VOGLIO SPIEGARVI LA FOTO DI QUESTA MATTINA: 21 APRILE 2012
Come ogni mattina, nonostante il
tempo inclemente o l’olezzo di fogna che ogni tanto delizia i malcapitati
frequentatori del “salotto di Lipari”, avevo appena finito di fare colazione.
Prima del mio arrivo,
fortunatamente per me, erano già passati un discreto numero di “candidati”,
richiamati dalla visita lampo del già sindaco Bruno che accompagnava il nuovo
candidato di parte sua, il Rag. Gianfranco Grasso. Non so cosa tutti loro
abbiano promesso agli interlocutori, e non mi interessa; anche perché presumo
siano le stesse cose che da oltre 50 anni promettono tutti i “candidati” di
sempre e di ogni parte politica. Almeno, è così che dice la stragrande
maggioranza degli eoliani.
Che c’entra la foto?
Era appena arrivato un “barcone”
; non quelli di Lampedusa, ma quelli che vengono da Milazzo! Ebbene, posso
assicurare che l’accoglienza mi è
sembrata sicuramente peggiore.
Vedete quella catena in basso a
sinistra sotto la statua di San Bartolo? E’ lì, caduta per terra da oltre tre
anni, e costituisce pericolo. Ma resta li, in quello stato….. per bellezza.
Vedete quella gente in primo
piano, e tutta quella davanti agli ombrelloni gialli? Sono i nostri visitatori
in attesa dell’unico bagno a loro disposizione in un locale di Marinacorta.
Stanno aspettando che si smaltisca la lunga fila che già c’è all’interno di
quel locale.
Mi dicono che queste scene si
ripetono ad ogni arrivo di questi “barconi”.
Di fronte, accanto alla storica
Chiesetta delle Anime del Purgatorio, quella che mostra in maniera evidente i
segni del tempo e dell’incuria, esistono dei locali che da oltre un anno ,
dall’amministrazione uscente, sono stati messi a nuovo, con tanto di bagni
nuovi e con facciata azzurrina: sono doverosamente chiusi, sono i locali
dell’Ente Porto di Lipari (quello privato che è da venire). Non possono essere
utilizzati per i turisti, non possono essere sporcati da questi barbari che dal
Nord Europa sbarcano nel salotto eoliano.
Questa gente, più tardi, prenderà
l’autobus e, lungo il giro dell’isola, sosterà a Quattrocchi e a Petrara di
Quattropani, là fortunatamente, nei belvedere pubblici, troveranno dei locali
realizzati da privati per una più degna accoglienza. Per fortuna non
percorreranno i sentieri che non ci sono, altrimenti ci potrebbero rubare le
bellezze delle nostre isole. Quelle devono rimanere solo nostre. Fanno bene
quanti impunemente le camuffano sotto cumuli di detriti a queste migliaia di
intrusi, che vorrebbero impunemente godere delle nostre bellezze.
Allora, perché le amministrazioni
da sempre vanno alle BIT? Semplice: per spendere i nostri soldi! Non proprio i
nostri, perché, come spiega Bossi (il famoso moralizzatore d’Italia), una volta
che ce li hanno tolti, loro li possono buttare anche dalla finestra.
Con il nostro consenso? Ma certo
che glielo daremo! E non dobbiamo aspettare molto! Fra qualche giorno, a
Maggio; come diligentemente facciamo da oltre 50 anni. Mica siamo fessi, noi
sappiamo quali sono i nostri interessi e chi ce li può salvaguardare, siamo
furbi, noi!
Sono tornato a casa perché
sentivo che dentro di me qualcosa non
girava per il verso giusto.
Sarà forse stato il caffè?
Antonio Iacullo
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