ROMA
– Le eruzioni del vulcano Stromboli non sono una rarità. Il vulcano
erutta circa ogni ora, ma è su quella del 7 settembre 2008 ad aver
attirato l’attenzione dell’Istituto Nazionale di Geofisica e
Vulcanologia (Ingv). Uno studio condotto in collaborazione con
l’università di Bari e l’università tedesca di Wurzburg, ha evidenziato
come l’eruzione del 2008 sia stata 10 volte più potente di quelle
normalmente registrate. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista
Journal of Geophysical Research. In questo modo l’Ingv ha potuto
definire i “sintomi” di un’eruzione più potente, come il particolare
tipo di cenere emesso che è 2contaminato” da vapori d’acqua.
I ricercatori hanno analizzato la sismicità e l’hanno confrontata con
le immagini registrate dalle telecamere di monitoraggio che sono
installate sull’isola. L’analisi incrociata ha permesso di quantificare
il materiale eruttato e di definirne le caratteristiche, in modo da
confrontare quello delle “normali” eruzioni con quello emesso durante
eruzioni “maggiori”. Lo studio ha così scoperto che negli eventi
“maggiori” viene eruttata una quantità di cenere, seppur minima, che è
di tipo fraeatomagmatica, segno di un’interazione con la falda acquifera
presente nel vulcano. Un tipo di cenere che nelle eruzioni “normali”
invece non viene emessa.
Sonia Calvari, una degli autori dello studio, ha detto: “Questo studio
rappresenta anche un’analisi dei processi che portano il vulcano alle
condizioni di poter produrre gli eventi esplosivi maggiori, e rileva tra
i meccanismi scatenanti la diminuzione dell’attività esplosiva ad una
delle bocche sommitali. Questa diminuzione si traduce in un
raffreddamento superficiale del magma e quindi una parziale ostruzione
della bocca eruttiva, che favorisce l’accumulo dei gas al di sotto della
parte di magma raffreddato e quindi le condizioni per un possibile
rilascio attraverso esplosioni più energetiche”.
Torna in scena la meravigliosa location di “Città della scienza” inaugurata il 12 Aprile con la prima conferenza tenuta dal fisico Antonino Zichichi e la sua lectio magistralis. Sarà il professore Stefano Gresta, neo-presidente nazionale dell’Ingv (istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia), il secondo ospite di eccezione del “Cutgana Talk”, il ciclo di incontri scientifici, culturali e di attualità organizzati dalla “Fondazione Cutgana”, che avrà luogo il 27 aprile alle ore 18:00, presso l’auditorium della Città della Scienza.
L’ingresso
aperto per l’occasione sarà nuovamente quello di via Scuto Costarelli,
65. “INGV: non solo terremoti e vulcani” saranno i temi trattati dal
prof. e fisico Gresta. Ad aprire l’incontro sarà il rettore Antonino Recca e il presidente della Fondazione Cutgana, Angelo Messina. I lavori saranno condotti dal direttore responsabile della testata “Cutgana Bollettino”, Piero Maenza.
Un
benemerito di fama internazionale, astro lucente nel panorama
scientifico è il secondo ospite di questo ciclo di incontri. Gli albori
della sua carriera hanno visto la collaborazione esterna presso
l'Istituto di Scienze della Terra dell'Università degli Studi di
Catania. Un profuso impegno professionale lo vede impegnato nella
ricerca quale docente e ricercatore di Geofisica della Terra solida,
professore associato di Topografia e Cartografia e poi di Sismologia.
Culmine attuale di questo successo è stato raggiunto il 27 Marzo, con
la nomina a nuovo presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica e
Vulcanologia (Ingv), designata dal ministro dell'Istruzione,
dell'Università e della Ricerca, Francesco Profumo.
Tra i numerosi successi, è da ricordare la XIII spedizione italiana in Antartide in qualità di responsabile di una Unità operativa
per lo studio dell'attività sismica del vulcano di Melbourne,
effettuata nell’anno 1998. Dal 1999 al 2001 è stato anche coordinatore
della attività della Sezione distaccata di Priolo Gargallo
(SR) del Sistema Poseidon, ente confluito, poi, nel 2001 nell’INGV, con
il compito di monitorare l’attività sismica nella Sicilia Orientale e
sorvegliare i vulcani attivi siciliani. Città della scienza, in
collaborazione con la fondazione Cutgana, si pregia di un ospite di
cotanta competenza professionale e meriti scientifici.