Ancora una volta, la Regione siciliana ottiene una pronuncia
favorevole dalla Corte Costituzionale sul federalismo fiscale ed un
riconoscimento delle prerogative dello Statuto Speciale.
Con la sentenza n. 178 depositata ieri, la Corte ha riconosciuto
l'illegittimita' costituzionale delle norme (art. 37, comma 1 secondo
periodo e 29, comma 1 lett. k) del decreto legislativo n.
118 del 2011 relative alle disposizioni in materia di armonizzazione
dei sistemi contabili in attuazione della legge sul Federalismo fiscale
(legge n. 42/2009).
In particolare, le norme impugnate prevedevano l'applicazione della
normativa in questione alle Regioni a Statuto Speciale, decorsi sei mesi
dall'entrata in vigore dello stesso Decreto legislativo, laddove non
fossero stati tempestivamente definiti dalle Commissioni paritetiche
delle Autonomie differenziate le norme di attuazione.
La Corte Costituzionale, accogliendo la tesi della Sicilia, della
Valle d'Aosta, del Friuli Venezia Giulia e delle province autonome di
Trento e Bolzano, ha ribadito l'orientamento gia' emerso dalle
precedenti pronunce che incentra sul negoziato tra Stato e Regione la
sede ineludibile per l'attuazione del Federalismo fiscale nelle Regioni
speciali a tutela delle prerogative costituzionali riconosciute dagli
Statuti.
Conseguentemente e' risultata incostituzionale una norma che
prevedeva un'applicazione automatica di disposizioni "che si applicano
agli Enti ad Autonomia differenziata non in via diretta ma solo se
recepite tramite le speciali procedure previste per le norme di
attuazione statutaria".
"E' la quarta volta che la Sicilia ottiene ragione dalla Corte
Costituzionale sul Federalismo fiscale - precisa l'Assessore per
l'Economia, Gaetano Armao - e la terza solo nel 2012 (sentenze nn.
64,71 e 178 del 2011). Abbiamo sempre affermato la tesi che il
Federalismo fiscale puo' applicarsi in Sicilia solo attraverso il
negoziato aperto con lo Stato, per l'attuazione dell'autonomia
finanziaria riconosciuta dallo Statuto, i cui lavori stanno procedendo
speditamente; ogni 'scorciatoia' tentata per aggirare le prerogative
regionali, alla quale la Regione ha resistito in giudizio, e' stata
censurata dalla Corte Costituzionale. Si puo' aggiungere che gli
orientamenti che emergono dal questa giurisprudenza fanno ben sperare
sull'esito positivo degli altri giudizi instaurati di fronte la Corte,
che sono ben otto".
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