SENTINELLE
DI NUOVA BELLEZZA. ARTE E NATURA A VULCANO
Vulcano, Porta delle
Isole Eolie, luogo magico scolpito da una natura varia ed unica al mondo, tra
nera terra vulcanica, profumo di zolfo e colorata vegetazione, accoglie ed
inaugura, con l’apertura di una nuova Galleria d’Arte, l’esperienza
artistico-creativa di un sognatore, Giuseppe Livio, artista eclettico e figlio autentico
della “Terra di Sicilia”.
Il mare, in questo
contesto appeso tra sogno e realtà, costituisce un importante riferimento di
narrazione e visione, collante naturale tra tutte le Eolie che trova nel mito,
che vive e respira in quelle Isole di Fuoco e di natura straordinaria, un
abitante d’eccellenza. Un Mare che non è ostile
all’uomo: un Mare che unisce degli “uomini” ad altri.
La “Galleria delle Isole / GLART –
contemporanea” di Giuseppe Livio sull’isola di Vulcano si propone, infatti,
di essere un significativo punto di riferimento artistico per tutte le Isole
Eolie, incentrando la sua attività su una diversificata proposta artistica di
diversi artisti contemporanei, di acclarata caratura non solo nazionale, espressa
tra pittura, disegno, scultura, installazioni ed altro. Tutti loro, gli artisti: segnano, scolpiscono, fotografano, compongono
e smembrano il mondo, e facendolo riprendono e consegnano al futuro, con
parziale verità o arguta finzione, la nostra contemporaneità in cui tutto è “artibile”, ovvero potenzialmente arte
godibile e nobile. L’arte: un pensiero, fatto materia, che genera pensiero, e ben
più che solo pensiero.
Per Livio l’apertura
di questo spazio d’arte si piega romanticamente al potere di attrazione e
fascinazione che le Isole in generale, come luogo per eccellenza
dell’isolamento e dell’evasione, e le Isole Eolie in particolare, hanno su
tutti noi. Relazioni e tensioni che si traducono, inevitabilmente, in una
narrazione intrisa dai colori e dalle formalità che a quei luoghi possono
ricondursi e, in generale, a quel sentimento di sicilianità che trova la sua
gioia di essere nella ricchissima tavolozza di colori propria dell’artista.
Livio, da artista, coltiva
con instancabile dedizione il valore dell’importanza del mestiere praticato e
tramandato, di colui il quale è felice ancora, in un tempo computerizzato che
corre veloce e trita tutto, forse, troppo frettolosamente, di volersi sporcare
le mani, utilizzando le tecniche più diverse ed antiche, funzionali alla sua
meta-artisticità, per poter tradurre, nella forma che a lui risulta essere più
congeniale, le sue idee.
Quello di Livio è un
segno timbricamente primitivo alle origini, senza filtri e contaminazioni, che
associa la sua espressione artistico-poetica ad una navigazione che non cerca
un approdo in un porto sicuro, ma piuttosto fiuta l’orizzonte dell’Isola che non c’è per poter dire, con
Peter Pan, che esiste un luogo, una terra felice, possibile tra salvezza e
perdizione. Un’emozionante indagine iconografica tra mito, storia e memoria,
espressa su superfici diverse di grande o piccola dimensione che diventa
un’idea, che alimenta un gesto, che innerva un segno, che cerca una forma e
trova, infine, la sua naturale materia pittorica o segno grafico.
Il raccontare per
Livio non ha niente di solo piattamente illustrativo, cerca nella saturazione
dello spazio di un telaio la costruzione di architetture complesse, traboccanti
di imprevisti formali e valori cromatici. Questo raffinato e sottile senso del
dissonante libera le sue opere da esiti prevedibili.
Le sue “costruzioni”
incedono per sintetismi multipli e de-scrivono il suo personale “manifesto”; di
colui il quale vuole rimanere eccentrico rispetto ai luoghi degli stereotipi e
in tal modo poter stigmatizzare un’iconografia emblematica e nel contempo
diretta e senza filtri.
Tutto questo
costruisce, e costituisce, l’intensa narrazione segnico-pittorica di Giuseppe
Livio. Un viaggio alle origini delle “cose” per un personale “primitivismo”
oscillante tra tribale, arcaico ed ancestrale.
La “Galleria delle Isole / GLART –
contemporanea” una fucina di idee, un luogo reale dove poter raccontare
liberamente il sogno.
GLART – contemporanea: il sogno di Giuseppe Livio.
Antonio Vitale