Il presidente della Regione ha ribadito che sui collegamenti non è intenzionato a fare un passo indietro
Lombardo: nessuno tocchi le Eolie
«Se Tirrenia non è in grado di offrire qualità, noi siamo certi di fare meglio»
Salvatore Sarpi
«Non andremo con il cappello in mano ad elemosinare nulla, rivendichiamo i nostri diritti e siamo pronti, quando lo Stato tornerà a proporci di acquisire Siremar, a fare la nostra parte. Le isole minori sono un bene prezioso e i loro abitanti non saranno abbandonati. Se Tirrenia non è in grado di offrire qualità e tenere i bilanci della Siremar in ordine, noi siamo certi di fare meglio. Non staremo dietro ai capricci di Tirrenia. Non faremo mai mancare alle isole minori siciliane il nostro impegno per lo sviluppo del territorio».
Lo ha dichiarato il presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo intervenendo ieri alla conferenza stampa relativa alla Sicilia nel contesto della Bit di Milano. Anche un passaggio dell'intervento dell'assessore regionale al Turismo Titti Bufardeci ha riguardato la tematica dei trasporti marittimi da e per le isole minori. Rivolgendosi la stampa specializzata e al sindaco Mariano Bruno, presente in sala nella veste di presidente dell'Ancim Sicilia, ha ribadito di avere ricevuto ampie rassicurazioni dal ministro Matteoli «che per tutto il 2009 saranno garantiti i servizi marittimi per le isole minori siciliane senza tagli e in linea con il piano presentato dalle amministrazioni isolane, che nella prossima settimana sarà convocato a Roma un tavolo tecnico-politico».
«Per il futuro- ha detto Bufaderci- stiano tranquilli il sindaco di Lipari e tutti gli altri primi cittadini delle isole minori siciliane la Regione farà sentire la sua voce e farà la sua parte».
« Se la Sicilia- ha sostenuto ancora l'assessore regionale al Turismo- è riuscita anche quest'anno, e per la terza volta consecutiva, ad aggiudicarsi il Bit Award come meta turistica più desiderata dagli italiani, lo dobbiamo anche ai nostri meravigliosi arcipelaghi. Tra le destinazioni più ambite dai turisti italiani ci sono infatti proprio le isole Eolie. Non possiamo fare finta di niente rispetto al dramma che stanno vivendo le isole minori siciliane – conclude Bufardeci, commentando gli ultimi sviluppi della vertenza Siremar – e siamo convinti di dovere insistere nelle nostre richieste per far sì che i collegamenti marittimi, spina dorsale del principio di continuità territoriale, restino negli attuali margini di operatività. Resteremo in pressing sul governo nazionale sino a quando non avremo la garanzia di avere raggiunto il nostro obiettivo».
Il sindaco Mariano Bruno che continua lo sciopero della fame, nonostante le varie sollecitazioni sia dei sanitari che di esponenti politici che lo invitano a desistere e a puntare su altre iniziative, ha raccolto con favore le dichiarazioni dei due massimi esponenti del Governo regionale ma, da noi raggiunto telefonicamente, ha ribadito «di non essere intenzionato ad abbassare la guardia sino a quando le promesse non si tramuteranno in fatti concreti». Rispondendo all'on. Giampiero D'Alia che, nei giorni scorsi, lo aveva invitato a dimettersi per protesta nei confronti del Governo, ha affemato: «Non ho nessuna intenzione di raccogliere questo "invito". Il mio posto è accanto alla gente delle Eolie. Fuggire da questa responsabilità, dimettersi significherebbe lasciare in mano ad "estranei" una questione delicata e dove la presenza di un rappresentante eletto liberamente dai cittadini è fondamentale».
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sabato 21 febbraio 2009
Lipari: Ultime ore di attesa poi torna il Carnevale eoliano
Torna oggi dopo cinque anni il Carnevale eoliano. Dopo oltre un mese di preparativi e di sacrifici è il momento della sfilata lungo le vie di Lipari centro. Un tuffo nell'allegria per dimenticare i tanti troppi problemi che attanagliano gli eoliani. I carri che sfileranno saranno tre, sei i gruppi mascherati. La notizia dell'ultima ora è che torna la competizione per i carri allegorici, dopo che in un primo momento era stato annullata per via dell'incendio perpetrato a danno di uno dei carri. Il cambiamento di rotta è' stato deciso nel corso di una riunione tra l'assessore Ivan Ferlazzo e i carristi. Ciò alla luce del fatto che il carro incendiato sabato scorso è stato messo in condizione di gareggiare anche grazie al prezioso lavoro dei componenti gli altri due carri. Sono A Lipari sono previste due sfilate(oggi e martedì), una invece a Canneto nella giornata di domenica. Lunedì trasferta a Vulcano ma solo per i gruppi mascherati.
Dopo tanti sacrifici il momento tanto atteso e giunto l'augurio è che siano giorni spensierati e d'allegria. Come si conviene al Carnevale.
Intanto con ordinanza n° 04/09 il Circomare Lipari ha reso noto che, visto che nell'area portuale di Sottomonastero il 24 febbraio si terrà la premiazione dei carri allegorici e dei gruppi mascherati del Carnevale eoliano, a decorrere dalle 8,00 del 23 febbraio nel tratto di banchina adiacente alla radice del pontile a giorno sarà posizionato un palco e che dalle 14 del 24 febbraio alle 01 del 25 è fato divieto di transito e sosta a qualsiasi veicolo.
Carnevale eoliano: Rideterminati i premi
COMUNICATO STAMPA
L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE ha deciso di rideterminare le somme previste come premio per coloro che parteciperanno alle sfilate previste nell’ambito del “Carnevale eoliano 2009” nella categoria carri allegorici.
al 1° classificato andranno € 4000,00
al 2° classificato andranno € 3550,00
al 3° classificato andranno € 3150,00
Lipari, li 20/02/2009
L’Assessore allo spettacolo
dott. Ivan Ferlazzo
L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE ha deciso di rideterminare le somme previste come premio per coloro che parteciperanno alle sfilate previste nell’ambito del “Carnevale eoliano 2009” nella categoria carri allegorici.
al 1° classificato andranno € 4000,00
al 2° classificato andranno € 3550,00
al 3° classificato andranno € 3150,00
Lipari, li 20/02/2009
L’Assessore allo spettacolo
dott. Ivan Ferlazzo
venerdì 20 febbraio 2009
Carnevale eoliano 2009. La polizia municipale non effettuerà alcun servizio straordinario. Parere negativo sull'itinerario predisposto per Canneto
Per il Carnevale eoliano 2009 la polizia municipale di Lipari non effettuerà alcun servizio straordinario. Una lettera, a firma di 12 componenti il corpo liparese, è stata inviata al Prefetto, al Questore, al Dirigente comandante, al Sindaco, agli Assessori allo Spettacolo e alla Viabilità.
La lettera ha per oggetto: Festeggiamenti del "Carnevale Eoliano 2009" nell'isola di Lipari.
Il testo:
I sottoscritti, appartenenti al Corpo di Polizia Municipale, alle dipendenze del Comune di Lipari, in riferimento alla manifestazione di cui in oggetto, confermano la loro decisione a non effettuare alcun servizio straordinario, per l'annosa questione afferente il mancato pagamento dello straordinario, richiesto e puntualmente prestato, negli anni 2001-2002 e per il conseguente comportamento tenuto dall'Amministrazione in termini di ulteriori provvedimenti a carico di dipendenti, sicuramente non opportuni.
Tale comunicazione del resto è stata chiaramente rappresentata al Comandante di questo Corpo ed all'Assessore allo Spettacolo, Dott. Ivan Ferlazzo, nel corso di un incontro tenutosi presso i locali del Corpo di P.M. nella mattinata del 18 c.m. e che si spera abbia un seguito per chiarire fatti e circostanze che hanno generato un innegabile disagio e malumore.
In tale occasione tutti gli appartenenti al Corpo, presenti all'incontro, nell'ottica di una proficua collaborazione, hanno doverosamente e, scrupolosamente, con la professionalità e l'esperienza maturata nel corso degli anni e sul campo fatto rilevare che l'itinerario programmato dall'Amministrazione, per la sfilata da tenersi a Canneto, non era assolutamente confacente alle esigenze logistiche di viabilità, alla disponibilità di uomini e mezzi ed alla attuale situazione viaria dell'isola, suggerendo un percorso alternativo ed un diverso punto di raduno dei carri carnevaleschi.
Contrariamente al parere tecnico dei sottoscritti è stato disposto un itinerario ed un'organizzazione della circolazione non sicura, logisticamente sbagliata, con potenziale grave pregiudizio della pubblica incolumità, che, oltremodo, non dà garanzia per la buona riuscita della manifestazione, nonostante gli sforzi che i sottoscritti non lesineranno, nell'arco delle sei ore lavorative.
In ragione di quanto precede, declinano, sin da adesso, ogni responsabilità di sorta e denunciano formalmente che l'Ordinanza che si sta attuando non è assolutamente condivisa e che non si è tenuto conto del parere "tecnico" reso unanimemente.
I sottoscritti firmatari della presente ed appartenenti al Corpo di Polizia Municipale di Lipari, restano a disposizione di S.E. il Prefetto e del Sig. Questore, per ogni chiarimento di sorta.
La lettera porta la firma di: Francesca De Pasquale, Agostino Portelli, Francesco Cataliotti, Aldo Marino, Francesco Ficarra, Bartolo Portelli, Maria Grazia Natoli, Francesco Belfiore, Giuseppe Martella, Anna Grazia Spurio, Guido Natoli, Pietro Palazzotto
Biviano e Lauria: Stop allo sciopero della fame. "Non ha senso di fronte alle proposte blande e poco incisive del comitato"
COMUNICATO STAMPA
Ci accingiamo ad informare l’intera collettività, che dal pomeriggio di giorno 20 febbraio, ore 16.00, gli scriventi, consiglieri comunali, Bartolo Lauria e Giacomo Biviano, hanno deciso di sospendere lo sciopero della fame attuato come forma di protesta forte, a fronte della vicenda “Siremar – eolie” che ci impegna da qualche mese.
Siamo giunti alla citata soluzione, non certo per viltà nei confronti dei nostri isolani; quanto per una logica conseguenza politica ormai sotto gli occhi di tutti.
Gli scriventi, sin dall’esordio dello sciopero, avevamo anticipato di perpetrare la lotta in previsione di una soluzione, o quantomeno di uno spiraglio, verso lo scorporo della società Siremar dalla compagnia Tirrenia. Posizione assolutamente chiara ed espressa anche al comitato civico a “difesa dei trasporti marittimi eoliani”.
Comitato che, di fatto, non ha mostrato alcuna collaborazione fattiva alla nostra protesta.
In pratica avevamo anche allo stesso anticipato che lo sciopero della fame, per sortire un vero e proprio risultato pratico, doveva essere accompagnato da una manifestazione forte e corale.
Di fatto, invece, abbiamo ricevuto, come contropartita dallo stesso comitato, soltanto proposte di azioni blande e poco incisive!
Paradossalmente, si doveva continuare uno sciopero senza che lo stesso fosse supportato da decise e concrete azioni di lotta. Solo chiacchiere!
Ad oggi, purtroppo, non vi è nessun risultato, proprio perchè sulla carta, stante le dichiarazioni del Ministro Matteoli nell’ultimo question time, non esistono nemmeno i 46 milioni di euro che il governo avrebbe dovuto reperire per consentire il proseguo dei collegamenti marittimi, almeno per tutto il 2009. Figurarsi lo scorporo della Siremar!
Continuare, pertanto, lo sciopero della fame sarebbe stato immotivato oltre che rischioso.
Per giunta, teniamo a sottolineare, che la decisione di sospendere lo sciopero scaturisce anche dalle pressioni sociali e dei nostri schieramenti politici.
Con la presente ringraziamo sentitamente quanti, in modo concreto, in questi giorni di lotta ci hanno manifestato la loro piena e completa solidarietà.
I Consiglieri Comunali
Giacomo Biviano
Bartolo Lauria
Ci accingiamo ad informare l’intera collettività, che dal pomeriggio di giorno 20 febbraio, ore 16.00, gli scriventi, consiglieri comunali, Bartolo Lauria e Giacomo Biviano, hanno deciso di sospendere lo sciopero della fame attuato come forma di protesta forte, a fronte della vicenda “Siremar – eolie” che ci impegna da qualche mese.
Siamo giunti alla citata soluzione, non certo per viltà nei confronti dei nostri isolani; quanto per una logica conseguenza politica ormai sotto gli occhi di tutti.
Gli scriventi, sin dall’esordio dello sciopero, avevamo anticipato di perpetrare la lotta in previsione di una soluzione, o quantomeno di uno spiraglio, verso lo scorporo della società Siremar dalla compagnia Tirrenia. Posizione assolutamente chiara ed espressa anche al comitato civico a “difesa dei trasporti marittimi eoliani”.
Comitato che, di fatto, non ha mostrato alcuna collaborazione fattiva alla nostra protesta.
In pratica avevamo anche allo stesso anticipato che lo sciopero della fame, per sortire un vero e proprio risultato pratico, doveva essere accompagnato da una manifestazione forte e corale.
Di fatto, invece, abbiamo ricevuto, come contropartita dallo stesso comitato, soltanto proposte di azioni blande e poco incisive!
Paradossalmente, si doveva continuare uno sciopero senza che lo stesso fosse supportato da decise e concrete azioni di lotta. Solo chiacchiere!
Ad oggi, purtroppo, non vi è nessun risultato, proprio perchè sulla carta, stante le dichiarazioni del Ministro Matteoli nell’ultimo question time, non esistono nemmeno i 46 milioni di euro che il governo avrebbe dovuto reperire per consentire il proseguo dei collegamenti marittimi, almeno per tutto il 2009. Figurarsi lo scorporo della Siremar!
Continuare, pertanto, lo sciopero della fame sarebbe stato immotivato oltre che rischioso.
Per giunta, teniamo a sottolineare, che la decisione di sospendere lo sciopero scaturisce anche dalle pressioni sociali e dei nostri schieramenti politici.
Con la presente ringraziamo sentitamente quanti, in modo concreto, in questi giorni di lotta ci hanno manifestato la loro piena e completa solidarietà.
I Consiglieri Comunali
Giacomo Biviano
Bartolo Lauria
Sciopero della fame? Non lo fanno solo gli amministratori
"Sciopero della fame?. A Lipari c'è chi pure non scioperando, la "fame" la prova lo stesso". Lo ha dichiarato a Eolienews il segretario zonale della Cisl ed ex dipendente della Pumex Domenico Milanese.
"Gli ex dipendenti dell'azienda pomicifera, sempre in attesa che si concretizzino le tante promesse- ha detto- sono costretti ormai da diverso tempo a "stringere la cinghia" e a rinunciare, unitamente alle loro famiglie, anche ad elementi indispensabili della vita quotidiana. La tanto volte annunciata e sbandierata integrazione salariale resta per noi solo un "sogno".
"Siamo solidali- ha concluso Milanese- con i nostri amministratori impegnati in questa giusta lotta per il mantenimento dei trasporti marittimi. Nello stesso tempo, però, speriamo che la "fame" porti anche loro a riflettere sulla nostra situazione".
CARONIA( UILT): "Strabiliante il Ministro Matteoli al “question time” al Senato". Scorporo non possibile? Fantasie
COMUNICATO STAMPA DI GIUSEPPE CARONIA, SEGRETARIO NAZIONALE UILTRASPORTI
Quanto affermato ieri in aula al Senato dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Altero Matteoli, rispondendo al “question time” sulla privatizzazione di Tirrenia e sui collegamenti con le isole minori è, a dir poco, strabiliante.
Non si comprende infatti quale sia la fonte legislativa comunitaria dalla quale si possa evincere il divieto che l’Unione Europea opporrebbe allo scorporo delle società regionali Caremar, Toremar Siremar e Saremar dalla capogruppo Tirrenia, operazione questa definita, molto impropriamente (per usare un eufemismo) dal Ministro, come “spezzettamento” e che è invece esplicitamente prevista dall’art. 57 comma 3 della Legge 133/08 (ex Dl 112/08), legge che per altro ribadisce che le funzioni e i compiti in materia di cabotaggio marittimo sono esercitati dalle regioni in cui si svolgono i servizi medesimi.
Assolutamente fuori luogo è poi ogni riferimento o comparazione con Alitalia e alla “bad company” in quanto il valore del gruppo Tirrenia depurato dai debiti è comunque di oltre 700 milioni di euro, valore che in ragione della crisi mondiale e di quella dello shipping in particolare, potrebbe, in questo caso sì, azzerarsi se si dovesse privatizzare entro il 31.12.2009 così come il Governo, commettendo un grave errore, ha indicato nel “milleproroghe”, privatizzazione che avrebbe invece tutto il sapore di un vero e proprio omaggio a qualche armatore o cordata di armatori privati.
Le sue rassicuranti dichiarazioni infine, circa le sue disposizioni per il mantenimento dell’attuale livello dei servizi si scontrano frontalmente con la sua stessa contestuale dichiarazione che i 46 milioni di euro (in realtà sono ormai circa 56) che necessitano per permettere che le sue parole si tramutino in fatti concreti, non sono stati ancora trovati come per altro molto giustamente gli ha fatto notare il Presidente dei senatori dell’UDC Giampiero D’Alia, il quale ha anche evidenziato ciò che il sindacato ormai da mesi denuncia e cioè che non vi è alcuna reale intenzione da parte del Governo di avviare una procedura di deroga del processo di privatizzazione (in questo momento di crisi mondiale assolutamente assurdo) ne di aver voluto sostenere con determinazione lo “scorporo” delle società regionali ed il rinnovo della “convenzione” tra Stato e Gruppo, scaduta il 31.12.2008 sino al 2012, così come previsto dal piano industriale presentato dalla Tirrenia, approvato da tutte le OO.SS. confederali ed autonome, approvato dal CIPE e poi colpevolmente riposto in chissà quale cassetto.
Voglio augurarmi che al preannunciato tavolo della prossima settimana con Regioni e Tirrenia il Ministro Matteoli voglia finalmente invitare anche i rappresentanti dei lavoratori che, da mesi inascoltati e dopo aver effettuato ben 96 ore di sciopero, richiedono di potersi confrontare su questa importantissima vicenda che potrebbe sconvolgere i destini di intere popolazioni isolane e compromettere il posto di lavoro di oltre 3.800 marittimi e di circa 15 mila lavoratori dell’indotto.
Roma, 20 febbraio 2009
Quanto affermato ieri in aula al Senato dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Altero Matteoli, rispondendo al “question time” sulla privatizzazione di Tirrenia e sui collegamenti con le isole minori è, a dir poco, strabiliante.
Non si comprende infatti quale sia la fonte legislativa comunitaria dalla quale si possa evincere il divieto che l’Unione Europea opporrebbe allo scorporo delle società regionali Caremar, Toremar Siremar e Saremar dalla capogruppo Tirrenia, operazione questa definita, molto impropriamente (per usare un eufemismo) dal Ministro, come “spezzettamento” e che è invece esplicitamente prevista dall’art. 57 comma 3 della Legge 133/08 (ex Dl 112/08), legge che per altro ribadisce che le funzioni e i compiti in materia di cabotaggio marittimo sono esercitati dalle regioni in cui si svolgono i servizi medesimi.
Assolutamente fuori luogo è poi ogni riferimento o comparazione con Alitalia e alla “bad company” in quanto il valore del gruppo Tirrenia depurato dai debiti è comunque di oltre 700 milioni di euro, valore che in ragione della crisi mondiale e di quella dello shipping in particolare, potrebbe, in questo caso sì, azzerarsi se si dovesse privatizzare entro il 31.12.2009 così come il Governo, commettendo un grave errore, ha indicato nel “milleproroghe”, privatizzazione che avrebbe invece tutto il sapore di un vero e proprio omaggio a qualche armatore o cordata di armatori privati.
Le sue rassicuranti dichiarazioni infine, circa le sue disposizioni per il mantenimento dell’attuale livello dei servizi si scontrano frontalmente con la sua stessa contestuale dichiarazione che i 46 milioni di euro (in realtà sono ormai circa 56) che necessitano per permettere che le sue parole si tramutino in fatti concreti, non sono stati ancora trovati come per altro molto giustamente gli ha fatto notare il Presidente dei senatori dell’UDC Giampiero D’Alia, il quale ha anche evidenziato ciò che il sindacato ormai da mesi denuncia e cioè che non vi è alcuna reale intenzione da parte del Governo di avviare una procedura di deroga del processo di privatizzazione (in questo momento di crisi mondiale assolutamente assurdo) ne di aver voluto sostenere con determinazione lo “scorporo” delle società regionali ed il rinnovo della “convenzione” tra Stato e Gruppo, scaduta il 31.12.2008 sino al 2012, così come previsto dal piano industriale presentato dalla Tirrenia, approvato da tutte le OO.SS. confederali ed autonome, approvato dal CIPE e poi colpevolmente riposto in chissà quale cassetto.
Voglio augurarmi che al preannunciato tavolo della prossima settimana con Regioni e Tirrenia il Ministro Matteoli voglia finalmente invitare anche i rappresentanti dei lavoratori che, da mesi inascoltati e dopo aver effettuato ben 96 ore di sciopero, richiedono di potersi confrontare su questa importantissima vicenda che potrebbe sconvolgere i destini di intere popolazioni isolane e compromettere il posto di lavoro di oltre 3.800 marittimi e di circa 15 mila lavoratori dell’indotto.
Roma, 20 febbraio 2009
Pianoconte: Palmento in fiamme. Vigili del fuoco impediscono il peggio
Un tempestivo ed efficace intervento dei vigili del fuoco (caposquadra Alessandro Freni) nella frazione liparese di Pianoconte ha evitato che un incendio sviluppatosi, a causa di un corto circuito, in un “palmento” di proprietà di Sandro Casali, provocasse danni ingentissimi ad una abitazione dello stesso imprenditore liparese, alle abitazioni limitrofe e mettesse a rischio l'incolumità dei residenti. Le fiamme, trovando terreno fertile nelle strutture in legno e in altro materiale infiammabile, si sono levate altissime avvolgendolo in brevissimo tempo. Il fumo denso e il forte calore che si è sviluppato hanno praticamente raggiunto la vicina abitazione, di proprietà dello stesso Casali, annerendo una tettoia esterna in legno e le mura. I vigili del fuoco hanno dovuto faticare non poco per avere la meglio sulle fiamme e per evitare che le stesse potessero propagarsi, oltre che alle abitazioni limitrofe, anche a delle bombole di gas e ad altro materiale infiammabile.
TURISMO: BUFARDECI, ARCIPELAGHI DELLA SICILIA VANNO TUTELATI
“Se la Sicilia è riuscita anche quest’anno, e per la terza volta consecutiva, ad aggiudicarsi il Bit Award come meta turistica più desiderata dagli italiani, lo dobbiamo anche ai nostri meravigliosi arcipelaghi. Tra le destinazioni più ambite dai turisti italiani ci sono infatti proprio le isole Eolie”. Lo dice il vicepresidente della regione siciliana Titti Bufardeci, che questa mattina ha presentato il programma per lo sviluppo del turismo siciliano, nel corso di una conferenza stampa che si è svolta alla Bit di Milano. All’incontro con i giornalisti ha partecipato anche il sindaco di Lipari Mariano Bruno.
“Non possiamo fare finta di niente rispetto al dramma che stanno vivendo le isole minori siciliane – conclude Bufardeci, commentando gli ultimi sviluppi della vertenza Siremar – e siamo convinti di dovere insistere nelle nostre richieste per far sì che i collegamenti marittimi, spina dorsale del principio di continuità territoriale, restino negli attuali margini di operatività. Resteremo in pressing sul governo nazionale sino a quando non avremo la garanzia di avere raggiunto il nostro obiettivo”.
“Non possiamo fare finta di niente rispetto al dramma che stanno vivendo le isole minori siciliane – conclude Bufardeci, commentando gli ultimi sviluppi della vertenza Siremar – e siamo convinti di dovere insistere nelle nostre richieste per far sì che i collegamenti marittimi, spina dorsale del principio di continuità territoriale, restino negli attuali margini di operatività. Resteremo in pressing sul governo nazionale sino a quando non avremo la garanzia di avere raggiunto il nostro obiettivo”.
Emergenza idrica alle Eolie: Commissario sarà un tecnico del Ministero dell'Ambiente
Come da noi anticipato, al tempo in cui il Consiglio dei ministri ha prorogato l'emergenza Stromboli (vedi in archivio articolo del primo febbraio), per le varie emergenze che interessano l'arcipelago ci sarà più di un commissario.
Commissario per l'emergenza idrica è stato nominato l'avv. Luigi Pelaggi, Capo della Segreteria Tecnica del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Il decreto firmato dal presidente Berlusconi è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale
Commissario per l'emergenza vulcanica e turistica sarà ancora S.E. il Prefetto Francesco Alecci?
I passaggi "interessati" del decreto
Al fine di assicurare la risoluzione del contesto emergenzialein atto nel territorio delle isole Eolie, limitatamente all'emergenza idrica, l'Avvocato Luigi Pelaggi e' nominato Commissario delegato in sostituzione del Prefetto di Messina nominato con ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 23 gennaio 2008, n. 3646 edesercita le funzioni di cui all'ordinanza n. 3225/2002, articoli 1 e 4 anche mediante l'esercizio dei poteri derogatori di cui all'art. 6della medesima ordinanza e dell'art. 17 dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 7 marzo 2003, n. 3266.
Il medesimo Commissario delegato si avvale della struttura e dei poteri di cui alle ordinanze del Presidente del Consiglio dei Ministri emanate per fronteggiare il contesto emergenziale in rassegna.2.
I riferimenti al Commissario delegato - Prefetto di Messina richiamati nell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3691 del 2008 si intendono effettuati al Commissario delegato di cui al comma 1.3.
Entro dieci giorni dalla pubblicazione della presente ordinanza,il Prefetto di Messina provvede al passaggio delle consegne trasmettendo tutta la pertinente documentazione al Commissario delegato di cui al comma 1.4.
Il Commissario delegato di cui al comma 1 e' autorizzato ad avvalersi di un Comitato di indirizzo e controllo sulla programmazione e realizzazione degli interventi. Detto Comitato e' composto da un rappresentante designato dal Dipartimento regionale della protezione civile della Regione Siciliana, uno designato dal Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri ed uno designato dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
Con separato atto il Commissario delegato determina il compenso dei componenti del Comitato, sulla base di criteri di rigorosa perequazione connessi alla specifica professionalita' posseduta, con oneri a carico dei fondi commissariali.
Il Commissario delegato di cui al comma 1 puo' utilizzare lerisorse finanziarie disponibili sulla contabilita' specialelimitatamente a quelle assegnate per fronteggiare l'emergenza idrica.
I commi 2, 15 e 16 dell'art. 1 dell'ordinanza di protezionecivile n. 3691 del 2008 sono soppressi.
Commissario per l'emergenza idrica è stato nominato l'avv. Luigi Pelaggi, Capo della Segreteria Tecnica del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Il decreto firmato dal presidente Berlusconi è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale
Commissario per l'emergenza vulcanica e turistica sarà ancora S.E. il Prefetto Francesco Alecci?
I passaggi "interessati" del decreto
Al fine di assicurare la risoluzione del contesto emergenzialein atto nel territorio delle isole Eolie, limitatamente all'emergenza idrica, l'Avvocato Luigi Pelaggi e' nominato Commissario delegato in sostituzione del Prefetto di Messina nominato con ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 23 gennaio 2008, n. 3646 edesercita le funzioni di cui all'ordinanza n. 3225/2002, articoli 1 e 4 anche mediante l'esercizio dei poteri derogatori di cui all'art. 6della medesima ordinanza e dell'art. 17 dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 7 marzo 2003, n. 3266.
Il medesimo Commissario delegato si avvale della struttura e dei poteri di cui alle ordinanze del Presidente del Consiglio dei Ministri emanate per fronteggiare il contesto emergenziale in rassegna.2.
I riferimenti al Commissario delegato - Prefetto di Messina richiamati nell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3691 del 2008 si intendono effettuati al Commissario delegato di cui al comma 1.3.
Entro dieci giorni dalla pubblicazione della presente ordinanza,il Prefetto di Messina provvede al passaggio delle consegne trasmettendo tutta la pertinente documentazione al Commissario delegato di cui al comma 1.4.
Il Commissario delegato di cui al comma 1 e' autorizzato ad avvalersi di un Comitato di indirizzo e controllo sulla programmazione e realizzazione degli interventi. Detto Comitato e' composto da un rappresentante designato dal Dipartimento regionale della protezione civile della Regione Siciliana, uno designato dal Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri ed uno designato dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
Con separato atto il Commissario delegato determina il compenso dei componenti del Comitato, sulla base di criteri di rigorosa perequazione connessi alla specifica professionalita' posseduta, con oneri a carico dei fondi commissariali.
Il Commissario delegato di cui al comma 1 puo' utilizzare lerisorse finanziarie disponibili sulla contabilita' specialelimitatamente a quelle assegnate per fronteggiare l'emergenza idrica.
I commi 2, 15 e 16 dell'art. 1 dell'ordinanza di protezionecivile n. 3691 del 2008 sono soppressi.
Il question time al Senato sui trasporti marittimi. Le domande dei senatori, la risposta di Matteoli, le repliche dei senatori. Resoconto stenografico
PRESIDENTE NANIA. Passiamo ora alle interrogazioni riguardanti la privatizzazione della società Tirrenia e i collegamenti con le isole minori, cui risponderà il ministro delle infrastrutture e dei trasporti, senatore Matteoli.
CICOLANI (PdL). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
CICOLANI (PdL). Signor Presidente, signor Ministro, il decreto anticrisi ha previsto 65 milioni di euro di intervento per gli anni 2009, 2010 e 2011 per accompagnare le procedure di privatizzazione della società Tirrenia e consentire la stipula della nuova convenzione che assicura i collegamenti marittimi essenziali.
La Tirrenia è uno dei patrimoni importanti di questo Paese, che ha assicurato i servizi di continuità territoriale e di collegamento anche in condizioni difficili, di debolezza strutturale, delle isole minori e di altri collegamenti con alcune aree delle isole maggiori, così consentendone in qualche modo lo sviluppo. Nello stesso tempo, essa ha garantito una quantità di occupazione piuttosto importante. Sotto questo profilo, quindi, la Tirrenia è stata nella storia di questo Paese un patrimonio importante.
La procedura di privatizzazione rischia, all'interno delle regole in cui occorre muoversi e se non opportunamente gestita, di creare un momento di difficoltà proprio alle situazioni più deboli, cioè a quei collegamenti più difficili da sostenere sotto il profilo economico e, in generale, alla capacità di garantire i livelli occupazionali attuali.
Come intende il Governo seguire queste procedure in maniera tale da riuscire poi, alla fine, a difendere questi aspetti che, da un lato, sono gli aspetti più qualificanti dell'intervento della società e, dall'altro, sono le situazioni economicamente meno sostenibili?
Questo è il punto di preoccupazione che è emerso nel dibattito sulla privatizzazione della Tirrenia. Credo che su questo problema il Governo debba maggiormente concentrare la propria attenzione e la propria azione.
FILIPPI Marco (PD). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
FILIPPI Marco (PD). Signor Presidente, onorevole ministro Matteoli, il problema che il Governo ha di fronte, ormai da dieci mesi, con la compagnia di navigazione Tirrenia è noto e semplice nella sua rappresentazione; lo è molto meno per come affrontarlo e condurlo a soluzione.
Il tema è quello della liberalizzazione del comparto del cabotaggio marittimo e della privatizzazione della compagnia di navigazione statale Tirrenia. La privatizzazione della compagnia senza la liberalizzazione del settore comporta, come ben evidente, rilevanti fattori di rischio per la collettività.
Contrariamente alle dichiarazioni di principio, che in questi casi si sprecano, spesso privatizzare senza liberalizzare significa sostituire un monopolio pubblico con un monopolio privato, con la differenza che con il primo si può avere almeno l'illusione, ogni tanto, di cambiare le cose cambiandone i vertici; con il secondo tipo di monopolio, invece, spesso non si riesce neppure ad avere un interlocutore di riferimento per reclamare per i disservizi.
La compagnia Tirrenia, come veniva ricordato, è una compagnia statale con società regionali ad essa collegate, avente condizioni e caratteristiche di servizio tra loro differenziate. Ciascuna, però, è accomunata dalla necessità di garantire il mantenimento dei servizi universali di continuità territoriale, costituiti da collegamenti con le piccole isole: dall'arcipelago delle Eolie, dove proprio nei giorni scorsi abbiamo assistito a vibranti manifestazioni di protesta, ai collegamenti con la nostra piccola isola di Capraia.
Da tempo le è stato presentato, signor Ministro, il piano industriale da parte della compagnia Tirrenia che prevede, con l'accordo di tutte le organizzazioni sindacali, la riduzione dei costi di gestione, nell'ordine del 23 per cento, unitamente alla privatizzazione della stessa compagnia.
Le chiediamo, signor Ministro, quali sono le sue valutazioni circa l'auspicabile spacchettamento della Tirrenia in società regionali: secondo lei, è da realizzare nella fase di privatizzazione o successivamente ad essa? Oppure non è da farne niente?
Signor Ministro, quali garanzie, inoltre, il suo Ministero e il Governo intendono offrire alla conoscenza del Parlamento e dei cittadini sul mantenimento dei servizi universali di collegamento territoriale con le piccole isole? Si tratta di servizi per i quali (è bene ricordarlo ed è noto), indipendentemente dalla natura del soggetto gestore, occorrono contributi di sostegno da parte dello Stato.
MURA (LNP). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MURA (LNP). Signor Presidente, onorevole Ministro, la Tirrenia è un patrimonio importante del nostro Paese, ma sicuramente da troppi anni rappresenta un elemento di forte criticità per la sua gestione.
Nel decreto anticrisi avevamo presentato, come Lega Nord, un emendamento che, in sintesi, chiedeva la possibilità di commissariare la società Tirrenia per arrivare a creare un elemento di discontinuità rispetto a una gestione che ormai da venticinque anni è nelle mani dello stesso timoniere. In questa occasione vorremmo sapere quali sono le idee del Ministro rispetto alla gestione della privatizzazione della società Tirrenia.
Un aspetto importante della crisi riguarda sicuramente le rotte minori: pur ricevendo contributi dallo Stato, la Tirrenia ha recentemente ridotto o cancellato molte tratte, con gravissimi danni per i cittadini.
Vi è poi la questione dell'utilizzo di navi moderne, le più nuove, che sono costate cifre molto alte, ma che sono ferme alla fonda, con un grave danno per il patrimonio della società.
Sintetizzando, gradiremmo quindi sapere qual è la posizione del Ministro rispetto alle procedure per quanto riguarda la privatizzazione della società e anche ai disservizi che si stanno verificando a danno dei cittadini interessati all'utilizzo delle navi della Tirrenia per tratte minori.
LANNUTTI (IdV). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LANNUTTI (IdV). Signor Presidente, signor Ministro, la Tirrenia, che gestisce altre quattro società (la Caremar per la Campania, la Saremar per la Sardegna, la Siremar per la Sicilia e la Toremar per la Toscana) ed è controllata al cento per cento da Fintecna e, quindi, dal Ministero dell'economia, è stata definita "l'Alitalia del mare".
Sia la Corte dei conti che alcune inchieste hanno documentato che ad ogni vendita di biglietto tutti gli italiani ci rimettono 15 euro. La Tirrenia sembra una barca piena di falle che perde 200 milioni l'anno, ma i compensi dei consiglieri e dei sindaci si sarebbero addirittura triplicati con un aumento da 320.000 euro nel 2003 a 973.531 nel 2007, senza considerare fior di consulenze da 400 a 600.000 euro.
Il gruppo ha ricevuto dal 2003 al 2007 contributi statali in conto esercizio per 1,24 miliardi di euro. L'amministratore delegato Franco Pecorini è alla guida della compagnia dal 1984, un manager inamovibile che ha resistito a diciassette Governi.
Il decreto-legge n. 185 del 2008 autorizza la spesa di 65 milioni di euro nel triennio 2009-2011 per consentire la privatizzazione. Questa avverrà forse con gli stessi metodi di Alitalia, utilizzando, cioè, la socializzazione delle perdite e la privatizzazione dei profitti? Forse, come per Alitalia, le passività potranno confluire in una bad company e le attività in una good company.
L'Italia dei Valori è molto preoccupata sia per il taglio alle rotte, per la qualità dei servizi erogati soprattutto nelle piccole isole e per i loro collegamenti, sia per una privatizzazione molto discutibile che potrebbe, signor Ministro, portare a costituire una bad company a carico dei contribuenti italiani, in quanto verrebbe gestita dalle Regioni con fondi statali (la Campania gestirebbe la Caremar, la Toscana la Toremar e così via) e una good company che verrebbe privatizzata e venduta ad una cordata di imprenditori amici. Ci auguriamo che non si replichi il caso Alitalia.
D'ALIA (UDC-SVP-Aut). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
D'ALIA (UDC-SVP-Aut). Signor Presidente, signor Ministro, dal 6 novembre 2008 si è avviata in maniera più concreta, con una deliberazione del Consiglio dei ministri, la procedura di privatizzazione della società Tirrenia.
Voglio fare innanzitutto una premessa. Siamo assolutamente favorevoli alla circostanza che la Tirrenia venga privatizzata e che si operi finalmente una razionalizzazione economica e finanziaria di questa società, che la collochi sul libero mercato, in condizioni diverse, quindi, da quelle in cui è avvenuta l'operazione riguardante Alitalia. Tuttavia, un conto è la privatizzazione della società Tirrenia, altro è la garanzia di un diritto costituzionalmente tutelato come quello alla continuità territoriale che, con riferimento ad esempio ai collegamenti con le isole minori, significa garanzia della parità di trattamento tra cittadini, indipendentemente dal territorio nel quale si trovino.
Pertanto, la continuità territoriale non può essere interpretata in senso minimalistico in una procedura di privatizzazione: in particolare, poi, con riferimento alle isole minori a vocazione turistica (come ad esempio quelle eoliane, siciliane o di altre parti del nostro Paese), assicurare quel diritto significa anche garantire la fruizione turistica di quelle isole nei periodi estivi e destagionalizzati. Tutto ciò non sembra essere avvenuto. Da allora c'è un can-can di polemiche, contropolemiche, interventi del Governo e della Regione; c'è addirittura un sindaco che ha deciso di mettersi a dieta, e così via.
Riteniamo che sia necessario invece rispondere a tre domande specifiche. Innanzitutto occorre conoscere che cosa si intende fare e qual è la copertura finanziaria destinata al mantenimento, ad esempio, delle tratte affidate alla Siremar per tutto il 2009, e se questo garantisce anche il collegamento Eolie-Napoli, che è una linea fortemente produttiva per il territorio eoliano.
In secondo luogo, si tratta di capire che cosa si intende fare dell'eventuale scorporo della società Siremar dalla Tirrenia per garantire impulso a questa società regionale, soprattutto per l'importanza che essa ha con riferimento alle isole minori.
Infine, vorremmo sapere se è stata affrontata seriamente, in sede europea, la questione della deroga per lo scorporo della Siremar dalla procedura di privatizzazione della Tirrenia.
PISTORIO (Misto-MPA). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
PISTORIO (Misto-MPA). Signor Ministro, probabilmente alcuni degli argomenti che le sottoporrò sono conseguenti a quanto è già stato detto e ribadiscono alcune delle preoccupazioni già espresse dai miei colleghi.
Comprendiamo che la privatizzazione della Tirrenia sia obbligata dalle prescrizioni comunitarie e che possa essere un'opportunità per garantire maggiore efficienza nei collegamenti. In modo particolare, il tema che mi impegna è quello dei collegamenti con le isole minori che, per la Regione Siciliana, sono molto rilevanti, non solo dal punto di vista sociale, ma anche per gli interessi economici che esse rappresentano e che possono essere ulteriormente sviluppati da una politica turistica che non può prescindere dall'efficienza dei collegamenti con queste isole, senza trascurare, peraltro, lo stesso diritto alla mobilità dei residenti: non si tratta, infatti, soltanto di assicurare collegamenti turistici, ma anche di garantire quella continuità territoriale che sostanzia un diritto di cittadinanza pieno.
Abbiamo poco tempo: la proroga concessa scade alla fine di quest'anno e rischiamo effetti gravissimi perché l'allarme è rilevantissimo.
Signor Ministro, avendo apprezzato molto il tono, l'attenzione e la cura con cui lei ha seguito questa vicenda (frutto di una sensibilità e anche di una conoscenza specifica del problema), le chiedo intanto se l'annosa questione dell'integrazione della dotazione finanziaria relativa al 2009 può dirsi risolta. In particolare, stante l'incertezza relativa ai 56 milioni di euro, che lei ha assicurato in uno dei tavoli tecnici e che si prevede vengano attinti dalle risorse del FAS (si tratta quindi di risorse già di competenza regionale), vorrei capire se vi è piena condivisione anche da parte del Ministro dell'economia, che troppo spesso ha attinto a queste risorse per ragioni estranee alla loro destinazione: in un caso come questo sarebbe davvero incomprensibile che frapponesse ostacoli all'impiego necessario delle stesse risorse.
Ma il tema è più ampio e riguarda le società regionali. La Regione Siciliana non è contraria all'assunzione piena di responsabilità in capo alla Siremar, ma non riesce da tempo ad accedere ad una due diligence che consenta di verificare il patrimonio, la dotazione organica, i mezzi e i bilanci di questa società. È una condizione che rende impraticabile anche la più ampia buona volontà per corrispondere ad una indicazione del Governo che può trovare una soluzione positiva.
PRESIDENTE. Ha facoltà di rispondere congiuntamente agli interroganti il ministro delle infrastrutture e dei trasporti, senatore Matteoli.
MATTEOLI, ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Signor Presidente, un elemento che accomuna certamente tutti gli interventi (a parte le domande che hanno seguito all'incirca tutte la stessa linea) è la preoccupazione che tutti i colleghi hanno manifestato e che rappresenta la preoccupazione anche del Ministro e di tutto il Governo.
Tuttavia, prima di ogni altra cosa, voglio fare una precisazione che riguarda i collegamenti con le isole minori in Sicilia, in risposta alle voci di presunti tagli che hanno avuto come conseguenza le giuste proteste dei residenti. Come già ho avuto modo di chiarire, non ho disposto alcun taglio di risorse, né alcuna soppressione dei collegamenti marittimi tra la Sicilia e le sue isole minori. In verità, in data 9 gennaio, dopo un incontro con l'assessore Bufardeci e i sindaci dei Comuni isolani interessati, ho inviato una lettera a Tirrenia e a Siremar dando precise direttive sul mantenimento dei collegamenti. Questa è la realtà.
Basta che un giornale scriva mezza frase e ci sono coloro che si mettono a dieta come qualcuno in maniera ironica ha detto - e nascono proteste, ma la verità è questa che ho avuto modo di dire; non c'è nulla di diverso da questo.
Per quanto riguarda, invece, il processo di privatizzazione, ho avuto modo di incontrare più volte il presidente della Giunta regionale siciliana Lombardo, il quale ha manifestato l'interesse della Regione, ma io non sono in condizione di poter frammentare perché non me lo consente l'Unione europea, come ha pure ricordato il senatore Pistorio. Sono costretto ad indire una gara unica; poi vedremo se ci saranno Regioni che manifesteranno il proprio interesse e come poter procedere.
Ricordo che il processo di privatizzazione prende avvio con la legge n. 296 del 2006 (la finanziaria del 2007) e prevede, al fine di completare il processo di liberalizzazione del cabotaggio marittimo e di privatizzare le società esercenti i collegamenti marittimi con le isole maggiori e minori, la stipula di nuove convenzioni con dette società entro il 30 giugno 2007 con scadenza non anteriore al 31 dicembre 2012.
Voglio ricordare che al 31 dicembre del 2008 la Tirrenia, sostanzialmente, non esisteva più, perché erano scadute le convenzioni. E come ha ritenuto di comportarsi il Ministro? Si è recato più volte in Europa. I sindacati mi invitavano a chiedere una proroga di quattro anni; l'Europa ci offriva sei mesi di proroga in deroga. Insistendo, abbiamo ottenuto la proroga di un anno. Quindi quest'anno abbiamo la possibilità di privatizzare la Tirrenia fino al 31 dicembre 2009.
Aggiungo che con delibera del CIPE del 9 novembre 2007, n. 111, si è provveduto a determinare sia i criteri per l'individuazione delle rotte di servizio pubblico che quelli per individuare la giusta compensazione per tali servizi.
L'entrata in vigore del decreto-legge n. 112 del 2008, convertito con la legge n. 133 dello stesso anno, ha modificato l'iter procedurale in quanto, al comma 1 dell'articolo 57, ha assegnato alle Regioni interessate le funzioni ed i compiti di programmazione e di amministrazione dei servizi di cabotaggio marittimo di interesse pubblico da svolgere all'interno di una singola Regione e al successivo comma 3 ha previsto il passaggio a titolo gratuito dei pacchetti azionari delle società regionali dal gruppo Tirrenia alle Regioni che ne avrebbero fatto espressamente richiesta.
Delle quattro Regioni interessate, la Sicilia ha manifestato interesse (a certe condizioni, ovviamente), la Sardegna ha manifestato un interesse ancor più forte (ma mi riferisco agli incontri avuti con Soru, ora è cambiata la Giunta quindi non so dire), la Toscana ha affermato di non essere interessata a fare l'armatore, mentre con la Campania vi è stato un colloquio molto interlocutorio.
Inoltre, il successivo decreto-legge n. 185 del 2008 ha previsto l'erogazione di risorse aggiuntive e fissato per il corrente esercizio una dotazione di bilancio pari a 174 milioni di euro allo scopo di consentire l'attivazione della procedura di privatizzazione del gruppo Tirrenia. Rispetto a questa cifra, per poter mantenere i collegamenti con le isole minori, vi è la necessità di trovare 46 milioni di euro. Vi è un tavolo aperto di consultazione. Ci sono stati fino ad ora tavoli di consultazione tra il Ministero e le singole Regioni interessate. La prossima settimana ci sarà, invece, un tavolo dove saranno chiamate ovviamente le Regioni, sarà chiamata la Tirrenia e naturalmente, in quella occasione, cercheremo di trovare le soluzioni indispensabili.
Con riferimento a ciò che diceva il senatore Marco Filippi sul passaggio dal monopolio pubblico a quello privato, ricordo che noi abbiamo l'obbligo di fare la gara, come è stato ricordato peraltro da tutti i senatori. Essendo toscano come me, senatore Filippi, lei conosce il nostro arcipelago e sappiamo tutti, per esempio, che vi è un traghetto che tutti i sabato mattina parte da Capraia per arrivare a Livorno con un solo passeggero. È chiaro però che nel bando di gara che andremo a fare non potremo consentire che il privato che andrà a rilevare Tirrenia si prenda solo la parte buona e scarichi la parte meno buona, perché faremo un bando dove dobbiamo garantire che anche le isole vengano raggiunte. Infatti, se è vero che durante il periodo invernale è un peso economico, durante il periodo estivo queste isole rappresentano una ricchezza per il Paese e quindi non possiamo certamente abbandonarle. E quando viene criticato l'accordo con le Regioni, faccio presente che non possiamo fare una trattativa con le Regioni ora, perché - a seguito dei colloqui avuti in Europa e a seguito dell'anno di proroga che a voce mi è stato concesso, ma non ho ancora ricevuto la lettera ufficiale, che considero già ricevuta perchè altrimenti dovrei alzare le mani - dobbiamo fare una gara. Poi starà alla nostra capacità di fare una gara che ci consenta di trattare con le rispettive Regioni eventualmente interessate.
La Commissione europea, in risposta a quanto richiesto dall'Italia, in data 19 dicembre 2008, ha chiesto elementi aggiuntivi in merito all'intera procedura di privatizzazione con particolare riferimento alla definizione delle rotte di continuità territoriale e alle fasi di privatizzazione, chiedendo sostanzialmente di poter condividere un percorso prestabilito con tempi e fasi definitive.
La Commissione, in particolare, nel sottolineare che la procedura di privatizzazione dovrà riguardare l'interezza del gruppo, ha precisato che il futuro assetto dei servizi sovvenzionati dovrà essere razionalizzato. Nonostante questo, ho detto all'inizio come fino ad ora abbiamo proceduto.
La proposta italiana presentata alla Commissione dell'Unione europea, in linea con quanto previsto dall'articolo 26 del decreto-legge n. 207, è stata quella di procedere alla privatizzazione del gruppo entro il 31 dicembre 2009, per avviare dal 1° gennaio 2010 le nuove convenzioni per consentire alla nuova proprietà del gruppo di assestarsi e rendere competitivo il servizio offerto e successivamente procedere alla liberalizzazione dell'intero settore, così come previsto dal regolamento (CEE) n. 3577/92.
Mi rendo conto che in dieci minuti non posso rispondere esaurientemente alle domande che mi sono state poste dai colleghi intervenuti (i senatori Cicolani, Mura, Lannutti, D'Alia, Filippi e Pistorio), nemmeno Pico della Mirandola ci riuscirebbe.
Dichiaro però, in una sede autorevolissima come questa, di essere disponibile, se mi verrà richiesto dal Presidente dell'8a Commissione, a partecipare ad un'audizione da dedicare interamente a sviscerare i problemi della Tirrenia. Confesso che in quella occasione, considerata l'autorevolezza della Commissione, spero di ricevere anche dei suggerimenti, perché il problema è molto delicato.
Non voglio assolutamente, senatore Lannutti, che venga fuori un'altra Alitalia, perché di bad company non si può certamente parlare per quanto riguarda la Tirrenia e però dobbiamo trovare una soluzione. Infatti, mentre parliamo dei servizi nelle isole minori, dobbiamo tener presente che si tratta della vita e del futuro di 3.800 dipendenti, che meritano da parte del Governo, e credo del Parlamento, un'attenzione particolare.
PRESIDENTE. Hanno ora facoltà di replicare gli interroganti per un minuto ciascuno.
CICOLANI (PdL). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
CICOLANI (PdL). Signor Presidente, credo che il signor Ministro abbia esaurito l'argomento. D'altra parte, la sua idea di approfondire in Commissione tutti gli aspetti di questa vicenda, che indubbiamente è ai suoi prodromi e che sarà di enorme complessità, mi sembra vada accolta. Quindi, accogliamo con soddisfazione l'idea di approfondire e di accompagnare l'iter di privatizzazione della Tirrenia attraverso un approfondimento nella sede competente, l'8a Commissione permanente del Senato.
FILIPPI Marco (PD). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
FILIPPI Marco (PD). Signor Presidente, onestà intellettuale e sensibilità politica non sono mai un disvalore e, ancora una volta, sono disposto a riconoscergliele, signor Ministro. La sua risposta, però, con dispiacere, non è soddisfacente, per quanto mi riguarda, soprattutto per gli aspetti che ella ha omesso, a partire dalle risorse ad oggi mancanti, che, come veniva ricordato, ammontano a 56 milioni di euro per il 2009 e ad 80 milioni di euro per il trascorso 2008.
Infatti, un conto sono le sue rassicuranti dichiarazioni su ciò che non ha fatto, cioè disposizione di tagli, altro ciò che purtroppo ha fatto il suo collega Tremonti non rifinanziando il dovuto. Le questioni sono due: o si mettono i soldi che mancano o si razionalizza, credo che tertium non datur.
Prendo atto delle intenzioni sulla privatizzazione e della sua volontà, signor Ministro, di non trasformare tale realtà in un monopolio privato. Per adesso, l'esempio di Alitalia non si può considerare edificante. La aspettiamo in Commissione.
MURA (LNP). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MURA (LNP). Signor Presidente, direi che mi posso ritenere soddisfatto, compatibilmente, come giustamente diceva il Ministro, con i limiti posti da un'occasione come questa: è impossibile in dieci minuti sviscerare tutti gli aspetti di criticità legati ai vincoli europei, ai rapporti con le Regioni, ma soprattutto ad un'utenza difficile, che vive realtà come quelle delle nostre isole.
È stato spesso evocato anche in quest'Aula lo spettro di Alitalia; mi auguro che possano essere portate avanti tutte le iniziative necessarie per fare in modo che la vicenda Alitalia non si ripeta con la Tirrenia.
Per tale ragione anch'io, come il collega Cicolani, mi auguro di poter affrontare nella Commissione di cui mi onoro far parte, l'8a Commissione, insieme al presidente Grillo e agli altri colleghi, i problemi legati alla privatizzazione della Tirrenia, tenendo conto delle criticità legate ad un servizio così importante.
LANNUTTI (IdV). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LANNUTTI (IdV). Signor Ministro, noi la ringraziamo per la cortese disponibilità a riferire in Commissione sul futuro della Tirrenia e dei suoi 3.800 lavoratori. Tuttavia, non posso considerarmi soddisfatto su alcune precise domande che l'Italia dei Valori le ha rivolto in merito alla gestione molto disinvolta del management della Tirrenia, sulle consulenze e sui compensi.
Per questa ragione, ripeto, non possiamo considerarci soddisfatti; ci auguriamo però che Tirrenia non faccia la fine dell'Alitalia e che non sia privatizzata come quest'ultima: questo potrebbe già rassicurarci.
D'ALIA (UDC-SVP-Aut). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
D'ALIA (UDC-SVP-Aut). Signor Presidente, signor Ministro, anche noi, come lei, riteniamo che questo sia un tema che non possa esaurirsi in un question time di qualche minuto. Per la verità, noi abbiamo presentato una mozione, il 20 novembre 2008, proprio su questo tema e credo che, al di là dell'utile audizione che lei vorrà tenere nella competente Commissione, sarebbe bene che su di esso vi fosse un pronunciamento del Parlamento. Lei ha detto, però, alcune cose utili e pronunciato delle parole di verità.
La prima è che noi abbiamo ad oggi solo una certezza: la proroga comunitaria del servizio fino a tutto l'anno 2009; ha poi parlato della possibilità di reperire - perché ancora oggi non vi è certezza - i 46 milioni di euro che sono necessari per garantire il servizio in quest'anno; ha detto che non vi è alcuna intenzione di procedere allo scorporo della SIREMAR dalla Tirrenia e che non vi è alcuna intenzione di assumere un'iniziativa in sede europea perché questo possa avvenire ovvero vi possano essere delle deroghe rispetto al regime comunitario (il caso Alitalia docet). Ne prendiamo atto; riteniamo opportuno, però, che su questo tema si ritorni con parole di verità e con decisioni che si assumano nell'interesse di quelle comunità e dei lavoratori.
PISTORIO (Misto-MPA). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
PISTORIO (Misto-MPA). Signor Presidente, signor Ministro, ribadisco volentieri il mio apprezzamento per lo stile e la sensibilità con la quale lei sta seguendo questa vicenda, che è delicata e rimane ovviamente aperta. I temi finanziari, come vede, allarmano non solo me.
Tuttavia, avendo lei riconosciuto di avere un'interlocuzione molto seria con la Regione Siciliana, credo che in una sede più attenta come la Commissione competente potremo approfondire alcune opportunità rispetto alle esperienze già fatte dalla Regione Siciliana, che ha provveduto per una parte ad assicurare servizi aggiuntivi a mezzo gara perché essa possa misurarsi, d'accordo con il Governo, con una gestione il più autonoma possibile del collegamento con le isole minori, che sono non solo una responsabilità che attiene al Governo regionale, ma anche una grande opportunità per quello che esse rappresentano.
Credo che una riflessione bipartisan, di tipo istituzionale, possa consentire di individuare quanto meno con la Regione Siciliana delle soluzioni più avanzate, certo rispettose delle prescrizioni europee che, come hanno imposto la privatizzazione, impongono anche una gara unica che indubbiamente irrigidisce il procedimento e rischia di non definire soluzioni più flessibili, come casi come questo forse richiederebbero, trattandosi di condizioni oggettivamente diverse nel territorio nazionale.
CICOLANI (PdL). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
CICOLANI (PdL). Signor Presidente, signor Ministro, il decreto anticrisi ha previsto 65 milioni di euro di intervento per gli anni 2009, 2010 e 2011 per accompagnare le procedure di privatizzazione della società Tirrenia e consentire la stipula della nuova convenzione che assicura i collegamenti marittimi essenziali.
La Tirrenia è uno dei patrimoni importanti di questo Paese, che ha assicurato i servizi di continuità territoriale e di collegamento anche in condizioni difficili, di debolezza strutturale, delle isole minori e di altri collegamenti con alcune aree delle isole maggiori, così consentendone in qualche modo lo sviluppo. Nello stesso tempo, essa ha garantito una quantità di occupazione piuttosto importante. Sotto questo profilo, quindi, la Tirrenia è stata nella storia di questo Paese un patrimonio importante.
La procedura di privatizzazione rischia, all'interno delle regole in cui occorre muoversi e se non opportunamente gestita, di creare un momento di difficoltà proprio alle situazioni più deboli, cioè a quei collegamenti più difficili da sostenere sotto il profilo economico e, in generale, alla capacità di garantire i livelli occupazionali attuali.
Come intende il Governo seguire queste procedure in maniera tale da riuscire poi, alla fine, a difendere questi aspetti che, da un lato, sono gli aspetti più qualificanti dell'intervento della società e, dall'altro, sono le situazioni economicamente meno sostenibili?
Questo è il punto di preoccupazione che è emerso nel dibattito sulla privatizzazione della Tirrenia. Credo che su questo problema il Governo debba maggiormente concentrare la propria attenzione e la propria azione.
FILIPPI Marco (PD). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
FILIPPI Marco (PD). Signor Presidente, onorevole ministro Matteoli, il problema che il Governo ha di fronte, ormai da dieci mesi, con la compagnia di navigazione Tirrenia è noto e semplice nella sua rappresentazione; lo è molto meno per come affrontarlo e condurlo a soluzione.
Il tema è quello della liberalizzazione del comparto del cabotaggio marittimo e della privatizzazione della compagnia di navigazione statale Tirrenia. La privatizzazione della compagnia senza la liberalizzazione del settore comporta, come ben evidente, rilevanti fattori di rischio per la collettività.
Contrariamente alle dichiarazioni di principio, che in questi casi si sprecano, spesso privatizzare senza liberalizzare significa sostituire un monopolio pubblico con un monopolio privato, con la differenza che con il primo si può avere almeno l'illusione, ogni tanto, di cambiare le cose cambiandone i vertici; con il secondo tipo di monopolio, invece, spesso non si riesce neppure ad avere un interlocutore di riferimento per reclamare per i disservizi.
La compagnia Tirrenia, come veniva ricordato, è una compagnia statale con società regionali ad essa collegate, avente condizioni e caratteristiche di servizio tra loro differenziate. Ciascuna, però, è accomunata dalla necessità di garantire il mantenimento dei servizi universali di continuità territoriale, costituiti da collegamenti con le piccole isole: dall'arcipelago delle Eolie, dove proprio nei giorni scorsi abbiamo assistito a vibranti manifestazioni di protesta, ai collegamenti con la nostra piccola isola di Capraia.
Da tempo le è stato presentato, signor Ministro, il piano industriale da parte della compagnia Tirrenia che prevede, con l'accordo di tutte le organizzazioni sindacali, la riduzione dei costi di gestione, nell'ordine del 23 per cento, unitamente alla privatizzazione della stessa compagnia.
Le chiediamo, signor Ministro, quali sono le sue valutazioni circa l'auspicabile spacchettamento della Tirrenia in società regionali: secondo lei, è da realizzare nella fase di privatizzazione o successivamente ad essa? Oppure non è da farne niente?
Signor Ministro, quali garanzie, inoltre, il suo Ministero e il Governo intendono offrire alla conoscenza del Parlamento e dei cittadini sul mantenimento dei servizi universali di collegamento territoriale con le piccole isole? Si tratta di servizi per i quali (è bene ricordarlo ed è noto), indipendentemente dalla natura del soggetto gestore, occorrono contributi di sostegno da parte dello Stato.
MURA (LNP). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MURA (LNP). Signor Presidente, onorevole Ministro, la Tirrenia è un patrimonio importante del nostro Paese, ma sicuramente da troppi anni rappresenta un elemento di forte criticità per la sua gestione.
Nel decreto anticrisi avevamo presentato, come Lega Nord, un emendamento che, in sintesi, chiedeva la possibilità di commissariare la società Tirrenia per arrivare a creare un elemento di discontinuità rispetto a una gestione che ormai da venticinque anni è nelle mani dello stesso timoniere. In questa occasione vorremmo sapere quali sono le idee del Ministro rispetto alla gestione della privatizzazione della società Tirrenia.
Un aspetto importante della crisi riguarda sicuramente le rotte minori: pur ricevendo contributi dallo Stato, la Tirrenia ha recentemente ridotto o cancellato molte tratte, con gravissimi danni per i cittadini.
Vi è poi la questione dell'utilizzo di navi moderne, le più nuove, che sono costate cifre molto alte, ma che sono ferme alla fonda, con un grave danno per il patrimonio della società.
Sintetizzando, gradiremmo quindi sapere qual è la posizione del Ministro rispetto alle procedure per quanto riguarda la privatizzazione della società e anche ai disservizi che si stanno verificando a danno dei cittadini interessati all'utilizzo delle navi della Tirrenia per tratte minori.
LANNUTTI (IdV). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LANNUTTI (IdV). Signor Presidente, signor Ministro, la Tirrenia, che gestisce altre quattro società (la Caremar per la Campania, la Saremar per la Sardegna, la Siremar per la Sicilia e la Toremar per la Toscana) ed è controllata al cento per cento da Fintecna e, quindi, dal Ministero dell'economia, è stata definita "l'Alitalia del mare".
Sia la Corte dei conti che alcune inchieste hanno documentato che ad ogni vendita di biglietto tutti gli italiani ci rimettono 15 euro. La Tirrenia sembra una barca piena di falle che perde 200 milioni l'anno, ma i compensi dei consiglieri e dei sindaci si sarebbero addirittura triplicati con un aumento da 320.000 euro nel 2003 a 973.531 nel 2007, senza considerare fior di consulenze da 400 a 600.000 euro.
Il gruppo ha ricevuto dal 2003 al 2007 contributi statali in conto esercizio per 1,24 miliardi di euro. L'amministratore delegato Franco Pecorini è alla guida della compagnia dal 1984, un manager inamovibile che ha resistito a diciassette Governi.
Il decreto-legge n. 185 del 2008 autorizza la spesa di 65 milioni di euro nel triennio 2009-2011 per consentire la privatizzazione. Questa avverrà forse con gli stessi metodi di Alitalia, utilizzando, cioè, la socializzazione delle perdite e la privatizzazione dei profitti? Forse, come per Alitalia, le passività potranno confluire in una bad company e le attività in una good company.
L'Italia dei Valori è molto preoccupata sia per il taglio alle rotte, per la qualità dei servizi erogati soprattutto nelle piccole isole e per i loro collegamenti, sia per una privatizzazione molto discutibile che potrebbe, signor Ministro, portare a costituire una bad company a carico dei contribuenti italiani, in quanto verrebbe gestita dalle Regioni con fondi statali (la Campania gestirebbe la Caremar, la Toscana la Toremar e così via) e una good company che verrebbe privatizzata e venduta ad una cordata di imprenditori amici. Ci auguriamo che non si replichi il caso Alitalia.
D'ALIA (UDC-SVP-Aut). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
D'ALIA (UDC-SVP-Aut). Signor Presidente, signor Ministro, dal 6 novembre 2008 si è avviata in maniera più concreta, con una deliberazione del Consiglio dei ministri, la procedura di privatizzazione della società Tirrenia.
Voglio fare innanzitutto una premessa. Siamo assolutamente favorevoli alla circostanza che la Tirrenia venga privatizzata e che si operi finalmente una razionalizzazione economica e finanziaria di questa società, che la collochi sul libero mercato, in condizioni diverse, quindi, da quelle in cui è avvenuta l'operazione riguardante Alitalia. Tuttavia, un conto è la privatizzazione della società Tirrenia, altro è la garanzia di un diritto costituzionalmente tutelato come quello alla continuità territoriale che, con riferimento ad esempio ai collegamenti con le isole minori, significa garanzia della parità di trattamento tra cittadini, indipendentemente dal territorio nel quale si trovino.
Pertanto, la continuità territoriale non può essere interpretata in senso minimalistico in una procedura di privatizzazione: in particolare, poi, con riferimento alle isole minori a vocazione turistica (come ad esempio quelle eoliane, siciliane o di altre parti del nostro Paese), assicurare quel diritto significa anche garantire la fruizione turistica di quelle isole nei periodi estivi e destagionalizzati. Tutto ciò non sembra essere avvenuto. Da allora c'è un can-can di polemiche, contropolemiche, interventi del Governo e della Regione; c'è addirittura un sindaco che ha deciso di mettersi a dieta, e così via.
Riteniamo che sia necessario invece rispondere a tre domande specifiche. Innanzitutto occorre conoscere che cosa si intende fare e qual è la copertura finanziaria destinata al mantenimento, ad esempio, delle tratte affidate alla Siremar per tutto il 2009, e se questo garantisce anche il collegamento Eolie-Napoli, che è una linea fortemente produttiva per il territorio eoliano.
In secondo luogo, si tratta di capire che cosa si intende fare dell'eventuale scorporo della società Siremar dalla Tirrenia per garantire impulso a questa società regionale, soprattutto per l'importanza che essa ha con riferimento alle isole minori.
Infine, vorremmo sapere se è stata affrontata seriamente, in sede europea, la questione della deroga per lo scorporo della Siremar dalla procedura di privatizzazione della Tirrenia.
PISTORIO (Misto-MPA). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
PISTORIO (Misto-MPA). Signor Ministro, probabilmente alcuni degli argomenti che le sottoporrò sono conseguenti a quanto è già stato detto e ribadiscono alcune delle preoccupazioni già espresse dai miei colleghi.
Comprendiamo che la privatizzazione della Tirrenia sia obbligata dalle prescrizioni comunitarie e che possa essere un'opportunità per garantire maggiore efficienza nei collegamenti. In modo particolare, il tema che mi impegna è quello dei collegamenti con le isole minori che, per la Regione Siciliana, sono molto rilevanti, non solo dal punto di vista sociale, ma anche per gli interessi economici che esse rappresentano e che possono essere ulteriormente sviluppati da una politica turistica che non può prescindere dall'efficienza dei collegamenti con queste isole, senza trascurare, peraltro, lo stesso diritto alla mobilità dei residenti: non si tratta, infatti, soltanto di assicurare collegamenti turistici, ma anche di garantire quella continuità territoriale che sostanzia un diritto di cittadinanza pieno.
Abbiamo poco tempo: la proroga concessa scade alla fine di quest'anno e rischiamo effetti gravissimi perché l'allarme è rilevantissimo.
Signor Ministro, avendo apprezzato molto il tono, l'attenzione e la cura con cui lei ha seguito questa vicenda (frutto di una sensibilità e anche di una conoscenza specifica del problema), le chiedo intanto se l'annosa questione dell'integrazione della dotazione finanziaria relativa al 2009 può dirsi risolta. In particolare, stante l'incertezza relativa ai 56 milioni di euro, che lei ha assicurato in uno dei tavoli tecnici e che si prevede vengano attinti dalle risorse del FAS (si tratta quindi di risorse già di competenza regionale), vorrei capire se vi è piena condivisione anche da parte del Ministro dell'economia, che troppo spesso ha attinto a queste risorse per ragioni estranee alla loro destinazione: in un caso come questo sarebbe davvero incomprensibile che frapponesse ostacoli all'impiego necessario delle stesse risorse.
Ma il tema è più ampio e riguarda le società regionali. La Regione Siciliana non è contraria all'assunzione piena di responsabilità in capo alla Siremar, ma non riesce da tempo ad accedere ad una due diligence che consenta di verificare il patrimonio, la dotazione organica, i mezzi e i bilanci di questa società. È una condizione che rende impraticabile anche la più ampia buona volontà per corrispondere ad una indicazione del Governo che può trovare una soluzione positiva.
PRESIDENTE. Ha facoltà di rispondere congiuntamente agli interroganti il ministro delle infrastrutture e dei trasporti, senatore Matteoli.
MATTEOLI, ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Signor Presidente, un elemento che accomuna certamente tutti gli interventi (a parte le domande che hanno seguito all'incirca tutte la stessa linea) è la preoccupazione che tutti i colleghi hanno manifestato e che rappresenta la preoccupazione anche del Ministro e di tutto il Governo.
Tuttavia, prima di ogni altra cosa, voglio fare una precisazione che riguarda i collegamenti con le isole minori in Sicilia, in risposta alle voci di presunti tagli che hanno avuto come conseguenza le giuste proteste dei residenti. Come già ho avuto modo di chiarire, non ho disposto alcun taglio di risorse, né alcuna soppressione dei collegamenti marittimi tra la Sicilia e le sue isole minori. In verità, in data 9 gennaio, dopo un incontro con l'assessore Bufardeci e i sindaci dei Comuni isolani interessati, ho inviato una lettera a Tirrenia e a Siremar dando precise direttive sul mantenimento dei collegamenti. Questa è la realtà.
Basta che un giornale scriva mezza frase e ci sono coloro che si mettono a dieta come qualcuno in maniera ironica ha detto - e nascono proteste, ma la verità è questa che ho avuto modo di dire; non c'è nulla di diverso da questo.
Per quanto riguarda, invece, il processo di privatizzazione, ho avuto modo di incontrare più volte il presidente della Giunta regionale siciliana Lombardo, il quale ha manifestato l'interesse della Regione, ma io non sono in condizione di poter frammentare perché non me lo consente l'Unione europea, come ha pure ricordato il senatore Pistorio. Sono costretto ad indire una gara unica; poi vedremo se ci saranno Regioni che manifesteranno il proprio interesse e come poter procedere.
Ricordo che il processo di privatizzazione prende avvio con la legge n. 296 del 2006 (la finanziaria del 2007) e prevede, al fine di completare il processo di liberalizzazione del cabotaggio marittimo e di privatizzare le società esercenti i collegamenti marittimi con le isole maggiori e minori, la stipula di nuove convenzioni con dette società entro il 30 giugno 2007 con scadenza non anteriore al 31 dicembre 2012.
Voglio ricordare che al 31 dicembre del 2008 la Tirrenia, sostanzialmente, non esisteva più, perché erano scadute le convenzioni. E come ha ritenuto di comportarsi il Ministro? Si è recato più volte in Europa. I sindacati mi invitavano a chiedere una proroga di quattro anni; l'Europa ci offriva sei mesi di proroga in deroga. Insistendo, abbiamo ottenuto la proroga di un anno. Quindi quest'anno abbiamo la possibilità di privatizzare la Tirrenia fino al 31 dicembre 2009.
Aggiungo che con delibera del CIPE del 9 novembre 2007, n. 111, si è provveduto a determinare sia i criteri per l'individuazione delle rotte di servizio pubblico che quelli per individuare la giusta compensazione per tali servizi.
L'entrata in vigore del decreto-legge n. 112 del 2008, convertito con la legge n. 133 dello stesso anno, ha modificato l'iter procedurale in quanto, al comma 1 dell'articolo 57, ha assegnato alle Regioni interessate le funzioni ed i compiti di programmazione e di amministrazione dei servizi di cabotaggio marittimo di interesse pubblico da svolgere all'interno di una singola Regione e al successivo comma 3 ha previsto il passaggio a titolo gratuito dei pacchetti azionari delle società regionali dal gruppo Tirrenia alle Regioni che ne avrebbero fatto espressamente richiesta.
Delle quattro Regioni interessate, la Sicilia ha manifestato interesse (a certe condizioni, ovviamente), la Sardegna ha manifestato un interesse ancor più forte (ma mi riferisco agli incontri avuti con Soru, ora è cambiata la Giunta quindi non so dire), la Toscana ha affermato di non essere interessata a fare l'armatore, mentre con la Campania vi è stato un colloquio molto interlocutorio.
Inoltre, il successivo decreto-legge n. 185 del 2008 ha previsto l'erogazione di risorse aggiuntive e fissato per il corrente esercizio una dotazione di bilancio pari a 174 milioni di euro allo scopo di consentire l'attivazione della procedura di privatizzazione del gruppo Tirrenia. Rispetto a questa cifra, per poter mantenere i collegamenti con le isole minori, vi è la necessità di trovare 46 milioni di euro. Vi è un tavolo aperto di consultazione. Ci sono stati fino ad ora tavoli di consultazione tra il Ministero e le singole Regioni interessate. La prossima settimana ci sarà, invece, un tavolo dove saranno chiamate ovviamente le Regioni, sarà chiamata la Tirrenia e naturalmente, in quella occasione, cercheremo di trovare le soluzioni indispensabili.
Con riferimento a ciò che diceva il senatore Marco Filippi sul passaggio dal monopolio pubblico a quello privato, ricordo che noi abbiamo l'obbligo di fare la gara, come è stato ricordato peraltro da tutti i senatori. Essendo toscano come me, senatore Filippi, lei conosce il nostro arcipelago e sappiamo tutti, per esempio, che vi è un traghetto che tutti i sabato mattina parte da Capraia per arrivare a Livorno con un solo passeggero. È chiaro però che nel bando di gara che andremo a fare non potremo consentire che il privato che andrà a rilevare Tirrenia si prenda solo la parte buona e scarichi la parte meno buona, perché faremo un bando dove dobbiamo garantire che anche le isole vengano raggiunte. Infatti, se è vero che durante il periodo invernale è un peso economico, durante il periodo estivo queste isole rappresentano una ricchezza per il Paese e quindi non possiamo certamente abbandonarle. E quando viene criticato l'accordo con le Regioni, faccio presente che non possiamo fare una trattativa con le Regioni ora, perché - a seguito dei colloqui avuti in Europa e a seguito dell'anno di proroga che a voce mi è stato concesso, ma non ho ancora ricevuto la lettera ufficiale, che considero già ricevuta perchè altrimenti dovrei alzare le mani - dobbiamo fare una gara. Poi starà alla nostra capacità di fare una gara che ci consenta di trattare con le rispettive Regioni eventualmente interessate.
La Commissione europea, in risposta a quanto richiesto dall'Italia, in data 19 dicembre 2008, ha chiesto elementi aggiuntivi in merito all'intera procedura di privatizzazione con particolare riferimento alla definizione delle rotte di continuità territoriale e alle fasi di privatizzazione, chiedendo sostanzialmente di poter condividere un percorso prestabilito con tempi e fasi definitive.
La Commissione, in particolare, nel sottolineare che la procedura di privatizzazione dovrà riguardare l'interezza del gruppo, ha precisato che il futuro assetto dei servizi sovvenzionati dovrà essere razionalizzato. Nonostante questo, ho detto all'inizio come fino ad ora abbiamo proceduto.
La proposta italiana presentata alla Commissione dell'Unione europea, in linea con quanto previsto dall'articolo 26 del decreto-legge n. 207, è stata quella di procedere alla privatizzazione del gruppo entro il 31 dicembre 2009, per avviare dal 1° gennaio 2010 le nuove convenzioni per consentire alla nuova proprietà del gruppo di assestarsi e rendere competitivo il servizio offerto e successivamente procedere alla liberalizzazione dell'intero settore, così come previsto dal regolamento (CEE) n. 3577/92.
Mi rendo conto che in dieci minuti non posso rispondere esaurientemente alle domande che mi sono state poste dai colleghi intervenuti (i senatori Cicolani, Mura, Lannutti, D'Alia, Filippi e Pistorio), nemmeno Pico della Mirandola ci riuscirebbe.
Dichiaro però, in una sede autorevolissima come questa, di essere disponibile, se mi verrà richiesto dal Presidente dell'8a Commissione, a partecipare ad un'audizione da dedicare interamente a sviscerare i problemi della Tirrenia. Confesso che in quella occasione, considerata l'autorevolezza della Commissione, spero di ricevere anche dei suggerimenti, perché il problema è molto delicato.
Non voglio assolutamente, senatore Lannutti, che venga fuori un'altra Alitalia, perché di bad company non si può certamente parlare per quanto riguarda la Tirrenia e però dobbiamo trovare una soluzione. Infatti, mentre parliamo dei servizi nelle isole minori, dobbiamo tener presente che si tratta della vita e del futuro di 3.800 dipendenti, che meritano da parte del Governo, e credo del Parlamento, un'attenzione particolare.
PRESIDENTE. Hanno ora facoltà di replicare gli interroganti per un minuto ciascuno.
CICOLANI (PdL). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
CICOLANI (PdL). Signor Presidente, credo che il signor Ministro abbia esaurito l'argomento. D'altra parte, la sua idea di approfondire in Commissione tutti gli aspetti di questa vicenda, che indubbiamente è ai suoi prodromi e che sarà di enorme complessità, mi sembra vada accolta. Quindi, accogliamo con soddisfazione l'idea di approfondire e di accompagnare l'iter di privatizzazione della Tirrenia attraverso un approfondimento nella sede competente, l'8a Commissione permanente del Senato.
FILIPPI Marco (PD). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
FILIPPI Marco (PD). Signor Presidente, onestà intellettuale e sensibilità politica non sono mai un disvalore e, ancora una volta, sono disposto a riconoscergliele, signor Ministro. La sua risposta, però, con dispiacere, non è soddisfacente, per quanto mi riguarda, soprattutto per gli aspetti che ella ha omesso, a partire dalle risorse ad oggi mancanti, che, come veniva ricordato, ammontano a 56 milioni di euro per il 2009 e ad 80 milioni di euro per il trascorso 2008.
Infatti, un conto sono le sue rassicuranti dichiarazioni su ciò che non ha fatto, cioè disposizione di tagli, altro ciò che purtroppo ha fatto il suo collega Tremonti non rifinanziando il dovuto. Le questioni sono due: o si mettono i soldi che mancano o si razionalizza, credo che tertium non datur.
Prendo atto delle intenzioni sulla privatizzazione e della sua volontà, signor Ministro, di non trasformare tale realtà in un monopolio privato. Per adesso, l'esempio di Alitalia non si può considerare edificante. La aspettiamo in Commissione.
MURA (LNP). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MURA (LNP). Signor Presidente, direi che mi posso ritenere soddisfatto, compatibilmente, come giustamente diceva il Ministro, con i limiti posti da un'occasione come questa: è impossibile in dieci minuti sviscerare tutti gli aspetti di criticità legati ai vincoli europei, ai rapporti con le Regioni, ma soprattutto ad un'utenza difficile, che vive realtà come quelle delle nostre isole.
È stato spesso evocato anche in quest'Aula lo spettro di Alitalia; mi auguro che possano essere portate avanti tutte le iniziative necessarie per fare in modo che la vicenda Alitalia non si ripeta con la Tirrenia.
Per tale ragione anch'io, come il collega Cicolani, mi auguro di poter affrontare nella Commissione di cui mi onoro far parte, l'8a Commissione, insieme al presidente Grillo e agli altri colleghi, i problemi legati alla privatizzazione della Tirrenia, tenendo conto delle criticità legate ad un servizio così importante.
LANNUTTI (IdV). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LANNUTTI (IdV). Signor Ministro, noi la ringraziamo per la cortese disponibilità a riferire in Commissione sul futuro della Tirrenia e dei suoi 3.800 lavoratori. Tuttavia, non posso considerarmi soddisfatto su alcune precise domande che l'Italia dei Valori le ha rivolto in merito alla gestione molto disinvolta del management della Tirrenia, sulle consulenze e sui compensi.
Per questa ragione, ripeto, non possiamo considerarci soddisfatti; ci auguriamo però che Tirrenia non faccia la fine dell'Alitalia e che non sia privatizzata come quest'ultima: questo potrebbe già rassicurarci.
D'ALIA (UDC-SVP-Aut). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
D'ALIA (UDC-SVP-Aut). Signor Presidente, signor Ministro, anche noi, come lei, riteniamo che questo sia un tema che non possa esaurirsi in un question time di qualche minuto. Per la verità, noi abbiamo presentato una mozione, il 20 novembre 2008, proprio su questo tema e credo che, al di là dell'utile audizione che lei vorrà tenere nella competente Commissione, sarebbe bene che su di esso vi fosse un pronunciamento del Parlamento. Lei ha detto, però, alcune cose utili e pronunciato delle parole di verità.
La prima è che noi abbiamo ad oggi solo una certezza: la proroga comunitaria del servizio fino a tutto l'anno 2009; ha poi parlato della possibilità di reperire - perché ancora oggi non vi è certezza - i 46 milioni di euro che sono necessari per garantire il servizio in quest'anno; ha detto che non vi è alcuna intenzione di procedere allo scorporo della SIREMAR dalla Tirrenia e che non vi è alcuna intenzione di assumere un'iniziativa in sede europea perché questo possa avvenire ovvero vi possano essere delle deroghe rispetto al regime comunitario (il caso Alitalia docet). Ne prendiamo atto; riteniamo opportuno, però, che su questo tema si ritorni con parole di verità e con decisioni che si assumano nell'interesse di quelle comunità e dei lavoratori.
PISTORIO (Misto-MPA). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
PISTORIO (Misto-MPA). Signor Presidente, signor Ministro, ribadisco volentieri il mio apprezzamento per lo stile e la sensibilità con la quale lei sta seguendo questa vicenda, che è delicata e rimane ovviamente aperta. I temi finanziari, come vede, allarmano non solo me.
Tuttavia, avendo lei riconosciuto di avere un'interlocuzione molto seria con la Regione Siciliana, credo che in una sede più attenta come la Commissione competente potremo approfondire alcune opportunità rispetto alle esperienze già fatte dalla Regione Siciliana, che ha provveduto per una parte ad assicurare servizi aggiuntivi a mezzo gara perché essa possa misurarsi, d'accordo con il Governo, con una gestione il più autonoma possibile del collegamento con le isole minori, che sono non solo una responsabilità che attiene al Governo regionale, ma anche una grande opportunità per quello che esse rappresentano.
Credo che una riflessione bipartisan, di tipo istituzionale, possa consentire di individuare quanto meno con la Regione Siciliana delle soluzioni più avanzate, certo rispettose delle prescrizioni europee che, come hanno imposto la privatizzazione, impongono anche una gara unica che indubbiamente irrigidisce il procedimento e rischia di non definire soluzioni più flessibili, come casi come questo forse richiederebbero, trattandosi di condizioni oggettivamente diverse nel territorio nazionale.
La Greca: "Nel question time Matteoli non ha detto il vero"
Una lettera è stata inviata dal dott. Pino La Greca al sindaco di Lipari Mariano Bruno. La lettera ha per oggetto: Question Time del 19 febbraio ’09
IL TESTO:
Signor sindaco,trovo veramente fuorviante e sorprendente che Lei, invece, di saltare sulla sedia e precipitarsi a Roma alle affermazione del Ministro Matteoli, che rischiano di mettere la parola fine alla possibilità di scorporo della Siremar (a meno che non trovi una diversa strategia per ottenere lo scorporo che ad oggi non vedo nelle Sue iniziative), non trovi di meglio che polemizzare con il senatore D’Alia, che unitamente al senatore Filippi del PD, ha posto il ministro di fronte alle proprie responsabilità ed ha dato a tutti noi la possibilità di conoscere finalmente il pensiero del ministro e la verità sulla problematica dei trasporti marittimi, che ad oggi che Lei ed i suoi collaboratori non erano riusciti a darci.
Il Ministro ha omesso alcuni aspetti fondamentali del processo di privatizzazione della Siremar, processo sul quale da alcuni giorni si registrano “virate” politiche da parte del Presidente della Regione Lombardo e dell’assessore Bufardeci.
Riporto, preliminarmente le affermazioni del Ministro Matteoli sulla privatizzazione:
(…) Nonostante alcuni enti regionali abbiano manifestato il loro interesse per l'acquisizione di parti del gruppo Tirrenia, in questo momento non è possibile procedere in tal senso, perché l'Unione Europea prescrive che la privatizzazione di Tirrenia avvenga con una gara unica e che solo in seguito si possa liberalizzare il settore anche dividendo il gruppo in diverse società.
Perché ritengo che il ministro non ha detto la verità in aula? Presto detto.
La norma che prevede la privatizzazione della Tirrenia è contenuta nell'articolo 26 “privatizzazione della società Tirrenia” del Decreto Legge 29 novembre 2008, n. 185 Misure urgenti per il sostegno a famiglie, lavoro, occupazione e impresa e per ridisegnare in funzione anti-crisi il quadro strategico nazionale, conosciuto come decreto “anticrisi”.
L'articolo 26 nel dettaglio prevede:
1. Al fine di consentire l'attivazione delle procedure di privatizzazione della Società Tirrenia di Navigazione S.p.A. e delle società da questa controllate, e la stipula delle convenzioni ai sensi dell'articolo 1, comma 998, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, è autorizzata la spesa di 65 milioni di euro per ciascuno degli anni 2009, 2010 e 2011. Le risorse sono erogate previa verifica da parte della Commissione Europea della compatibilità della convenzione con il regime comunitario ai sensi dell'articolo 1, comma 999, della legge 27 dicembre 2006, n. 296.
2. Agli oneri derivanti dall'attuazione del comma 1, pari a 65 milioni di euro per ciascuno degli anni 2009, 2010 e 2011, si provvede mediante riduzione dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 61 della legge 27 dicembre 2002, n. 289, relativa al Fondo per le aree sottoutilizzate, a valere sulla quota destinata alla realizzazione di infrastrutture ai sensi dell'articolo 6-quinquies del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112 convertito in legge 6 agosto 2008, n. 133, per un importo, al fine di compensare gli effetti in termini di indebitamento netto, pari a 195 milioni di euro per l'anno 2009, a 130 milioni per l'anno 2010 e a 65 milioni per l'anno 2011.
3. All'articolo 57 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con legge 6 agosto 2008, n. 133, sono apportate le seguenti modificazioni: a) al comma 1, in fine, è aggiunto il seguente periodo: «Le disposizioni di cui al presente comma si applicano a decorrere dal 1° gennaio 2010.»; b) i commi 3 e 4 sono abrogati. L’articolo 26, quindi, prevede l’abrogazione dell’articolo 57 del decreto-legge 25 giugno 2008 n. 112 che specificatamente prevedeva: comma 3) Su richiesta delle Regioni interessate, da effettuarsi entro 120 giorni dall'entrata in vigore del presente provvedimento, l'intera partecipazione detenuta dalla Società Tirrenia di Navigazione S.p.a. nelle società Caremar - Campania Regionale Marittima S.p.a., Saremar - Sardegna Regionale Marittima S.p.a., Toremar - Toscana Regionale Marittima S.p.a., Siremar - Sicilia Regionale Marittima S.p.a. e' trasferita, a titolo gratuito, rispettivamente alle Regioni Campania, Sardegna, Toscana, Sicilia. Entro il medesimo termine, la Regione Puglia e la Regione Lazio possono richiedere il trasferimento gratuito, a società da loro interamente partecipate, del complesso dei beni, delle attività e delle risorse umane utilizzate rispettivamente dalla Tirrenia di Navigazione S.p.a. e dalla Caremar S.p.a. per l'esercizio dei collegamenti con le Isole Tremiti e con l'arcipelago Pontino.
Dalla lettura combinata delle due norme appare evidente che è possibile procedere allo scorporo della Siremar S.p.A. dalla Tirrenia soltanto attraverso un nuovo decreto legge che “riapra” i termini e le modalità che il governo aveva stabilito nel giugno dell’anno 2008. Con la cessione gratuita alle singole regioni delle compagnie regionali è evidente che il governo non vende a queste ultime proprio niente e di conseguenza non si viola alcuna norma comunitaria nè nazionale in termini di gare d’appalto. Io non arrivo a pensare che il Ministro da un lato ed il Presidente della Regione Siciliana dall’altro, non comprendano che nel caso dello scorporo della Siremar non si debba parlare di “vendita” ma occorre tornare a parlare di “trasferimento a titolo gratuito” alle Regione, e nel nostro caso alla Regione Siciliana. In caso contrario dovrei pensare che i giochi intorno alla privatizzazione della Tirrenia sono stati fatti (Alitalia docet) e ci dirigiamo verso un monopolio o un duopolio dei privati all’interno del nostro territorio.
In tal senso mi sento di condividere pienamente le parole del senatore Marco Filippi “il rischio che la privatizzazione di un soggetto economico che opera in condizione di monopolio, ove non accompagnata dalla liberalizzazione del mercato, porti degli svantaggi alla collettività, chiede come il Governo intenda agire per assicurare il mantenimento dei collegamenti e dei servizi, in particolare con le isole minori, e quale sia il suo parere sulla condivisibile ipotesi di divisione della Tirrenia in diverse società”.
Domande che non hanno trovato alcuna risposta dal Ministro. Mi auguro che Lei si renda conto della fallimentare azione politica ad oggi portata avanti nei confronti di un Governo Nazionale che vuole soltanto la subordinazione politica delle nostre isole alle proprie decisioni e ponga in essere una diversa strategia per chiedere al Capo del Governo, se il caso, ed al Ministro Matteoli tutte le iniziative politiche precise,corrette e puntuali, per ottnere lo scorporo della Siremar dalla privatizzazione della Tirrenia che Le ricordo è il principale obiettivo che si è dato la nostra comunità attraverso un deliberato unitario del consiglio comunale.
Distinti Saluti.
La Greca Giuseppe
IL TESTO:
Signor sindaco,trovo veramente fuorviante e sorprendente che Lei, invece, di saltare sulla sedia e precipitarsi a Roma alle affermazione del Ministro Matteoli, che rischiano di mettere la parola fine alla possibilità di scorporo della Siremar (a meno che non trovi una diversa strategia per ottenere lo scorporo che ad oggi non vedo nelle Sue iniziative), non trovi di meglio che polemizzare con il senatore D’Alia, che unitamente al senatore Filippi del PD, ha posto il ministro di fronte alle proprie responsabilità ed ha dato a tutti noi la possibilità di conoscere finalmente il pensiero del ministro e la verità sulla problematica dei trasporti marittimi, che ad oggi che Lei ed i suoi collaboratori non erano riusciti a darci.
Il Ministro ha omesso alcuni aspetti fondamentali del processo di privatizzazione della Siremar, processo sul quale da alcuni giorni si registrano “virate” politiche da parte del Presidente della Regione Lombardo e dell’assessore Bufardeci.
Riporto, preliminarmente le affermazioni del Ministro Matteoli sulla privatizzazione:
(…) Nonostante alcuni enti regionali abbiano manifestato il loro interesse per l'acquisizione di parti del gruppo Tirrenia, in questo momento non è possibile procedere in tal senso, perché l'Unione Europea prescrive che la privatizzazione di Tirrenia avvenga con una gara unica e che solo in seguito si possa liberalizzare il settore anche dividendo il gruppo in diverse società.
Perché ritengo che il ministro non ha detto la verità in aula? Presto detto.
La norma che prevede la privatizzazione della Tirrenia è contenuta nell'articolo 26 “privatizzazione della società Tirrenia” del Decreto Legge 29 novembre 2008, n. 185 Misure urgenti per il sostegno a famiglie, lavoro, occupazione e impresa e per ridisegnare in funzione anti-crisi il quadro strategico nazionale, conosciuto come decreto “anticrisi”.
L'articolo 26 nel dettaglio prevede:
1. Al fine di consentire l'attivazione delle procedure di privatizzazione della Società Tirrenia di Navigazione S.p.A. e delle società da questa controllate, e la stipula delle convenzioni ai sensi dell'articolo 1, comma 998, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, è autorizzata la spesa di 65 milioni di euro per ciascuno degli anni 2009, 2010 e 2011. Le risorse sono erogate previa verifica da parte della Commissione Europea della compatibilità della convenzione con il regime comunitario ai sensi dell'articolo 1, comma 999, della legge 27 dicembre 2006, n. 296.
2. Agli oneri derivanti dall'attuazione del comma 1, pari a 65 milioni di euro per ciascuno degli anni 2009, 2010 e 2011, si provvede mediante riduzione dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 61 della legge 27 dicembre 2002, n. 289, relativa al Fondo per le aree sottoutilizzate, a valere sulla quota destinata alla realizzazione di infrastrutture ai sensi dell'articolo 6-quinquies del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112 convertito in legge 6 agosto 2008, n. 133, per un importo, al fine di compensare gli effetti in termini di indebitamento netto, pari a 195 milioni di euro per l'anno 2009, a 130 milioni per l'anno 2010 e a 65 milioni per l'anno 2011.
3. All'articolo 57 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con legge 6 agosto 2008, n. 133, sono apportate le seguenti modificazioni: a) al comma 1, in fine, è aggiunto il seguente periodo: «Le disposizioni di cui al presente comma si applicano a decorrere dal 1° gennaio 2010.»; b) i commi 3 e 4 sono abrogati. L’articolo 26, quindi, prevede l’abrogazione dell’articolo 57 del decreto-legge 25 giugno 2008 n. 112 che specificatamente prevedeva: comma 3) Su richiesta delle Regioni interessate, da effettuarsi entro 120 giorni dall'entrata in vigore del presente provvedimento, l'intera partecipazione detenuta dalla Società Tirrenia di Navigazione S.p.a. nelle società Caremar - Campania Regionale Marittima S.p.a., Saremar - Sardegna Regionale Marittima S.p.a., Toremar - Toscana Regionale Marittima S.p.a., Siremar - Sicilia Regionale Marittima S.p.a. e' trasferita, a titolo gratuito, rispettivamente alle Regioni Campania, Sardegna, Toscana, Sicilia. Entro il medesimo termine, la Regione Puglia e la Regione Lazio possono richiedere il trasferimento gratuito, a società da loro interamente partecipate, del complesso dei beni, delle attività e delle risorse umane utilizzate rispettivamente dalla Tirrenia di Navigazione S.p.a. e dalla Caremar S.p.a. per l'esercizio dei collegamenti con le Isole Tremiti e con l'arcipelago Pontino.
Dalla lettura combinata delle due norme appare evidente che è possibile procedere allo scorporo della Siremar S.p.A. dalla Tirrenia soltanto attraverso un nuovo decreto legge che “riapra” i termini e le modalità che il governo aveva stabilito nel giugno dell’anno 2008. Con la cessione gratuita alle singole regioni delle compagnie regionali è evidente che il governo non vende a queste ultime proprio niente e di conseguenza non si viola alcuna norma comunitaria nè nazionale in termini di gare d’appalto. Io non arrivo a pensare che il Ministro da un lato ed il Presidente della Regione Siciliana dall’altro, non comprendano che nel caso dello scorporo della Siremar non si debba parlare di “vendita” ma occorre tornare a parlare di “trasferimento a titolo gratuito” alle Regione, e nel nostro caso alla Regione Siciliana. In caso contrario dovrei pensare che i giochi intorno alla privatizzazione della Tirrenia sono stati fatti (Alitalia docet) e ci dirigiamo verso un monopolio o un duopolio dei privati all’interno del nostro territorio.
In tal senso mi sento di condividere pienamente le parole del senatore Marco Filippi “il rischio che la privatizzazione di un soggetto economico che opera in condizione di monopolio, ove non accompagnata dalla liberalizzazione del mercato, porti degli svantaggi alla collettività, chiede come il Governo intenda agire per assicurare il mantenimento dei collegamenti e dei servizi, in particolare con le isole minori, e quale sia il suo parere sulla condivisibile ipotesi di divisione della Tirrenia in diverse società”.
Domande che non hanno trovato alcuna risposta dal Ministro. Mi auguro che Lei si renda conto della fallimentare azione politica ad oggi portata avanti nei confronti di un Governo Nazionale che vuole soltanto la subordinazione politica delle nostre isole alle proprie decisioni e ponga in essere una diversa strategia per chiedere al Capo del Governo, se il caso, ed al Ministro Matteoli tutte le iniziative politiche precise,corrette e puntuali, per ottnere lo scorporo della Siremar dalla privatizzazione della Tirrenia che Le ricordo è il principale obiettivo che si è dato la nostra comunità attraverso un deliberato unitario del consiglio comunale.
Distinti Saluti.
La Greca Giuseppe
"Dagli ammutinati della Laurana". Legambiente Lipari ritira la propria adesione dal Comitato Trasporti
Riceviamo da Legambiente Lipari e pubblichiamo:
Dagli ammutinati della Laurana….
Legambiente, preso atto della nullità degli interventi dell’Amministrazione presso le sedi istituzionali palesate dalle risposte del Ministro ai trasporti Altero Matteo durante il question-time di ieri, ove conferma nell'Aula del Senato che “non vi è alcuna certezza di copertura finanziaria dei collegamenti marittimi con le isole minori per il 2009, così come non vi è alcuna intenzione da parte del Governo di avviare una procedura di deroga in sede europea per consentire lo scorporo della Siremar dal processo di privatizzazione della Tirrenia".
Ritenendo privo di fondamento l’ottimismo del vicepresidente della Regione siciliana e assessore al Turismo, Titti Bufardeci quando, nel dichiarare che “La Sicilia si candida a essere la capitale del turismo mediterraneo”, dimentica che senza trasporti non esiste turismo.
Non sentendosi più rappresentato dal Comitato cittadino per la difesa dei trasporti marittimi delle Isole Eolie perchè lo ritiene fortemente legato e vincolato ai tempi ed alle azioni proposte dall’Amministrazione;
Apprendendo dalla storia ed ottenendo conferma dall’ultima assemblea del Comitato (nella quale s’è contata la presenza di 87 cittadini), che non si può istituzionalizzare una rivolta di popolo che dev’essere capeggiata da persone democraticamente elette e rappresentative di istanze generali e non già da un direttivo autoproclamatosi con il consenso e l’appoggio delle stesse persone contro i quali la lotta è indirizzata e che tra l’atro incarnano gli interessi di alcune categorie e non quelli comuni a tutta la collettività.
Stanco di comunicati prontamente smentiti, di dichiarazioni tratte da voci di corridoio,velate promesse e giochi a rimpiattino;
Dichiara di ritirare la propria adesione dal Comitato e proseguire l’agitazione a fianco dei cittadini di Stromboli e a coloro che mostreranno di avere voglia di gridare che le Eolie NON SI TOCCANO ed agire, con tutti i mezzi, affinchè la Siremar venga prontamente scorporata dalla Tirrenia.
Legambiente Lipari
Piero Roux
Dagli ammutinati della Laurana….
Legambiente, preso atto della nullità degli interventi dell’Amministrazione presso le sedi istituzionali palesate dalle risposte del Ministro ai trasporti Altero Matteo durante il question-time di ieri, ove conferma nell'Aula del Senato che “non vi è alcuna certezza di copertura finanziaria dei collegamenti marittimi con le isole minori per il 2009, così come non vi è alcuna intenzione da parte del Governo di avviare una procedura di deroga in sede europea per consentire lo scorporo della Siremar dal processo di privatizzazione della Tirrenia".
Ritenendo privo di fondamento l’ottimismo del vicepresidente della Regione siciliana e assessore al Turismo, Titti Bufardeci quando, nel dichiarare che “La Sicilia si candida a essere la capitale del turismo mediterraneo”, dimentica che senza trasporti non esiste turismo.
Non sentendosi più rappresentato dal Comitato cittadino per la difesa dei trasporti marittimi delle Isole Eolie perchè lo ritiene fortemente legato e vincolato ai tempi ed alle azioni proposte dall’Amministrazione;
Apprendendo dalla storia ed ottenendo conferma dall’ultima assemblea del Comitato (nella quale s’è contata la presenza di 87 cittadini), che non si può istituzionalizzare una rivolta di popolo che dev’essere capeggiata da persone democraticamente elette e rappresentative di istanze generali e non già da un direttivo autoproclamatosi con il consenso e l’appoggio delle stesse persone contro i quali la lotta è indirizzata e che tra l’atro incarnano gli interessi di alcune categorie e non quelli comuni a tutta la collettività.
Stanco di comunicati prontamente smentiti, di dichiarazioni tratte da voci di corridoio,velate promesse e giochi a rimpiattino;
Dichiara di ritirare la propria adesione dal Comitato e proseguire l’agitazione a fianco dei cittadini di Stromboli e a coloro che mostreranno di avere voglia di gridare che le Eolie NON SI TOCCANO ed agire, con tutti i mezzi, affinchè la Siremar venga prontamente scorporata dalla Tirrenia.
Legambiente Lipari
Piero Roux
DOPO IL QUESTION TIME L'OPPOSIZIONE CHIEDE DI SOSPENDERE LO SCIOPERO DELLA FAME
Comunicato stampa
Le risposte del Ministro Altero Matteoli al “question-time” del Senato di ieri 19 febbraio sui problemi relativi alla Tirrenia ed in particolare ai collegamenti delle isole minori sono state gravi e sconcertanti. Non esiste alcuna sicurezza e garanzia. Non sono sicuri i 46 milioni di euro necessari ad assicurare i collegamenti del 2008 malgrado le assicurazioni del Sindaco rilasciate all’Assemblea pubblica del 18 scorso; non c’è una risposta ufficiale dell’Unione Europea sulla proroga della Tirrenia per il 2009 ma solo promesse a voce; non esiste nessun procedimento in atto di “spacchettamento” della Tirrenia e di scorporo della Siremar ma si va ineluttabilmente verso la gara per la cessione a privati di tutta la Tirrenia.
Di fronte ad una realtà così inquietante le forze di opposizione chiedono di riconsiderare tutte le forme di protesta in atto e soprattutto invitano Sindaco, assessori e consiglieri di maggioranza e di opposizione a sospendere lo sciopero della fame che hanno messo in atto.
Lo sciopero della fame infatti è una misura estrema e va utilizzato quando esistono delle premesse consolidate e si punta ad un obiettivo preciso. Qui l’obiettivo è sicuramente lo scorporo della Siremar ma mancano del tutto le premesse. Né, al momento attuale, esistono procedimenti ed iniziative capaci di spingere il Governo in questa direzione. Le stesse proposte di protesta del comitato, durante l’assemblea popolare di mercoledì scorso, appaiono insufficienti ed inadeguate.
Riconsiderare le forme di protesta vuol dire allora avviare iniziative capaci di mettere all’ordine del giorno questo problema nodale ed in questa direzione le forze di opposizione si stanno già muovendo partendo proprio dalle risposte del Ministro Mattioli.
Partito Democratico, UDC, Sinistra democratica, Eolie nel cuore, Nuovo Giorno
Le risposte del Ministro Altero Matteoli al “question-time” del Senato di ieri 19 febbraio sui problemi relativi alla Tirrenia ed in particolare ai collegamenti delle isole minori sono state gravi e sconcertanti. Non esiste alcuna sicurezza e garanzia. Non sono sicuri i 46 milioni di euro necessari ad assicurare i collegamenti del 2008 malgrado le assicurazioni del Sindaco rilasciate all’Assemblea pubblica del 18 scorso; non c’è una risposta ufficiale dell’Unione Europea sulla proroga della Tirrenia per il 2009 ma solo promesse a voce; non esiste nessun procedimento in atto di “spacchettamento” della Tirrenia e di scorporo della Siremar ma si va ineluttabilmente verso la gara per la cessione a privati di tutta la Tirrenia.
Di fronte ad una realtà così inquietante le forze di opposizione chiedono di riconsiderare tutte le forme di protesta in atto e soprattutto invitano Sindaco, assessori e consiglieri di maggioranza e di opposizione a sospendere lo sciopero della fame che hanno messo in atto.
Lo sciopero della fame infatti è una misura estrema e va utilizzato quando esistono delle premesse consolidate e si punta ad un obiettivo preciso. Qui l’obiettivo è sicuramente lo scorporo della Siremar ma mancano del tutto le premesse. Né, al momento attuale, esistono procedimenti ed iniziative capaci di spingere il Governo in questa direzione. Le stesse proposte di protesta del comitato, durante l’assemblea popolare di mercoledì scorso, appaiono insufficienti ed inadeguate.
Riconsiderare le forme di protesta vuol dire allora avviare iniziative capaci di mettere all’ordine del giorno questo problema nodale ed in questa direzione le forze di opposizione si stanno già muovendo partendo proprio dalle risposte del Ministro Mattioli.
Partito Democratico, UDC, Sinistra democratica, Eolie nel cuore, Nuovo Giorno
Proroga dell'emergenza Eolie. Il decreto pubblicato sulla Gazzetta ufficiale
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Visto l'art. 5, comma 1, della legge 24 febbraio 1992, n. 225;
Visto l'art. 107 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112;
Visto il decreto-legge 7 settembre 2001, n. 343, convertito, conmodificazioni, dalla legge 9 novembre 2001, n. 401;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data14 giugno 2002 concernente la dichiarazione dello stato di emergenza nel territorio del comune di Lipari;
Visto il successivo decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 29 settembre 2002, con il quale e' stata disposta la proroga del sopra citato stato di emergenza, sino al 31 dicembre 2002;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 10gennaio 2003, con il quale e' stata disposta la proroga e dichiarazione dello stato d'emergenza, fino al 31 dicembre 2003, rispettivamente nel territorio del comune di Lipari e nelle prospicienti aree marine;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data10 gennaio 2003, recante la dichiarazione dello stato di emergenza, fino al 31 dicembre 2003, nel territorio delle isole Eolie, nelle aree marine e nelle fasce costiere interessate dagli effetti indotti dai fenomeni vulcanici in atto nell'isola di Stromboli;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data 19 dicembre 2003, con il quale e' stata disposta la proroga dello stato di emergenza nel territorio delle isole Eolie;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data 28 dicembre 2004, con il quale e' stata disposta la proroga dello stato di emergenza nel territorio delle isole Eolie fino al 31 dicembre 2005;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data 29 dicembre 2005, con il quale e' stata disposta la proroga dello stato di emergenza nel territorio delle isole Eolie fino al 31 dicembre 2006;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data 22 dicembre 2006, con il quale e' stato prorogato lo stato diemergenza nel territorio delle isole Eolie fino al 31 dicembre 2007;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data11 gennaio 2008, con il quale e' stato prorogato lo stato di emergenza nel territorio delle isole Eolie fino al 31 dicembre 2008;
Considerato, pertanto, che gli interventi straordinari finalizzatialla risoluzione del contesto emergenziale sono ancora in corso di realizzazione permanendo le condizioni di grave rischio anche derivante dalla natura vulcanica e dalla particolare collocazione geografica delle isole Eolie, e che, quindi, l'emergenza non puo' ritenersi conclusa;
Ritenuto, altresi', necessario proseguire nelle attivita' dimonitoraggio allo scopo di tutelare la pubblica e privata incolumita' nell'area delle isole Eolie, nelle aree marine e nelle fasce costiere limitrofe;
Ritenuto pertanto, che ricorrono, nella fattispecie in esame, i presupposti previsti dall'art. 5, comma 1, della legge 24 febbraio 1992, n. 225, per la proroga dello stato di emergenza;
D'intesa con la regione Siciliana;
Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nellariunione del 30 gennaio 2009;
Decreta:
Ai sensi e per gli effetti dell'art. 5, comma 1, della legge 24febbraio 1992, n. 225, e sulla base delle motivazioni di cui inpremessa, e' prorogato, fino al 31 dicembre 2009, lo stato di emergenza nel territorio delle isole Eolie.
Il presente decreto verra' pubblicato nella Gazzetta Ufficialedella Repubblica italiana.
Roma, 30 gennaio 2009
Il Presidente: Berlusconi
Visto l'art. 5, comma 1, della legge 24 febbraio 1992, n. 225;
Visto l'art. 107 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112;
Visto il decreto-legge 7 settembre 2001, n. 343, convertito, conmodificazioni, dalla legge 9 novembre 2001, n. 401;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data14 giugno 2002 concernente la dichiarazione dello stato di emergenza nel territorio del comune di Lipari;
Visto il successivo decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 29 settembre 2002, con il quale e' stata disposta la proroga del sopra citato stato di emergenza, sino al 31 dicembre 2002;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 10gennaio 2003, con il quale e' stata disposta la proroga e dichiarazione dello stato d'emergenza, fino al 31 dicembre 2003, rispettivamente nel territorio del comune di Lipari e nelle prospicienti aree marine;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data10 gennaio 2003, recante la dichiarazione dello stato di emergenza, fino al 31 dicembre 2003, nel territorio delle isole Eolie, nelle aree marine e nelle fasce costiere interessate dagli effetti indotti dai fenomeni vulcanici in atto nell'isola di Stromboli;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data 19 dicembre 2003, con il quale e' stata disposta la proroga dello stato di emergenza nel territorio delle isole Eolie;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data 28 dicembre 2004, con il quale e' stata disposta la proroga dello stato di emergenza nel territorio delle isole Eolie fino al 31 dicembre 2005;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data 29 dicembre 2005, con il quale e' stata disposta la proroga dello stato di emergenza nel territorio delle isole Eolie fino al 31 dicembre 2006;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data 22 dicembre 2006, con il quale e' stato prorogato lo stato diemergenza nel territorio delle isole Eolie fino al 31 dicembre 2007;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data11 gennaio 2008, con il quale e' stato prorogato lo stato di emergenza nel territorio delle isole Eolie fino al 31 dicembre 2008;
Considerato, pertanto, che gli interventi straordinari finalizzatialla risoluzione del contesto emergenziale sono ancora in corso di realizzazione permanendo le condizioni di grave rischio anche derivante dalla natura vulcanica e dalla particolare collocazione geografica delle isole Eolie, e che, quindi, l'emergenza non puo' ritenersi conclusa;
Ritenuto, altresi', necessario proseguire nelle attivita' dimonitoraggio allo scopo di tutelare la pubblica e privata incolumita' nell'area delle isole Eolie, nelle aree marine e nelle fasce costiere limitrofe;
Ritenuto pertanto, che ricorrono, nella fattispecie in esame, i presupposti previsti dall'art. 5, comma 1, della legge 24 febbraio 1992, n. 225, per la proroga dello stato di emergenza;
D'intesa con la regione Siciliana;
Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nellariunione del 30 gennaio 2009;
Decreta:
Ai sensi e per gli effetti dell'art. 5, comma 1, della legge 24febbraio 1992, n. 225, e sulla base delle motivazioni di cui inpremessa, e' prorogato, fino al 31 dicembre 2009, lo stato di emergenza nel territorio delle isole Eolie.
Il presente decreto verra' pubblicato nella Gazzetta Ufficialedella Repubblica italiana.
Roma, 30 gennaio 2009
Il Presidente: Berlusconi
Auto elettriche mai realizzate, due rinvii a giudizio
Gaetano Mobilia, presidente della società Giano ambiente, e Orazio Nicosia, presidente della Logica srl, sono stati rinviati a giudizio per truffa aggravata. Lo ha deciso il gup di Messina Giovanni De Marco, accogliendo la richiesta del pm Vito Di Giorgio, nell'inchiesta sui contributi statali per la realizzazione di auto elettriche. Secondo l'accusa la Giano Ambiente, dopo aver comunicato alla Camera di commercio l'avvio della produzione di auto elettriche, ottenne dallo Stato un contributo di circa 900 mila euro, grazie anche ad alcune fatture false emesse dalla Logica e riguardanti la realizzazione di impianti. Ma la Guardia di finanza, dopo un accertamento eseguito nei capannoni dell'ex stabilimento Pirelli di Villafranca Tirrena, che era stato acquisito dall'azienda di Mobilia, non trovò alcuna traccia di componenti per auto ma soltanto rifiuti urbani e industriali.
Capitan Mariano di PIERO ROUX
Dopo le dichiarazioni di Bruno all'Assemblea del Comitato Trasporti nella quale si dichiara pronto a guidare, con l'amministrazione, le prossime manifestazioni, mi chiedo: ma finora cosa ha fatto?...e con quali risultati?
Sembra si sia risvegliato solo ora da un sogno e si accorga che si trova di fronte ad un incubo....con risvolti disastrosi per la sua amministrazione ed - ahimè - per tutta la popolazione eoliana....
Sembra si sia risvegliato solo ora da un sogno e si accorga che si trova di fronte ad un incubo....con risvolti disastrosi per la sua amministrazione ed - ahimè - per tutta la popolazione eoliana....
Trasporti dalla Gazzetta del Sud di oggi
Collegamenti isole minori Il ministro conferma il suo impegno a risolvere la vicenda
Matteoli sconfessa il suo direttore di dipartimento
"Quel piano non rispecchia la posizione del ministero"
Salvatore Sarpi
“La posizione espressa dal dott. Amedeo Frumero non è quella voluta dal piano ministeriale”. Lo ha affermato l'on. Altero Matteoli in un colloquio con il vice-presidente della Regione siciliana Titti Bufaderci sulla delicata situazione dei trasporti marittimi verso le isole siciliane. Il “distinguo” tra la posizione del Ministro e quella del capo dipartimento del Ministero dei Trasporti(che ha prospettato drastici tagli) è stata poi comunicata con una nota ufficiale dall'assessore Bufardeci al sindaco di Lipari Mariano Bruno. Nota che il primo cittadino liparese, che continua insieme all'assessore Giannò e ai consiglieri Lauria, Biviano, Corda, Guarino e Finocchiaro lo sciopero della fame(giunto oggi al quarto giorno), ha comunicato all'assemblea cittadina convocata dal Comitato per i trasporti. “Nel colloquio con il Ministro- ha scritto ancora Bufardeci- lo stesso ha reiterato il proprio impegno a recuperare le risorse necessarie per circa 46 milioni di euro al fine di garantire l'espletamento del servizio da parte di Tirrenia-Siremar alle medesime condizioni di servizio dell'anno precedente, peraltro migliorate dalle indicazioni fornite proprio dai sindaci delle isole minori che, tramite questo assessorato, hanno avanzato un loro piano d'esercizio integrativo di quello di Ustica Lines. Il Ministro- ha concluso l'on. Bufardeci nella nota inviata al sindaco di Lipari- si è altresì impegnato alla convocazione di un tavolo tecnico-politico per la prossima settimana al fine di concordare una soluzione definitiva”. Ma le Eolie non restano con le “mani in mano” e, mentre il Comitato per i trasporti studia nuove iniziative, dobbiamo registrare un telegramma inviato ieri a Paolo Bonolis conduttore del Festival di Sanremo da parte del Comitato “Pro vitae”. Il testo recita: “Grazie, Bonolis, ci tieni compagnia. Sei di conforto, anche, a cittadini, sindaco, amministratori e consiglieri di Lipari che da giorni, chiusi in una stanza del municipio, attuano uno sciopero della fame, sotto stretto controllo medico. Costretti a ciò perché privati dei collegamenti marittimi essenziali compresa nave da e per Napoli, nostro prezioso caronte da oltre 140 anni. Salutaci, se puoi. Aiuterai un’intera comunità, quella eoliana, a non soccombere”. Ma non mancano le prese di posizione. Nelle ultime ore sta facendo discutere quella del consigliere comunale Bartolo Lauria che ieri, durante i lavori del consiglio comunale è stato fortemente critico verso il Comitato di difesa dei trasporti. "Dopo quanto dichiarato ieri sera in assemblea dai componenti il comitato- ha detto- mi sento offeso. E' stata mostrata ingratitudine verso quei consiglieri comunali che hanno sempre fatto quello che il comitato ha richiesto restando al loro fianco in qualsiasi situazione. L'avere sostenuto che il comitato va avanti da solo nella protesta e che se vorranno i politici potranno accodarsi è sicuramente una grave mancanza di rispetto nei nostri confronti. La mia impressione però e che il comitato dipenda dall'amministrazione Bruno con la quale si incontra spesso". Per il passagio ad azioni “forti che esprimano una posizione chiara, soprattutto dopo l’assemblea tenuta dal comitato cittadino” è il consigliere comunale Giacomo Biviano. “ Le proposte del comitato- ha detto- sono apparse inadeguate, insufficienti, inadatte e non all’altezza del livello di protesta già intrapreso lo scorso mese di gennaio o dello sciopero di fame che io e altri consiglieri, insieme al sindaco e all’assessore Giannò, abbiamo deciso di attuare. Le dichiarazioni contraddittorie e confusionarie del Ministro Matteoli, dell’Assessore Bufardeci e di altri autorevoli esponenti politici, hanno mortificato e continuano a mortificare la nostra dignità generando esasperazione fra gli eoliani. Dall’8 gennaio ad oggi non si è avuta alcuna certezza a fronte degli impegni assunti dal Ministro durante i ripetuti incontri con i sindaci delle isole minori siciliane, come lo stanziamento di ulteriori 46 milioni di euro ad integrazione dei 176 previsti per l’intero gruppo Tirrenia, al fine di garantire le tratte storiche comprese quelle del 2008. Ad oggi- ha concluso Biviano- non è stato approvato o discusso nessun decreto che attui lo scorporo della Siremar; nè tantomeno è stato discusso l’avvio per l’attuazione della procedura presso la Comunità europea incaricata del riconoscimento per il nostro territorio considerato realtà ultraperiferica. Riconoscimento, quest’ultimo, che ci permetterebbe di continuare ad usufruire degli aiuti statali o di una compagnia a capitale pubblico”.
Matteoli sconfessa il suo direttore di dipartimento
"Quel piano non rispecchia la posizione del ministero"
Salvatore Sarpi
“La posizione espressa dal dott. Amedeo Frumero non è quella voluta dal piano ministeriale”. Lo ha affermato l'on. Altero Matteoli in un colloquio con il vice-presidente della Regione siciliana Titti Bufaderci sulla delicata situazione dei trasporti marittimi verso le isole siciliane. Il “distinguo” tra la posizione del Ministro e quella del capo dipartimento del Ministero dei Trasporti(che ha prospettato drastici tagli) è stata poi comunicata con una nota ufficiale dall'assessore Bufardeci al sindaco di Lipari Mariano Bruno. Nota che il primo cittadino liparese, che continua insieme all'assessore Giannò e ai consiglieri Lauria, Biviano, Corda, Guarino e Finocchiaro lo sciopero della fame(giunto oggi al quarto giorno), ha comunicato all'assemblea cittadina convocata dal Comitato per i trasporti. “Nel colloquio con il Ministro- ha scritto ancora Bufardeci- lo stesso ha reiterato il proprio impegno a recuperare le risorse necessarie per circa 46 milioni di euro al fine di garantire l'espletamento del servizio da parte di Tirrenia-Siremar alle medesime condizioni di servizio dell'anno precedente, peraltro migliorate dalle indicazioni fornite proprio dai sindaci delle isole minori che, tramite questo assessorato, hanno avanzato un loro piano d'esercizio integrativo di quello di Ustica Lines. Il Ministro- ha concluso l'on. Bufardeci nella nota inviata al sindaco di Lipari- si è altresì impegnato alla convocazione di un tavolo tecnico-politico per la prossima settimana al fine di concordare una soluzione definitiva”. Ma le Eolie non restano con le “mani in mano” e, mentre il Comitato per i trasporti studia nuove iniziative, dobbiamo registrare un telegramma inviato ieri a Paolo Bonolis conduttore del Festival di Sanremo da parte del Comitato “Pro vitae”. Il testo recita: “Grazie, Bonolis, ci tieni compagnia. Sei di conforto, anche, a cittadini, sindaco, amministratori e consiglieri di Lipari che da giorni, chiusi in una stanza del municipio, attuano uno sciopero della fame, sotto stretto controllo medico. Costretti a ciò perché privati dei collegamenti marittimi essenziali compresa nave da e per Napoli, nostro prezioso caronte da oltre 140 anni. Salutaci, se puoi. Aiuterai un’intera comunità, quella eoliana, a non soccombere”. Ma non mancano le prese di posizione. Nelle ultime ore sta facendo discutere quella del consigliere comunale Bartolo Lauria che ieri, durante i lavori del consiglio comunale è stato fortemente critico verso il Comitato di difesa dei trasporti. "Dopo quanto dichiarato ieri sera in assemblea dai componenti il comitato- ha detto- mi sento offeso. E' stata mostrata ingratitudine verso quei consiglieri comunali che hanno sempre fatto quello che il comitato ha richiesto restando al loro fianco in qualsiasi situazione. L'avere sostenuto che il comitato va avanti da solo nella protesta e che se vorranno i politici potranno accodarsi è sicuramente una grave mancanza di rispetto nei nostri confronti. La mia impressione però e che il comitato dipenda dall'amministrazione Bruno con la quale si incontra spesso". Per il passagio ad azioni “forti che esprimano una posizione chiara, soprattutto dopo l’assemblea tenuta dal comitato cittadino” è il consigliere comunale Giacomo Biviano. “ Le proposte del comitato- ha detto- sono apparse inadeguate, insufficienti, inadatte e non all’altezza del livello di protesta già intrapreso lo scorso mese di gennaio o dello sciopero di fame che io e altri consiglieri, insieme al sindaco e all’assessore Giannò, abbiamo deciso di attuare. Le dichiarazioni contraddittorie e confusionarie del Ministro Matteoli, dell’Assessore Bufardeci e di altri autorevoli esponenti politici, hanno mortificato e continuano a mortificare la nostra dignità generando esasperazione fra gli eoliani. Dall’8 gennaio ad oggi non si è avuta alcuna certezza a fronte degli impegni assunti dal Ministro durante i ripetuti incontri con i sindaci delle isole minori siciliane, come lo stanziamento di ulteriori 46 milioni di euro ad integrazione dei 176 previsti per l’intero gruppo Tirrenia, al fine di garantire le tratte storiche comprese quelle del 2008. Ad oggi- ha concluso Biviano- non è stato approvato o discusso nessun decreto che attui lo scorporo della Siremar; nè tantomeno è stato discusso l’avvio per l’attuazione della procedura presso la Comunità europea incaricata del riconoscimento per il nostro territorio considerato realtà ultraperiferica. Riconoscimento, quest’ultimo, che ci permetterebbe di continuare ad usufruire degli aiuti statali o di una compagnia a capitale pubblico”.
Isolani si isolati no. Azione Giovani di Lipari "accende i riflettori" anche a Milazzo
Arriva a Milazzo la protesta degli eoliani sui trasporti marittimi. Nella notte nel porto della città mamertina è stato posizionato uno striscione (vedi foto) dai militanti di Azione giovani di Lipari
giovedì 19 febbraio 2009
"Infelici battute e richiesta di dimissioni" la giunta Bruno le rispedisce al mittente...cioè all'on. D'Alia
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato dell'amministrazione comunale di Lipari.
IL TESTO:
Preso atto delle dichiarazioni del Senatore Gianpiero D’Alia i membri dell’ Amministrazione del Comune di Lipari, ancora una volta, rilevano l’incapacità dello stesso di perorare nella giusta maniera gli interessi degli eoliani e ribadiscono il fatto che se l' UDC è al di fuori dell’ Amministrazione Liparese è anche il frutto del disinteresse del Senatore Gianpiero D’Alia del quale non si ricorda, a memoria di uomo, un provvedimento per le isole Eolie.
Le infelici battute e la richiesta di dimissioni vengono respinte al mittente, oggetto nei giorni scorsi di “ironia nazionale ed internazionale” relativamente alle sue trovate riguardanti la chiusura di alcuni siti internet.
Un semplice consiglio…… RIFLETTA!!!!!!!
IL TESTO:
Preso atto delle dichiarazioni del Senatore Gianpiero D’Alia i membri dell’ Amministrazione del Comune di Lipari, ancora una volta, rilevano l’incapacità dello stesso di perorare nella giusta maniera gli interessi degli eoliani e ribadiscono il fatto che se l' UDC è al di fuori dell’ Amministrazione Liparese è anche il frutto del disinteresse del Senatore Gianpiero D’Alia del quale non si ricorda, a memoria di uomo, un provvedimento per le isole Eolie.
Le infelici battute e la richiesta di dimissioni vengono respinte al mittente, oggetto nei giorni scorsi di “ironia nazionale ed internazionale” relativamente alle sue trovate riguardanti la chiusura di alcuni siti internet.
Un semplice consiglio…… RIFLETTA!!!!!!!
SIREMAR: BUFARDECI, IMPEGNO PER TROVARE SOLUZIONE
“Il governo regionale ha un impegno prioritario e ineludibile: garantire il mantenimento dei collegamenti marittimi con le isole minori. Le dichiarazioni del senatore Udc Giampiero D’Alia meritano la massima attenzione, ma d’altronde non possiamo non credere all’impegno che il ministro Matteoli ha preso pubblicamente. Ha confermato che non ci saranno tagli ai servizi del programma operativo della Siremar”. Lo afferma il vicepresidente della Regione siciliana e assessore ai trasporti, Titti Bufardeci.
“Su questa vertenza così delicata per il futuro delle isole minori – conclude – siamo impegnati attimo dopo attimo. Incalzeremo il governo nazionale e non faremo mai mancare il nostro appoggio agli amministratori e ai cittadini delle isole minori siciliane”.
“Su questa vertenza così delicata per il futuro delle isole minori – conclude – siamo impegnati attimo dopo attimo. Incalzeremo il governo nazionale e non faremo mai mancare il nostro appoggio agli amministratori e ai cittadini delle isole minori siciliane”.
Lettera a Benigni per un grazie e affinchè "dia voce all'accorato appello di tutti gli eoliani che vogliano dignitosamente vivere e non sopravvivere"
Un vero e proprio appello, con tanto di ringraziamento per aver citato le Eolie nella prima serata sanremese, è stato inviato dall'ufficio del sindaco di Lipari, a nome dello stesso e di tutti i cittadini, a Roberto Benigni.
IL TESTO:
Preg.mo
Dott. Roberto BENIGNI
Oggetto: Appello degli Eoliani.
La Cittadinanza e l’Amministrazione ringraziano Roberto Benigni per avere, dal palcoscenico del Teatro Ariston, dato risalto alle isole Eolie, seppure in chiave ironica, mediante semplice citazione e su uno sfondo dal sapore prettamente politico.
Tuttavia, un palcoscenico importante, dove si celebra il festival della canzone italiana e che, in uno, diviene palcoscenico mediatico in cui, “democraticamente”, nella più ampia libertà di manifestazione del pensiero, si parla e si fa parlare, palcoscenico che costituisce contenitore, oltre che della canzone, della musica e di artisti imponenti come Lei, anche di proposte, di proteste, di azioni e di sentimenti. E su questo ultimo aspetto desidereremmo attirare la Sua attenzione.
Lei, caro Benigni, seppur fugacemente, ha saputo dare voce al nostro arcipelago; La preghiamo di voler dare più forza a questa voce che, possente ed accorata, si eleva dalle comunità isolane, già sofferenti del grave disagio connesso allo stato d’insularità e frammentazione geografica, e da anni, ma in misura maggiore da mesi, tormentata dall’ormai consolidato rischio di essere tagliata fuori dal mondo, da questa realtà dimenticata ed abbandonata da quegli orientamenti e principi rivolti, a livello comunitario, alle regioni strutturalmente svantaggiate e, dunque, in maniera più marcata alle isole (le Eolie) nell’isola (La Sicilia), nel contesto di una politica di coesione economica e sociale, orientamenti e principi ancora non pienamente attuati.
Trepidanti per un diritto alla mobilità territoriale ed allo sviluppo economico e sociale, in atto negati ma che lo Stato, indistintamente, dovrebbe assicurare ai cittadini su tutto il territorio nazionale, mediante “la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali..” (art 117 della Costituzione lett.k)), ed ancora si potrebbero citare: l’art. 3 della stessa carta costituzionale, sull’uguaglianza formale e sostanziale, e la dichiarazione 30 sulle regioni insulari, art. 158, allegata al Trattato di Amsterdam .
Ci sentiamo abbandonati dalle istituzioni centrali, tanto noi amministratori e cittadini delle isole Eolie, quanto tutti quelli degli altri arcipelaghi delle isole minori siciliane (Lampedusa e Linosa, Favignana , Pantelleria, Ustica).
Disperati e inascoltati, dopo avere affrontato con impegno ed abnegazione tante battaglie, ormai da quattro giorni, sfiancati ma non arresi, Sindaco, Assessori e Consiglieri del Comune di Lipari, hanno scelto l’arduo percorso dello sciopero della fame per protestare contro il paventato taglio dei collegamenti marittimi da e per le isole Eolie, gestiti dalla Società Siremar, collegata del Gruppo Tirrenia, che, per i forti tagli finanziari apportati (46 milioni di €) e la politica di privatizzazione preponderante, sono destinati a morire, con regresso sociale non indifferente.
Ci aiuti anche Lei, insieme a quanti, autorità, media, personalità diverse, possono tenderci una mano, ci aiuti soprattutto Lei che tanto seguito riscuote tra la gente di ogni età, aiuti le comunità eoliane e quelle delle simili realtà insulari siciliane, a non soccombere, a non regredire socialmente ed economicamente, DIA VOCE all’ACCORATO APPELLO DI TUTTI GLI EOLIANI CHE VOGLIONO DIGNITOSAMENTE VIVERE E NON SOPRAVVIVERE.
Grazie di cuore
La cittadinanza
e il sindaco
(dott. Mariano Bruno)
IL TESTO:
Preg.mo
Dott. Roberto BENIGNI
Oggetto: Appello degli Eoliani.
La Cittadinanza e l’Amministrazione ringraziano Roberto Benigni per avere, dal palcoscenico del Teatro Ariston, dato risalto alle isole Eolie, seppure in chiave ironica, mediante semplice citazione e su uno sfondo dal sapore prettamente politico.
Tuttavia, un palcoscenico importante, dove si celebra il festival della canzone italiana e che, in uno, diviene palcoscenico mediatico in cui, “democraticamente”, nella più ampia libertà di manifestazione del pensiero, si parla e si fa parlare, palcoscenico che costituisce contenitore, oltre che della canzone, della musica e di artisti imponenti come Lei, anche di proposte, di proteste, di azioni e di sentimenti. E su questo ultimo aspetto desidereremmo attirare la Sua attenzione.
Lei, caro Benigni, seppur fugacemente, ha saputo dare voce al nostro arcipelago; La preghiamo di voler dare più forza a questa voce che, possente ed accorata, si eleva dalle comunità isolane, già sofferenti del grave disagio connesso allo stato d’insularità e frammentazione geografica, e da anni, ma in misura maggiore da mesi, tormentata dall’ormai consolidato rischio di essere tagliata fuori dal mondo, da questa realtà dimenticata ed abbandonata da quegli orientamenti e principi rivolti, a livello comunitario, alle regioni strutturalmente svantaggiate e, dunque, in maniera più marcata alle isole (le Eolie) nell’isola (La Sicilia), nel contesto di una politica di coesione economica e sociale, orientamenti e principi ancora non pienamente attuati.
Trepidanti per un diritto alla mobilità territoriale ed allo sviluppo economico e sociale, in atto negati ma che lo Stato, indistintamente, dovrebbe assicurare ai cittadini su tutto il territorio nazionale, mediante “la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali..” (art 117 della Costituzione lett.k)), ed ancora si potrebbero citare: l’art. 3 della stessa carta costituzionale, sull’uguaglianza formale e sostanziale, e la dichiarazione 30 sulle regioni insulari, art. 158, allegata al Trattato di Amsterdam .
Ci sentiamo abbandonati dalle istituzioni centrali, tanto noi amministratori e cittadini delle isole Eolie, quanto tutti quelli degli altri arcipelaghi delle isole minori siciliane (Lampedusa e Linosa, Favignana , Pantelleria, Ustica).
Disperati e inascoltati, dopo avere affrontato con impegno ed abnegazione tante battaglie, ormai da quattro giorni, sfiancati ma non arresi, Sindaco, Assessori e Consiglieri del Comune di Lipari, hanno scelto l’arduo percorso dello sciopero della fame per protestare contro il paventato taglio dei collegamenti marittimi da e per le isole Eolie, gestiti dalla Società Siremar, collegata del Gruppo Tirrenia, che, per i forti tagli finanziari apportati (46 milioni di €) e la politica di privatizzazione preponderante, sono destinati a morire, con regresso sociale non indifferente.
Ci aiuti anche Lei, insieme a quanti, autorità, media, personalità diverse, possono tenderci una mano, ci aiuti soprattutto Lei che tanto seguito riscuote tra la gente di ogni età, aiuti le comunità eoliane e quelle delle simili realtà insulari siciliane, a non soccombere, a non regredire socialmente ed economicamente, DIA VOCE all’ACCORATO APPELLO DI TUTTI GLI EOLIANI CHE VOGLIONO DIGNITOSAMENTE VIVERE E NON SOPRAVVIVERE.
Grazie di cuore
La cittadinanza
e il sindaco
(dott. Mariano Bruno)
Question time sui trasporti. D'Alia "Più chiarezza oggi che in tutti i tavoli"
"Il ministro Matteoli ha confermato nell'Aula del Senato che non vi è alcuna certezza di copertura finanziaria dei collegamenti marittimi con le isole minori per il 2009, così come non vi è alcuna intenzione da parte del Governo di avviare una procedura di deroga in sede europea per consentire lo scorporo della Siremar dal processo di privatizzazione della Tirrenia". E' quanto afferma il presidente dei senatori dell'Udc, Gianpiero D'Alia, intervenuto nel corso del question time di Palazzo Madama sulla Siremar. "Raccogliamo la disponibilità del ministro a venire in commissione per discutere di questo tema: se non altro, l'appuntamento di oggi ha fatto chiarezza molto più di tutti gli inutili tavoli e le sterili iniziative istituzionali messe in campo finora per garantire i diritti costituzionali dei cittadini delle isole minori. Avremmo comunque preferito - conclude D'Alia - discutere la nostra mozione che giace in Senato ormai dal novembre dello scorso anno
Concluso da poco il question time al Senato su Tirrenia e collegamenti con le isole minori. In aula il ministro Matteoli
Il ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteoli ha risposto, oggi pomeriggio al Senato, in sede di question time, alle interrogazioni su questioni di competenza del Dicastero. La seduta ha avuto inizio alle 16.00 per concludersi alle 17 e 22.
Si è affrontato anche il tema di Tirrenia e dei collegamenti con le isole minori. In merito alla privatizzazione della società Tirrenia e ai collegamenti con le isole minori, su cui hanno posto domande i sen. Cicolani (PdL), Marco Filippi (PD), Mura (LNP), Lannutti (IdV), D'Alia (UDC-SVP-Aut) e Pistorio (MPA).
Il Ministro Matteoli, nel question time, ha anzitutto premesso che, a differenza di quanto pubblicato su alcuni organi di stampa, il Ministero non ha disposto alcun taglio né di risorse né di rotte con le isole minori siciliane ed ha anzi dato precise direttive affinché vengano mantenuti tutti gli attuali collegamenti. Quanto alla privatizzazione della Tirrenia, posto che uno spacchettamento a livello regionale non è possibile giacché l'Unione europea impone un'unica gara e un assetto societario omogeneo, il Governo ha anzitutto ottenuto una proroga fino al 31 dicembre 2009 della scadenza per la conclusione del processo di privatizzazione, che avverrà tenendo ferme le esigenze di continuità territoriale e senza che il nuovo soggetto privato possa limitare il suo interesse alle solo rotte economicamente convenienti. La prossima settimana si terrà una prima riunione tra Governo, Tirrenia e Regioni interessate, peraltro finora non particolarmente propense ad intervenire; il Ministro si è comunque dichiarato disponibile a garantire il necessario confronto con il Parlamento sui numerosi e complessi aspetti della vicenda.
Si è affrontato anche il tema di Tirrenia e dei collegamenti con le isole minori. In merito alla privatizzazione della società Tirrenia e ai collegamenti con le isole minori, su cui hanno posto domande i sen. Cicolani (PdL), Marco Filippi (PD), Mura (LNP), Lannutti (IdV), D'Alia (UDC-SVP-Aut) e Pistorio (MPA).
Il Ministro Matteoli, nel question time, ha anzitutto premesso che, a differenza di quanto pubblicato su alcuni organi di stampa, il Ministero non ha disposto alcun taglio né di risorse né di rotte con le isole minori siciliane ed ha anzi dato precise direttive affinché vengano mantenuti tutti gli attuali collegamenti. Quanto alla privatizzazione della Tirrenia, posto che uno spacchettamento a livello regionale non è possibile giacché l'Unione europea impone un'unica gara e un assetto societario omogeneo, il Governo ha anzitutto ottenuto una proroga fino al 31 dicembre 2009 della scadenza per la conclusione del processo di privatizzazione, che avverrà tenendo ferme le esigenze di continuità territoriale e senza che il nuovo soggetto privato possa limitare il suo interesse alle solo rotte economicamente convenienti. La prossima settimana si terrà una prima riunione tra Governo, Tirrenia e Regioni interessate, peraltro finora non particolarmente propense ad intervenire; il Ministro si è comunque dichiarato disponibile a garantire il necessario confronto con il Parlamento sui numerosi e complessi aspetti della vicenda.
Lipari: Una strada sarà intitolata al comm. Bartolo Zagami
Una strada di Lipari sarà intitolata al comm. Bartolo Zagami, industriale, deceduto il 30 settembre 1989. L'intitolazione della strada (trattasi della bretella di collegamento tra la via Falcone e Borsellino e la via Francesco Crispi di Lipari, ubicata nelle adiacenze della Società Elettrica Liparese) è stata proposta al comune di Lipari dal Consiglio Direttivo del Rotary Club di Lipari "considerato il profilo di grande spessore umano e professionale che connota la persona del Comm. Zagami ed affinchè resti, nell’isola di Lipari e nell’arcipelago delle Eolie, ricordo, ad imperitura memoria, delle doti umane e dei meriti che, come uomo e nel lungo esercizio della sua attività di industriale, nonché sul piano sociale e civile, ne hanno contraddistinto il proficuo operato".
Il comm. Bartolo Zagami , nato ad Alicudi il 12 gennaio del 1900, al di là delle indubbie qualità umane, ha il grande merito di aver dato l'energia elettrica all'isola di Lipari dando vita nel settembre del 1926 alla SEL (Società elettrica liparese)
Biviano: "Per il bene delle nostre isole. Non assumete il ruolo di semplici figuranti". L'invito a sindaco e colleghi di maggioranza
COMUNICATO DEL CONSIGLIERE GIACOMO BIVIANO
Sono assolutamente deluso dall’atteggiamento dei colleghi di maggioranza i quali, nonostante l’apertura mostrata dalla minoranza, continuano ad assumere decisioni in modo autonomo, forti dei loro numeri all’interno del civico consesso.
Ricordo che alla richiesta del Sindaco Bruno di scorporare il comitato da qualsiasi parte politica, visti i fatti, a suo dire, che si erano verificati durante le manifestazioni dell’8 e 9 gennaio sulla motonave “Laurana”, i consiglieri d’opposizione, nonostante il parere contrario dello stesso comitato e con grande senso di responsabilità, hanno deciso di rassegnare le dimissioni dal comitato medesimo, al fine di ritrovare quell’unità che, di fatto, era stata compromessa dopo la decisione dei consiglieri di maggioranza di abbandonare immediatamente la nave.
Oggi ad apertura di seduta del consiglio comunale è stata presentata una mozione con la quale si chiedeva di rinviare l’assemblea a lunedì in attesa di ulteriori risposte. Mozione che non ha trovato il parere favorevole della minoranza in quanto, ritenevamo che si continuasse a perdere tempo con atteggiamenti d’attesa, ipocriti e confusionari. Bisogna passare, invece, ad azioni forti che esprimano una posizione chiara, soprattutto dopo l’assemblea tenutasi ieri sera dal comitato cittadino. Assemblea che di fatto non ha prodotto niente, in quanto, le proposte dello stesso comitato sono apparse “inadeguate, insufficienti, inadatte e non all’altezza del livello di protesta già intrapreso lo scorso mese di gennaio o dello sciopero di fame che lo scrivente e altri consiglieri, insieme al Sindaco e all’assessore Giannò, hanno deciso di attuare.
Le dichiarazioni contraddittorie e confusionarie del Ministro Matteoli, dell’Assessore Bufardeci e di altri autorevoli esponenti politici, hanno mortificato e continuano a mortificare la nostra dignità generando esasperazione fra i cittadini eoliani.
Dall’8 gennaio ad oggi non si è avuta alcuna certezza a fronte degli impegni assunti dal Ministro durante i ripetuti incontri con i Sindaci delle isole minori della Sicilia, come lo stanziamento di ulteriori 46 milioni di euro ad integrazione dei 176 previsti per l’intero gruppo Tirrenia, al fine di garantire le tratte storiche comprese quelle del 2008.
Ad oggi non è stato approvato o discusso nessun decreto che attui lo scorporo della Siremar dalla Tirrenia; nè tantomeno è stato discusso l’avvio per l’attuazione della procedura presso la Comunità europea incaricata del riconoscimento per il nostro territorio considerato realtà ultraperiferica. Riconoscimento, quest’ultimo, che ci permetterebbe di continuare ad usufruire degli aiuti statali o di una compagnia a capitale pubblico.
Meramente, d’altro canto, sono costretto a ritenere che la pantomima messa in scena in quest’ultimo periodo serva unicamente a defraudare tempo ed energie affinchè, tutto sommato, il copione non sia stato già redatto per consegnarlo nelle mani di un “regista” che vuole assegnare il ruolo di attore principale se non da protagonista, a qualche compagnia privata già pronta a .......staccare........altri biglietti per la Prima.
Personalmente la comparsa, almeno sotto il profilo politico non l’ho mai impersonata. Voglio augurarmi che il medesimo ruolo non venga assunto dal primo cittadinio e dalla sua stessa maggioranza.
Per il bene delle nostre isole: ‹‹Non assumete il ruolo di semplici “figuranti” ››.
Il Consigliere Comunale
Dott. Giacomo Biviano
Sono assolutamente deluso dall’atteggiamento dei colleghi di maggioranza i quali, nonostante l’apertura mostrata dalla minoranza, continuano ad assumere decisioni in modo autonomo, forti dei loro numeri all’interno del civico consesso.
Ricordo che alla richiesta del Sindaco Bruno di scorporare il comitato da qualsiasi parte politica, visti i fatti, a suo dire, che si erano verificati durante le manifestazioni dell’8 e 9 gennaio sulla motonave “Laurana”, i consiglieri d’opposizione, nonostante il parere contrario dello stesso comitato e con grande senso di responsabilità, hanno deciso di rassegnare le dimissioni dal comitato medesimo, al fine di ritrovare quell’unità che, di fatto, era stata compromessa dopo la decisione dei consiglieri di maggioranza di abbandonare immediatamente la nave.
Oggi ad apertura di seduta del consiglio comunale è stata presentata una mozione con la quale si chiedeva di rinviare l’assemblea a lunedì in attesa di ulteriori risposte. Mozione che non ha trovato il parere favorevole della minoranza in quanto, ritenevamo che si continuasse a perdere tempo con atteggiamenti d’attesa, ipocriti e confusionari. Bisogna passare, invece, ad azioni forti che esprimano una posizione chiara, soprattutto dopo l’assemblea tenutasi ieri sera dal comitato cittadino. Assemblea che di fatto non ha prodotto niente, in quanto, le proposte dello stesso comitato sono apparse “inadeguate, insufficienti, inadatte e non all’altezza del livello di protesta già intrapreso lo scorso mese di gennaio o dello sciopero di fame che lo scrivente e altri consiglieri, insieme al Sindaco e all’assessore Giannò, hanno deciso di attuare.
Le dichiarazioni contraddittorie e confusionarie del Ministro Matteoli, dell’Assessore Bufardeci e di altri autorevoli esponenti politici, hanno mortificato e continuano a mortificare la nostra dignità generando esasperazione fra i cittadini eoliani.
Dall’8 gennaio ad oggi non si è avuta alcuna certezza a fronte degli impegni assunti dal Ministro durante i ripetuti incontri con i Sindaci delle isole minori della Sicilia, come lo stanziamento di ulteriori 46 milioni di euro ad integrazione dei 176 previsti per l’intero gruppo Tirrenia, al fine di garantire le tratte storiche comprese quelle del 2008.
Ad oggi non è stato approvato o discusso nessun decreto che attui lo scorporo della Siremar dalla Tirrenia; nè tantomeno è stato discusso l’avvio per l’attuazione della procedura presso la Comunità europea incaricata del riconoscimento per il nostro territorio considerato realtà ultraperiferica. Riconoscimento, quest’ultimo, che ci permetterebbe di continuare ad usufruire degli aiuti statali o di una compagnia a capitale pubblico.
Meramente, d’altro canto, sono costretto a ritenere che la pantomima messa in scena in quest’ultimo periodo serva unicamente a defraudare tempo ed energie affinchè, tutto sommato, il copione non sia stato già redatto per consegnarlo nelle mani di un “regista” che vuole assegnare il ruolo di attore principale se non da protagonista, a qualche compagnia privata già pronta a .......staccare........altri biglietti per la Prima.
Personalmente la comparsa, almeno sotto il profilo politico non l’ho mai impersonata. Voglio augurarmi che il medesimo ruolo non venga assunto dal primo cittadinio e dalla sua stessa maggioranza.
Per il bene delle nostre isole: ‹‹Non assumete il ruolo di semplici “figuranti” ››.
Il Consigliere Comunale
Dott. Giacomo Biviano
Comitato Pro vitae: Un telegramma a Bonolis
Questo il testo di un telegramma, redatto questa mattina da Lelio Finocchiaro e da Luigi Barrica e inviato al prentatore di Sanremo Paolo Bonolis affinchè, attraverso la vetrina mediatica del festival di Sanremo, dia risonanza alla grave problematica dei trasporti nelle Eolie.
“A Paolo Bonolis presso teatro Ariston Sanremo"
Grazie, Bonolis, ci tieni compagnia. Sei di conforto, anche, a cittadini, sindaco, amministratori e consiglieri di Lipari che da giorni, chiusi in una stanza del municipio, attuano uno sciopero della fame, sotto stretto controllo medico. Costretti a ciò perché privati dei collegamenti marittimi essenziali compresa nave da e per Napoli, nostro prezioso caronte da oltre 140 anni.
Salutaci, se puoi. Aiuterai un’intera comunità, quella eoliana, a non soccombere”.
Grazie
Comitato Pro vitae presso Comune di Lipari
“A Paolo Bonolis presso teatro Ariston Sanremo"
Grazie, Bonolis, ci tieni compagnia. Sei di conforto, anche, a cittadini, sindaco, amministratori e consiglieri di Lipari che da giorni, chiusi in una stanza del municipio, attuano uno sciopero della fame, sotto stretto controllo medico. Costretti a ciò perché privati dei collegamenti marittimi essenziali compresa nave da e per Napoli, nostro prezioso caronte da oltre 140 anni.
Salutaci, se puoi. Aiuterai un’intera comunità, quella eoliana, a non soccombere”.
Grazie
Comitato Pro vitae presso Comune di Lipari
"Caro sindaco, ti scrivo". La lettera di Bufardeci a Bruno dopo il colloquio con Matteoli
Pubblichiamo il testo integrale della lettera che il vice-presidente della Regione Titti Bufardeci ha inviato ieri al sindaco Mariano Bruno con oggetto: Servizio collegamenti marittimi
Sig. Sindaco,
mi è gradito comunicarle che dopo un colloquio avuto con il sig. Ministro on. Matteoli, lo stesso mi ha confermato che la posizione espressa dal dott. Frumero (ndd. direttore del ministero) non è quella voluta dal piano ministeriale. Il Ministro ha infatti reiterato il proprio impegno a recuperare le risorse necessarie per circa 46 milioni di euro al fine di garantire l'espletamento del servizio da parte di Tirrenia-Siremar alle medesime condizioni di servizio dell'anno precedente, peraltro migliorate dalle indicazioni fornite proprio dai sindaci delle isole minori che, tramite questo assessorato, hanno avanzato un loro piano d'esercizio integrativo di quello di Ustica Lines. Le segnalo peraltro che il giornale di sicilia di oggi riporta una breve dichiarazione del Ministro di tenore sostanzialmente conforme a quanto appena rappresentato. Il Ministro si è altresì impegnato alla convocazione di un tavolo tecnico-politico per la prossima settimana al fine di concordare una soluzione definitiva. Mi sto ulteriormente adoperando per anticipare l'incontro già a questo fine settimana anche se ritengo tale ipotesi di difficile attuazione.
L'assessore
Giambattista Bufardeci
Bocca(Federalberghi-Confturismo): "Collegamenti marittini per isole minori è reale emergenza"
''La problematica connessa ai collegamenti marittimi delle isole maggiori e soprattutto minori italiane e' diventata ormai una reale emergenza alla quale occorre fare subito fronte''. E' quanto sostiene il Presidente di Federalberghi-Confturismo, Bernabo' Bocca, a seguito dell'audizione avvenuta oggi a Roma all'AGCOM sul processo di riorganizzazione dei trasporti marittimi.
Le difficolta' si avvertono principalmente nei mesi di bassa stagione, quando l'interesse delle compagnie marittime 'cala' al punto da rendere difficilmente raggiungibili molte delle nostre isole minori persino per gli abitanti stessi.
''Il problema quindi - prosegue Bocca - ha una duplice valenza: sociale, per quei connazionali che mantengono vive e vivibili anche piccolissime realta' ed economica, in quanto e' fuori di dubbio che le nostre isole hanno nel turismo la principale fonte di entrata. Un intervento quindi urgente e' indispensabile per salvaguardare questo nostro patrimonio naturale, che da solo costituisce una delle piu' pregiate risorse turistiche del nostro Paese''.
Le difficolta' si avvertono principalmente nei mesi di bassa stagione, quando l'interesse delle compagnie marittime 'cala' al punto da rendere difficilmente raggiungibili molte delle nostre isole minori persino per gli abitanti stessi.
''Il problema quindi - prosegue Bocca - ha una duplice valenza: sociale, per quei connazionali che mantengono vive e vivibili anche piccolissime realta' ed economica, in quanto e' fuori di dubbio che le nostre isole hanno nel turismo la principale fonte di entrata. Un intervento quindi urgente e' indispensabile per salvaguardare questo nostro patrimonio naturale, che da solo costituisce una delle piu' pregiate risorse turistiche del nostro Paese''.
Lipari: Consiglio rinviato a lunedì. Lauria duro con il Comitato Trasporti
E' stato aggiornato a lunedì prossimo il consiglio comunale di Lipari con all'ordine del giorno la delicata tematica dei trasporti marittimi. E passata, infatti, la proposta del gruppo di maggioranza. Contrari a questa decisione i consiglieri di minoranza e Gesuele Fonti (Il Faro) che ritenevano che il consiglio dovesse essere aggiornato a domani, e poi di giorno in giorno, per seguire l'evolversi della situazione. Il consigliere Lauria, che aveva preannunciato il suo voto di astensione, è stato fortemente critico verso il Comitato di difesa dei trasporti. "Dopo quanto dichiarato ieri sera in assemblea dai componenti il comitato- ha detto- mi sento offeso. E' stata mostrata ingratitudine verso quei consiglieri comunali che hanno sempre fatto quello che il comitato ha richiesto restando al loro fianco in qualsiasi situazione. L'avere sostenuto che il comitato va avanti da solo nella protesta e che se vorranno i politici potranno accodarsi è sicuramente una grave mancanza di rispetto nei nostri confronti. L'impressione è però che dipenda dall'amministrazione Bruno con la quale si incontra spesso".
Carnevale eoliano: Torna la competizione
Carnevale eoliano 2009. Torna la competizione per i carri allegorici. E' stato deciso nel corso di una riunione tra l'assessore Ivan Ferlazzo e i carristi. Ciò alla luce del fatto che il carro incendiato sabato scorso (un incendio con sfondo sentimentale, sembrerebbe) è stato messo in condizione di gareggiare anche grazie al prezioso lavoro dei componenti gli altri due carri. Sono stati rimodulati i premi. Rispetto a quanto previsto inizialmente al carro 1° classificato andranno 1.000 euro in più. Cinquecento in meno al secondo e al terzo.
A Lipari sono previste due sfilate(sabato e martedì), una a Canneto(domenica). Lunedì si va a Vulcano ma solo con i gruppi compresi quelli che vivacizzano i carri.
La protesta sui trasporti sulla GAZZETTA DEL SUD DI OGGI
Se ne è discusso in Consiglio comunale mentre si acuiscono le critiche contro il Governo nazionale
Trasferire la protesta a Sanremo
Il sindaco Bruno annunzia che continuerà a oltranza lo sciopero della fame
Salvatore Sarpi
La protesta degli eoliani sui trasporti potrebbe sbarcare al Festival di Sanremo. La proposta, che sarà valutata anche dal Comitato per la difesa dei Trasporti marittimi nelle Eolie, è stata avanzata ieri mattina in consiglio comunale a Lipari dal consigliere del gruppo "Il Faro" che l'ha esplicitata anche a nome del collega Gesuele Fonti. «Spostiamoci a Sanremo è "cantiamo" le nostre vicissitudini e il disinteresse del Governo centrale verso le isole siciliane a tutta l'Italia».
Questo in poche parole il "succo" della proposta. Una iniziativa che non ha però potuto avere alcun riscontro in aula, se non quello emotivo e d'impatto, poiché il numero legale del civico consesso è caduto sulla proposta del consigliere Gianfranco Guarino di rinviare i lavori del consiglio a lunedì. Tesi non condivisa dalla minoranza che, da parte sua, era per aggiornare il consiglio ad oggi. Cosa, comunque, avvenuta, seppure per vie traverse, visto che la mancanza del numero legale ha portato automaticamente ad un aggiornamento ad oggi del civico consesso. Ma non è stata l'unica proposta avanzata in consiglio. Gli esponenti della minoranza, con una mozione, avevano proposto che il civico consesso liparese chiedesse «le dimissioni del ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Altero Matteoli, per non aver rispettato gli impegni assunti nel corso dei diversi incontri tenutisi a Roma e principalmente nell'incontro tenutosi l'8 gennaio 2009 con i sindaci dei comuni delle Eolie».
Il documento prevedeva anche di «rigettare totalmente l'ipotesi prospettata dal ministero dei Trasporti con i tagli ai collegamenti marittimi delle Isole Eolie gestiti dalla Siremar, in quanto irricevibili, inaccettabili ed incostituzionali, ledenti del diritto alla vita, alla mobilità ed allo sviluppo economico delle isole Eolie; di chiedere al presidente del Consiglio Berlusconi, di attivarsi per risolvere il problema dei collegamenti marittimi delle Eolie e di affidare alla Regione siciliana l'acquisizione del capitale azionario della Siremar rendendo con immediatezza autonoma la Siremar SpA così come richiesto dai consigli comunali dell'arcipelago e, recentemente, anche dal vicepresidente della Regione siciliana Titti Bufardeci; di chiedere al presidente Lombardo, di porre in essere tutte le iniziative possibili per risolvere il problema dei trasporti e dei collegamenti marittimi delle isole minori prima che si trasformi in uno stato di calamità "politica". Anche questo documento non è potuto passare alla fase di votazione e sarà riaffrontato quest'oggi.
Da registrare, infine, che in apertura di seduta il sindaco Mariano Bruno aveva relazionato sull'incontro tenutosi ieri di fronte alle commissioni dell'Ars e non ha lesionato "stoccate" al ministro Altero Matteoli e a tutto il Governo centrale che «si sta rivelando incapace di dare risposte concrete alle legittime richieste delle Eolie e delle isole minori in generale in un settore, come quello dei trasporti, di vitale importanza». Bruno ha anche annunciato di essere intenzionato ad andare avanti ad oltranza con lo sciopero della fame e con la permanenza anche notturna all'interno del palazzo comunale.
«Mentre da una parte il governo nazionale è velocissimo nel voler tagliare 70 milioni di euro e sopprimere numerose tratte marittime per le isole minori, dall'altra non c'è traccia dei 46 milioni di euro annunciati per 'salvarè i collegamenti fino al 31 dicembre», afferma Camillo Oddo, (Pd) vicepresidente dell'Ars. «Oltretutto – aggiunge – è mortificante assistere all'atteggiamento degli esponenti del centrodestra che tentano di recitare due parti in commedia, provando a spacciarsi al tempo stesso per "governo e opposizione"».
nella foto: La protesta degli strombolani sul cratere
Trasferire la protesta a Sanremo
Il sindaco Bruno annunzia che continuerà a oltranza lo sciopero della fame
Salvatore Sarpi
La protesta degli eoliani sui trasporti potrebbe sbarcare al Festival di Sanremo. La proposta, che sarà valutata anche dal Comitato per la difesa dei Trasporti marittimi nelle Eolie, è stata avanzata ieri mattina in consiglio comunale a Lipari dal consigliere del gruppo "Il Faro" che l'ha esplicitata anche a nome del collega Gesuele Fonti. «Spostiamoci a Sanremo è "cantiamo" le nostre vicissitudini e il disinteresse del Governo centrale verso le isole siciliane a tutta l'Italia».
Questo in poche parole il "succo" della proposta. Una iniziativa che non ha però potuto avere alcun riscontro in aula, se non quello emotivo e d'impatto, poiché il numero legale del civico consesso è caduto sulla proposta del consigliere Gianfranco Guarino di rinviare i lavori del consiglio a lunedì. Tesi non condivisa dalla minoranza che, da parte sua, era per aggiornare il consiglio ad oggi. Cosa, comunque, avvenuta, seppure per vie traverse, visto che la mancanza del numero legale ha portato automaticamente ad un aggiornamento ad oggi del civico consesso. Ma non è stata l'unica proposta avanzata in consiglio. Gli esponenti della minoranza, con una mozione, avevano proposto che il civico consesso liparese chiedesse «le dimissioni del ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Altero Matteoli, per non aver rispettato gli impegni assunti nel corso dei diversi incontri tenutisi a Roma e principalmente nell'incontro tenutosi l'8 gennaio 2009 con i sindaci dei comuni delle Eolie».
Il documento prevedeva anche di «rigettare totalmente l'ipotesi prospettata dal ministero dei Trasporti con i tagli ai collegamenti marittimi delle Isole Eolie gestiti dalla Siremar, in quanto irricevibili, inaccettabili ed incostituzionali, ledenti del diritto alla vita, alla mobilità ed allo sviluppo economico delle isole Eolie; di chiedere al presidente del Consiglio Berlusconi, di attivarsi per risolvere il problema dei collegamenti marittimi delle Eolie e di affidare alla Regione siciliana l'acquisizione del capitale azionario della Siremar rendendo con immediatezza autonoma la Siremar SpA così come richiesto dai consigli comunali dell'arcipelago e, recentemente, anche dal vicepresidente della Regione siciliana Titti Bufardeci; di chiedere al presidente Lombardo, di porre in essere tutte le iniziative possibili per risolvere il problema dei trasporti e dei collegamenti marittimi delle isole minori prima che si trasformi in uno stato di calamità "politica". Anche questo documento non è potuto passare alla fase di votazione e sarà riaffrontato quest'oggi.
Da registrare, infine, che in apertura di seduta il sindaco Mariano Bruno aveva relazionato sull'incontro tenutosi ieri di fronte alle commissioni dell'Ars e non ha lesionato "stoccate" al ministro Altero Matteoli e a tutto il Governo centrale che «si sta rivelando incapace di dare risposte concrete alle legittime richieste delle Eolie e delle isole minori in generale in un settore, come quello dei trasporti, di vitale importanza». Bruno ha anche annunciato di essere intenzionato ad andare avanti ad oltranza con lo sciopero della fame e con la permanenza anche notturna all'interno del palazzo comunale.
«Mentre da una parte il governo nazionale è velocissimo nel voler tagliare 70 milioni di euro e sopprimere numerose tratte marittime per le isole minori, dall'altra non c'è traccia dei 46 milioni di euro annunciati per 'salvarè i collegamenti fino al 31 dicembre», afferma Camillo Oddo, (Pd) vicepresidente dell'Ars. «Oltretutto – aggiunge – è mortificante assistere all'atteggiamento degli esponenti del centrodestra che tentano di recitare due parti in commedia, provando a spacciarsi al tempo stesso per "governo e opposizione"».
nella foto: La protesta degli strombolani sul cratere
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