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lunedì 23 dicembre 2013

DIPENDENTI E DIRIGENTI REGIONALI: SCATTA L’ESODO VERSO LA PENSIONE

Lacrime e sangue. Per tutti. I dipendenti, ed i dirigenti regionali insieme agli altri. Il panico non è ancora scoppiato. Ma potrebbe. Intanto, se verranno confermate le misure previste che riguardano il blocco della riforma Fornero alla Regione, si potrà quindi lasciare gli uffici a 65 anni di età (invece di 66 e 3 mesi) e con 40 di servizio invece che 42.  A quel punto , circa 800 dipendenti potranno andare in pensione. Chi andrà in prepensionamento riceverà la liquidazione con un anno di ritardo rispetto ai due che è necessario attendere con le attuali regole.
Per chi rimane un grosso punto interrogativo e la prospettiva di guadagnare meno in una prospettiva di potere poi lasciare in servizio con regole e criteri tutti da definire. Oggi incerti. Accorpamento di servizi, eliminazioni di strutture e rifunzionalizzazione. Dipartimento per dipartimento. Assoluto ridimensionamento degli “esterni” all’Ammnistrazione. Sforbiciata alla parte variabile, e contenimento della spesa.
Oggi un dirigente esterno, a contratto, dell’amministrazione regionale, va in seconda fascia, in automatico. Questo perché, ad oggi la Regione non si è occupata di stabilire criteri per aggiornare il passaggio dalla terza alla seconda. Persino tra i direttori regionali in pochissimi appartengono alla seconda fascia. Ma l’obbligo di legge è invece sancito per chi deve ricoprire il ruolo di capo di gabinetto degli assessori regionali. Rosario Crocetta da un anno predica questo verbo nuovo, nell’intenzione di eliminare quello che, a volte, viene inquadrato dalla gente come “un luogo del privilegio”.
Nello scorso mese di luglio un ’esposto alla Procura della Repubblica di Palermo, fu presentato dal Codacons per l’accertamento delle responsabilità nelle nomine effettuate dal presidente della Regione, Rosario Crocetta. Da rilevare che, nella prima settimana di luglio il gruppo parlamentare all’Ars di M5S, con una mozione, primo firmatario, Giorgio Ciaccio, aveva già anticipato i termini della questione. Crocetta, alla prese con una “calda” estate di problemi da risolvere in tempi rapidi, aveva dichiarato che il numero esiguo dei dirigenti presenti in seconda fascia, rendeva difficile le scelte.
Con inquadramento in seconda fascia, maturato secondo i requisiti di legge agli inizi degli anni 2000, per coloro che si trovavano nelle condizione previste, riferimento legislativo L.10/2000, solo una cinquantina. Tutti gli altri sono in terza fascia. I tagli dovrebbero riguardare in ogni caso, sia la seconda che la terza fascia. I”grillini” inoltre, provarono già nella scorsa finanziaria ad alleggerire le buste paga dei dirigenti regionali, con riferimento sia alle indennità di pozione che a quelle di risultato. Adesso, ancora una volta il governatore è chiamato a passare dalle parole, gli annunci, secondo i detrattori, ai fatti.

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