Al signor Sindaco del Comune di Lipari
Al Presidente della Lipari Porti S.p.A.
Oggetto: portualità isola di Lipari
Signori,
nel corso della giornata di ieri non sono riuscito, mio malgrado, a porre alcune domande in merito allo stato dell’iter del progetto delle opere contemplate nel progetto di ”rifunzionalizzazione del sistema portuale con finalità commerciale, crocieristica e diportistica di Marina Corta, Sottomonastero, Marina Lunga e Pignataro nella rada dell’isola di Lipari”.
Alla luce delle illustrazioni condotte dall’ingegnere Rodriguez e delle affermazioni del sindaco nel corso della prima parte dell’incontro con la cittadinanza Vi confermo la mia opinione contraria a questo progetto e Vi ribadisco le questioni poste nella mia lettera del 19 luglio 2008 che sono a tutt’oggi senza risposta.
Ritengo, tuttavia, prima di procedere con le domande di dover fare due brevi puntualizzazioni:
la prima: faccio presente al Sindaco che anche in presenza di un accordo di programma con la Regione Siciliana, lo stesso deve essere ratificato dal consiglio comunale, quindi, il progetto esecutivo e tutti gli elaborati dovranno tornare in consiglio comunale per la ratifica, pertanto il consiglio comunale ha l’ultima parola sulla complessiva questione.
La seconda: dopo aver ascoltato le affermazioni dell’amministratore delegato di “Condotte d’Acqua”, in apertura dell’incontro con la cittadinanza, mi chiedo chi pagherà le somme relative al decreto ingiuntivo promosso dai dipendenti del Comune di Lipari facenti parte della commissione di scelta del socio per la costituzione della Lipari Porti S.p.A.? mi auguro che qualcuno di Voi mi chiarisca almeno questo punto, anche perché il conto è molto salato (circa 500 mila euro).
Veniamo adesso ad alcune questioni di natura tecnica.
Le opere illustrate ieri rispetto a quelle del 2006/2008, con l’ulteriore intervento della “colmata” e le edificazioni complessivamente previste delineano delle precise scelte strategiche di assetto e di sviluppo complessivo spaziale e funzionale dell’area portuale dell’intera isola di Lipari, per i prossimi 40-50 anni (ben oltre la durata di un piano regolatore generale); dalla esposizione parziale fatta dal progettista incaricato non risultano definiti né gli ambiti né individuate le condizioni di sostenibilità ambientale nonché l’identità culturale dei luoghi.
A distanza di quattro anni dalla sua prima apparizione il progetto è ancora allo stato preliminare ed è assolutamente carente di relazioni e/o elaborati che definiscono:
a) le fasi attuative relative allo svolgimento ottimale delle attività portuali;
b) alla valorizzazione dei contesti urbani e ambientali;
c) all’integrazione con le reti di comunicazione del territorio.
Tale carenza è ancor più evidente se consideriamo che Lipari vede le sue strutture portuali localizzate nell’affaccio del nucleo storico sul mare, basti pensare alla scoperta del Porto Romano.
Nella redazione di un progetto così complesso come quello predisposto dalla Lipari porti non si può non tener conto di questa realtà ed è perciò fondamentale valutare quali possono essere le condizioni da individuare per garantire la tutela del patrimonio storico nella sua fruibilità estetica e funzionale e nell’organizzazione del porto secondo i più moderni criteri di esercizio e di gestione.
Ritengo indispensabile, inoltre, sempre alla luce della complessità dell’opera di cui stiamo parlando, che il progetto, già nella fase preliminare, definisca e pianifichi due ambiti: il porto operativo e l’interazione città-porto.
Nel primo si dovrebbe comprendere, in particolare, le interconnessioni infrastrutturali con le reti di trasporto terrestre esistenti nel centro urbano di Lipari. In particolare occorre definire: a) le infrastrutture viarie; b) le aree destinate alla cantieristica e alla logistica; c) le aree di interesse comune tra porto e città; d) le aree riservate alla tutela dei beni e valori storico, archeologico, monumentale, paesaggistico e ambientale (il riferimento è ovviamente a Marina Corta e a Sottomonastero).
Passiamo adesso al secondo ambito, quello di “interazione città-porto”. Tale ambito deve comprendere le attrezzature legate ai servizi portuali, ma anche, in alcuni casi, al commercio, alla direzionalità e alla cultura, attività propriamente urbane.
Nella definizione di - interazione città–porto, un ruolo di rilievo va riservato anche agli innesti urbani, direttrici di percorso che garantiscono il legame fisico e sociale fra la città e le aree portuali più permeabili e più compatibili con i flussi e le attività della città; nel caso delle strutture di Marina Lunga e Pignataro, al contrario, sembra di poter dichiarare che la città viene totalmente tagliata fuori da qualsiasi rapporto con le nuove strutture portuali proposte nel progetto.
Questi elaborati sono ancor più urgenti alla luce dell’approvazione del Piano Regolatore Generale del nostro Comune. Appare evidente che il progetto della Lipari Porti S.p.A. deve integrarsi armoniosamente con il PRG del Comune di Lipari.
Ferme restando le considerazioni di cui sopra ribadisco che il progetto non rispetta le indicazioni dettate dal Piano Territoriale Paesistico delle Isole Eolie, segnatamente agli articoli 44, “Opere Marittimi costiere e portuali”, e 45 per la portualità dell’isola di Lipari.
In attesa di ricevere dei riscontri alla presente Vi invio Distinti saluti.
Lipari 02.12.2010
Dott. Giuseppe La Greca
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