Reportage di Eolienews su Giorgio Armani a Lipari. Dallo yacth ormeggiato a Marina Lunga, alla passeggiata e allo shopping sul Corso Vittorio Emanuele. Eolie e Eolienews sempre più "vippaiole" e giovedì arriva arriva a Lipari per un'altra grande serata alla discoteca Sealight, Fabrizio Corona
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domenica 27 luglio 2008
Salina: Giovanissimo perde la vita in un incidente stradale
Vincenzo Pittorino, 22 anni, di Leni (Salina) ha perso la vita a seguito di un drammatico incidente stradale verificatosi ieri pomeriggio lungo la provinciale che dal centro abitato conduce alla frazione di Rinella. Il giovane stava percorrendo in bici la strada quando, in prossimità di una semicurva, in prossimità del camping "Tre pini", per cause in corso di accertamento, si è scontrato con una moto Yamaha, condotta dal 24enne M.F. di Milazzo che procedeva in senso opposto. Immediatamente soccorso le sue condizioni sono apparse subito gravissime e i sanitari, che gli hanno riscontrato un gravissimo trauma cranico, hanno chiesto l'intervento dell'elicottero del 118 che ha provveduto a trasportarlo all'ospedale Papardo di Messina. Nella notte, nonostante il prodigarsi dei sanitari del reparto di neurochirurgia, è deceduto. Il giovane, così come la sua famiglia, era molto conosciuto nell'isola e collaborava con il padre nel negozio di elettrodomestici che questi gestisce a Santa Marina Salina. I carabinieri di Santa Marina Salina, al comando del luogotenente Gimmi Stefani, hanno avviato, di concerto con il dottor Francesco Massara della Procura della Repubblica di Barcellona, le indagini per accertare la dinamica dell'incidente ed eventuali responsabilità. Non si esclude un eventuale ricorso all'autopsia sul corpo dello sfirtunato isolano. Per il motociclista milazzese, quale atto dovuto, dovrebbe scattare l'iscrizione nel registro degli indagati.
Sottomonastero: "Divieto di sbarco" ma per chi?
Il sindaco di Lipari ha emesso, come da noi riportato, una ordinanza che, per motivi contingibili, legati alla salvaguardia della pubblica incolumità, vieta lo sbarco a Sottomonastero dei turisti dai cosidetti "barconi" turistici.
Un divieto "piccolo piccolo" e solo sulla carta se è vero che, in assenza di adeguati controlli(i vigili urbani non si possono certo moltiplicare), stamattina Sottomonastero è stata letteralmente invasa dai barconi. Dopo due giorni l'ordinanza sembra essere già "fumo". La foto da noi realizzata oggi (ingrandendola si può leggere giorno e ora), con ben cinque barconi che hanno "vomitato" centinia di turisti, è più eloquente di ogni altro commento.
Lipari: E' arrivato anche Giorgio Armani
Continua il "pellegrinaggio" dei vip nelle Eolie. Ieri sera è approdato a Lipari con il suo favoloso "Main" lo stilista Giorgio Armani. La consueta tappa nell'arcipelago prima di raggiungere la "sua" Pantelleria. Il 74 enne stilista, che l'undici luglio scorso ha festeggiato il suo compleanno in Sardegna, si è concesso una cena a base di pesce in un notissimo ristorante di Lipari centro. Poi, accompagnato da due guardie del corpo, si è concesso una breve passeggiata sul lungomare di Marina Lunga dove, in uno dei pontili galleggianti , è ormeggiato il suo yacht.
Armani stamattina è tornato sul corso Vittorio Emanuele dove ha fatto shopping in un negozio di articoli da mare. Poi, insieme al suo gruppo, si è fermato a fare colazione in un bar dell'isola. Tra qualche ora dovrebbe riprendere il largo con il suo megayacht.
Nel pomeriggio pubblicheremo le foto della passeggiata mattutina di Armani.
Armani stamattina è tornato sul corso Vittorio Emanuele dove ha fatto shopping in un negozio di articoli da mare. Poi, insieme al suo gruppo, si è fermato a fare colazione in un bar dell'isola. Tra qualche ora dovrebbe riprendere il largo con il suo megayacht.
Nel pomeriggio pubblicheremo le foto della passeggiata mattutina di Armani.
Vip e dintorni sulla Gazzetta del sud di oggi
Per tutti è il “prete dell'isola dei vip” ma Don Lio Raffaele (42 anni), nativo di Lipari, si definisce solo un umile pastore di anime. “Nel mio “gregge”, d'estate allargato anche a personaggi noti che frequentano Panarea, sono tutti allo stesso livello. Dio non sta certo a distinguere tra chi viaggia a bordo di lussuosi yacht e l'isolano che si muove con la bici o a piedi”. Don Lio, spirito da vecchio pastore di anime, ma perfettamente calato in quella che è la realtà tecnologica e sociale dei nostri tempi, ha visto sfilare nella sua chiesa decine e decine di personaggi che farebbero la gioia di giornalisti e paparazzi. Dal ministro Stefania Prestigiacomo ai gioiellieri Paolo e Nicola Bulgari, da Alessandra Borghese all'ex guardasigilli Clemente Mastella, dall'imprenditore Diego della Valle a Flavia Vento. A Panarea si vocifera addirittura che l'ex pugile Mike Tyson, ormeggiato lo scorso anno con la sua imbarcazione nei pressi del porto dell'isola, rimase fortemente colpito dall'immagine di questo prete longineo e abbronzato che, alla guida di un motoscafo, gli transitò accanto e che sul momento scambiò per un attore che stava girando la scena di qualche film. La sera stessa, durante una cena in un noto ristorante di Panarea, Tyson cercò di capire quale film si stesse girando nell'isola e quando gli venne riferito che colui che aveva visto era un prete in carne ed ossa stentò quasi a crederci. Quando parlavamo di tecnologia facevamo riferimento appunto anche al suo inusuale(per un prete) modo spostarsi da Panarea a Vulcano (dove si trova l'altra parrocchia che gli è stata affidata). Don Lio, in un territorio dove i collegamenti marittimi lasciano alquanto a desiderare anche come puntualità, per almeno sette mesi all'anno percorre le 15 miglia marine che separano le due isole con un motoscafo di seconda mano acquistato dai fedeli attraverso una colletta. Ciò gli permette di essere puntuale alle varie funzioni religiose in entrambe le isole. D'inverno, quando le condizioni meteomarine non permettono agli aliscafi di muoversi, “strappa” un passaggio per raggiungere i suoi fedeli ad una società elicotteristica locale. Don Lio, figlio di pescatori, ha dimostrato sino ad oggi di essere un ottimo “nocchiero di Dio” riuscendo in pochissimo tempo, tra non pochi sacrifici e con grande forza di volontà, a far rifiorire le parrocchie che gli sono state affidate, coinvolgendo anche diversi giovanissimi. Sacrifici e forza di volontà che, comunque, sembrano essere nel DNA della sua famiglia se è vero che le tre sorelle Mirella, Katia e Vera gestiscono alla grande uno dei pontili galleggianti a Porto Pignataro nell'isola di Lipari...uno di quei pontili dove approdano i vip in vacanza alle Eolie. E in una settimana dove i vip non sono certo mancati(Valentino,Cavalli, Caltagirone, Costantino, Minoli) un “flash” a parte lo merita sicuramente Anna Crisafulli, una signora di Messina che vip non è che ma che può fregiarsi del titolo di turista più avanti negli anni fra quelli che in questo momento frequentano le Eolie. Novantotto anni(novantanove tra pochissimo, ad ottobre per la precisione) portati brillantemente e vissuti in piena autonomia. Pochi i segreti: una vita sana e impegnata, il sole delle Eolie dove si concede una vacanza da oltre vent'anni consecutivi e un viaggio una volta all'anno alle terme.
sabato 26 luglio 2008
Lipari: Il sindaco vieta lo sbarco dai barconi a Sottomonastero
Il sindaco di Lipari, con ordinanza n.35 del 25 luglio, ha disposto il divieto di sbarco a Sottomonastero dei turisti provenienti dalle coste siciliane e calabresi o da altri lidi con le motonavi diverse dai mezzi commerciali di linea. Stabilito anche quale punto alternativo di sbarco il molo di Marina Corta. Eventuali violazioni, fatte salve le disposizioni penali, saranno punite co una sanzione amministrativa di 500 euro. In caso di reiterazione della stessa violazione la sanzione sarà raddoppiata. L'ordinanza “contigibile ed urgente” mira a “regolarizzare il traffico veicolare e pedonale nella zona di Sottomonastero”.
Finisce così, salvo ulteriori probabili nuovi risvolti, il tira e molla tra il comune e il comandante del Porto Luca Politi sulla necessità di destinare Marina Corta quale unico approdo per i barconi e su una ordinanza, in tal senso, che il comandante del porto ha ritenuto di non poter emettere. L'ordinanza è indispensabile- secondo il sindaco- in considerazione delle infrastrutture insufficienti a far fronte all’eccezionale flusso turistico, di mezzi pubblici e privati che operano durante la giornata nell'area portuale di Sottomonastero e nella strada limitrofa, dell'esistenza sul porto di uno scalo di alaggio, dove vengono durante la giornata movimentate numerose imbarcazioni. Inoltre- sempre secondo l'ordinanza- l'approdo della nave dei rifiuti e la relativa movimentazione dei mezzi, le oltre 15 navi di linea che approdano giornalmente mettono in pericolo la sicurezza e l' incolumità di tutti coloro che transitano nella zona.
Nella foto: Un barcone in fase di approdo a Sottomonastero
Sottomonastero: Che caos. E a dirigere il traffico nel porto devono intervenire i carabinieri
Grande caos stamattina intorno alle 11.00 nell'area portuale di Sottomonastero per l'arrivo contemporaneo di due traghetti che, finalmente, da un certo punto di vista, hanno sbarcato sull'isola un buon numero di persone con gommoni e auto al seguito. Caos amplificato dall'andirivieni di ogni tipo di mezzi sin sotto l'approdo dei traghetti e dall'assoluta assenza di uno, dicasi uno, marinaio del Circomare. Al punto che, per disciplinare il traffico in area portuale ed evitare gli ingorghi che si stavano creando sono dovuti intervenire i carabinieri della stazione mobile che hanno risolto la situazione. Carabinieri che hanno dovuto tralasciare per questo quello che era il loro compito originario. Logico chiedersi, così come hanno fatto in molti se, specie in questo periodo, non sia necessario dislocare a Sottomonastero uno o più marinai che disciplinino gli accessi al porto e il traffico in ambito portuale...oltre ad elevare multe per divieto di sosta.
Lo Cascio: Risposta aperta alla lettera aperta del geom. Scafidi(FIDC)
Non si fa attendere la risposta del consigliere Pietro Lo Cascio alla lettera inviatagli dal geom. Angelo Scafidi, presidente della sezione di Lipari della Federazione Italiana della Caccia. La stessa lettera viene inviata per conoscenza al sindaco di Lipari e ai corrispondenti locali degli organi di stampa. Il testo:
Oggetto: risposta aperta alla lettera aperta al geom. Scafidi, presidente della locale Sezione F.I.D.C.
"Desidero innanzitutto ringraziare il geom. Scafidi che, nella sua qualità di presidente della locale sezione F.I.D.C., ha dedicato certamente molto tempo a elaborare la lunga lettera inviatami; lo ringrazio non tanto per le numerose critiche, delle quali prendo atto ma che in molti casi riflettono sensibili divergenze di opinione o competenze in materia balistica che non possiedo, quanto per alcune sue preziose affermazioni che manifestano – mi pare di intuire – il desiderio di prendere parte a un dibattito sul tema degli incendi e del territorio delle nostre isole. Dibattito al quale chi rappresenta un’associazione che conta centinaia di iscritti, e che ha come scopo sociale un’attività di indubbio impatto sulla gestione del nostro patrimonio ambientale, ritiene giustamente di dover partecipare.
Il presidente Scafidi è convinto che i piromani dei giorni scorsi siano mani estranee alla nostra comunità. Rispetto la sua opinione, ma è inequivocabile che gli incendi siano partiti quasi simultaneamente da luoghi dove soltanto chi possiede una buona conoscenza del territorio sarebbe in grado di recarsi. Per tali ragioni sarei portato a credere che, in realtà, l’autore o gli autori degli incendi si nascondano tra noi; questo, però, non significa che un’intera comunità (me e il presidente della FIDC compresi) debba essere ritenuta responsabile di queste azioni criminali, e non comprendo quindi perché i nostri concittadini dovrebbero sentirsi in qualche modo offesi dalle affermazioni contenute nella mia lettera; in particolare, non comprendo perché Scafidi chiami in causa quelli di Pianoconte, ergendosi a portavoce della loro indignazione: oltre ad avere un padre nato a Pianoconte, lì annovero tanti amici e alcuni parenti, che non si sono sentiti minimamente offesi da una ipotesi semplice, razionale e priva di riferimenti o insinuazioni rivolte ad alcuna contrada. Chiarito questo spiacevole dubbio, prendo atto invece che per il presidente Scafidi gli incendi verificatisi recentemente non devono essere trattati alla stregua di calamità naturali, “come oggi alcuni vogliono farci credere”. Gli incendi, per lui, sono infatti “eventi imprevedibili ed incontrollabili”; perché, dunque, porsi dei problemi e avanzare critiche immeritate all’amministrazione?
Su questo mi permetto di dissentire e desidero aggiungere il fatto che, nella mia precedente lettera, ho avanzato al contempo un dubbio e una critica. Il dubbio riguardava l’opportunità di una revisione dell’atteggiamento ostile dell’amministrazione nei confronti di una riserva, alla luce dei nuovi, gravi danni ambientali. Scafidi sciorina numeri, veritieri, relativi agli incendi che hanno devastato negli ultimi anni parchi e riserve, sostenendo l’inutilità delle aree protette e la loro esclusiva funzione quali “poltrone per amici di qualche politico” e per studiosi di “scarafaggi”. Il paragone con Salina, però, secondo me resta valido: se da un lato è vero che l’incendio di Monte dei Porri ha avuto proporzioni allarmanti, dall’altro inviterei il presidente della FIDC a riflettere sulla differenza che passa tra gli oltre 20 incendi verificatisi a Lipari e i 3 (due dei quali, peraltro, limitati a poche centinaia di metri quadrati) che hanno interessato la seconda isola delle Eolie durante lo scorso anno.
Può darsi, però, che una Riserva a Lipari non sia un efficace deterrente per questi eventi e, dunque, che Scafidi abbia ragione su questo punto: anche questa è una sua opinione, e la rispetto. Allora il problema deve investire direttamente l’amministrazione, e le mie critiche non prendono corpo nella lettera del 14 luglio scorso, ma già lo scorso anno, quando insieme ai colleghi della minoranza abbiamo presentato alcune interrogazioni e una richiesta di autoconvocazione, ad oggi rimasta inevasa. Il problema, seppure completamente ignorato nella lettera di Scafidi, è quello del “Catasto delle aree percorse dal fuoco”, problema che il presidente della FIDC conosce benissimo, svolgendo anche la professione di geometra.
Il nostro comune è tutt’ora inadempiente rispetto a quanto previsto dalla Legge quadro 353 del 2000 e dalla successiva legislazione regionale di recepimento, ovvero rispetto all’istituzione di un catasto – accessibile al pubblico – delle aree bruciate dagli incendi, sulle quali vengono istituiti il divieto di caccia, di pascolo e di edificazione. Il fatto che ancora oggi il Comune di Lipari non lo abbia redatto è, a mio avviso, estremamente grave, soprattutto dopo un anno horribilis, come il 2007, dove centinaia di ettari sono andati in fumo in meno di due mesi.
Quando il presidente Scafidi sostiene che i cacciatori sono i primi ad essere danneggiati dagli incendi, afferma una verità “teorica”. In teoria, per dieci anni i terreni bruciati sarebbero interdetti alla caccia. In pratica, mancando di uno strumento come il catasto, non è facile stabilire – dopo qualche anno – se e quando una determinata area sia stata incendiata o meno. Le piante, infatti, fortunatamente rigettano, e la memoria è corta. L’urgenza di istituire questo strumento non è una velleità mia, caro presidente Scafidi. Le cito alcuni passi contenuti nel Comunicato della Presidenza del Consiglio dei Ministri, apparso sulla G.U. n. 140 del 17 giugno 2008 a firma del Presidente Berlusconi, avente come oggetto “l’indirizzo operativo per fronteggiare gli incendi boschivi e i rischi conseguenti nella stagione estiva 2008”:
“L’esperienza dell’estate 2007 ha messo in luce alcune difficoltà derivanti sia dalla mancanza di ogni effetto preventivamente dissuasivo affidato dalla norma all’adozione ed aggiornamento del catasto delle aree percorse dal fuoco […] infatti, alla data di luglio 2007, il catasto delle aree percorse dal fuoco risultava istituito presso ben pochi comuni dell’Italia centro-meridionale, perdendo così ogni capacità e possibilità di esplicare un generale, permanente e pervasivo effetto deterrente nei confronti delle azioni antropiche, sia dolose che colpose, alla base dell’innesco degli incendi e della loro propagazione […] nell’ottica di porre rimedio a tale situazione, successivamente alla dichiarazione dello stato di emergenza, sono state emanate due distinte ordinanze del Presidente del Consiglio dei Ministri, rispettivamente l’OPCM n. 3606 del 28 agosto 2007 e l’OPCM n. 3624 del 22 ottobre 2007, concernenti complessivamente i territori regionali di Lazio, Campania, Puglia, Calabria, Sicilia, Abruzzo, Basilicata, Emilia Romagna, Marche, Molise, Sardegna e Umbria, con le quali è stato nominato Commissario delegato il Capo del Dipartimento della Protezione Civile. Tra le attività disciplinate nelle citate ordinanze […] certamente devono essere adeguatamente valorizzate proprio quelle per l’istituzione del catasto delle superfici percorse dal fuoco e per la predisposizione dei piani comunali o intercomunali di protezione civile […] quindi, nell’ottica di un’azione sinergica […] vogliano le SS.LL. […] porre in essere ogni possibile azione affinché tutti i comuni realizzino, oltre alla già recente istituzione, anche il tempestivo aggiornamento del catasto delle aree percorse dal fuoco, ai sensi dell’art. 10 della legge 21 novembre 2000, n. 353”.
Sono certo, di fronte a questo autorevole richiamo, che il presidente della FIDC vorrà associarsi alla nostra reiterata richiesta al Sindaco di provvedere con urgenza all’istituzione del catasto, anche e soprattutto a garanzia e a tutela dei suoi iscritti. Mi auguro infatti che non voglia ripetere la discutibile figura nella quale è incorso l’anno passato, quando la Federazione che egli rappresenta ha ritenuto superfluo informare i propri soci dell’esistenza di un temporaneo divieto di caccia nei SIC e nelle ZPS siciliane, con il risultato di esporli al rischio di pesanti sanzioni, e ho dovuto farlo io".
Oggetto: risposta aperta alla lettera aperta al geom. Scafidi, presidente della locale Sezione F.I.D.C.
"Desidero innanzitutto ringraziare il geom. Scafidi che, nella sua qualità di presidente della locale sezione F.I.D.C., ha dedicato certamente molto tempo a elaborare la lunga lettera inviatami; lo ringrazio non tanto per le numerose critiche, delle quali prendo atto ma che in molti casi riflettono sensibili divergenze di opinione o competenze in materia balistica che non possiedo, quanto per alcune sue preziose affermazioni che manifestano – mi pare di intuire – il desiderio di prendere parte a un dibattito sul tema degli incendi e del territorio delle nostre isole. Dibattito al quale chi rappresenta un’associazione che conta centinaia di iscritti, e che ha come scopo sociale un’attività di indubbio impatto sulla gestione del nostro patrimonio ambientale, ritiene giustamente di dover partecipare.
Il presidente Scafidi è convinto che i piromani dei giorni scorsi siano mani estranee alla nostra comunità. Rispetto la sua opinione, ma è inequivocabile che gli incendi siano partiti quasi simultaneamente da luoghi dove soltanto chi possiede una buona conoscenza del territorio sarebbe in grado di recarsi. Per tali ragioni sarei portato a credere che, in realtà, l’autore o gli autori degli incendi si nascondano tra noi; questo, però, non significa che un’intera comunità (me e il presidente della FIDC compresi) debba essere ritenuta responsabile di queste azioni criminali, e non comprendo quindi perché i nostri concittadini dovrebbero sentirsi in qualche modo offesi dalle affermazioni contenute nella mia lettera; in particolare, non comprendo perché Scafidi chiami in causa quelli di Pianoconte, ergendosi a portavoce della loro indignazione: oltre ad avere un padre nato a Pianoconte, lì annovero tanti amici e alcuni parenti, che non si sono sentiti minimamente offesi da una ipotesi semplice, razionale e priva di riferimenti o insinuazioni rivolte ad alcuna contrada. Chiarito questo spiacevole dubbio, prendo atto invece che per il presidente Scafidi gli incendi verificatisi recentemente non devono essere trattati alla stregua di calamità naturali, “come oggi alcuni vogliono farci credere”. Gli incendi, per lui, sono infatti “eventi imprevedibili ed incontrollabili”; perché, dunque, porsi dei problemi e avanzare critiche immeritate all’amministrazione?
Su questo mi permetto di dissentire e desidero aggiungere il fatto che, nella mia precedente lettera, ho avanzato al contempo un dubbio e una critica. Il dubbio riguardava l’opportunità di una revisione dell’atteggiamento ostile dell’amministrazione nei confronti di una riserva, alla luce dei nuovi, gravi danni ambientali. Scafidi sciorina numeri, veritieri, relativi agli incendi che hanno devastato negli ultimi anni parchi e riserve, sostenendo l’inutilità delle aree protette e la loro esclusiva funzione quali “poltrone per amici di qualche politico” e per studiosi di “scarafaggi”. Il paragone con Salina, però, secondo me resta valido: se da un lato è vero che l’incendio di Monte dei Porri ha avuto proporzioni allarmanti, dall’altro inviterei il presidente della FIDC a riflettere sulla differenza che passa tra gli oltre 20 incendi verificatisi a Lipari e i 3 (due dei quali, peraltro, limitati a poche centinaia di metri quadrati) che hanno interessato la seconda isola delle Eolie durante lo scorso anno.
Può darsi, però, che una Riserva a Lipari non sia un efficace deterrente per questi eventi e, dunque, che Scafidi abbia ragione su questo punto: anche questa è una sua opinione, e la rispetto. Allora il problema deve investire direttamente l’amministrazione, e le mie critiche non prendono corpo nella lettera del 14 luglio scorso, ma già lo scorso anno, quando insieme ai colleghi della minoranza abbiamo presentato alcune interrogazioni e una richiesta di autoconvocazione, ad oggi rimasta inevasa. Il problema, seppure completamente ignorato nella lettera di Scafidi, è quello del “Catasto delle aree percorse dal fuoco”, problema che il presidente della FIDC conosce benissimo, svolgendo anche la professione di geometra.
Il nostro comune è tutt’ora inadempiente rispetto a quanto previsto dalla Legge quadro 353 del 2000 e dalla successiva legislazione regionale di recepimento, ovvero rispetto all’istituzione di un catasto – accessibile al pubblico – delle aree bruciate dagli incendi, sulle quali vengono istituiti il divieto di caccia, di pascolo e di edificazione. Il fatto che ancora oggi il Comune di Lipari non lo abbia redatto è, a mio avviso, estremamente grave, soprattutto dopo un anno horribilis, come il 2007, dove centinaia di ettari sono andati in fumo in meno di due mesi.
Quando il presidente Scafidi sostiene che i cacciatori sono i primi ad essere danneggiati dagli incendi, afferma una verità “teorica”. In teoria, per dieci anni i terreni bruciati sarebbero interdetti alla caccia. In pratica, mancando di uno strumento come il catasto, non è facile stabilire – dopo qualche anno – se e quando una determinata area sia stata incendiata o meno. Le piante, infatti, fortunatamente rigettano, e la memoria è corta. L’urgenza di istituire questo strumento non è una velleità mia, caro presidente Scafidi. Le cito alcuni passi contenuti nel Comunicato della Presidenza del Consiglio dei Ministri, apparso sulla G.U. n. 140 del 17 giugno 2008 a firma del Presidente Berlusconi, avente come oggetto “l’indirizzo operativo per fronteggiare gli incendi boschivi e i rischi conseguenti nella stagione estiva 2008”:
“L’esperienza dell’estate 2007 ha messo in luce alcune difficoltà derivanti sia dalla mancanza di ogni effetto preventivamente dissuasivo affidato dalla norma all’adozione ed aggiornamento del catasto delle aree percorse dal fuoco […] infatti, alla data di luglio 2007, il catasto delle aree percorse dal fuoco risultava istituito presso ben pochi comuni dell’Italia centro-meridionale, perdendo così ogni capacità e possibilità di esplicare un generale, permanente e pervasivo effetto deterrente nei confronti delle azioni antropiche, sia dolose che colpose, alla base dell’innesco degli incendi e della loro propagazione […] nell’ottica di porre rimedio a tale situazione, successivamente alla dichiarazione dello stato di emergenza, sono state emanate due distinte ordinanze del Presidente del Consiglio dei Ministri, rispettivamente l’OPCM n. 3606 del 28 agosto 2007 e l’OPCM n. 3624 del 22 ottobre 2007, concernenti complessivamente i territori regionali di Lazio, Campania, Puglia, Calabria, Sicilia, Abruzzo, Basilicata, Emilia Romagna, Marche, Molise, Sardegna e Umbria, con le quali è stato nominato Commissario delegato il Capo del Dipartimento della Protezione Civile. Tra le attività disciplinate nelle citate ordinanze […] certamente devono essere adeguatamente valorizzate proprio quelle per l’istituzione del catasto delle superfici percorse dal fuoco e per la predisposizione dei piani comunali o intercomunali di protezione civile […] quindi, nell’ottica di un’azione sinergica […] vogliano le SS.LL. […] porre in essere ogni possibile azione affinché tutti i comuni realizzino, oltre alla già recente istituzione, anche il tempestivo aggiornamento del catasto delle aree percorse dal fuoco, ai sensi dell’art. 10 della legge 21 novembre 2000, n. 353”.
Sono certo, di fronte a questo autorevole richiamo, che il presidente della FIDC vorrà associarsi alla nostra reiterata richiesta al Sindaco di provvedere con urgenza all’istituzione del catasto, anche e soprattutto a garanzia e a tutela dei suoi iscritti. Mi auguro infatti che non voglia ripetere la discutibile figura nella quale è incorso l’anno passato, quando la Federazione che egli rappresenta ha ritenuto superfluo informare i propri soci dell’esistenza di un temporaneo divieto di caccia nei SIC e nelle ZPS siciliane, con il risultato di esporli al rischio di pesanti sanzioni, e ho dovuto farlo io".
venerdì 25 luglio 2008
Le isole della vergogna: Colta da malessere in mare, viene trasferita in motoape alla guardia medica, il cadavere resta sulla veranda per due ore
Quella del titolo non è una scena di un film dell'orrore ma un incredibile episodio realmente accaduto oggi a Panarea. Una 60enne donna di Pavia, Candida Gaietta, dopo essersi tuffata in mare a Lisca Bianca, viene colta da malore, viene soccorsa dal marito e da altri parenti, e trasportata al porto. Qui, purtroppo, giunge cadavere. Ma alla disgrazia si aggiunge una incredibile odissea. L'ambulanza elettrica non funziona e viene trasferita alla guardia medica con la motoape. Il medico di guardia non può fare altro che constatarne il decesso e attivare la procedura usata in questi casi.
Ma la guardia medica di Panarea non è certo la reggia di Caserta anzi... tutto il contrario. Il povero medico di guardia, che in una unica e misera stanzetta non può certo tenere il povero corpo sulla lettiga e visitare i pazienti, non sa a che santo votarsi. In attesa delle disposizioni del magistrato di turno e di un trasferimento della povera donna a ll'obitorio di Lipari non può fare altro, d'accordo con le forze dell'ordine intervenute, che trasferirla nella veranda del presidio, in una zona fresca e ventilata per quanto possibile. Ed è lì che il corpo esanime della donna è rimasto per circa due ore, avvolta in un lenzuolo, tra la disperazione del marito e dei parenti. Adesso si sta provvedendo a trasferirla a Lipari con una motovedetta. La donna, con il marito e gli amici era in vacanza a Salina.
E' vero alla morte non c'è rimedio, ma quanto accaduto alla povera donna (dal trasporto in motoape al "soggiorno" in veranda) è un qualcosa di inumano e, nonostante il grande orgoglio che abbiamo per la nostra eolianità, non può che farci vergognare per come in queste isole si vive e si muore.
Ma la guardia medica di Panarea non è certo la reggia di Caserta anzi... tutto il contrario. Il povero medico di guardia, che in una unica e misera stanzetta non può certo tenere il povero corpo sulla lettiga e visitare i pazienti, non sa a che santo votarsi. In attesa delle disposizioni del magistrato di turno e di un trasferimento della povera donna a ll'obitorio di Lipari non può fare altro, d'accordo con le forze dell'ordine intervenute, che trasferirla nella veranda del presidio, in una zona fresca e ventilata per quanto possibile. Ed è lì che il corpo esanime della donna è rimasto per circa due ore, avvolta in un lenzuolo, tra la disperazione del marito e dei parenti. Adesso si sta provvedendo a trasferirla a Lipari con una motovedetta. La donna, con il marito e gli amici era in vacanza a Salina.
E' vero alla morte non c'è rimedio, ma quanto accaduto alla povera donna (dal trasporto in motoape al "soggiorno" in veranda) è un qualcosa di inumano e, nonostante il grande orgoglio che abbiamo per la nostra eolianità, non può che farci vergognare per come in queste isole si vive e si muore.
Lipari: Trasferito al prefetto-commissario tutto il "malloppo" dell'emergenza. Viaria e portuale compresa
Passaggio di consegne e di documentazione tra l'ex commissario e sindaco di Lipari Mariano Bruno e il prefetto-commissario Francesco Alecci. Come da noi anticipato il prefetto-commissario, con quattro funzionari al seguito, è sbarcato stamattina a Lipari. Dopo un sopraluogo ha raggiunto il palazzo municipale. Qui, unitamente ai suoi funzionari e a quelli del comune, al sindaco di Lipari, a tecnici e dirigenti, si è fermato per circa tre ore nella stanza del primo cittadino dove è stata portata, visionata per poi essere successivamente trasferita a Messina, tutta la documentazione dell'emergenza che passa, ovviamente, di mano. Anche alla luce dell'ultima ordinanza, pubblicata sulla Gazzetta ufficiale del 16 luglio scorso, del presidente del Consiglio dei ministri che gli trasferisce anche la gestione dell'emergenza viaria e portuale. Il prefetto ci ha dichiarato che, per quanto riguarda l'incasso del ticket d'ingresso, tutto procede come previsto e che controlli serrati sono effettuati dalle forze dell'ordine. Per quanto riguarda le eventuali sanzioni da applicare agli evasori della tassa il prefetto-commissario ci ha dichiarato: "Non essendo prevista l'istituzione di alcun sanzione nell'ordinanza che proroga l'emergenza non posso certo essere io a prevederla e quantificarla". Novità in vista già nei prossimi giorni anche per quanto riguarda l'impianto di depurazione e il ciclo delle acque. Per maggiori particolari vi rinviamo alle prossime edizioni.
Ama le Eolie: La crisi del turismo e i tagli della Siremar.
Il presidente dell'associazione "Ama le Eolie" ing. Emanuele Carnevale ha inviato una lettera al ministro dei Trasporti Altero Matteoli, al presidente della Regione, al Prefetto e alla Siremar.
Il testo:
"Il sottoscritto Ing. Emanuele Carnevale, nella qualità di Presidente della Libera Associazione Imprenditori “Ama le Eolie”, a seguito delle innumerevoli difficoltà in cui versa il settore dei trasporti marittimi nelle isole Eolie, con la presente nota espone e chiede quanto segue:
Premesso:
- che la predetta Associazione è costituita da Imprenditori, che operano a vario titolo e da diversi anni, nell’Arcipelago Eoliano;
-che a seguito di alcune penalizzanti iniziative del Governo Centrale, tra le quali un drastico ridimensionamento dei collegamenti marittimi con la città di Napoli, assicurati per decenni dalla società Siremar, che ha comportato la riduzione della frequenza di detti collegamenti nel periodo estivo, dalle sei a due corse settimanali;
-che le date di partenza delle suddette rimanenti corse, non consentono al viaggiatore proveniente da Napoli il ritorno di sabato;
- che tale decisione, sta provocando conseguenze devastanti sulla già precaria situazione economica delle Isole Eolie, aggravata oggi da una forte crisi del settore turistico e dalla chiusura delle cave di pomice;
-che la società Siremar, nel quadro dei collegamenti in atto vigenti, detiene comportamenti e azioni irresponsabili nei riguardi degli obblighi derivati dalla gestione di un servizio pubblico, come: 1) la mancata effettuazione delle tre corse giornaliere da Milazzo della nave veloce a partire dal primo Luglio, come effettuate negli anni precedenti; 2) l’impossibilità di prenotare o staccare biglietti per il trasferimento via nave, di autovetture o automezzi, nei giorni precedenti al viaggio, in nome di una decisione della società SIREMAR che obbliga le agenzie a staccare biglietti o prenotare, sino ad un certo numero di mezzi per corsa, oltre il quale bisogna acquistare il biglietto nelle giornate di partenza, impedendo una preventiva pianificazione del viaggio necessaria per i viaggiatori; 3)l’annullamento di intere linee di collegamento, anche per diversi giorni quando un mezzo si guasta, a totale sfregio degli obblighi di garanzia per il mantenimento di un servizio pubblico; 4) la totale mancanza di un adeguato servizio d’ informazioni . Inoltre, l’assenza di un idoneo servizio di accoglienza dei nostri viaggiatori, tal volta boicottato come la stazione marittima a Milazzo, completata da due anni e mai utilizzata in maniera sufficiente in quanto distante oltre duecento metri dall’imbarco degli aliscafi.
Per quanto sopra, si chiede alla Signorie Vostre un immediato intervento atto a verificare:
-tutte le possibilità per garantire alle Isole Eolie un adeguato servizio di collegamenti marittimi, effettuati nel rispetto di quanto previsto nelle Leggi Nazionali 684/74 e 169/75 e dell’art. 34 del Dpr 301/79;
-le responsabilità di decisioni che stanno, non solo inginocchiando l’economia Eoliana, ma anche devastando l’immagine turistica di queste Isole;-se esiste in tali decisioni, determinate con la motivazione di mancanza di fondi sufficienti, la volontà di creare danno e disagi agli Eoliani, in nome di un più generale assetto dei flussi turistici che qualcuno intende ridimensionare sulle Nostre Isole. Risulta incomprensibile, infatti, come da alcuni anni il settore dei collegamenti marittimi continui ad essere ridotto sino ad arrivare oggi ai livelli di venti anni fa, nonostante l’avvenuta riqualificazione dell’offerta turistica delle Isole Eolie con un aumento complessivo di circa 1.500 posti letto e l’apertura di tre nuovi Hotels cinque stelle.
Riservandomi, nella qualità di Presidente della Libera Associazione Imprenditori “Ama le Eolie”, di intervenire in tutte le opportune sedi, per rivendicare i nostri diritti e valutare i danni subiti dall’Imprenditoria che opera nelle Eolie a causa di quanto sopra, invito tutte le Autorità ad intervenire con assoluta urgenza per il ripristino dei diritti e delle giuste aspettative della gente delle Eolie e delle isole minori italiane".
Alicudi: Fiamme, paura e soccorsi bloccati a Lipari
Ha bruciato per tutta la notte e sino a stamattina come un immenso cerino la piccola e remota isola di Alicudi. Per residenti e villeggianti è stata una lunga notte di paura per un incendio che ha mandato in fumo circa 50 ettari di macchia mediterranea e che pericolosamente lambito case e villette. L’allarme è scattato alle 23 e 30 quando sono stati allertati i carabinieri di Filicudi. Un immediato contatto con la prefettura di Messina e si è subito capito che sarebbe stata una notte difficile. Non c'era, infatti, vista l'ora, la possibilità di contare sui mezzi aerei. Solo alle tre del mattino i vigili del fuoco, impegnati a Lipari in un altro incendio, sono riusciti a raggiungere l'isola con la motovedetta dei carabinieri ma hanno dovuto "sprecare" altri 90 minuti per raggiungere a piedi le zone percorse di Tonna e Pianicello, interessate dall'incendio. Una grossa mano d'aiuto è arrivata dal cielo intorno alle 7 e 30 quando un canadair ha effettuato una trentina di lanci di acqua di mare domando e spegnendo il rogo. Un’ora dopo è giunta sull’isola anche la motovedetta della polizia con a bordo il maresciallo della Forestale Carmelo Maieli per il coordinamento degli interventi di bonifica ad opera della squadra antincendio.
Al di là del gesto criminale resta il fatto evidente che l'isola è rimasta abbandonata a se stessa per tante, troppe lunghe ore. Una situazione che ripropone anche la necessità che il distaccamento dei vigili del fuoco di Lipari debba avere in dotazione un mezzo anfibio con il quale spostarsi in un territorio particolare come quello eoliano.
La Greca: Lettera aperta sulla problematica incendi
Una lettera aperta sulla "problematica incendi" è stata inviata dal Dott. Giuseppe La Greca al Geom. Angelo Scaffidi (Presidente della Federazione Italiana della Caccia - sezione di Lipari )
Il testo:
"Egr. geom. Scaffidi,
come lei, nella qualità di semplice cittadino, ho avuto modo di leggere la lettera del consigliere comunale Lo Cascio all'indomani del primo serio incendio che ha interessato la nostra isola di Lipari, naturalmente condivido buona parte del contenuto della nota del consigliere tuttavia ciò non esula dalla possibilità di aprire di un dialogo anche con chi, come Lei, la pensa diversamente.
Le assicuro che è questo lo spirito della mia nota e mi auguro di poter contribuire a stemperare alcuni aspetti critici della Sua nota che non condivido rivolti al consigliere Lo Cascio.
Inizio, come mio solito, dalle cose per le quali sono d'accordo con Lei.
In un passo della Sua nota lei parla di “lavorare per fronteggiarli,mediante l'ausilio di uomini, mezzi e strutture, ovvero potenziando, durante il periodo estivo, il Corpo Forestale e dei vigili del fuoco e creando nelle zone più esposte delle battiere anti-incendio al fine di migliorare l'ottimo lavoro che queste persone stanno già facendo”.
Vedo, quando io personalmente, o il consigliere Lo Cascio, ci siamo rivolti al sindaco Bruno sulla problematica degli incendi, subito dopo la stagione 2007, non era soltanto per criticarlo ma per cercare di avviare ed attivare tutta quella serie di azioni che lei sinteticamente ha elencato. Il tempo c'era, oltretutto, dopo i drammatici fatti di Patti in cui sono morte delle persone, la Prefettura di Messina, ha avviato un'azione di monitoraggio e controllo per cercare di prevenire e porre in essere un Piano antincendio su base provinciale ponendo a carico dei Comuni alcuni adempimenti, come la mappatura dei terreni percorsi dal fuoco ed altri elementi che non sto qui ad elencare ma posso fornire in qualsiasi momento. I consiglieri comunali di minoranza sono arrivati anche a presentare una richiesta di autoconvocazione del consiglio proprio per parlare e cercare di trovare quegli accorgimenti atti a ridurre o prevenire gli incendi, autoconvocazione mai discussa in consiglio.
Queste sono fondamentalmente le critiche che personalmente muovo all'amministrazione Bruno. Anch'io sono stato assessore, e proprio quell'incendio che lei ricorda, ha condotto al potenziamento dei vigili del fuoco, con l'acquisto delle attrezzature ed al riconoscimento di contributi alle associazioni di volontariato per combattere e prevenire gli incendi; da quell'evento sono nati corsi di formazione per il personale comunale e per i volontari tenuti dalla forestale a Lipari, da quell'evento sono nate delle programmazioni che hanno consentito una gestione sinergica delle poche unità disponibili e una sensibile riduzione degli incendi negli anni successi, confermata dalle statistiche della Guardia Forestale di Lipari.
Iniziamo adesso dalle cose che non mi vedono d'accordo con Lei.
Nell'introduzione della Sua nota Lei parla di “condannare il folle gesto di alcuni piromani “ Lei sa benessimo che soltanto un piromane o più piromani da anni distruggono il nostro territorio, tuttavia, anch'io come il consigliere Lo Cascio sono dell'opinione che la mano criminale sia locale, soltanto un locale, come noi tutti, conosce i luoghi e sa perfettamente dove, come e quando colpire. È grave, gravissimo, ma dobbiamo prendere atto che non siano più quell'isola felice che abbiamo vissuto nella nostra infanzia, la sua come la mia, essendo quasi coetanei.
Io per primo sono orgoglioso di essere eoliano, di avere non semplicemente un nonno, ma centinaia di anni di testimonianze, di dedizione e di lavoro per la nostra isola, bagnata dal sangue dei miei antenati. Lo stesso posso confermare per il consigliere Lo Cascio. Un suo antenato, già sindaco di Lipari e più volteconsigliere comunale, è riuscito a vincere una causa che contrapponeva il Comune al Vescovo proprio per il possesso delle terre pomicifere. I nostri concittadini in suo onore hanno intestato una strada centrale della nostra città. Ma qui non è in discussione la nostra eolianità, dobbiamo amaramente prendere atto che c'è qualche mela marcia tra di noi, e che va individuata, se possibile, ed isolata. Anche in queste si riconosce l'eolianità.
Non sono d'accordo con Lei quando sminuisce l'investimento di Condotte d'Acqua sull'intera portualità dell'isola di Lipari definendola “una società non locale gestirà una banchina” e ritiene, di contro, che l'eventuale introduzione della Riserva Naturale Orientata nell'isola di Lipari equivalga ad un esproprio forzato. Non sono d'accordo, abbiamo una visione diversa, ma non voglio demonizzare la Sua come mi auguro Lei non voglia demonizzare la mia. Anch'io ho terreni in zona di riserva “A” o in altri luoghi a tutela vincolata, ma non mi sento espropriato nonostante siano nostri da centinaia di anni, al massimo mi possono imporre delle regole.
Infine, con una parola di pace, visto l'argomento e l'interesse che in qualche modo il consigliere Lo Cascio ha sollevato sulla problematica, la invito come rappresentante della locale federazione della Caccia, ad organizzare un incontro pubblico per parlare di cosa possiamo fare tutti noi, nei prossimi mesi per arginare questo fenomeno che vede depauperarsi la nostra isola di anno in anno".
Distinti Saluti.
Giuseppe La Greca
Il testo:
"Egr. geom. Scaffidi,
come lei, nella qualità di semplice cittadino, ho avuto modo di leggere la lettera del consigliere comunale Lo Cascio all'indomani del primo serio incendio che ha interessato la nostra isola di Lipari, naturalmente condivido buona parte del contenuto della nota del consigliere tuttavia ciò non esula dalla possibilità di aprire di un dialogo anche con chi, come Lei, la pensa diversamente.
Le assicuro che è questo lo spirito della mia nota e mi auguro di poter contribuire a stemperare alcuni aspetti critici della Sua nota che non condivido rivolti al consigliere Lo Cascio.
Inizio, come mio solito, dalle cose per le quali sono d'accordo con Lei.
In un passo della Sua nota lei parla di “lavorare per fronteggiarli,mediante l'ausilio di uomini, mezzi e strutture, ovvero potenziando, durante il periodo estivo, il Corpo Forestale e dei vigili del fuoco e creando nelle zone più esposte delle battiere anti-incendio al fine di migliorare l'ottimo lavoro che queste persone stanno già facendo”.
Vedo, quando io personalmente, o il consigliere Lo Cascio, ci siamo rivolti al sindaco Bruno sulla problematica degli incendi, subito dopo la stagione 2007, non era soltanto per criticarlo ma per cercare di avviare ed attivare tutta quella serie di azioni che lei sinteticamente ha elencato. Il tempo c'era, oltretutto, dopo i drammatici fatti di Patti in cui sono morte delle persone, la Prefettura di Messina, ha avviato un'azione di monitoraggio e controllo per cercare di prevenire e porre in essere un Piano antincendio su base provinciale ponendo a carico dei Comuni alcuni adempimenti, come la mappatura dei terreni percorsi dal fuoco ed altri elementi che non sto qui ad elencare ma posso fornire in qualsiasi momento. I consiglieri comunali di minoranza sono arrivati anche a presentare una richiesta di autoconvocazione del consiglio proprio per parlare e cercare di trovare quegli accorgimenti atti a ridurre o prevenire gli incendi, autoconvocazione mai discussa in consiglio.
Queste sono fondamentalmente le critiche che personalmente muovo all'amministrazione Bruno. Anch'io sono stato assessore, e proprio quell'incendio che lei ricorda, ha condotto al potenziamento dei vigili del fuoco, con l'acquisto delle attrezzature ed al riconoscimento di contributi alle associazioni di volontariato per combattere e prevenire gli incendi; da quell'evento sono nati corsi di formazione per il personale comunale e per i volontari tenuti dalla forestale a Lipari, da quell'evento sono nate delle programmazioni che hanno consentito una gestione sinergica delle poche unità disponibili e una sensibile riduzione degli incendi negli anni successi, confermata dalle statistiche della Guardia Forestale di Lipari.
Iniziamo adesso dalle cose che non mi vedono d'accordo con Lei.
Nell'introduzione della Sua nota Lei parla di “condannare il folle gesto di alcuni piromani “ Lei sa benessimo che soltanto un piromane o più piromani da anni distruggono il nostro territorio, tuttavia, anch'io come il consigliere Lo Cascio sono dell'opinione che la mano criminale sia locale, soltanto un locale, come noi tutti, conosce i luoghi e sa perfettamente dove, come e quando colpire. È grave, gravissimo, ma dobbiamo prendere atto che non siano più quell'isola felice che abbiamo vissuto nella nostra infanzia, la sua come la mia, essendo quasi coetanei.
Io per primo sono orgoglioso di essere eoliano, di avere non semplicemente un nonno, ma centinaia di anni di testimonianze, di dedizione e di lavoro per la nostra isola, bagnata dal sangue dei miei antenati. Lo stesso posso confermare per il consigliere Lo Cascio. Un suo antenato, già sindaco di Lipari e più volteconsigliere comunale, è riuscito a vincere una causa che contrapponeva il Comune al Vescovo proprio per il possesso delle terre pomicifere. I nostri concittadini in suo onore hanno intestato una strada centrale della nostra città. Ma qui non è in discussione la nostra eolianità, dobbiamo amaramente prendere atto che c'è qualche mela marcia tra di noi, e che va individuata, se possibile, ed isolata. Anche in queste si riconosce l'eolianità.
Non sono d'accordo con Lei quando sminuisce l'investimento di Condotte d'Acqua sull'intera portualità dell'isola di Lipari definendola “una società non locale gestirà una banchina” e ritiene, di contro, che l'eventuale introduzione della Riserva Naturale Orientata nell'isola di Lipari equivalga ad un esproprio forzato. Non sono d'accordo, abbiamo una visione diversa, ma non voglio demonizzare la Sua come mi auguro Lei non voglia demonizzare la mia. Anch'io ho terreni in zona di riserva “A” o in altri luoghi a tutela vincolata, ma non mi sento espropriato nonostante siano nostri da centinaia di anni, al massimo mi possono imporre delle regole.
Infine, con una parola di pace, visto l'argomento e l'interesse che in qualche modo il consigliere Lo Cascio ha sollevato sulla problematica, la invito come rappresentante della locale federazione della Caccia, ad organizzare un incontro pubblico per parlare di cosa possiamo fare tutti noi, nei prossimi mesi per arginare questo fenomeno che vede depauperarsi la nostra isola di anno in anno".
Distinti Saluti.
Giuseppe La Greca
giovedì 24 luglio 2008
Lipari: I cacciatori replicano alla nota di Lo Cascio sugli incendi
Questo il testo di una lunga nota, a firma del presidente Angelo Scafidi, con la quale l'associazione cacciatori eoliani di Lipari interviene su una nota del consigliere Pietro Lo Cascio, relativa agli incendi.
"Scrivo, in qualità di cittadino e di Presidente della Federazione Italiana della Caccia, Sez. di Lipari, associandomi al Consigliere del Comune di Lipari Pietro Lo Cascio, nel condannare il folle gesto di alcuni piromani che hanno appiccato incendi in diverse località dell'isola di Lipari, soprattutto nella frazione di Pianoconte, devastando una cospicua parte di macchia mediterranea.
Tuttavia, intendo anche replicare ad alcune affermazioni contenute nella lettera a firma dello stesso consigliere Lo Cascio, in ordine agli incendi della scorsa settimana e mandata in onda dalle emittenti televisive locali. Il fine è quello di evitare che mediante stampa e televisioni vengano divulgate notizie non corrette, tali da suscitare, nei confronti di chi legge o ascolta, una visione distorta della realtà, come in passato è accaduto per una presunta sassaiola ad una bacheca, di proprietà dello stesso consigliere, ad opera di qualche soggetto poco educato e di cui condanno il gesto. Televisioni e giornali locali fecero un gran parlare di attentato, di presunti colpi di arma da fuoco esplosi contro la suddetta bacheca, di presunte intimidazioni commesse nei confronti del consigliere Lo Cascio e così via. Tutta questa pubblicità sviluppò nel pensiero di chi ascoltò o lesse quelle notizie che a Lipari si sono vissute scene tratte dal film “Il Padrino” e addirittura in paese circolavano voci di un presunto atto di ripicca commesso da parte di qualche cacciatore per i fatti inerenti la denuncia dello stesso consigliere per l'esercizio della caccia nelle zone SIC e ZPS, cosa questa assolutamente non vera. .....seguono disquisizioni sulla capacità dei danni causati da arma da fuoco(ndr)
Ritornando alla lettera si legge "il consigliere esordisce con la seguente affermazione “a Lipari si aggirano individui che dedicano la loro domenica a dare alle fiamme il territorio dell'isola in cui vivono insieme alle loro famiglie”. Orbene, con tale affermazione, mi auguro che il consigliere non faccia riferimento al fatto che, autori di questi gesti, possano essere abitanti dell'isola, poiché ciò sarebbe molto grave, infatti da quanto mi risulta, a tutt'oggi non è stato tratto in arresto nessuno, né vi sono sospetti o indizi che possano far risalire ai colpevoli.
Non vedo su quali basi un rappresentante dei cittadini possa fare simili affermazioni, peraltro inopportune e fuori luogo, soprattutto, per rispetto degli abitanti di Pianoconte dove personalmente vivo con la mia famiglia. Forse non tutti sanno che gli incendi estivi rappresentano un danno per la categoria dei cacciatori di cui sono portavoce, in quanto oltre ad arrecare danni a flora e fauna, precludono l'esercizio della caccia nelle zone percorse dal fuoco per alcuni anni come stabiliscono le leggi in materia e riducono drasticamente i territori in cui si può esercitare l'attività venatoria. Per questo motivo i cacciatori, sono sempre stati contrari agli incendi e condannano pubblicamente non solo il gesto compiuto dai piromani ma anche qualsiasi gesto che abbia come fine quello di arrecare un danno alla natura, dove gli stessi passano gran parte del loro tempo libero.
Tuttavia, vorrei far notare al consigliere che gli incendi estivi sono un problema che da anni affliggono non solo Lipari e l'Italia, ma il mondo intero, per tale motivo mi sembra pretestuoso e futile l'attacco che viene mosso contro l'amministrazione Bruno, a suo dire “incapace di difendere la propria isola dagli incendi”. In realtà non è così, poiché, nonostante la sincronia con cui sono stati appiccati gli incendi, è stato dimostrato come nell'arco di poche ore, con l'intervento dei Canadair della Protezione Civile, degli uomini dei Vigili del Fuoco e della Forestale si è riusciti a domare le fiamme ed evitare maggiori danni rispetto a quelli creati.
Forse il consigliere non ricorda che in un passato recente gli incendi sull’isola venivano fronteggiati con olio di gomito da pochi uomini della Forestale, dai volontari e con l’ausilio delle sole autobotti messe a disposizione dal Comune di Lipari, allora sì che c’era da piangere e si assisteva impotenti alla distruzione di centinaia di ettari di macchia mediterranea, eppure nessuno sollevava stati di calamità naturali come oggi alcuni vogliono farci credere. Anche in passato, quando i colori politici erano diversi, Lipari fu devastata da grossi incendi, solo per citarne uno, si ricordi quello che devastò l'isola da San Salvatore fino a San Calogero, allora sì che andò in fumo mezza isola, eppure nessuno parlò di catastrofe, anche qui si vuole ricordare solo quello che fa comodo.
Oggi che invece abbiamo uomini, mezzi e tecnologia si grida al disastro, alla catastrofe, per un incendio spento in poco tempo ma soprattutto si parla di “impotenza”, come se domare fiamme di una decina di metri con il bosco secco e con il vento, fosse un gioco da ragazzi, alla portata di tutti. Poiché gli incendi sono eventi imprevedibili ed incontrollabili, vista anche la vastità del territorio, la parola “difendersi”, può assumere un duplice significato, il primo è quello di “prevenire il verificarsi di un determinato evento”, il secondo deve intendersi come “capacità e prontezza di reazione, per impedire, qualora l'evento si sia verificato, che questo possa arrecare maggiori danni”, ed è questa seconda ipotesi quella che si è verificata negli incendi della settimana scorsa, infatti, l'isola messa a dura prova, è riuscita a fronteggiarli tutti in poche ore, grazie all'intervento di mezzi e persone professionalmente competenti e preparate.
Se per ogni incendio divampato nel mondo dovesse cadere un governo o un amministrazione comunale saremmo nel caos totale.
Ma il consigliere, dopo queste sviolinate, per salvare l'isola dagli incendi, esordisce con un rimedio davvero singolare, ovvero, dar vita alla “Riserva Naturale Orientata”, in quanto come da lui sostenuto “avere un area protetta equivale ad avere un ente gestore, che tra i suoi compiti istituzionali ha anche quello del controllo e della prevenzione degli incendi”, (se questo fosse il rimedio agli incendi l’intero globo terrestre sarebbe stato trasformato in una R.N.O.).
Anche qui mi permetto di sollevare una precisazione: è sotto gli occhi di tutti che i parchi, le riserve e le oasi protette più importanti d'Italia non sono immuni agli attacchi dei piromani, basta leggere i giornali.
Dal sito del Corpo Forestale dello Stato è possibile avere un resoconto allarmante degli incendi estivi, oltre 600 roghi nei parchi nazionali nel corso del 2007, qui già si parla di parchi con degli enti gestori che percepiscono finanziamenti di gran lunga superiori a quelli di una riserva, che hanno subito notevoli danni a causa degli incendi appiccati dai piromani, non mi sembra che i piani di difesa anti-incendio di questi enti gestori siano poi così infallibili. Infatti, l'efficienza di questi enti gestori è talmente scarsa che lo stesso Ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo, di recente ha annunciato una gestione privata degli enti parchi, definendoli come una “sorta di poltronificio” (basti pensare a quanto ammonta la spesa che lo Stato deve sostenere per il mantenimento di queste aree protette e soprattutto quanto percepiscono di stipendi i relativi presidenti) il tutto al fine di ridurre lo sperpero di denaro pubblico. Non è un mistero che intorno a queste poltrone ruotano molteplici interessi e rappresentano una sorta di “parcheggio” per gli amici di qualche politico. Non è neppure un mistero che una gestione privata affidata a fondazioni faccia tremare il mondo ambientalista, visto che finirebbero gli sperperi per studi e ricerche inutili. E' la classica storia all'italiana, dove i nostri soldi vengono bruciati, dove anche uno scarafaggio deve essere oggetto di studio da parte di qualche cervellone che per farlo percepisce uno stipendio faraonico.
Se gli enti gestori dei parchi più importanti d'Italia non sono in grado di garantire il controllo e la prevenzione degli incendi, mi chiedo come potrà farlo l'ente gestore di una riserva così imponente come quella di Lipari, con un territorio fortemente variegato, ci troveremmo di fronte all'ennesimo sperpero di denaro pubblico per insediare altre poltrone.
Tuttavia, questa è l'isola di coloro che gridano allo scandalo se una società non locale gestirà una banchina, ma poi sono contenti se regaliamo gran parte della nostra isola ad un ente gestore di una riserva e sono anche contenti se il valore dei terreni comprati con tanti sacrifici sarà pressoché azzerato (tanto i soldi per comprarli non li hanno spesi loro). Tutto ciò scaturisce dal fatto che in quest'isola manca l’orgoglio di essere eoliani e non si apprezzano i sacrifici che i nostri padri e soprattutto i nostri nonni hanno fatto per comprare un pezzo di terra, alzandosi la mattina alle quattro per scavare pomice a Porticello, trovando alcuni di loro la morte per silicosi o altro, oppure facendo i lavori più umili al servizio di qualche signorotto del paese, purtroppo coloro che non hanno mai fatto sacrifici, non potranno mai capire chi invece ha duramente lavorato.
Ma la frase che lascia perplessi nella lettera del consigliere è che il “Sindaco abbia il dovere morale di rivedere alcune sue convinzioni” in ordine all'istituzione della Riserva, come se questa fosse una priorità assoluta. Penso che i doveri morali di un Sindaco e di un amministrazione siano ben altri, basti pensare agli ex dipendenti Pumex, a chi è senza casa o a chi non riesce a raggiungere la fine del mese con la sua paga, rifiuto qualsiasi commento ad una simile affermazione, visto che l'esistenza e la stessa sopravvivenza di un individuo con la sua famiglia vale meno di una Riserva.
Per concludere, il consigliere a supporto delle sue teorie evidenzia una sorta di impietoso raffronto tra Salina e Lipari, spudoratamente, senza considerare che si tratta di due isole completamente diverse fra loro, sia per dimensioni (Salina è più piccola di Lipari), assetto territoriale (Salina si presenta con due montagne di oltre 800 mt d'altezza, mentre Lipari è collinare con dei tratti pianeggianti), numero di abitanti (Salina ha circa 3.000 abitanti mentre Lipari ne conta oltre 10.000) e presenze durante il periodo estivo (la maggior parte del flusso turistico viene assorbito da Lipari, mentre solo una piccola parte da Salina) e facendo passare Salina, grazie alla sua riserva, per una gallina dalle uova d'oro. Peccato che nella sua lettera il consigliere non parli dell'incendio che ha colpito l'isola di Salina nell'agosto del 2007, in particolare il Monte Porri, creando gravi danni alla riserva e dove ci sono voluti addirittura diversi giorni per domare le fiamme o peggio ancora lo spaventoso incendio del 2000 che durò ben quattro giorni, mandando completamente in fumo Monte Fossa delle Felci con buona parte della sua riserva.
Infine, non riesco a capire ancora quali sono queste “migliori opportunità”, considerato che, molti giovani sono costretti a lasciare Salina per andare a lavorare altrove, peccato, che nella lettera si parli solo dei pro e non anche dei contro, della Riserva.
Con ciò non intendo assolutamente sminuire la bellezza di Salina, che non ha certamente bisogno di simili confronti, ma non mi sembra il caso di sfruttare un dramma come quello degli incendi per dar vita ad un inutile Riserva che non risolverà assolutamente nessuno di questi problemi. Sarebbe pura utopia predicare che non ci saranno più incendi o che questi diminuiranno, mentre sarebbe più ragionevole lavorare per fronteggiarli, mediante l’ausilio di uomini, mezzi e strutture, ovvero potenziando, durante il periodo estivo, il Corpo Forestale e dei Vigili del Fuoco e creando nelle zone più esposte delle barriere anti-incendio al fine di migliorare l'ottimo lavoro che queste persone stanno già facendo.
Peccato, infine, che nella sua lettera il consigliere Lo Cascio non ha sprecato una sola riga per ringraziare i ragazzi dei Vigili del Fuoco, del Corpo Forestale ed i volontari che con molti sacrifici e con uno splendido lavoro, sono riusciti a domare gli incendi, grazie anche all'ausilio dei Canadair, nonostante questa caduta di stile del consigliere, mi sembra doveroso un ringraziamento a nome mio e di tutti i cacciatori a tutti coloro che hanno contribuito e che contribuiscono a tutelare ed a salvare con il loro lavoro il patrimonio naturale dell'isola.
"Scrivo, in qualità di cittadino e di Presidente della Federazione Italiana della Caccia, Sez. di Lipari, associandomi al Consigliere del Comune di Lipari Pietro Lo Cascio, nel condannare il folle gesto di alcuni piromani che hanno appiccato incendi in diverse località dell'isola di Lipari, soprattutto nella frazione di Pianoconte, devastando una cospicua parte di macchia mediterranea.
Tuttavia, intendo anche replicare ad alcune affermazioni contenute nella lettera a firma dello stesso consigliere Lo Cascio, in ordine agli incendi della scorsa settimana e mandata in onda dalle emittenti televisive locali. Il fine è quello di evitare che mediante stampa e televisioni vengano divulgate notizie non corrette, tali da suscitare, nei confronti di chi legge o ascolta, una visione distorta della realtà, come in passato è accaduto per una presunta sassaiola ad una bacheca, di proprietà dello stesso consigliere, ad opera di qualche soggetto poco educato e di cui condanno il gesto. Televisioni e giornali locali fecero un gran parlare di attentato, di presunti colpi di arma da fuoco esplosi contro la suddetta bacheca, di presunte intimidazioni commesse nei confronti del consigliere Lo Cascio e così via. Tutta questa pubblicità sviluppò nel pensiero di chi ascoltò o lesse quelle notizie che a Lipari si sono vissute scene tratte dal film “Il Padrino” e addirittura in paese circolavano voci di un presunto atto di ripicca commesso da parte di qualche cacciatore per i fatti inerenti la denuncia dello stesso consigliere per l'esercizio della caccia nelle zone SIC e ZPS, cosa questa assolutamente non vera. .....seguono disquisizioni sulla capacità dei danni causati da arma da fuoco(ndr)
Ritornando alla lettera si legge "il consigliere esordisce con la seguente affermazione “a Lipari si aggirano individui che dedicano la loro domenica a dare alle fiamme il territorio dell'isola in cui vivono insieme alle loro famiglie”. Orbene, con tale affermazione, mi auguro che il consigliere non faccia riferimento al fatto che, autori di questi gesti, possano essere abitanti dell'isola, poiché ciò sarebbe molto grave, infatti da quanto mi risulta, a tutt'oggi non è stato tratto in arresto nessuno, né vi sono sospetti o indizi che possano far risalire ai colpevoli.
Non vedo su quali basi un rappresentante dei cittadini possa fare simili affermazioni, peraltro inopportune e fuori luogo, soprattutto, per rispetto degli abitanti di Pianoconte dove personalmente vivo con la mia famiglia. Forse non tutti sanno che gli incendi estivi rappresentano un danno per la categoria dei cacciatori di cui sono portavoce, in quanto oltre ad arrecare danni a flora e fauna, precludono l'esercizio della caccia nelle zone percorse dal fuoco per alcuni anni come stabiliscono le leggi in materia e riducono drasticamente i territori in cui si può esercitare l'attività venatoria. Per questo motivo i cacciatori, sono sempre stati contrari agli incendi e condannano pubblicamente non solo il gesto compiuto dai piromani ma anche qualsiasi gesto che abbia come fine quello di arrecare un danno alla natura, dove gli stessi passano gran parte del loro tempo libero.
Tuttavia, vorrei far notare al consigliere che gli incendi estivi sono un problema che da anni affliggono non solo Lipari e l'Italia, ma il mondo intero, per tale motivo mi sembra pretestuoso e futile l'attacco che viene mosso contro l'amministrazione Bruno, a suo dire “incapace di difendere la propria isola dagli incendi”. In realtà non è così, poiché, nonostante la sincronia con cui sono stati appiccati gli incendi, è stato dimostrato come nell'arco di poche ore, con l'intervento dei Canadair della Protezione Civile, degli uomini dei Vigili del Fuoco e della Forestale si è riusciti a domare le fiamme ed evitare maggiori danni rispetto a quelli creati.
Forse il consigliere non ricorda che in un passato recente gli incendi sull’isola venivano fronteggiati con olio di gomito da pochi uomini della Forestale, dai volontari e con l’ausilio delle sole autobotti messe a disposizione dal Comune di Lipari, allora sì che c’era da piangere e si assisteva impotenti alla distruzione di centinaia di ettari di macchia mediterranea, eppure nessuno sollevava stati di calamità naturali come oggi alcuni vogliono farci credere. Anche in passato, quando i colori politici erano diversi, Lipari fu devastata da grossi incendi, solo per citarne uno, si ricordi quello che devastò l'isola da San Salvatore fino a San Calogero, allora sì che andò in fumo mezza isola, eppure nessuno parlò di catastrofe, anche qui si vuole ricordare solo quello che fa comodo.
Oggi che invece abbiamo uomini, mezzi e tecnologia si grida al disastro, alla catastrofe, per un incendio spento in poco tempo ma soprattutto si parla di “impotenza”, come se domare fiamme di una decina di metri con il bosco secco e con il vento, fosse un gioco da ragazzi, alla portata di tutti. Poiché gli incendi sono eventi imprevedibili ed incontrollabili, vista anche la vastità del territorio, la parola “difendersi”, può assumere un duplice significato, il primo è quello di “prevenire il verificarsi di un determinato evento”, il secondo deve intendersi come “capacità e prontezza di reazione, per impedire, qualora l'evento si sia verificato, che questo possa arrecare maggiori danni”, ed è questa seconda ipotesi quella che si è verificata negli incendi della settimana scorsa, infatti, l'isola messa a dura prova, è riuscita a fronteggiarli tutti in poche ore, grazie all'intervento di mezzi e persone professionalmente competenti e preparate.
Se per ogni incendio divampato nel mondo dovesse cadere un governo o un amministrazione comunale saremmo nel caos totale.
Ma il consigliere, dopo queste sviolinate, per salvare l'isola dagli incendi, esordisce con un rimedio davvero singolare, ovvero, dar vita alla “Riserva Naturale Orientata”, in quanto come da lui sostenuto “avere un area protetta equivale ad avere un ente gestore, che tra i suoi compiti istituzionali ha anche quello del controllo e della prevenzione degli incendi”, (se questo fosse il rimedio agli incendi l’intero globo terrestre sarebbe stato trasformato in una R.N.O.).
Anche qui mi permetto di sollevare una precisazione: è sotto gli occhi di tutti che i parchi, le riserve e le oasi protette più importanti d'Italia non sono immuni agli attacchi dei piromani, basta leggere i giornali.
Dal sito del Corpo Forestale dello Stato è possibile avere un resoconto allarmante degli incendi estivi, oltre 600 roghi nei parchi nazionali nel corso del 2007, qui già si parla di parchi con degli enti gestori che percepiscono finanziamenti di gran lunga superiori a quelli di una riserva, che hanno subito notevoli danni a causa degli incendi appiccati dai piromani, non mi sembra che i piani di difesa anti-incendio di questi enti gestori siano poi così infallibili. Infatti, l'efficienza di questi enti gestori è talmente scarsa che lo stesso Ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo, di recente ha annunciato una gestione privata degli enti parchi, definendoli come una “sorta di poltronificio” (basti pensare a quanto ammonta la spesa che lo Stato deve sostenere per il mantenimento di queste aree protette e soprattutto quanto percepiscono di stipendi i relativi presidenti) il tutto al fine di ridurre lo sperpero di denaro pubblico. Non è un mistero che intorno a queste poltrone ruotano molteplici interessi e rappresentano una sorta di “parcheggio” per gli amici di qualche politico. Non è neppure un mistero che una gestione privata affidata a fondazioni faccia tremare il mondo ambientalista, visto che finirebbero gli sperperi per studi e ricerche inutili. E' la classica storia all'italiana, dove i nostri soldi vengono bruciati, dove anche uno scarafaggio deve essere oggetto di studio da parte di qualche cervellone che per farlo percepisce uno stipendio faraonico.
Se gli enti gestori dei parchi più importanti d'Italia non sono in grado di garantire il controllo e la prevenzione degli incendi, mi chiedo come potrà farlo l'ente gestore di una riserva così imponente come quella di Lipari, con un territorio fortemente variegato, ci troveremmo di fronte all'ennesimo sperpero di denaro pubblico per insediare altre poltrone.
Tuttavia, questa è l'isola di coloro che gridano allo scandalo se una società non locale gestirà una banchina, ma poi sono contenti se regaliamo gran parte della nostra isola ad un ente gestore di una riserva e sono anche contenti se il valore dei terreni comprati con tanti sacrifici sarà pressoché azzerato (tanto i soldi per comprarli non li hanno spesi loro). Tutto ciò scaturisce dal fatto che in quest'isola manca l’orgoglio di essere eoliani e non si apprezzano i sacrifici che i nostri padri e soprattutto i nostri nonni hanno fatto per comprare un pezzo di terra, alzandosi la mattina alle quattro per scavare pomice a Porticello, trovando alcuni di loro la morte per silicosi o altro, oppure facendo i lavori più umili al servizio di qualche signorotto del paese, purtroppo coloro che non hanno mai fatto sacrifici, non potranno mai capire chi invece ha duramente lavorato.
Ma la frase che lascia perplessi nella lettera del consigliere è che il “Sindaco abbia il dovere morale di rivedere alcune sue convinzioni” in ordine all'istituzione della Riserva, come se questa fosse una priorità assoluta. Penso che i doveri morali di un Sindaco e di un amministrazione siano ben altri, basti pensare agli ex dipendenti Pumex, a chi è senza casa o a chi non riesce a raggiungere la fine del mese con la sua paga, rifiuto qualsiasi commento ad una simile affermazione, visto che l'esistenza e la stessa sopravvivenza di un individuo con la sua famiglia vale meno di una Riserva.
Per concludere, il consigliere a supporto delle sue teorie evidenzia una sorta di impietoso raffronto tra Salina e Lipari, spudoratamente, senza considerare che si tratta di due isole completamente diverse fra loro, sia per dimensioni (Salina è più piccola di Lipari), assetto territoriale (Salina si presenta con due montagne di oltre 800 mt d'altezza, mentre Lipari è collinare con dei tratti pianeggianti), numero di abitanti (Salina ha circa 3.000 abitanti mentre Lipari ne conta oltre 10.000) e presenze durante il periodo estivo (la maggior parte del flusso turistico viene assorbito da Lipari, mentre solo una piccola parte da Salina) e facendo passare Salina, grazie alla sua riserva, per una gallina dalle uova d'oro. Peccato che nella sua lettera il consigliere non parli dell'incendio che ha colpito l'isola di Salina nell'agosto del 2007, in particolare il Monte Porri, creando gravi danni alla riserva e dove ci sono voluti addirittura diversi giorni per domare le fiamme o peggio ancora lo spaventoso incendio del 2000 che durò ben quattro giorni, mandando completamente in fumo Monte Fossa delle Felci con buona parte della sua riserva.
Infine, non riesco a capire ancora quali sono queste “migliori opportunità”, considerato che, molti giovani sono costretti a lasciare Salina per andare a lavorare altrove, peccato, che nella lettera si parli solo dei pro e non anche dei contro, della Riserva.
Con ciò non intendo assolutamente sminuire la bellezza di Salina, che non ha certamente bisogno di simili confronti, ma non mi sembra il caso di sfruttare un dramma come quello degli incendi per dar vita ad un inutile Riserva che non risolverà assolutamente nessuno di questi problemi. Sarebbe pura utopia predicare che non ci saranno più incendi o che questi diminuiranno, mentre sarebbe più ragionevole lavorare per fronteggiarli, mediante l’ausilio di uomini, mezzi e strutture, ovvero potenziando, durante il periodo estivo, il Corpo Forestale e dei Vigili del Fuoco e creando nelle zone più esposte delle barriere anti-incendio al fine di migliorare l'ottimo lavoro che queste persone stanno già facendo.
Peccato, infine, che nella sua lettera il consigliere Lo Cascio non ha sprecato una sola riga per ringraziare i ragazzi dei Vigili del Fuoco, del Corpo Forestale ed i volontari che con molti sacrifici e con uno splendido lavoro, sono riusciti a domare gli incendi, grazie anche all'ausilio dei Canadair, nonostante questa caduta di stile del consigliere, mi sembra doveroso un ringraziamento a nome mio e di tutti i cacciatori a tutti coloro che hanno contribuito e che contribuiscono a tutelare ed a salvare con il loro lavoro il patrimonio naturale dell'isola.
Lipari: Riaprirà a giorni all'utenza l'ex ufficio di collocamento nell'area antistante l'ufficio postale
Con la firma del verbale di consegna tra il sindaco Mariano Bruno e il direttore dell'UPL di Messina, Antonio Marcantonio, i locali di proprietà comunale, storicamente adibiti ad ufficio di Collocamento e chiusi da qualche anno per lavori di manutenzione straordinaria e di adeguamento alla normativa vigente in materia di sicurezza, sono tornati alla loro destinazione originaria. Il tempo necessario per gli opportuni trasferimenti di mobili e documenti e saranno riaperti all'utenza interessata.
Al tempo stesso tra il sindaco di Lipari, il direttore dell'UPL e il rappresentante dello Sportello Multifunzionale, Luigi Megna- come si legge in un comunicato a firma della signora Rosaria Corda- sono stati dichiarati intendimenti condivisi per favorire la crescita e le possibilità di occupazione professionalmente qualificabili, attraverso la prossima apertura, in quasi tutte le isole di recapiti per l'orientamento formativo, anche attraverso l'erogazione di corsi di formazione in loco secondo il bisogno avvertito dalle singole comunità.
Lo stesso, e in piena sinergia con tutti gli operatori interessati, sarà al più presto attivato anche per i Comuni dell'isola di Salina.
Al tempo stesso tra il sindaco di Lipari, il direttore dell'UPL e il rappresentante dello Sportello Multifunzionale, Luigi Megna- come si legge in un comunicato a firma della signora Rosaria Corda- sono stati dichiarati intendimenti condivisi per favorire la crescita e le possibilità di occupazione professionalmente qualificabili, attraverso la prossima apertura, in quasi tutte le isole di recapiti per l'orientamento formativo, anche attraverso l'erogazione di corsi di formazione in loco secondo il bisogno avvertito dalle singole comunità.
Lo stesso, e in piena sinergia con tutti gli operatori interessati, sarà al più presto attivato anche per i Comuni dell'isola di Salina.
Emergenza Eolie: Altri poteri al prefetto-commissario
ORDINANZA DEL PRESIDENTE DEL C.D.M.- Interventi atti a fronteggiare il contesto emergenziale nel territorio delle isole Eolie. (GU n.165 del 16-7-08)
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Visto....(vengono citati i vari articoli, ordinanze, decreti e dichiarazioni di stati d'emergenza....... Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data11 gennaio 2008 con cui e' stato prorogato lo stato d'emergenza, finoal 31 dicembre 2008, nel territorio delle isole Eolie; Vista l'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 23 gennaio 2008, n. 3646, recante: «Ulteriori interventi diprotezione civile diretti a fronteggiare il contesto emergenziale inatto nel territorio delle isole Eolie»; Considerato che in seguito all'emanazione del citato provvedimento emergenziale con il quale il Prefetto di Messina e' nominato Commissario delegato si rende necessario effettuare la compiuta ricognizione dei poteri commissariali; Ritenuto che l'approssimarsi della stagione estiva acuisce la situazione di emergenza in atto nel territorio delle isole Eolie, e che, pertanto, si rende necessario provvedere con ogni consentita urgenza alla ricognizione dei compiti e delle funzioni commissariali al fine di assicurare la salvaguardia della popolazione e del territorio altresi' assicurando l'operato commissariale; Considerata, altresi', l'esigenza di garantire la continuita' delle azioni gia' intraprese per conseguire il definitivo superamento del contesto di criticita' che interessa le isole Eolie; Viste le note del Dipartimento della protezione civile dellaPresidenza del Consiglio dei Ministri 21341, del 3 aprile 2008 e 24945, del 16 aprile 2008; Acquisita l'intesa della Regione siciliana con nota 32139, del 1° luglio 2008; Su proposta del Capo del Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri;
Dispone:
Art. 1. 1. Al fine di assicurare la risoluzione del contesto emergenziale in atto nel territorio delle isole Eolie il Commissario delegato-Prefetto di Messina nominato con ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 23 gennaio 2008, n. 3646 esercita le funzioni di cui all'ordinanza n. 3225/2002, articoli 1, 2 e 4 anche mediante l'esercizio dei poteri derogatori di cui all'art. 6 della medesima ordinanza e dell'art. 17 dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 7 marzo 2003, n. 3266, nonche' le ulteriori funzioni indicate nei commi seguenti.
2. Il Commissario delegato-Prefetto di Messina provvede per il ripristino e per la realizzazione di ulteriori adeguate infrastrutture, in particolare viarie e portuali, sull'intero territorio delle isole Eolie.
3. All'art. 1 dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 7 marzo 2003, n. 3266 il comma 1, primo capoverso e'sostituito dal seguente: «Il Capo del Dipartimento della protezione civile - Commissario delegato, in relazione agli effetti indotti dal vulcanismo in atto nel territorio delle isole Eolie, svolge le attivita' e pone in essere gli interventi inerenti al ciclo dell'emergenza per quanto concerne le fasi della previsione,monitoraggio, sorveglianza, presidio ed allertamento assicurando il potenziamento ed il funzionamento delle strutture e dei mezzi inerenti a tali fasi, anche avvalendosi del Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il Prefetto di Messina - Commissario delegato per le fasi del ciclo dell'emergenza riguardanti le attivita' di contrasto, soccorso e assistenza alle popolazioni effettua gli interventi urgenti per rimuovere ogni situazione di pericolo per l'incolumita' pubblica e privata e pone in essere le attivita' di prima assistenza e sistemazione delle popolazioni colpite dagli eventi calamitosi».
4. All'art. 1, comma 2, dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 7 marzo 2003, n. 3266 e' abrogata la frase «ed il Sindaco del Comune di Lipari» .
5. Agli articoli 2, 3 e 7, dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 7 marzo 2003, n. 3266 le parole «Il Sindaco diLipari», sono sostituite dalle seguenti «il Commissario delegato-Prefetto di Messina».
6. All'art. 6 dell'ordinanza del Presidente del Consiglio deiMinistri 7 marzo 2003, n. 3266 la frase «d'intesa con il Commissario delegato ed il Sindaco di Lipari» e' sostituita dalla seguente«d'intesa con il Commissario delegato Prefetto di Messina».
7. All'art. 12 dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 7 marzo 2003, n. 3266 la frase «Il Capo del Dipartimentodella protezione civile - Commissario delegato ovvero il Sindaco del Comune di Lipari sono autorizzati» e' sostituita dalla seguente «Il Commissario delegato - Prefetto di Messina e' autorizzato».
8. All'art. 16 dell'ordinanza del Presidente del Consiglio deiMinistri 7 marzo 2003, n. 3266 dopo le parole «Commissario delegato»sono inserite le seguenti «Prefetto di Messina».
9. All'art. 18 dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 7 marzo 2003, n. 3266 la frase «il Sindaco del Comune di Lipari e' nominato funzionario delegato ed» e' sostituita dalla seguente «Il Commissario delegato - Prefetto di Messina».
10. All'art. 14 dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 7 marzo 2003, n. 3266 e' aggiunto il seguente comma « 6. Il Dipartimento della protezione civile pone in essere le attivita' di supporto logistico per la manutenzione e la gestione delle reti di monitoraggio e di sorveglianza afferenti al Dipartimento anche attraverso i centri di competenza di cui al decreto del Capo del Dipartimento n. 4324, dell'11 settembre 2007, unitamente alle azioni per la manutenzione e gestione delle pertinenze tecnologiche e logistiche e per lo svolgimento di attivita' tecniche di valutazione,anche scientifica, e di pianificazione di protezione civile poste in essere dal Centro operativo avanzato istituito presso l'isola diStromboli che costituisce presidio territoriale avanzato del medesimo Dipartimento.»
11. All'art. 6, dell'ordinanza del Presidente del Consiglio deiMinistri 10 settembre 2004, n. 3375 la frase «il Sindaco del comune di Lipari - Commissario delegato, ai sensi dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 7 marzo 2003, n. 3266, fornisce alle competenti autorita', entro trenta giorni a decorrere dalla datadi pubblicazione della presente ordinanza» e' sostituita dallaseguente «Il Commissario delegato - Prefetto di Messina fornisce alle competenti autorita', entro trenta giorni». Il periodo temporale indicato e' da intendersi decorrente dalla data di pubblicazione della presente ordinanza.
12. All'art. 7, dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 28 gennaio 2005, n. 3397 le parole «Il Commissario delegato- Sindaco del comune di Lipari» sono sostituite dalle seguenti «Il Commissario delegato - Prefetto di Messina».
13. All'art. 1, dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 1° agosto 2005, n. 3452 la frase «il Sindaco del comune diLipari - Commissario delegato» e' sostituita dalla seguente «il Commissario delegato - Prefetto di Messina».
14. Per l'espletamento delle funzioni di cui alla presenteordinanza il Commissario delegato - Prefetto di Messina e'autorizzato ad avvalersi delle amministrazioni periferiche dello Stato, della Regione, della Provincia, dei Comuni di Lipari, Leni, S.Marina Salina, Malfa, dell'Universita' degli studi di Messina e di istituzioni scientifiche, senza oneri a carico dei fondi attribuitial Commissario delegato.
15. Il Commissario delegato - Prefetto di Messina e' autorizzato ad avvalersi di un Comitato tecnico amministrativo per l'istruttoria tecnico amministrativa degli interventi, la valutazione ed ogni altra eventuale procedura afferente all'approvazione dei progetti. Detto Comitato e' composto da un Avvocato dello Stato, da due dirigenti ingegneri designati dalla Regione siciliana, da un ingegnere dell'Ufficio del genio civile opere marittime, nonche' da un dirigente dotato della necessaria professionalita' anche titolare diposizione di vertice nell'amministrazione di provenienza. Con separato atto il Commissario delegato - Prefetto di Messina determina il compenso, sulla base di criteri di rigorosa perequazione connessi alla specifica professionalita' posseduta dai componenti, da attribuire ai detti componenti con oneri a carico dei fondi commissariali.
16. Per lo svolgimento delle funzioni commissariali il Commissario delegato - Prefetto di Messina e' autorizzato ad istituire una struttura amministrativa composta da non piu' di tre unita' di personale in servizio presso la Prefettura di Messina. A detto personale verra' attribuito, in ragione delle funzioni svolte e dei livelli di responsabilita' assunti, un compenso determinato con apposito provvedimento commissariale con oneri a carico dei fondi commissariali.
17. Al fine di realizzare risparmi di spesa e' abrogato l'art. 7,comma 2, dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 28 luglio 2006, n. 3536.
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Visto....(vengono citati i vari articoli, ordinanze, decreti e dichiarazioni di stati d'emergenza....... Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data11 gennaio 2008 con cui e' stato prorogato lo stato d'emergenza, finoal 31 dicembre 2008, nel territorio delle isole Eolie; Vista l'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 23 gennaio 2008, n. 3646, recante: «Ulteriori interventi diprotezione civile diretti a fronteggiare il contesto emergenziale inatto nel territorio delle isole Eolie»; Considerato che in seguito all'emanazione del citato provvedimento emergenziale con il quale il Prefetto di Messina e' nominato Commissario delegato si rende necessario effettuare la compiuta ricognizione dei poteri commissariali; Ritenuto che l'approssimarsi della stagione estiva acuisce la situazione di emergenza in atto nel territorio delle isole Eolie, e che, pertanto, si rende necessario provvedere con ogni consentita urgenza alla ricognizione dei compiti e delle funzioni commissariali al fine di assicurare la salvaguardia della popolazione e del territorio altresi' assicurando l'operato commissariale; Considerata, altresi', l'esigenza di garantire la continuita' delle azioni gia' intraprese per conseguire il definitivo superamento del contesto di criticita' che interessa le isole Eolie; Viste le note del Dipartimento della protezione civile dellaPresidenza del Consiglio dei Ministri 21341, del 3 aprile 2008 e 24945, del 16 aprile 2008; Acquisita l'intesa della Regione siciliana con nota 32139, del 1° luglio 2008; Su proposta del Capo del Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri;
Dispone:
Art. 1. 1. Al fine di assicurare la risoluzione del contesto emergenziale in atto nel territorio delle isole Eolie il Commissario delegato-Prefetto di Messina nominato con ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 23 gennaio 2008, n. 3646 esercita le funzioni di cui all'ordinanza n. 3225/2002, articoli 1, 2 e 4 anche mediante l'esercizio dei poteri derogatori di cui all'art. 6 della medesima ordinanza e dell'art. 17 dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 7 marzo 2003, n. 3266, nonche' le ulteriori funzioni indicate nei commi seguenti.
2. Il Commissario delegato-Prefetto di Messina provvede per il ripristino e per la realizzazione di ulteriori adeguate infrastrutture, in particolare viarie e portuali, sull'intero territorio delle isole Eolie.
3. All'art. 1 dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 7 marzo 2003, n. 3266 il comma 1, primo capoverso e'sostituito dal seguente: «Il Capo del Dipartimento della protezione civile - Commissario delegato, in relazione agli effetti indotti dal vulcanismo in atto nel territorio delle isole Eolie, svolge le attivita' e pone in essere gli interventi inerenti al ciclo dell'emergenza per quanto concerne le fasi della previsione,monitoraggio, sorveglianza, presidio ed allertamento assicurando il potenziamento ed il funzionamento delle strutture e dei mezzi inerenti a tali fasi, anche avvalendosi del Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il Prefetto di Messina - Commissario delegato per le fasi del ciclo dell'emergenza riguardanti le attivita' di contrasto, soccorso e assistenza alle popolazioni effettua gli interventi urgenti per rimuovere ogni situazione di pericolo per l'incolumita' pubblica e privata e pone in essere le attivita' di prima assistenza e sistemazione delle popolazioni colpite dagli eventi calamitosi».
4. All'art. 1, comma 2, dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 7 marzo 2003, n. 3266 e' abrogata la frase «ed il Sindaco del Comune di Lipari» .
5. Agli articoli 2, 3 e 7, dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 7 marzo 2003, n. 3266 le parole «Il Sindaco diLipari», sono sostituite dalle seguenti «il Commissario delegato-Prefetto di Messina».
6. All'art. 6 dell'ordinanza del Presidente del Consiglio deiMinistri 7 marzo 2003, n. 3266 la frase «d'intesa con il Commissario delegato ed il Sindaco di Lipari» e' sostituita dalla seguente«d'intesa con il Commissario delegato Prefetto di Messina».
7. All'art. 12 dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 7 marzo 2003, n. 3266 la frase «Il Capo del Dipartimentodella protezione civile - Commissario delegato ovvero il Sindaco del Comune di Lipari sono autorizzati» e' sostituita dalla seguente «Il Commissario delegato - Prefetto di Messina e' autorizzato».
8. All'art. 16 dell'ordinanza del Presidente del Consiglio deiMinistri 7 marzo 2003, n. 3266 dopo le parole «Commissario delegato»sono inserite le seguenti «Prefetto di Messina».
9. All'art. 18 dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 7 marzo 2003, n. 3266 la frase «il Sindaco del Comune di Lipari e' nominato funzionario delegato ed» e' sostituita dalla seguente «Il Commissario delegato - Prefetto di Messina».
10. All'art. 14 dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 7 marzo 2003, n. 3266 e' aggiunto il seguente comma « 6. Il Dipartimento della protezione civile pone in essere le attivita' di supporto logistico per la manutenzione e la gestione delle reti di monitoraggio e di sorveglianza afferenti al Dipartimento anche attraverso i centri di competenza di cui al decreto del Capo del Dipartimento n. 4324, dell'11 settembre 2007, unitamente alle azioni per la manutenzione e gestione delle pertinenze tecnologiche e logistiche e per lo svolgimento di attivita' tecniche di valutazione,anche scientifica, e di pianificazione di protezione civile poste in essere dal Centro operativo avanzato istituito presso l'isola diStromboli che costituisce presidio territoriale avanzato del medesimo Dipartimento.»
11. All'art. 6, dell'ordinanza del Presidente del Consiglio deiMinistri 10 settembre 2004, n. 3375 la frase «il Sindaco del comune di Lipari - Commissario delegato, ai sensi dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 7 marzo 2003, n. 3266, fornisce alle competenti autorita', entro trenta giorni a decorrere dalla datadi pubblicazione della presente ordinanza» e' sostituita dallaseguente «Il Commissario delegato - Prefetto di Messina fornisce alle competenti autorita', entro trenta giorni». Il periodo temporale indicato e' da intendersi decorrente dalla data di pubblicazione della presente ordinanza.
12. All'art. 7, dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 28 gennaio 2005, n. 3397 le parole «Il Commissario delegato- Sindaco del comune di Lipari» sono sostituite dalle seguenti «Il Commissario delegato - Prefetto di Messina».
13. All'art. 1, dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 1° agosto 2005, n. 3452 la frase «il Sindaco del comune diLipari - Commissario delegato» e' sostituita dalla seguente «il Commissario delegato - Prefetto di Messina».
14. Per l'espletamento delle funzioni di cui alla presenteordinanza il Commissario delegato - Prefetto di Messina e'autorizzato ad avvalersi delle amministrazioni periferiche dello Stato, della Regione, della Provincia, dei Comuni di Lipari, Leni, S.Marina Salina, Malfa, dell'Universita' degli studi di Messina e di istituzioni scientifiche, senza oneri a carico dei fondi attribuitial Commissario delegato.
15. Il Commissario delegato - Prefetto di Messina e' autorizzato ad avvalersi di un Comitato tecnico amministrativo per l'istruttoria tecnico amministrativa degli interventi, la valutazione ed ogni altra eventuale procedura afferente all'approvazione dei progetti. Detto Comitato e' composto da un Avvocato dello Stato, da due dirigenti ingegneri designati dalla Regione siciliana, da un ingegnere dell'Ufficio del genio civile opere marittime, nonche' da un dirigente dotato della necessaria professionalita' anche titolare diposizione di vertice nell'amministrazione di provenienza. Con separato atto il Commissario delegato - Prefetto di Messina determina il compenso, sulla base di criteri di rigorosa perequazione connessi alla specifica professionalita' posseduta dai componenti, da attribuire ai detti componenti con oneri a carico dei fondi commissariali.
16. Per lo svolgimento delle funzioni commissariali il Commissario delegato - Prefetto di Messina e' autorizzato ad istituire una struttura amministrativa composta da non piu' di tre unita' di personale in servizio presso la Prefettura di Messina. A detto personale verra' attribuito, in ragione delle funzioni svolte e dei livelli di responsabilita' assunti, un compenso determinato con apposito provvedimento commissariale con oneri a carico dei fondi commissariali.
17. Al fine di realizzare risparmi di spesa e' abrogato l'art. 7,comma 2, dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 28 luglio 2006, n. 3536.
Il ciclo delle acque e i possibili danni di un "depuratore" inefficiente. Interrogazione del sen. Randazzo al Governo
Una interrogazione sul ciclo delle acque e sulla depurazione è stata presentata dal sen. eolo-australiano Nino Randazzo (PD) al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri dell'interno e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
Ne sintetizziamo il contenuto riportanto i passi essenziali:
....Il mancato adeguamento degli impianti di depurazione sta compromettendo seriamente la salute della popolazione residente, l'ambiente e l'economia locale; sebbene il Comune di Lipari si fosse mosso per tempo, ora si è avviato un contenzioso che potrebbe bloccare la situazione, con riflessi gravissimi per l'ambiente e l'economia locale; infatti nell'aprile del 2000, l'allora sindaco, dottor Michele Giacomantonio, preso atto del decreto con cui la Regione aveva disposto un finanziamento per la realizzazione di un depuratore nel comune di Lipari e del fatto che tale finanziamento era rimasto fino ad allora inutilizzato, e che comunque erano in corso trattative tra la Regione Siciliana e il Governo nazionale per un Accordo di programma quadro relativo al problema dell'acqua, pubblicava un bando di gara, aggiudicato a un raggruppamento temporaneo di imprese capeggiato dalla Lotti S.p.A., per un progetto relativo al ciclo dell'acqua (produzione di acqua, ciclo fognario e depurazione delle acque reflue con riutilizzo a scopi non umani) per tutte le isole del comune; il Sindaco dell'epoca, forte di tale documentazione, fece richiesta alla Regione ed al Ministero dell'ambiente per ottenere i finanziamenti; il suo successore, attuale Sindaco di Lipari, dottor Mariano Bruno, insediatosi dal novembre 2001, nell'agosto 2002 è stato nominato Commissario di Governo e successivamente gli sono stati affidati ingenti risorse finanziarie per risolvere le criticità infrastrutturali; infatti, nel luglio 2004 veniva disposto un primo finanziamento al Comune di Lipari di 6 milioni di euro per il depuratore seguito da ulteriori stanziamenti che ammontano ad oltre 34 milioni di euro;
considerato che:
finalmente, dopo circa cinque anni dalla nomina, nel gennaio 2007 il Sindaco-Commissario comunicava al Ministero dell'ambiente che il Comune di Lipari era in possesso di un progetto preliminare per il ciclo dell'acqua redatto dall'associazione temporanea di imprese Lotti S.p.A. ed altri; a fine aprile 2007, durante la passata campagna elettorale per il rinnovo dell'amministrazione comunale, si è tenuta una conferenza di servizio al Ministero dove sono state chieste al raggruppamento temporaneo di imprese capeggiato dalla Lotti S.p.A. alcune integrazioni, che sono state consegnate dai progettisti al Comune nei primi giorni di luglio; inspiegabilmente, invece di trasmettere il progetto munito delle richieste integrazioni, il Sindaco di Lipari, nelle vesti di Commissario straordinario, ha dato un incarico alla Sogesid, senza espletare alcuna gara, in parziale sovrapposizione al contratto in corso tra il Comune di Lipari e il raggruppamento temporaneo di imprese capeggiato dalla Lotti S.p.A.; la Sogesid sta procedendo alla redazione del medesimo progetto e per cercare di differenziare la propria elaborazione da quella della Lotti, ha prima localizzato il depuratore in un'area già oggetto di localizzazione di insediamenti per gli artigiani di Lipari (creando in tal modo allarme sociale e rallentando ulteriormente la realizzazione del depuratore) e poi ha presentato un'ulteriore soluzione che comporta interferenze con il porto di Pignataro; in ogni caso il progetto della Sogesid supera l'attuale disponibilità finanziaria e pertanto fa correre il rischio di lasciare delle situazioni "incompiute"; infine, nonostante tra le priorità del decreto di nomina del Commissario dell'agosto 2002 vi fosse un preciso riferimento alla necessità di provvedere al rifornimento idrico delle contrade di Lipari (Pianoconte, Quattropani, Acquacalda), il progetto presentato dalla Sogesid non prevede nulla per tali interventi,
Si chiede di sapere:
se il Presidente del Consiglio dei ministri e i Ministri in indirizzo siano a conoscenza dei fatti esposti in premessa; quali urgenti provvedimenti si intendano adottare al fine di dotare l'isola di Lipari di un impianto di depurazione delle acque reflue adeguato alle esigenze del territorio nel rispetto delle norme nazionali ed europee vigenti;se non si ritenga opportuno chiedere notizie sui controlli in corso di effettuazione da parte del Nucleo operativo ecologico (NOE), al fine di verificare i danni che fino ad oggi il mancato funzionamento del depuratore ha causato all'ambiente, in particolare al mare, e alla salute pubblica e, se rilevati, quali urgenti iniziative si intendano adottare per la loro eliminazione; se, anche in considerazione dell'alta vocazione turistica dell'isola di Lipari, non si ritenga opportuno prevedere un costante monitoraggio ambientale dell'area; se non si ritenga che la grave situazione determinatasi nell'isola di Lipari rappresenti un grave danno anche per l'intera economia del territorio, soprattutto in considerazione del fatto che la mancanza di un depuratore a norma non consente alle nuove attività ricettive, turistiche e residenziali, in corso di realizzazione, di allacciarsi alla rete fognaria; quale sia il motivo per cui la Sogesid ha voluto inserirsi in un percorso già delineato ed avviato e quasi a conclusione, complicandone fortemente l'iter e innescando un contenzioso ingiustificato; se, comunque, l'incarico alla Sogesid non sia in contrasto con le norme sugli appalti, e la convenzione sia illegittima sotto molteplici aspetti (il Testo unico degli appalti, il regolamento d'attuazione e l'Autorità di vigilanza prevedono che la figura del supporto al responsabile unico del procedimento sia incompatibile con quella di progettista e direttore dei lavori) e, in particolare, se sia vero che la Sogesid, che è una società pubblica, viene pagata come una società privata (in contrasto con lo spirito della legge n. 109 del 1994 che prevede la progettazione da parte dei soggetti pubblici non pagata a tariffa, bensì ex articolo 18, cioè con l'incentivo del 2 per cento che viene distribuito tra i componenti l'ufficio, e che non può superare l'importo dello stipendio) e pertanto non producendo alcun risparmio rispetto al mercato; se, alla luce dei fatti esposti, non si ritenga opportuno procedere, oltre alla sostituzione già avvenuta del Sindaco di Lipari come Commissario per l'emergenza con il Prefetto di Messina, all'indicazione al Prefetto che il Commissario possa avvalersi delle attività di progettazione già esistenti e prodotte da altri enti, al fine di evitare duplicazioni di costi e agire tempestivamente chiedendo al Comune di Lipari di trasmettere tempestivamente i progetti presentati dalla Lotti fin dal luglio 2007.
mercoledì 23 luglio 2008
Lipari: Il consiglio comunale e la "testa sotto la sabbia"
Sedici i consiglieri presenti oggi pomeriggio alla riunione del consiglio comunale dove si doveva parlare di Ato e di bilancio. La discussione è stata aperta solo sul primo argomento per poi, all'unanimità, decidere per una riconvocazione del consiglio prima del 5 agosto in modo da dare la possibilità alle due apposite commissioni di riunirsi per produrre quello che dovrebbe essere lo statuto della nuova ATO delle isole minori. Saggia decisione anche se il percorso da condividere anche con le altre isole minori siciliane non appare dei più facile. Il consigliere Fonti ha chiesto che le commissioni affrontino in modo più ampio anche tutta la tematica collegata al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti.
Due i momenti particolari della riunione. La prima durata una ventina di minuti con l'assessore Corrado Giannò e il consigliere Gianfranco Guarino(nella foto) impegnati a far funzionare l'impianto audio dell'aula consiliare, costato fior di quattrini. Strano però che debbano essere un assessore e un consigliere a provvedere a ciò e non vi sia un dipendente, un tecnico "istruito" per l'operazione. Comunque, grazie ai due, che fonici non sono, alla fine si è riusciti a dare "voce" al presidente del consiglio.
Il secondo momento particolare è coinciso con l'intervento del primo cittadino. Questi ha dichiarato di essere contento che tale riunione fosse stata convocata. Peccato che solo il giorno prima le affermazioni fossero state diverse e la decisione del presidente Longo, cosi come le modalità di convocazione, non condivise. Al punto che si era evidenziata la necessità di far slittare il tutto.
Evidentemente la notte, ma anche una salutare chiacchierata a due davanti ad una tavola imbandita, ha portato consiglio e non solo al primo cittadino ma anche a chi, messo (politicamente) con le spalle al muro anche nei confronti degli ex lavoratori della pomice, ha ingoiato il rospo. Ma per il bene del paese si fa di tutto....anche precipitose marce indietro. E' uno dei misteri gaudiosi della politica....di quella liparese in particolare.
A proposito: oggi è arrivata una prima conferma. C'è chi parla..parla...e poi... mette la testa sotto la sabbia. Ma potrebbe essere la prima di una lunga serie
Lipari: Ieri visita del commissario ed ennesimo sollecito del dott. Subba
E' arrivato ieri mattino al comune di Lipari il dottor Girolamo Gianci, commissario nominato il 25 giugno scorso dalla Regione per l'approvazione del bilancio. E a proposito di bilancio si deve evidenziare l'ennesimo sollecito inoltrato dal dottore Francesco Subba(ragioniere capo del comune) all'amministrazione e al segretario generale a proposito della deliberazione con cui si devono verificare la quantità di aree e fabbricati da destinarsi alla residenza, di cui all’art. 172 lett. c) del D.Lgs 267/2000, che costituisce allegato al bilancio di previsione e che in atto non risulta pervenuta.
martedì 22 luglio 2008
Filicicudi: La sanità come nei film di Totò. Petizione per il medico di base
Questo il testo di una petizione, inviata da residenti e turisti, al sindaco del Comune di lipari, al Direttore generale AUSL n. 5, al presidente Ordine dei Farmacisti, al Dirigente generale ispettorato regionale sanitario, all' Assessorato per la sanita’ regione siciliana e al Prefetto di Messina
"Alcuni abitanti e villeggianti dell’isola di Filicudi, vorrebbero, con la presente, ringraziare il Dott. Cucinotta Orazio di Leni, per il servizio prestatoci presso il dispensario di Filicudi già dal 1992 e tutt’ora presente, grazie al quale siamo stati forniti di tutte le medicine necessarie per mantenerci in buona salute.Vorremmo altresì precisare le caratteristiche sia professionali che umane che il Dott. Cucinotta ha messo a nostra disposizione, senza riserve alcune, per tutti questi anni ed in modo continuativo, non lasciandoci mai scoperti di medicine anche quando il dispensario era chiuso, sia in estate che in inverno. Esperto conoscitore di medicine anche in campo erboristico, è stato e lo è tutt’ora, un valido aiuto per consigli e delucidazioni, e nel dimostragli la nostra gratitudine, ci auguriamo che continui ancora per molto tempo, a far parte della nostra comunità, ed a fornirci di tutto il necessario, medicine e parole di conforto. Teniamo a precisare, inoltre, che essendo da qualche mese presente, oltre al dispensario, anche una nuova farmacia, è nostro dovere e volere, ringraziare tutti gli organi competenti, per tanta solerzia e generosità, sperando che si estenda anche alla presenza di un medico di base di cui l’isola è carente già da qualche anno, cosa che riteniamo di notevole importanza e decisamente prioritario".
Eolie: I vip e il crollo del turismo "normale"
Eolie sempre più vippaiole in mare, sempre più ai minimi termini per quanto riguarda le presenze nelle strutture turistico-ricettive. E' davvero una estate a "doppia faccia" quella di quest'anno nell'arcipelago. L'ennesima riprova "sul campo" la si è avuta in quest'ultimo fine settimana. Mentre le baie e le rade, in parte anche i pontili galleggianti, pullulavano di barche di ogni dimensione e specie, nelle strutture turistico-ricettive i numeri continuano a restare paurosamente in rosso. Accade allora che, mentre lo stilista Valentino si concede la sua ormai consueta passeggiata estiva in pieno centro a Lipari e lo stilista Roberto Cavalli e l'imprenditore Francesco Caltagirone si crogiolino al sole nelle loro mastodontiche imbarcazioni, alcuni importanti punti di ritrovo serali e notturni delle isole segnino fortemente il passo con i proprietari o gestori che non sanno più a che Santo votarsi per un bel pienone "non stop" così come accadeva tutto sommato sino allo scorso anno.
Una crisi che si tocca sempre più con mano se è vero , come è vero, che in un'attività ricettiva di Lipari (e non del livello più basso) si è arrivati ad offrire a chi pensava di trascorrere gli ultimi 4 giorni di luglio nell'isola anche un giorno di bonus, il primo di agosto. Una offerta assolutamente impensabile sino allo scorso anno e, probabilmente, anche sino a qualche mese fa. Ma non è l'unico neo di questa stagione e probabilmente non sarà neanche l'ultimo se si pensa che, per la prima volta, nell'ultimo decennio almeno, la settimana centrale di agosto potrebbe non fare segnare il tutto esaurito. In atto molti sono, in quel periodo, i posti liberi nelle strutture alberghiere ed extra-alberghiere dove addirittura si registra ancora qualche disdetta.
Un crollo del mercato turistico quantificabile al momento intorno al 35-40% che però non può essere solo addebitato alla crisi che sta investendo tutto il paese. Sul banco degli accusati non possono che finire i trasporti marittimi che tra precarietà, incertezze e costi esorbitanti hanno sicuramente contributo al regresso turistico delle Eolie. Ma non solo loro. Un posto di primo piano lo merita chi non ha saputo o voluto programmare, chi ha pensato al turista come un "pollo da spennare", chi ha pensato che sole e mare potessero essere sempre la molla per superare tutti gli ostacoli.
Una crisi che si tocca sempre più con mano se è vero , come è vero, che in un'attività ricettiva di Lipari (e non del livello più basso) si è arrivati ad offrire a chi pensava di trascorrere gli ultimi 4 giorni di luglio nell'isola anche un giorno di bonus, il primo di agosto. Una offerta assolutamente impensabile sino allo scorso anno e, probabilmente, anche sino a qualche mese fa. Ma non è l'unico neo di questa stagione e probabilmente non sarà neanche l'ultimo se si pensa che, per la prima volta, nell'ultimo decennio almeno, la settimana centrale di agosto potrebbe non fare segnare il tutto esaurito. In atto molti sono, in quel periodo, i posti liberi nelle strutture alberghiere ed extra-alberghiere dove addirittura si registra ancora qualche disdetta.
Un crollo del mercato turistico quantificabile al momento intorno al 35-40% che però non può essere solo addebitato alla crisi che sta investendo tutto il paese. Sul banco degli accusati non possono che finire i trasporti marittimi che tra precarietà, incertezze e costi esorbitanti hanno sicuramente contributo al regresso turistico delle Eolie. Ma non solo loro. Un posto di primo piano lo merita chi non ha saputo o voluto programmare, chi ha pensato al turista come un "pollo da spennare", chi ha pensato che sole e mare potessero essere sempre la molla per superare tutti gli ostacoli.
Allora questa stagione "nera" può costituire una occasione per riflettere e ripartire, con un altro spirito però. Un detto sostiene: "Solo chi cade può rialzarsi". Aggiungiamo noi, se ne ha la voglia e possibilmente senza incorrere negli errori commessi....tanti
Lipari: E' approdato il "Veliero dei delfini"
E' approdato ieri a Lipari il "Veliero dei Delfini", l'imbarcazione che ormai da sei anni intraprende un viaggio lungo il Mediterraneo per promuovere la salvaguardia ambientale e con essa la sopravvivenza di delfini, balene ecc. A bordo dell'imbarcazione, ormeggiata nel porto di Sottomonastero, si è tenuto un incontro al quale hanno partecipato l'assessore Ivan Ferlazzo, il consigliere di minoranza Pietro Lo Cascio e il comandante di porto Luca Politi. In precedenza ai microfoni di Tirreno Sat e Eolienews il portavoce del "Veliero dei delfini" Paola Richard aveva lanciato l'allarme sullo stato del "mare nostrum" sottolineando "come la situazione è peggiorata negli ultimi anni al punto che in mare si trova più plastica che delfini". Per le Eolie ha auspicato la creazione dell'area marina protetta. Un appello già lanciato lo scorso anno, in occasione del primo arrivo nell'arcipelago, e sino ad ora caduto nel vuoto.
In serata a Marina Corta gli artisti di strada, al seguito del "Veliero dei delfini, hanno messo in scena uno spettacolo di ottima fattura. Nella piazza è stato allestito anche un punto informativo,
lunedì 21 luglio 2008
La festa di Porto Salvo: Lettera aperta dell'assessore Maggiore
AGLI ORGANI DI INFORMAZIONE DI LIPARI
"Allorquando, circa un mese fa, ricevetti la lettera con la quale il Sac. Mons. Gaetano Sardella mi comunicava l’impossibilità di organizzare la tradizionale “Festa in onore della Madonna di Porto Salvo” da laico amministratore del Comune di Lipari ebbi un momento di scoramento, perché avvertivo la netta sensazione che qualcosa nella nostra realtà sociale si stava rompendo e si cominciavano, quasi inconsapevolmente, tranciare i legami con la tradizione.
Ormai da diversi anni, anche per le esperienze culturali e di vita accumulate, sono giunto alla conclusione che se un popolo estirpa le proprie radici non ha futuro ed è destinato inevitabilmente ad eclissarsi sino a scomparire del tutto.
La storia insegna che le comunità che sopravvivono alle vicissitudini ed all’erosione del tempo sono quelle che tengono fertili e vive le loro tradizioni, la loro cultura, la loro memoria.
Le nostre tradizioni e la nostra cultura hanno trovato nelle manifestazioni religiose, che hanno assunto via via negli anni le caratteristiche di festa popolare, una forte spinta propulsiva. Lasciar morire tali tradizioni significa cominciare a percorrere la strada del declino.
Le mie riflessioni non potevano però restare un vuoto esercizio intellettuale, anche se accompagnato fa una forte tensione emotiva, ma dovevano trovare un riscontro operativo e reale. La festa andava salvata !
A quel punto è comparso nella mia mente un principio che ha accompagnato nella sua vita politica Robert Kennedy: “La maggior parte degli uomini vedono le cose nella loro realtà e si chiedono: perché? Io sogno le cose impossibili e mi domando: perché no?”.
Mancavano pochi giorni all’evento, le forze umane del Comune sono quelle che sono, in mancanza di Bilancio non vi erano le risorse economiche disponibili. Sembrava un sogno impossibile. Ma mi sono detto perché non tentare?
Ho deciso quindi che il Comune di Lipari aveva l’obbligo politico e morale di farsi carico dell’organizzazione dell’evento. Devo dire, però, che tutto sarebbe stato vano se non avessi avuto, sin da subito, l’aiuto, intellettuale prima e materiale poi, di alcuni cittadini, facenti parte nel passato del Comitato per i festeggiamenti, che con il trascorrere dei giorni sono diventati sempre più numerosi ed entusiasti, che volontariamente, sacrificando molte ore della loro giornata, con impegno certosino e costante, hanno trovato tutto quanto occorreva per organizzare nel migliore dei modi tale manifestazione. Risorse economiche, apporti umani, ricerca di attrezzature.
Non potrò mai finire di ringraziare questi cittadini, che hanno dimostrato amore per la propria terra, passione per le proprie tradizioni, lucida visione del futuro.
Non si può infatti dimenticare che queste feste religiose e popolari hanno anche una valenza di carattere turistico perché suscitano una forte curiosità ed un notevole interesse nei visitatori delle nostra isole.
Il connubio tradizione-sviluppo deve costituire l’essenza della nostra azione politico-amministrativa e del nostro comportamento quotidiano.
Alla luce di tutto ciò sono rimasto estremamente amareggiato quando si sono sollevati aspetti del tutto marginali rispetto all’importanza sociale e turistica dell’evento e la mia amarezza si è amplificata dinanzi alla dimensione mediatica che si è data agli stessi. Il partito del non fare, che cercava di mettere i bastoni tra le ruote a quello del fare.
Nell’immediato ho preferito tacere al fine di evitare che tali questioni potessero divenire sterile polemica politica ed offuscare il significato vero e profondo della Festa.
Io ritengo che la festa della Madonna di Porto Salvo, oltre ad essere stata salvata, pur nelle difficoltà contingenti e nei quotidiani problemi, sia perfettamente riuscita ed ha consentito alle nostre genti di partecipare e continuare a percorrere, pur guardando al domani e vivendo appieno l’oggi, il cammino tracciato dai nostri avi.
In questa vicenda, citando Max Weber: “ il vizio ha dovuto rendere omaggio alla virtù”.
Con cordialità
Avv Giovanni Maggiore
Assessore al Turismo
"Allorquando, circa un mese fa, ricevetti la lettera con la quale il Sac. Mons. Gaetano Sardella mi comunicava l’impossibilità di organizzare la tradizionale “Festa in onore della Madonna di Porto Salvo” da laico amministratore del Comune di Lipari ebbi un momento di scoramento, perché avvertivo la netta sensazione che qualcosa nella nostra realtà sociale si stava rompendo e si cominciavano, quasi inconsapevolmente, tranciare i legami con la tradizione.
Ormai da diversi anni, anche per le esperienze culturali e di vita accumulate, sono giunto alla conclusione che se un popolo estirpa le proprie radici non ha futuro ed è destinato inevitabilmente ad eclissarsi sino a scomparire del tutto.
La storia insegna che le comunità che sopravvivono alle vicissitudini ed all’erosione del tempo sono quelle che tengono fertili e vive le loro tradizioni, la loro cultura, la loro memoria.
Le nostre tradizioni e la nostra cultura hanno trovato nelle manifestazioni religiose, che hanno assunto via via negli anni le caratteristiche di festa popolare, una forte spinta propulsiva. Lasciar morire tali tradizioni significa cominciare a percorrere la strada del declino.
Le mie riflessioni non potevano però restare un vuoto esercizio intellettuale, anche se accompagnato fa una forte tensione emotiva, ma dovevano trovare un riscontro operativo e reale. La festa andava salvata !
A quel punto è comparso nella mia mente un principio che ha accompagnato nella sua vita politica Robert Kennedy: “La maggior parte degli uomini vedono le cose nella loro realtà e si chiedono: perché? Io sogno le cose impossibili e mi domando: perché no?”.
Mancavano pochi giorni all’evento, le forze umane del Comune sono quelle che sono, in mancanza di Bilancio non vi erano le risorse economiche disponibili. Sembrava un sogno impossibile. Ma mi sono detto perché non tentare?
Ho deciso quindi che il Comune di Lipari aveva l’obbligo politico e morale di farsi carico dell’organizzazione dell’evento. Devo dire, però, che tutto sarebbe stato vano se non avessi avuto, sin da subito, l’aiuto, intellettuale prima e materiale poi, di alcuni cittadini, facenti parte nel passato del Comitato per i festeggiamenti, che con il trascorrere dei giorni sono diventati sempre più numerosi ed entusiasti, che volontariamente, sacrificando molte ore della loro giornata, con impegno certosino e costante, hanno trovato tutto quanto occorreva per organizzare nel migliore dei modi tale manifestazione. Risorse economiche, apporti umani, ricerca di attrezzature.
Non potrò mai finire di ringraziare questi cittadini, che hanno dimostrato amore per la propria terra, passione per le proprie tradizioni, lucida visione del futuro.
Non si può infatti dimenticare che queste feste religiose e popolari hanno anche una valenza di carattere turistico perché suscitano una forte curiosità ed un notevole interesse nei visitatori delle nostra isole.
Il connubio tradizione-sviluppo deve costituire l’essenza della nostra azione politico-amministrativa e del nostro comportamento quotidiano.
Alla luce di tutto ciò sono rimasto estremamente amareggiato quando si sono sollevati aspetti del tutto marginali rispetto all’importanza sociale e turistica dell’evento e la mia amarezza si è amplificata dinanzi alla dimensione mediatica che si è data agli stessi. Il partito del non fare, che cercava di mettere i bastoni tra le ruote a quello del fare.
Nell’immediato ho preferito tacere al fine di evitare che tali questioni potessero divenire sterile polemica politica ed offuscare il significato vero e profondo della Festa.
Io ritengo che la festa della Madonna di Porto Salvo, oltre ad essere stata salvata, pur nelle difficoltà contingenti e nei quotidiani problemi, sia perfettamente riuscita ed ha consentito alle nostre genti di partecipare e continuare a percorrere, pur guardando al domani e vivendo appieno l’oggi, il cammino tracciato dai nostri avi.
In questa vicenda, citando Max Weber: “ il vizio ha dovuto rendere omaggio alla virtù”.
Con cordialità
Avv Giovanni Maggiore
Assessore al Turismo
"Lipari brucia...ma lei è concentrato sui porti". Lettera di La Greca al sindaco Bruno
"Emergenza incendi". Lettera di Pino La Greca al sindaco Mariano Bruno. Il testo: "Signor Sindaco,a distanza di circa 20 giorni dalla mia prima lettere sulla problematica degli incendi e dopo aver letto di una presa di posizione da parte del consigliere comunale Lo Cascio, del gruppo “Eolie nel Cuore”, mi sento in dovere di riscriverLe per quella che ormai sta diventando l'emergenza incendi all'interno dell'isola di Lipari ed adesso anche di Vulcano (le uniche due isole dove non è operante la riserva naturale orientata, lo ricordo a me stesso).Da un lato appare veramente inquietante che i consiglieri comunali e le forze politiche che così tanti consensi hanno raccolto nelle frazioni di Pianoconte e Quattropani tacciano e non abbiano sentito l'esigenza di convocare una seduta urgente del consiglio per conoscere le azioni poste in essere o da porre in essere da subito per cercare di porre un freno a questo disastro ambientale, dall'altro, senza voler polemizzare, vedo Lei concentrato sulla questione Porti, che son ben lontano dal divenire, mentre Lipari brucia nella indifferenza più totale.Un'emergenza costruita, ormai ripetitiva, che distrugge fette del nostro territorio di anno in anno senza che si registrino sostanziali novità o interventi. L'anno passato, subito dopo il disastro di Patti, la Prefettura di Messina si è attivata per varare un piano di intervento contro gli incendi. Nessun segnale in tale direzione è arrivato dalla Sua amministrazione. Sabato per rifornire d'acqua le autobotti impegnate negli spegnimenti, in assenza di punti di appresamento nelle zone alte, dovevano scendere a Pignataro per rifornirsi, con una perdita di tempo allucinante in situazioni simili. Abbiamo avuto l'intero inverno per creare delle cisterne per l'emergenza incendi e siamo all'anno zero e non soltanto su questo aspetto.Le confermo quanto scritto nella mia precedente nota e La invito a dare una corretta informazione in merito a questa problematica rispondendo a quanto richiesto ai sensi di tutte le norme di legge previste per la trasparenza amministrativa che Lei conosce perfettamente e non è in caso di ribadirle in questa sede".
Panarea: Tassisti abusivi e anarchia.
L'allarme "vivibilità" a Panarea lo aveva lanciato già nei giorni scorsi, con un appello al ministro Stefania Prestigiacomo, l'associazione "AmaPanarea". Una situazione di difficoltà che evidentemente "pesa" anche su coloro che nell'isola non risiedono, ma che vi trascorrono da decenni le vacanze estive, se a porre l'accento sullo stato di grande disagio e "anarchia" che si vive nell'isola interviene, con una lettera alla nostra redazione, la signora Alessandra Contini. «Ho ormai da tempo smesso – esordisce – di contare gli anni che mi separano dalla prima volta che misi piede a Panarea. Peccato però che di anno in anno i problemi si aggravano sempre più. È possibile che, con un intero inverno a disposizione, vengano disposti i lavori al molo proprio nel pieno della stagione estiva provocando non pochi problemi a chi decide di soggiornare? E soprattutto – si domanda la signora Contini – è normale che la nave di linea non possa ormeggiare mentre i barconi con centinaia di "mordi e fuggi" a bordo (e non senza pericoli visti i precedenti) hanno libertà assoluta facendo anche il più delle volte attendere a largo gli aliscafi provocando ritardi e continui disagi?» Ponendo l'accento sulla mancanza di controlli in tale settore la turista di Panarea affonda il dito in un'altra piaga dell'isola ovvero il «continuo caos di auto elettriche. Ogni anno aumentano a dismisura. E la cosa grave è che vi sono anche autisti improvvisati che percepiscono somme di denaro per una corsa come se fossero veri e propri tassisti». Auspicando controlli della Guardia di Finanza «per combattere questa evasione fiscale non da poco» e delle altre forze dell'ordine (carabinieri e vigili urbani) la signora Alessandra Contini si rivolge al sindaco Mariano Bruno sottolineando come «ogni anno, caro sindaco, quest'isola sia abbandonata a se stessa e ai suoi problemi. Purtroppo a promettere siamo bravi tutti. Sono i fatti che contano. E lei – conclude la turista –, glielo dico con grande rammarico, non è ancora riuscito a farne».
domenica 20 luglio 2008
Telemedicina e ospedale. Soddisfazione dell'ANSPI dopo la visita del dottor Furnari
Sopralluogo nell'arcipelago del direttore generale dell'Ausl 5 di Messina Salvatore Furnari. Accompagnato dal direttore sanitario facente funzioni Mario Paino e dal segretario ANSPI-regione Sicilia e direttore del progetto di telemedicina "Eolienet", ha visitato i presidi di "Continuità Assistenziale" di Stromboli e Panarea e ha visionato i lavori in corso presso il presidio ospedaliero di Lipari.
Per i presidi di "Continuità Assistenziale" il dottor Furnari, avendo verificato la funzionalità degli apparecchi impiantati, ha disposto di concerto con il capoprogetto Giovanni Puglisi che, nella prossima settimana, venga concretamente avviato il piano sperimentale di Telemedicina "Eolienet" finanziato dal Ministero della Salute e realizzato attraverso una convenzione tra Ministero della Salute – AUSL 5 di Messina e assessorato regionale alla Sanità, in collaborazione con l'Associazione Nazionale Sanità Piccole Isole. Per quanto concerne i lavori in corso nell'ospedale di Lipari si è concordato con i responsabili della ditta esecutrice dei lavori di accelerarne il completamento, al fine di rendere fruibile e funzionante la nuova ala, destinata ad accogliere il pronto soccorso, le sale chirurgiche ed i servizi, nel più breve tempo possibile. Si ipotizza la fine dei lavori al settembre del 2009.
Contestualmente è stato confermato l'impegno del potenziamento estivo dei servizi ospedalieri attraverso la presenza costante di un ortopedico, di un otorinolaringoiatra e di un oculista.
Soddisfazione è stata espressa da Salvatore De Gregorio dell'ANSPI per l'impegno mostrato nell'affrtare le complesse problematiche della sanità eoliana. Impegno e pensiero perfettamente in sintonia con i principi che ispirano i progetti per una sanità delle isole proposte dall'"Associazione Nazionale Sanità Piccole Isole".
Per i presidi di "Continuità Assistenziale" il dottor Furnari, avendo verificato la funzionalità degli apparecchi impiantati, ha disposto di concerto con il capoprogetto Giovanni Puglisi che, nella prossima settimana, venga concretamente avviato il piano sperimentale di Telemedicina "Eolienet" finanziato dal Ministero della Salute e realizzato attraverso una convenzione tra Ministero della Salute – AUSL 5 di Messina e assessorato regionale alla Sanità, in collaborazione con l'Associazione Nazionale Sanità Piccole Isole. Per quanto concerne i lavori in corso nell'ospedale di Lipari si è concordato con i responsabili della ditta esecutrice dei lavori di accelerarne il completamento, al fine di rendere fruibile e funzionante la nuova ala, destinata ad accogliere il pronto soccorso, le sale chirurgiche ed i servizi, nel più breve tempo possibile. Si ipotizza la fine dei lavori al settembre del 2009.
Contestualmente è stato confermato l'impegno del potenziamento estivo dei servizi ospedalieri attraverso la presenza costante di un ortopedico, di un otorinolaringoiatra e di un oculista.
Soddisfazione è stata espressa da Salvatore De Gregorio dell'ANSPI per l'impegno mostrato nell'affrtare le complesse problematiche della sanità eoliana. Impegno e pensiero perfettamente in sintonia con i principi che ispirano i progetti per una sanità delle isole proposte dall'"Associazione Nazionale Sanità Piccole Isole".
sabato 19 luglio 2008
L'incendio di Pianoconte (foto)
Incendi a Lipari e Vulcano
Eolie ancora "sotto scacco" ad opera dei piromani. Incendi si sono sviluppati oggi pomeriggio nell'isola di Vulcano e a Pianoconte in località San Calogero-Bruca. Particolarmente delicato il rogo che si è sviluppato a Vulcano Piano in prossimità delle abitazioni per poi propagarsi verso la pineta. Forestali e volontari si sono attivati per fronteggiare le fiamme e per mettere in sicurezza le abitazioni. L'incendio è stato comunque domato.
Altrettanto pericoloso l'incendio sviluppatosi nelle zone di S.Calogero-Bruca nella frazione liparese di Pianoconte. Le fiamme a tratti altissime hanno carbonizzato piante secolari e lambito a più riprese le abitazioni. Tanta è stata la paura. Sul posto hanno vigili del fuoco e forestale con il supporto di due canadair e un elicottero.
Nella foto: di Giovanni Biviano: L'incendio a Pianoconte
Stromboli: Festival-teatro del fuoco
Dal 23 agosto al 6 settembre a Stromboli artisti del fuoco provenienti da tutto il mondo – Austria, Francia, Germania, Nuova Zelanda, Australia, Italia – daranno vita ad uno spettacolo itinerante ricco di vitalità, sensualità e grazia trasportando ogni spettatore in una dimensione dove la ricchezza, la complessità e la maestosità dell’arte ritorna a noi attraverso la magia dei fuochi danzanti.L’iniziativa vedrà il fuoco protagonista di giochi di equilibrio, eleganza, ironia ed entusiasmo proprio nell’unica isola dell’arcipelago eoliano (fatta eccezione per Vulcano) dove i “monti di fuoco” sono ancora in attività. I danzatori del fuoco si esibiranno in performance ogni giorno diverse, ponendosi come unico limite solo quello del proprio sentire in un crescendo di ritmiche suggestioni, di volteggianti colori, di tintinnanti armonie e soavi armi di seduzione. L’idea di un festival-teatro del fuoco nasce dalla volontà di far convergere in una grande manifestazione-spettacolo due culture che hanno al centro il fuoco: quella della “comunità del fuoco”, una comunità internazionale di artisti e giocolieri con specifici esercizi legati al fuoco, e quella strombolana che da sempre convive con l’energia vitale del vulcano, creando un’ occasione unica di incontro, scambio, creazione, innovazione ed esibizione contribuendo a dare impulso alla cultura locale e arricchendola di nuove possibilità artistiche ed espressive. – Un’occasione unica di visitare le isole Eolie attraverso spettacoli e iniziative che valorizzano e promuovono l’economia del territorio offrendo divertimento per tutta la famiglia”.– dichiara Amelia Bucalo Triglia, che cura l’organizzazione della manifestazione Oltre agli spettacoli itineranti che coinvolgeranno l’intera isola di Stromboli, compresa Ginostra raggiungibile solo via mare e abitata da un centinaio di anime, il 24 e il 31 agosto gli artisti realizzeranno un laboratorio con “spettacoli di giocoleria e clownerie” per divertire i bambini attraverso l’utilizzo di bastoni, clave, hula hoop e corda, mentre il 6 settembre si svolgerà una grande festa di chiusura. Lo Stromboli è il più attivo dei vulcani europei, le sue eruzioni avvengono con una frequenza media di circa dieci minuti. Gli strombolani “Iddu”, “Lui”, come se riaffiorasse la memoria della natura divina che un tempo era riconosciuta ai fenomeni naturali incontrollabili. Il flusso turistico verso l’isola, che costituisce attualmente la principale risorsa economica di Stromboli, fino agli anni 70 fu rappresentato soprattutto da persone alla ricerca di un ambiente particolare, ancora naturale, integro e “incontaminato” dove gli aspetti che normalmente vengono associati alla scomodità (mancanza di elettricità, scarsità d’acqua) diventano elementi estremamente ricercati attraverso i quali rifuggire il caos e lo stress della città. Nei decenni successivi il turismo è molto cresciuto, anche se resta limitato prevalentemente ai mesi centrali dell’estate. La manifestazione – che si svolgerà a ridosso dell’estate - nasce anche con l’intento di destagionalizzare il turismo isolano.“Ho deciso di imbarcarmi in quest’avventura perché credo nelle scommesse – sostiene Amelia Bucalo Triglia – se l’evento dovesse rispondere, come credo, alle nostre aspettative diventerà solo l’inizio di un percorso di crescita culturale ed economica di Stromboli, una delle maggiori perle del Mediterraneo”.Ricordiamo che quella dei danzatori del fuoco è un’arte, tutti gli artisti che si esibiranno a Stromboli, possono, infatti vantare esperienze e partecipazioni a manifestazioni, festival ed eventi di carattere internazionali. Il loro obiettivo è quello di intrattenere attraverso uno spettacolo “impressionante”, ma mai pericoloso.
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