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mercoledì 25 aprile 2012

Stromboli: Ingv scopre i “sintomi” delle eruzioni più potenti

eruzione_stromboli_vulcano_ingvROMA – Le eruzioni del vulcano Stromboli non sono una rarità. Il vulcano erutta circa ogni ora, ma è su quella del 7 settembre 2008 ad aver attirato l’attenzione dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). Uno studio condotto in collaborazione con l’università di Bari e l’università tedesca di Wurzburg, ha evidenziato come l’eruzione del 2008 sia stata 10 volte più potente di quelle normalmente registrate. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Journal of Geophysical Research. In questo modo l’Ingv ha potuto definire i “sintomi” di un’eruzione più potente, come il particolare tipo di cenere emesso che è 2contaminato” da vapori d’acqua.
I ricercatori hanno analizzato la sismicità e l’hanno confrontata con le immagini registrate dalle telecamere di monitoraggio che sono installate sull’isola. L’analisi incrociata ha permesso di quantificare il materiale eruttato e di definirne le caratteristiche, in modo da confrontare quello delle “normali” eruzioni con quello emesso durante eruzioni “maggiori”. Lo studio ha così scoperto che negli eventi “maggiori” viene eruttata una quantità di cenere, seppur minima, che è di tipo fraeatomagmatica, segno di un’interazione con la falda acquifera presente nel vulcano. Un tipo di cenere che nelle eruzioni “normali” invece non viene emessa.
 Sonia Calvari, una degli autori dello studio, ha detto: “Questo studio rappresenta anche un’analisi dei processi che portano il vulcano alle condizioni di poter produrre gli eventi esplosivi maggiori, e rileva tra i meccanismi scatenanti la diminuzione dell’attività esplosiva ad una delle bocche sommitali. Questa diminuzione si traduce in un raffreddamento superficiale del magma e quindi una parziale ostruzione della bocca eruttiva, che favorisce l’accumulo dei gas al di sotto della parte di magma raffreddato e quindi le condizioni per un possibile rilascio attraverso esplosioni più energetiche”.

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