L’annunciata sospensione dei collegamenti con le isole minori da parte
di Ustica Lines e Ngi è, per il segretario generale della Filt Cgil
Sicilia Franco Spanò, “una decisione certamente forte degli armatori,
che avrà effetti pesanti sull’occupazione e sull’economia delle isole
minori, ma che non giunge improvvisa e che soprattutto metterà il
governo regionale davanti alle proprie gravi responsabilità di garante
dei servizi indispensabili per le popolazioni delle isole minori”.
Spanò
ricorda che “questo accade per il mancato pagamento di oltre 29 milioni
da parte della Regione siciliana alle due compagnie: 24,353 milioni a
Ustica Lines e 4,840 milioni a Ngi”. E aggiunge: “la Regione siciliana
deve porre rimedio a quanto ha già causato perché, se tra otto giorni si
fermeranno le navi, c’è il serio rischio che esplodano atti di
esasperazione, dettati dal legittimo bisogno”.
Il segretario
della Filt ricorda che “già lo scorso dicembre i sindacati contestarono
al governo regionale la politica dei tagli lineari e l’assenza di
risorse necessarie a mantenere i servizi di trasporto marittimi”. “Era
chiaro già allora – rileva – che le cifre in bilancio non solo avrebbero
pregiudicato l’espletamento delle gare per i servizi in scadenza ma al
tempo stesso avrebbero impedito il pagamento delle spese correnti e
avrebbero posto una pericolosa ipoteca sul futuro, cose di cui hanno già
pagato un prezzo in questi mesi i lavoratori marittimi, con lo sbarco
degli equipaggi e il rinvio dell’integrativo” .
“Occorre adesso
che il governo regionale intervenga immediatamente – conclude il
sindacalista – e che i sindaci, le associazioni, gli imprenditori e le
popolazioni coinvolte facciano sentire forte la propria voce con una
giornata di protesta che veda insieme per la difesa dei propri
indispensabili diritti le isole minori siciliane”.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.