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martedì 18 gennaio 2011

Depuratore a Canneto Dentro. Il consiglio dice no, propone una "revisione" e prevede anche il ricorso al TAR

No al depuratore a Canneto Dentro, l'invito al commissario Pelaggi a "rivedere" la sua decisione attraverso il reale coinvolgimento del consiglio comunale di Lipari, la conseguente sospensione dell'iter in corso, la dichiarazione della cessazione dello stato d'emergenza idrica restituendo al comune le proprie competenze in materia con il mantenimento e la gestione degli appositi fondi, un eventuale ricorso al TAR.
Questo quanto deliberato ieri sera all'unanimità dei presenti (complessivamente 14 tra maggioranza, opposizione e indipendenti), intorno alle 23, dai consiglieri comunali riunitisi a Canneto nella sala parrocchiale. Prima della votazione ha lasciato l'aula il consigliere Gesuele Fonti (Il Faro) in quanto non ha condiviso la richiesta della cessazione dello stato d'emergenza idrica.
In poche parole è passato il documento (mozione) predisposto dal presidente del consiglio Pino Longo integrato dalle proposte dei consiglieri di minoranza. Tra queste, per l'appunto,  la questione dell'emergenza idrica e l'eventuale ricorso al TAR se il commissario decidesse di andare avanti su questa strada. Il mantenimento e la gestione dei fondi da parte dell'ente comune è stato proposto dal consigliere indipendente Francesco Megna (Il Faro)
Adesso bisognerà capire cosa accadrà realmente. Principalmente se la struttura commissariale terrà conto della decisione del consiglio comunale che, ricordiamolo, il sindaco Bruno ieri, prima della votazione e dell'integrazione al documento Longo, aveva annunciato di volere portare nelle sedi preposte (vedi intervista ed intervento pubblicate ieri)
Certo è che l'integrazione qualche "problema" all'amministrazione lo pone di certo e stamani non sono escluse "lavate di capo" ,per non dire altro.
In conclusione una considerazione sulla presenza della popolazione. Decisamente deludente se si considera che erano presenti non più di un centinaio di persone e che questa problematica tocca, invece, un numero ben più consistente di soggetti.

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