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domenica 15 dicembre 2024
Oggi: Santa Virginia Centurione Bracelli
Dopo la presenza di Caterina Fieschi Adorno la scelta della vedovanza come stile di vita dedito alla pietà ed alla carità divenne a Genova una prassi comune nel richiamo alla figura della Fieschi. Vittoria de Fornari Strata che esercitò un profondo influsso sulla Centurione, avrebbe seguito lo stesso percorso fondando poi le monache «turchine»; l'agiografia locale, specie nella sua tradizione manoscritta, ci ha lasciato esempi di questo tipo fino al secolo XVIII. Ci troviamo pertanto di fronte alla rispondenza delle scelte individuali ad un modello divenuto riferimento sociale. All'insegna di una carità familiare ebbe inizio quindi l'attività della Centurione Bracelli che si diede al recupero e alla protezione delle ragazze orfane o in pericolo di essere avviate alla prostituzione. La questione si poneva in maniera urgente perché la situazione di crescente crisi economica assediava dall'interno le strutture della repubblica aristocratica.
Con l'invasione piemontese del 1625 quello che era stato un flusso migratorio dalle campagne e dalle riviere verso la capitale divenne un'urgenza improrogabile, aggravata dal fatto che in una città portuale come Genova la situazione della prostituzione si caricava di una particolare urgenza. È in quest'epoca che prende forma su iniziativa della Centurione l'attività delle Cento Dame; si trattava di un' istituzione che si basava sull'aiuto economico dato da dame del patriziato genovese alle donne povere e in difficoltà. Questa realtà si veniva a trovare in concorrenza con altre strutture sia pubbliche che private della Genova del tempo: l'Ufficio dei Poveri, il Magistrato di Misericordia e le Dame di Misericordia, otto nobildonne quest'ultime, che si dividevano l'assistenza di altrettante zone della città con particolare attenzione per le fanciulle in pericolo. Con la Centurione si assiste ad una privatizzazione e familiarizzazione della carità in un ambiente, quello genovese, nel quale lo stato aveva strutture proprie e i privati si inserivano in forme di assistenza o già collaudate o che si sarebbero istituzionalizzate successivamente. Nel 1630, nel momento in cui i disordini interni (una serie di congiure dal 1627 al 1629) e la crisi economica mettevano in pericolo la stessa sopravvivenza della repubblica, la Centurione si dedicò con attività al sostegno delle donne povere. La sua azione, che si pone sotto il segno di una forte identificazione femminile, superava le strutture medioevali sopravvissute fino a metà cinquecento, come ad esempio le Maddalenine, monasterireclusori finalizzati a rieducare le ex prostitute ed altre forma di marginalità femminile.
È nel 1631 che veniva dalla nostra preso in affitto un convento in località Monte Calvario. La struttura che raccoglieva donne e ragazze raccolte dalla Centurione venne presto sdoppiata in una seconda casa, dello S. Santo, che avrebbe accolto le più «ricuperabili» nella val Bisagno, fuori dalla città. In queste strutture le ricoverate conducevano una vita semimonastica con obbedienza, povertà, un abito uniforme, senza però emettere voti. Chi voleva poteva andarsene a patto che avesse un recapito e una fonte di sostentamento. Con un editto del 13 dicembre 1635 il Senato della repubblica di Genova riconosceva le due strutture come una sola opera di pubblica utilità. Nel 1641 aveva luogo il trasferimento delle assistite, arrivate ormai al numero di trecento, nella casa di Carignano dove sarebbe continuata l'opera.
Nel 1632 l'Ufficio dei Poveri aveva affidato, come da lei richiesto, a Virginia la cura del Lazzaretto di Genova che, se all'epoca non aveva più una funzione direttamente collegata alla lebbra, rimaneva con i suoi seicento internati un elemento basilare delle strategie di controllo e di assistenza della repubblica. Da un lato i conservatori che recuperavano le donne e le ragazze, dall'altra il Lazzaretto costituiscono due momenti portanti dell'opera della Centurione con la coesistenza di selettività sessuale e internamento di massa. La Centurione avrebbe esercitato una forte influenza sulle costituzioni riformate del Lazzaretto riorganizzandolo dal punto di vista dell'ascesi e del lavoro, insistendo in particolare sulla separazione delle età e dei sessi dei ricoverati. È qui da rilevare come sia proprio con la morte della Centurione che il Magistrato di Sanità deciderà lo sgombero del Lazzaretto, primo passo verso la costruzione dell'Albergo dei Poveri.
L'attività della Centurione per il suo interesse sociale venne posta sotto la protezione della repubblica, in particolare, quando nel 1641 Virginia venne colpita da una grave malattia i protettori dell'istituto presero definitivamente in mano le redini dell'attività dell'opera del Rifugio, come era stata chiamata dalla fondatrice. A fianco di Virginia si trovò così a collaborare Emanuele Brignole, membro dell'Ufficio dei Poveri che divenuto anche protettore dell'opera poté, nella sua duplice veste, coordinarla con le altre attività caritative cittadine. La situazione della Genova della prima metà del seicento era segnata da un reticolo di conflitti: quelli interni al patriziato tra nobili vecchi e nuovi, le ripetute congiure contro l'assetto stesso repubblicano dello stato, le pressioni militari sabaude. Tutto ciò poneva l'antica repubblica in una situazione di stallo conflittuale. Con l'elezione all'episcopato di Stefano Durazzo si ebbe un'epoca di duro scontro tra chiesa e senato, significativo in una città che non aveva mostrato una specifica insofferenza verso l'autorità ecclesiastica.
Quando nel 1642 il senato tolse il contributo governativo al seminario, Virginia Centurione si prodigò in un'opera di pacificazione tra cattedra episcopale e autorità civile; la sua situazione di nobile, figlia di doge, la metteva in una posizione di privilegio per essere ascoltata. Una riconciliazione tra il Durazzo e il senato si ebbe tra il 1645 e il 1648, poi i conflitti ripresero. Nella sua opera di riforma il Dura7zo aveva trovato forti ostacoli non solo nello stato ma nel clero che mal sopportava le sue richieste di denaro; è in questo quadro che si iscrive l'azione della Centurione nel sostegno alla riforma della chiesa oltre che nell'assistenza alla povertà. Va qui segnalato l'impegno per favorire la diffusione della celebrazione delle Quarantore che Virginia sostenne attivamente. È da rilevare peraltro che fu il Durazzo ad erigere canonicamente la compagnia a questa devozione consacrata. Questa pratica di pietà, del resto, è attestata a Genova già nel 1496 ed ebbe fin dal cinquecento un forte sviluppo.
Un dato interessante è che sarebbe stato proprio Emanuele Brignole, protettore dell'opera della Centurione, a sviluppare a partire dal 1655-1656 la costruzione dell'Albergo dei Poveri, gigantesca struttura AssistenziaLeReclusiva che nell'intento di radunare e recuperare tutti i diseredati della città si poneva su di una linea di compimento e alternativa rispetto alle realizzazioni settoriali della Centurione. L'ideologia centralizzatrice del Brignole, apparsa già nel suo protettorato dell'opera del Rifugio, si sviluppava nell'Albergo dei Poveri che realizzava in una sola struttura quella segregazione educativa, rivolta con particolare attenzione ai fanciulli e alle donne, tentata in strutture meno totalizzanti da Virginia Centurione Bracelli.
L'azione della Centurione si può qui iscrivere in una fase di passaggio dalla carità privata come scelta scaturita da relazioni familiari (vedovanza, utilizzo della casa della suocera come rifugio per ragazze sbandate) all'assistenza come magnificenza patrizia.
sabato 14 dicembre 2024
Lipari: L'albero di Natale della Fidapa Eolie un giusto omaggio alle donne
14 dicembre 2024 - Comunicato
Isole Eolie - Quest’anno l’albero di Natale della sezione F.I.D.A.P.A. Isole Eolie "Le sette sorelle" non porta solo luci e colori, bensì un messaggio speciale e un omaggio alle donne che sono la storia, la nostra storia.
La locale sezione del movimento femminile con il patrocinio del Comune di Lipari, in occasione delle festività natalizie, ha allestito sul Corso Vittorio Emanuele un bellissimo abete dedicato alle donne che hanno contribuito, attraverso il loro lavoro e il loro impegno, alla promozione e al sostegno di iniziative nei campi dell’arte, delle professioni, del sociale e dell’emancipazione femminile.
Sono tantissime le donne che con coraggio e intraprendenza hanno sfidato gli stereotipi di genere e sono state di ispirazione, divenendo promotrici di cambiamento.
Per questo singolare progetto associativo sono stati selezionati 70 profili femminili, donne che si sono distinte per intelligenza, straordinaria capacità e coraggio in ogni singolo campo; rinviando solo a un momento successivo, attraverso un altro evento culturale, l'approfondimento della storia di altre donne, non incluse direttamente nel progetto, che sono divenute anch'esse simbolo di riscatto femminile, sfidando i limiti imposti da società maschiliste e patriarcali, dando voce ai propri sogni e desideri.
Purtroppo, sono ancora tantissime le donne di cui non si parla, né a scuola né nei libri di storia; donne di cui si ignora il fatto di essere state determinanti, nella scoperta, nella ricerca, nell'azione, nella vita politica e diplomatica. Al di là dei luoghi comuni, delle regole e delle convenzioni sociali del momento.
L' iniziativa della sezione F.I.D.A.P.A. Isole Eolie" Le sette sorelle", realizzata con il patrocinio gratuito del Comune di Lipari, dedicata alle donne si aggiunge alle belle e significative iniziative promosse da altre associazioni locali e gruppi giovanili attivi sul territorio
Lipari è Comunità !
Ludica Lipari vittoriosa tra i Giovanissimi nel campionato di calcio a 5
Vittoria in trasferta per 2 a 1 nel campionato di calcio a 5 "Giovanissimi". Ha vinto per 2 a 1 sul campo del Messina Futsal. A segno con due reti Gabry Mollica
Tanti auguri!
Panarea: Ordinanza di divieto di dimora e sequestro penale preventivo a carico di una persona ritenuta responsabile di Caporalato
Le indagini, avviate nel
mese di dicembre 2023, dal Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Messina
hanno preso spunto da un grave infortunio sul lavoro occorso ad un cittadino
magrebino, irregolare sul territorio dello Stato, avvenuto presso l’Isola di
Panarea, del Comune di Lipari il 10 novembre 2023, mentre svolgeva attività
lavorativa per conto dell’indagato.
Secondo la ricostruzione
effettuata in sede di denuncia sporta il 21 dicembre 2023, la vittima, mentre
si recava a bordo di un muletto presso uno dei tanti depositi per lo stoccaggio
di materiali in uso all’indagato rimaneva schiacciato dal ribaltamento del
mezzo lungo la strada di montagna, riportando la frattura del perone e lesione
al legamento di un ginocchio. A seguito dell’incidente l’infortunato veniva
allontanato dal luogo dell’incidente e abbandonato nei pressi di una strada ove
poco dopo veniva soccorso da un passante che lo accompagnava presso la vicina
guardia medica di Panarea. Successivamente, vista la gravità della lesione,
veniva prima accompagnato presso il nosocomio di Milazzo e, successivamente,
elitrasportato presso l’Ospedale Cannizzaro di Catania ove rimaneva degente per
diversi giorni.
La capillare attività
investigativa avviata nell’immediatezza, anche grazie al supporto dei militari
del Nucleo Operativo del Gruppo Tutela Lavoro di Palermo ed attraverso mirati
servizi di osservazione, controllo e pedinamento operati sui luoghi, consentiva
di accertare che il predetto datore di lavoro avrebbe sottoposto a sfruttamento
lavorativo, approfittando dello stato di bisogno, almeno 7 dipendenti di
nazionalità marocchina non in regola con la legislazione vigente impiegandoli
alle proprie dipendenze in violazione della normativa sull’orario di lavoro
(riposi, ferie e permessi), sulla retribuzione nonché in violazione delle norme
in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro sottoponendoli, inoltre,
a condizioni lavorative e alloggiative umilianti in una condizione di assoluto
degrado.
Si è, in particolare,
riscontrato che i cittadini magrebini:
- alloggiavano
all’interno di 3 (tre) container, posizionati in una proprietà privata
riferibile all’indagato, composti da piccole stanze con diversi posti letto,
una cucina fatiscente e un unico bagno in stato di assoluto degrado destinato a
tutti i lavoratori ospitati;
- percepivano una
retribuzione difforme e sproporzionata alla qualità e alla quantità del lavoro
prestato corrispondente a 5,70/7,00 euro per
12 ore di lavoro al giorno;
- lavoravano sette
giorni su sette, per almeno 10 ore al giorno, senza usufruire di periodi di
riposo, ferie e permessi;
- minacciavano alcuni
lavoratori di non consegnare loro parte della retribuzione spettante per il
lavoro già prestato qualora non
avessero provveduto a sottoscrivere le dimissioni volontarie;
- ordinavano ai
lavoratori di incenerire i rifiuti prodotti durante l’attività lavorativa;
-
sottoponevano tutti i lavoratori impiegati a condizioni di lavoro in palese
violazione delle norme in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.
Nel corso
dell’operazione, si è proceduto anche al sequestro penale preventivo dei
container di cui sopra ove hanno abitualmente alloggiato i lavoratori sfruttati
nonché al sequestro di 2 (due) mezzi utilizzati durante l’attività lavorativa.
Le indagini sono state
coordinate dalla Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto sotto la
direzione del Procuratore Capo dott. Giuseppe Verzera e s’inseriscono
nell’azione di contrasto intrapresa dall’Autorità Giudiziaria in piena sinergia
con le Forze dell’Ordine finalizzata alla prevenzione e repressione del
fenomeno del “Caporalato”.
È fatta salva la
presunzione di innocenza della persona sottoposta ad indagini preliminari
nonché la possibilità per questa di far valere, in ogni fase del procedimento,
la propria estraneità ai reati per cui si procede.
C.S. Lipari: Una storia a tinte rosso - blu: Anno 1959 (3 foto)
Santo del giorno : San Giovanni della Croce
Nasce a Fontiveros in Castiglia (Spagna) nel 1542, da una famiglia poverissima. Orfano molto presto del padre; una madre laboriosa e intraprendente per far fronte alla fame. Il piccolo Juan viene subito colpito dalla durezza della vita. Provato nel fisico, ma temprato nello spirito, si dà da fare come infermiere per mantenersi agli studi cui si sente portato.
Emerge ben presto la sua voglia di Dio e di Assoluto. A 20 anni decide di entrare nel noviziato dei Carmelitani. Arriva al Sacerdozio a 24 anni, ma si scopre dentro una gran voglia di una vita rigorosamente consacrata nel silenzio e nella contemplazione, una voglia che neppure i brillanti studi teologici nella prestigiosa università di Salamanca riescono a sopire.
Ci pensa Santa Teresa ad offrirgli una soluzione, invitandolo a partecipare alla Riforma dellOrdine Carmelitano.Maestro dei novizi, attira tanti giovani che desiderano condurre una vita come lui. Nello spazio di pochi anni, pieni di fatiche apostoliche sulle strade assolate o ghiacciate di Spagna, accanto a profonde sofferenze, incredibili ed esaltanti esperienze mistiche.
La sua perfezione ascetica, la sua vita d'orazione, la sua elevatezza. di spirito e d'ingegno, l'esperienza mistica personale e la conoscenza dell'ampia esperienza mistica del Carmelo Riformato, la vasta dottrina, la profonda interiorità, e soprattutto la viva fiamma d'amore che lo vivificava e lo consumava fecero di lui non solo un grande santo, ma anche un grande maestro.
Scrive poemi e trattati che sprigionano la sua sapienza mistica, quella che non viene dai libri e dagli studi, ma che si "sa per amore". Muore a Ubeda il 14 dicembre 1591, a soli 49 anni, facendo sue, in un trasporto damore, le parole del Cantico dei cantici: "Rompi la tela ormai al dolce incontro!".
Il suo linguaggio: poetico e pieno di immagini e simboli, il linguaggio della passione e dellamore. Con spirito nuovo, da umanista rinascimentale, offre un valido aiuto per il cammino cristiano delluomo moderno. Il cammino che propone è necessario e il risultato possibile anche se può sembrare una cosa ardua
Giovanni della Croce invita alla rinuncia, che non è negazione di sé o abdicazione da sé, ma promozione del meglio di sé. Lopera di Giovanni della Croce, se non invita ad un approccio immediato, ridesta tuttavia sempre almeno curiosità e fascino. Sono molte le persone comunque che lhanno preso sul serio, come Teresa di Gesù Bambino, Elisabetta della Trinità, Edith Stein ..., e tanti altri, ci assicurano che litinerario proposto da Giovanni della Croce è accessibile. La sua spiritualità non sradica e non impone un programma fisso di vita. Pur rimanendo nei nostri quotidiani impegni, ci chiede di vivere nellattenzione amorosa, un orientamento a Dio totale e rigorosamente esclusivo.
Il suo magistero orale e scritto, illumina tutto il percorso cui lanima è chiamata per il raggiungimento del "Monte", dei vertici della spiritualità ove si compie il mistero amoroso dellunione con Dio.
La Chiesa ha riconosciuto il valore universale della dottrina ascetica e mistica di S. Giovanni della Croce procamandolo Dottore Mistico della Chiesa Universale.
Quel che è certo è che tutti i pensieri, tutti i detti di S. Giovanni della Croce sono proprio articoli che regolano il modo di camminare sulle orme di Cristo. Un codice della strada, sì, della vera strada: l'imitazione di Cristo, di Colui che è Egli stesso via. Ed è altrettanto certo che il passaggio obbligato è quello della Croce.
fonte:christusveritas.altervista.org
venerdì 13 dicembre 2024
Assemblea pubblica di metà mandato per il sindaco Gullo domenica a Canneto
𝐀𝐒𝐒𝐄𝐌𝐁𝐋𝐄𝐀 𝐃𝐈 𝐌𝐄𝐓𝐀' 𝐌𝐀𝐍𝐃𝐀𝐓𝐎
E' deceduto Enzo Gruosso, un amico delle Eolie
Tariffe pendolari. Leanza (PD): "Assessorato regionale ai Trasporti si attivi, immediatamente, per reperire fondi necessari"
Resta calda la questione legata alla soppressione della tariffa agevolata per le varie categorie di pendolari che ogni giorno raggiungono le Eolie per lavoro e/o per servizio. In questo senso registriamo un intervento dell’onorevole Calogero Leanza, parlamentare regionale del Partito democratico.
“L’Assessorato ai Trasporti della Regione Siciliana – evidenzia in una nota- deve attivarsi, immediatamente, per reperire i fondi necessari a garantire le tariffe agevolate ai pendolari delle Isole Eolie, un diritto fondamentale per tutti coloro che ogni giorno affrontano i costi e le difficoltà degli spostamenti via mare. La riduzione delle risorse, destinate al sostegno della mobilità marittima e la conseguente cancellazione delle tariffe agevolate, rischia di penalizzare duramente studenti, lavoratori e famiglie e rappresenta un grave colpo. L’assessore regionale ai Trasporti, sottolinea, infine, l’onorevole Leanza, predisponga urgentemente le misure necessarie per trovare soluzioni sostenibili e garantire la continuità delle agevolazioni tariffari”. Intanto quella di ieri è stata una giornata difficile nel campo dei collegamenti marittimi tra Milazzo e le isole Eolie, così come nel settore interisole. A causa delle avverse condizioni meteo, i mezzi di linea, pur viaggiando, hanno dovuto omettere alcuni scali, vista l’impossibilità a poter operare, in quanto questi erano particolarmente esposti alle mareggiate.
Tanti auguri!
Oggi: Santa Lucia
Lucia nacque a Siracusa nell'anno 281 da nobilissima e ricchissima famiglia. Rimasta orfana di padre sll'età di cinque anni venne educata nella religione cristiana dalla pia e saggia Eutichia, sua madre.
Fatta grandicella e accesa di puro amore di Dio, decise all'insaputa della madre di mantenere perpetua verginità. Ignorando questo segreto la buona Eutichia, come allora usavasi universalmente, non tardò d interessarsi per trovare alla figliuola uno sposo che convenisse. Era questi un giovane nobile, ricco e di uone qualità, però non cristiano. Lucia si turbò: ma non volendo manifestare il suo segreto alla madre, cercò pretesti per tramandare le nozze; ed intanto confidava nella preghiera e nella grazia.
Ed ecco quanto avvenne: Eutichia fu presa da una grave malattia, per cui non bastando né medici nè medicine, pér consiglio di Lucia, mamma e figlia decisero di portarsi in pellegrinaggio a Catania, alla tomba di S. Agata, per ottenere la guarigione.
Giunte a Catania, e prostratesi in preghiera presso quelle sacre reliquie, Agata fece intendere a Lucia di rimanere fedele al voto fatto e di contenere, se necessario, anche il martirio per amor di Gesù. La madre ottenne la guarigione, ma una grazia maggiore ebbe Lucia: il suo avvenire era irrevocabilmente deciso.
Tornate a Siracusa, Lucia si confidò con la madre ed ottenne che la lasciasse libera nella scelta del suo stato.
Il pretendente deluso, montò subito sulle furie e giurò vendetta, appena seppe che il rifiuto di Lucia proveniva dal fatto di essere cristiana. Si presentò quindi al proconsole romano Pascasio e accusò la giovane come seguace della religione cristiana e perciò ribelle agli dèi ed a Cesare. Tradotta davanti al proconsole, si svolse un dialogo drammatico, nel quale rifulsero la fermezza e costanza della martire. Neppur la forza valse a smuoverla, poiché Gesù rese impotenti i suoi nemici. Fu martirizzata il 13 dicembre del 304. La festa cade in prossimità del solstizio d'inverno (da cui il detto "santa Lucia il giorno più corto che ci sia").
La salma fu posta nelle Catacombe, dove sei anni dopo sorse un maestoso tempio a lei dedicato.
Si dice che a S. Lucia venissero cavati gli occhi e che le fossero immediatamente restituiti dal Signore. Per questa ragione e per lo stesso suo nome che significa Luce, essa è invocata come protettrice degli occhi.
PRATICA. Recitiamo un atto di dolore per i nostri peccati.
PREGHIERA. Esaudiscici, o Dio, nostro Salvatore, affinchè, come ci rallegriamo per la festa della tua beata Lucia vergine e martire, così siamo ammaestrati nel'affetto della pia devozione.
MARTIROLOGIO ROMANO. A Siracusa, in Sicilia, il natale di santa Lucia, Vergine e Martire, nella persecuzione di Diocleziano. Questa nobile Vergine, mentre volevano trascinarla uomini abbominevoli, ai quali, per ordine di Pascàsio Consolare, era stata consegnata perchè dal popolo si facesse oltraggio alla castità di lei, non potè essere smossa da loro in alcun modo, nè con fimi aggiunte, nè con moltissime coppie di buoi; però in seguito, essendo riuscita illesa dalla pece, dalla resina e dall'olio bollente, finalmente, percossa colla spada nella gola, compì il martirio.
PROVERBIO Santa Lucia, il giorno più corto che ci sia
giovedì 12 dicembre 2024
Edilizia, la Regione snellisce le procedure per interventi in aree a rischio geomorfologico e idraulico
In virtù di queste nuove disposizioni, che costituiscono un aggiornamento di quelle in materia di Pai (Piano per l'assetto idrogeologico), ad esempio, nelle aree a cosiddetta "bassa pericolosità", potranno essere effettuati interventi di manutenzione straordinaria di immobili senza che ci sia più bisogno di presentare alcuna istanza di compatibilità idrogeologica all’Autorità di bacino, come invece era obbligatorio in precedenza, purché questi interventi siano consentiti dal piano regolatore del Comune di riferimento.
Nelle zone a pericolosità geomorfologica e idraulica "elevata" e "molto elevata" e nei "siti di attenzione", invece, l’obbligo di presentazione dell’istanza viene meno su opere minori e se gli interventi non aggravano le condizioni di pericolosità presenti e non alzano il livello di rischio.
Ogni soggetto proponente (ente, società o privati cittadini) dovrà presentare un’asseverazione rilasciata da un tecnico incaricato della progettazione, che attesti che l’intervento da realizzare è configurabile tra quelli che non necessitano del parere di compatibilità geomorfologica e idraulica. Rimangono invariati i divieti di nuove costruzioni in aree ad elevato rischio idrogeologico. Rischio che verrà, anzi aggravato, aggiornando il Pai, ogni qual volta si verifichino nuovi eventi di dissesto.
Tanti auguri!
C.S. Lipari: una storia a tinte rosso - blu: due foto da giornali del 1964 e 1965
4 maggio 64 Lipari-Termitana 4-0 /Prima Categoria)