Se ne è discusso in Consiglio comunale mentre si acuiscono le critiche contro il Governo nazionale
Trasferire la protesta a Sanremo
Il sindaco Bruno annunzia che continuerà a oltranza lo sciopero della fame
Salvatore Sarpi
La protesta degli eoliani sui trasporti potrebbe sbarcare al Festival di Sanremo. La proposta, che sarà valutata anche dal Comitato per la difesa dei Trasporti marittimi nelle Eolie, è stata avanzata ieri mattina in consiglio comunale a Lipari dal consigliere del gruppo "Il Faro" che l'ha esplicitata anche a nome del collega Gesuele Fonti. «Spostiamoci a Sanremo è "cantiamo" le nostre vicissitudini e il disinteresse del Governo centrale verso le isole siciliane a tutta l'Italia».
Questo in poche parole il "succo" della proposta. Una iniziativa che non ha però potuto avere alcun riscontro in aula, se non quello emotivo e d'impatto, poiché il numero legale del civico consesso è caduto sulla proposta del consigliere Gianfranco Guarino di rinviare i lavori del consiglio a lunedì. Tesi non condivisa dalla minoranza che, da parte sua, era per aggiornare il consiglio ad oggi. Cosa, comunque, avvenuta, seppure per vie traverse, visto che la mancanza del numero legale ha portato automaticamente ad un aggiornamento ad oggi del civico consesso. Ma non è stata l'unica proposta avanzata in consiglio. Gli esponenti della minoranza, con una mozione, avevano proposto che il civico consesso liparese chiedesse «le dimissioni del ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Altero Matteoli, per non aver rispettato gli impegni assunti nel corso dei diversi incontri tenutisi a Roma e principalmente nell'incontro tenutosi l'8 gennaio 2009 con i sindaci dei comuni delle Eolie».
Il documento prevedeva anche di «rigettare totalmente l'ipotesi prospettata dal ministero dei Trasporti con i tagli ai collegamenti marittimi delle Isole Eolie gestiti dalla Siremar, in quanto irricevibili, inaccettabili ed incostituzionali, ledenti del diritto alla vita, alla mobilità ed allo sviluppo economico delle isole Eolie; di chiedere al presidente del Consiglio Berlusconi, di attivarsi per risolvere il problema dei collegamenti marittimi delle Eolie e di affidare alla Regione siciliana l'acquisizione del capitale azionario della Siremar rendendo con immediatezza autonoma la Siremar SpA così come richiesto dai consigli comunali dell'arcipelago e, recentemente, anche dal vicepresidente della Regione siciliana Titti Bufardeci; di chiedere al presidente Lombardo, di porre in essere tutte le iniziative possibili per risolvere il problema dei trasporti e dei collegamenti marittimi delle isole minori prima che si trasformi in uno stato di calamità "politica". Anche questo documento non è potuto passare alla fase di votazione e sarà riaffrontato quest'oggi.
Da registrare, infine, che in apertura di seduta il sindaco Mariano Bruno aveva relazionato sull'incontro tenutosi ieri di fronte alle commissioni dell'Ars e non ha lesionato "stoccate" al ministro Altero Matteoli e a tutto il Governo centrale che «si sta rivelando incapace di dare risposte concrete alle legittime richieste delle Eolie e delle isole minori in generale in un settore, come quello dei trasporti, di vitale importanza». Bruno ha anche annunciato di essere intenzionato ad andare avanti ad oltranza con lo sciopero della fame e con la permanenza anche notturna all'interno del palazzo comunale.
«Mentre da una parte il governo nazionale è velocissimo nel voler tagliare 70 milioni di euro e sopprimere numerose tratte marittime per le isole minori, dall'altra non c'è traccia dei 46 milioni di euro annunciati per 'salvarè i collegamenti fino al 31 dicembre», afferma Camillo Oddo, (Pd) vicepresidente dell'Ars. «Oltretutto – aggiunge – è mortificante assistere all'atteggiamento degli esponenti del centrodestra che tentano di recitare due parti in commedia, provando a spacciarsi al tempo stesso per "governo e opposizione"».
nella foto: La protesta degli strombolani sul cratere