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venerdì 27 dicembre 2024

Ginostra: Liberato dai due massi l'approdo aliscafi...al suono delle zampogne (video)

Buone notizie da Ginostra dove  sono stati rimossi dall’approdo aliscafi i due grossi massi, staccatisi dal muro paraonde, durante la mareggiata del 20/21 dicembre, che impedivano l’utilizzo della vitale struttura. L’intervento è stato eseguito dalla ditta incaricata che, con la nave di linea, ha trasportato nella frazione dei mezzi più possenti che hanno reso possibile l’operazione. 

Come già riportato in mattinata, con l’ausilio dell’imbarcazione della guardia costiera ausiliaria, erano giunti a Ginostra il responsabile della Protezione civile comunale Domenico Russo e i tecnici per l’ispezione subacquea sui fondali dell’approdo, dalla quale non sarebbero emerse criticità. 


Adesso bisognerà attendere per una reale apertura dello scalo aliscafi l’apposita ordinanza del Circomare Lipari che lo aveva dichiarato inagibile, proprio per la presenza dei due mastodontici massi. 

Una nota di colore: ad “accompagnare” la ditta nella fase di rimozione, la musica di due zampognari che, a bordo della Nerea, erano diretti a Stromboli. 



Tanti auguri!

Buon compleanno  a Francesca Falconieri, Barbara Berzi, Nino Arcano, Gabriele Cacace, Vera Sframeli, Katia Ricciardello, Nunzia Sciacchitano, Felici De Gregorio, Pietro Di Grado



 

Ginostra: In corso operazione demolizione massi sul pontile. Sopralluogo del dottor Russo

Si lavora a Ginostra per la rimozione dei grossi massi che, in seguito all’ultima mareggiata, hanno determinato l’interdizione del pontile aliscafi.
Appena passati i giorni di tempesta, che hanno impedito i collegamenti tra le isole in questi giorni, stamattina è stato effettuato il sopralluogo sul pontile, con l’ausilio dell’imbarcazione della guardia costiera ausiliaria Odv, che ha portato a Ginostra il responsabile del Servizio di protezione civile Comunale, Domenico Russo e i tecnici per l’ispezione subacquea del fondale.

La ditta incaricata sta, nel frattempo, procedendo alla demolizione dei grossi massi e, con la nave delle 12:00, sono arrivati mezzi meccanici più possenti che dovrebbero consentire un'accelerazione nelle operazioni

C.S. Lipari: Una storia tinte rosso - blu : Armando Biviano

Il #pensiero di Don Bernardino Giordano: L'importanza di fare le cose bene

Stromboli: Trabocco lavico in corso ed in espansione

 L'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che dalle ore 18:30 UTC di ieri nelle immagini delle telecamere di sorveglianza, si è osservato l'inizio di una vivace attività di spattering a due delle bocche nell'area craterica Nord, che si è rapidamente intensificata, e dalle ore 18:55 UTC sta alimentando un trabocco lavico. Al momento, il fronte lavico si sta lentamente espandendo sulla parte alta della Sciara del Fuoco, e provoca frequenti rotolamenti di blocchi incandescenti. Alle ore 18:30 UTC si osserva anche un incremento abbastanza repentino dell'ampiezza del tremore vulcanico che da valori medi si è portata in pochi minuti su valori molto alti, livello di ampiezza su cui il segnale al momento permane. Non si osservano variazioni nel tasso di accadimento degli explosion-quakes. Non si osservano deformazioni rilevabili dai dati della rete GPS (HF). I dati clinometrici non sono al momento disponibili.

Santo del giorno : San Giovanni Evangelista

Protettore di:editori, scrittori, teologi
Figlio di Zebedeo e fratello di Giacomo il Minore, esercitava la professione del pescatore nel lago di Tiberiade, quando Gesù lo chiamò all'apostolato. 

Giovanni allora era nel fiore degli anni, purissimo, e per questa sua purità meritò singolari favori dal Signore; udita la voce di Dio, abbandonò le reti e assieme al fratello seguì Gesù. 

I due fratelli ricevettero il nome di figli del tuono per la loro impetuosità. 

Giovanni, assieme a Pietro e Giacomo. fu testimonio della trasfigurazione e, nell'ultima cena potè reclinare il capo sul petto adorabile del Salvatore. 

Fu poi vicino a Gesù non solo nel tempo della letizia, ma anche in quello del dolore: nell'orto del Getsemani, e unico degli Apostoli, sul Calvario. 

Ricevuto lo Spirito Santo nella Pentecoste, infiammato di ardente amore, annunziò il Vangelo ai Giudei, in compagnia del Principe degli Apostoli.

Fu messo in prigione, flagellato, ma tutto sopportò con allegrezza, contento di essere reputato degno di patire contumelie pel nome di Gesù Cristo. 

Passò la maggior parte dei suoi anni in Efeso in compagnia della Madonna: quivi fondò una fiorente comunità religiosa e governò le Chiese circonvicine. 

Chiamato da Domiziano, dovette recarsi a Roma, ove fu condannato alla immersione in mia caldaia di olio bollente. Il Santo però non ne ricevette alcun danno, anzi usci dal supplizio più vegeto di quanto vi era entrato. 

Allora gli fu commutata la pena di morte in quella dell'esilio nell'isola di Patmos, ove scrisse l'Apocalisse. Domiziano mori ed avendo Nerva, suo successore, annullato il di lui operato, Giovanni ritornò ad Efeso riprendendo il governo delle sue Chiese. 

Sorsero in quel tempo eresiarchi che spargevano dottrine false contro i dogmi della fede e specie contro la divinità di Gesù Cristo. 

Essendo l'unico Apostolo ancora vivente, fu pregato dai fedeli e vescovi di mettere per iscritto la dottrina che predicava: così scrisse il quarto Vangelo che suppone i primi tre e li completa. È il Vangelo della divinità di Cristo. 

Lasciò pure in dono alla Chiesa tre lettere canoniche, nelle quali trasfuse tutto l'amore di cui ardeva la sua grand'anima. 

Già cadente per gli anni, nè potendosi più reggere, si faceva portare in chiesa per predicare, ma non ripeteva che queste parole: « Figliuolini miei, amatevi l'un l'altro ». Stanchi di udire sempre lo stesso ritornello i fedeli gli fecero rimostranze; ma egli rispose: « È questo il gran precetto del Signore, fate questo e avrete fatto abbastanza ». 

Raggiunse l'età di 100 anni e fu l'unico fra gli Apostoli che non suggellò col sangue il suo apostolato. 

PRATICA. Impariamo ad amarci l'un l'altro secondo il precétto di Gesù.

PREGHIERA. O Apostolo prediletto, insegnateci ad amare Gesù, come voi lo amaste, insegnateci ad amar Maria colla purità della vita, colla dolcezza e l'affetto del cuore, di cui lasciaste si bell'esempio. 

Buongiorno...così!


 

giovedì 26 dicembre 2024

Gli zampognari domani a Stromboli. Nei giorni successivi nelle altre isole

Accadde alle Eolie, 26 dicembre 2009: Due foto del presepe dei Cantori all'interno del castello di Lipari


La bonaccia delle Antille (di Rosa Oliva)

Riceviamo e pubblichiamo:

È tempo di bilanci, e come al solito si sprecheranno tante parole di ciò che poteva essere e non è stato e di ciò che (sigh) ci auguriamo per il nuovo anno: “Sarà tre volte Natale e festa tutto l'anno”, diceva Dalla. Insomma, una storia infinita che dura da sempre. Quest'anno però il leitmotiv sarà "è stata tua la colpa", e qui ci viene in soccorso Bennato. Avrei potuto fare citazioni dotte, letterarie, roboanti slogan, ma preferisco metterla in musica giusto per rimanere in allegria in questo teatrino assurdo.

Occorre far notare, però, che in tempi di informatica c'è poco da cantare messe in latino, ciò che è avvenuto in questo anno è lì, sotto gli occhi e il naso di tutti. Perché cito il naso? Semplice: c'è anche tanta puzza di bruciato in tutto quello che è accaduto. Bruciata anche la speranza nell'anno trascorso. Volete che faccia un elenco? Troppo lungo e impegnativo per occupare le ultime ore di questo anno disastroso per Stromboli e, perché no, anche per le altre isole. "Le isole minori sono una opportunità e non un peso del Comune di Lipari": bellissimo slogan in campagna elettorale.

In effetti è vero, grande opportunità per le casse del Comune di Lipari. Stromboli e Ginostra, una emergenza trattata come una "pratica", nessuna empatia e nessuna umanità! Eh sì, carissimi, le questioni politiche, la gestione del territorio, la sua salvaguardia, il rispetto di diritti e doveri non è un optional ma l'essenza dell’essere uomini. Di umano in tutta questa storia c'è davvero poco, contagiati come siamo nel coltivare l'ego smisurato che non consente confronto, che non consente dialogo e mancando tutto ciò, cari miei, non c'è crescita, neanche economica.

L'anno che si prospetta sarà ancora più duro di quello che si sta chiudendo; duro perché i problemi trascinati e irrisolti condizionano pesantemente; duro, perché le prese di posizione e la difesa delle postazioni sono divenute cemento armato di difficile rimozione: un pò come quei blocchi di cemento sul pontile di Ginostra in questi giorni e il fango di Stromboli a ogni pioggia; duro, perché è stata tradita la speranza; duro, perché sono state frantumate sugli scogli della inumana indifferenza le conquiste di un faro internazionale di turismo come Stromboli; duro, perché a tutti i costi si persegue l'effimero turismo "sporca qua e là", tanto il territorio non è mio e non me ne frega nulla.

No, non è un bilancio consuntivo positivo che chiude il 2024. Continuate pure a dire che non è vero, liberi ciascuno di recitare a proprio piacimento il ritornello, è vera una cosa però: quello che si è pregiudicato passerà alla storia. Cassandra io? Si.

(n.b. chi si lamenta del clima e del linguaggio attuale vada per favore a riguardare i primi consigli comunali)

Buon Natale e Buon 2025 e che sia festa tutto l'anno per noi e per tutta l'umanità.

ROSA OLIVA

Il #pensiero di Don Bernardino Giordano: Santo Stefano

Capre: Insorgono congiuntamente Alicudi, Stromboli e Ginostra. Lettera alle Istitituzioni

 Alicudi, Stromboli e Ginostra si uniscono al fine di ottenere interventi concreti contro il proliferare delle capre selvatiche e lo fanno con questa dettagliata nota, inviata alle istituzioni


Oggetto: Richiesta di intervento di eradicazione delle capre nelle isole di Alicudi e Stromboli.-

I cittadini di Stromboli, Ginostra e Alicudi, facendo seguito alle precedenti missive del 29/01/2024, 11/02/2024 e 10/09/2024 (allegate in copia), ad oggi prive di riscontro,  sempre più preoccupati dei rischi per la incolumità di persone e cose conseguenti alla infestazione di capre domestiche inselvatichite nelle isole di Alicudi e Stromboli, specialmente sul versante di Ginostra, il cui numero cresce esponenzialmente per ragioni fisiologiche, espongono e chiedono quanto segue.

È ben nota l’urgenza di debellare le mandrie di capre inselvatichite che infestano i succitati territori insulari così come anche evidenziato dallo studio commissionato per l’isola di Alicudi dall’Assessorato Regionale dell'agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea – Dipartimento Regionale dello Sviluppo Rurale e Territoriale i cui risultati sono stati resi noti alla cittadinanza nel corso di una riunione tenutasi presso il Comune di Lipari a cui ha fatto seguito un affidamento per la cattura degli animali da parte dello stesso Assessorato .

Purtroppo le misure decise dagli organi Regionali per risolvere il problema sull’isola di Alicudi si sono rivelate del tutto inefficaci come si evince dal fatto che nessuna capra è stata catturata, nonostante i trionfanti propositi, e che la ditta incaricata della cattura, a quanto è dato sapere, ha rinunciato a causa dell’impossibilità di operare in una realtà con le caratteristiche morfologiche di Alicudi (assenza di aree pianeggianti dove installare le trappole e di strade attraverso cui trasportare al porto gli animali vivi).

Per quanto riguarda l’isola di Stromboli non risulta che sia stata presa alcuna concreta iniziativa a livello Regionale.

Preso atto dei succitati fallimenti, negli ultimi mesi la situazione, già molto critica, è divenuta ancor più allarmante, infatti, si segnalano mandrie di capre di grandi dimensioni (60/80Kg a capo)  fin dentro gli abitati delle due isole, quindi fuori dalle zone perimetrate dalla Riserva Orientata, con il concreto rischio di aggressioni all’uomo (fatto già accaduto nella frazione di Ginostra) e di determinare gravi problemi igienico sanitari a causa degli escrementi lasciati sulle superfici di raccolta delle acque meteoriche (tetti e terrazzi) che, da sempre, in queste isole garantiscono l’approvvigionamento idrico delle abitazioni situate nelle zone sprovviste di acquedotti comunali.

Tutto ciò premesso vista l’estensione della problematica anche ai centri abitati con conseguenze sia sull’incolumità pubblica che sulla salute dei cittadini, i sottoscritti chiedono che gli organi in indirizzo si attivino, ognuno per le proprie competenze, al fine di risolvere definitivamente l’annosa problematica divenuta ormai insostenibile per un territorio già fragile come quello delle isole in argomento.

Distinti saluti.

Seguono centinaia di firme

Interdetto il pontile attracco aliscafi a Ginostra

Con ordinanza del comandante del porto di LIpari T.V. Fabio Cicero è stato “interdetto l’utilizzo del pontile attracco aliscafi di Ginostra nell’Isola di Stromboli, fino alla comunicazione da parte delle Amministrazioni competenti, circa il completamento degli interventi necessari per la messa in pristino “

Tanti auguri!

Buon compleanno a Letizia Barali, Stefano Triolo, Francesco Galletta, Catena e Stefania Greco,  Nadia Cataffo, Olga Giorgio, Giuseppe Grasso 



Una storia a tinte rosso - blu: Giovannello Aricò con la maglia del C.S.Lipari al museo del calcio di Donia

Scuola, approvato il Piano di dimensionamento 2025/2026. Turano: «Scelte compiute nell'interesse collettivo»

 Approvato dall'assessorato regionale dell'Istruzione il Piano di dimensionamento e razionalizzazione della rete scolastica della Sicilia per l'anno 2025/2026. Secondo il decreto firmato dall'assessore Mimmo Turano, sono 23 le istituzioni scolastiche che, nel rispetto di quanto previsto dalle norme nazionali, sono state soppresse in tutta l'Isola: cinque nella città di Palermo, quattro a Catania, tre a Messina, tre ad Agrigento, due a Caltanissetta, due a Siracusa, due a Trapani, una a Ragusa e una a Enna.


«Il Piano di dimensionamento scolastico - dice Turano - non è un provvedimento contro qualcuno, ma per il futuro della scuola. Comprendiamo le preoccupazioni espresse da alcuni istituti e da alcuni sindaci, ma ogni scelta è stata fatta con equilibrio e nell'interesse collettivo. Ottimizzare la rete scolastica, infatti, significa valorizzare la continuità educativa, tutelare i piccoli comuni e riorganizzare gli istituti nei grandi centri urbani, per costruire una scuola più moderna e inclusiva, capace di rispondere alle sfide di oggi e di domani».

Il documento, che è già stato condiviso dal ministero dell'Istruzione, punta soprattutto sulla "verticalizzazione" delle direzioni didattiche (primarie) e delle scuole secondarie di primo grado (medie) in istituti comprensivi; questo ha portato alla soppressione delle rimanenti quattro direzioni didattiche presenti a Palermo e delle tre ancora presenti su Catania e provincia. Rispettato anche il principio per cui si mantengono i presidi scolastici autonomi se unici nei territori comunali montani o insulari. 

Il Piano di dimensionamento è stato redatto tenendo conto di determinate condizioni come il numero degli alunni, la disponibilità di locali idonei e i limiti in materia di dotazione organica del personale dirigenziale (dirigenti scolastici e direttori dei servizi generali e amministrativi).

Il decreto dell'assessore con il Piano di dimensionamento e razionalizzazione della rete scolastica della Sicilia per l'anno 2025/2026, con il dettaglio per provincia, è pubblicato sul sito istituzionale della Regione Siciliana ed è consultabile a questo link.

Buongiorno...così!


Stefano fu il primo a dare la vita e il sangue per Gesù Cristo. Ebreo di nascita, e convertito alla fede dalla predicazione di S. Pietro, mostrò subito un meraviglioso zelo per la gloria di Dio e una grande sapienza nel confutare i Giudei, che increduli disprezzavano il Nazareno. 
 Fu eletto dagli Apostoli primo dei sette diaconi per provvedere ai bisogni dei primi fedeli, specialmente delle vedove e degli orfani di cui la Chiesa ebbe sempre cura particolare. 
 E S. Stefano pieno di grazia e di fortezza, animato dallo Spirito Santo predicava con forza e confermava la predicazione coi miracoli. 
 Per questo si attirò l'odio dei Giudei che non potevano soffrire tanto zelo, né resistere alla sua sapienza, operatrice di numerose conversioni. 
 Essi vollero dapprima disputare con Stefano, ma vedendosi vinti dallo Spirito che parlava per bocca di lui, cercarono falsi testimoni per accusarlo di bestemmia contro Mosé e contro Dio. 
Il Signore però volle manifestare la innocenza del suo servo facendo apparire il suo volto bello come quello di un Angelo. 
 Dopo la lettura delle accuse, il sommo sacerdote Caifa gli disse di parlare per difendersi, ed egli fece la sua apologia, rappresentando loro la bontà e la misericordia del Signore verso il popolo ebreo, cominciando da Abramo fino a Davide. 
 Se da una parte mostrò i benefici che il Signore aveva concesso alla nazione dei Giudei, dall'altra ricordò pure le ingiurie fatte a Dio dai loro padri. Ma non facendo quelle parole alcuna impressione in quei cuori induriti, pieni di malizia, mutando d'un tratto tono disse: « O uomini di dura cervice e incirconcisi di cuore. voi sempre resistete allo Spirito Santo; come fecero i vostri padri, così fate anche voi». 
Essi all'udire queste cose fremettero nei loro cuori e digrignarono i denti contro di lui. Ma egli pieno di Spirito Santo, fissati gli occhi nel cielo, esclamò: « Ecco io vedo i cieli aperti e il Figlio dell'Uomo stare alla destra di Dio ». 
Quelli, alzando grandi grida, si turaron le orecchie e tutti insieme gli si avventarono addosso e trascinatolo fuori della città si diedero a lapidarlo, deponendo le loro vesti ai piedi d'un giovane chiamato Saulo. E lapidarono Stefano che pregava dicendo : « Signore Gestì, ricevi il mio spirito », e ad alta voce: « Signore, non imputare loro questo peccato ». Ciò detto s'addormentò nel Signore. PRATICA. Perdoniamo e preghiamo per chi ci offende.  
PREGHIERA. Dacci, te ne preghiamo, o Signore, di imitare colui che veneriamo, onde impariamo ad amare anche i nostri nemici, poichè celebriamo la festa di colui che seppe pregare peí persecutori nostro Signore Gesù Cristo tuo Figlio il quale vive con te per i secoli dei secoli. 
 MARTIROLOGIO ROMANO. A Gerusalémme il natale di santo Stéfano Protomartire, il quale fu lapidato dai Giudèi non molto dopo l'Ascensione del Signore.

Buongiorno...così!