SCRIVI GIOVANNI ARDIZZONE
CROCETTA PRESIDENTE
Vulcanologi per un giorno: grazie ad un laboratorio allestito dall'INGV nell'ambito del Festival della Scienza di Genova, si potrà comprendere da vicino il lavoro del vulcanologo, eseguire analisi di laboratorio su lave e lapilli e vedere le ceneri dell'Etna in 3D
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Lunedi 22 Ottobre 2012 - Attualità -
Cosa fa esattamente un vulcanologo? A questa domanda intende rispondere l'ente italiano che per eccellenza si occupa di vulcani, ossia l'INGV, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.
"Definire oggi la figura del vulcanologo non è facile - si legge in una nota INGV - perché un vulcanologo può avere estrazioni scientifiche diverse e può svolgere il suo lavoro con metodi altrettanto diversi, ma che hanno uno stesso obiettivo, cioè meglio comprendere la struttura e la dinamica dei vulcani. Esiste quindi il vulcanologo di campagna, quello sperimentale, il geochimico, il geofisico e il modellista. Uno scienziato che, attraverso esperimenti mirati di laboratorio, approfondisce i meccanismi che governano alcuni processi vulcanici, come per esempio la profondità da cui proviene il magma, le dinamiche che ne regolano la sua risalita e le modalità con cui lo stesso magma interagisce con le rocce confinanti. Questi aspetti un vulcanologo può solo analizzarli nei laboratori".
E per meglio capire e vedere da vicino il lavoro del vulcanologo, l'INGV, in occasione del Festival della Scienza, organizza a Genova dal 25 ottobre al 3 novembre: "Che laboratorio Vulcanico!"dove sarà possibile diventare scienziati per un giorno. Il laboratorio si terrà presso "La città dei bambini e dei ragazzi" (Magazzini del cotone, modulo 1, Primo Piano - Area Porto Antico) e darà modo ai partecipanti di eseguire analisi di laboratorio su lave, ceneri e lapilli, per fare propri alcuni dei processi magmatici "nascosti" all'interno di un vulcano e comprendere rischi ed effetti sull'ambiente associati a questo spettacolare fenomeno naturale.
Ma non è finita qui: INGV presenterà una grande novità, le ceneri dell'Etna in 3D!
"Si tratta - spiega la geologa Giuliana D'Addezio, responsabile del Laboratorio di Didattica e Divulgazione - di un laboratorio didattico dove è possibile toccare e confrontare i diversi tipi di prodotti vulcanici, di scoprire come si campionano le rocce vulcaniche effusive ed esplosive e di conoscere le principali caratteristiche dei materiali eruttati dell'Etna, sia osservando direttamente piccoli campioni, sia grazie alle spettacolari immagini ottenibili da microscopio 3D. Una roccia vulcanica porta impresse le 'tracce' della sua storia, basta saperle leggere... Lave, ceneri e lapilli ci svelano il segreto mondo dei magmi presenti all'interno della Terra". |
Al Direttore Generale Usticalines
Al Direttore Generale Compagnia delle Isole
Al Sindaco del comune di Lipari
Aliscafo delle 8.20 . Partenza da Lipari e cinque fermate per raggiungere Stromboli. Ad ogni attracco si apre il portellone, i marinai si dirigono alle loro postazioni, gli ormeggiatori si avvicinano ai bordi delle banchine, uno zaffo nauseabondo di gas di scarico inonda subito l'interno dell'aliscafo per tutto il tempo della sosta, tutti noi passeggeri siamo costretti ,nostro malgrado," una tantum ", a respirare veleni in quantità , mentre i marinai e gli ormeggiatori sono costretti giornalmente a questo supplizio sin dai tempi del primo viaggio di un aliscafo, circa cinquanta anni fa o poco più.
Perché faccio questa riflessione ? Perché da tanto tempo mi sono chiesto come si fa a sopportare una simile situazione incivile , nociva per chi respira , anche saltuariamente, tali gas. Figurarsi i disaggi ed i rischi per chi li respira da mattino a sera per motivi di lavoro ! Ritengo tale situazione una sevizia non solo inutile e dannosa , ma anche gratuita ed ingiustificabile visto che con un semplice accorgimento tecnico si risolverebbe l'annoso problema.
Basterebbe convogliare i gas di scarico, nei minuti di sosta, sulla marmitta controlaterale rispetto alla fiancata appoggiata alla banchina, sfruttando un by-pass e relative elettrovalvole.
I gas , scaricati dal lato opposto a quello di sbarco, non intaserebbero i polmoni di nessuno. Un semplice accorgimento tecnico ed un vantaggio enorme per tutti.
Ed allora mi rivolgo ai direttori generali di Usticalines e Compagnia delle Isole perché trovino una soluzione tecnica atta a risolvere questo annoso problema di inquinamento doloso .
Se i dg non ritenessero questo un intervento doveroso e giusto, invito il Sindaco di Lipari ad intervenire anche nel suo ruolo di massima autorità sanitaria locale.
Garantire la qualita' dell'aria che respiriamo all'interno degli aliscafi e sulle banchine, tutelare la salute dei lavoratori marittimi e portuali è un dovere cui non ci si può sottrarre. Il fatto che non si sia mai , in tanti anni, posta la dovuta attenzione a tale problema non può giustificare ulteriori ritardi, anzi impone una accelerazione per una soluzione che , spero di aver chiarito, è doverosa e di facile realizzazione.
Cordialmente
Dr Giovanni Iacolino
Consigliere Comunale " La Sinistra