I deputati in settimana dovranno
rientrare all'Ars convocata per giovedì 26 e forse anche all'indomani.
Nel primo caso si tratta della seduta già concordata con il presidente
della Regione, in cui Raffaele Lombardo informerà l'Aula sui suoi
intendimenti circa probabili elezioni anticipate in autunno (ottobre,
forse novembre) e accennerà anche alla vicenda giudiziaria che lo vede
sotto minaccia di rinvio a giudizio. Il governatore terrà distinte le
due valutazioni, avendo già detto che, se non dovesse esserci
archiviazione, lui si dimetterà prima che si arrivi all'eventuale rinvio
a giudizio. C'è poi il piano politico: Lombardo ritiene che sia utile
non affiancare Regionali e Politiche per tenere lontano da influenze e
logiche romanocentriche il voto siciliano. Quindi, probabile ritorno
alle urne per le Regionali in autunno; a meno che non dovesse franare la
situazione nazionale, perché in caso di Politiche anticipate, si
studierebbe una data successiva. Nel frattempo si attende il responso
del commissario dello Stato sulla Finanziaria. Si dà per scontato che
alcune norme saranno impugnate e quindi si dovrà procedere allo stralcio
per consentire la pubblicazione di tutto il resto della legge. Il
commissario ha tempo entro venerdì per pronunciarsi.
Saranno queste due le uniche sedute dell'Ars fino al
voto del 6-7 maggio, perché si vuole dare spazio al confronto nei
singoli comuni chiamati al voto tra quindi giorni, Palermo in testa.
I Liberali, impegnati nel capoluogo in una lista che
sostiene il candidato di Futuro e Libertà Alessandro Aricò, hanno tenuto
il loro congresso regionale a Messina, città di storiche tradizioni
liberali e che esprime l'attuale presidente nazionale, sen. Enzo
Palumbo. Ha partecipato ai lavori, nella sede della Provincia, il
segretario nazionale, on. Stefano De Luca
Il messaggio dalla Città dello Stretto è in linea con
lo spirito nazionale: indipendenza perché "le idee liberali non si
vendono"; dialogo con tutti per ricominciare a "volare alto", dopo un
ventennio che ha espresso la peggiore classe dirigente della storia
repubblicana. «Nessuna alleanza, nessuna fretta di trovare una
collocazione nei prossimi schieramenti, ma un dialogo aperto alle varie
forze - ha detto il segretario provinciale Massimo Rizzo - perché il
bipolarismo ha fallito e il Terzo Polo appena nato è già morto». E
allora, fine alla "diaspora", ricompattare quelli che le idee liberali
le hanno sempre custodite. «Che la grande tradizione liberale possa dare
risposte concrete alla profondissima crisi politica ed economica del
paese lo dicono i fatti: abbiamo iniziato - ha detto Palumbo - la
battaglia sul finanziamento pubblico ai partiti e sulla legge
elettorale, oggi parole d'ordine del dibattito. Questo fiscalismo senza
pietà e senza regole che rischia di handicappare l'Italia chissà per
quanto non ci piace». I delegati provenienti da tutte le province
siciliane hanno eletto segretario regionale Grazio Trufolo. I vice
sono Michele Li Vecchi (Messina), Giuseppe Stella (Catania) e Salvatore
Buccheri (Messina).
I Liberali provano a interpretare il nuovo in chiave
europea. C'è urgente necessità di porre fine ai partiti padronali; di
alimentare il dibattito interno e archiviare definitivamente le
acclamazioni bulgare che hanno ucciso i partiti.
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