Riceviamo una nota dal presidio ospedaliero di Lipari a proposita della lettera da noi divulgata e fattaci pervenire (era indirizzata anche all'ASP di Messina) dal Tribunale dei diritti del malato/ CittadinanzAttiva di Lipari a proposito del reparto dialisi dell'ospedale eoliano.
Nel pubblicare la lettera solo delle precisazioni.
Contrariamente a quanto nella stessa asserito, questo organo d'informazione non è alla ricerca del "sensazionalismo" (rispondiamo per noi). Lo dimostrano i fatti e la nostra storia.
Ci siamo limitati a pubblicare una lettera inviataci non dal signor Basile ma da esponenti di organismi di un certo livello nazionale ed internazionale. Così come stiamo pubblicando la nota del presidio ospedaliero.
Per il resto, non consentendo a nessuno di dirci cosa fare o non fare, prendiamo atto delle più o meno velate "minacce" di iniziative che si intendono intraprendere .
Un'ultima "precisazione". Visto che si chiede la "rettifica" facciamo notare che essa deve essere data con la stessa evidenza e nella stessa "misura" della nota/lettera/articolo di cui si chiede la smentita.
In questo caso ci sembra che la "rettifica" sia un poco più abbondante. La pubblichiamo integralmente a dimostrazione che non c'è preclusione alcuna.
In merito alla denuncia sottoscritta dal sig Basile Andrea, accolta e divulgata dai Blog Eolie Lipari news ed Eol Net, si ritiene necessario operare le giuste precisazioni e le opportune smentite, in particolare:
– Riguardo alla presunta inefficienza e vetustà degli apparecchi di emodialisi , si precisa che le macchine attualmente presenti C/o l'U.O. di Nefrologia e Dialisi operano in piena efficienza, tale da poter garantire un valido trattamento emodialitico, periodicamente valutato secondo i parametri internazionali di adeguatezza dialitica.
– I macchiari della Dialisi del P.O. di Lipari, come del resto quelli di tutti gli altri centri di dialisi, sono soggetti a frequenti interventi di manutenzione ordinaria e straordianaria (giustificati dall'alto livello tecnologico), che diversamente da come percepito dal paziente, non implicano affatto disservizio o, ancor peggio, danni al paziente, ma anzi sono garanzia e tutela della salute dello stesso.
– L'aggiornamento tecnologico garantito dall'Azienda Ospedaliera ha consentito di approvviggionare la nostra Dialisi dei più recenti e sofisticati macchianari per emodialisi, si da Aprile scorso( e non da addirittura, 16 mesi!). L' inserimento di questi nuovi macchinari ha richiesto, in ottemperanza alle linee guida nazionali ed internazionali, interventi di istallazione, collaudo, configurazione delle macchine, nonché il reperimento del materiale idoneo alle nuove macchine(filtri, linee, ect, etc) e, l'indispensabile training del personale infermieristico. I tempi richiesti da tali attività non sono da considerare, come insinuato, oziose lungaggini ma passaggi obbligati per evitare gravi incovenienti dialitici e tutelare, ancora una volta, la salute dei pazienti. Si precisa inoltre che, diversamente da quanto pubblicato, tali macchine non “giacciono “ nei cantinati in un colpevole abbandono ma sono in piena attività nelle sale da oltre un mese e che ulteriori macchinari verranno gradualmente inseriti nelle attività, secondo un ordine che risponde alle legittime esigenze logistiche ed organizzative del reparto.
– Riguardo alla gravissima e diffamatoria affermazione che le macchine da dialisi C e B positive sarebbero indiscriminatamente impiegate da pazienti C e B positivi si chiarisce con forza che c/o la nostra U.O. la macchina C pos è impiegata solo ed esclusivamente per pazienti C positivi e che inoltre è prevista una seconda macchina di riserva ( anch'essa C dedicata) nel caso di malfunzionamento di quella in uso.
– I pazienti B positivi dializzano esclusivamente su macchine B- dedicate che operano in regime contumaciale, come previsto dalla normativa vigente.
– Inoltre c/o la nostra U.O., per scongiurare il pericolo di contaggio crociato fra pazienti, vengono prese le idonee precauzioni fra cui anche la sistematica vaccinazione dei pazienti contro il virus HBV(virus dell'epatite B)e la disinfezione chimica e termica delle macchine.
– Riguardo agli esami ematochimici eseguiti dai pazienti si chiarisce che essi vengono condotti con regolare cadenza mensile (secondo linee guida SIN e KDQI) e che, dopo valutazione da parte del personale medico, viene fornita in tempi congrui, terapia medica mensile con breve commento clinico( per facilitare il paziente ed i familiari), nonché, per chi lo richiedesse, fotocopia degli esami ematochimici (sempre sollecitamente fornita allo stesso sig.r Basile).
– Riguardo ad altre indagini diagnostiche si precisa che quelle che presentino carattere d' urgenza vengono immediatamente eseguite mediante richiesta di consulenza interna agli altri reparti del P.O. mentre quelle routinarie e differibili vengono indirizzate nei canali previsti dall' ASP per tali prestazioni.
Si esprime profondo rammarico per tali faziose dichiarazioni, destituite di ogni fondamento, che non rendono giustizia alla competenza e abnegazione degli operatori medici e paramedici che si sono sempre accostati al paziente con l'umanità, immedesimazione e comprensione invocata dall'articolo.
La longevità dialitica dei nostri pazienti (compresa quella del sig.r Basile), le soddisfacenti condizioni cliniche in cui essi si trovano e l'elevato tasso di pazienti isolani resi idonei al trapianto renale, sono il migliore specchio della qualità del servizio da noi offerto.
Le accuse rivolte ledono gravemente l'immagine di un Centro che ha ricevuto apprezzamento e stima da parte dei numerosi pazienti, sia residenti che provenienti come dialisi-vacanza da ogni parte del mondo, che si sono avvalsi del Servizio. Apprezzamenti ed elogi che più volte nel corso degli anni sono stati elargiti dagli stessi organi di stampa, che hanno sempre definito la Dialisi di Lipari quale “fiore all'occhiello” del P.O. locale ed isola di buona sanità.
Dovere professionale indefettibile dell'organo informativo di divulgazione e sua prima regola professionale è la preventiva verifica delle fonti ed il preventivo riscontro del riferito (anche mediante confronto con noi e visita della nostra struttura, rispetto alla quale siamo sempre disponibili); l'omissione, nel dato caso, di questi principi sposa la più facile via del sensazionalismo costituendo vera e propria diffamazione.
Vista l'assoluta non veridicità di quanto dichiarato dal paziente e divulgato dai blogs predetti si invitano e diffidano gli organi informativi a pronta e puntuale rettifica di quanto incautamente propalato, salva ogni iniziativa legale e risarcitoria che l'ASP vorrà intraprendere a riguardo per salvaguardare la buona reputazione e la dignità del Servizio.
Il Responsabile Dott.ssa M.Rigoli
Dr. A. Scirè Direttore Sanitario P.O.Lipari
Il Dirigente Medico Dr R.Scurria
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sabato 4 dicembre 2010
Assunzioni nelle aziende sanitarie. Intesa con le forze sindacali
L'intesa sulle assunzioni raggiunta dall'assessorato regionale per la Salute con i sindacati prevede che, per la copertura dei posti che risulteranno dal fabbisogno, saranno le singole aziende sanitarie - d'intesa con le forze sindacali - a stabilire quale percentuale dovra' essere destinata alla mobilita' e quale al concorso pubblico, tenendo conto di una serie di parametri. Entro il 20 dicembre 2010 le aziende sanitarie dovranno emanare apposito avviso pubblico di mobilita' volontaria (regionale ed extraregionale) sia per la copertura di quella percentuale di posti stabilita in sede di trattativa locale che la contestuale indizione di un concorso pubblico per i restanti posti disponibili.
Fino ad oggi sono gia' state approvate le piante organiche dell'Asp di Enna e delle aziende ospedaliere "Garibaldi" e "Cannizzaro" di Catania. Altre aziende taglieranno il traguardo la prossima settimana e con ogni probabilita' entro la fine del 2010 si procedera' alla definizione di tutti gli atti.
Fino ad oggi sono gia' state approvate le piante organiche dell'Asp di Enna e delle aziende ospedaliere "Garibaldi" e "Cannizzaro" di Catania. Altre aziende taglieranno il traguardo la prossima settimana e con ogni probabilita' entro la fine del 2010 si procedera' alla definizione di tutti gli atti.
Ex Pumex. L'assessore Spinella replica all'onorevole Ardizzone
Riceviamo dall'assessore Anna Spinella e pubblichiamo:Comprendo benissimo che l’Onorevole Ardizzone ha scoperto solo nella giornata di giovedì 2 dicembre che era in itinere una pratica relativa alla concertazione dei progetti obiettivo destinati agli ex Pumex.
Per inciso nella suddetta data il Comune di Lipari, nella mia persona, ha consegnato all’Assessore alla famiglia alle politiche sociali e al Lavoro la scheda di presentazione del “progetto obiettivo per i lavoratori ex pumex presso l’ente Comune di Lipari“ redatto dal Comune di Lipari, con il rappresentante dei lavoratori ex Pumex, supportati dalla consulenza di Italia Lavoro spa.
Dall’Onorevole Ardizzone, considerata la Sua grande esperienza politica, un giovane assessore alle prime armi come me non può che imparare. Lascio a questo punto ai lavoratori ex Pumex, con i quali ho vissuto la vicenda fin dalla preparazione e approvazione della finanziaria della Regione Siciliana del 1° maggio 2010 (mi riferisco al titolo 1, art. 4, comma 10, che prevede il trasferimento di fondi al comune di Lipari per progetti obiettivo volti all’utilizzazione dei lavoratori ex pumex), giudicare o esprimersi su come sono andate realmente le cose.
Allo stesso Onorevole i ringraziamenti per quanto farà nell’interesse della comunità eoliana.
Anna Spinella
Assessore al Turismo
Comune di Lipari
Per inciso nella suddetta data il Comune di Lipari, nella mia persona, ha consegnato all’Assessore alla famiglia alle politiche sociali e al Lavoro la scheda di presentazione del “progetto obiettivo per i lavoratori ex pumex presso l’ente Comune di Lipari“ redatto dal Comune di Lipari, con il rappresentante dei lavoratori ex Pumex, supportati dalla consulenza di Italia Lavoro spa.
Dall’Onorevole Ardizzone, considerata la Sua grande esperienza politica, un giovane assessore alle prime armi come me non può che imparare. Lascio a questo punto ai lavoratori ex Pumex, con i quali ho vissuto la vicenda fin dalla preparazione e approvazione della finanziaria della Regione Siciliana del 1° maggio 2010 (mi riferisco al titolo 1, art. 4, comma 10, che prevede il trasferimento di fondi al comune di Lipari per progetti obiettivo volti all’utilizzazione dei lavoratori ex pumex), giudicare o esprimersi su come sono andate realmente le cose.
Allo stesso Onorevole i ringraziamenti per quanto farà nell’interesse della comunità eoliana.
Anna Spinella
Assessore al Turismo
Comune di Lipari
Eolie e parco. In una lettera al direttore le riflessioni di Giovanni Rosa
Egr. Direttore
In questi giorni ho visitato il Parco delle Madonie per conoscere da vicino la coltura del "manno" in italiano ornello e verdello due qualità della pianta del frassino dalla cui corteccia incisa nei mesi di luglio agosto e settembre si ricava la manna usata come lassativo e rinfrescante naturale.
Tradizioni e valori ormai dimenticati e, purtroppo, mi sono imbattuto nella realtà di un parco teoricamente attivo ma come tutti i grandi valori della Sicilia poco sfruttato a livello turistico.
Senza un vero interesse etico e di amore per un bene prezioso cadono nel vuoto le pur simpatiche iniziative degli organismi preposti e ben retribuiti.
Nel silenzio delle piantagioni secolari ho ritrovato le sensazioni dei lecci di Vulcano piano, degli ulivi di Pianoconte nella strada che porta alle terme di San Calogero, dei sentieri che dalle cave di Caolino scendono verso la marina.
Un parco che dovrebbe nascere ma che i notabili del Comune di Lipari hanno bocciato.
Non intendo schierarmi tra i favorevoli e gli oppositori, oltre al fatto che vorrei evitare qualche sgarbo più o meno "buffo", mi permetto di esprimere un mio pensiero al riguardo.
Il punto fondamentale è di ricostruire un interesse "etico e di amore" nel bene comune, trasmettere ai giovani una cultura di tutto ciò che va conservato o migliorato nel ricordo di chi ha vissuto in tempi difficili quando era sufficiente quel poco che si riusciva a ricavare da terreni aridi e con grande fatica.
Quale contrasto tra il consumismo e il racconto di quel ragazzo caduto dallo scoglio mentre cercava di raggiungere un nido per avere un uovo per la cena.
Non me ne voglia l'amico Pino se con il parco verrà impedita la caccia perchè in un sistema ben regolamentato è possibile soddisfare non solo gli appassionati della caccia ma anche i pescatori e tutti coloro che intendono godere dei beni comuni.
Nella questione non vale tanto un diniego di organismi politici ma la volontà di dare un futuro a quei giovani che cercano nello studio un mezzo per migliorare se stessi non solo dal punto di vista economico ma per una vera maturità.
Una opposizione politica non potrà fermare la forza espressa dagli occhi di quella ragazzina incontrata alla guida di turisti inglesi che dalle cave di Caolino affrontavano il percorso fino alle terme di San Calogero, una "GUIDA" a cui si dovrebbe affidare la soluzione del problema.
In tutti i casi i giovani come Lei il Parco l'hanno disegnato nel cuore.
Giovanni Rosa
Vulcano
In questi giorni ho visitato il Parco delle Madonie per conoscere da vicino la coltura del "manno" in italiano ornello e verdello due qualità della pianta del frassino dalla cui corteccia incisa nei mesi di luglio agosto e settembre si ricava la manna usata come lassativo e rinfrescante naturale.
Tradizioni e valori ormai dimenticati e, purtroppo, mi sono imbattuto nella realtà di un parco teoricamente attivo ma come tutti i grandi valori della Sicilia poco sfruttato a livello turistico.
Senza un vero interesse etico e di amore per un bene prezioso cadono nel vuoto le pur simpatiche iniziative degli organismi preposti e ben retribuiti.
Nel silenzio delle piantagioni secolari ho ritrovato le sensazioni dei lecci di Vulcano piano, degli ulivi di Pianoconte nella strada che porta alle terme di San Calogero, dei sentieri che dalle cave di Caolino scendono verso la marina.
Un parco che dovrebbe nascere ma che i notabili del Comune di Lipari hanno bocciato.
Non intendo schierarmi tra i favorevoli e gli oppositori, oltre al fatto che vorrei evitare qualche sgarbo più o meno "buffo", mi permetto di esprimere un mio pensiero al riguardo.
Il punto fondamentale è di ricostruire un interesse "etico e di amore" nel bene comune, trasmettere ai giovani una cultura di tutto ciò che va conservato o migliorato nel ricordo di chi ha vissuto in tempi difficili quando era sufficiente quel poco che si riusciva a ricavare da terreni aridi e con grande fatica.
Quale contrasto tra il consumismo e il racconto di quel ragazzo caduto dallo scoglio mentre cercava di raggiungere un nido per avere un uovo per la cena.
Non me ne voglia l'amico Pino se con il parco verrà impedita la caccia perchè in un sistema ben regolamentato è possibile soddisfare non solo gli appassionati della caccia ma anche i pescatori e tutti coloro che intendono godere dei beni comuni.
Nella questione non vale tanto un diniego di organismi politici ma la volontà di dare un futuro a quei giovani che cercano nello studio un mezzo per migliorare se stessi non solo dal punto di vista economico ma per una vera maturità.
Una opposizione politica non potrà fermare la forza espressa dagli occhi di quella ragazzina incontrata alla guida di turisti inglesi che dalle cave di Caolino affrontavano il percorso fino alle terme di San Calogero, una "GUIDA" a cui si dovrebbe affidare la soluzione del problema.
In tutti i casi i giovani come Lei il Parco l'hanno disegnato nel cuore.
Giovanni Rosa
Vulcano
Lettere al direttore. "Stromboli "Isola dei famosi"". Ci scrive Dario Famularo
Caro direttore,
mi trovo mio malgrado a dover usufruire nuovamente del suo giornale online, questa volta non chissà per quale protesta o lamentela, ma semplicemente per far conoscere a tutto il mondo, (visto che il suo giornale è letto in tutto il mondo) la situazione che stanno vivendo gli abitanti di Panarea e Stromboli.-
L’isola dei famosi, non perché ci vive chissà quale vip. Ma semplicemente per rifarmi ad una famosa trasmissione, dove la gente veniva catapultata in un isola deserta e lasciata in balia di loro stessi senza alcuna possibilità di comunicazione con l’esterno.-
Stromboli la più a nord delle isole Eolie, dove una volta arrivavano e partivano gli aliscafi che ci permettevano di sentirci più vicini al nostro COMUNE. “Oggi noi non sappiamo neanche se il comune di Lipari esiste”…
Da molti giorni infatti gli Strombolani e i Panarellesi, vivono in uno stato di assoluta incertezza, per la mancanza di orari di arrivo e partenza, dei mezzi veloci Siremar. Oggi per esempio la corsa delle 07.15 da Stromboli per Lipari non è stata effettuata, creando innumerevoli difficoltà, anche ai ragazzi che avrebbero dovuto recarsi a scuola infatti, se non ricordo male dovrebbe esistere un articolo della costituzione che parla di diritto all’istruzione. Qualcuno riesce a partire con la corsa giornaliera delle 11.50 sempre assicurata dall’Ustica Lines. Mentre del rientro in linea dei mezzi Siremar nessuno sa niente e non si riescono ad avere informazioni attendibili e chiare neanche sulla natura dei guasti. Ne deriva che la corsa di ritorno delle 14.30 viene annullata.-
Incredibile ……….. e la gente che deve rientrare??????
sequestrata a Lipari……………………………
Dopo mille proteste si decide di fare deviare l’aliscafo Ustica Lines delle 16.20 con partenza diretta da Milazzo per Stromboli, su Lipari per poi proseguire per Panarea e Stromboli.
Credo che sia davvero incredibile che accadano ancora oggi cose di questo genere, e che la gente debba lottare per poter rientrare a CASA. E poi si ha il coraggio di parlare di turismo...???!!!
Caro direttore la ringrazio come sempre per la sua disponibilità e per la possibilità che tramite il suo giornale da, di far conoscere alla gente, com’è facile e sicuro arrivare alle Eolie, con mezzi di trasporto moderni ed efficienti secondi al mondo solo ai treni di Bombay .-
Dario Famularo
mi trovo mio malgrado a dover usufruire nuovamente del suo giornale online, questa volta non chissà per quale protesta o lamentela, ma semplicemente per far conoscere a tutto il mondo, (visto che il suo giornale è letto in tutto il mondo) la situazione che stanno vivendo gli abitanti di Panarea e Stromboli.-
L’isola dei famosi, non perché ci vive chissà quale vip. Ma semplicemente per rifarmi ad una famosa trasmissione, dove la gente veniva catapultata in un isola deserta e lasciata in balia di loro stessi senza alcuna possibilità di comunicazione con l’esterno.-
Stromboli la più a nord delle isole Eolie, dove una volta arrivavano e partivano gli aliscafi che ci permettevano di sentirci più vicini al nostro COMUNE. “Oggi noi non sappiamo neanche se il comune di Lipari esiste”…
Da molti giorni infatti gli Strombolani e i Panarellesi, vivono in uno stato di assoluta incertezza, per la mancanza di orari di arrivo e partenza, dei mezzi veloci Siremar. Oggi per esempio la corsa delle 07.15 da Stromboli per Lipari non è stata effettuata, creando innumerevoli difficoltà, anche ai ragazzi che avrebbero dovuto recarsi a scuola infatti, se non ricordo male dovrebbe esistere un articolo della costituzione che parla di diritto all’istruzione. Qualcuno riesce a partire con la corsa giornaliera delle 11.50 sempre assicurata dall’Ustica Lines. Mentre del rientro in linea dei mezzi Siremar nessuno sa niente e non si riescono ad avere informazioni attendibili e chiare neanche sulla natura dei guasti. Ne deriva che la corsa di ritorno delle 14.30 viene annullata.-
Incredibile ……….. e la gente che deve rientrare??????
sequestrata a Lipari……………………………
Dopo mille proteste si decide di fare deviare l’aliscafo Ustica Lines delle 16.20 con partenza diretta da Milazzo per Stromboli, su Lipari per poi proseguire per Panarea e Stromboli.
Credo che sia davvero incredibile che accadano ancora oggi cose di questo genere, e che la gente debba lottare per poter rientrare a CASA. E poi si ha il coraggio di parlare di turismo...???!!!
Caro direttore la ringrazio come sempre per la sua disponibilità e per la possibilità che tramite il suo giornale da, di far conoscere alla gente, com’è facile e sicuro arrivare alle Eolie, con mezzi di trasporto moderni ed efficienti secondi al mondo solo ai treni di Bombay .-
Dario Famularo
venerdì 3 dicembre 2010
400 mila euro per gli ex Pumex a rischio. La "denuncia" di Ardizzone (UDC)
"La superficialità e l’approssimazione dell’amministrazione comunale di Lipari, rischiano di fare perdere i 400 mila euro destinati ai lavoratorii Pumex".
Lo afferma in un comunicato l'on. Giovanni Ardizzone (UDC).
"Solo il tempestivo intervento dell’Assessore al Lavoro- afferma- può scongiurare la perdita del finanziamento che è stato frutto di battaglie dei lavoratori e della società civile di Lipari.
A tal fine, ho chiesto all’Assessore Piraino di convocare urgentemente il sindaco , che nella qualità di unico rappresentante legale dell’ente, può sottoscrivere atti. Peraltro, è notorio che per l’impegno finanziario triennale, è necessario un deliberato del consiglio comunale.
Mi auguro- conclude Ardizzone- che anche il sindaco si faccia parte diligente e ponga in essere, al di là delle parole, tutti gli atti amministrativi che possano garantire un futuro sereno ai lavoratori della Pumex.
Lo afferma in un comunicato l'on. Giovanni Ardizzone (UDC).
"Solo il tempestivo intervento dell’Assessore al Lavoro- afferma- può scongiurare la perdita del finanziamento che è stato frutto di battaglie dei lavoratori e della società civile di Lipari.
A tal fine, ho chiesto all’Assessore Piraino di convocare urgentemente il sindaco , che nella qualità di unico rappresentante legale dell’ente, può sottoscrivere atti. Peraltro, è notorio che per l’impegno finanziario triennale, è necessario un deliberato del consiglio comunale.
Mi auguro- conclude Ardizzone- che anche il sindaco si faccia parte diligente e ponga in essere, al di là delle parole, tutti gli atti amministrativi che possano garantire un futuro sereno ai lavoratori della Pumex.
Stromboli denuncia disservizi Siremar e prepara la protesta in mancanza di soluzioni
Questo il testo che Carlo Lanza (presidente della Circoscrizione di Stromboli ed il Comitato spontaneo di cittadini dell'isola hanno inviato Alla Presidenza del Consiglio dei Ministri /Dipartimento di Protezione Civile, alla Presidenza del Consiglio dei ministri /Ministero dei Trasporti, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri/Ministero della Salute, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri/ Ministero della Pubblica Istruzione, al Commissario Straordinario SIREMAR Dott. D'Andrea, a S.E. Il Prefetto di Messina dott. F. Alecci, al Presidente della Regione Siciliana Dott. R. Lombardo, al Sindaco Comune di Lipari Dott. M. Bruno, al Comando Provinciale dei Carabinieri , al Comando Provinciale Comm.to di Polizia, alla Stazione Carabinieri di Stromboli
Oggetto: Isola di Stromboli. Esposto Denuncia. Disservizi Siremar.
Con la presente il Consiglio di Circoscrizione di Stromboli, congiuntamente al Comitato spontaneo dei Cittadini, esprime alle Illustrissime Autorità in indirizzo la profonda preoccupazione in relazione ai mancati servizi sociali che la Siremar S.p.a. sta offrendo alla comunità strombolana, ivi compresa Ginostra, con la soppressione dell'ennesima corsa sulla linea Milazzo-Stromboli e Stromboli-Lipari-Milazzo.
Considerata questa l'ennesima interruzione di un Pubblico Servizio e di un ulteriore inefficienza causata dal Vettore di Stato Siremar alla popolazione dell'isola di Stromboli, la quale opera, nei servizi interisole, con aliscafi inferiori a quelli stabiliti in organico e navi insufficienti a garantire servizi efficienti ed essenziali.
Si invitano le S.S.V.V. a porre in essere ogni attività ed utile intervento, presso la stessa Siremar, per accertare le cause dei continui disservizi, con effetti catastrofici sulle economie locali, ripristinando le corse delle ore 06,10 e 14,30 effettuate da Aliscafo Siremar, da Milazzo per Stromboli e da Stromboli-Lipari-Milazzo, a garanzia del soddisfacimento dei bisogni primari del cittadino quali il diritto alla salute, all'istruzione, alla sicurezza, alla giustizia e al lavoro attualmente negati.
Qualora, la Società Siremar, non intendesse ripristinare immediatamente gli orari e le corse così come da itinerario, la popolazione di Stromboli, si riserva di esprimere il proprio dissenso attraverso manifestazioni di protesta.
In attesa di VS cortese risposta, porgiamo cordiali saluti.
Oggetto: Isola di Stromboli. Esposto Denuncia. Disservizi Siremar.
Con la presente il Consiglio di Circoscrizione di Stromboli, congiuntamente al Comitato spontaneo dei Cittadini, esprime alle Illustrissime Autorità in indirizzo la profonda preoccupazione in relazione ai mancati servizi sociali che la Siremar S.p.a. sta offrendo alla comunità strombolana, ivi compresa Ginostra, con la soppressione dell'ennesima corsa sulla linea Milazzo-Stromboli e Stromboli-Lipari-Milazzo.
Considerata questa l'ennesima interruzione di un Pubblico Servizio e di un ulteriore inefficienza causata dal Vettore di Stato Siremar alla popolazione dell'isola di Stromboli, la quale opera, nei servizi interisole, con aliscafi inferiori a quelli stabiliti in organico e navi insufficienti a garantire servizi efficienti ed essenziali.
Si invitano le S.S.V.V. a porre in essere ogni attività ed utile intervento, presso la stessa Siremar, per accertare le cause dei continui disservizi, con effetti catastrofici sulle economie locali, ripristinando le corse delle ore 06,10 e 14,30 effettuate da Aliscafo Siremar, da Milazzo per Stromboli e da Stromboli-Lipari-Milazzo, a garanzia del soddisfacimento dei bisogni primari del cittadino quali il diritto alla salute, all'istruzione, alla sicurezza, alla giustizia e al lavoro attualmente negati.
Qualora, la Società Siremar, non intendesse ripristinare immediatamente gli orari e le corse così come da itinerario, la popolazione di Stromboli, si riserva di esprimere il proprio dissenso attraverso manifestazioni di protesta.
In attesa di VS cortese risposta, porgiamo cordiali saluti.
Di tutto un po (notizie in aggiornamento durante la giornata)
Palllavolo- Al via il campionato di prima divisione. In campo il club Meligunis-
Comunicato stampa
Come annunciato tempo fa, il Club Meligunis disputerà quest'anno soltanto il campionato femminile di seconda divisione: Il girone C inizierà domenica ma per le ragazze eoliane è stata fissata la prima giornata di riposo!
Si scenderà in campo domenica 12 c.m. nella palestra della scuola media di Barcellona alle ore 11:00.
Il primo appuntamento casalingo al Nicola Biviano sarà per domenica 19 c.m. alle ore 15:00 contro la Polisportiva Tonnarella.
Tirrenia in sciopero il 15/12- Nuovo stop di 24 ore mercoledì 15 dicembre di tutti gli addetti di Tirrenia. A proclamare la nuova protesta, dopo quella dello scorso 22 novembre, sono Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti. "Rivendichiamo - sottolineano le organizzazioni sindacali in una nota - il diritto di avere notizie sullo stato del processo di privatizzazione in atto per una procedura trasparente e non discriminatoria".
Centro Studi presenta libro a Roma e organizza "Aperitivo eoliano" - Nel contesto della 9° Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria “Più libri, più liberi” che si terrà a Roma EUR, Palazzo dei Congressi il Centro Studi di Lipari, presente all'evento, organizza "APERITIVO EOLIANO A ROMA".
L'iniziativa si terrà Lunedì 6 dicembre 2010 - ore 18.00 presso la sala Smeraldo (1°piano) per la presentazione del libro “CINEOLIE. Le isole Eolie e il cinema” di Nino Genovese
Comunicato stampa
Come annunciato tempo fa, il Club Meligunis disputerà quest'anno soltanto il campionato femminile di seconda divisione: Il girone C inizierà domenica ma per le ragazze eoliane è stata fissata la prima giornata di riposo!
Si scenderà in campo domenica 12 c.m. nella palestra della scuola media di Barcellona alle ore 11:00.
Il primo appuntamento casalingo al Nicola Biviano sarà per domenica 19 c.m. alle ore 15:00 contro la Polisportiva Tonnarella.
Tirrenia in sciopero il 15/12- Nuovo stop di 24 ore mercoledì 15 dicembre di tutti gli addetti di Tirrenia. A proclamare la nuova protesta, dopo quella dello scorso 22 novembre, sono Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti. "Rivendichiamo - sottolineano le organizzazioni sindacali in una nota - il diritto di avere notizie sullo stato del processo di privatizzazione in atto per una procedura trasparente e non discriminatoria".
Centro Studi presenta libro a Roma e organizza "Aperitivo eoliano" - Nel contesto della 9° Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria “Più libri, più liberi” che si terrà a Roma EUR, Palazzo dei Congressi il Centro Studi di Lipari, presente all'evento, organizza "APERITIVO EOLIANO A ROMA".
L'iniziativa si terrà Lunedì 6 dicembre 2010 - ore 18.00 presso la sala Smeraldo (1°piano) per la presentazione del libro “CINEOLIE. Le isole Eolie e il cinema” di Nino Genovese
Il "progetto Rodriquez" non è quello per cui il consiglio comunale di Lipari si espresse favorevolmente nel 2010 (di Michele Giacomantonio)
Riceviamo e pubblichiamo:
Come suo solito il Sindaco di Lipari e quindi, su suo input, i collaboratori escono dal cilindro di prestigiatore il classico coniglio. L’abbiamo visto fare con la società mista e tutto si è rivelato un bluff salvo il fatto che la vicenda sembra non ancora conclusa, l’abbiamo visto con la discarica di Vulcano e si sa come è andata a finire. Ogni due anni, quando si discute del porto, tira fuori il famoso studio di fattibilità fatto dall’ing. Rodriquez su incarico della Regione nel 2000 e sostiene che il progetto del porto che lui e Condotte Acque ora presentano e lo stesso che approvò il Consiglio comunale dieci anni fa. Non è vero. Non è vero nella sostanza e non è vero nel significato. Nella sostanza lo studio di fattibilità – si era cioè in una face di gran lunga precedente al progetto – era molto diverso dall’attuale sia su Marina lunga sia su Marina Corta e soprattutto non prevedeva esercizi ed attività commerciali che rappresentano una insidia micidiale per l’economia commerciale dell’isola come è stato spiegato in vari interventi, ultimo in ordine di tempo, quello del dott. La Greca.
Ma soprattutto, non è vero nel significato. A questo proposito riporto quanto scritto nella relazione semestrale – stampata, pubblicata e distribuita - come si usava fare ai tempi di quella amministrazione:
“Nella relazione dello scorso semestre avevamo detto della portualità e come essa rappresentasse una spina nel fianco ed invece, proprio, qui emergono le più significative novità. Finalmente nel mese di aprile l’ing. Giuseppe Rodriquez presenta al Consiglio Comunale lo studio di fattibilità dei porti delle Eolie commissionatogli nell’autunno del 1998 dal Presidente della Regione. Il Consiglio ne discute in due riunioni ed esprime un parere positivo di massima. Lo studio è inviato alla Regione (Assessorato alla Programmazione, Assessorato al Turismo, Assessorato Territorio ed Ambiente, Genio Civile OOMM) che proprio nel mese di giugno comincia a prenderlo in considerazione indicando una interessante pista di lavoro: i porti di Lipari Pignataro Sottomonastero come i porticcioli delle isole compreso Ginostra – visto il preminente interesse commerciale e di protezione civile - saranno inseriti nell’Accordo di programma dei trasporti che la Regione si appresta a firmare con il Governo nazionale per ottenere i finanziamenti, Marina Corta sarà finanziato con i fondi strutturali del programma turismo. Lo studio di Rodriquez (insieme agli studi effettuati dal prof. Mallandrino incaricato del Piano regolatore) sarà utilizzato dal Genio Civile OOMM per redigere – in tempi rapidi - il Piano regolatore dei porti”.( Comune di Lipari . Il Sindaco – Il “mestiere” di Sindaco – Dodicesimo periodo di amministrazione: 1 gennaio – 30 giugno 2000 – Lipari, 10luglio 2000, pp. 12-13).
Mi scuso per la citazione ma essa serve per dimostrare che questa non è una ricostruzione di oggi ma la “ragione” del perché allora il consiglio comunale, pur fra mille titubanze, approvò:
si trattava di un’approvazione di massima di un progetto voluto e finanziato dalla Regione, era solo un contributo che insieme ad altri studi fra cui quello del prof. Mallandrino, doveva essere utilizzato dal Genio Civile OOMM di Palermo per stendere il Piano regolatore dei porti. Un piano regolatore a cui il Genio Civile aveva cominciato a lavorare nel quadro di un a iniziativa dell’ANCIM Sicilia dovuta a tutte le isole minori siciliane.
Cosa c’entra con questo progetto di Condotte d’Acqua? Questo progetto non intende confrontarsi con altri progetti e soprattutto non è un contributo al Piano regolatore dei Porti che anzi vuole aggirare.
Queste cose le ripeto ogni due anni quando il prestigiatore esce il coniglio dal cappello e tutte le volte sono più vecchi prestigiatore, coniglio e cappello. Ma si dice che “ripetita juvant”.
Michele Giacomantonio
Come suo solito il Sindaco di Lipari e quindi, su suo input, i collaboratori escono dal cilindro di prestigiatore il classico coniglio. L’abbiamo visto fare con la società mista e tutto si è rivelato un bluff salvo il fatto che la vicenda sembra non ancora conclusa, l’abbiamo visto con la discarica di Vulcano e si sa come è andata a finire. Ogni due anni, quando si discute del porto, tira fuori il famoso studio di fattibilità fatto dall’ing. Rodriquez su incarico della Regione nel 2000 e sostiene che il progetto del porto che lui e Condotte Acque ora presentano e lo stesso che approvò il Consiglio comunale dieci anni fa. Non è vero. Non è vero nella sostanza e non è vero nel significato. Nella sostanza lo studio di fattibilità – si era cioè in una face di gran lunga precedente al progetto – era molto diverso dall’attuale sia su Marina lunga sia su Marina Corta e soprattutto non prevedeva esercizi ed attività commerciali che rappresentano una insidia micidiale per l’economia commerciale dell’isola come è stato spiegato in vari interventi, ultimo in ordine di tempo, quello del dott. La Greca.
Ma soprattutto, non è vero nel significato. A questo proposito riporto quanto scritto nella relazione semestrale – stampata, pubblicata e distribuita - come si usava fare ai tempi di quella amministrazione:
“Nella relazione dello scorso semestre avevamo detto della portualità e come essa rappresentasse una spina nel fianco ed invece, proprio, qui emergono le più significative novità. Finalmente nel mese di aprile l’ing. Giuseppe Rodriquez presenta al Consiglio Comunale lo studio di fattibilità dei porti delle Eolie commissionatogli nell’autunno del 1998 dal Presidente della Regione. Il Consiglio ne discute in due riunioni ed esprime un parere positivo di massima. Lo studio è inviato alla Regione (Assessorato alla Programmazione, Assessorato al Turismo, Assessorato Territorio ed Ambiente, Genio Civile OOMM) che proprio nel mese di giugno comincia a prenderlo in considerazione indicando una interessante pista di lavoro: i porti di Lipari Pignataro Sottomonastero come i porticcioli delle isole compreso Ginostra – visto il preminente interesse commerciale e di protezione civile - saranno inseriti nell’Accordo di programma dei trasporti che la Regione si appresta a firmare con il Governo nazionale per ottenere i finanziamenti, Marina Corta sarà finanziato con i fondi strutturali del programma turismo. Lo studio di Rodriquez (insieme agli studi effettuati dal prof. Mallandrino incaricato del Piano regolatore) sarà utilizzato dal Genio Civile OOMM per redigere – in tempi rapidi - il Piano regolatore dei porti”.( Comune di Lipari . Il Sindaco – Il “mestiere” di Sindaco – Dodicesimo periodo di amministrazione: 1 gennaio – 30 giugno 2000 – Lipari, 10luglio 2000, pp. 12-13).
Mi scuso per la citazione ma essa serve per dimostrare che questa non è una ricostruzione di oggi ma la “ragione” del perché allora il consiglio comunale, pur fra mille titubanze, approvò:
si trattava di un’approvazione di massima di un progetto voluto e finanziato dalla Regione, era solo un contributo che insieme ad altri studi fra cui quello del prof. Mallandrino, doveva essere utilizzato dal Genio Civile OOMM di Palermo per stendere il Piano regolatore dei porti. Un piano regolatore a cui il Genio Civile aveva cominciato a lavorare nel quadro di un a iniziativa dell’ANCIM Sicilia dovuta a tutte le isole minori siciliane.
Cosa c’entra con questo progetto di Condotte d’Acqua? Questo progetto non intende confrontarsi con altri progetti e soprattutto non è un contributo al Piano regolatore dei Porti che anzi vuole aggirare.
Queste cose le ripeto ogni due anni quando il prestigiatore esce il coniglio dal cappello e tutte le volte sono più vecchi prestigiatore, coniglio e cappello. Ma si dice che “ripetita juvant”.
Michele Giacomantonio
Messina: Conclusa la seconda edizione di Assaggi di Realtà, bilancio positivo e nuove attività per il Cineforum Don Orione
«Sono stato oltremodo felice nel ritirare per la prima volta un premio nella città di Messina – città a cui sono legato in modo particolare, visto che mia madre è nata qui – ma soprattutto nello scoprire una realtà appassionata e competente fatta di giovani che rappresentano la fiducia e la speranza della Sicilia, la terra cui ho dedicato tutta la mia avventura umana e professionale».
Con queste parole Francesco Alliata, pioniere della cinematografia subacquea e figura imprescindibile nella storia del cinema siciliano, ha voluto salutare gli organizzatori e il pubblico della seconda edizione di Assaggi di Realtà, rassegna dedicata al documentario cinematografico organizzata a Messina dal Cineforum Don Orione in collaborazione con l'Associazione culturale Arknoah, con la direzione artistica di Francesco Torre e il patrocinio della Federazione Italiana dei Circoli del Cinema e dell'ARS (Assemblea Regionale Siciliana), quest’anno impreziosita dalla consegna del primo Premio Maestri del cinema documentario.
Bilancio estremamente positivo quello tracciato dagli organizzatori dopo la fine della manifestazione. Molto apprezzati, come sempre, gli appuntamenti serali, secondo una formula già collaudata e gradita dal pubblico che ha previsto, oltre alle immagini, il buffet e il dibattito in cui sono state coinvolte realtà istituzionali cittadine, associazioni culturali e la società civile, chiamata a confrontarsi su tre argomenti di pressante attualità: dalla zona Falcata come luogo simbolo di una città che vuole rinascere all’integrazione multietnica, con un focus sulla comunità Rom, senza dimenticare la tragedia che lo scorso primo ottobre ha colpito la zona nord. Particolarmente positiva anche la prima esperienza con la sezione Premio Maestri del cinema documentario, elemento di novità e momento fondamentale per la città, anche in prospettiva futura, per la possibilità di ospitare grandi nomi del cinema italiano e internazionale, come appunto Francesco Alliata, e legarli indissolubilmente a Messina.
Nutrito e qualificato il numero degli altri ospiti, con la presenza di giovani registi (Gaetano Di Lorenzo, Alessandro De Filippo, Francesco Cannavà), del grande scenografo Marco Dentici, di rappresentanti delle istituzioni e della società civile.
«Le tante attestazioni di stima ricevute da addetti ai lavori e singoli cittadini ci inducono ad andare avanti e a pensare addirittura a nuove formule che possano accentuare sia il valore artistico della programmazione di documentari che l'attivazione di un vero e proprio forum delle associazioni giovanili e culturali della città, un laboratorio cioè dove si possano produrre concretamente delle proposte da sottoporre alle istituzioni locali», afferma il Direttore artistico Francesco Torre, che per la prossima edizione annuncia: «Con i responsabili delle associazioni stiamo valutando una nuova strutturazione delle attività e delle date certe per poter programmare tutto sin da subito. Quel che è certo, però, è che il Comune di Messina ha già promesso un sostegno – che si potrà tradurre, come speriamo, nel consentirci di svolgere la manifestazione all'interno del Palazzo della Cultura, luogo che per quest'edizione ci è stato negato senza un reale motivo – e che il prossimo Premio Maestri del Cinema Documentario sarà consegnato ad uno dei più grandi documentaristi della storia del cinema mondiale, il quale ha già accettato con entusiasmo il nostro invito».
Portualità della "Lipari porto". L'articolo della Gazzetta del sud di oggi
Cinque progetti da 130 milioni di euro Riqualificati Marina C., Sottomonastero, Marina L., Bagnamare, Pignataro
Peppe Paino (Gazzetta del sud)
La "Lipari Porto Spa", costituita da Condotte d'Acqua (70%) e Comune di Lipari (30%), ha presentato ieri i suoi progetti: ma, come nelle previsioni dettate dall'imperante malcostume degli ultimi anni, che sta portando il capoluogo eoliano letteralmente allo sfascio, non è mancato nulla.
Probabilmente, visti i ripetuti tentativi di disturbo da parte degli oppositori (minoranza consiliare di centro sinistra e simpatizzanti al seguito) del programma degli incontri con le varie categorie organizzato dal sindaco Mariano Bruno, e come dal primo cittadino denunciato, per ostacolare il sereno svolgimento del confronto. A partire da quello delle 9 nella sede sociale della penisoletta del Purgatorio, previsto con i soli consiglieri e amministratori comunali dove i padroni di casa della "Lipari Porto" non hanno fatto entrare chi non rivestiva un ruolo istituzionale. Ma ancor più gravi sono state le offese nei confronti del progettista, ing. Giuseppe Rodriguez, che, se non altro, è pur sempre un eoliano .
Alle 16,30 dopo essere stato additato dal consigliere comunale Adolfo Sabatini per aver progettato anche il Palazzo delle Poste in pieno centro e lo Stadio San Filippo di Messina e dopo essersi sentito dire che i porti delle Eolie, patrimonio dell'Umanità, andrebbero progettati da grandi architetti come Renzo Piano o Massimiliano Fuksas, non ha più sopportato le contestazioni; ha mollato tutto insieme ai rappresentanti della società giunti da Roma prendendo il primo aliscafo disponibile.
Se ne riparlerà in tempi migliori. Forse, purtroppo, quando la Giunta regionale, che questi porti li vede bene nonostante l'ambiguità del Pd (ieri il segretario regionale Lupo, contrariamente a quanto dichiarato in un'intervista, ha comunicato al consigliere Biviano di non conoscere gli elaborati) formalizzerà con il Comune di Lipari l'accordo di programma per giungere, previa conferenza di servizi, alla progettazione definitiva.
Ma la strada è ancora lunga e il futuro di Lipari non può non passare da una serena, per quanto possibile, concertazione. La " Lipari Porto Spa" mette sul piatto oltre 130 milioni di investimento, che significano anche ossigeno per l'asfittica economia isolana: in tempi di vacche magre, a livello pubblico, una certezza di fronte ad un futuro di parole.
Ma veniamo ai progetti: Sono cinque nell'ottica della rifunzionalizzazione e riqualificazione delle strutture esistenti (Marina Corta, Sottomonastero, Marina Lunga, Bagnamare, Pignataro); 540 posti barca in totale, gratis per la marineria locale, con banchine i cui muraglioni, dal piano di calpestio saranno alti 2,30 metri. Ed ancora, rispetto a quanto non si conosceva già, un edificio da realizzare sotto la salita San Giuseppe (a Marina Corta) per consentire a pescatori e barcaioli di sistemare le loro attrezzature al riparo. Ed ancora, sempre a Marina Corta, un pontile galleggiante lungo la scogliera del castello di fronte il molo lato nord. A Sottomonastero le maggiori perplessità : il progettista Rodriguez ripropone ciò che i tecnici del Genio civile opere marittime hanno previsto per le opere di messa in sicurezza: e cioè il contestato molo al centro del porto che ostacola, a detta degli esperti, le manovre delle navi e che danneggia la sottostante via ten. Mariano Amendola.
Ed ancora, i locali della Capitaneria di porto e altri servizi. Si continua con Marina lunga, con uno dei due porti turistici e con i titolari dei pontili galleggianti chiamati a far parte, con le loro azioni, della società. Un'altra novità rispetto ai progetti di due anni fa è rappresentata da Bagnamare: una passeggiata a mare da e per Pignataro con ben 239 parcheggi pubblici lungo la litoranea al centro della quale nascerà un centro di talassoterapia ed altri edifici o box commerciali. Giù, dieci posti barca per super yacht. Pignataro, infine, si presenta ,semplicemente, come dovrebbe essere un porto turistico moderno e non a caso è l'unica zona sulla quale i pareri sono concordi.
L'ing. Stefano Tomarelli, amministratore delegato della Lipari Porto Spa, ricorda che «stiamo ancora parlando di progetti preliminari in attesa che alla Regione, con il presidente Lombardo che si è mostrato sempre convinto sula validità di questa iniziativa, si firmi l'accordo di programma per convocare la conferenza di servizi ai fini della progettazione definitiva e del confronto con le parti sociali».
In questa fase, quindi, sarà possibile presentare tutte le osservazioni che si rendono necessarie
Peppe Paino (Gazzetta del sud)
La "Lipari Porto Spa", costituita da Condotte d'Acqua (70%) e Comune di Lipari (30%), ha presentato ieri i suoi progetti: ma, come nelle previsioni dettate dall'imperante malcostume degli ultimi anni, che sta portando il capoluogo eoliano letteralmente allo sfascio, non è mancato nulla.
Probabilmente, visti i ripetuti tentativi di disturbo da parte degli oppositori (minoranza consiliare di centro sinistra e simpatizzanti al seguito) del programma degli incontri con le varie categorie organizzato dal sindaco Mariano Bruno, e come dal primo cittadino denunciato, per ostacolare il sereno svolgimento del confronto. A partire da quello delle 9 nella sede sociale della penisoletta del Purgatorio, previsto con i soli consiglieri e amministratori comunali dove i padroni di casa della "Lipari Porto" non hanno fatto entrare chi non rivestiva un ruolo istituzionale. Ma ancor più gravi sono state le offese nei confronti del progettista, ing. Giuseppe Rodriguez, che, se non altro, è pur sempre un eoliano .
Alle 16,30 dopo essere stato additato dal consigliere comunale Adolfo Sabatini per aver progettato anche il Palazzo delle Poste in pieno centro e lo Stadio San Filippo di Messina e dopo essersi sentito dire che i porti delle Eolie, patrimonio dell'Umanità, andrebbero progettati da grandi architetti come Renzo Piano o Massimiliano Fuksas, non ha più sopportato le contestazioni; ha mollato tutto insieme ai rappresentanti della società giunti da Roma prendendo il primo aliscafo disponibile.
Se ne riparlerà in tempi migliori. Forse, purtroppo, quando la Giunta regionale, che questi porti li vede bene nonostante l'ambiguità del Pd (ieri il segretario regionale Lupo, contrariamente a quanto dichiarato in un'intervista, ha comunicato al consigliere Biviano di non conoscere gli elaborati) formalizzerà con il Comune di Lipari l'accordo di programma per giungere, previa conferenza di servizi, alla progettazione definitiva.
Ma la strada è ancora lunga e il futuro di Lipari non può non passare da una serena, per quanto possibile, concertazione. La " Lipari Porto Spa" mette sul piatto oltre 130 milioni di investimento, che significano anche ossigeno per l'asfittica economia isolana: in tempi di vacche magre, a livello pubblico, una certezza di fronte ad un futuro di parole.
Ma veniamo ai progetti: Sono cinque nell'ottica della rifunzionalizzazione e riqualificazione delle strutture esistenti (Marina Corta, Sottomonastero, Marina Lunga, Bagnamare, Pignataro); 540 posti barca in totale, gratis per la marineria locale, con banchine i cui muraglioni, dal piano di calpestio saranno alti 2,30 metri. Ed ancora, rispetto a quanto non si conosceva già, un edificio da realizzare sotto la salita San Giuseppe (a Marina Corta) per consentire a pescatori e barcaioli di sistemare le loro attrezzature al riparo. Ed ancora, sempre a Marina Corta, un pontile galleggiante lungo la scogliera del castello di fronte il molo lato nord. A Sottomonastero le maggiori perplessità : il progettista Rodriguez ripropone ciò che i tecnici del Genio civile opere marittime hanno previsto per le opere di messa in sicurezza: e cioè il contestato molo al centro del porto che ostacola, a detta degli esperti, le manovre delle navi e che danneggia la sottostante via ten. Mariano Amendola.
Ed ancora, i locali della Capitaneria di porto e altri servizi. Si continua con Marina lunga, con uno dei due porti turistici e con i titolari dei pontili galleggianti chiamati a far parte, con le loro azioni, della società. Un'altra novità rispetto ai progetti di due anni fa è rappresentata da Bagnamare: una passeggiata a mare da e per Pignataro con ben 239 parcheggi pubblici lungo la litoranea al centro della quale nascerà un centro di talassoterapia ed altri edifici o box commerciali. Giù, dieci posti barca per super yacht. Pignataro, infine, si presenta ,semplicemente, come dovrebbe essere un porto turistico moderno e non a caso è l'unica zona sulla quale i pareri sono concordi.
L'ing. Stefano Tomarelli, amministratore delegato della Lipari Porto Spa, ricorda che «stiamo ancora parlando di progetti preliminari in attesa che alla Regione, con il presidente Lombardo che si è mostrato sempre convinto sula validità di questa iniziativa, si firmi l'accordo di programma per convocare la conferenza di servizi ai fini della progettazione definitiva e del confronto con le parti sociali».
In questa fase, quindi, sarà possibile presentare tutte le osservazioni che si rendono necessarie
Portualità isola di Lipari. In una lettera il dissenso di La Greca e le puntualizzazioni
Al signor Sindaco del Comune di Lipari
Al Presidente della Lipari Porti S.p.A.
Oggetto: portualità isola di Lipari
Signori,
nel corso della giornata di ieri non sono riuscito, mio malgrado, a porre alcune domande in merito allo stato dell’iter del progetto delle opere contemplate nel progetto di ”rifunzionalizzazione del sistema portuale con finalità commerciale, crocieristica e diportistica di Marina Corta, Sottomonastero, Marina Lunga e Pignataro nella rada dell’isola di Lipari”.
Alla luce delle illustrazioni condotte dall’ingegnere Rodriguez e delle affermazioni del sindaco nel corso della prima parte dell’incontro con la cittadinanza Vi confermo la mia opinione contraria a questo progetto e Vi ribadisco le questioni poste nella mia lettera del 19 luglio 2008 che sono a tutt’oggi senza risposta.
Ritengo, tuttavia, prima di procedere con le domande di dover fare due brevi puntualizzazioni:
la prima: faccio presente al Sindaco che anche in presenza di un accordo di programma con la Regione Siciliana, lo stesso deve essere ratificato dal consiglio comunale, quindi, il progetto esecutivo e tutti gli elaborati dovranno tornare in consiglio comunale per la ratifica, pertanto il consiglio comunale ha l’ultima parola sulla complessiva questione.
La seconda: dopo aver ascoltato le affermazioni dell’amministratore delegato di “Condotte d’Acqua”, in apertura dell’incontro con la cittadinanza, mi chiedo chi pagherà le somme relative al decreto ingiuntivo promosso dai dipendenti del Comune di Lipari facenti parte della commissione di scelta del socio per la costituzione della Lipari Porti S.p.A.? mi auguro che qualcuno di Voi mi chiarisca almeno questo punto, anche perché il conto è molto salato (circa 500 mila euro).
Veniamo adesso ad alcune questioni di natura tecnica.
Le opere illustrate ieri rispetto a quelle del 2006/2008, con l’ulteriore intervento della “colmata” e le edificazioni complessivamente previste delineano delle precise scelte strategiche di assetto e di sviluppo complessivo spaziale e funzionale dell’area portuale dell’intera isola di Lipari, per i prossimi 40-50 anni (ben oltre la durata di un piano regolatore generale); dalla esposizione parziale fatta dal progettista incaricato non risultano definiti né gli ambiti né individuate le condizioni di sostenibilità ambientale nonché l’identità culturale dei luoghi.
A distanza di quattro anni dalla sua prima apparizione il progetto è ancora allo stato preliminare ed è assolutamente carente di relazioni e/o elaborati che definiscono:
a) le fasi attuative relative allo svolgimento ottimale delle attività portuali;
b) alla valorizzazione dei contesti urbani e ambientali;
c) all’integrazione con le reti di comunicazione del territorio.
Tale carenza è ancor più evidente se consideriamo che Lipari vede le sue strutture portuali localizzate nell’affaccio del nucleo storico sul mare, basti pensare alla scoperta del Porto Romano.
Nella redazione di un progetto così complesso come quello predisposto dalla Lipari porti non si può non tener conto di questa realtà ed è perciò fondamentale valutare quali possono essere le condizioni da individuare per garantire la tutela del patrimonio storico nella sua fruibilità estetica e funzionale e nell’organizzazione del porto secondo i più moderni criteri di esercizio e di gestione.
Ritengo indispensabile, inoltre, sempre alla luce della complessità dell’opera di cui stiamo parlando, che il progetto, già nella fase preliminare, definisca e pianifichi due ambiti: il porto operativo e l’interazione città-porto.
Nel primo si dovrebbe comprendere, in particolare, le interconnessioni infrastrutturali con le reti di trasporto terrestre esistenti nel centro urbano di Lipari. In particolare occorre definire: a) le infrastrutture viarie; b) le aree destinate alla cantieristica e alla logistica; c) le aree di interesse comune tra porto e città; d) le aree riservate alla tutela dei beni e valori storico, archeologico, monumentale, paesaggistico e ambientale (il riferimento è ovviamente a Marina Corta e a Sottomonastero).
Passiamo adesso al secondo ambito, quello di “interazione città-porto”. Tale ambito deve comprendere le attrezzature legate ai servizi portuali, ma anche, in alcuni casi, al commercio, alla direzionalità e alla cultura, attività propriamente urbane.
Nella definizione di - interazione città–porto, un ruolo di rilievo va riservato anche agli innesti urbani, direttrici di percorso che garantiscono il legame fisico e sociale fra la città e le aree portuali più permeabili e più compatibili con i flussi e le attività della città; nel caso delle strutture di Marina Lunga e Pignataro, al contrario, sembra di poter dichiarare che la città viene totalmente tagliata fuori da qualsiasi rapporto con le nuove strutture portuali proposte nel progetto.
Questi elaborati sono ancor più urgenti alla luce dell’approvazione del Piano Regolatore Generale del nostro Comune. Appare evidente che il progetto della Lipari Porti S.p.A. deve integrarsi armoniosamente con il PRG del Comune di Lipari.
Ferme restando le considerazioni di cui sopra ribadisco che il progetto non rispetta le indicazioni dettate dal Piano Territoriale Paesistico delle Isole Eolie, segnatamente agli articoli 44, “Opere Marittimi costiere e portuali”, e 45 per la portualità dell’isola di Lipari.
In attesa di ricevere dei riscontri alla presente Vi invio Distinti saluti.
Lipari 02.12.2010
Dott. Giuseppe La Greca
Al Presidente della Lipari Porti S.p.A.
Oggetto: portualità isola di Lipari
Signori,
nel corso della giornata di ieri non sono riuscito, mio malgrado, a porre alcune domande in merito allo stato dell’iter del progetto delle opere contemplate nel progetto di ”rifunzionalizzazione del sistema portuale con finalità commerciale, crocieristica e diportistica di Marina Corta, Sottomonastero, Marina Lunga e Pignataro nella rada dell’isola di Lipari”.
Alla luce delle illustrazioni condotte dall’ingegnere Rodriguez e delle affermazioni del sindaco nel corso della prima parte dell’incontro con la cittadinanza Vi confermo la mia opinione contraria a questo progetto e Vi ribadisco le questioni poste nella mia lettera del 19 luglio 2008 che sono a tutt’oggi senza risposta.
Ritengo, tuttavia, prima di procedere con le domande di dover fare due brevi puntualizzazioni:
la prima: faccio presente al Sindaco che anche in presenza di un accordo di programma con la Regione Siciliana, lo stesso deve essere ratificato dal consiglio comunale, quindi, il progetto esecutivo e tutti gli elaborati dovranno tornare in consiglio comunale per la ratifica, pertanto il consiglio comunale ha l’ultima parola sulla complessiva questione.
La seconda: dopo aver ascoltato le affermazioni dell’amministratore delegato di “Condotte d’Acqua”, in apertura dell’incontro con la cittadinanza, mi chiedo chi pagherà le somme relative al decreto ingiuntivo promosso dai dipendenti del Comune di Lipari facenti parte della commissione di scelta del socio per la costituzione della Lipari Porti S.p.A.? mi auguro che qualcuno di Voi mi chiarisca almeno questo punto, anche perché il conto è molto salato (circa 500 mila euro).
Veniamo adesso ad alcune questioni di natura tecnica.
Le opere illustrate ieri rispetto a quelle del 2006/2008, con l’ulteriore intervento della “colmata” e le edificazioni complessivamente previste delineano delle precise scelte strategiche di assetto e di sviluppo complessivo spaziale e funzionale dell’area portuale dell’intera isola di Lipari, per i prossimi 40-50 anni (ben oltre la durata di un piano regolatore generale); dalla esposizione parziale fatta dal progettista incaricato non risultano definiti né gli ambiti né individuate le condizioni di sostenibilità ambientale nonché l’identità culturale dei luoghi.
A distanza di quattro anni dalla sua prima apparizione il progetto è ancora allo stato preliminare ed è assolutamente carente di relazioni e/o elaborati che definiscono:
a) le fasi attuative relative allo svolgimento ottimale delle attività portuali;
b) alla valorizzazione dei contesti urbani e ambientali;
c) all’integrazione con le reti di comunicazione del territorio.
Tale carenza è ancor più evidente se consideriamo che Lipari vede le sue strutture portuali localizzate nell’affaccio del nucleo storico sul mare, basti pensare alla scoperta del Porto Romano.
Nella redazione di un progetto così complesso come quello predisposto dalla Lipari porti non si può non tener conto di questa realtà ed è perciò fondamentale valutare quali possono essere le condizioni da individuare per garantire la tutela del patrimonio storico nella sua fruibilità estetica e funzionale e nell’organizzazione del porto secondo i più moderni criteri di esercizio e di gestione.
Ritengo indispensabile, inoltre, sempre alla luce della complessità dell’opera di cui stiamo parlando, che il progetto, già nella fase preliminare, definisca e pianifichi due ambiti: il porto operativo e l’interazione città-porto.
Nel primo si dovrebbe comprendere, in particolare, le interconnessioni infrastrutturali con le reti di trasporto terrestre esistenti nel centro urbano di Lipari. In particolare occorre definire: a) le infrastrutture viarie; b) le aree destinate alla cantieristica e alla logistica; c) le aree di interesse comune tra porto e città; d) le aree riservate alla tutela dei beni e valori storico, archeologico, monumentale, paesaggistico e ambientale (il riferimento è ovviamente a Marina Corta e a Sottomonastero).
Passiamo adesso al secondo ambito, quello di “interazione città-porto”. Tale ambito deve comprendere le attrezzature legate ai servizi portuali, ma anche, in alcuni casi, al commercio, alla direzionalità e alla cultura, attività propriamente urbane.
Nella definizione di - interazione città–porto, un ruolo di rilievo va riservato anche agli innesti urbani, direttrici di percorso che garantiscono il legame fisico e sociale fra la città e le aree portuali più permeabili e più compatibili con i flussi e le attività della città; nel caso delle strutture di Marina Lunga e Pignataro, al contrario, sembra di poter dichiarare che la città viene totalmente tagliata fuori da qualsiasi rapporto con le nuove strutture portuali proposte nel progetto.
Questi elaborati sono ancor più urgenti alla luce dell’approvazione del Piano Regolatore Generale del nostro Comune. Appare evidente che il progetto della Lipari Porti S.p.A. deve integrarsi armoniosamente con il PRG del Comune di Lipari.
Ferme restando le considerazioni di cui sopra ribadisco che il progetto non rispetta le indicazioni dettate dal Piano Territoriale Paesistico delle Isole Eolie, segnatamente agli articoli 44, “Opere Marittimi costiere e portuali”, e 45 per la portualità dell’isola di Lipari.
In attesa di ricevere dei riscontri alla presente Vi invio Distinti saluti.
Lipari 02.12.2010
Dott. Giuseppe La Greca
giovedì 2 dicembre 2010
Presentazioni progetti "Lipari porto" tra caos e contestazioni. Ma il buongiorno lo si era già visto dal mattino
La "Lipari porto" spenderà circa 130 di euro per realizzare 540 posti-barca nei porticcioli di Marina Corta, Marina Lunga e Pignataro. Previsti anche 130 posti gratuiti per i pescherecci locali. A Sottomonastero saranno realizzate opere che consentiranno l'approdo di due traghetti, di una nave da crociera (media) e di quattro aliscafi . A terra, nell'area di Marina Lunga- Bagnamare, saranno realizzate piscine, un centro di talassoterapia ed altri locali commerciali. Il tutto dovrebbe essere concretizzato tra quattro-cinque anni, una volta ottenuto il via libera dalla Regione, in una conferenza dei servizi. Nessun balzello per i residenti che utilizzano i mezzi di linea, un ticket dovranno sborsare i turisti.
Questo in sintesi quanto emerso oggi dai vari incontri-confronti che si sono succeduti, tra non poche polemiche e contestazioni (ma si era già iniziato "bene" nella riunione con i consiglieri), con le varie categorie sociali ed economiche.
Tutti incontri accesi ,compresa- così come ci hanno riferito alcuni colleghi presenti (noi non abbiamo potuto presenziare per motivi non dipendenti dalla nostra volontà) - la conferenza stampa alla quale hanno preso parte l'amministratore delegato della "Lipari Porto spa" Stefano Tomarelli, il presidente Nando Corrado, il progettista Beppe Rodriquez e il sindaco Mariano Bruno.
E siccome dopo aver iniziato con lo scontro non si poteva finire altrimenti anche il confronto con i cittadini si è sviluppato sulla stessa linea. E dopo aver raccolto "pupi e burattini" è sceso il sipario su una giornata che non passerà certo alla storia come simbolo di dialogo.
Anche oggi è emerso che esiste un agguerrito "fronte contrario" a queste opere costituito da ambientalisti, centro sinistra locale (anche se l'on. Lupo del Pd in una intervista alla Gazzetta appare meno drastico) e da alcuni operatori commerciali che temono che i luoghi possano venire snaturati da quanto si intende realizzare.
Esiste, ovviamente, anche il fronte dei favorevoli, non meno nutrito, che vede, invece, migliori prospettive per il futuro dell'economia.Una considerazione, per concludere. Eravamo convinti prima, lo siamo ancora di più oggi, che la strada per realizzare o non realizzare queste opere sarà ancora lunga e tortuosa.
Il resto alle prossime puntate...e ci saranno
Dialisi di Lipari. e macchinari che non funzionano. Parte la denuncia
Questo la lettera denuncia che Marcello Tedros e Angelo Ficarra del Tribunale dei diritti del Malato/ CittadinanzAttiva hanno inoltrato sul reparto dialisi di Lipari:
La nostra Associazione ha accolto la denuncia sottoscritta dal Sig. Basile Andrea. Il Basile nato a Lipari (ME) il 28.03.1935 ivi residente in Via Dante Alighieri 3, in dialisi da circa trenta anni, all’inizio presso altri P.O. della provincia, in quanto ancora non esistente tale specialità presso il nostro P.O., e dopo, anche grazie alle sue pressioni da cittadino, istituita anche a Lipari, finalmente il Basile cessava di essere un paziente pendolare. Finalmente ci si poteva curare nel proprio paese (lui pensava), ma qui accade l’impensabile, dopo molti anni si sa i macchinari iniziano a difettare, anche perché purtroppo i dializzati negli anni aumentano, e ogni tre per quattro necessitano di manutenzione e a pagarne le conseguenze sono stati naturalmente i pazienti fra cui il Basile. Dopo lamentele ed alterchi (comprensibilmente motivati) finalmente vengono inviati al P.O. di Lipari nuovi macchinari per la dialisi, che nel frattempo vengono collocati negli scantinati (ci riferiscono). I pazienti finalmente soddisfatti, attendono con impazienza che i vecchi macchinari vengano sostituiti con i nuovi, ma non avviene, sta di fatto che detti macchinari tra un rinvio e alcune spiegazioni faziose, giacciono da circa sedici mesi nel loro alloggio.
A questo punto il Sig.Basile dopo essersi rivolto al responsabile del reparto Dr. Scirè, si sente rispondere che: “questi nuovi macchinari necessitano di tecnici specializzati per il montaggio, e noi in Ospedale non né abbiamo, ragione per cui dobbiamo aspettare che li inviino ” con i disagi di cui sopra, a quel punto il nostro Sig. Basile si rivolge direttamente al Primario del reparto Dr. Ricciardi (pare di servizio presso l’Ospedale di Milazzo), ma anche questo tentativo dopo innumerevoli promesse finisce con un nulla di fatto. Finalmente un bel giorno pare che giungano i preziosissimi tecnici, i quali montano detti macchinari, ma non li mettono in funzione, alla richiesta di spiegazioni del Basile, gli viene risposto che: “ai macchinari mancano dei moduli, che quando arriveranno potranno essere istallati e quindi le macchine messe in funzione”. Il Basile và su tutte le furie ricontatta il Dr. Riciardi, il quale per l’ennesima volta dà le sue assicurazioni che al più presto tutto si sistemerà (altra presa in giro per il povero Basile). Noi personalmente non capiamo questo stato di cose ma diamo al Sig. Basile certezza che indagheremo, per appurare realmente come stanno le cose.
Non è finita, ci riferisce il Basile che lo stesso macchinario che viene usato per il paziente con epatite C, viene usato anche per quello affetto da epatite B con le conseguenze che lasciamo immaginare (la stanza per l’epatite B è adibita a deposito). Perché il paziente dializzato deve aspettare circa quaranta giorni per avere i risultati delle proprie analisi, perché lo stesso paziente non può venire in possesso della propria cartella clinica che puntualmente gli viene negata, perchè l’automobile adibita al trasporto dei dializzati, una Fiat mod. Panda, a volte trasporta anche tre dializzati alla volta (non sappiamo se ciò è consentito). E per concludere (si fa per dire) apprendiamo che per i dializzati, quindi soggetti ad alto rischio, non esiste l’urgenza per gli esami di rito ( Ecg, Dopler ecc.) ma devono come qualsiasi utente passare la richiesta attraverso il numero Verde, con i tempi che tutti noi conosciamo. Preg.mi Signori noi crediamo di avere toccato il fondo, ci piacerebbe vedere qualcuno degli attori di questa Odissea alle prese con tale vergognosa realtà per un suo parente o caro, il guaio e che non ci immedesimiamo abbastanza nei panni di chi suo malgrado e costretto a portare la Croce. Abbiamo dato certezze al Sig. Basile dietro la sua denuncia ufficiale alla nostra Associazione ed al “Tribunale dei Diritti del Malato” di fare piena luce su questa squallida e disumana vicenda, non degna di un paese che si definisce civile. Ci riserviamo di fare eventuali segnalazioni alla “Procura della Corte dei Conti” per verificare possibili danni erariali. Auspichiamo che ogni responsabile, dal Sig. Direttore Generale, a coloro che operano presso il P.O. di Lipari si attivino nell’immediatezza in modo tale che questo stato di cose venga a cessare.
La nostra Associazione ha accolto la denuncia sottoscritta dal Sig. Basile Andrea. Il Basile nato a Lipari (ME) il 28.03.1935 ivi residente in Via Dante Alighieri 3, in dialisi da circa trenta anni, all’inizio presso altri P.O. della provincia, in quanto ancora non esistente tale specialità presso il nostro P.O., e dopo, anche grazie alle sue pressioni da cittadino, istituita anche a Lipari, finalmente il Basile cessava di essere un paziente pendolare. Finalmente ci si poteva curare nel proprio paese (lui pensava), ma qui accade l’impensabile, dopo molti anni si sa i macchinari iniziano a difettare, anche perché purtroppo i dializzati negli anni aumentano, e ogni tre per quattro necessitano di manutenzione e a pagarne le conseguenze sono stati naturalmente i pazienti fra cui il Basile. Dopo lamentele ed alterchi (comprensibilmente motivati) finalmente vengono inviati al P.O. di Lipari nuovi macchinari per la dialisi, che nel frattempo vengono collocati negli scantinati (ci riferiscono). I pazienti finalmente soddisfatti, attendono con impazienza che i vecchi macchinari vengano sostituiti con i nuovi, ma non avviene, sta di fatto che detti macchinari tra un rinvio e alcune spiegazioni faziose, giacciono da circa sedici mesi nel loro alloggio.
A questo punto il Sig.Basile dopo essersi rivolto al responsabile del reparto Dr. Scirè, si sente rispondere che: “questi nuovi macchinari necessitano di tecnici specializzati per il montaggio, e noi in Ospedale non né abbiamo, ragione per cui dobbiamo aspettare che li inviino ” con i disagi di cui sopra, a quel punto il nostro Sig. Basile si rivolge direttamente al Primario del reparto Dr. Ricciardi (pare di servizio presso l’Ospedale di Milazzo), ma anche questo tentativo dopo innumerevoli promesse finisce con un nulla di fatto. Finalmente un bel giorno pare che giungano i preziosissimi tecnici, i quali montano detti macchinari, ma non li mettono in funzione, alla richiesta di spiegazioni del Basile, gli viene risposto che: “ai macchinari mancano dei moduli, che quando arriveranno potranno essere istallati e quindi le macchine messe in funzione”. Il Basile và su tutte le furie ricontatta il Dr. Riciardi, il quale per l’ennesima volta dà le sue assicurazioni che al più presto tutto si sistemerà (altra presa in giro per il povero Basile). Noi personalmente non capiamo questo stato di cose ma diamo al Sig. Basile certezza che indagheremo, per appurare realmente come stanno le cose.
Non è finita, ci riferisce il Basile che lo stesso macchinario che viene usato per il paziente con epatite C, viene usato anche per quello affetto da epatite B con le conseguenze che lasciamo immaginare (la stanza per l’epatite B è adibita a deposito). Perché il paziente dializzato deve aspettare circa quaranta giorni per avere i risultati delle proprie analisi, perché lo stesso paziente non può venire in possesso della propria cartella clinica che puntualmente gli viene negata, perchè l’automobile adibita al trasporto dei dializzati, una Fiat mod. Panda, a volte trasporta anche tre dializzati alla volta (non sappiamo se ciò è consentito). E per concludere (si fa per dire) apprendiamo che per i dializzati, quindi soggetti ad alto rischio, non esiste l’urgenza per gli esami di rito ( Ecg, Dopler ecc.) ma devono come qualsiasi utente passare la richiesta attraverso il numero Verde, con i tempi che tutti noi conosciamo. Preg.mi Signori noi crediamo di avere toccato il fondo, ci piacerebbe vedere qualcuno degli attori di questa Odissea alle prese con tale vergognosa realtà per un suo parente o caro, il guaio e che non ci immedesimiamo abbastanza nei panni di chi suo malgrado e costretto a portare la Croce. Abbiamo dato certezze al Sig. Basile dietro la sua denuncia ufficiale alla nostra Associazione ed al “Tribunale dei Diritti del Malato” di fare piena luce su questa squallida e disumana vicenda, non degna di un paese che si definisce civile. Ci riserviamo di fare eventuali segnalazioni alla “Procura della Corte dei Conti” per verificare possibili danni erariali. Auspichiamo che ogni responsabile, dal Sig. Direttore Generale, a coloro che operano presso il P.O. di Lipari si attivino nell’immediatezza in modo tale che questo stato di cose venga a cessare.
PARCHI NAZIONALI. SPARMA CONCLUDE CICLO INCONTRI CON EE.LL.
L'assessore regionale all'Ambiente, Gianmaria Sparma- come si legge in un comunicato emesso oggi- ha concluso la serie di incontri con gli enti locali e le associazioni ambientaliste direttamente interessati all'istituzione dei quattro parchi nazionali delle "Isole Eolie", dei "Monti Iblei", della "Isola di Pantelleria" e delle "Isole Egadi e Litorale trapanese", previsti dalla legge 222 del 2007. "Abbiamo ascoltato le esigenze che sono state sottoposte dagli enti locali e dalle associazioni ambientaliste - ha evidenziato l'assessore Sparma - e che saranno attentamente valutate nell'approdare al tavolo di intesa con il Ministero. Voglio anche ricordare la sensibilita' della Regione siciliana verso la salvaguardia del patrimonio naturalistico".
"L'istituzione di un parco non deve essere visto come luogo su cui insistono vincoli, ma deve essere fotografato come territorio che ricevera' notevoli vantaggi in termini di sviluppo socio economico e occupazionale, unitamente alla tutela del prezioso patrimonio naturale e di biodiversita'".
Dopo questo ciclo di incontri, le proposte di delimitazione dei quattro parchi nazionali saranno attentamente valutate ai fini dell'intesa tra la Regione e il Ministero dell'Ambiente, cosi' come previsto dalla legge nazionale
"L'istituzione di un parco non deve essere visto come luogo su cui insistono vincoli, ma deve essere fotografato come territorio che ricevera' notevoli vantaggi in termini di sviluppo socio economico e occupazionale, unitamente alla tutela del prezioso patrimonio naturale e di biodiversita'".
Dopo questo ciclo di incontri, le proposte di delimitazione dei quattro parchi nazionali saranno attentamente valutate ai fini dell'intesa tra la Regione e il Ministero dell'Ambiente, cosi' come previsto dalla legge nazionale
Pirrera e depuratore. Richiesta partecipazione a conferenza di servizi. Raccolta firme per petizione
Riceviamo da Anna Miracula e pubblichiamo:
Si comunica ai cittadini residenti nelle frazioni di Serra, Pirrera e Canneto che, questa mattina, è stata inoltrata la richiesta per la nostra partecipazione alla conferenza di servizi , che si terrà a Messina presso la Prefettura , giorno 6 dicembre ’10.
In detta conferenza dovrà essere discusso il progetto esecutivo per la realizzazione del depuratore, posizionato nel sito di Canneto Dentro ove sarà previsto anche l’ampliamento del dissalatore e la zona artigianale.
Riteniamo doveroso partecipare in quanto le decisioni che verranno prese in questa conferenza andranno a influire negativamente sulla nostra vita di cittadini residenti nelle suddette frazioni.
Ciò in quanto come residenti non siamo stati assolutamente interpellati preventivamente e, sempre come parte lesa da questa prossima realizzazione, nessuno dei residenti delle frazioni interessate è mai stato informato, invitato a prendere parte a riunioni o conferenze per poter almeno esprimere il proprio dissenso su quello che si voleva perpetrare ai loro danni: al contrario,spogliato della propria terra con l’atto dell’esproprio per costruzione di opera pubblica.
Pertanto auspichiamo che si voglia dare almeno questa volta voce a chi non ne ha mai avuto la possibilità , in quanto tutto si è svolto e si continua a svolgere nella maniera più silenziosa e segreta possibile, negando persino la visione del progetto di massima ai cittadini,soprattutto a chi risiede in queste zone, i quali hanno tutto il sacrosanto diritto di sapere a cosa potrebbero incorrere nel momento in cui questo depuratore verrà installato.
Non credo si possano cancellare così la vita e i sacrifici di tante persone che hanno investito negli anni in case,terreni,attività lavorative, senza nemmeno spiegare in termini chiari, trasparenti cosa si decide alle loro spalle.
La petizione popolare, che in questo momento procede, trova d’accordo tutti noi su un unico e fondamentale punto:
non vogliamo che questo depuratore venga realizzato in quella zona, non vogliamo che le nostre frazioni vengano danneggiate per sempre, non vogliamo che i nostri figli, i nostri nipoti debbano vivere con una cloaca sotto il naso e maledire noi che non abbiamo fatto nulla per impedire che venisse costruita proprio lì; di essere stati “complici” inerti di una amministrazione dell’isola che, per arrivare a raggiungere chissà quali obiettivi, non ha esitato a schiacciare i residenti come moscerini disinformandoli e disinformando tutta la popolazione dell’isola sui fatti, escludendoli così da ogni possibile tentativo di ribellione; non vogliamo che la spiaggia di Canneto, tanto amata da tutti e unica zona balneare, ahimè,rimasta accessibile a tutti,venga rovinata per sempre da scarichi fognari (anche se si sostiene il contrario,ma quali garanzie ci danno queste rassicurazioni non certificate?)
Chi ci ridarà la nostra bella isola?Chi darà a questi poveri bimbi, adesso, ma domani uomini,un futuro degno di loro?
Chi ridarà loro i profumi eoliani del sole,del mare,del vento se ovunque ci gireremo in futuro non vi sarà altro che cemento,cattivi odori, assenza di spazi verdi,di campagne? Dovranno vergognarsi di vivere in un posto simile?
La tanto amata Lipari è stata svilita,svenduta,afflitta,martoriata,affondata e quel che è peggio è che ancora c’è chi sostiene che le cose vanno a gonfie vele. Quei pochi ai quali dovremmo far fare le valige e spedire il più lontano possibile da questa terra che una volta viveva con dignità e orgoglio e ai quali costoro hanno lasciato solo brandelli addosso.
Per chi volesse aderire alla petizione popolare contro la realizzazione di quest’opera può rivolgersi a me, al signor Antonio Marra,al signor Massimo Bonfante e al signor Ninì Giardina per la zona di Canneto.
Grazie.
Anna Miracula
Si comunica ai cittadini residenti nelle frazioni di Serra, Pirrera e Canneto che, questa mattina, è stata inoltrata la richiesta per la nostra partecipazione alla conferenza di servizi , che si terrà a Messina presso la Prefettura , giorno 6 dicembre ’10.
In detta conferenza dovrà essere discusso il progetto esecutivo per la realizzazione del depuratore, posizionato nel sito di Canneto Dentro ove sarà previsto anche l’ampliamento del dissalatore e la zona artigianale.
Riteniamo doveroso partecipare in quanto le decisioni che verranno prese in questa conferenza andranno a influire negativamente sulla nostra vita di cittadini residenti nelle suddette frazioni.
Ciò in quanto come residenti non siamo stati assolutamente interpellati preventivamente e, sempre come parte lesa da questa prossima realizzazione, nessuno dei residenti delle frazioni interessate è mai stato informato, invitato a prendere parte a riunioni o conferenze per poter almeno esprimere il proprio dissenso su quello che si voleva perpetrare ai loro danni: al contrario,spogliato della propria terra con l’atto dell’esproprio per costruzione di opera pubblica.
Pertanto auspichiamo che si voglia dare almeno questa volta voce a chi non ne ha mai avuto la possibilità , in quanto tutto si è svolto e si continua a svolgere nella maniera più silenziosa e segreta possibile, negando persino la visione del progetto di massima ai cittadini,soprattutto a chi risiede in queste zone, i quali hanno tutto il sacrosanto diritto di sapere a cosa potrebbero incorrere nel momento in cui questo depuratore verrà installato.
Non credo si possano cancellare così la vita e i sacrifici di tante persone che hanno investito negli anni in case,terreni,attività lavorative, senza nemmeno spiegare in termini chiari, trasparenti cosa si decide alle loro spalle.
La petizione popolare, che in questo momento procede, trova d’accordo tutti noi su un unico e fondamentale punto:
non vogliamo che questo depuratore venga realizzato in quella zona, non vogliamo che le nostre frazioni vengano danneggiate per sempre, non vogliamo che i nostri figli, i nostri nipoti debbano vivere con una cloaca sotto il naso e maledire noi che non abbiamo fatto nulla per impedire che venisse costruita proprio lì; di essere stati “complici” inerti di una amministrazione dell’isola che, per arrivare a raggiungere chissà quali obiettivi, non ha esitato a schiacciare i residenti come moscerini disinformandoli e disinformando tutta la popolazione dell’isola sui fatti, escludendoli così da ogni possibile tentativo di ribellione; non vogliamo che la spiaggia di Canneto, tanto amata da tutti e unica zona balneare, ahimè,rimasta accessibile a tutti,venga rovinata per sempre da scarichi fognari (anche se si sostiene il contrario,ma quali garanzie ci danno queste rassicurazioni non certificate?)
Chi ci ridarà la nostra bella isola?Chi darà a questi poveri bimbi, adesso, ma domani uomini,un futuro degno di loro?
Chi ridarà loro i profumi eoliani del sole,del mare,del vento se ovunque ci gireremo in futuro non vi sarà altro che cemento,cattivi odori, assenza di spazi verdi,di campagne? Dovranno vergognarsi di vivere in un posto simile?
La tanto amata Lipari è stata svilita,svenduta,afflitta,martoriata,affondata e quel che è peggio è che ancora c’è chi sostiene che le cose vanno a gonfie vele. Quei pochi ai quali dovremmo far fare le valige e spedire il più lontano possibile da questa terra che una volta viveva con dignità e orgoglio e ai quali costoro hanno lasciato solo brandelli addosso.
Per chi volesse aderire alla petizione popolare contro la realizzazione di quest’opera può rivolgersi a me, al signor Antonio Marra,al signor Massimo Bonfante e al signor Ninì Giardina per la zona di Canneto.
Grazie.
Anna Miracula
SICILIA: PROROGATA SCADENZA BANDO FONDI UE PORTUALITA' TURISTICA
Prorogata la scadenza del termine di presentazione delle istanze per il "Bando pubblico per la realizzazione di interventi strutturali ed infrastrutturali finalizzati all'attuazione del Piano strategico regionale della portualita' turistica, attraverso l'attivazione di un regime di aiuti, a favore delle piccole e medie imprese operanti in Sicilia nel settore turistico", pubblicato sulla Gazzetta ufficiale della Regione siciliana n. 32 del 16 luglio 2010.
Lo stabilisce un decreto congiunto emanato dai dirigenti generali dei dipartimenti Turismo, Sport e Spettacolo e Attivita' produttive, Marco Salerno e Salvatore Giglione.
Infatti, non risultando allegato al bando lo schema di fidejussione bancaria/polizza assicurativa, indicato dall'art.10 del bando stesso, si vuole permetterne la corretta stipula o l'integrazione della stessa, se gia' stipulata.
Si tratta dell'attivazione di fondi comunitari del Po Fesr 2007/2013, a favore delle piccole e medie imprese operanti in Sicilia nel settore turistico, di 52 milioni per la nautica da diporto, messi a bando lo scorso luglio dall'assessorato regionale al Turismo. Le domande vanno presentate quindi entro il 13 dicembre prossimo, al dipartimento Attivita' produttive, che curera' l'istruttoria.
Lo stabilisce un decreto congiunto emanato dai dirigenti generali dei dipartimenti Turismo, Sport e Spettacolo e Attivita' produttive, Marco Salerno e Salvatore Giglione.
Infatti, non risultando allegato al bando lo schema di fidejussione bancaria/polizza assicurativa, indicato dall'art.10 del bando stesso, si vuole permetterne la corretta stipula o l'integrazione della stessa, se gia' stipulata.
Si tratta dell'attivazione di fondi comunitari del Po Fesr 2007/2013, a favore delle piccole e medie imprese operanti in Sicilia nel settore turistico, di 52 milioni per la nautica da diporto, messi a bando lo scorso luglio dall'assessorato regionale al Turismo. Le domande vanno presentate quindi entro il 13 dicembre prossimo, al dipartimento Attivita' produttive, che curera' l'istruttoria.
Domenica al Palacultura l’incontro sul “Libero Pensiero”
COMUNICATO STAMPA
Messina, 2 dicembre 2010 - Il neo-costituito cenacolo culturale “Il Pensiero Libero” organizza per domenica 5 dicembre alle 16, al Palacultura, un incontro di studio al quale relazioneranno il prof. Santi Fedele su “Il Libero Pensiero dopo l’unità”; il prof. Carmelo Romeo su “Il Libero Pensiero ed il dialogo nell’età della ragione”; il dott. Ezio Arcadi su “Il Libero pensiero quale antitesi alle mafie”; ed il prof. Giuseppe Gambardella su “Il Libero Pensiero e la ricerca scientifica”.
Al convegno prenderanno parte numerose associazioni.
Messina, 2 dicembre 2010 - Il neo-costituito cenacolo culturale “Il Pensiero Libero” organizza per domenica 5 dicembre alle 16, al Palacultura, un incontro di studio al quale relazioneranno il prof. Santi Fedele su “Il Libero Pensiero dopo l’unità”; il prof. Carmelo Romeo su “Il Libero Pensiero ed il dialogo nell’età della ragione”; il dott. Ezio Arcadi su “Il Libero pensiero quale antitesi alle mafie”; ed il prof. Giuseppe Gambardella su “Il Libero Pensiero e la ricerca scientifica”.
Al convegno prenderanno parte numerose associazioni.
Calcio. Caruso e Formica in rappresentativa. Oggi Formica prova per l'Igea
Ruben Caruso e Antonio Formica, calciatori della Ludica Lipari, sono stati impegnati ieri a Zafferana Etnea con la rappresentativa provinciale che si è imposta per uno a zero.
Oggi Antonio Formica, in occasione dell'incontro infrasettimanale amichevole tra Igea Virtus e Camaro, proverà per la formazione barcellonese.
Oggi Antonio Formica, in occasione dell'incontro infrasettimanale amichevole tra Igea Virtus e Camaro, proverà per la formazione barcellonese.
Messina. I carabinieri arrestano 30enne di Filicudi per evasione dai domiciliari
COMUNICATO STAMPA
Nel pomeriggio di ieri in Messina, i Carabinieri della Stazione di Messina Bordonaro hanno tratto in arresto, in flagranza di reato di evasione, il 30enne SARPI Vincenzo, con precedenti di polizia.
I militari operanti, nel corso di un controllo del prevenuto, già sottoposto al regime degli arresti domiciliari dal mese di ottobre u.s. perché ritenuto responsabile di incendio e resistenza a P.U., è stato trovato all’esterno dell’abitazione in violazione agli obblighi impostigli dalla misura.
Stante la flagranza del reato di evasione SARPI Vincenzo è stato dichiarato in arresto e su disposizione dell’A.G. trattenuto in camera di sicurezza in attesa del rito direttissimo
Nel pomeriggio di ieri in Messina, i Carabinieri della Stazione di Messina Bordonaro hanno tratto in arresto, in flagranza di reato di evasione, il 30enne SARPI Vincenzo, con precedenti di polizia.
I militari operanti, nel corso di un controllo del prevenuto, già sottoposto al regime degli arresti domiciliari dal mese di ottobre u.s. perché ritenuto responsabile di incendio e resistenza a P.U., è stato trovato all’esterno dell’abitazione in violazione agli obblighi impostigli dalla misura.
Stante la flagranza del reato di evasione SARPI Vincenzo è stato dichiarato in arresto e su disposizione dell’A.G. trattenuto in camera di sicurezza in attesa del rito direttissimo
La Siciliana Forni a Legna srl., oltre a ringraziare la clientela per la fiducia da sempre accordatagli, ricorda che è in grado di fornire e trasportare ovunque, sin nell'arcipelago eoliano il meglio dei Forni a Legna Ecologici esistenti sul mercato e a prezzi davvero competitivi.
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Garanzia del forno: 5 anni per qualsiasi difetto di costruzione e funzionamento. Sono esclusi dalla garanzia: vetro, termometro e verniciatura
Per informazioni contattare Carmelo Misuraca - infoline 368.36.62.260
Tel. 0941/362501 Fax 0941/317985 email: ilnostromo@iol.it
Il nostro listino prezzi per il 2009
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Lettere al direttore. Muore a Messina la nonnina di Stromboli. Mancano i collegamenti e i familiari restano sull'isola
Riceviamo e pubblichiamo:
Caro Direttore
buongiorno, torno a scriverti ma questa volta avrei voluto farlo per qualcosa di buono ed invece NO.
Oggi, anzi questa notte, si e' spenta la nonnina di Stromboli in ospedale a Messina e i figli non possono raggiungerla in quanto il "destino" vuole che, allo stesso tempo, ci siano disagi con i collegamenti o meglio non ci sono proprio. Bisogna aspettare l'unico aliscafo a mezzogiorno per poter raggiungere la terr ferma: MILAZZO......
E' ormai da qualche giorno che le nostre isole vivono in balia di collegamenti fantasma per i problemi di Siremar
Non voglio prendermela con la società ma, ancora una volta, con IL NOSTRO CARO SINDACO E TUTTA QUELLA GENTE CHE LO CIRCONDA.
Sono incapaci di far fronte a una situazione dove vede le isole minori Stromboli,Panarea,Alicudi e Filicudi messe in ginocchio e... LUI, loro, continuano a guardare senza far nulla, limitandosi solo a scrivere pezzi di carta ma senza nulla di concreto, di materiale.
Ma tanto questo non è un problema SUO... loro.. perchè loro i collegamenti li hanno quotidianamente e costantemente e, come sarebbe più giusto dire, il sedere lo hanno coperto.
Ora mi chiedo.... Se fossimo stati sotto campagna elettorale e lui fosse stato uno dei candidati avrebbe sicuramente trovato il modo perchè ovviamente, avrebbe fatto bella figura e recuperato voti. Ma, visto che questo non è il caso, non si fa' nulla...
Nelle mani di che siamo?.......Perchè il signor BRUNO non provvede ad integrare la mancanza di Siremar con almeno uno dei suoi mezzi? Suoi in quanto appartenenti alla societa' dove egli e' uno degli azionisti....?????? NO!.. sarebbe troppo per lui..
Bah, resto veramente sbalordita, indignata .......
La ringrazio e la prego di far arrivare questo mio pensiero al BEN "AMATO" SINDACO BRUNO portandogli i miei saluti e quelli di STROMBOLI, isola per lui inesistente
Stefania Dante
Caro Direttore
buongiorno, torno a scriverti ma questa volta avrei voluto farlo per qualcosa di buono ed invece NO.
Oggi, anzi questa notte, si e' spenta la nonnina di Stromboli in ospedale a Messina e i figli non possono raggiungerla in quanto il "destino" vuole che, allo stesso tempo, ci siano disagi con i collegamenti o meglio non ci sono proprio. Bisogna aspettare l'unico aliscafo a mezzogiorno per poter raggiungere la terr ferma: MILAZZO......
E' ormai da qualche giorno che le nostre isole vivono in balia di collegamenti fantasma per i problemi di Siremar
Non voglio prendermela con la società ma, ancora una volta, con IL NOSTRO CARO SINDACO E TUTTA QUELLA GENTE CHE LO CIRCONDA.
Sono incapaci di far fronte a una situazione dove vede le isole minori Stromboli,Panarea,Alicudi e Filicudi messe in ginocchio e... LUI, loro, continuano a guardare senza far nulla, limitandosi solo a scrivere pezzi di carta ma senza nulla di concreto, di materiale.
Ma tanto questo non è un problema SUO... loro.. perchè loro i collegamenti li hanno quotidianamente e costantemente e, come sarebbe più giusto dire, il sedere lo hanno coperto.
Ora mi chiedo.... Se fossimo stati sotto campagna elettorale e lui fosse stato uno dei candidati avrebbe sicuramente trovato il modo perchè ovviamente, avrebbe fatto bella figura e recuperato voti. Ma, visto che questo non è il caso, non si fa' nulla...
Nelle mani di che siamo?.......Perchè il signor BRUNO non provvede ad integrare la mancanza di Siremar con almeno uno dei suoi mezzi? Suoi in quanto appartenenti alla societa' dove egli e' uno degli azionisti....?????? NO!.. sarebbe troppo per lui..
Bah, resto veramente sbalordita, indignata .......
La ringrazio e la prego di far arrivare questo mio pensiero al BEN "AMATO" SINDACO BRUNO portandogli i miei saluti e quelli di STROMBOLI, isola per lui inesistente
Stefania Dante
Lipari: Comincia con uno "scontro" la giornata dedicata alla nuova portualità
Non parte bene la giornata dedicata agli incontri che hanno come tema la portualità (contestata) che la "Lipari porti" intende realizzare.
Prima dell'incontro con i consiglieri comunali, programmato nella ex biglietteria di Marina Corta, vi sono stati momenti di tensione.
L'opposizione ha chiesto potessero partecipare all'incontro alcuni cittadini che si trovavano con loro. Prima dell'incontro con i consiglieri comunali, programmato nella ex biglietteria di Marina Corta, vi sono stati momenti di tensione.
Dopo il diniego, i consiglieri di minoranza hanno deciso di non partecipare e stazionano all'esterno
LIPARI & MEGAPORTO
di Aldo Natoli
Ritengo che Michele Giacomantonio con il suo attento e qualificato intervento sulla realizzazione del megaporto, anzi dei megaporti, abbia centrato il vero problema: la perdita dell'identità dell'isola. Ed è questa
la riflessione che tutti noi, compreso chi ci governa, dobbiamo fare guardando foto, disegni ed ascoltando ammicchevoli proclami.
Eolie all'International Scientific Meeting di Belgrado. In discussione un lavoro che ha visto impegnato anche l'eoliano Cortese
Nell’ambito dei seminari della EAAE (European Association of Agricultural Economists-Società Europea degli economisti agrari), le Isole Eolie saranno presenti all’International Scientific Meeting organizzato dall’IAE (Institute of Agricultural Economics) di Belgrado. Il tema Multifunctional Agriculture and Rural Development (Agricoltura Multifunzionale e Sviluppo Rurale) sarà discusso a Belgrado oggi 2 dicembre e domani 3 dicembre 2010.
La sessione tematica in cui sarà discusso questo lavoro sarà la quarta: Possibilities for exploitation of agricultural potentials in tourism (Possibilità di sfruttamento delle potenzialità agricole del turismo).
Sarà presentato un documento dal titolo: “WINERIES AND AGRITOURISTIC FARMS FOR SUSTAINABLE DEVELOPMENT OF THE TERRITORY OF THE AEOLIAN ISLANDS” (Aziende vitivinicole ed agrituristiche per uno sviluppo sostenibile del territorio delle Isole Eolie). Questo lavoro ha permesso di esaminare le caratteristiche produttive ed ambientali della filiera vitivinicola che rappresenta il sistema territoriale delle Isole Eolie. L’obiettivo è stato quello di analizzare l’integrazione funzionale tra produzione, paesaggio agrario e attività agrituristica suggerendo alcune azioni per la tutela del territorio. La ricerca si è basata sull’uso di questionari informativi in cui sono stati raccolti dati generali e strutturali delle aziende agricole ed agrituristiche e dati socio-economici degli imprenditori intervistati.
Le Isole Eolie rappresentano un connubio tra natura, arte e tradizioni che possono essere sfruttate in maniera ambientalmente sostenibile, in modo da non varcare la soglia della “carrying capacity” (capacità di carico) e di limitare le esternalità negative dannose per l’ambiente socio-economico.
Il suddetto lavoro è stato realizzato dalla Sezione Economica del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroforestali e Ambientali (DiSTAfA), facente parte della Facoltà di Agraria dell’Università “Mediterranea” di Reggio Calabria.
Il presente lavoro è stato realizzato dalla Prof.ssa Agata Nicolosi, dal Dott. Lorenzo Diego Cortese, dal Dott. Francesco Tromby e dal Dott. Marco Strazzulla.
La sessione tematica in cui sarà discusso questo lavoro sarà la quarta: Possibilities for exploitation of agricultural potentials in tourism (Possibilità di sfruttamento delle potenzialità agricole del turismo).
Sarà presentato un documento dal titolo: “WINERIES AND AGRITOURISTIC FARMS FOR SUSTAINABLE DEVELOPMENT OF THE TERRITORY OF THE AEOLIAN ISLANDS” (Aziende vitivinicole ed agrituristiche per uno sviluppo sostenibile del territorio delle Isole Eolie). Questo lavoro ha permesso di esaminare le caratteristiche produttive ed ambientali della filiera vitivinicola che rappresenta il sistema territoriale delle Isole Eolie. L’obiettivo è stato quello di analizzare l’integrazione funzionale tra produzione, paesaggio agrario e attività agrituristica suggerendo alcune azioni per la tutela del territorio. La ricerca si è basata sull’uso di questionari informativi in cui sono stati raccolti dati generali e strutturali delle aziende agricole ed agrituristiche e dati socio-economici degli imprenditori intervistati.
Le Isole Eolie rappresentano un connubio tra natura, arte e tradizioni che possono essere sfruttate in maniera ambientalmente sostenibile, in modo da non varcare la soglia della “carrying capacity” (capacità di carico) e di limitare le esternalità negative dannose per l’ambiente socio-economico.
Il suddetto lavoro è stato realizzato dalla Sezione Economica del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroforestali e Ambientali (DiSTAfA), facente parte della Facoltà di Agraria dell’Università “Mediterranea” di Reggio Calabria.
Il presente lavoro è stato realizzato dalla Prof.ssa Agata Nicolosi, dal Dott. Lorenzo Diego Cortese, dal Dott. Francesco Tromby e dal Dott. Marco Strazzulla.
Petizione sulla messa in sicurezza in Sottomonastero. Parte da oggi la petizione del PD liparese
Al signor Sindaco del Comune di Lipari
Al Presidente della Regione Sicilia
All’Assessore Regionale delle Infrastrutture e della mobilità
Regione Sicilia
Al Prefetto di Messina
Oggetto: Petizione sulla Portualità isola di Lipari – messa in sicurezza di Sottomonastero
Noi cittadini del Comune di Lipari,
ci rivolgiamo alle SS.VV. nell’estremo tentativo di ottenere un tavolo di confronto per la modifica del progetto di Messa in sicurezza del Porto di Sottomonastero redatto dal Genio Civile OO.MM. con il titolo di: “Lavori di consolidamento molo foraneo, realizzazione Molo di sottoflutto e banchinamento in località Pignataro – Unità Fisiografica Pignataro – Sottomonastero – progetto di I° stalcio”. Tale progetto, modificato diverse volte per la scoperta delle rovine sottomarine del Porto Romano, nella sua stesura definitiva ha suscitato numerose perplessità da parte di tutti i comandanti delle navi e degli aliscafi, dei Piloti del Porto, degli addetti ai lavori, come il Gruppo Ormeggiatori, specificatamente per due aspetti:
a) lo scarso spazio di manovra per le navi di linea all'interno della darsena meridionale del nuovo approdo. A detta dei comandanti la soluzione prospettata dal Genio Civile OO.MM., comporta uno scarso spazio di manovra per le navi di linea, con le difficoltà d’attracco soprattutto in condizioni meteo marine avverse.
b) l'effetto dei marosi nella sottostante via tenente Mariano Amendola.: - A detta dei comandanti la soluzione prospettata dal Genio Civile OO.MM. comporta un forte moto ondoso che da un lato impedirebbe la piena operatività del molo di punta Scaliddi (lato sud) e dall'altro condannerebbe ancora di più la sottostante via tenente Mariano Amendola all'invasione delle acque, peggiorando l’attuale e già insopportabile situazione.
Da mesi, infatti, i residenti della via Ten. Mariano Amendola sono costretti a fare i conti col costante fenomeno dell’acqua alta, che rende la zona impraticabile, mettendo a rischio la stabilità degli edifici circostanti. Le attività commerciali presenti nella zona sono ormai al collasso: la presenza dell’acqua e lo stato di degrado che di conseguenza viene a determinarsi, impedisce la possibilità di lavorare. La situazione è molto grave, poiché ciò che in precedenza si presentava come un fenomeno occasionale, in presenza di particolari condizioni meteo-marine, è diventato ormai una condizione normale, con l’effetto che tutta la zona risulta impraticabile.
Questi rilievi sono stati verbalizzati in una riunione tenutasi presso l’Ufficio Circondariale Marittimo di Lipari il 31 marzo 2010. Le valutazioni finali dell’incontro conducevano alla necessità di modificare il progetto presentato raccogliendo i suggerimenti e i rilievi degli esperti del settore e più in generale della comunità eoliana. I consiglieri comunali di Lipari alla luce delle conclusioni sopra dette istituivano una commissione speciale sulla portualità, in data 28 maggio. La commissione sulla Portualità, congiuntamente alla commissione Lavori Pubblici, supportata da esperti comodanti di navi ed aliscafi, dopo una serie di incontri, il 12 agosto, approvata il seguente ordine del giorno: “Lavori di Messa in sicurezza dell’area di Sottomonastero”. Dopo un’accurata disamina delle diverse considerazioni esposte la riunione si conclude con un deliberato sottoscritto all’unanimità in cui si dice che: L’unica soluzione possibile per mettere in sicurezza l’area di Sottomonastero è quella relativa allo spostamento del pennello di cui al progetto del G.C. accanto al molo a giorno; ciò consentirebbe l’utilizzo dello stesso da due lati e non interferirebbe con l’adiacente area archeologica marina protetta.
Noi cittadini residenti nel Comune di Lipari riteniamo che l’opera proposta dal Genio Civile OO.MM. incida negativamente sulla struttura portuale principale dell’isola di Lipari, rischiando di vanificare i motivi per i quali la messa in sicurezza è stata pensata e progettata, e rischi di ampliare enormemente i problemi dovuti all’invasione delle acque nell’area sottostante l’attuale banchina di Sottomonastero; mentre riteniamo di dover assicurare l’approvazione di un progetto ampiamente condiviso dalla nostra comunità.
Chiediamo pertanto alle SS.VV.II., alla luce dei fatti sopra riportati, di attivarsi perché si arrivi nel più breve tempo possibile ad una una variante al progetto del Genio Civile OO.MM., in grado di raccogliere i suggerimenti proposti nell’interesse della nostra comunità, e di attivarsi per una soluzione definitiva alla periodica e sistematica invasione delle acque nella via Tenente Mariano Amendola.
Al Presidente della Regione Sicilia
All’Assessore Regionale delle Infrastrutture e della mobilità
Regione Sicilia
Al Prefetto di Messina
Oggetto: Petizione sulla Portualità isola di Lipari – messa in sicurezza di Sottomonastero
Noi cittadini del Comune di Lipari,
ci rivolgiamo alle SS.VV. nell’estremo tentativo di ottenere un tavolo di confronto per la modifica del progetto di Messa in sicurezza del Porto di Sottomonastero redatto dal Genio Civile OO.MM. con il titolo di: “Lavori di consolidamento molo foraneo, realizzazione Molo di sottoflutto e banchinamento in località Pignataro – Unità Fisiografica Pignataro – Sottomonastero – progetto di I° stalcio”. Tale progetto, modificato diverse volte per la scoperta delle rovine sottomarine del Porto Romano, nella sua stesura definitiva ha suscitato numerose perplessità da parte di tutti i comandanti delle navi e degli aliscafi, dei Piloti del Porto, degli addetti ai lavori, come il Gruppo Ormeggiatori, specificatamente per due aspetti:
a) lo scarso spazio di manovra per le navi di linea all'interno della darsena meridionale del nuovo approdo. A detta dei comandanti la soluzione prospettata dal Genio Civile OO.MM., comporta uno scarso spazio di manovra per le navi di linea, con le difficoltà d’attracco soprattutto in condizioni meteo marine avverse.
b) l'effetto dei marosi nella sottostante via tenente Mariano Amendola.: - A detta dei comandanti la soluzione prospettata dal Genio Civile OO.MM. comporta un forte moto ondoso che da un lato impedirebbe la piena operatività del molo di punta Scaliddi (lato sud) e dall'altro condannerebbe ancora di più la sottostante via tenente Mariano Amendola all'invasione delle acque, peggiorando l’attuale e già insopportabile situazione.
Da mesi, infatti, i residenti della via Ten. Mariano Amendola sono costretti a fare i conti col costante fenomeno dell’acqua alta, che rende la zona impraticabile, mettendo a rischio la stabilità degli edifici circostanti. Le attività commerciali presenti nella zona sono ormai al collasso: la presenza dell’acqua e lo stato di degrado che di conseguenza viene a determinarsi, impedisce la possibilità di lavorare. La situazione è molto grave, poiché ciò che in precedenza si presentava come un fenomeno occasionale, in presenza di particolari condizioni meteo-marine, è diventato ormai una condizione normale, con l’effetto che tutta la zona risulta impraticabile.
Questi rilievi sono stati verbalizzati in una riunione tenutasi presso l’Ufficio Circondariale Marittimo di Lipari il 31 marzo 2010. Le valutazioni finali dell’incontro conducevano alla necessità di modificare il progetto presentato raccogliendo i suggerimenti e i rilievi degli esperti del settore e più in generale della comunità eoliana. I consiglieri comunali di Lipari alla luce delle conclusioni sopra dette istituivano una commissione speciale sulla portualità, in data 28 maggio. La commissione sulla Portualità, congiuntamente alla commissione Lavori Pubblici, supportata da esperti comodanti di navi ed aliscafi, dopo una serie di incontri, il 12 agosto, approvata il seguente ordine del giorno: “Lavori di Messa in sicurezza dell’area di Sottomonastero”. Dopo un’accurata disamina delle diverse considerazioni esposte la riunione si conclude con un deliberato sottoscritto all’unanimità in cui si dice che: L’unica soluzione possibile per mettere in sicurezza l’area di Sottomonastero è quella relativa allo spostamento del pennello di cui al progetto del G.C. accanto al molo a giorno; ciò consentirebbe l’utilizzo dello stesso da due lati e non interferirebbe con l’adiacente area archeologica marina protetta.
Noi cittadini residenti nel Comune di Lipari riteniamo che l’opera proposta dal Genio Civile OO.MM. incida negativamente sulla struttura portuale principale dell’isola di Lipari, rischiando di vanificare i motivi per i quali la messa in sicurezza è stata pensata e progettata, e rischi di ampliare enormemente i problemi dovuti all’invasione delle acque nell’area sottostante l’attuale banchina di Sottomonastero; mentre riteniamo di dover assicurare l’approvazione di un progetto ampiamente condiviso dalla nostra comunità.
Chiediamo pertanto alle SS.VV.II., alla luce dei fatti sopra riportati, di attivarsi perché si arrivi nel più breve tempo possibile ad una una variante al progetto del Genio Civile OO.MM., in grado di raccogliere i suggerimenti proposti nell’interesse della nostra comunità, e di attivarsi per una soluzione definitiva alla periodica e sistematica invasione delle acque nella via Tenente Mariano Amendola.
I fondi ticket e la cartellonistica da 75000 euro (di Pietro Lo Cascio)
Il sistema dei ticket di accesso alle isole del Comune di Lipari e ai vulcani attivi dell’arcipelago garantisce cospicui introiti (quest’anno si parla di 450.000 euro), che vengono gestiti e “reinvestiti” dal commissario delegato “per l’emergenza” – nonché sindaco di Lipari – Dr. Mariano Bruno. Dopo anni di regime di emergenza, dovremmo ormai disporre di servizi di vario tipo rivolti a quel turismo il cui “massiccio afflusso” – come recita il decreto ministeriale che lo ha istituito – genera evidenti difficoltà (sic!) e motiva il suo stesso perdurare: confortevoli gabinetti pubblici, depositi per bagagli, accoglienti pensiline nelle stazioni marittime, sentieri agevolmente percorribili, servizi aggiuntivi stagionali di raccolta e smaltimento degli R.S.U., eccetera. La notizia apparsa ieri sui giornali on-line locali desta tuttavia un certo stupore: tra gli interventi previsti quest’anno con uno stanziamento complessivo di 130.000 euro figurano una “sistemazione del sentiero di accesso al cratere di Vulcano”, per una somma di 25.000 euro, e “l’apposizione della cartellonistica di accesso” allo stesso cratere, per la non trascurabile cifra di 75.000 euro.
Come si decide di destinare una cifra di 75.000 euro alla cartellonistica, a fronte di soli 25.000 stanziati per la manutenzione dell’accesso stesso? Non conosco – se ne esiste uno – il progetto, ma devo dedurre che si tratta di un’iniziativa epocale, destinata a lasciare un segno imperituro sul cratere e nelle sue immediate adiacenze: ipotizzando infatti un costo di 1.000 euro a cartello, ed esagero volutamente, otterremmo 75 cartelli; se questi fossero disposti lungo il sentiero, i visitatori avrebbero serie difficoltà a intravedere il paesaggio circostante, consolati però dal privilegio unico di attraversare l’area con maggiore densità cartellonistica al mondo. Se, invece, venissero disposti qua e là, nel paese, si risolverebbe il grave problema dei turisti dispersi mentre cercano di accedere al cratere, che – come è noto – è assolutamente invisibile all’orizzonte. Magari si prevede una loro collocazione anche in altre isole, un po’ come quei cartelli americani o australiani che – in pieno deserto – indicano la direzione di “Roma, 6.000 km”, o di “Paris, 12.000 km”; in questo caso, troveremo nel porto di Alicudi un “Vulcano – accesso al cratere, 40 miglia nautiche”… è facile immaginare la soddisfazione di turisti e residenti, opportunamente informati di questa nuova possibilità. Può darsi che invece siano 75 cartelli didattici; in effetti, in 75 cartelli si potrebbe scrivere una storia riassuntiva della Terra e del sistema solare, partendo dal Big Bang, fino ad arrivare a qualche dettaglio sul cratere che – dopo una faticosa lettura – si vuole visitare. Insomma, chi ha immaginato di destinare una risorsa economica così imponente alla cartellonistica, darà sicuramente prova di una fantasia straordinaria; non resta che attendere, e stupirci.
Peccato che le decine di migliaia di visitatori del cratere continueranno anche l’anno prossimo a raggiungere l’accesso al sentiero percorrendo la strada, in parte provinciale, in parte comunale, dove non esiste un marciapiede, e nemmeno un cordolo di sicurezza, sfiorati da automobilisti più o meno attenti e spesso spazientiti, perché è fastidioso dovere dribblare gruppi di escursionisti ignari di essere su una delle principali arterie carrabili dell’isola.
Peccato che si possa soltanto sorridere, perché sulle scelte di un commissario in regime di “emergenza” non si può opinare; queste passano sulle teste di un consiglio comunale, non vengono rendicontate nel bilancio dell’ente, non sono soggette a nessuna valutazione da parte di organi locali… c’è l’emergenza (quale? mi sfugge…): dunque si decide e si stanziano soldi arbitrariamente, in piena, solitaria e autocratica autonomia. Bertolaso docet.
Pietro Lo Cascio
consigliere comunale di Sinistra Ecologia e Libertà
Come si decide di destinare una cifra di 75.000 euro alla cartellonistica, a fronte di soli 25.000 stanziati per la manutenzione dell’accesso stesso? Non conosco – se ne esiste uno – il progetto, ma devo dedurre che si tratta di un’iniziativa epocale, destinata a lasciare un segno imperituro sul cratere e nelle sue immediate adiacenze: ipotizzando infatti un costo di 1.000 euro a cartello, ed esagero volutamente, otterremmo 75 cartelli; se questi fossero disposti lungo il sentiero, i visitatori avrebbero serie difficoltà a intravedere il paesaggio circostante, consolati però dal privilegio unico di attraversare l’area con maggiore densità cartellonistica al mondo. Se, invece, venissero disposti qua e là, nel paese, si risolverebbe il grave problema dei turisti dispersi mentre cercano di accedere al cratere, che – come è noto – è assolutamente invisibile all’orizzonte. Magari si prevede una loro collocazione anche in altre isole, un po’ come quei cartelli americani o australiani che – in pieno deserto – indicano la direzione di “Roma, 6.000 km”, o di “Paris, 12.000 km”; in questo caso, troveremo nel porto di Alicudi un “Vulcano – accesso al cratere, 40 miglia nautiche”… è facile immaginare la soddisfazione di turisti e residenti, opportunamente informati di questa nuova possibilità. Può darsi che invece siano 75 cartelli didattici; in effetti, in 75 cartelli si potrebbe scrivere una storia riassuntiva della Terra e del sistema solare, partendo dal Big Bang, fino ad arrivare a qualche dettaglio sul cratere che – dopo una faticosa lettura – si vuole visitare. Insomma, chi ha immaginato di destinare una risorsa economica così imponente alla cartellonistica, darà sicuramente prova di una fantasia straordinaria; non resta che attendere, e stupirci.
Peccato che le decine di migliaia di visitatori del cratere continueranno anche l’anno prossimo a raggiungere l’accesso al sentiero percorrendo la strada, in parte provinciale, in parte comunale, dove non esiste un marciapiede, e nemmeno un cordolo di sicurezza, sfiorati da automobilisti più o meno attenti e spesso spazientiti, perché è fastidioso dovere dribblare gruppi di escursionisti ignari di essere su una delle principali arterie carrabili dell’isola.
Peccato che si possa soltanto sorridere, perché sulle scelte di un commissario in regime di “emergenza” non si può opinare; queste passano sulle teste di un consiglio comunale, non vengono rendicontate nel bilancio dell’ente, non sono soggette a nessuna valutazione da parte di organi locali… c’è l’emergenza (quale? mi sfugge…): dunque si decide e si stanziano soldi arbitrariamente, in piena, solitaria e autocratica autonomia. Bertolaso docet.
Pietro Lo Cascio
consigliere comunale di Sinistra Ecologia e Libertà
mercoledì 1 dicembre 2010
Gli eoliani vogliono i porti ma non quelli proposti dalla "Lipari porti". Saverio Merlino auspica una presa di posizione del PD regionale e nazionale
Questa la lettera che Saverio Merlino ha inviato al Presidente Regionale Associazione Siciliana “ 360” e all’ Esecutivo Regionale dell’Associazione Siciliana “360". Alla lettera (come si leggerà) solo allegate alcune delle foto da noi già pubblicate e che, in questa occasione, non riproponiamo.
Ti invio, qui di seguito, alcune immagini del discusso progetto che sarà presentato a Lipari domani 2 dicembre e che prevede un mega porto turistico che dovrà essere realizzato dalla Società Condotta d’Acqua s.p.a di Roma, la quale insieme al Comune di Lipari ha costituito la società mista Lipari Porti spa.
Già da queste prime immagini spero comprenderai del perché della mia responsabile e convinta posizione contraria a questa operazione che, se attuata, secondo il progetto che sarà illustrato il 2 Dicembre, noi eoliani e gli amanti delle Eolie dovremmo dire addio alla tutela dei valori storico-estetico-ambientali di Marina Lunga, Marina Corta e Sottomonastero.
Gli eoliani vogliamo i porti, porti funzionali, utili alla nostra comunità, porti che diventino risorsa economica di tutti gli operatori commerciali eoliani e non risorsa economica in mano di pochi.
Spero fortemente che il Segretario Regionale, i nostri rappresentanti in seno al Governo Regionale Siciliano e i deputati del nostro Partito confermino la posizione “contraria” alla realizzazione della mega opera progettata, in questi termini, da Condotte Acqua spa.
Lipari, 01 Dicembre 2010
Saverio Merlino
Componente Esecutivo Regionale Associazione Siciliana “360”
Associazione politica del Partito Democratico
Ti invio, qui di seguito, alcune immagini del discusso progetto che sarà presentato a Lipari domani 2 dicembre e che prevede un mega porto turistico che dovrà essere realizzato dalla Società Condotta d’Acqua s.p.a di Roma, la quale insieme al Comune di Lipari ha costituito la società mista Lipari Porti spa.
Già da queste prime immagini spero comprenderai del perché della mia responsabile e convinta posizione contraria a questa operazione che, se attuata, secondo il progetto che sarà illustrato il 2 Dicembre, noi eoliani e gli amanti delle Eolie dovremmo dire addio alla tutela dei valori storico-estetico-ambientali di Marina Lunga, Marina Corta e Sottomonastero.
Gli eoliani vogliamo i porti, porti funzionali, utili alla nostra comunità, porti che diventino risorsa economica di tutti gli operatori commerciali eoliani e non risorsa economica in mano di pochi.
Spero fortemente che il Segretario Regionale, i nostri rappresentanti in seno al Governo Regionale Siciliano e i deputati del nostro Partito confermino la posizione “contraria” alla realizzazione della mega opera progettata, in questi termini, da Condotte Acqua spa.
Lipari, 01 Dicembre 2010
Saverio Merlino
Componente Esecutivo Regionale Associazione Siciliana “360”
Associazione politica del Partito Democratico
L'editoriale: C'è ancora chi ha paura di dire la sua.
L'EDITORIALE DI SALVATORE SARPI
Non pensavo potesse ancora accadere-
Questa frase non è certo la migliore per iniziare un editoriale ma riassume in pieno il mio stato d'animo dopo le ben 21 mail (inviate da indirizzi creati per l'occasione e con firme apocrife o addirittura anonimamente) giunte in redazione a proposito del sondaggio sulla portualità prospettata dalla "Lipari porti".
Per sgomberare il campo da ogni dubbio dobbiamo dire che non ci sono minacce ma un qualcosa, a mio avviso, ancora più grave: la paura di dire la propria.
Il tono di queste mail (divise anche non in modo equo) tra contrari e favorevoli è - quasi per tutte - di questo tenore: Caro direttore, io sono ......... (favorevole o contrario) al megaporto però non me la sento di votare perchè sa in questo paese si sa tutto e non vorrei mettermi contro ........
Può votare lei per me?
Questo quanto ci è arrivato e...cose similari!
Al di la del fatto che anche a me il sistema non consente di votare più di una volta, e ribadendo che il voto viene registrato in modo assolutamente anonimo, non riesco a capire la paura ad esprimere il proprio giudizio, la propria opinione, su un qualcosa che riguarda il nostro territorio, noi, i nostri figli.
Di fronte a questa "paura" (ma di che e di chi?) la tentazione di chiudere qui il sondaggio è stata forte.
Poi, sbollita l'amarezza, la decisione di andare avanti per chi ha il "coraggio" di voler fare "sentire", seppure attraverso un blog, la sua voce.
Andare avanti ...per chi l'unica "paura" che ha è quella di vedersi "appioppare" in un senso o nell'altro una decisione di altri.
Non pensavo potesse ancora accadere-
Questa frase non è certo la migliore per iniziare un editoriale ma riassume in pieno il mio stato d'animo dopo le ben 21 mail (inviate da indirizzi creati per l'occasione e con firme apocrife o addirittura anonimamente) giunte in redazione a proposito del sondaggio sulla portualità prospettata dalla "Lipari porti".
Per sgomberare il campo da ogni dubbio dobbiamo dire che non ci sono minacce ma un qualcosa, a mio avviso, ancora più grave: la paura di dire la propria.
Il tono di queste mail (divise anche non in modo equo) tra contrari e favorevoli è - quasi per tutte - di questo tenore: Caro direttore, io sono ......... (favorevole o contrario) al megaporto però non me la sento di votare perchè sa in questo paese si sa tutto e non vorrei mettermi contro ........
Può votare lei per me?
Questo quanto ci è arrivato e...cose similari!
Al di la del fatto che anche a me il sistema non consente di votare più di una volta, e ribadendo che il voto viene registrato in modo assolutamente anonimo, non riesco a capire la paura ad esprimere il proprio giudizio, la propria opinione, su un qualcosa che riguarda il nostro territorio, noi, i nostri figli.
Di fronte a questa "paura" (ma di che e di chi?) la tentazione di chiudere qui il sondaggio è stata forte.
Poi, sbollita l'amarezza, la decisione di andare avanti per chi ha il "coraggio" di voler fare "sentire", seppure attraverso un blog, la sua voce.
Andare avanti ...per chi l'unica "paura" che ha è quella di vedersi "appioppare" in un senso o nell'altro una decisione di altri.
"Lipari porti" e Sottomonastero
Il difensore civico del Comune di Lipari, avv. Francesco Rizzo ha invitato il sindaco Mariano Bruno " a dar mandato all'ufficio di rilasciare al consigliere Sabatini copia integrale della documentazione o in alternativa a far realizzare alla società in parola copia su supposto informatico, qualora tale strumento fosse ritenuto più idoneo e adeguato".
L'avvocato Rizzo ha evidenziato come ciò debba avvenire prima della riunione di domani con la Lipari Porti
Intanto il consigliere Giacomo Biviano ci ha inviato questa nota: "A supporto della lettera inviata stamattina all'Assessore Regionale delle infrastrutture e della mobilità , dott. Pietro Russo, dal segretario del Pd Giuseppe Cincotta e dal Responsabile territorio e ambiente del PD Pino La Greca ricordo che vi è una delibera con la quale il Consiglio Comunale di Lipari esprimeva il proprio parere negativo al progetto approvato dal GG.CC.OO.MM. per la messa in sicurezza del Porto di Sottomonastero di Lipari e chiedeva allo stesso di modificarlo secondo le indicazioni e suggerimenti proposti dai Comandanti delle navi e degli aliscafi, oltre agli esperti del settore. Indicazioni sfociate nella proposta di variante del progetto approvata dalle commissioni congiunte Lavori pubblici e Portualità .
Ma l'amministrazione- conclude Biviano- ha dato seguito all'ordine del giorno approvato dal Consiglio Comunale e ha portato avanti con decisione il progetto di variante approvato dalle due commissioni?
L'avvocato Rizzo ha evidenziato come ciò debba avvenire prima della riunione di domani con la Lipari Porti
Intanto il consigliere Giacomo Biviano ci ha inviato questa nota: "A supporto della lettera inviata stamattina all'Assessore Regionale delle infrastrutture e della mobilità , dott. Pietro Russo, dal segretario del Pd Giuseppe Cincotta e dal Responsabile territorio e ambiente del PD Pino La Greca ricordo che vi è una delibera con la quale il Consiglio Comunale di Lipari esprimeva il proprio parere negativo al progetto approvato dal GG.CC.OO.MM. per la messa in sicurezza del Porto di Sottomonastero di Lipari e chiedeva allo stesso di modificarlo secondo le indicazioni e suggerimenti proposti dai Comandanti delle navi e degli aliscafi, oltre agli esperti del settore. Indicazioni sfociate nella proposta di variante del progetto approvata dalle commissioni congiunte Lavori pubblici e Portualità .
Ma l'amministrazione- conclude Biviano- ha dato seguito all'ordine del giorno approvato dal Consiglio Comunale e ha portato avanti con decisione il progetto di variante approvato dalle due commissioni?
Lipari: Si è insediato il dott. Stefano Blasco. "Duro" il suo saluto a Cefalù
Si è insediato oggi a Lipari il nuovo dirigente-comandante della polizia municipale dott. Stefano Blasco. Il suo ultimo incarco prima di arrivare a Lipari è stato quello di comandante della polizia municipale di Cefalù.
Blasco, che ha già comandato la polizia municipale di Lipari e al quale rivolgiamo l'augurio di buon lavoro in un territorio non certo facile, prima di lasciare Cefalù ha voluto dire la sua, senza risparmiare qualche "stilettata".
Vi proponiamo nell'ordine il saluto rivolto da Blasco agli abitanti di Cefalù attraverso il sito laltracefalù (1) e l'intervista rilasciata a lavoceweb (2)
In occasione della ormai prossima immissione in servizio nella qualità di Dirigente Comandante presso il Comune di Lipari, ritengo doveroso, e conforme ai dettami della normale buona educazione, rivolgere un saluto alla cittadinanza di Cefalù, paese presso il quale ho trascorso gli ultimi sette anni e mezzo dei complessivi venti in cui l’ho frequentato per motivi affettivi e familiari. La parentesi che si conclude, infatti, è esclusivamente lavorativa e professionale, e continuerò a vivere Cefalù costantemente, come facevo quando lavoravo nella provincia di Catania, ad Alia,a Collesano ed a Lipari.
Sette anni di vita professionale non particolarmente complessi né difficili, che ho sempre voluto vivere con la massima discrezione possibile e che si possono riassumere in un elenco di risultati concreti ottenuti in favore di chi ha lavorato per il Corpo di Polizia Municipale, lavoratori che sono stati negli anni posti in condizioni di operare nel modo migliore possibile a beneficio dei cittadini.
Si possono citare, in ordine cronologico, la costante fornitura di divise nuove e la loro uniformità, l’addestramento professionale e l’armamento individuale che hanno legittimato il servizio notturno di polizia urbana, la formazione di personale precario, che è stato qualificato e reso operatore di polizia a pieno titolo, l’acquisto di un autoparco nuovo ed efficiente con 7 autovetture adatte a vari usi, il raddoppio dei locali e degli Uffici a disposizione degli operatori e del pubblico, l’acquisto di macchine e materiale informatico, l’avvio di nuove procedure informatizzate, ma soprattutto numeri di sostanza, come le circa 300 operazioni ed indagini di polizia giudiziaria ed edilizia, i 7.000 verbali elevati, che, cifre alla mano, hanno portato alle casse del Comune circa 2.200.000 euro in 7 anni ed al netto degli incassi relativi ai “ruoli” degli anni precedenti. Numeri questi, che hanno fatto e fanno del Corpo di Polizia Municipale il settore in assoluto più produttivo del Municipio.
Tutto questo è stato ottenuto e messo in campo per volontà del Comando, ovvero per volontà del funzionario e degli operatori che hanno svolto e svolgono il proprio lavoro sulla strada, tra la maleducazione e le provocazioni che quotidianamente essi “respirano”, vivono e di cui sono testimoni.
Il riscontro che si è avuto dall’organo politico–decisionale rispetto a questa volontà di efficienza ed a questi fatti concreti, si può riassumere in una parabola discendente, che va dall’incremento stagionale estivo del Corpo degli anni 2003–2006, agli anni recenti, in cui per mezzo di scelte politiche, si è via via ridotta la disponibilità di organico, non rimpiazzando i pensionamenti, così come sono state falcidiate le ore-lavoro a disposizione del personale precario. Tutto ciò ha dimezzato di fatto la forza lavorativa del Corpo, anche grazie alle “strategie” poste in essere dall’assessore al personale nell’ultimo anno e mezzo, il quale considera il Corpo di Polizia municipale né più né meno importante di altri uffici comunali. Del resto, i risultati, in termini di presenza sul territorio, sono sotto gli occhi di tutti.
La mera elencazione del lavoro svolto dal sottoscritto e dagli operatori non può comunque esaurire i contenuti di sette anni di splendidi rapporti umani e professionali, con tanti tra i miei colleghi della Polizia Municipale e gli amministrativi, così come dei rapporti di amicizia e professionali con i colleghi della Polizia, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, della Guardia Costiera, del Corpo Forestale ed altri. In particolare mi piace ricordare il Dirigente Dott. Giuseppe Lo Presti ed il nucleo investigativo della Polizia di Stato con i preziosi Calogero Sgrò e Nino Di Martino, il Luogotenente Giovanni D’Amico del Nucleo Operativo dei Carabinieri, il Comandante Diego Caruso della Guardia Costiera. Voce a parte merita il dott. Manfredi Borsellino, che mi onora già da anni della sua amicizia e con il quale, abbiamo posto in essere operazioni di Polizia Giudiziaria di indubbio rilievo e che volevano rappresentare principalmente un “atto d’amore” verso la città di Cefalù ed il suo patrimonio artistico e paesaggistico già da tempo e sempre più calpestato e sfregiato da antichi e nuovi, beceri e meschini interessi individuali.
Ho svolto il mio lavoro sempre a testa alta, a dispetto delle velate ostilità della politica, trattando tutti sempre allo stesso modo e senza mai cedere ad atteggiamenti ossequiosi o proni verso chi, in questa comunità si crede “potente” solo perché ha titoli, influenze, denaro o voti. Non ho mai trattato con riguardi particolari chi è magari abituato alla devozione ed alla deferenza di un concittadino che è per natura mite e remissivo verso i forti, ipercritico verso i propri pari e sprezzante verso i deboli.
Questo modo di operare, accompagnato dai risultati concreti della collaborazione portata avanti con le altre forze dell’ordine, ha avuto comunque un prezzo. Qualcosa che è riuscito unicamente ad urtare la mia sensibilità individuale, non certo a modificare il mio modo di lavorare o ad intaccare la mia dignità personale. Una vile missiva anonima e diffamatoria rivolta alla mia persona ed inviata, con metodo, a tutti gli uffici di Cefalù nel gennaio scorso, la cui gravità non risiedeva tanto nel suo contenuto, evidente frutto della mente di una persona sola, malata e depressa, quanto piuttosto nel comportamento omissivo e silente della amministrazione Comunale, ed in particolare della Giunta, che pur essendo destinataria di questa lettera, non ha preso alcuna posizione ufficiale o ufficiosa a riguardo. Del pari può dirsi del Consiglio Comunale, cui la missiva è stata formalmente inviata proprio dal sottoscritto per l’avvio di un pubblico dibattito, ma che l’ha invece affidata al solido e monolitico silenzio del suo Presidente. Forse perché, ad una sommaria lettura, poteva sorgere il dubbio che la missiva potesse provenire proprio da un soggetto che opera all’interno della casa comunale, considerato che il suo scrivere denota particolare dovizia ed appropriata conoscenza di dettagli burocratici ed indirizzi amministrativi.
Questo triste tentativo di delegittimazione e infamia, in sette anni e mezzo di lavoro fatto con piacere, entusiasmo ed onestà, rimane l’unica piccola nota amara, che è comunque mitigata dal peso specifico e dallo spessore intellettuale molto esigui di personaggi che rivestendo dei ruoli che hanno preteso per sé stessi, dovrebbero avere di tanto in tanto il coraggio di uscire dalla mediocrità in cui si crogiolano ed esprimere, se non vere e proprie idee, quantomeno consensi o dissensi di fronte ai fatti concreti.
Sette anni e mezzo di responsabilità di comando costituiscono ad ogni modo un grande patrimonio individuale di esperienza e di arricchimento umano. Saluto tutti i colleghi e tutte le persone che mi hanno voluto bene in modo sincero, e tra questi i miei compagni di bicicletta e amici del tempo libero, Dario La Martina, Vincenzo Vazzana e Gianni Forzisi.
Infine auguro ai miei colleghi poliziotti municipali ed impiegati, di proseguire con decoro in un’opera difficile nell’ambito di un Ente locale, svolgendo quotidianamente un lavoro la cui retribuzione li mantiene ormai sull’orlo di una indigenza economica che è celata solo dall’orgoglio. In particolare consiglio loro, come ho sempre fatto, di non cadere anche nella povertà morale, rifuggendo sempre dalle false promesse di una politica sempre più dozzinale e tendente al ricatto. Di vivere e lavorare facendo riferimento unicamente alle proprie forze, alla propria capacità ed alle proprie risorse.
Così facendo, manterranno intatta la propria dignità, se la considerano importante, e non dovranno “ringraziare” nessun altro che Se Stessi.
Cordialmente
Dott. Stefano Blasco.
2) lavoceweb: L'INTERVISTA
Stefano Blasco lascia Cefalù
“Città che non può cambiare” . Il capo dei vigili urbani: troppi interessi
Dopo sette anni passati a Cefalù, Stefano Blasco – comandante della Polizia municipale – lascia il ruolo per diventare dirigente comandante da Lipari. Una vita professionale, quella di Cefalù, “non particolarmente complessa né difficile” – come l’ha definita in una lettera di saluto ai colleghi – che ha sempre voluto vivere “con la massima discrezione possibile e che si può riassumere in un elenco di risultati concreti ottenuti in favore di chi ha lavorato per il Corpo di polizia municipale”. Blasco ha vinto il concorso di comandante tra quaranta partecipanti e si è classificato al primo posto. Abbiamo intervistato il comandante Blasco per chiedere un resoconto degli anni passati in una realtà come quella cefaludese.
Può provare a trarre un bilancio dei suoi anni al Comando della Polizia Municipale di Cefalù?
I bilanci sono fatti essenzialmente da numeri. Secondo quelli, e secondo le moderne logiche di gestione, potrebbe essere sufficiente dire che il lavoro della polizia municipale in questi sette anni e senza l’esercito dei “vigilini” stagionali degli anni Novanta, ha reso molti milioni di euro al Comune di Cefalù. Non posso dire pressoché nulla sulla gestione di questi introiti, avendo potuto incidere esclusivamente su di essi potenziando le dotazioni della Polizia municipale. Ma le politiche del personale complessive, soprattutto nell’ultimo anno, sono state assolutamente disastrose. E su quelle non ho avuto la possibilità di incidere. Il personale è sempre più scarso, demotivato, sempre meno indipendente e sempre più politicizzato. Questo porta solo a far sempre più cristallizzare un’immagine pessima del Corpo dei vigili. E forse è questo che si è sempre voluto a Cefalù. Avere un “Corpo di parafulmini” sui quali riversare colpe e responsabilità per poi farsi “belli” – da un punto di vista politico – sulle spalle degli operatori. Oggi per di più quasi tutti sono precari. Comunque, i risultati possono essere complessivamente positivi. E mai come in questi anni è stato incisivo l’impegno del Corpo sul fronte della polizia giudiziaria. Unico terreno sul quale la politica non deve e non può avere presa.
Come giudica questi anni di amministrazione che ha vissuto a Cefalù?
Non rivesto il ruolo che mi consente di giudicare, ma nella qualità di semplice uomo della strada mi è concesso di esprimere personalissime riflessioni. Non si tratta di valutare l’operato di questo o quel sindaco, o di qualche assessore. Il discorso è più ampio. A Cefalù non è rilevante la capacità dell’amministratore di governare o di influenzare gli eventi. L’attuale situazione di questa città, a mio avviso, è il risultato di una convergenza incancrenita di interessi che sono sempre i soliti, e sono rappresentati da quelle stesse persone sempre più decrepite e avide che fanno finta di non capire che il mondo è cambiato. I soliti vecchi “notabili” infarciti di furbizia e perbenismo. La cosa scoraggiante è che i “giovani” che decidono di fare politica seguono a comando ed acriticamente questi squallidi personaggi, perché sperano di trarne vantaggi personali. I “giovani” o sedicenti tali che fanno politica, non fanno altro che portare avanti le “idee” di chi è troppo vecchio o più semplicemente non ha nemmeno la possibilità di fare politica attiva. Insomma, la politica a Cefalù è fatta dagli interessi, sempre quelli. Non dalle persone.
Di quali interessi parla?
Dell’unico interesse che unisce trasversalmente la maggior parte delle forze politiche locali. Il mattone. Il calcestruzzo. Tutto a Cefalù ruota unicamente attorno agli interessi edilizi. Il turismo è uno specchietto per allodole, e viene utilizzato solo come incentivo per riversare ulteriore cemento in quei pochi luoghi dove non si potrebbe. Si può dire che Cefalù è ormai da cinquant’anni sotto il giogo insostenibile di oligarchi da strapazzo che l’hanno resa un agglomerato ingestibile di case su case senza strutture, infrastrutture e servizi. E questa è l’unica tendenza che spinge e alimenta la politica cefalutana. Creare cantieri per creare lavoro precario e fungibile, e quindi un bacino ampio di voti a poco prezzo. I risultati si vedono. E si vedranno ancor di più negli anni a venire, in cui potremo contare tantissime case e appartamenti “dalla” politica e “per” la politica. Ma non vedremo affatto crescere una città.
Ma quale è la sua opinione sui cefaludesi, in definitiva?
La mia opinione deriva da una conoscenza ventennale di questa città, vissuta “sulla strada”. I cefaludesi sono persone tendenzialmente buone ma troppo arrendevoli e deferenti verso il “potente”, il “notabile”, il “professionista”. Questo carattere è terreno fertile per tanti furbi e disonesti in giacca e cravatta che prosperano e comandano. Il cefalutano si nutre di promesse, belle parole e “contentini”, ha un infinito amore per la polemica contro chi ritiene suo pari ma non verso il potente, e il suo ostentato amore verso la propria città non supera solitamente il raggio di dieci metri da casa propria.
Pensa che Cefalù si solleverà da questo stato di cose?
No. Mai.
12.11.2010
Paola Castiglia
Blasco, che ha già comandato la polizia municipale di Lipari e al quale rivolgiamo l'augurio di buon lavoro in un territorio non certo facile, prima di lasciare Cefalù ha voluto dire la sua, senza risparmiare qualche "stilettata".
Vi proponiamo nell'ordine il saluto rivolto da Blasco agli abitanti di Cefalù attraverso il sito laltracefalù (1) e l'intervista rilasciata a lavoceweb (2)
In occasione della ormai prossima immissione in servizio nella qualità di Dirigente Comandante presso il Comune di Lipari, ritengo doveroso, e conforme ai dettami della normale buona educazione, rivolgere un saluto alla cittadinanza di Cefalù, paese presso il quale ho trascorso gli ultimi sette anni e mezzo dei complessivi venti in cui l’ho frequentato per motivi affettivi e familiari. La parentesi che si conclude, infatti, è esclusivamente lavorativa e professionale, e continuerò a vivere Cefalù costantemente, come facevo quando lavoravo nella provincia di Catania, ad Alia,a Collesano ed a Lipari.
Sette anni di vita professionale non particolarmente complessi né difficili, che ho sempre voluto vivere con la massima discrezione possibile e che si possono riassumere in un elenco di risultati concreti ottenuti in favore di chi ha lavorato per il Corpo di Polizia Municipale, lavoratori che sono stati negli anni posti in condizioni di operare nel modo migliore possibile a beneficio dei cittadini.
Si possono citare, in ordine cronologico, la costante fornitura di divise nuove e la loro uniformità, l’addestramento professionale e l’armamento individuale che hanno legittimato il servizio notturno di polizia urbana, la formazione di personale precario, che è stato qualificato e reso operatore di polizia a pieno titolo, l’acquisto di un autoparco nuovo ed efficiente con 7 autovetture adatte a vari usi, il raddoppio dei locali e degli Uffici a disposizione degli operatori e del pubblico, l’acquisto di macchine e materiale informatico, l’avvio di nuove procedure informatizzate, ma soprattutto numeri di sostanza, come le circa 300 operazioni ed indagini di polizia giudiziaria ed edilizia, i 7.000 verbali elevati, che, cifre alla mano, hanno portato alle casse del Comune circa 2.200.000 euro in 7 anni ed al netto degli incassi relativi ai “ruoli” degli anni precedenti. Numeri questi, che hanno fatto e fanno del Corpo di Polizia Municipale il settore in assoluto più produttivo del Municipio.
Tutto questo è stato ottenuto e messo in campo per volontà del Comando, ovvero per volontà del funzionario e degli operatori che hanno svolto e svolgono il proprio lavoro sulla strada, tra la maleducazione e le provocazioni che quotidianamente essi “respirano”, vivono e di cui sono testimoni.
Il riscontro che si è avuto dall’organo politico–decisionale rispetto a questa volontà di efficienza ed a questi fatti concreti, si può riassumere in una parabola discendente, che va dall’incremento stagionale estivo del Corpo degli anni 2003–2006, agli anni recenti, in cui per mezzo di scelte politiche, si è via via ridotta la disponibilità di organico, non rimpiazzando i pensionamenti, così come sono state falcidiate le ore-lavoro a disposizione del personale precario. Tutto ciò ha dimezzato di fatto la forza lavorativa del Corpo, anche grazie alle “strategie” poste in essere dall’assessore al personale nell’ultimo anno e mezzo, il quale considera il Corpo di Polizia municipale né più né meno importante di altri uffici comunali. Del resto, i risultati, in termini di presenza sul territorio, sono sotto gli occhi di tutti.
La mera elencazione del lavoro svolto dal sottoscritto e dagli operatori non può comunque esaurire i contenuti di sette anni di splendidi rapporti umani e professionali, con tanti tra i miei colleghi della Polizia Municipale e gli amministrativi, così come dei rapporti di amicizia e professionali con i colleghi della Polizia, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, della Guardia Costiera, del Corpo Forestale ed altri. In particolare mi piace ricordare il Dirigente Dott. Giuseppe Lo Presti ed il nucleo investigativo della Polizia di Stato con i preziosi Calogero Sgrò e Nino Di Martino, il Luogotenente Giovanni D’Amico del Nucleo Operativo dei Carabinieri, il Comandante Diego Caruso della Guardia Costiera. Voce a parte merita il dott. Manfredi Borsellino, che mi onora già da anni della sua amicizia e con il quale, abbiamo posto in essere operazioni di Polizia Giudiziaria di indubbio rilievo e che volevano rappresentare principalmente un “atto d’amore” verso la città di Cefalù ed il suo patrimonio artistico e paesaggistico già da tempo e sempre più calpestato e sfregiato da antichi e nuovi, beceri e meschini interessi individuali.
Ho svolto il mio lavoro sempre a testa alta, a dispetto delle velate ostilità della politica, trattando tutti sempre allo stesso modo e senza mai cedere ad atteggiamenti ossequiosi o proni verso chi, in questa comunità si crede “potente” solo perché ha titoli, influenze, denaro o voti. Non ho mai trattato con riguardi particolari chi è magari abituato alla devozione ed alla deferenza di un concittadino che è per natura mite e remissivo verso i forti, ipercritico verso i propri pari e sprezzante verso i deboli.
Questo modo di operare, accompagnato dai risultati concreti della collaborazione portata avanti con le altre forze dell’ordine, ha avuto comunque un prezzo. Qualcosa che è riuscito unicamente ad urtare la mia sensibilità individuale, non certo a modificare il mio modo di lavorare o ad intaccare la mia dignità personale. Una vile missiva anonima e diffamatoria rivolta alla mia persona ed inviata, con metodo, a tutti gli uffici di Cefalù nel gennaio scorso, la cui gravità non risiedeva tanto nel suo contenuto, evidente frutto della mente di una persona sola, malata e depressa, quanto piuttosto nel comportamento omissivo e silente della amministrazione Comunale, ed in particolare della Giunta, che pur essendo destinataria di questa lettera, non ha preso alcuna posizione ufficiale o ufficiosa a riguardo. Del pari può dirsi del Consiglio Comunale, cui la missiva è stata formalmente inviata proprio dal sottoscritto per l’avvio di un pubblico dibattito, ma che l’ha invece affidata al solido e monolitico silenzio del suo Presidente. Forse perché, ad una sommaria lettura, poteva sorgere il dubbio che la missiva potesse provenire proprio da un soggetto che opera all’interno della casa comunale, considerato che il suo scrivere denota particolare dovizia ed appropriata conoscenza di dettagli burocratici ed indirizzi amministrativi.
Questo triste tentativo di delegittimazione e infamia, in sette anni e mezzo di lavoro fatto con piacere, entusiasmo ed onestà, rimane l’unica piccola nota amara, che è comunque mitigata dal peso specifico e dallo spessore intellettuale molto esigui di personaggi che rivestendo dei ruoli che hanno preteso per sé stessi, dovrebbero avere di tanto in tanto il coraggio di uscire dalla mediocrità in cui si crogiolano ed esprimere, se non vere e proprie idee, quantomeno consensi o dissensi di fronte ai fatti concreti.
Sette anni e mezzo di responsabilità di comando costituiscono ad ogni modo un grande patrimonio individuale di esperienza e di arricchimento umano. Saluto tutti i colleghi e tutte le persone che mi hanno voluto bene in modo sincero, e tra questi i miei compagni di bicicletta e amici del tempo libero, Dario La Martina, Vincenzo Vazzana e Gianni Forzisi.
Infine auguro ai miei colleghi poliziotti municipali ed impiegati, di proseguire con decoro in un’opera difficile nell’ambito di un Ente locale, svolgendo quotidianamente un lavoro la cui retribuzione li mantiene ormai sull’orlo di una indigenza economica che è celata solo dall’orgoglio. In particolare consiglio loro, come ho sempre fatto, di non cadere anche nella povertà morale, rifuggendo sempre dalle false promesse di una politica sempre più dozzinale e tendente al ricatto. Di vivere e lavorare facendo riferimento unicamente alle proprie forze, alla propria capacità ed alle proprie risorse.
Così facendo, manterranno intatta la propria dignità, se la considerano importante, e non dovranno “ringraziare” nessun altro che Se Stessi.
Cordialmente
Dott. Stefano Blasco.
2) lavoceweb: L'INTERVISTA
Stefano Blasco lascia Cefalù
“Città che non può cambiare” . Il capo dei vigili urbani: troppi interessi
Dopo sette anni passati a Cefalù, Stefano Blasco – comandante della Polizia municipale – lascia il ruolo per diventare dirigente comandante da Lipari. Una vita professionale, quella di Cefalù, “non particolarmente complessa né difficile” – come l’ha definita in una lettera di saluto ai colleghi – che ha sempre voluto vivere “con la massima discrezione possibile e che si può riassumere in un elenco di risultati concreti ottenuti in favore di chi ha lavorato per il Corpo di polizia municipale”. Blasco ha vinto il concorso di comandante tra quaranta partecipanti e si è classificato al primo posto. Abbiamo intervistato il comandante Blasco per chiedere un resoconto degli anni passati in una realtà come quella cefaludese.
Può provare a trarre un bilancio dei suoi anni al Comando della Polizia Municipale di Cefalù?
I bilanci sono fatti essenzialmente da numeri. Secondo quelli, e secondo le moderne logiche di gestione, potrebbe essere sufficiente dire che il lavoro della polizia municipale in questi sette anni e senza l’esercito dei “vigilini” stagionali degli anni Novanta, ha reso molti milioni di euro al Comune di Cefalù. Non posso dire pressoché nulla sulla gestione di questi introiti, avendo potuto incidere esclusivamente su di essi potenziando le dotazioni della Polizia municipale. Ma le politiche del personale complessive, soprattutto nell’ultimo anno, sono state assolutamente disastrose. E su quelle non ho avuto la possibilità di incidere. Il personale è sempre più scarso, demotivato, sempre meno indipendente e sempre più politicizzato. Questo porta solo a far sempre più cristallizzare un’immagine pessima del Corpo dei vigili. E forse è questo che si è sempre voluto a Cefalù. Avere un “Corpo di parafulmini” sui quali riversare colpe e responsabilità per poi farsi “belli” – da un punto di vista politico – sulle spalle degli operatori. Oggi per di più quasi tutti sono precari. Comunque, i risultati possono essere complessivamente positivi. E mai come in questi anni è stato incisivo l’impegno del Corpo sul fronte della polizia giudiziaria. Unico terreno sul quale la politica non deve e non può avere presa.
Come giudica questi anni di amministrazione che ha vissuto a Cefalù?
Non rivesto il ruolo che mi consente di giudicare, ma nella qualità di semplice uomo della strada mi è concesso di esprimere personalissime riflessioni. Non si tratta di valutare l’operato di questo o quel sindaco, o di qualche assessore. Il discorso è più ampio. A Cefalù non è rilevante la capacità dell’amministratore di governare o di influenzare gli eventi. L’attuale situazione di questa città, a mio avviso, è il risultato di una convergenza incancrenita di interessi che sono sempre i soliti, e sono rappresentati da quelle stesse persone sempre più decrepite e avide che fanno finta di non capire che il mondo è cambiato. I soliti vecchi “notabili” infarciti di furbizia e perbenismo. La cosa scoraggiante è che i “giovani” che decidono di fare politica seguono a comando ed acriticamente questi squallidi personaggi, perché sperano di trarne vantaggi personali. I “giovani” o sedicenti tali che fanno politica, non fanno altro che portare avanti le “idee” di chi è troppo vecchio o più semplicemente non ha nemmeno la possibilità di fare politica attiva. Insomma, la politica a Cefalù è fatta dagli interessi, sempre quelli. Non dalle persone.
Di quali interessi parla?
Dell’unico interesse che unisce trasversalmente la maggior parte delle forze politiche locali. Il mattone. Il calcestruzzo. Tutto a Cefalù ruota unicamente attorno agli interessi edilizi. Il turismo è uno specchietto per allodole, e viene utilizzato solo come incentivo per riversare ulteriore cemento in quei pochi luoghi dove non si potrebbe. Si può dire che Cefalù è ormai da cinquant’anni sotto il giogo insostenibile di oligarchi da strapazzo che l’hanno resa un agglomerato ingestibile di case su case senza strutture, infrastrutture e servizi. E questa è l’unica tendenza che spinge e alimenta la politica cefalutana. Creare cantieri per creare lavoro precario e fungibile, e quindi un bacino ampio di voti a poco prezzo. I risultati si vedono. E si vedranno ancor di più negli anni a venire, in cui potremo contare tantissime case e appartamenti “dalla” politica e “per” la politica. Ma non vedremo affatto crescere una città.
Ma quale è la sua opinione sui cefaludesi, in definitiva?
La mia opinione deriva da una conoscenza ventennale di questa città, vissuta “sulla strada”. I cefaludesi sono persone tendenzialmente buone ma troppo arrendevoli e deferenti verso il “potente”, il “notabile”, il “professionista”. Questo carattere è terreno fertile per tanti furbi e disonesti in giacca e cravatta che prosperano e comandano. Il cefalutano si nutre di promesse, belle parole e “contentini”, ha un infinito amore per la polemica contro chi ritiene suo pari ma non verso il potente, e il suo ostentato amore verso la propria città non supera solitamente il raggio di dieci metri da casa propria.
Pensa che Cefalù si solleverà da questo stato di cose?
No. Mai.
12.11.2010
Paola Castiglia
Siremar: deputati Fds siciliani, impossibile assicurare standard di sicurezza
I parlamentari nazionali FdS Pippo Fallica, Giacomo Terranova, Ugo Grimaldi, Francesco Stagno D'Alcontres e Marco Pugliese hanno presentato un'interrogazione al Ministro dei Trasporti per denunciare "l'impossibilita' di assicurare i normali standard di sicurezza per i passeggeri, il personale navigante ed i battelli in seguito alle difficolta' di ordine finanziario della Siremar".
"Nonostante - scrivono i parlamentari di Forza del Sud - le rassicurazioni che il Commissario Straordinario della Societa' di navigazione siciliana Giancarlo D'Andrea ha fornito ai sindaci delle Isole Minori in merito alla regolare continuita' del servizio pubblico, lo stesso Commissario Straordinario ha inviato una comunicazione ai responsabili degli uffici della societa' informandoli tra l'altro che le spese assumibili fino alla fine di quest'anno non dovranno superare una certa cifra, talmente esigua da comportare di fatto l'impossibilita' di gestire professionalmente l'ufficio tecnico che ha la responsabilita' della manutenzione e della sicurezza dei mezzi".
"Insomma, dato che buona parte dei mezzi in servizio necessiterebbero di manutenzioni che comporterebbero la sosta dei mezzi stessi, sosta che alla luce dell'attuale situazione, con diverse unita' gia' da tempo ferme presso vari cantieri navali, non e' effettuabile in quanto pregiudicherebbe il regolare svolgimento delle attuali linee gia' ridotte, come nei settori Eolie ed Egadi, i battelli rimasti in servizio - concludono i parlamentari di Forza del Sud - sono di fatto sottoposti ad un super sfruttamento che ne incrementa le probabilita' di avaria".
"Nonostante - scrivono i parlamentari di Forza del Sud - le rassicurazioni che il Commissario Straordinario della Societa' di navigazione siciliana Giancarlo D'Andrea ha fornito ai sindaci delle Isole Minori in merito alla regolare continuita' del servizio pubblico, lo stesso Commissario Straordinario ha inviato una comunicazione ai responsabili degli uffici della societa' informandoli tra l'altro che le spese assumibili fino alla fine di quest'anno non dovranno superare una certa cifra, talmente esigua da comportare di fatto l'impossibilita' di gestire professionalmente l'ufficio tecnico che ha la responsabilita' della manutenzione e della sicurezza dei mezzi".
"Insomma, dato che buona parte dei mezzi in servizio necessiterebbero di manutenzioni che comporterebbero la sosta dei mezzi stessi, sosta che alla luce dell'attuale situazione, con diverse unita' gia' da tempo ferme presso vari cantieri navali, non e' effettuabile in quanto pregiudicherebbe il regolare svolgimento delle attuali linee gia' ridotte, come nei settori Eolie ed Egadi, i battelli rimasti in servizio - concludono i parlamentari di Forza del Sud - sono di fatto sottoposti ad un super sfruttamento che ne incrementa le probabilita' di avaria".
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