Collegamenti
con le isole minori a rischio sospensione nei prossimi giorni. Lo
annuncia la CGIL di Messina attraverso il segretario generale Lillo
Oceano e il segretario di categoria, Pino Foti, -spiegandone cause e
evidenziandone le conseguenze non solo per la mobilità di persone e cose
in piena stagione turistica, ma anche per i lavoratori del settore.
“Come noto- spiega Pino Foti, Segr. gen. Filt Messina-, in aiuto
all’economia e agli abitanti delle isole minori, le Regioni pongono a
gara un servizio di collegamenti marittimi che prevede l’erogazione di
contributi, imponendo tassativamente il rispetto alcuni parametri
qualitativi e quantitativi. In Sicilia, e nel nostro caso in provincia
di Messina, sono oltre sei mesi che la Regione non versa più le quote di
compartecipazione ad Ustica Lines e N.G.I. che vantano ormai crediti
per oltre 29 milioni di euro”.
Una situazione divenuta economicamente insostenibile per le due società di navigazione che in questi mesi – come hanno denunciato in una nota formale- hanno fatto puntualmente fronte a tutte le spese connesse l’attività, pagamento del personale degli equipaggi e delle manutenzioni, in autonomia attendendo l’esito della riunione della specifica commissione all’A.R.S. che però si è risolta con un nulla di fatto.
Una situazione divenuta economicamente insostenibile per le due società di navigazione che in questi mesi – come hanno denunciato in una nota formale- hanno fatto puntualmente fronte a tutte le spese connesse l’attività, pagamento del personale degli equipaggi e delle manutenzioni, in autonomia attendendo l’esito della riunione della specifica commissione all’A.R.S. che però si è risolta con un nulla di fatto.
Oggi Ustica e NGI annunciano di non essere più in grado di
proseguire l’attività e quindi di avere dato mandato ai legali di
citare in giudizio l’istituzione regionale, annunciando al contempo il
blocco dei collegamenti se entro 8 giorni non verrà loro corrisposto il
dovuto.
“Gli effetti dell’atteggiamento della Regione già da mesi si sono
ripercossi sui lavoratori, che si son visti negare dagli armatori il
rinnovo dei contratti integrativi ed hanno subito una prima riduzione
degli equipaggi- osserva Foti che prosegue- . Ben due scioperi della
categoria, negli ultimi mesi, avevano segnalato per tempo alla Regione
Siciliana cosa stava accadendo, ma il Tavolo con le parti a Palazzo
D’Orleans, successivamente attivato, aveva marcato soltanto lo scontro
tra i vari assessorati e l’assenza di volontà di trovare soluzioni
concrete al problema. L’attuale calma dei lavoratori sulle banchine,
dovuta unicamente al divieto di sciopero imposto dalla legge in questo
periodo, non deve ingannare il Presidente Lombardo portandolo a
sottovalutare le reazioni a questo problema. Se infatti la Regione
Siciliana non troverà rapidamente una soluzione e se tra otto giorni si
fermeranno le navi, c’è il rischio che esplodano seri atti di
incontenibile esasperazione dettati dal legittimo bisogno”
La CGIL di Messina ricorda come il solo il settore marittimo,
ancora in attesa del rinnovo del contratto nazionale di lavoro, occupi
oltre un migliaio di addetti, tra diretti ed indotto, e di come un
eventuale blocco nei collegamenti avrebbe effetti devastanti sulla
stagione turistica in corso. “Un settore oggi a forte rischio a causa
dei tagli ai finanziamenti alla Regione varati dal governo Berlusconi,
confermati dall’attuale Governo e tradotti in tagli lineari da Palermo
con il risultato di non garantire i collegamenti con le isole minori e
di mettere a repentaglio uno dei principali settori della nostra
economia, il turismo – osserva Oceano, segretario generale della Cgil di
Messina-. È indispensabile che i sindaci, le associazioni, gli
imprenditori e le popolazioni coinvolte facciano sentire forte la
propria voce con una giornata di protesta che unisca coinvolga tutte le
isole minori siciliane per obbligare il Governo regionale ad intervenire
sanando questa situazione”.
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