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lunedì 23 aprile 2012

Lombardo spiegherà giovedì all'Ars le ragioni politiche del voto anticipato A ottobre o novembre, se non ci saranno elezioni nazionali

I deputati in settimana dovranno rientrare all'Ars convocata per giovedì 26 e forse anche all'indomani. Nel primo caso si tratta della seduta già concordata con il presidente della Regione, in cui Raffaele Lombardo informerà l'Aula sui suoi intendimenti circa probabili elezioni anticipate in autunno (ottobre, forse novembre) e accennerà anche alla vicenda giudiziaria che lo vede sotto minaccia di rinvio a giudizio. Il governatore terrà distinte le due valutazioni, avendo già detto che, se non dovesse esserci archiviazione, lui si dimetterà prima che si arrivi all'eventuale rinvio a giudizio. C'è poi il piano politico: Lombardo ritiene che sia utile non affiancare Regionali e Politiche per tenere lontano da influenze e logiche romanocentriche il voto siciliano. Quindi, probabile ritorno alle urne per le Regionali in autunno; a meno che non dovesse franare la situazione nazionale, perché in caso di Politiche anticipate, si studierebbe una data successiva. Nel frattempo si attende il responso del commissario dello Stato sulla Finanziaria. Si dà per scontato che alcune norme saranno impugnate e quindi si dovrà procedere allo stralcio per consentire la pubblicazione di tutto il resto della legge. Il commissario ha tempo entro venerdì per pronunciarsi.
Saranno queste due le uniche sedute dell'Ars fino al voto del 6-7 maggio, perché si vuole dare spazio al confronto nei singoli comuni chiamati al voto tra quindi giorni, Palermo in testa.
I Liberali, impegnati nel capoluogo in una lista che sostiene il candidato di Futuro e Libertà Alessandro Aricò, hanno tenuto il loro congresso regionale a Messina, città di storiche tradizioni liberali e che esprime l'attuale presidente nazionale, sen. Enzo Palumbo. Ha partecipato ai lavori, nella sede della Provincia, il segretario nazionale, on. Stefano De Luca
Il messaggio dalla Città dello Stretto è in linea con lo spirito nazionale: indipendenza perché "le idee liberali non si vendono"; dialogo con tutti per ricominciare a "volare alto", dopo un ventennio che ha espresso la peggiore classe dirigente della storia repubblicana. «Nessuna alleanza, nessuna fretta di trovare una collocazione nei prossimi schieramenti, ma un dialogo aperto alle varie forze - ha detto il segretario provinciale Massimo Rizzo - perché il bipolarismo ha fallito e il Terzo Polo appena nato è già morto». E allora, fine alla "diaspora", ricompattare quelli che le idee liberali le hanno sempre custodite. «Che la grande tradizione liberale possa dare risposte concrete alla profondissima crisi politica ed economica del paese lo dicono i fatti: abbiamo iniziato - ha detto Palumbo - la battaglia sul finanziamento pubblico ai partiti e sulla legge elettorale, oggi parole d'ordine del dibattito. Questo fiscalismo senza pietà e senza regole che rischia di handicappare l'Italia chissà per quanto non ci piace». I delegati provenienti da tutte le province siciliane hanno eletto segretario regionale Grazio Trufolo. I vice sono Michele Li Vecchi (Messina), Giuseppe Stella (Catania) e Salvatore Buccheri (Messina).
I Liberali provano a interpretare il nuovo in chiave europea. C'è urgente necessità di porre fine ai partiti padronali; di alimentare il dibattito interno e archiviare definitivamente le acclamazioni bulgare che hanno ucciso i partiti.

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