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domenica 21 ottobre 2012

Lopes plaude al forte significato della poesia "I babbalasci ed i crastuna" di Giovanni Giardina


Caro Direttore,
ho incontrato il Sig. Giardina alcuni giorni addietro e , data la stima reciproca, ci siamo fermati a parlare della polita locale e di quella regionale .
            Ci siamo lasciati con grande cordialità pur restando ognuno sulle proprie posizioni .
            Oggi , ho appena finito  di leggere sul Suo giornale on line  la poesia del Sig. Giardina ( che mi rimprovera dicendo “ mi chiamo Giovanni “ ) : “ I babbalasci ed i crastuna “ con chiaro riferimento alle prossime elezioni regionali.
            Riconosco di sentirmi un piccolo insignificante individuo di fronte ad un gigante nostrano della satira , che è riuscito a pennellare,in appena due frasi della sua  poesia
“si sunnu crastuna i fora, stati accura………
ca ci ppizzati, ogghio e pumamura “,
un invito garbato al popolo eoliano a fidarsi di più della sua gente nella prossima tornata elettorale .
             Grazie Sig. Giardina ( Giovanni ) , Lei ha conquistato il cuore degli eoliani liberi , di quelli cioè che amano principalmente ed incondizionatamente le proprie isole , prescindendo dalle casacche che indossano .
            Anch’io ho scritto qualcosa di simile a “stati accura “ utilizzando forse una terminologia di scarso impatto ambientale , ma con cui  desideravo allertare i nostri concittadini a prestare una forte “attenzione “ , ed una  consistente “spremuta di cervello “ per arrivare in modo razionale alla stesura di un giudizio di merito sulla classe politica regionale che si propone al governo della Sicilia .
Ognuno di noi sa quanto sia importante azzeccare le scelte tra tante candidature  e ciò perché saranno gli eletti a decidere del nostro futuro già precario.
Poiché la POLITICA ha smarrito la sua vocazione iniziale , oggi ci troviamo di fronte ad una pletora di arrivisti pronti a tutto pur di accaparrasi  quelli scranni.
 Alcuni di costoro sono  avidi di potere e corrotti nell’animo , ragionano in funzione della percentuale da chiedere a quei poveri disgraziati dei costruttori , che, a loro volta, sono costretti, al momento ,a pagare ma pronti a rifarsi moltiplicando il costo delle opere . Ecco qualche esempio :
Per la scuola degli allievi marescialli di Firenze , l’appalto viene gonfiato da 70 a 450 milioni di euro.
Per il teatro della musica di Firenze il costo è lievitato da 105 a 250 milioni di euro . E così via .
 Nel numero di Repubblica  del 20 Ottobre c.a. l’imprenditore Piscitelli ,dissanguato dal Palazzo , dopo alcuni mesi di carcere per corruzione ,  racconta che Balducci ,direttore delle opere pubbliche del Lazio, era il dominus della protezione civile , e che nei cinque mesi di carcere ha ricevuto la visita di settanta parlamentari , concludendo che “ se parla lui viene giù la Seconda repubblica e mezzo Vaticano”.
Credo che basti per capire l’importanza del voto a cui siamo chiamati a breve , specie se si tratta delle elezioni regionali siciliane , che nel passato hanno espresso  un presidente in prigione  ed un’ altro dimissionario non per libera scelta , senza parlare dell’Assemblea ultima che si congeda con circa 20 deputati inquisiti .
Come si vede è difficile parlare di istituzioni virtuose .
Pertanto auguro al mio paese un auspicio : quello di poter dire ai nostri figli che ,nel momento del massimo impegno politico , il Popolo delle Eolie ha risposto all’unisono alla chiamata di Massimo Lo Schiavo di rappresentarci degnamente nell’Assemblea Siciliana nei prossimi cinque anni .
Cordialmente.
Lipari, li 21/10/2012
Ing. Felice Lopes 

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