Inoltriamo questo comunicato a seguito degli
approfondimenti da Noi effettuati in merito alla raccolta delle firme per la
proposta di referendum con oggetto l’abrogazione parziale della legge per le
indennità dei Parlamentari attualmente in corso.
Qualche giorno fa diverse persone ci hanno segnalato che
non era più possibile firmare poiché l’unico foglio disponibile risultava
completo.
Proviamo dunque a contattare il Comitato promotore del
Referendum per capire come avere altri
moduli per la raccolta delle firme. Non avendo ricevuto alcuna risposta
cerchiamo su internet il sito e leggiamo il seguente comunicato:
" UNIONE POPOLARE... invita, cortesemente, i municipi
e tutti gli altri i referenti territoriali, a non inoltrarci ulteriori
richieste di altri moduli, in quando la scadenza ravvicinata della campagna
referendaria, ci spingerebbe oltre il tempo massimo previsto dalla legge."
Inoltre informano che proseguiranno la raccolta firme dopo
la pausa estiva. Andiamo allora a curiosare sulle pagine facebook dedicate che
vi invitiamo a visitare
Cominciamo a leggere e scopriamo che anche altri comuni hanno ricevuto
un solo modulo per le firme ( alcuni non hanno ricevuto nulla).
Leggendo inoltre i commenti di molti utenti sembrerebbe che la proposta
di referendum possa essere invalidata in
quanto le firme raccolte per legge non possono essere depositate nell'anno
precedente allo scioglimento delle Camere e nei sei mesi successivi.
A tal proposito vorremmo rendervi partecipi dei nostri approfondimenti
in merito alle normative che regolano i referendum e chiaramente saranno ben
accetti ulteriori osservazioni o integrazioni di chiunque possa fugare i dubbi
che andiamo ad esporre.
Procediamo con ordine.
La costituzione sancisce il diritto al referendum popolare con
l'articolo 75, ovvero quando
lo richiedono 500.000 elettori o 5
consiglieri regionali.
La legge di riferimento per
i referendum popolari è la legge n° 352 del 25 Maggio 1970 la quale
all’articolo 28 dice che il deposito presso la cancelleria della Corte
di cassazione di tutti i fogli contenenti le firme e dei certificati elettorali
dei sottoscrittori deve essere effettuato entro
tre mesi dalla data del timbro
apposto sui fogli salvo il disposto dell’articolo 31.
L’articolo 31 della stessa legge dice che :
“ Non può essere depositata richiesta di
referendum nell'anno anteriore alla scadenza di una delle due Camere e
nei sei mesi successivi alla data di convocazione dei comizi elettorali per
l'elezione di una delle Camere medesime.”
ReferendumLa domanda a questo punto è:
Se il deposito delle firme presso la Corte di Cassazione deve
avvenire entro tre mesi, cioè ad Agosto
2012, come può ritenersi valida la raccolta in corso sapendo che le elezioni
per la formazione del nuovo Parlamento Italiano si terranno nel Maggio 2013? Come
mai il Comitato promotore ha trascurato questo aspetto?
Cerchiamo di capire chi sono i Promotori.
Troviamo un Movimento che nasce il 7 Ottobre 2010 a Roma, ma si chiama UP
UDC, come si può vedere al seguente link
Il
simbolo del Comitato promotore è identico a quello dell' UP UDC, con in meno la scritta UDC.
Pensiamo, saranno due Movimenti differenti?
Forse, ma
la segretaria Nazionale del Movimento UP UDC è proprio la Dott.ssa Maria di
Prato ( ex militante DC e UDC fino al 2010 ) promotrice del referendum.
Indipendentemente dai trascorsi politici di chi ha proposto il
referendum quello che ci sta a cuore è capire la validità della raccolta. Alle
numerose richieste di chiarimento da parte degli iscritti alla pagina facebook la Di Prato, dopo circa 3
giorni di latitanza, risponde che
pubblicherà un video nel quale spiegherà giuridicamente, dopo avere
interpellato la Cassazione, il perchè la raccolta è valida.
Bene, il video è stato
pubblicato . In sintesi le risposte:
ñ
Il Referendum è valido perchè stanno raccogliendo
le firme anche altri “ movimenti importanti capeggiati da figure importanti” (
Comitato del sole e IDV sono i riferimenti ma c'è da dire che hanno già sospeso
la raccolta e vi invitiamo a leggere questo http://www.qelsi.it/2012/di-pietro-verso-lennesimo-referendum-truffa-sui-rimborsi-elettorali-non-caschiamoci/ )
ñ
La legge che regola il Referendum è LACUNOSA ed è
stata oggetto di numerose sentenze.
( nello specifico la legge parla di anno solare non di 365 giorni
quindi secondo le due sentenze di Cassazione citate dalla Di Prato sarebbe
possibile depositare le firme il primo gennaio 2013 per essere valide ( questo
giustificherebbe la raccolta di Ottobre ma non questa che deve essere
depositata ad Agosto 2012 )
ñ
A supportare questa tesi dovrebbe essere
pubblicato l'intervento di un luminare costituzionalista Prof. Guzzetta ( ancora
attendiamo ma nel frattempo siamo andati a curiosare http://www.ilgiornale.it/news/referendum-nel-2009-consulta-boccia-ricorso-comitato.html
ñ
Per non incappare nell'errore e per non precludere
alcuna possibilità le firme verranno raccolte anche ad Ottobre ( poiché le
firme non sono cumulabili quella di Ottobre sarà una nuova raccolta, quindi
perchè non ammettere l'errore e parlare chiaro alle persone che sconfortate non
andrebbero a firmare una seconda volta e soprattutto, se già sappiamo che la
legge non lo consente, perchè affidarci a una sentenza della Cassazione quando
ci sono altre sentenze che dicono il contrario? )
Un ' ultima curiosità: forse non tutti sanno che con la legge 157 del
1999, oltre a venire reintrodotto il finanziamento pubblico ai partiti ( quello
abrogato nel 1993 dal 90,3 % dei
cittadini italiani con un referendum ) è stato creato un fondo per i rimborsi
elettorali ai promotori del referendum come specifica il comma 4 della stessa
legge:
“In caso di richiesta di uno o
più referendum, effettuata ai sensi dell’articolo
75 della Costituzione e dichiarata ammissibile dalla Corte
costituzionale, è attribuito ai comitati promotori un rimborso pari alla
somma risultante dalla moltiplicazione di un euro per ogni firma valida
fino alla concorrenza della cifra minima necessaria per la validità della
richiesta e fino ad un limite massimo pari complessivamente a euro 2.582.285
annui, a condizione che la consultazione referendaria abbia raggiunto il quorum
di validità di partecipazione al voto...”
Dunque i comitati promotori di un referendum valido percepiranno un
rimborso di un euro a firma cioè minimo 500.000 euro. Secondo noi un Movimento
che propone un referendum per abrogare un indennità della Casta dovrebbe, per
ovvie ragioni di coerenza, rifiutare il rimborso.
A tal proposito la segretaria di UP Maria di Prato ha dichiarato che
hanno già stabilito che eventualmente decideranno in seguito a chi devolvere il
rimborso: ai più bisognosi.
Visto che al giorno d'oggi, la classe politica sembra aver smarrito il
concetto di bisognoso, non sarebbe stato meglio decidere a priori di rinunciare
al rimborso?
Visto che siamo stati i primi a sollecitare attenzione sulla tematica
dei referendum, ci sembra giusto condividere queste riflessioni affinchè ognuno
possa coscientemente decidere se è il caso di firmare oppure no.
Movimento 5 stelle Lipari