Carissimi colleghi, cosa ne pensate di questa mia riflessione in merito alle disposizioni previsti nella bozza della legge di stabilità?
Voglio dirlo con chiarezza: Io credo che se si vuole dare una svolta positiva all’economia nazionale in termine di crescita economica-sociale, bisogna partire dal settore scolastico. Occorre una riflessione sull'organizzazione scolastica a proposito delle disposizioni contenute nella legge di stabilità. In questi giorni, leggiamo che ammonta a 721 milioni di euro la cifra che il governo conta di risparmiare dai provvedimenti sulla scuola inseriti nella Legge di stabilità, dei quali l’aumento dell’orario di lavoro dei professori delle superiori da diciotto a ventiquattro ore la settimana è il dato più evidente, ma non l’unica norma che intende mettere a dieta il bilancio dell’Istruzione. Si sta pure ragionando su un’ipotesi di mediazione, cioè di salire da diciotto fino a 20-21 ore. Si parla di «risparmi prudenziali», cioè frutto di una stima inferiore a quello che potrebbe ripercuotersi sotto forma di risorse, anche umane, sulla scuola.
L’aumento dell’orario di lavoro degli insegnanti è inteso senza aumento di stipendio, al quale però corrisponderebbe un aumento ufficiale dei giorni di ferie in estate. Quindici giorni in più. Ma in realtà si tratta di giorni di riposo che nel lavoro dei docenti sono già previsti di fatto. E quindi la nuova normativa aumenta il lavoro ma non offre reali vantaggi.
Io credo che se si vuole dare una svolta positiva al settore scolastico in Italia occorre riformare i seguenti punti:
a) l'orario settimanale dei docenti dovrebbe scendere a venti ore x cinque gg alla settimana con il sabato libero;
b) l'orario settimanale di venti ore su cinque giorni dovrebbe essere esteso a tutti gli ordini di scuola;
c) La scuola dovrebbe iniziare l’1 di Ottobre e finire il 31 Maggio con tutte le procedure connesse;
d) Gli stipendi dei docenti dovrebbero attestarsi su 4,000 euro il mese;
f) Le ferie per gli alunni dovrebbero iniziare dal 1 giugno al 30 Settembre, oltre le vacanze stabilite dal calendario scolastico nazionale.
Sono convinto che la scuola darebbe un grosso impulso all'economia nazionale.
Cordialmente. Prof. Bartolo Pavone
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.