Il
17 settembre del 2006 è morto a Brooklyn all’età di 85 anni il giudice Edward Domenico Re. Con lui scompare
una delle figure italoamericane più prestigiose del sistema giudiziario
americano. Gli furono affidati incarichi prestigiosi da ben tre presidenti
degli Stati Uniti.
In
una intervista ad "America Oggi" gli fu chiesto in quale modo gli
sarebbe piaciuto essere ricordato, rispose: “Come un italiano che è arrivato qui a sette anni e che con il sudore
degli studi e del lavoro è riuscito a fare qualcosa, a dare un buon nome ai
suoi figli e ai suoi nipoti e che sarà ricordato come una persona che ha avuto
il privilegio di insegnare diritto a migliaia di alunni, che ricordano ancora i
valori che parlano di giustizia e del trattare tutti nella maniera giusta”.
Figlio
delle isole Eolie, nato a Santa Marina Salina il 14 ottobre 1920, il giudice Re ha percorso una carriera brillante
fino a diventare un esponente di spicco del sistema giudiziario americano. Un’impresa
non facile la sua che riuscì a realizzare grazie al suo eccezionale impegno
negli studi. Si laureò con lode il 4 febbraio del 1943 alla St. John
University, e solo pochi giorni dopo fu chiamato alle armi per indossare la
divisa di semplice aviere dell’Air Force. Si congedò con il grado di
colonnello. Ma subito riprese il suo lavoro di avvocato, oltre che a dedicarsi
a scrivere libri giuridici che ancora oggi rappresentano la “bibbia” per
studenti e studiosi nordamericani. È autore - tra gli altri - di un testo sul
diritto internazionale e confische di capitali esteri che non sfuggì
all’attenzione dell’allora presidente John Kennedy. Impegnato nell’incarico
federale al Board of Higher Education di New York, il giudice Re venne chiamato
nel 1961 dal presidente Kennedy a ricoprire l’incarico di Chairman of Foreign
Claims Settlement degli Stati Uniti. Dal presidente Johnson venne chiamato a
ricoprire la carica di assistente Segretario di Stato per gli affari culturali
ed educativi, mentre in riconoscimento di quanto da lui fatto nelle cariche pubbliche,
sempre Johnson, lo nominò giudice federale, carica che l’italoamericano
mantenne per molti anni, senza mai fermarsi nella pubblicazione di
numerosissimi testi di materia giuridica.
Il
presidente Jimmy Carter lo nominò primo giudice capo presso la Corte
Internazionale di Commercio degli Usa, mentre il giudice Re continuava a
collezionare numerosi premi, tra i quali il “Distinguished Service Award of the
U.S. junior Chamber of Commerce” ottenuto nel 1957, il “St. Thomas More Award”
dalla University of San Francisco nel 1987 e l’Award della St. John University
nel 2003.
Anche
l’Italia non ha mai dimenticato il suo figlio illustre di Santa Marina Salina.
Nel 1986 il presidente della Repubblica gli conferì l’onorificenza di Cavaliere
di Gran Croce, oltre ad aver ricevuto numerosi attestati dagli atenei di Roma,
Bologna, Verona, Urbino e L’Aquila. Il giudice Re è stato presidente
dell’Associazione internazionale dei giudici d’Italia e degli Stati Uniti. Tra
i suoi studenti il giudice Re annoverava anche due ex governatori di New York:
Hugh Carey e Mario Cuomo e per la sua profonda cultura giuridica nel 1961 fu
nominato consigliere della Nunziatura Apostolica presso le Nazioni Unite.
Padre
di dodici figli e nonno di più di venti nipoti, Edward Domenico Re non ha mai
dimenticato il fascino della sua isola natale e della sua casa affacciata sul
mare eoliano. Ricordava sempre a tutti quelli che l’incontravano questa
meravigliosa “cartolina illustrata” che aveva fissato nella sua mente. Nel
corso del 1997 e 1998 ha presieduto il Comitato d’Onore della “Settimana
Eoliana di New York” del febbraio 1998.
Per
approfondimenti:
Le Eolie all’Onu, di Giuseppe La Greca, Centro Studi Eoliano, 2013.