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mercoledì 25 dicembre 2013
Marina Corta. Anche oggi Babbo Natale arriva dal mare. L'evento organizzato dall'associazione Cosma e Damiano (ampio servizio fotografico)
Che bello il Corso Vittorio Emanuele così! Da oggi una ordinanza lo chiude al traffico (24 ore su 24) le domeniche e i festivi
Natale con piacevole sorpresa sul Corso Vittorio Emanuele di Lipari. Il cuore del centro storico dell'isola, già dalle prime ore del mattino, grazie ad un'ordinanza e al lavoro agli ispettori Cataliotti e Marino, di servizio in questo giorno di festa, si presenta libero di auto sia dal punto di vista della circolazione che della sosta.
Per la prima volta, oggi, viene applicata l'ordinanza che chiude al traffico e alla sosta il Corso (24 su 24) le domeniche e i festivi.
Il risultato-come si vede dalle foto- è decisamente apprezzabile e consente ai pedoni di riappropiarsi di questo spazio.
Ma non è l'unica novità. Un'altra novità è rappresentata (come evidenziato nella foto della segnaletica) dallo slittamento, nei giorni feriali, della chiusura del Corso dalle 16 alle 17 e sino alle 6.00
In arrivo anche altri provvedimenti atti a regolare la movimentazione automobilistica nel centro storico dell'isola
Eolie: E' Natale ma sembra Pasqua. Nell'arcipelago è una splendida giornata di sole
E' Natale, quindi il 25 dicembre, ma alle Eolie la giornata è tipicamente primaverile. Un tiepido sole sta riscaldando l'arcipelago e colorato di luce tutte le iniziative poste in essere per oggi.
Non è un eufemismo. Sembra di essere a Pasqua.
La foto del litorale di Canneto, scattata alle dodici, testimonia, in modo evidente, quanto abbiamo scritto.
Non è un eufemismo. Sembra di essere a Pasqua.
La foto del litorale di Canneto, scattata alle dodici, testimonia, in modo evidente, quanto abbiamo scritto.
martedì 24 dicembre 2013
Il Governo rinuncia a convertire il decreto "salva Roma" in legge. "Salta", almeno per il momento, la tassa di sbarco
Il Governo rinuncia a convertire il decreto "salva Roma" in legge, come sarebbe dovuto accadere il 30 dicembre . La scelta, riferisce Palazzo Chigi, è maturata dopo un consulto tra il premier Letta e Napolitano, durante il quale il Capo dello Stato ha espresso forti perplessità sull’appesantimento emendativo che in Parlamento aveva di fatto trasformato il decreto legge da lui firmato a suo tempo. Il decreto salva Roma, sul quale il governo aveva posto la fiducia lunedì 23 dicembre, nei giorni scorsi era stato al centro di un duro scontro parlamentare. Con il decreto "salva Roma" salta (almeno per il momento, a meno che non venga inserita nel decreto milleproroghe) anche la tassa di sbarco nelle isole minori che in quel decreto era contenuta. Ricordiamo che sulla tassa di sbarco era stato convocato il consiglio comunale di Lipari
NATALE ALLO "STIVALE" (di Marina Centorrino)
L'aria si veste di luci e colori
ma per noi italiani... è sempre tempo di "dolori":
tra tasse, malgoverno, scandali e crisi,
barattiamo malumori, rinunciando a dei sorrisi.
Terra ambita, di vecchie glorie, il Belpaese,
ormai vacilla, non sta in piedi, tra scarsi profitti e ingenti spese.
Patria di eroi, artisti e santi,
lo "stivale", ormai si sa, "calza stretto" a tutti quanti;
per gli antichi fu campo di battaglie, terra del mito,
per i posteri ridotto a... scomodo "infradito"!
"Caro Babbo Natale... anche in Italia ti aspettiamo a braccia aperte,
ma niente camino, è già tanto avere un tetto e scaldarsi con coperte!"... anche per lui son tempi duri, lavora sempre con passione,
tanto ormai si è rassegnato... può scordarsi la pensione!
Eran tante le sue renne, son rimaste solo in sei,
le altre disoccupate... in lista d'attesa al Circo Orfei.
Ma la storia ci dimostra che con tenacia e sentimento
siamo bravi marinai, remiamo anche controvento,
sappiam guardare oltre, riusciamo a ironizzare,
ridere è un "lusso" a cui è impossibile rinunciare!
L'anno vecchio impone a tutti di fare un "bilancio"
e quello nuovo di "riaprire i conti" con vigore, nuovo slancio...
il saggio Totò, vide oltre, il suo non fu un pensiero vago,
sempre attuali le sue parole, ai "vertici" scialacquano... E IO PAGO!
Scherziamoci su, poichè fa bene al cuore,
per affrontare l'oggi con ottimismo e buonumore,
e poi il domani è sempre da inventare,
tra progetti, speranze e tanti sogni da realizzare...
BUONE FESTE!!!
Terra ambita, di vecchie glorie, il Belpaese,
ormai vacilla, non sta in piedi, tra scarsi profitti e ingenti spese.
Patria di eroi, artisti e santi,
lo "stivale", ormai si sa, "calza stretto" a tutti quanti;
per gli antichi fu campo di battaglie, terra del mito,
per i posteri ridotto a... scomodo "infradito"!
"Caro Babbo Natale... anche in Italia ti aspettiamo a braccia aperte,
ma niente camino, è già tanto avere un tetto e scaldarsi con coperte!"... anche per lui son tempi duri, lavora sempre con passione,
tanto ormai si è rassegnato... può scordarsi la pensione!
Eran tante le sue renne, son rimaste solo in sei,
le altre disoccupate... in lista d'attesa al Circo Orfei.
Ma la storia ci dimostra che con tenacia e sentimento
siamo bravi marinai, remiamo anche controvento,
sappiam guardare oltre, riusciamo a ironizzare,
ridere è un "lusso" a cui è impossibile rinunciare!
L'anno vecchio impone a tutti di fare un "bilancio"
e quello nuovo di "riaprire i conti" con vigore, nuovo slancio...
il saggio Totò, vide oltre, il suo non fu un pensiero vago,
sempre attuali le sue parole, ai "vertici" scialacquano... E IO PAGO!
Scherziamoci su, poichè fa bene al cuore,
per affrontare l'oggi con ottimismo e buonumore,
e poi il domani è sempre da inventare,
tra progetti, speranze e tanti sogni da realizzare...
BUONE FESTE!!!
REVOCA ACCREDITAMENTO A ENTI “IN LITE” CON LA REGIONE, STOP DEL TAR
La “rivoluzione” va a sbattere stavolta contro il muro della carta bollata. Ultimamente al governo regionale, presieduto da Rosario Crocetta, con il Tar Sicilia non è andata proprio benissimo.
Ultimo stop in ordine temporale arriva in materia di formazione professionale, ed ha per oggetto il ricorso presentato da alcuni enti contro la revoca dell’accreditamento a seguito di contenziosi con l’ente Regione.
La decisione del Tar, “giudica” accoglibili alcuni importanti rilievi e rinvia alla trattazione di merito fissando l’udienza all’ottobre del 2014, procedura in sé pienamente utilizzata, che non altera più di tanto la prassi in tal senso consolidata. Il punto più importante, concerne quindi la possibilità per gli enti di potere continuare a beneficiare dell’accreditamento anche in presenza di contenziosi. Il resto si vedrà
Ultimo stop in ordine temporale arriva in materia di formazione professionale, ed ha per oggetto il ricorso presentato da alcuni enti contro la revoca dell’accreditamento a seguito di contenziosi con l’ente Regione.
La decisione del Tar, “giudica” accoglibili alcuni importanti rilievi e rinvia alla trattazione di merito fissando l’udienza all’ottobre del 2014, procedura in sé pienamente utilizzata, che non altera più di tanto la prassi in tal senso consolidata. Il punto più importante, concerne quindi la possibilità per gli enti di potere continuare a beneficiare dell’accreditamento anche in presenza di contenziosi. Il resto si vedrà
E ancora, dopo duemila anni, il bambino Gesù rimane lì, in quella culla (di Don Giuseppe Mirabito)
(Don Giuseppe Mirabito) Ieri pomeriggio ho accompagnato un carissimo amico, Padre Bruno che in questi giorni è a Pianoconte, al Presepe del mare nella piccola chiesetta del Purgatorio a Marinacorta. insieme a lui, Mi osservo i vari personaggi (Peppuccio ha voluto che fossi rappresentato in questo scorcio di Lipari ben realizzato).Ognuno è intento nel suo lavoro: il pescatore, il pescivendolo, e molti altri. La grotta con Maria e Giuseppe è costruita in un angolo. Bella, ampia, ordinata. Gli angeli svolazzano felici (ci sono anche i gabbiani che "impongono" la loro presenza) e il Bambin Gesù sorride sereno in braccio a sua Madre.
Bello, dice quest'amico Frate e Sacerdote Cappuccino. Mentre, così dicendo, faceva i complimenti a Peppuccio, un elemento ha attirato la mia attenzione: tranne Maria e Giuseppe nessuno dei presenti sulla scena è rivolto a Gesù. Ciascuno è preso dai suoi affari. Ciascuno è preoccupato delle proprie cose.
E forse, realmente, è così anche oggi. Ognuno corre per la sua strada, bada ai suoi affari, si lamenta per la crisi, sbuffa per la politica e per gli intrighi del potere, prepara il menù per le feste di Natale, spera di passare giornate di totale riposo, ricicla qualche regalo per i parenti...
E Lui è lì, in quella culla improvvisata in una mangiatoia.
Gesù nasce nell'indifferenza per fare la differenza.
Da quel giorno in cui Dio ha preso carne nella nostra carne, in cui l'eterno è entrato nel tempo, nulla è come prima. Da quella notte, in cui il primo vagito dell'Altissimo stretto tra le braccia esili e coraggiose di Maria ha riempito la stalla di Betlemme, è iniziato un tempo nuovo. Il Suo primo respiro ha segnato il punto zero della nostra era. Lui fa la differenza. Ora non è più possibile non schierarsi. L'indifferenza è rifiuto.
O con Lui o contro di Lui. O sulla roccia o sulla sabbia. Non esistono misure di compromesso o scorciatoie. Quel bimbo infreddolito è la nostra dolce rovina: davanti alla sua culla, come davanti alla sua Croce, è ammesso solo il silenzio pieno della contemplazione. L'altro silenzio, quello abitato dall'indifferenza, è il rumore sordo e freddo del rifiuto, è il frastuono caotico che non ha permesso all'innominato ricco di accorgersi del povero Lazzaro.
E ancora, dopo duemila anni, il bambino Gesù rimane lì, in quella culla
.
Rimane lì per tutti, perché tutti possano accoglierlo, dire sì, scoprire la bellezza gratuita di un amore che chiede solo di essere accolto, che chiede solo di poter amare.
Rimane lì per chi lo ha scelto con tutto il cuore e ha la sensazione di essere rimasto a mani vuote e ora si fa la stessa pungente domanda di Pietro: e noi cosa ne avremo? Ecco perché sei a mani vuote: per abbracciare quel bimbo.
Rimane lì per chi ha la sensazione di aver sbagliato tutto e non ha la forza di ricominciare, perché davanti a quella vita nuova e spumeggiante ricordi che la scintilla della vita di Dio abita la nostra umanità.
Rimane lì per chi si sente diverso, perché ricordi che questa è l'unica cosa che tutti abbiamo in comune e che il Figlio di Dio fatto uomo ha abbattuto ogni muro e ha insegnato a pregare un unico Padre che è "nostro".
Rimane lì, immobile davanti alla nostra indifferenza, sperando che il soffio dello Spirito trovi uno spiraglio per scalzare le nostre immobilità e ribaltarci dai bastioni delle nostre paure.
Dobbiamo purtroppo andare, gli impegni della Novena ci reclamano (io a San Giuseppe e Quattropani, Padre Bruno a Pianoconte), dobbiamo proprio andare.
Lancio un ultimo sguardo alla mangiatoia...
Rimani lì, Signore!
Bello, dice quest'amico Frate e Sacerdote Cappuccino. Mentre, così dicendo, faceva i complimenti a Peppuccio, un elemento ha attirato la mia attenzione: tranne Maria e Giuseppe nessuno dei presenti sulla scena è rivolto a Gesù. Ciascuno è preso dai suoi affari. Ciascuno è preoccupato delle proprie cose.
E forse, realmente, è così anche oggi. Ognuno corre per la sua strada, bada ai suoi affari, si lamenta per la crisi, sbuffa per la politica e per gli intrighi del potere, prepara il menù per le feste di Natale, spera di passare giornate di totale riposo, ricicla qualche regalo per i parenti...
E Lui è lì, in quella culla improvvisata in una mangiatoia.
Gesù nasce nell'indifferenza per fare la differenza.
Da quel giorno in cui Dio ha preso carne nella nostra carne, in cui l'eterno è entrato nel tempo, nulla è come prima. Da quella notte, in cui il primo vagito dell'Altissimo stretto tra le braccia esili e coraggiose di Maria ha riempito la stalla di Betlemme, è iniziato un tempo nuovo. Il Suo primo respiro ha segnato il punto zero della nostra era. Lui fa la differenza. Ora non è più possibile non schierarsi. L'indifferenza è rifiuto.
O con Lui o contro di Lui. O sulla roccia o sulla sabbia. Non esistono misure di compromesso o scorciatoie. Quel bimbo infreddolito è la nostra dolce rovina: davanti alla sua culla, come davanti alla sua Croce, è ammesso solo il silenzio pieno della contemplazione. L'altro silenzio, quello abitato dall'indifferenza, è il rumore sordo e freddo del rifiuto, è il frastuono caotico che non ha permesso all'innominato ricco di accorgersi del povero Lazzaro.
E ancora, dopo duemila anni, il bambino Gesù rimane lì, in quella culla
.
Rimane lì per tutti, perché tutti possano accoglierlo, dire sì, scoprire la bellezza gratuita di un amore che chiede solo di essere accolto, che chiede solo di poter amare.
Rimane lì per chi lo ha scelto con tutto il cuore e ha la sensazione di essere rimasto a mani vuote e ora si fa la stessa pungente domanda di Pietro: e noi cosa ne avremo? Ecco perché sei a mani vuote: per abbracciare quel bimbo.
Rimane lì per chi ha la sensazione di aver sbagliato tutto e non ha la forza di ricominciare, perché davanti a quella vita nuova e spumeggiante ricordi che la scintilla della vita di Dio abita la nostra umanità.
Rimane lì per chi si sente diverso, perché ricordi che questa è l'unica cosa che tutti abbiamo in comune e che il Figlio di Dio fatto uomo ha abbattuto ogni muro e ha insegnato a pregare un unico Padre che è "nostro".
Rimane lì, immobile davanti alla nostra indifferenza, sperando che il soffio dello Spirito trovi uno spiraglio per scalzare le nostre immobilità e ribaltarci dai bastioni delle nostre paure.
Dobbiamo purtroppo andare, gli impegni della Novena ci reclamano (io a San Giuseppe e Quattropani, Padre Bruno a Pianoconte), dobbiamo proprio andare.
Lancio un ultimo sguardo alla mangiatoia...
Rimani lì, Signore!
COMUNICATO STAMPA COMUNE DI LIPARI: SCADENZA PRESENTAZIONE DOMANDE PROGETTO “BORSE FORMAZIONE LAVORO”
Il Distretto Socio-Sanitario 25 Isole
Eolie, cui il Comune di Lipari è Capofila, ha dato avvio all’Azione
Progettuale n.6 del Piano di Zona 2010-2012 denominata “Borse
formazione lavoro”.
Il progetto avrà una durata di 2 anni
e prevede l’inserimento socio-lavorativo di n. 20 soggetti
svantaggiati appartenenti ad una delle seguenti categorie: invalidi
fisici, disabili psichici, soggetti in trattamento psichiatrico,
tossicodipendenti ed alcool dipendenti in comprovato trattamento
sanitario, condannati ammessi alle misure alternative per un periodo
non inferiore a 12 mesi, giovani disoccupati o inoccupati di età non
superiore ai 29 anni in condizioni di disagio socio-economico ed
ambientale, i nuclei monoparentali con figli minori a carico ed in
situazione di disagio socio-economico ed ambientale, disabili mentali
segnalati e certificati.
Codesti soggetti dovranno essere
segnati dai servizi territoriali di riferimento: dipartimento salute
mentale, servizio per le tossicodipendenze (Ser.T), servizio sociale
professionale, u.e.p.e. (Ufficio esecuzione penale esterna).
Le segnalazioni, corredate di istanza
di ammissione e documentazione attestante il possesso dei requisiti
richiesti, dovranno pervenire al Comune di Lipari – capofila DS 25-
entro e non oltre il 30 dicembre 2013.
In caso di esubero, sarà predisposta
una graduatoria dei beneficiari sulla base dei criteri di cui
all’art. 8 dell’apposito regolamento approvato dal Comitato dei
Sindaci con verbale del 28/02/2012.
Per maggiori informazioni e/o
chiarimenti in merito si può contattare direttamente l’Ufficio
Servizi Sociali del Comune di Lipari o l’Assessore al ramo Giovanni
Sardella.
Il Consulente dell’amministrazione
comunale
Dott. Alberto Biviano
ORLANDO, D’ALIA, CROCETTA E RENZI: PARTITA A QUATTRO
La marcia di avvicinamento di Leoluca Orlando verso il Pd si fermerà sulla soglia dell’adesione. Il sindaco pensa piuttosto ad un embarassment, che gli consenta una interlocuzione privilegiata con Matteo Renzi e il nuovo gruppo dirigente democratico, scavalcando le realtà locali. L’incontro con Beppe Lupo, segretario regionale del Pd siciliano, ha il compito di pacificare dopo le turbolenze della campagna elettorale delle amministrative, durante la quale il sindaco diede fuoco alle polveri, chiamando perfino i carabinieri ai gazebo delle primarie di centrosinistra. Scontro aspro e senza esclusione di colpi. Traguardo finale di una durissima opposizione al Pd, alla Regione siciliana, in tandem con Enzo Bianco, sindaco di Catania.
I democratici furono letteralmente “massacrati” per almeno un biennio. Fra le colpe non sanabili, l’alleanza con l’Udc, oltre che con Lombardo, essendo il partito di Casini erede della stagione cuffariana.
Ma c’è un tempo per ogni cosa, ed ora Palazzo delle Aquile si è aperta, in pompa magna, alla visita del leader dell’Udc, Gianpiero D’Alia, che ha regalato a Orlando una giornata di gloria sull’intricato nodo dei precari. Non è che fra i due sia nato un folle amore, si è semplicemente realizzata una felice concomitanza, un matrimonio d’interesse a tempo determinato, che ha richiesto il reciproco “riconoscimento”.
L’Udc sdoganato da Orlando al punto da entrare in giunta comunale? Pare che sia possibile, ma c’è chi lo nega decisamente, e sta accanto al ministro da una vita. D’Alia non chiude mai le porte a nessuno, si muove con disinvoltura e alterna duttilità a clamorose aspre polemiche con nonchalance. Non è docile e gli piace fare la partita piuttosto che giocare di rimessa. La presidenza Crocetta ne è la prova ancora palpitante. L’ha candidato “contro” il suo partito e ce l’ha fatta, pochi giorni dopo la battaglia di Palermo, nella quale si era trovato accanto ai berlusconiani e contro democratici da una parte e orlandiani “di ritorno” dall’altra. Perfetta sintonia, dunque, con il sindaco, che di questa strategia è un maestro.
Orlando, tuttavia, ha occhi ed orecchie solo per il suo collega di Firenze, che in Sicilia parla attraverso Davide Faraone (entrato nella direzione del partito) e Fabrizio Ferrandelli, entrambi “vittime” dei fuochi d’artificio di Orlando. Il sindaco dovrà farsene una ragione. Sono loro gli interlocutori siciliani.
Tutto questo, tuttavia, è “periferia”. Il lustro concesso al Comune di Palermo da D’Alia è già storia. Le grandi manovre hanno una location diversa, non lontana fisicamente da Palazzo delle Aquile ma sideralmente distante per il resto. A Sala D’Ercole Orlando non ha alcuna influenza, è scomparso da tempo, mentre D’Alia conta ancora. E con lui Crocetta, che si dibatte fra mille insidie in una maggioranza dai confini sempre più incerti.
La marcia di avvicinamento del sindaco al centrosinistra di Matteo Renzi avrà tempi lunghi. Non sarà il cammino di Compostela, ma nemmeno un ritorno trionfale nella vecchia casa.
I democratici furono letteralmente “massacrati” per almeno un biennio. Fra le colpe non sanabili, l’alleanza con l’Udc, oltre che con Lombardo, essendo il partito di Casini erede della stagione cuffariana.
Ma c’è un tempo per ogni cosa, ed ora Palazzo delle Aquile si è aperta, in pompa magna, alla visita del leader dell’Udc, Gianpiero D’Alia, che ha regalato a Orlando una giornata di gloria sull’intricato nodo dei precari. Non è che fra i due sia nato un folle amore, si è semplicemente realizzata una felice concomitanza, un matrimonio d’interesse a tempo determinato, che ha richiesto il reciproco “riconoscimento”.
L’Udc sdoganato da Orlando al punto da entrare in giunta comunale? Pare che sia possibile, ma c’è chi lo nega decisamente, e sta accanto al ministro da una vita. D’Alia non chiude mai le porte a nessuno, si muove con disinvoltura e alterna duttilità a clamorose aspre polemiche con nonchalance. Non è docile e gli piace fare la partita piuttosto che giocare di rimessa. La presidenza Crocetta ne è la prova ancora palpitante. L’ha candidato “contro” il suo partito e ce l’ha fatta, pochi giorni dopo la battaglia di Palermo, nella quale si era trovato accanto ai berlusconiani e contro democratici da una parte e orlandiani “di ritorno” dall’altra. Perfetta sintonia, dunque, con il sindaco, che di questa strategia è un maestro.
Orlando, tuttavia, ha occhi ed orecchie solo per il suo collega di Firenze, che in Sicilia parla attraverso Davide Faraone (entrato nella direzione del partito) e Fabrizio Ferrandelli, entrambi “vittime” dei fuochi d’artificio di Orlando. Il sindaco dovrà farsene una ragione. Sono loro gli interlocutori siciliani.
Tutto questo, tuttavia, è “periferia”. Il lustro concesso al Comune di Palermo da D’Alia è già storia. Le grandi manovre hanno una location diversa, non lontana fisicamente da Palazzo delle Aquile ma sideralmente distante per il resto. A Sala D’Ercole Orlando non ha alcuna influenza, è scomparso da tempo, mentre D’Alia conta ancora. E con lui Crocetta, che si dibatte fra mille insidie in una maggioranza dai confini sempre più incerti.
La marcia di avvicinamento del sindaco al centrosinistra di Matteo Renzi avrà tempi lunghi. Non sarà il cammino di Compostela, ma nemmeno un ritorno trionfale nella vecchia casa.
Natale: chiesa pericolante a Ginostra Ma parroco-pendolare arriverà lo stesso in barca da Stromboli
(ANSA) - STROMBOLI (MESSINA), 24 DIC - La chiesetta è da restaurare, il soffitto pericolante, ma stasera la messa di Natale a Ginostra, la minuscola frazione di Stromboli raggiungibile solo via mare, sarà celebrata egualmente. Il parroco dell'isola, don Luciano D'Arrigo, arriverà in barca.
Alle 20,30 celebrerà il rito religioso, farà gli auguri natalizi ai 30 abitanti e poi con lo stesso mezzo il parroco-pendolare ripartirà per Stromboli per celebrare la messa di mezzanotte ai suoi 400 parrocchiani.
Alle 20,30 celebrerà il rito religioso, farà gli auguri natalizi ai 30 abitanti e poi con lo stesso mezzo il parroco-pendolare ripartirà per Stromboli per celebrare la messa di mezzanotte ai suoi 400 parrocchiani.
Donna assolta era accusata di aver posizionato una tenda parasole senza nulla osta
Si
è concluso con una assoluzione, perché il fatto non sussiste, il
procedimento penale a carico della Sigonora R. A. , difesa dall’Avv.
Francesco Rizzo (Foro di Messina) - Giudice Ennio Fiocco - P.M.
Lazzaro.
La
donna era accusata di aver installato, sul frontespizio
del proprio immobile, dove è ubicato un esercizio commerciale, una tenda
parasole, senza avere ottenuto la necessaria concessione edilizia e
il relativo il N.O. della Soprintendenza previsto in zone sottoposte a
vincolo paesaggistico e di notevole interesse pubblico.
Due anni fa l'omicidio Biviano
Due anni fa, alla vigilia di Natale, perdeva la vita in modo cruento ed atroce la signora Eufemia Biviano di Quattropani.
La donna, colpita a morte, venne ritrovata cadavere all'interno del garage della sua abitazione.
L'efferato omicidio sconvolse la collettività eoliana e non solo quella.
Al di la di quelle che sono state le azioni poste in essere dai carabinieri e da quelli che saranno i risvolti processuali vogliamo con questo post ricordare la signora Biviano con la speranza che fatti così gravi non abbiano più a ripetersi.
La donna, colpita a morte, venne ritrovata cadavere all'interno del garage della sua abitazione.
L'efferato omicidio sconvolse la collettività eoliana e non solo quella.
Al di la di quelle che sono state le azioni poste in essere dai carabinieri e da quelli che saranno i risvolti processuali vogliamo con questo post ricordare la signora Biviano con la speranza che fatti così gravi non abbiano più a ripetersi.
TENSIONI E URLA ALL’ARS, MA IL DPEF PASSA. LE OPPOSIZIONI HANNO ABBANDONATO L'AULA
L’Assemblea regionale siciliana ha approvato a maggioranza il Dpef. La votazione è avvenuta in un clima di forti tensionisegnato da polemiche, al culmine del quale le opposizioni hanno abbandonato l’Aula.
L’Aula dopo l’approvazione del Documento di programmazione economica e finanziaria ha anche completato la discussione generale e votato il passaggio agli articoli del disegno di legge “Norme transitorie in materia di proroga delle gestioni commissariali provinciali”, fissando il termine per la presentazione degli emendamenti a venerdì alle 10.
L’Aula è stata rinviata al 27 dicembre, alle 12 con all’ordine del giorno la discussione dei disegni di legge: “Norme transitorie in materia di proroga delle gestioni commissariali provinciali”; “Promozione della ricerca scientifica in ambito sanitario” (Seguito); ddl-voto da sottoporre al Parlamento per l’apertura di casinò a Taormina e Palermo; schema di progetto di legge costituzionale da proporre al Parlamento “Modifiche e integrazioni dell’articolo 36 dello Statuto della Regione, in materia di entrate tributarie”; “Modifiche alla legge regionale 20 aprile 1976, n. 35″; “Norme per la tutela della salute e del territorio dai rischi derivanti dall’amianto”.
L’Aula dopo l’approvazione del Documento di programmazione economica e finanziaria ha anche completato la discussione generale e votato il passaggio agli articoli del disegno di legge “Norme transitorie in materia di proroga delle gestioni commissariali provinciali”, fissando il termine per la presentazione degli emendamenti a venerdì alle 10.
L’Aula è stata rinviata al 27 dicembre, alle 12 con all’ordine del giorno la discussione dei disegni di legge: “Norme transitorie in materia di proroga delle gestioni commissariali provinciali”; “Promozione della ricerca scientifica in ambito sanitario” (Seguito); ddl-voto da sottoporre al Parlamento per l’apertura di casinò a Taormina e Palermo; schema di progetto di legge costituzionale da proporre al Parlamento “Modifiche e integrazioni dell’articolo 36 dello Statuto della Regione, in materia di entrate tributarie”; “Modifiche alla legge regionale 20 aprile 1976, n. 35″; “Norme per la tutela della salute e del territorio dai rischi derivanti dall’amianto”.
Terremoto. Comprensorio messinese in "movimento". Stamani evento sismico anche nel mare eoliano
Trema ancora la terra sulle coste tirreniche della provincia di Messina dopo il forte terremoto di magnitudo 4 avvertito all'alba di ieri nel capoluogo peloritano
Alle 7.08 di questa mattina una scossa di magnitudo 2.8 è stata registrata, con epicentro in mare, davanti al litorale di Patti, Oliveri, Montagnareale e Falcone, ad una profondità di soli 10 chilometri.
Nella stessa aerea tre scosse si erano verificate ieri.
Il terremoto di stamani non e' stato il solo registrato nel messinese.
Alle 8.27, infatti, un evento sismico si è verificato nelle acque delle isole Eolie ad una profondità di 133,9 chilometri. La magnitudo è stata di 2.8. L'evento non è stato avvertito dalla popolazione ma è stato solo registrato dagli strumenti dell'Ingv.
Gli ultimi eventi sismici di oggi non rientrano nell'attivita' dello Stretto di Messina ma in quella dei golfi di Patti e di Milazzo e dell'area sismica delle Eolie.
Alle 7.08 di questa mattina una scossa di magnitudo 2.8 è stata registrata, con epicentro in mare, davanti al litorale di Patti, Oliveri, Montagnareale e Falcone, ad una profondità di soli 10 chilometri.
Nella stessa aerea tre scosse si erano verificate ieri.
Il terremoto di stamani non e' stato il solo registrato nel messinese.
Alle 8.27, infatti, un evento sismico si è verificato nelle acque delle isole Eolie ad una profondità di 133,9 chilometri. La magnitudo è stata di 2.8. L'evento non è stato avvertito dalla popolazione ma è stato solo registrato dagli strumenti dell'Ingv.
Gli ultimi eventi sismici di oggi non rientrano nell'attivita' dello Stretto di Messina ma in quella dei golfi di Patti e di Milazzo e dell'area sismica delle Eolie.
STEFANIA PRESTIGIACOMO E ANNA FINOCCHIARO. LA GUERRA GENTILE DELLE DUE SIGNORE DI SICILIA: “ROTTAMATECI, MA…”
Qualche giorno fa è toccato a Stefania Prestigiacomo difendere “i valori dell’esperienza” dall’attacco, all’arma bianca, dello scouting di Marcello Dell’Utri, che seleziona volti nuovi nel mondo della celluloide, grazie alla preziosa collaborazione del figliolo, produttore cinematografico. Una intervista al Tempo, senza enfasi, con la quale l’ex ministro dell’Ambiente, siciliana di Siracusa, ha cercato di conciliare i bisogni di Silvio Berlusconi – bilanciare la sua “eternità” con una esercito di giovanissimi in Forza Italia – con i propri di sfuggire alla rottamazione.
Manco a farlo a posta, Anna Finocchiaro, numero uno da tempo immemorabile nel Pd a Palazzo Madama, uscita dal giro che conta nel partito, ha riproposto la stessa questione. Anche lei senza enfasi, anche lei contro la rottamazione sprovvista di “esperienza”, anche lei sobria, ma decisa nel difendere il valore di quelli che sanno ciò che fanno.
Anna Finocchiaro dice la sua sul Corriere della Sera. La stessa grinta e la stessa determinazione di Stefania Prestigiacomo, ed anche le stesse rivendicazioni. Illustrate meglio, questo sì, a Dino Martirano, il giornalista del Corriere.
“La rottamazione? Direi che l’ho metabolizzata, e anche il fatto di non esser più nella direzione, come Rosy Bindi e tanti altri, l’ho trovato un fatto naturale quando un giovane gruppo dirigente vuole imprimere una forte svolta al partito”, esordisce da gran signora. “Direi che questa esclusione l’avevo messa nel conto… Però, e questo è il punto, io nelle relazioni personali e in quelle politiche non sono stata abituata all’aggressività e talvolta anche alla volgarità…”.
Dopo avere accettato il cambio generazionale, Anna Finocchiaro si prende quel che è suo e non fa sconti nemmeno al neo segretario del suo partito, Matteo Renzi, con il quale in passato aveva avuto più di uno scambio polemico. “Penso che questo gruppo di giovani che vuole esercitare pienamente la propria funzione rischi di commettere un errore”, sostiene Anna Finocchiaro, siciliana di Modica. “Sbaglia chi ritiene che la qualità dell’esperienza e il bagaglio di relazioni politiche vadano buttate via. Sarebbe un errore tragico, un impoverimento del partito, che poi alla fine si paga in termini di rinuncia all’autorevolezza, alla forza di convincimento, alla capacità di perseguire il risultato. Non siamo rami secchi da tagliare…”.
Manco a farlo a posta, Anna Finocchiaro, numero uno da tempo immemorabile nel Pd a Palazzo Madama, uscita dal giro che conta nel partito, ha riproposto la stessa questione. Anche lei senza enfasi, anche lei contro la rottamazione sprovvista di “esperienza”, anche lei sobria, ma decisa nel difendere il valore di quelli che sanno ciò che fanno.
Anna Finocchiaro dice la sua sul Corriere della Sera. La stessa grinta e la stessa determinazione di Stefania Prestigiacomo, ed anche le stesse rivendicazioni. Illustrate meglio, questo sì, a Dino Martirano, il giornalista del Corriere.
“La rottamazione? Direi che l’ho metabolizzata, e anche il fatto di non esser più nella direzione, come Rosy Bindi e tanti altri, l’ho trovato un fatto naturale quando un giovane gruppo dirigente vuole imprimere una forte svolta al partito”, esordisce da gran signora. “Direi che questa esclusione l’avevo messa nel conto… Però, e questo è il punto, io nelle relazioni personali e in quelle politiche non sono stata abituata all’aggressività e talvolta anche alla volgarità…”.
Dopo avere accettato il cambio generazionale, Anna Finocchiaro si prende quel che è suo e non fa sconti nemmeno al neo segretario del suo partito, Matteo Renzi, con il quale in passato aveva avuto più di uno scambio polemico. “Penso che questo gruppo di giovani che vuole esercitare pienamente la propria funzione rischi di commettere un errore”, sostiene Anna Finocchiaro, siciliana di Modica. “Sbaglia chi ritiene che la qualità dell’esperienza e il bagaglio di relazioni politiche vadano buttate via. Sarebbe un errore tragico, un impoverimento del partito, che poi alla fine si paga in termini di rinuncia all’autorevolezza, alla forza di convincimento, alla capacità di perseguire il risultato. Non siamo rami secchi da tagliare…”.
Auguri a...
Eolienews augura Buon Compleanno a Francesca Natoli, Paula Andreaa Uries, Simone Lauria, Serena Biviano e Samantha Caponetto
lunedì 23 dicembre 2013
Caro Commissario dell'ASP 5 di Messina. La lettera della signora Caterina Conti
Al
Commissario sell’ASP 5 Messina
e.p.c. Al
Presidente della Regione Siciliana
Illustre
Commissario, è d’obbligo in questi giorni per le feste ormai
prossime, inviare i miei più sinceri auguri e poi……..
Lei
sa che tra Gennaio e Febbraio a Lipari vi sono più di 20
partorienti. Agli operatori di Lipari (diciamocelo pure) adesso come
prima è proibito operare, salvo casi di estrema urgenza.
Lei
sa che sino a fine mese esiste una ginecologa in grado di far
partorire sia in modo naturale sia con parto cesareo.
Allora
mi chiedo e Le chiedo: ma per l’Azienda Sanitaria il costo di tanti
voli di elicottero per quante mamme e nascituri dovranno essere
trasferiti dove si troverà posto da Milazzo in avanti, magari sino a
Taormina, non è più esoso di adottare altre misure come confermare
i medici esistenti, mandare a Lipari un medico neonatale,
indispensabile per dare garanzie, e controllare il buon funzionamento
dell’incubatrice?
Inoltre
non tutte le famiglie sono in condizioni di sostenere le spese di
trasferimento chissà dove e chissà per quanto tempo.
Tenga
presente che strutture come Milazzo, la più vicina, potrebbe essere
intasata dai nascituri della stessa città e zone limitrofe che non
anno affatto un presidio ospedaliero.
E’
già dallo scorso anno che (per sentito dire) è proibito agli
operatori lavorare in condizioni normali.
Io
sono una vecchia signora ottantenne che purtroppo non ha nipoti in
arrivo, però mi stringe il cuore per la enunciazione di principi
assurdi, che magari alla distanza si rileveranno disastrosi. (500
nascite)
Io
ed i mie fratelli siamo nati a Lipari con un’ostetrica ed i mie
figli all’Ospedale di Lipari.
Caro
Commissario non può fare un’eccezione per questi mesi (Gennaio e
Febbraio) rinforzando la squadra di Lipari con un medico neonatale?
Questa
mia per quanto di dovere da parte di una cittadina delle Eolie.
Grazie
Caterina
Conti
Natale 2013 alle Eolie. Basilica di Canneto. Don Lillo suona la cornamusa
Il video è stato realizzato da Renzo Casamento
SPENDING REVIEW ALLA SICILIANA ARDIZZONE: “COSTIAMO MENO DI ALTRI”
Un cantiere aperto l’Assemblea regionale siciliana, tra lavori di commissioni, aula, bilancio e finanziaria. Fra rimproveri autorevoli, dalle colonne del Corriere della sera, sui costi ancora troppo alti del parlamento siciliano, e lo sforzo portato avanti dalla classe politica siciliana, convinta di avere prodotto il massimo. Una fine d’anno tra il concreto ed il possibile, alla ricerca della modalità più veloce per dotare la Regione del suo strumento contabile più importante.
Il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone, nel consueto appuntamento con la stampa parlamentare, in occasione dello scambio di auguri natalizi, alla presenza dei cronisti che seguono governo ed Ars, e di Giovanni Ciancimino, presidente del sindacato stampa parlamentare, ha rivolto il suo saluto. Tra i presenti anche i vice presidenti dell’Ars Salvo Pogliese, Antonio Venturino e Sebastiano Di Bella, segretario generale dell’Assemblea.
“Esprimo un sincero è sentito ringraziamento per il contributo alla stampa siciliana in questi anni difficilissimi. Alla stampa nazionale non è andato giù che siamo riusciti a recepire il decreto Monti. Noi non ci stiamo ad essere additati sempre come i più furbi, la Cenerentola. Non è così, non abbiamo ampliato gli organici, abbiamo tenuto fuori le polizze assicurative. Sono pronto a sfidare chiunque e a dire perché noi costiamo meno degli altri. Abbiamo le carte in regola. Sia chiaro a tutti”. Il presidente ha aggiunto: “Non ho capito poi perché M5S perché non ha votato la legge sull’argomento evasione della spesa”. Sulla riduzione dei costi della burocrazia regionale, Ardizzone invita ad evitare populismi, “diminuiremo anche quelli”.
“Distinguiamo i costi della politica dagli altri costi”. Sull’argomento ha preso la parola Di Bella: “L’equiparazione al Senato nasce dal fatto che inizialmente si è pensato all’esercizio della sovranità popolare, le premesse storiche erano di attività legislativa primaria, che nel tempo è sensibilmente ridotta. Il trattamento economico e giuridico deve essere rapportato alla qualità del lavoro che si svolge”.
Ardizzone ha poi proseguito, a sfogo concluso, ribadendo che: “La legge più importante, passata sotto silenzio, è l’approvazione del rendiconto 2011, facendo chiarezza nei conti, 15 miliardi per fare quadrare tutto. In assenza di impugnativa da parte del commissario dello Stato”. Uno sguardo rivolto poi al futuro: “Abbiamo detto che ci occuperemo del contenimento della spesa, superata la fase critica dobbiamo guardare con maggiore speranza al futuro ed all’anno che ci aspetta”.
I rapporti tra governo e parlamento sono stati al centro di un’articolata riflessione da parte di Ardizzone: “Attueremo un percorso che con legge eliminerà ogni eventuale problema”. Il presidente dell’Ars, sollecitato dai giornalisti in sala stampa ha chiarito che Ars e governo sono due cose diverse, con guide differenti: “Ognuno parla il suo linguaggio, ma non si tratta di un problema di interlocuzione”.
“Speriamo di esitare quanto prima la legge sui beni confiscati alla mafia, con il contributo del questore Zito che ha appena lasciato Palermo – ha precisato poi Ardizzone – ho portato a compimento l’indirizzo della burocrazia, chiedendo relazioni tecniche a supporto e non certo per contrapposizione al governo e sulla finanziaria arriveremo con i tempi più rapidi possibili, mettermi in tranquillità i conti. I provvedimenti saranno incardinati entro il 31 dicembre”.
Ardizzone, invitato a dire la sua su ddl editoria e bando della Presidenza ha inoltre commentato: “Non mi meraviglio del fatto che gli editori possano avere una parte di aiuto dalla parte pubblica ma ciò deve avvenire con autonomia e senza vincolo di subordinazione, nella migliore e più proficua dialettica tra i ruoli. Occorre comunque che ci siano regole certe per tutti. È auspicabile un approfondimento”.
Il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone, nel consueto appuntamento con la stampa parlamentare, in occasione dello scambio di auguri natalizi, alla presenza dei cronisti che seguono governo ed Ars, e di Giovanni Ciancimino, presidente del sindacato stampa parlamentare, ha rivolto il suo saluto. Tra i presenti anche i vice presidenti dell’Ars Salvo Pogliese, Antonio Venturino e Sebastiano Di Bella, segretario generale dell’Assemblea.
“Esprimo un sincero è sentito ringraziamento per il contributo alla stampa siciliana in questi anni difficilissimi. Alla stampa nazionale non è andato giù che siamo riusciti a recepire il decreto Monti. Noi non ci stiamo ad essere additati sempre come i più furbi, la Cenerentola. Non è così, non abbiamo ampliato gli organici, abbiamo tenuto fuori le polizze assicurative. Sono pronto a sfidare chiunque e a dire perché noi costiamo meno degli altri. Abbiamo le carte in regola. Sia chiaro a tutti”. Il presidente ha aggiunto: “Non ho capito poi perché M5S perché non ha votato la legge sull’argomento evasione della spesa”. Sulla riduzione dei costi della burocrazia regionale, Ardizzone invita ad evitare populismi, “diminuiremo anche quelli”.
“Distinguiamo i costi della politica dagli altri costi”. Sull’argomento ha preso la parola Di Bella: “L’equiparazione al Senato nasce dal fatto che inizialmente si è pensato all’esercizio della sovranità popolare, le premesse storiche erano di attività legislativa primaria, che nel tempo è sensibilmente ridotta. Il trattamento economico e giuridico deve essere rapportato alla qualità del lavoro che si svolge”.
Ardizzone ha poi proseguito, a sfogo concluso, ribadendo che: “La legge più importante, passata sotto silenzio, è l’approvazione del rendiconto 2011, facendo chiarezza nei conti, 15 miliardi per fare quadrare tutto. In assenza di impugnativa da parte del commissario dello Stato”. Uno sguardo rivolto poi al futuro: “Abbiamo detto che ci occuperemo del contenimento della spesa, superata la fase critica dobbiamo guardare con maggiore speranza al futuro ed all’anno che ci aspetta”.
I rapporti tra governo e parlamento sono stati al centro di un’articolata riflessione da parte di Ardizzone: “Attueremo un percorso che con legge eliminerà ogni eventuale problema”. Il presidente dell’Ars, sollecitato dai giornalisti in sala stampa ha chiarito che Ars e governo sono due cose diverse, con guide differenti: “Ognuno parla il suo linguaggio, ma non si tratta di un problema di interlocuzione”.
“Speriamo di esitare quanto prima la legge sui beni confiscati alla mafia, con il contributo del questore Zito che ha appena lasciato Palermo – ha precisato poi Ardizzone – ho portato a compimento l’indirizzo della burocrazia, chiedendo relazioni tecniche a supporto e non certo per contrapposizione al governo e sulla finanziaria arriveremo con i tempi più rapidi possibili, mettermi in tranquillità i conti. I provvedimenti saranno incardinati entro il 31 dicembre”.
Ardizzone, invitato a dire la sua su ddl editoria e bando della Presidenza ha inoltre commentato: “Non mi meraviglio del fatto che gli editori possano avere una parte di aiuto dalla parte pubblica ma ciò deve avvenire con autonomia e senza vincolo di subordinazione, nella migliore e più proficua dialettica tra i ruoli. Occorre comunque che ci siano regole certe per tutti. È auspicabile un approfondimento”.
Parrocchia di S.Croce a Pianoconte: Unzione degli infermi, presentazione squadra di calcetto e tombola
Anche questa domenica del tempo di Natale proseguono le attività nella parrocchia di S. Croce a Pianoconte
Al mattino Celebrazione Eucaristica con unzione degli infermi, la sera, alla fine della celebrazione eucaristica, è stata presentata alla comunità la squadra di calcetto della parrocchia. Sempre in serata la tombola.
Al mattino Celebrazione Eucaristica con unzione degli infermi, la sera, alla fine della celebrazione eucaristica, è stata presentata alla comunità la squadra di calcetto della parrocchia. Sempre in serata la tombola.
Lipari. Sulla tassa di sbarco convocato il consiglio comunale
Il presidente Adolfo Sabatini ha convocato per lunedì 30 dicembre, alle ore 10, il consiglio comunale di Lipari. All'ordine del giorno: la tassa di sbarco. Per Venerdi' 27 il presidente Giacomo Biviano ha convocato, su questo argomento, la commissione bilancio.
La Domenica che precede il Natale a Canneto (slidefotografico)
Per visualizzare lo slide fotografico che raccoglie una cinquantina di foto cliccare su questo link
http://www.kizoa.it/slideshow-maker/d7523191k8110035o1/la-domenica-che-precede-il-natale-a-canneto
http://www.kizoa.it/slideshow-maker/d7523191k8110035o1/la-domenica-che-precede-il-natale-a-canneto
PROVINCE, SVOLTA A ROMA, LEGGENDE METROPOLITANE A PALERMO
Province, non è una passeggiata nemmeno a Roma farle fuori, ma almeno alla Camera un passo avanti si è fatto: saranno enti intermedi di secondo grado. Le amministrazioni provinciali in scadenza in primavera, 55 in tutto, non verranno rinnovate. Si va dunque verso l’abolizione, lento pede. E con tanti mugugni.
C’è chi non si arrende sull’abolizione e chi, dall’opposizione, fa i conti con gli equilibri politici del post-riforma, ponendo l’accento sulle assemblee di sindaci che sostituiranno i consiglieri eletti direttamente. Significa, sottolineano, che i sindaci democratici faranno la parte del leone, perché sono tanti. Beh, a questo non c’è proprio riparo, il contesto l’hanno creato non il destino cinico e baro.
Il voto in Parlamento sul disegno di legge del ministro Del Rio è solo uno stato d’avanzamento verso l’abolizione vera e propria che avverrà quando sarà approvata una legge costituzionale, come ha voluto la Consulta.
L’Assemblea regionale siciliana rimane indietro di una incollatura. Il disegno di legge del governo è ancora in prima Commissione, dove ha provocato addirittura una vistosa smagliatura nell’ambito della maggioranza, fra l’Udc e il Pd, che con Cracolici regge anche le sorti della Commissione.
È in itinere, inoltre, una proposta legislativa del governo sui commissariamenti delle nove province, già adottati in estate. Dovrebbero restare in piedi per altri sei mesi, durante i quali si spera di varare definitivamente la riforma amministrativa, liberi consorzi ed aree metropolitane. Su queste ultime c’è stata un’alzata d’ingegno del governo, che avrebbe in animo, ma sono solo voci raccolte con apprensione nei banchi dell’opposizione, di un parto quadrigemino: quattro, e non tre, le aree metropolitane, con Caltanissetta-Enna, a fare compagna a Palermo, Catania e Messina.
Un’idea, ha osservato qualche deputato, che non sta né in cielo né in terra, perché le aree metropolitane devono nascere, come dice la parola stessa, da una metropoli, e i suoi comuni contigui. Nel caso in esame, Caltanissetta ed Enna, anche a metterle insieme, non fanno nemmeno gli abitanti di Gela, “sospettata” di essere la causa di questa trovata davvero ridicola. Caltanissetta verrebbe rimborsata dell’istituzione del libero consorzio di comuni con capoluogo Gela diventando capofila della presunta area metropolitana.
C’è chi non si arrende sull’abolizione e chi, dall’opposizione, fa i conti con gli equilibri politici del post-riforma, ponendo l’accento sulle assemblee di sindaci che sostituiranno i consiglieri eletti direttamente. Significa, sottolineano, che i sindaci democratici faranno la parte del leone, perché sono tanti. Beh, a questo non c’è proprio riparo, il contesto l’hanno creato non il destino cinico e baro.
Il voto in Parlamento sul disegno di legge del ministro Del Rio è solo uno stato d’avanzamento verso l’abolizione vera e propria che avverrà quando sarà approvata una legge costituzionale, come ha voluto la Consulta.
L’Assemblea regionale siciliana rimane indietro di una incollatura. Il disegno di legge del governo è ancora in prima Commissione, dove ha provocato addirittura una vistosa smagliatura nell’ambito della maggioranza, fra l’Udc e il Pd, che con Cracolici regge anche le sorti della Commissione.
È in itinere, inoltre, una proposta legislativa del governo sui commissariamenti delle nove province, già adottati in estate. Dovrebbero restare in piedi per altri sei mesi, durante i quali si spera di varare definitivamente la riforma amministrativa, liberi consorzi ed aree metropolitane. Su queste ultime c’è stata un’alzata d’ingegno del governo, che avrebbe in animo, ma sono solo voci raccolte con apprensione nei banchi dell’opposizione, di un parto quadrigemino: quattro, e non tre, le aree metropolitane, con Caltanissetta-Enna, a fare compagna a Palermo, Catania e Messina.
Un’idea, ha osservato qualche deputato, che non sta né in cielo né in terra, perché le aree metropolitane devono nascere, come dice la parola stessa, da una metropoli, e i suoi comuni contigui. Nel caso in esame, Caltanissetta ed Enna, anche a metterle insieme, non fanno nemmeno gli abitanti di Gela, “sospettata” di essere la causa di questa trovata davvero ridicola. Caltanissetta verrebbe rimborsata dell’istituzione del libero consorzio di comuni con capoluogo Gela diventando capofila della presunta area metropolitana.
Sorteggio cestino con alcuni prodotti Avon
Anche quest'anno si sorteggia un cestino con alcuni prodotti Avon. Il costo di 1 biglietto è di €1; 3 biglietti €2
L'estrazione avverrà il 6 gennaio. Si aggiudicherà il cestino chi è in possesso del biglietto primo estratto sulla ruota di Palermo in quella estrazione.
Il cesto è composto da:- oliera guzzini
- set profumo per donna note di rosa e ambra (edt 50ml+acqua profumata per il corpo+profumo da borsetta 15ml)
- planet spa crema piedi/gomiti
- matita occhi tonalità "ultra violet"
- rossetto anti-età anew tonalità "chocolate brown"
- bagnoschiuma edizione natalizia fragranza "mela verde"
- smalto color trend " green morph"
- duo ombretti color trend tonalità "true romance"
- orecchini di perle colore bianco
- alberello in feltro da appendere all'abero (su cui si trovano applicati gli orecchini)
- campioncini vari
Il tutto confezionato in un cesto in metallo color oro
Per acquistare i biglietti rivolgersi a Liliana Lauricella o a Immacolata Lo Presti. Entrambe sono contattabili anche su face-book
DIPENDENTI E DIRIGENTI REGIONALI: SCATTA L’ESODO VERSO LA PENSIONE
Lacrime e sangue. Per tutti. I dipendenti, ed i dirigenti regionali insieme agli altri. Il panico non è ancora scoppiato. Ma potrebbe. Intanto, se verranno confermate le misure previste che riguardano il blocco della riforma Fornero alla Regione, si potrà quindi lasciare gli uffici a 65 anni di età (invece di 66 e 3 mesi) e con 40 di servizio invece che 42. A quel punto , circa 800 dipendenti potranno andare in pensione. Chi andrà in prepensionamento riceverà la liquidazione con un anno di ritardo rispetto ai due che è necessario attendere con le attuali regole.
Per chi rimane un grosso punto interrogativo e la prospettiva di guadagnare meno in una prospettiva di potere poi lasciare in servizio con regole e criteri tutti da definire. Oggi incerti. Accorpamento di servizi, eliminazioni di strutture e rifunzionalizzazione. Dipartimento per dipartimento. Assoluto ridimensionamento degli “esterni” all’Ammnistrazione. Sforbiciata alla parte variabile, e contenimento della spesa.
Oggi un dirigente esterno, a contratto, dell’amministrazione regionale, va in seconda fascia, in automatico. Questo perché, ad oggi la Regione non si è occupata di stabilire criteri per aggiornare il passaggio dalla terza alla seconda. Persino tra i direttori regionali in pochissimi appartengono alla seconda fascia. Ma l’obbligo di legge è invece sancito per chi deve ricoprire il ruolo di capo di gabinetto degli assessori regionali. Rosario Crocetta da un anno predica questo verbo nuovo, nell’intenzione di eliminare quello che, a volte, viene inquadrato dalla gente come “un luogo del privilegio”.
Nello scorso mese di luglio un ’esposto alla Procura della Repubblica di Palermo, fu presentato dal Codacons per l’accertamento delle responsabilità nelle nomine effettuate dal presidente della Regione, Rosario Crocetta. Da rilevare che, nella prima settimana di luglio il gruppo parlamentare all’Ars di M5S, con una mozione, primo firmatario, Giorgio Ciaccio, aveva già anticipato i termini della questione. Crocetta, alla prese con una “calda” estate di problemi da risolvere in tempi rapidi, aveva dichiarato che il numero esiguo dei dirigenti presenti in seconda fascia, rendeva difficile le scelte.
Con inquadramento in seconda fascia, maturato secondo i requisiti di legge agli inizi degli anni 2000, per coloro che si trovavano nelle condizione previste, riferimento legislativo L.10/2000, solo una cinquantina. Tutti gli altri sono in terza fascia. I tagli dovrebbero riguardare in ogni caso, sia la seconda che la terza fascia. I”grillini” inoltre, provarono già nella scorsa finanziaria ad alleggerire le buste paga dei dirigenti regionali, con riferimento sia alle indennità di pozione che a quelle di risultato. Adesso, ancora una volta il governatore è chiamato a passare dalle parole, gli annunci, secondo i detrattori, ai fatti.
Per chi rimane un grosso punto interrogativo e la prospettiva di guadagnare meno in una prospettiva di potere poi lasciare in servizio con regole e criteri tutti da definire. Oggi incerti. Accorpamento di servizi, eliminazioni di strutture e rifunzionalizzazione. Dipartimento per dipartimento. Assoluto ridimensionamento degli “esterni” all’Ammnistrazione. Sforbiciata alla parte variabile, e contenimento della spesa.
Oggi un dirigente esterno, a contratto, dell’amministrazione regionale, va in seconda fascia, in automatico. Questo perché, ad oggi la Regione non si è occupata di stabilire criteri per aggiornare il passaggio dalla terza alla seconda. Persino tra i direttori regionali in pochissimi appartengono alla seconda fascia. Ma l’obbligo di legge è invece sancito per chi deve ricoprire il ruolo di capo di gabinetto degli assessori regionali. Rosario Crocetta da un anno predica questo verbo nuovo, nell’intenzione di eliminare quello che, a volte, viene inquadrato dalla gente come “un luogo del privilegio”.
Nello scorso mese di luglio un ’esposto alla Procura della Repubblica di Palermo, fu presentato dal Codacons per l’accertamento delle responsabilità nelle nomine effettuate dal presidente della Regione, Rosario Crocetta. Da rilevare che, nella prima settimana di luglio il gruppo parlamentare all’Ars di M5S, con una mozione, primo firmatario, Giorgio Ciaccio, aveva già anticipato i termini della questione. Crocetta, alla prese con una “calda” estate di problemi da risolvere in tempi rapidi, aveva dichiarato che il numero esiguo dei dirigenti presenti in seconda fascia, rendeva difficile le scelte.
Con inquadramento in seconda fascia, maturato secondo i requisiti di legge agli inizi degli anni 2000, per coloro che si trovavano nelle condizione previste, riferimento legislativo L.10/2000, solo una cinquantina. Tutti gli altri sono in terza fascia. I tagli dovrebbero riguardare in ogni caso, sia la seconda che la terza fascia. I”grillini” inoltre, provarono già nella scorsa finanziaria ad alleggerire le buste paga dei dirigenti regionali, con riferimento sia alle indennità di pozione che a quelle di risultato. Adesso, ancora una volta il governatore è chiamato a passare dalle parole, gli annunci, secondo i detrattori, ai fatti.
Funerale generale Siracusano (video 1° e 2° parte ) e link per le foto
Vi riproponiamo in un unico video alcuni minuti del funerale a Lipari del generale Giuseppe Siracusano (i filmati erano stati proposti separatamente il sabato)
Vi ricordiamo inoltre che cliccando su questi due link è possibile visualizzare alcune foto dell'ultimo viaggio del generale
1° gruppo di foto: http://eolienews.blogspot.it/2013/12/il-generale-giuseppe-siracusano-e.html
2° gruppo di foto: http://eolienews.blogspot.it/2013/12/il-generale-giuseppe-siracusano-e_21.html
IL VIDEO:
1° gruppo di foto: http://eolienews.blogspot.it/2013/12/il-generale-giuseppe-siracusano-e.html
2° gruppo di foto: http://eolienews.blogspot.it/2013/12/il-generale-giuseppe-siracusano-e_21.html
IL VIDEO:
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