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giovedì 12 luglio 2012

Collegamenti con le isole minori a rischio sospensione nei prossimi giorni. Lo annuncia la CGIL

Collegamenti con le isole minori a rischio sospensione nei prossimi giorni. Lo annuncia la CGIL di Messina attraverso il segretario generale Lillo Oceano e il segretario di categoria, Pino Foti, -spiegandone cause e evidenziandone le conseguenze non solo per la mobilità di persone e cose in piena stagione turistica, ma anche per i lavoratori del settore.
“Come noto- spiega Pino Foti, Segr. gen. Filt Messina-, in aiuto all’economia e agli abitanti delle isole minori, le Regioni pongono a gara un servizio di collegamenti marittimi che prevede l’erogazione di contributi, imponendo tassativamente il rispetto alcuni parametri qualitativi e quantitativi. In Sicilia, e nel nostro caso in provincia di Messina, sono oltre sei mesi che la Regione non versa più le quote di compartecipazione ad Ustica Lines e  N.G.I. che vantano ormai crediti per oltre 29 milioni di euro”.
Una situazione divenuta economicamente  insostenibile per le due società di navigazione che in questi mesi – come hanno denunciato in una nota formale- hanno fatto puntualmente fronte a tutte le spese connesse l’attività, pagamento del personale degli equipaggi e delle manutenzioni, in autonomia attendendo l’esito della riunione della specifica commissione all’A.R.S. che però si è risolta con un nulla di fatto.
 Oggi Ustica e NGI annunciano di non essere più in grado di proseguire l’attività e quindi di avere  dato mandato ai legali di citare in giudizio l’istituzione regionale, annunciando al contempo il blocco dei  collegamenti se entro 8 giorni non verrà loro corrisposto il dovuto.
“Gli effetti dell’atteggiamento della Regione  già da mesi si sono ripercossi sui lavoratori, che si son visti negare dagli armatori il rinnovo dei contratti integrativi ed hanno subito una prima riduzione degli equipaggi- osserva Foti che prosegue- . Ben due scioperi della categoria, negli ultimi mesi, avevano segnalato per tempo alla Regione Siciliana cosa stava accadendo, ma il Tavolo con le parti a Palazzo D’Orleans, successivamente attivato, aveva marcato soltanto lo scontro tra i vari assessorati e l’assenza di volontà di trovare soluzioni concrete al problema. L’attuale  calma dei lavoratori sulle banchine, dovuta unicamente al divieto di sciopero imposto dalla legge in questo periodo, non deve ingannare il Presidente Lombardo portandolo a sottovalutare le reazioni a questo problema. Se infatti la Regione Siciliana non troverà rapidamente una soluzione e se tra otto giorni si fermeranno le navi, c’è il rischio che esplodano seri atti di incontenibile esasperazione dettati  dal legittimo bisogno”
 La CGIL di Messina  ricorda come il solo il settore marittimo, ancora in attesa del rinnovo del contratto nazionale di lavoro, occupi oltre un migliaio di addetti, tra diretti ed indotto, e di come un eventuale blocco nei collegamenti avrebbe effetti devastanti sulla stagione turistica in corso.  “Un settore oggi a forte rischio a causa dei tagli ai finanziamenti alla Regione varati dal governo Berlusconi, confermati dall’attuale Governo e tradotti in tagli lineari da Palermo con il risultato di non garantire i collegamenti con le isole minori e di mettere a repentaglio uno dei principali settori della nostra economia, il turismo – osserva Oceano, segretario generale della Cgil di Messina-. È indispensabile che  i sindaci, le associazioni, gli imprenditori  e le popolazioni coinvolte facciano sentire forte la propria voce con una giornata di protesta che unisca coinvolga tutte le isole minori siciliane per obbligare il Governo regionale ad intervenire sanando questa situazione”.

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