanta selettività. Il rispetto dell’ambiente e dell’originalità locale non produce lavoro e guadagni. Siamo certi che il confronto e la concertazione tra professionisti che parlano lo stesso linguaggio porterà ad una diversa valutazione dell’opera e produrrà forme interessanti di collaborazioni tra i convenuti. Aspettiamo con ansia di conoscere il punto di vista dell’Associazione DottEolie dopo la visione completa del progetto
Associazione Geometri Eoliani
Associazione Geometri Eoliani
L'MPA messinese si ribella alle vecchie alleanze. E a Lombardo
Lo spunto della riunione dell'Ufficio politico dell'Mpa «è stato offerto dall'estromissione degli assessori Daniela Bruno e Duca». Comincia così il documento firmato dal Movimento per l'Autonomia, al termine del confronto interno presieduto dal commissario Carmelo Lo Monte. Dopo il plauso espresso nei confronti dei due ex assessori della giunta provinciale, per la dedizione e per i risultati raggiunti in questi anni di azione amministrativa, si entra nel merito delle questioni politiche, «nella consapevolezza che s'impone una riflessione che deve essere tanto più onesta quanto la situazione di crisi del nostro territorio è reale e preoccupante». L'analisi dell'Ufficio politico «ha evidenziato che il partito a Messina, ancora una volta, paga direttamente gli scontri a livello regionale tra aree politiche che, nel distinguere i propri percorsi, hanno conservato il timone del governo dei rispettivi livelli alle periferie tutto il peso dell'assenza della politica».
Ed è questo dei punti più significativi della riflessione politica sul piano locale, perché sotto accusa non c'è solo il Pdl ma anche chi a Palermo, pur sbandierando i principi autonomisti, sta mortificando le autonomie dei singoli territori. «Se rispetto alle prepotenze politiche subite dall'Mpa messinese dalla coalizione va espresso un energico e motivato dissenso, lo stesso va manifestato anche rispetto al partito che nelle sue articolazioni regionali si è caratterizzato con il silenzio assoluto nei confronti del territorio», è vero e proprio affondo nei confronti di Raffaele Lombardo. Anche se poi nel documento si precisa che «l'Ufficio politico Mpa di Messina non mette in discussione la forte azione di rinnovamento del governo Lombardo che, tuttavia, va distinta dalla gestione del partito stesso. In particolare le recenti indicazioni di una riorganizzazione del Movimento, che tenesse conto delle capacità politiche offerte dalle varie realtà provinciali, aveva lasciato sperare in una definitiva radicalizzazione di un'idea autonomista rimasta a tutt'oggi movimentista. L'Mpa di Messina rivendica quindi le proprie prerogative e stigmatizza la "compressione" (ormai diventata insostenibile) della propria classe dirigente che potrebbe esprimere azioni politiche utili al rilancio del territorio e che invece troppo spesso soccombe al teatrino delle spartizioni e delle lottizzazioni sull'altare delle alleanze e dei conflitti territoriali. Oggi – è un altro passaggio chiave – la dignità della politica impone che anche a Messina, come a Roma e a Palermo, Fli, Api, Udc e Mpa lavorino in sintonia. Tutto ciò alla luce delle più recenti e passate rinunce che il Movimento di Messina ha dovuto accettare, dalla candidatura di Lo Monte alla Provincia a quella di D'Amore al Comune, a vantaggio di personaggi rispetto ai quali sin da allora l'Mpa aveva espresso profonde perplessità».
domenica 16 gennaio 2011
Megaporto: una proposta alternativa (di Marco Saltalamacchia)
Ho seguito con grande interesse il dibattito che si è scatenato negli ultimi mesi sulla “grande opera” del cosiddetto “megaporto” di Lipari.
Come sempre, quando si tratta di grandi opere (si pensi al ponte sullo stretto) è sempre grande la tentazione di assumere posizioni “massimaliste” e talvolta anche partigiane. Per questo motivo ho molto esitato ad intervenire sull’argomento, perché avverto nella qualità della discussione qualche volta la perdita di “senso di realtà” e l’assunzione di posizioni dialettiche solo di parte (e poco importa quale). Vorrei qui tentare un contributo di razionalità e forse un poco velleitariamente a ricondurre la discussione nell’ambito della concretezza. In fondo, qualcuno ha detto che la politica deve essere “l’arte del possibile”.
Partiamo da una prima domanda. Serve a Lipari un grande porto? La risposta è senza dubbio si. Un’isola, meglio, un sistema di isole la cui economia è oramai esclusivamente basata sul turismo deve dotarsi delle infrastrutture necessarie a garantirne lo sviluppo.
Quindi la buona notizia è che esiste un investitore (Condotte) che si dichiara disponibile ad effettuare l’investimento per la realizzazione dello stesso.
A questo punto la domanda successiva da porsi è come (ed anche dove) andrebbe realizzato questo grande porto?
Il progetto che è stato presentato al pubblico presenta diversi lati di dubbia efficacia che sono stati sottolineati da molti ed hanno trovato una qualche “sponda” anche nella Regione Siciliana.
Provo a sintetizzarli :
- Sotto il profilo dell’impatto ambientale, la eccessiva cementificazione dello “skyline” di Lipari con la inevitabile deturpazione della rocca del Castello e di Marina Corta.
- Sotto il profilo funzionale, lo sviluppo dell’area portuale di Marina Corta, in una zona che manca completamente delle infrastrutture viarie e degli spazi a terra per servizi dedicati finirebbe solamente per aumentare solo la congestione in un area che è già naturalmente “compressa”.
- Sotto il profilo tecnico/economico: la situazione dei fondali di Marina Lunga si presenta parecchio complessa, con delle scarpate sottomarine che superato l’attuale braccio di Pignataro discendono per diverse centinaia di metri, il che imporrebbe l’adozione di costose banchine galleggianti (stile Montecarlo) ancorate attraverso delle catenarie al fondale.
- Come dimostrato dall’esperienza dei vari porti turistici esistenti nel mondo, il ritorno sull’investimento non è, contrariamente a quanto potrebbe credersi, legato alla attività portuale “strictu sensu” ma ai servizi a terra (rimessaggi, carenaggi, tecnici, commerciali) ed alla possibilità di un moderato sviluppo immobiliare legato alla realizzazione delle marine. Si veda per esempio la recente realizzazione della Marina di Varazze da parte del gruppo Azimut-Benetti (http://www.marinadivarazze.it) o le altre recenti realizzazioni di altri porti (http://www.assonat.com/page/porti.php?pagina=porti ).Anche l’area di Marina Lunga, benché manchi del completamento del recupero magari con una passeggiata a mare ed una pista ciclabile che metta al sicuro i diportisti che volessero raggiungere il centro , non appare così idonea ad un espansione complessiva.Naturalmente ai punti precedenti, verrebbe voglia di aggiungere che se non si è riusciti a garantire il buon fine di una semplice opera di protezione marina ad Acquacalda, come una scogliera semiaffiorante di 300 metri, nonostante la presenza di finanziamenti consistenti, è legittimo porsi la domanda sulle capacità di questa Amministrazione di gestire un’opera dalla dimensioni ben più significative.
A questo punto avrei voglia di “scompigliare” la discussione con un diverso contributo.
Recentemente abbiamo appreso del concluso processo di concordato preventivo relativo a Pumex (ed Italpomice) con addirittura la definizione del prezzo di cessione degli ex-impianti e la volontà espressa dall’Amministrazione di conversione della destinazione urbanistica dell’area di Porticello da industriale a turistica.
Come è noto a tutti, e soprattutto a chi come me rifugiava la barca nottetempo a Porticello quando il Maestrale o il Grecale ci obbligavano notti insonni ad Acquacalda, i fondali sono particolarmente bassi e l’area si presenta ben protetta (da cui il suo nome sicuramente evocativo…). Oltre a ciò, esiste già una discreta viabilità che potrebbe essere solo potenziata.
Si potrebbe consentire una concessione di una moderata urbanizzazione finalizzata al recupero della parte della cava più bassa in cambio di oneri di urbanizzazione da tradursi in infrastrutture di pubblico utilizzo (sportive, congressuali,…) e certamente non mancherebbero i volumi da recuperare.
Si decongestionerebbe il centro di Lipari dal traffico commerciale e si recupererebbe un’area diversamente destinata a divenire una realtà abbandonata, pericolosa e che senza una valorizzazione economica, difficilmente troverebbe le risorse per essere riqualificata.
Che ne pensate?
Un caro saluto da Milano.
Marco Saltalamacchia.
Tirrenia/Siremar. Caronia: "Governo ascolti le ragioni dei lavoratori"
Il Governo ha il dovere di ascoltare le ragioni dei lavoratori della Tirrenia: a chiederlo è il segretario generale della UilTrasporti, Giuseppe Caronia, il quale ricorda che "il 24 gennaio firmeremo al ministero del Lavoro il verbale di accordo che permetterà l'utilizzo della cassa integrazione salariale straordinaria". Tutto cio, aggiunge il sindacalista, "é strettamente subordinato alle assicurazioni del commissario straordinario di
Tirrenia e Siremar, Giancarlo D'Andrea, circa l'assenza di esuberi strutturali dei dipendenti oggi in forza nelle due aziende ai quali verrebbe comunque garantita, a conclusione del processo di privatizzazione in atto, la continuità occupazionale. Ovviamente - conclude Caronia - mi auguro che gli impegni del commissario vengano onorati, come noi onoreremo i nostri e si traducano in fatti concreti, ma desideriamo precisare che nel caso in cui per una qualsiasi ragione dovesse invece presentarsi anche un solo esubero strutturale nei piani industriali dei soggetti che dovessero aggiudicarsi le due distinte gare, non potrà essere trattato con la cigs ma il Governo dovrà mettere in campo gli stessi ammortizzatori sociali utilizzati in analoghe situazioni. La ragionevolezza e il senso di responsabilità che sino a oggi hanno prevalso in questa bistrattata categoria non vengano da nessuno interpretate come segno di debolezza o di rassegnazione. Di fronte alla disperazione e alla perdita di ogni possibilità di poter sopravvivere le reazioni dei lavoratori non potranno che essere esasperate".
Tirrenia e Siremar, Giancarlo D'Andrea, circa l'assenza di esuberi strutturali dei dipendenti oggi in forza nelle due aziende ai quali verrebbe comunque garantita, a conclusione del processo di privatizzazione in atto, la continuità occupazionale. Ovviamente - conclude Caronia - mi auguro che gli impegni del commissario vengano onorati, come noi onoreremo i nostri e si traducano in fatti concreti, ma desideriamo precisare che nel caso in cui per una qualsiasi ragione dovesse invece presentarsi anche un solo esubero strutturale nei piani industriali dei soggetti che dovessero aggiudicarsi le due distinte gare, non potrà essere trattato con la cigs ma il Governo dovrà mettere in campo gli stessi ammortizzatori sociali utilizzati in analoghe situazioni. La ragionevolezza e il senso di responsabilità che sino a oggi hanno prevalso in questa bistrattata categoria non vengano da nessuno interpretate come segno di debolezza o di rassegnazione. Di fronte alla disperazione e alla perdita di ogni possibilità di poter sopravvivere le reazioni dei lavoratori non potranno che essere esasperate".
Calcio. La Ludica porta a casa un punto
Pari per zero a zero oggi pomeriggio per la Ludica Lipari impegnata sul campo neutro contro il Riviera di Messina.
Per la formazione liparese è il secondo pari consecutivo che, seppure lievemente, serve a muovere la classifica.
Ricordiamo che la Ludica giocava in campo neutro per la squalifica del rettangolo di gioco del Monteleone.
Per la formazione liparese è il secondo pari consecutivo che, seppure lievemente, serve a muovere la classifica.
Ricordiamo che la Ludica giocava in campo neutro per la squalifica del rettangolo di gioco del Monteleone.
Appena insediato, il nuovo Consiglio Nazionale dei geologi d’Italia organizza il Forum sulle Ntc ’08 le nuove norme tecniche sulle costruzioni
I geologi d’Italia saranno a Firenze venerdì 21 gennaio p.v. per dibattere il delicato tema delle nuove norme tecniche sulle costruzioni alla presenza del capo della Protezione civile nazionale Franco Gabrielli. Nuove costruzioni e terremoti, saranno i temi trainanti del II forum che i geologi dello stivale si apprestano a trattare a partire dalle 9:30 presso il Convitto della Calza. “Questo forum –ci spiega Gian Vito Graziano, neopresidente del Consiglio nazionale dei geologi italiani-, nasce dopo un anno di lavoro che ha visto impegnata una commissione interregionale degli Ordini regionali dei geologi della nazione, alla stesura di un documento unitario costituente le linee guida per le nuove norme tecniche sulle costruzioni (Decreto ministeriale 14 gennaio 2008, ndr) destinate a fornire un orientamento ai professionisti geologi nel recepimento, soprattutto concettuale, della nuova normativa”. Il forum ha come obiettivo, tra gli altri, quello di avviare una fase di confronto multidisciplinare con le altre categorie tecniche su tali tematiche, anche a scala locale, affinché le linee guida possano essere applicate, in forma condivisa, con gli stessi soggetti preposti alla validazione degli elaborati progettuali come il Genio civile, e gli enti quali la Provincia e la Regione in tutta Italia. Il documento unitario che sarà presentato esprime, inoltre, uno strumento utile per elevare la professionalità della categoria dei geologi, in tema di prevenzione dal rischio sismico. Un appuntamento importante e prestigioso dunque quello del prossimo 21 gennaio a Firenze per il neoconsiglio nazionale dei geologi che, con la vice presidenza di Vittorio D’Oriano, presidente uscente dell’Ordine dei geologi della Toscana, Pierfederico De Pari, segretario, e Giovanni Calcagnì, tesoriere, ex presidenti, rispettivamente, degli Ordini dei geologi di Molise e Puglia, si prepara ad affrontare un quinquennio dagli obiettivi ambiziosi.
Questi i nomi degli altri consiglieri del Consiglio nazionale: Paride Antolini (Emilia Romagna), Giuliano Antonielli (ex Presidente della Liguria), Domenico Calcaterra (Campania), Paolo Cappadona (ex Presidente della Calabria), Corrado Cencetti (Umbria), Eugenio Di Loreto (ex Presidente del Lazio), Piero Farabollini (Marche), Giuseppina Nocera (Campania), Michele Orifici (Sicilia), Sandro Rota (ex Presidente Friuli Venezia Giulia) e Giorgio Di Bartolomeo (Abruzzo).
Questi i nomi degli altri consiglieri del Consiglio nazionale: Paride Antolini (Emilia Romagna), Giuliano Antonielli (ex Presidente della Liguria), Domenico Calcaterra (Campania), Paolo Cappadona (ex Presidente della Calabria), Corrado Cencetti (Umbria), Eugenio Di Loreto (ex Presidente del Lazio), Piero Farabollini (Marche), Giuseppina Nocera (Campania), Michele Orifici (Sicilia), Sandro Rota (ex Presidente Friuli Venezia Giulia) e Giorgio Di Bartolomeo (Abruzzo).
sabato 15 gennaio 2011
Del Bono riconfermato presidente della Federalberghi Eolie. Per un ulteriore biennio
Riunione gremita quest’oggi all’Hotel Gattopardo per il rinnovo delle cariche sociali alla Federalberghi delle Eolie.
Nell’ambito di un’assemblea ordinaria unanime Federalberghi Isole Eolie ha riconfermato nella carica di presidente, Christian Del Bono, per un ulteriore biennio.I presenti, rappresentanti ben 62 voti su un totale di 87 disponibili, hanno quindi eletto all’unanimità, su proposta del presidente, il nuovo consiglio direttivo.
Quattro i rappresentanti dell’isola di Lipari, nelle persone di Augusto D’Albora (Augustus), Mirko Ficarra (Oltremare), Angelo Paino (Bernardi Group) e Anselmo Urso (Arciduca, Villa Fiorentino, Aura e Al Mare); due quelli di Salina con Massimo Lo Schiavo (I Cinque Balconi) che ricoprirà anche la carica di Vicepresidente e Patrizia Lopes (L’Ariana); uno per l’isola di Stromboli, rappresentata da Nino Di Giovanni (Villaggio Stromboli); uno per quella di Vulcano con Edoardo Zitelli (Conti); uno per Panarea con Maria Pia Cappelli (Quartara) e uno per Filicudi, rappresentata da Vincenzo Anastasi (La Canna).
Il presidente Del Bono, nel ringraziare gli associati per la fiducia rinnovatagli, ha espresso tutta la propria soddisfazione per la grande partecipazione e lo spirito di collaborazione e assoluta disponibilità dimostrato dagli associati. Egli ha voluto ringraziare, oltre ai componenti del direttivo anche e soprattutto coloro i quali - Fabrizio Famularo (Gattopardo), Manuela Tiraboschi D’Ambra (Meligunis), Anna Spinella (Cannetomare), Mimmo Fonti (La Villetta) e Giovanna Venuto (Oasi Da Pina) - pur disponibili a ricoprire tale carica hanno ritenuto di fare un passo indietro in favore dei colleghi eletti, senza per questo rinunciare al proprio impegno associativo.
Il nuovo anno, ha concluso il presidente Del Bono, inizia sotto il miglior auspicio e con la consapevolezza di un’associazione sempre più forte e pronta a continuare a dare il proprio fattivo contributo nei processi di sviluppo che interessano l’arcipelago.
Lettere al direttore. "Sul depuratore totale indifferenza della popolazione". Ci scrive Lucio Raffaele
Egregio direttore,
Premettendo subito che le mie osservazione sono fatte dopo aver preso ampia visione del progetto ,Mi permetta una nota riguardo alla problematica depuratore , verso la quale noto purtroppo con profondo rammarico la totale indifferenza da parte della popolazione liparese…come se il problema nn li riguardasse assolutamente.
Niente di più errato, il problema depuratore riguarda tutta l’isola di Lipari e nn solo Canneto , Serra o Pirrera, forse ai più sfugge che su Marina Lunga andrà ad essere realizzata una vasca di raccolta liquami di circa 300 mc (proprio di fronte alla biglietteria aliscafi),vasca che avrà una condotta di troppo pieno che scarica direttamente in mare di fronte all’attracco degli aliscafi con le conseguenze che lascio immaginare in caso di sversamento dei predetti liquami (bellissimo biglietto da visita per i turisti che ancora avranno la bontà di visitarci) che sicuramente nel periodo estivo sverseranno in mare, in quanto a mio modesto parere la vasca è sottostimata a fronte di un flusso turistico che nel periodo estivo supera le centomila presenze quotidiane.
Passiamo a Canneto dove in zona Unci in prossimità di un cantiere nautico andrà ad essere costruita una seconda vasca (sulla cui alta tecnologia un buon tecnico qualificato avrebbe molto da ridire) con le stesse caratteristiche di quella di marina lunga, anche questa di Canneto con condotta di troppo pieno che sverserà in mare ( sigh!!!,cosa probabile nel periodo estivo per i motivi che ho già scritto ), con notevole rischio di inquinamento per la bellissima baia di Canneto e cosa ancor più grave la condotta di troppo pieno và a correre parallela alla conduttura di adduzione del dissalatore, lascio immaginare cosa potrebbe succedere se la vasca andrebbe a sversare in mare….cosa si manderebbe nelle cisterne di tutti gli eoliani? Se 1 + 1 fa due…si fa presto ad immaginare.
Adesso dico a tutti i Liparesi, nn vi sembra l’ora di svegliarvi un pochino ed andare a vedere cosa a vostra insaputa viene fatto? Non vi sembra l’ora di essere un po’ più partecipi delle problematiche del vostro paese? Non vi sembra l’ora di partecipare attivamente alla discussione delle scelte che spesso ci vengono propinate dall’alto senza tener conto di chi ci vive in queste isole? Cari amici Eoliani svegliamoci una buona volta togliamoci di dosso questa cappa che ci è stata calata e se è il caso non permettiamo a nessuno di fare delle scelte senza che la popolazione ne venga informata, non permettiamo a nessuno di dirci cosa fare in casa nostra. AUGURI LIPARI .
Ricordo ai liparesi tutti che lunedì 17/01/2011 alle ore 17 si svolgerà a Canneto presso la sala parrocchiale una seduta del consiglio comunale sulla problematica depuratore, problematica verso cui il consiglio comunale si è già espresso contrario.-
Lucio Raffaele
Di tutto un po (aggiornamento)
Mercoledì nuova riunione del consiglio comunale di Lipari - Una nuova riunione del consiglio comunale di Lipari ( lunedi' alle 17 nella sala parrocchiale di Canneto vi sarà quella sul depuratore) è stata convocata dal presidente Pino Longo. Si terrà mercoledi' alle 10 al comune di piazza Mazzini.
Cinquantacinque gli argomentiall'ordine del giorno. Tra questi: il riconosicmento del corpo musicale bandistico "Città di Lipari" come gruppo di musica popolare e amatoriale di interesse comunale. Identico riconoscimento per la banda "San Bartolomeo" , la "Compagnia Popolare Liparense" e i "Cantori Popolari delle isole Eolie".
Volley femminile in trasferta- Trascorse le festività riprende domenica il campionato di seconda divisione femminile. Domani le ragazze del Club Meligunis saranno impegnate a Barcellona alle ore 11 contro il Mivida Volley
Gli incontri della Lipari porto- Proseguono gli incontri della Lipari porto sul territorio isolano per presentare il progetto di riqualificazione portuale. Quest'oggi vi è stato l'incontro con tecnici e professionisti eoliani
Cinquantacinque gli argomentiall'ordine del giorno. Tra questi: il riconosicmento del corpo musicale bandistico "Città di Lipari" come gruppo di musica popolare e amatoriale di interesse comunale. Identico riconoscimento per la banda "San Bartolomeo" , la "Compagnia Popolare Liparense" e i "Cantori Popolari delle isole Eolie".
Volley femminile in trasferta- Trascorse le festività riprende domenica il campionato di seconda divisione femminile. Domani le ragazze del Club Meligunis saranno impegnate a Barcellona alle ore 11 contro il Mivida Volley
Gli incontri della Lipari porto- Proseguono gli incontri della Lipari porto sul territorio isolano per presentare il progetto di riqualificazione portuale. Quest'oggi vi è stato l'incontro con tecnici e professionisti eoliani
Il Ristorante Filippino di Lipari con Lucio e Antonio Bernardi alla di cena di gala Chef & Chefs, la Cucina di Charme e Relax - Milano "Sophia's Restaurant "
Apprendiamo che il Ristorante "Filippino" di Lipari è stato invitato, con la partecipazione dello Chef Lucio Bernardi, alla cena di gala Chef & Chefs, la Cucina di Charme e Relax - Milano "Sophia's Restaurant " di Corso Sempione n. 91.
La serata rappresenta un evento di alta enogastronomia e verrà realizzata attraverso la collaborazione di 28 grandi Chef provenienti da diverse regioni dd'Italia.
Alla serata partecipano:
Alberto Massucco - Restaurant Relais - San Francesco al Campo (TO)
Stefano Masanti - Ristorante Il Cantinone - Madesimo (SO)
Mattias Peri - Chalet Mattias - Livigno (SO)
Maurizio Gnocchi - Ristorante La Cinzianella - Corgeno (VA)
Otello Moser - Sophia's Restaurant - Milano
Stefano Perini - Ristorante L'Uliveto - Sale Marasino - Lago d'Iseo (BS)
Massimo Spigaroli - Antica Corte Pallavicina - Polesine Parmense (PR)
Andrea Incerti Vezzani - Ristorante Ca' Matilde - Rubbianino (RE)
Roberto Rossi - Ristorante Locanda del Feudo - Castelvetro (MO)
Filippo Baldassarri - Ristorante Le Volte - Loiano (BO)
Paolo Teverini - Ristorante "Paolo Teverini" - Bagno di Romagna (FC)
Paolo e Luca Raschi - Ristorante Guido - Miramare di Rimini (RN)
Marco Pernati - Ristorante Manuelina - Recco (GE)
Vladimiro Ghio - Ristorante Olimpo - Sestri Levante (GE)
Abramo Prandi - Ristorante dei Poeti - Portovenere (SP)
Ercole Lega - Ristorante Locanda Senio - Palazzuolo sul Senio (FI)
Daniele Moncini - Ristorante Villa de' Fiori - Pistoia
Marco Comitale - Ristorante La Cambusa - Porto S. Stefano - Argentario (GR)
Carlo Grimaldi - Ristorante Fiorfiore - Todi (PG)
Augusto Melappioni - Ristorante Merlin Cocai - Sirolo (AN)
Vittorio Labriola e Venturino Terenzi - Ristorante Sanìo - Silvi Marina (TE)
Roberto Del Duce - Ristorante Alle Tamerici - Marina di Palo (RM)
Lucio e Antonio Bernardi - Ristorante Filippino - Isola di Lipari (ME)
Alberto ed Andrea Rizzo - Osteria dei Vespri - Palermo
Pietro D'Agostino - Ristorante La Capinera - Taormina (ME)
Vincenzo Candiano - Locanda Don Serafino - Ragusa Ibla
Claudio Ruta - Ristorante La Fenice - Ragusa
Pino Cuttaia - Ristorante La Madia - Licata (AG)
Alla serata parteciperanno anche i più importanti giornalisti del mondo dell'enogastronomia Italiana.
Il menù sarà il seguente:
Welcome drink
Varietà di assaggi preparati dai nostri Chef
Antipasto
Carpione di fagiano
Prima portata
Risotto Taleggio e Pere
Pansotti alla salsa di noci
Seconda portata
Ghiotta di baccalà alla messinese con capperi di Salina e olive di Nocellara del Belice
Dessert
Muffin di pere al caramello, cremoso alla cannella, salsa al vin brulé
Cassatieddi ripieni di frutta secca, mosto cotto e gelatina al Malvasia
Piccola pasticceria
Caffè Panama Fuego 5 Estrellas
Torrefazione Lady Caffè - San Secondo Parmense (PR)
La presentazione dei vini sarà coordinata dai Sommelier di Chef & Chefs®:
Maurizio Gnocchi - Ristorante La Cinzianella - Corgeno (VA)
Andrea Rossi - Ristorante Locanda del Feudo - Castelvetro (MO)
Cesare Carbone - Ristorante Manuelina - Recco (GE)
Gaetano Palombella - Ristorante Ca' Matilde - Rubbianino di Quattrocastella (RE)
La serata rappresenta un evento di alta enogastronomia e verrà realizzata attraverso la collaborazione di 28 grandi Chef provenienti da diverse regioni dd'Italia.
Alla serata partecipano:
Alberto Massucco - Restaurant Relais - San Francesco al Campo (TO)
Stefano Masanti - Ristorante Il Cantinone - Madesimo (SO)
Mattias Peri - Chalet Mattias - Livigno (SO)
Maurizio Gnocchi - Ristorante La Cinzianella - Corgeno (VA)
Otello Moser - Sophia's Restaurant - Milano
Stefano Perini - Ristorante L'Uliveto - Sale Marasino - Lago d'Iseo (BS)
Massimo Spigaroli - Antica Corte Pallavicina - Polesine Parmense (PR)
Andrea Incerti Vezzani - Ristorante Ca' Matilde - Rubbianino (RE)
Roberto Rossi - Ristorante Locanda del Feudo - Castelvetro (MO)
Filippo Baldassarri - Ristorante Le Volte - Loiano (BO)
Paolo Teverini - Ristorante "Paolo Teverini" - Bagno di Romagna (FC)
Paolo e Luca Raschi - Ristorante Guido - Miramare di Rimini (RN)
Marco Pernati - Ristorante Manuelina - Recco (GE)
Vladimiro Ghio - Ristorante Olimpo - Sestri Levante (GE)
Abramo Prandi - Ristorante dei Poeti - Portovenere (SP)
Ercole Lega - Ristorante Locanda Senio - Palazzuolo sul Senio (FI)
Daniele Moncini - Ristorante Villa de' Fiori - Pistoia
Marco Comitale - Ristorante La Cambusa - Porto S. Stefano - Argentario (GR)
Carlo Grimaldi - Ristorante Fiorfiore - Todi (PG)
Augusto Melappioni - Ristorante Merlin Cocai - Sirolo (AN)
Vittorio Labriola e Venturino Terenzi - Ristorante Sanìo - Silvi Marina (TE)
Roberto Del Duce - Ristorante Alle Tamerici - Marina di Palo (RM)
Lucio e Antonio Bernardi - Ristorante Filippino - Isola di Lipari (ME)
Alberto ed Andrea Rizzo - Osteria dei Vespri - Palermo
Pietro D'Agostino - Ristorante La Capinera - Taormina (ME)
Vincenzo Candiano - Locanda Don Serafino - Ragusa Ibla
Claudio Ruta - Ristorante La Fenice - Ragusa
Pino Cuttaia - Ristorante La Madia - Licata (AG)
Alla serata parteciperanno anche i più importanti giornalisti del mondo dell'enogastronomia Italiana.
Il menù sarà il seguente:
Welcome drink
Varietà di assaggi preparati dai nostri Chef
Antipasto
Carpione di fagiano
Prima portata
Risotto Taleggio e Pere
Pansotti alla salsa di noci
Seconda portata
Ghiotta di baccalà alla messinese con capperi di Salina e olive di Nocellara del Belice
Dessert
Muffin di pere al caramello, cremoso alla cannella, salsa al vin brulé
Cassatieddi ripieni di frutta secca, mosto cotto e gelatina al Malvasia
Piccola pasticceria
Caffè Panama Fuego 5 Estrellas
Torrefazione Lady Caffè - San Secondo Parmense (PR)
La presentazione dei vini sarà coordinata dai Sommelier di Chef & Chefs®:
Maurizio Gnocchi - Ristorante La Cinzianella - Corgeno (VA)
Andrea Rossi - Ristorante Locanda del Feudo - Castelvetro (MO)
Cesare Carbone - Ristorante Manuelina - Recco (GE)
Gaetano Palombella - Ristorante Ca' Matilde - Rubbianino di Quattrocastella (RE)
Commissario Siremar bacchetta Bruno e Lo Schiavo. "Pensino a funzionalità dei porti"
(Peppe Paino) Meno disservizi con porti migliori. Lo scrive, in sintesi e in risposta alla recenti proteste dei sindaci di Lipari e Santa Marina Salina per l’immissione nella linea Milazzo –Eolie della nave veloce “Isola di Stromboli”, il commissario straordinario della Siremar, Giancarlo D’Andrea. Nel confermare “ l’idoneità tecnico-nautica della nave veloce allo svolgimento delle linee del settore eoliano anche nel periodo invernale il commissario della società di stato ha infatti evidenziato come “ la continuità del servizio della corrente stagione potrebbe senz’altro essere migliorata, più che da navi di differenti caratteristiche da strutture portuali più rispondenti”. Com’è noto (l’allarme ,del resto, è stato lanciato alla Regione e alla Protezione civile dallo stesso primo cittadino di Lipari, Mariano Bruno, alcuni giorni fa) il molo di Punta Scaliddi e parte della banchina del porto di Sottomonastero a Lipari, versano in condizioni drammatiche da mesi. Le strutture, che necessitano di urgenti interventi di consolidamento, possibilmente prima di Pasqua, sono interdette alle operazioni di ormeggio, a seguito delle verifiche tecniche post-terremoto del 16 agosto. Anche se il sisma c’entrerebbe in minima parte. A Santa Marina Salina, inoltre, i traghetti continuano ad attraccare in testata al molo , ancora danneggiato, dalle mareggiate degli anni passati. Il commissario D’Andrea ha aggiunto che il rientro della nave “Isola di Stromboli” sulle linee sociali Eolie-Milazzo e quello della motonave “Antonello da Messina” sulla Palermo-Ustica “ non è altro che il ripristino dei collegamenti, così come previsto dall’assetto del servizio dell’anno 2011 condiviso dagli stessi sindaci “ stante i vincoli posti dal bilancio statale” così come risulta dal verbale della conferenza di servizi tenutasi il 17 novembre 2009 all’Assessorato regionale ai trasporti. Intanto il direttore generale per il trasporto marittimo del Ministero, Enrico Maria Puija di fronte alla lamentele della Federalberghi delle Eolie su disservizi e mancanza di programmazione ha laconicamente risposto che “ sono in itinere le procedure di gara” per la privatizzazione di Siremar e che “le ultime disposizioni normative hanno prorogato la convenzione, a tutt’oggi vigente, fino all’espletamento della procedura competitiva”.
LIPARI, SVILUPPO&PORTUALITA’ di Aldo Natoli
La politica del bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto non è più percorribile, e con i tempi che corrono risalire dal fondo in cui stiamo precipitando sarà sempre più difficile . Oggi il Paese versa in uno stato di abbandono e di crescente degrado culturale e sociale. Vive senza regole e quelle poche che esistono non vengono rispettate, o peggio ancora, non vengono fatte rispettare. S’impone quindi una riflessione generale, dalle Istituzioni ai cittadini, perché tutti ci siamo abituati a “tirare la coperta”. A mio parere bisogna dettare delle regole ben precise che tutti devono rispettare e nel contempo ridisegnare un nuovo modello di sviluppo di vita sociale, culturale ed economico, tenendo presente che il binomio legalità e sviluppo sono inscindibili e che senza legalità non può esistere sviluppo. Oggi possiamo contare su dei giovani meravigliosi preparati ed istruiti che hanno bisogno soltanto di acquisire esperienza. Dobbiamo essere in grado di valutarli, di affiancarli, per preparare la futura classe politica. Bisogna premiare la meritocrazia e la professionalità. I posti di lavoro debbono essere occupati dai più meritevoli e bisogna smetterla di far entrare dalla finestra chi esce dalla porta, con incarichi particolari, o con l’assunzione di figli e nipoti.
L’illusione di un facile benessere derivante dalla sempre più pressante domanda turistica ha incentivato nelle nostre isole lo sfruttamento di una sola risorsa economica con il conseguenziale abbandono di tutte le altre. Il crescere squilibrato dei vari settori ha causato un progressivo degrado dell’ambiente che oggi rischia di provocare una decadenza economica, sociale e demografica con lo sgretolamento della coesione comunitaria della nostra gente e delle nostre tradizioni. Necessita un’immediata inversione degli indirizzi con un programma che ci consenta di costruire un’economia integrata dove allo sviluppo calibrato del settore turistico, che risulta quello più importante, si associ quello coordinato di tutte le risorse.
Una risorsa da integrare a quella turistica è senz’altro quella del mare. La civiltà eoliana fin dalle sue origini si è sempre presentata come una civiltà marinara. Ed è risaputo che la ricchezza di un’isola arriva dal mare: la porta principale dalla quale passa ed affluisce il benessere delle popolazioni isolane. E’ una realtà che non può e non deve sfuggirci se abbiamo a cuore le sorti di una comunità che si ravvisa sul mare e trova in esso il vero polmone della sua esistenza.
Per uscire dal circolo chiuso che soffoca gli operatori turistici, in particolare, e tutta la gamma di lavori che ruotano attorno ad essi abbiamo bisogno di portare avanti un discorso nuovo che, al di là delle solite sterili iniziative, ci conduca ad una visione più realistica ad affrontare il problema con la massima decisione poiché da esso nasce e si sviluppa l’avvenire, il progresso sociale ed economico della nostra gente. Bisogna programmare con risolutezza tutta una serie di iniziative valide a trasformare le risorse del mare che risultano essere di vitale importanza e di sostegno allo stesso sviluppo turistico. Parlando delle attività del mare mi riferisco alle opere portuali, ai servizi marittimi, alla pesca. Quest’ultima se ben articolata, potrebbe essere, dopo quella turistica, la più importante risorsa. Servizi marittimi e progresso socio-economico non possono disgiungersi ma, necessariamente, si caratterizzano e s’identificano in modo da risultare una componente vitale per l’avvenire dell’arcipelago. Il passato ci insegna che le migliori ricchezze si sono avute in quelle isole situate lungo tali rotte solcate da galeoni e legni mercantili, i cui porti hanno dato sbocco a traffici enormi. Non solo, ma i continui scambi commerciali e culturali ne facevano gli avamposti delle civiltà continentali e le potenze più temute, specie nel Mediterraneo.
La comunità eoliana ha sempre sofferto la mancanza o la discontinuità di questi contatti e non ha potuto sfruttare il mare che, con le sue infinite bellezze e la poesia che da esso si sprigiona, è una delle note più irresistibili dell’anima isolana incline per natura all’amore per tutto ciò che la circonda. Ma è ovvio che la regolarizzazione, o addirittura trasformazione, dei servizi marittimi potrà avvenire solo con approdi sicuri e sufficienti, e quindi con la riqualificazione del Porto di Lipari del quale in questi giorni si parla animatamente.
Ritengo che la costruzione di questa struttura portuale, necessaria per garantire i servizi marittimi e sviluppare la diportistica, debba rientrare in un quadro di pianificazione territoriale e di conservazione dell’ambiente in rapporto alle trasformazioni artificiali. Ian Mc Harg nel suo libro “Design with nature” dice che l’uomo dovrebbe disegnare e costruire, formare i propri “envirements”, o condizioni ambientali, solo con la natura. La natura è una costruzione perfetta, cercare di cambiarla o modificarla significa distruggere un’organizzazione, un sistema e pagarne le conseguenze. Riferendoci sempre alla situazione eoliana il futuro disegno dell’ambiente dovrà partire da una forma di gestione del territorio che tenga conto dei vantaggi e dei valori offerti da una determinata scelta e, nello stesso tempo, degli inconvenienti che si verificheranno nel tempo a causa della stessa decisione. La scelta dovrà essere esaminata nel contesto in cui essa verrà ad inserirsi; occorre cioè conoscere il territorio eoliano, lo spazio fisico, l’ambiente particolare in tutti i suoi valori storici, paesistici e socio-economici per arrivare alla soluzione finale. La morfologia delle isole, la loro posizione geografica, la loro estensione, la loro “non importanza economica” all’interno di un discorso generale, sono tutti elementi che possono facilitare la conservazione di queste bellezze, e ci sembra ne valga la pena. Ma non è detto: la vera sorte la decreteranno gli uomini con le loro implicite scelte di qualsiasi ordine, anche se saranno favoriti in questo dal giuoco politico, ed anche pubblicitario.
Dunque per disegnare il Porto di Lipari occorre individuare una condizione necessaria per lo sviluppo economico dell’isola che deve tenere presente il coordinamento dello sviluppo nel rapporto paesaggio-inserimento umano. Bisogna trovare una correlazione tra l’inserimento umano e l’evoluzione delle caratteristiche dell’ambiente, correlazione capace di assicurare alla evoluzione totale del binomio, il mantenimento di base del paesaggio naturale. Una mancanza di controllo potrebbe far perdere all’isola quelle caratteristiche di genuinità che sono alla base della politica turistica delle isole, e nello stesso tempo, concorrerebbero a creare uno squilibrio nel tessuto sociale. Quindi un porto a misura d’isola. Un porto sicuro che non debba far perdere l’identità all’isola. Un porto che si raffronti con i vantaggi e gli svantaggi che ne derivano all’economia dell’isola. A me pare che la progettazione che ci è stata proposta, anche se ancora in fase di definizione, non risponda minimamente a quanto ribadito, e che sia sovradimensionata rispetto alle reali esigenze di sviluppo dell’isola. Personalmente ritengo, facendo proprio lo “Studio delle rade di particolare interesse delle Isole Eolie” redatto dallo Studio Volta di Savona per conto del Comune di Lipari, che l’isola ha bisogno di un adeguato porto peschereccio a Marina Corta, di un porto commerciale a Sottomonastero, di un porto turistico da collocare a Bagnamare o Unci e di un porto rifugio a Pignataro. Strutture che debbono essere compatibili con l’ambiente marinaro delle varie località. E, l’evidenza dei costi e ricavi deve riguardare la popolazione e non la società privata.
L’esigenza di creare bar, ristoranti, boutique, strutture ricettive, piscine, centro massaggi e piazze per l’intrattenimento non esiste dal momento che la zona dispone di tutte queste attività, e che ha già sopportato un rilevante carico urbanistico per consentire la costruzione di strutture ricettive che possono offrire all’ospite ogni tipo di comfort. Ulteriore cementificazione non trova alcuna logica applicazione tenuto anche conto che siamo all’interno della fascia dei 150 mt. dal mare ed in presenza di un nuovo strumento di pianificazione territoriale: il P.R.G.
Debbo ricordare a tale proposito un intervento dell’economista, Prof. Mario Centurrino, oggi Assessore Regionale, che affermava che la spesa turistica ha un effetto moltiplicatore, su un determinato territorio, solo se i turisti acquistano beni o servizi prodotti in quel territorio. Altra iniziativa che a parere del sottoscritto avrebbe un effetto negativo per il settore turistico è l’applicazione di un balzello a tutti i cittadini del Mondo che vogliono recarsi a Lipari utilizzando i mezzi di linea, naturalmente oltre il ticket dovuto al Comune. Questo ci riporta alla memoria la famosa “eccedenza” che era una tangente applicata dalla “Navisarma” quando la gestione dei servizi marittimi passò dall’ambito eoliano ad interessi estranei e perdendo il fascino della sua funzione. Naturalmente per una più attenta valutazione dell’infrastruttura portuale occorre disporre di maggiori informazioni e documenti: l’ubicazione dell’antico porto sommerso; il business-plan relativo alla gestione del porto ed al rientro economico; la reale durata della convenzione,50 anni o più; l’eventale ricorso a finanziamenti regionali; come il Comune intende far fronte agli aumenti di capitale già preannunciati dall’Amministratore delegato Condotte d’Acqua.
Non è condivisibile l’affermazione del Primo Cittadino, che pur in presenza di pareri contrari sulla realizzazione della messa in sicurezza del molo di Sottomonastero da parte di esperti locali, piloti, comandanti di navi ed aliscafi e pescatori, e del mare che inesorabilmente ha già invaso i fabbricati della via Tenente Mariano Amendola, sostiene che l’Amministrazione deve necessariamente accettare quanto deciso dal Genio Civile delle Opere Marittime di Palermo.
Non è vero che il Comune non può e non deve effettuare alcun controllo, trattandosi di lavori sorvegliati e condotti dal Genio Civile Opere Marittime. Perché è bastato l’intervento dell’allora Vice Sindaco Renato De Pasquale ad evitare che a Pignataro si ripetesse l’errore di Marina Corta, con l’improvvisa apparizione di una variante concertata tra la ditta appaltatrice ed il Genio Civile, sconosciuta al Comune. Ma l’intervento immediato fu perché piloti, e pescatori, intravedendo l’errata proiezione del prolungamento del molo sollecitarono l’Amministrazione a prendere una decisa posizione contro l’esecuzione dei lavori. Purtroppo vi è una certa mentalità e costume da parte degli Enti Pubblici ed Imprenditori privati nel campo marittimo che li porta a trascurare l’apporto, anche a livello consultivo, che possono fornire gli esponenti tecnici ed i pratici interessati. Difficilmente avremmo assistito all’errore della costruzione di quella diga di prolungamento del molo di Marina Corta che ha stretto lo spazio e interrato il porticciolo, se si fosse adottato il sistema accennato. Ritengo che sia un preciso dovere dell’Amministrazione, attraverso i propri tecnici, sorvegliare tutto ciò che viene a modificare una data situazione di fatto al fine di migliorarla e renderla utile alla collettività. Ricordo che in un intervento fatto nella seduta del Consiglio Comunale del 26 gennaio del 1976 dal compianto mio fratello, Pino Natoli, pilota del Porto di Lipari, entrambi Consiglieri Comunali, presente anche il progettista del megaporto perchè Assessore comunale, ha affermato che “senza la costruzione di una diga foranea in prosecuzione di Punta Scaliddi, nessuna garanzia si avrà sulla agibilità dello specchio d’acqua di Sottomonastero in casi di tempi del 1° quadrante”. Non mi sembra che il progetto del megaporto e quello della messa in sicurezza di Sottomonastero prevedono tale realizzazione. Ma tornando al tema più generale che riguarda lo sviluppo da assegnare alle Eolie mi sembra ovvio che la strada tracciata è quella della risorsa turismo, ma di sviluppo integrato. Il turismo va visto come superobbiettivo, cui vanno finalizzate politiche di settore, da quello dell’agricoltura, a quello dei trasporti, da quelli del mare, alla valorizzazione dell’ambiente ed alla ricerca scientifica. Le Isole Eolie costituiscono una singolarità geologica – ha scritto Madaleine Cavalier “un vero museo vivente della vulcanologia”. Un museo nel quale quasi tutti i fenomeni vulcanici sono dimostrati. Ma bisogna subito invertire la “rotta” per usare un termine marinaro, operando delle scelte ben precise. La politica del tutto ed il contrario di tutto non giova più a nessuno, se vogliamo salvare l’economia del Paese.
Oggi si stanno affermando velocissimamente nuovi stili di vita in un mondo che cambia con altrettanta velocità. Quindi nuove forme di domanda del prodotto turistico stanno prendendo forma, creando nuove opportunità e coinvolgendo protagonisti che fino ad oggi erano esclusi dal mercato.
L’industria del turismo è oggi “organizzazione del territorio”
L’illusione di un facile benessere derivante dalla sempre più pressante domanda turistica ha incentivato nelle nostre isole lo sfruttamento di una sola risorsa economica con il conseguenziale abbandono di tutte le altre. Il crescere squilibrato dei vari settori ha causato un progressivo degrado dell’ambiente che oggi rischia di provocare una decadenza economica, sociale e demografica con lo sgretolamento della coesione comunitaria della nostra gente e delle nostre tradizioni. Necessita un’immediata inversione degli indirizzi con un programma che ci consenta di costruire un’economia integrata dove allo sviluppo calibrato del settore turistico, che risulta quello più importante, si associ quello coordinato di tutte le risorse.
Una risorsa da integrare a quella turistica è senz’altro quella del mare. La civiltà eoliana fin dalle sue origini si è sempre presentata come una civiltà marinara. Ed è risaputo che la ricchezza di un’isola arriva dal mare: la porta principale dalla quale passa ed affluisce il benessere delle popolazioni isolane. E’ una realtà che non può e non deve sfuggirci se abbiamo a cuore le sorti di una comunità che si ravvisa sul mare e trova in esso il vero polmone della sua esistenza.
Per uscire dal circolo chiuso che soffoca gli operatori turistici, in particolare, e tutta la gamma di lavori che ruotano attorno ad essi abbiamo bisogno di portare avanti un discorso nuovo che, al di là delle solite sterili iniziative, ci conduca ad una visione più realistica ad affrontare il problema con la massima decisione poiché da esso nasce e si sviluppa l’avvenire, il progresso sociale ed economico della nostra gente. Bisogna programmare con risolutezza tutta una serie di iniziative valide a trasformare le risorse del mare che risultano essere di vitale importanza e di sostegno allo stesso sviluppo turistico. Parlando delle attività del mare mi riferisco alle opere portuali, ai servizi marittimi, alla pesca. Quest’ultima se ben articolata, potrebbe essere, dopo quella turistica, la più importante risorsa. Servizi marittimi e progresso socio-economico non possono disgiungersi ma, necessariamente, si caratterizzano e s’identificano in modo da risultare una componente vitale per l’avvenire dell’arcipelago. Il passato ci insegna che le migliori ricchezze si sono avute in quelle isole situate lungo tali rotte solcate da galeoni e legni mercantili, i cui porti hanno dato sbocco a traffici enormi. Non solo, ma i continui scambi commerciali e culturali ne facevano gli avamposti delle civiltà continentali e le potenze più temute, specie nel Mediterraneo.
La comunità eoliana ha sempre sofferto la mancanza o la discontinuità di questi contatti e non ha potuto sfruttare il mare che, con le sue infinite bellezze e la poesia che da esso si sprigiona, è una delle note più irresistibili dell’anima isolana incline per natura all’amore per tutto ciò che la circonda. Ma è ovvio che la regolarizzazione, o addirittura trasformazione, dei servizi marittimi potrà avvenire solo con approdi sicuri e sufficienti, e quindi con la riqualificazione del Porto di Lipari del quale in questi giorni si parla animatamente.
Ritengo che la costruzione di questa struttura portuale, necessaria per garantire i servizi marittimi e sviluppare la diportistica, debba rientrare in un quadro di pianificazione territoriale e di conservazione dell’ambiente in rapporto alle trasformazioni artificiali. Ian Mc Harg nel suo libro “Design with nature” dice che l’uomo dovrebbe disegnare e costruire, formare i propri “envirements”, o condizioni ambientali, solo con la natura. La natura è una costruzione perfetta, cercare di cambiarla o modificarla significa distruggere un’organizzazione, un sistema e pagarne le conseguenze. Riferendoci sempre alla situazione eoliana il futuro disegno dell’ambiente dovrà partire da una forma di gestione del territorio che tenga conto dei vantaggi e dei valori offerti da una determinata scelta e, nello stesso tempo, degli inconvenienti che si verificheranno nel tempo a causa della stessa decisione. La scelta dovrà essere esaminata nel contesto in cui essa verrà ad inserirsi; occorre cioè conoscere il territorio eoliano, lo spazio fisico, l’ambiente particolare in tutti i suoi valori storici, paesistici e socio-economici per arrivare alla soluzione finale. La morfologia delle isole, la loro posizione geografica, la loro estensione, la loro “non importanza economica” all’interno di un discorso generale, sono tutti elementi che possono facilitare la conservazione di queste bellezze, e ci sembra ne valga la pena. Ma non è detto: la vera sorte la decreteranno gli uomini con le loro implicite scelte di qualsiasi ordine, anche se saranno favoriti in questo dal giuoco politico, ed anche pubblicitario.
Dunque per disegnare il Porto di Lipari occorre individuare una condizione necessaria per lo sviluppo economico dell’isola che deve tenere presente il coordinamento dello sviluppo nel rapporto paesaggio-inserimento umano. Bisogna trovare una correlazione tra l’inserimento umano e l’evoluzione delle caratteristiche dell’ambiente, correlazione capace di assicurare alla evoluzione totale del binomio, il mantenimento di base del paesaggio naturale. Una mancanza di controllo potrebbe far perdere all’isola quelle caratteristiche di genuinità che sono alla base della politica turistica delle isole, e nello stesso tempo, concorrerebbero a creare uno squilibrio nel tessuto sociale. Quindi un porto a misura d’isola. Un porto sicuro che non debba far perdere l’identità all’isola. Un porto che si raffronti con i vantaggi e gli svantaggi che ne derivano all’economia dell’isola. A me pare che la progettazione che ci è stata proposta, anche se ancora in fase di definizione, non risponda minimamente a quanto ribadito, e che sia sovradimensionata rispetto alle reali esigenze di sviluppo dell’isola. Personalmente ritengo, facendo proprio lo “Studio delle rade di particolare interesse delle Isole Eolie” redatto dallo Studio Volta di Savona per conto del Comune di Lipari, che l’isola ha bisogno di un adeguato porto peschereccio a Marina Corta, di un porto commerciale a Sottomonastero, di un porto turistico da collocare a Bagnamare o Unci e di un porto rifugio a Pignataro. Strutture che debbono essere compatibili con l’ambiente marinaro delle varie località. E, l’evidenza dei costi e ricavi deve riguardare la popolazione e non la società privata.
L’esigenza di creare bar, ristoranti, boutique, strutture ricettive, piscine, centro massaggi e piazze per l’intrattenimento non esiste dal momento che la zona dispone di tutte queste attività, e che ha già sopportato un rilevante carico urbanistico per consentire la costruzione di strutture ricettive che possono offrire all’ospite ogni tipo di comfort. Ulteriore cementificazione non trova alcuna logica applicazione tenuto anche conto che siamo all’interno della fascia dei 150 mt. dal mare ed in presenza di un nuovo strumento di pianificazione territoriale: il P.R.G.
Debbo ricordare a tale proposito un intervento dell’economista, Prof. Mario Centurrino, oggi Assessore Regionale, che affermava che la spesa turistica ha un effetto moltiplicatore, su un determinato territorio, solo se i turisti acquistano beni o servizi prodotti in quel territorio. Altra iniziativa che a parere del sottoscritto avrebbe un effetto negativo per il settore turistico è l’applicazione di un balzello a tutti i cittadini del Mondo che vogliono recarsi a Lipari utilizzando i mezzi di linea, naturalmente oltre il ticket dovuto al Comune. Questo ci riporta alla memoria la famosa “eccedenza” che era una tangente applicata dalla “Navisarma” quando la gestione dei servizi marittimi passò dall’ambito eoliano ad interessi estranei e perdendo il fascino della sua funzione. Naturalmente per una più attenta valutazione dell’infrastruttura portuale occorre disporre di maggiori informazioni e documenti: l’ubicazione dell’antico porto sommerso; il business-plan relativo alla gestione del porto ed al rientro economico; la reale durata della convenzione,50 anni o più; l’eventale ricorso a finanziamenti regionali; come il Comune intende far fronte agli aumenti di capitale già preannunciati dall’Amministratore delegato Condotte d’Acqua.
Non è condivisibile l’affermazione del Primo Cittadino, che pur in presenza di pareri contrari sulla realizzazione della messa in sicurezza del molo di Sottomonastero da parte di esperti locali, piloti, comandanti di navi ed aliscafi e pescatori, e del mare che inesorabilmente ha già invaso i fabbricati della via Tenente Mariano Amendola, sostiene che l’Amministrazione deve necessariamente accettare quanto deciso dal Genio Civile delle Opere Marittime di Palermo.
Non è vero che il Comune non può e non deve effettuare alcun controllo, trattandosi di lavori sorvegliati e condotti dal Genio Civile Opere Marittime. Perché è bastato l’intervento dell’allora Vice Sindaco Renato De Pasquale ad evitare che a Pignataro si ripetesse l’errore di Marina Corta, con l’improvvisa apparizione di una variante concertata tra la ditta appaltatrice ed il Genio Civile, sconosciuta al Comune. Ma l’intervento immediato fu perché piloti, e pescatori, intravedendo l’errata proiezione del prolungamento del molo sollecitarono l’Amministrazione a prendere una decisa posizione contro l’esecuzione dei lavori. Purtroppo vi è una certa mentalità e costume da parte degli Enti Pubblici ed Imprenditori privati nel campo marittimo che li porta a trascurare l’apporto, anche a livello consultivo, che possono fornire gli esponenti tecnici ed i pratici interessati. Difficilmente avremmo assistito all’errore della costruzione di quella diga di prolungamento del molo di Marina Corta che ha stretto lo spazio e interrato il porticciolo, se si fosse adottato il sistema accennato. Ritengo che sia un preciso dovere dell’Amministrazione, attraverso i propri tecnici, sorvegliare tutto ciò che viene a modificare una data situazione di fatto al fine di migliorarla e renderla utile alla collettività. Ricordo che in un intervento fatto nella seduta del Consiglio Comunale del 26 gennaio del 1976 dal compianto mio fratello, Pino Natoli, pilota del Porto di Lipari, entrambi Consiglieri Comunali, presente anche il progettista del megaporto perchè Assessore comunale, ha affermato che “senza la costruzione di una diga foranea in prosecuzione di Punta Scaliddi, nessuna garanzia si avrà sulla agibilità dello specchio d’acqua di Sottomonastero in casi di tempi del 1° quadrante”. Non mi sembra che il progetto del megaporto e quello della messa in sicurezza di Sottomonastero prevedono tale realizzazione. Ma tornando al tema più generale che riguarda lo sviluppo da assegnare alle Eolie mi sembra ovvio che la strada tracciata è quella della risorsa turismo, ma di sviluppo integrato. Il turismo va visto come superobbiettivo, cui vanno finalizzate politiche di settore, da quello dell’agricoltura, a quello dei trasporti, da quelli del mare, alla valorizzazione dell’ambiente ed alla ricerca scientifica. Le Isole Eolie costituiscono una singolarità geologica – ha scritto Madaleine Cavalier “un vero museo vivente della vulcanologia”. Un museo nel quale quasi tutti i fenomeni vulcanici sono dimostrati. Ma bisogna subito invertire la “rotta” per usare un termine marinaro, operando delle scelte ben precise. La politica del tutto ed il contrario di tutto non giova più a nessuno, se vogliamo salvare l’economia del Paese.
Oggi si stanno affermando velocissimamente nuovi stili di vita in un mondo che cambia con altrettanta velocità. Quindi nuove forme di domanda del prodotto turistico stanno prendendo forma, creando nuove opportunità e coinvolgendo protagonisti che fino ad oggi erano esclusi dal mercato.
L’industria del turismo è oggi “organizzazione del territorio”
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