Cerca nel blog

giovedì 16 gennaio 2025

Lungomare di Acquacalda disastrato e abbandonato da prima di Natale. Reportage fotografico di Gennarino Saltalamacchia

 La situazione rappresentata è così dalla mareggiata di Dicembre. Una situazione  gravissima di pericolo....tra l'indifferenza. La "denuncia" fotografica di Gennarino Saltalamacchia
























Oggi: San Marcello I°

Nei primi tre secoli del Cristianesimo, non tutte le persecuzioni furono uguali. Da Nerone a Diocleziano, fu un alto e basso, un incrudelire e un blandire. Qualche Imperatore, come Decio, mirò più a fare apostati, cioè rinnegati, che Martiri, cioè « testimoni ».

L'ultima persecuzione, prima che Costantino accogliesse come insegna la Croce, fu quella del vecchio Diocleziano, e fu la più lunga e cruda. Ebbe inizio nel 303. Distrutte le chiese, bruciati i libri sacri, i Cristiani che si rifiutavano di sacrificare agli dèi erano considerati peggio di schiavi, I nobili, se cristiani, perdevano i loro titoli; gli ufficiali, i loro gradi; i funzionari, i loro uffici; i mercanti, i loro averi.

Ma a queste persecuzioni morali si aggiunsero presto anche quelle materiali. Accusati d'aver bruciato il Palazzo imperiale i Cristiani vennero arsi, affogati, decapitati, crocifissi, sbranati. Città intere restarono spopolate; l'esercito decimato.

Dinanzi a questo vero e proprio « terrore », molti Cristiani cedettero: abiurarono e apostatarono. Non tutti furono capaci di reggere, specialmente alla persecuzione civile, e per conservare, non tanto la loro vita, quanto la loro dignità, i loro gradi, i loro uffici, i loro averi, caddero nell'apostasia.

Vennero chiamati lapsi, cioè caduti; e relapsi quando erano ricaduti più di una volta nell'apostasia.

Per questi suoi figli infelici, la Chiesa devastata, smembrata, prese il lutto, e alla morte del Papa Marcellino si ebbe un lungo periodo di vacanza della sede apostolica.

In questo momento difficilissimo, anzi, addirittura tragico, s'alzò la figura di San Marcello, presbitero capo della Chiesa Romana. Nei calendari e negli elenchi dei Pontefici, gli viene dato il titolo di Papa, trentunesimo della serie Apostolica. Ma forse egli non fu Papa, ma soltanto « Presbitero capo », cioè primo tra i sacerdoti romani.

In ogni modo, il suo pontificato ebbe inizio quattr'anni dopo la morte del suo predecessore, e fu di breve durata. La Chiesa, dopo la persecuzione e l'assenza di un capo, mostrava le piaghe dell'infedeltà e le cicatrici del tradimento. San Marcello fu severo coi lapsi, ai quali impose gravi penitenze; severissimo coi relapsi. Duro con coloro i quali, addirittura, avevano formato una specie di partito « lassista », che tentava di giustificare, se non addirittura difendere, l'operato dei cristiani rinnegati.

E la durezza di San Marcello era santa e salutare, perché se i deboli possono destare pietà, i traditori compiaciuti e i protervi non possono suscitare che la riprovazione e la condanna.

Con la morte di Diocleziano e la successione di Massenzio, che doveva essere poi l'avversario sconfitto da Costantino, la persecuzione parve placarsi. La Chiesa romana si riorganizzò sotto la guida inflessibile di San Marcello, finché anche l'Imperatore Massenzio, insospettitosi, mandò in esilio il Pontefice, o « Presbitero capo », della Chiesa Romana.

E in esilio morì, nel 309, per quanto le leggende, e anche il Martirologio accennino ad una fine diversa e più colorita.

Narrano infatti come Marcello celebrasse nella casa che una ricca matrona, Novella, aveva lasciato alla Chiesa, convertendosi al Cristianesimo, e che si trovava sulla via Lata. L'Imperatore, avrebbe fatto trasformare quella casa chiesa in una stalla per i cavalli dei corrieri imperiali; e San Marcello, dopo essere stato battuto con le verghe, fu condannato a servire come stalliere.

Nel qual servizio, conclude la Leggenda, dopo molti anni di fatiche e di strapazzi, si riposò in pace », cioè morì. Ecco perché San Marcello, presbitero-capo e Papa, viene venerato come Patrono degli stallieri e protettore delle scuderie, men duro forse verso le bestie che con i relapsi compiaciuti e protervi!

MARTIROLOGIO ROMANO. A Roma nel cimitero di Priscilla sulla via Salaria Nuova, deposizione di san Marcellino I, papa, che, come attesta san Damaso, vero pastore, fieramente osteggiato dagli apostati che rifiutavano la penitenza da lui stabilita e disonorevolmente denunciato presso il tiranno, morì esule scacciato dalla patria.
 

Buongiorno...così!


 

Toneo di calcetto invernale al Freeland: Guida il Real Mendolita (classifica e video)


 


mercoledì 15 gennaio 2025

La replica fiera di Gullo: "Noi fedeli agli impegni". Dalla Gazzetta del sud del 15 gennaio 2025

WhatsApp si aggiorna per tutti: quali sono le nuove funzioni

Il team di sviluppo di WhatsApp, l’app di messaggistica più utilizzata al mondo, inizia il 2025 all’insegna del divertimento, introducendo nuove funzionalità e miglioramenti nel design che mirano a rendere l’esperienza utente più coinvolgente e intuitiva.
Tra le novità più interessanti, spiccano gli effetti per la fotocamera, i selfie sticker personalizzati, la possibilità di condividere sticker pack e le reazioni rapide ai messaggi.

Una delle novità più interessanti riguarda l’introduzione di nuovi effetti per la fotocamera, una funzionalità che era stata già rilasciata per le videochiamate.

Ora, questa opzione è stata estesa anche alle foto e ai video che vengono inviati nelle chat. Gli utenti avranno a disposizione 35 tra sfondi, filtri ed effetti diversi per personalizzare le foto e i video.

Questa funzione permette di trasformare una semplice foto o un video in un contenuto più dinamico e accattivante, aggiungendo un tocco di originalità alle conversazioni quotidiane.

Per gli amanti degli sticker personalizzati, WhatsApp ha introdotto un’altra novità di grande interesse: la possibilità di trasformare un selfie in uno sticker. Questa funzione, già disponibile su Android e in arrivo presto anche su iOS, consente agli utenti di creare sticker personalizzati in modo rapido e semplice.

Basta accedere alla sezione degli sticker, selezionare l’opzione “crea sticker” e utilizzare la fotocamera per scattare un selfie. Il risultato è uno sticker unico e personale, perfetto per esprimere le proprie emozioni in modo originale e divertente.

Inoltre, la condivisione di sticker pack diventa ancora più facile: se si trova un set di sticker che si sa piacerà a un amico, ora è possibile condividerlo direttamente all’interno della chat, semplificando ulteriormente l’esperienza di comunicazione.


Un altro aggiornamento importante riguarda le reazioni ai messaggi. WhatsApp ha introdotto le reazioni rapide: ora è possibile reagire a un messaggio semplicemente facendo doppio tap su di esso.

Questa novità velocizza le interazioni e permette di esprimere rapidamente il proprio parere o la propria emozione di fronte a un messaggio ricevuto. Inoltre, è stata migliorata anche la navigazione tra le reazioni più utilizzate, rendendo la ricerca più fluida e intuitiva.
WhatsApp: quando arrivano e novità

Quelle appena annunciate da WhatsApp sono novità “server side“, che vengono cioè abilitate da remoto da Meta.

Per questo non c’è bisogno di una versione specifica dell’app, ma potrebbe essere necessario attendere alcuni giorni prima di vedere apparire tutte le nuove funzioni sul proprio profilo WhatsApp.

Canneto, allagamenti e disagi. Dalla Gazzetta del sud del 15 gennaio 2024


 

Calcio, Prima Categoria: Lipari sconfitto in casa

 Sconfitta casalinga per 3 a 2 per il Lipari IC nell'incontro di recupero con il Melas valido per il campionato di Prima categoria, disputato quest'oggi. 

Stromboli, aggiudicate le opere per i torrenti. Dalla Gazzetta del sud del 15 gennaio 2025


 

Filicudi porto chiuso con ordinanza della CP. Danni anche nel porto di Malfa

A Filicudi porto, con ordinanza del comandante del porto di Lipari, Fabio Cicero, è stato chiuso l’approdo interessato dalle mareggiate dei giorni scorsi che, come appurato, hanno fatto saltare la pavimentazione del molo, divelto il cavalletto d’appoggio della passerella d’imbarco e sbarco, mentre i bracci mobili dell’attracco aliscafi risultano danneggiati.

Fino a quando non ci sarà il ripristinato delle normali condizioni gli attracchi avverranno nello scalo alternativo di Pecorini.

La mareggiata ha seriamente danneggiato anche il porto Scalo Galera di Malfa (Salina) dove sono tutt’ora in corso i lavori di realizzazione della nuova struttura: il mare ha scardinato una parte della pavimentazione del molo, riportando alla luce, quella precedente.

Audizione in commissione Sanità all'Ars per Orto, Sabatini e Russo "Soddisfazione per i risultati ottenuti"

 COMUNICATO STAMPA

I sottoscritti capigruppo, Gaetano Orto e Adolfo Sabatini, insieme al Presidente del Consiglio, Nuccio Russo, hanno partecipato oggi, su invito del Presidente Pippo Laccoto, all’audizione tenutasi a Palermo presso la Commissione Regionale Sanità. L’incontro ha avuto come oggetto le criticità del nostro ospedale, con particolare riferimento alla cronica carenza di medici. Al termine dell’audizione, pur consapevoli che molto resta ancora da fare, esprimono una cauta soddisfazione per i risultati ottenuti.

Durante l’incontro, i sottoscritti hanno presentato un dettagliato documento contenente alcune richieste e proposte essenziali per migliorare le condizioni del presidio ospedaliero. Con soddisfazione, molte di queste sono state accolte, prevedendo interventi e iniziative mirate a potenziare il servizio sanitario dell’Ospedale di Lipari e delle isole minori. Di seguito gli interventi garantiti:

1. Incentivi per i dirigenti medici

I medici che presteranno servizio a Lipari, indipendentemente dalla loro anzianità, riceveranno un incarico di elevata professionalità, solitamente previsto dopo 15 anni di servizio. Questo incentivo renderà più attrattiva la scelta di Lipari rispetto ad altri presidi sanitari.

2. Foresteria per il personale sanitario

Sarà avviato un progetto per trasformare il vecchio ospedale situato sul Corso Vittorio Emanuele in una foresteria destinata esclusivamente al personale sanitario, con l’obiettivo di incentivare il servizio in sedi disagiate.

3. Acquisto di strumentazione per l’Ospedale di Lipari

È stata garantita da parte dell'Assessore Volo una spesa straordinaria e immediata di oltre 300.000 euro per strumenti diagnostici e varie apparecchiature richieste da tempo dal nostro Ospedale.

4. Lavori di ristrutturazione

Grazie ai fondi del PNRR, sono in corso interventi nell’ambito del progetto "Ospedali sicuri", tra cui la realizzazione di due posti tecnici di terapia sub-intensiva.

Inoltre, è prevista la ristrutturazione della camera iperbarica e la risoluzione dei problemi di umidità nei locali destinati alla risonanza magnetica.

5. Telemedicina e potenziamento tecnologico

È in fase di presentazione un progetto di telemedicina che permetterà di effettuare visite cardiologiche e altri servizi da remoto.

6. Ambulanze per le isole minori

Sono previste nuove ambulanze per migliorare il parco mezzi delle isole minori, inclusi mezzi di piccole dimensioni per le isole più piccole e nuove ambulanze per Lipari, oltre a una in più per Salina.

Un sentito ringraziamento va all' assessore regionale Giovanna Volo, al Presidente della Commissione Sanità, On. Pippo Laccoto, e ai deputati regionali On. Bernadette Grasso, On. Pino Galluzzo e On. Calogero Leanza per il loro impegno e supporto alle nostre richieste. Un ringraziamento speciale è rivolto anche ai rappresentanti dell’ASP di Messina, il Direttore Amministrativo Giancarlo Niutta e il Direttore Sanitario Trimarchi, per la loro disponibilità e collaborazione.

Non smetteremo mai di difendere la nostra sanità, soprattutto il nostro ospedale. Anche di fronte all'apatia del nostro sindaco, che ha più volte ribadito e sottolineato come la materia non fosse di sua competenza. La difesa dei diritti fondamentali è, a prescindere, competenza di chi ci governa.

Gaetano Orto

Adolfo Sabatini

Nuccio Russo

Tanti auguri!

Buon Compleanno a Letizia Lucca, Anna Favaloro, Rosalba Marchetta, Antonio De Gregorio, Felice De Gregorio, Giovanni Cannistrà, Francesco Cannistrà, Ilenia Scolaro, MariaCatena Cannistrà, Vanessa Maniaci, Carmelo Cianciano, Patrizia Tinarelli, Manila Sabatini, Pippo Cafarella, Janu Gavan, Milena Molllica, Lucia Cannistrà, Robert Paino, Sara Bartolone, Francesco Trio 





Ginostra: Per l'invasione delle capre selvatiche scattano le denunce. I residenti dai carabinieri di Stromboli

 Sterco sulle terrazze -
Gli abitanti di Ginostra, la minuscola frazione dell’isola di Stromboli, sono passati dalle parole ai fatti. Dopo i tanti appelli rivolti alle istituzioni, per arginare l’invasione da parte del migliaio di capre selvatiche che stanno devastando il villaggio, creando seri problemi igienico sanitari e di sicurezza per l’incolumità stessa di residenti e turisti, si sono rivolti ai carabinieri della stazione di Stromboli. Presentate diverse denunce, nelle quali vengono espongono i disagi patiti e si chiede "di accertare e punire eventuali responsabilità o omissioni per i mancati interventi delle istituzioni preposte che, pur essendo a conoscenza del problema da oltre un anno, ancora non intervengono". Intanto continua l’azione di distruzione del borgo con continue scorribande di mandrie di capre, con orti e colture secolari distrutte, sentieri e terrazzamenti devastati, così come il piccolo cimitero. I residenti evidenziano, inoltre, di persone aggredite nelle proprie case, acqua dei pozzi inquinata e sterco di capra in ogni angolo del villaggio, persino sui tetti delle abitazioni, utilizzati per la raccolta dell'acqua piovana. “Prossimo passo- così come annuncia Gianluca Giuffrè, coordinatore del comitato “Per Ginostra” - sarà la richiesta collettiva di un risarcimento per danni morali e materiali per un problema che, in atto, rischia di paralizzare anche l’economia turistica di Ginostra, oltre a mettere a rischio la stessa vivibilità del borgo".



C.S. Lipari: Una storia a tinte rosso - blu. Un articolo del 1957 prima che nascesse la formazione rosso - blu


 

Il #pensiero di Don Bernardino Giordano: Coraggio

E' deceduta Rosa De Losa ved. Merlino

Le onoranze funebri sono a cura della ditta
ALFA&OMEGA di Lipari
Alla famiglia le nostre condoglianze

"SOTTO UN CIELO DI STELLE": SECONDO SINGOLO IN USCITA DEGLI ALCOOL ETILICO (video musicale)

 “Era da tempo che volevo scriverti una semplice canzone, ma come mi è venuta chi lo sa”. 

Comincia con una frase precisa questo brano, con la voglia di scrivere una canzone d’amore. Poco importa di come sarà venuta, quello che conta è buttare fuori dallo stomaco un sentimento sincero..

"Sotto un cielo di stelle”, è quindi il secondo singolo in uscita della band eoliana.

Una ballad che racconta di una verità sentimentale sotto forma di una lettera scritta  proprio come si faceva una volta. 

“E poi la luna quant’è è bella la luna, che se la guardi bene stanotte è un po’ più bruna”. Una metafora che racchiude la parte sognante del testo. Perché mai bisogna smettere di sognare, mai! E’ quella piccola fiamma che alimenta e che da luce ai nostri giorni. 

Questa canzone farà parte del loro quarto disco dal titolo: “La strada di mezzo”.

Santo del giorno: San Mauro


La splendida figura di San Benedetto forma, nella storia del monachesimo occidentale, una specie di mistico sistema planetario, di cui il Patriarca è il sole; sua sorella Scolastica è la luna, e le prime due stelle sono San Mauro e San Placido. 


La leggenda ci presenta i due primi discepoli di San Benedetto, giovanissimi, nel momento in cui sono condotti al Patriarca dai loro stessi genitori. 


Mauro apparteneva ad una famiglia senatoriale romana. Il nome del padre, Equizio, e quello della madre, Giulia, dicono chiaramente la loro nobiltà. A soli dodici anni, Mauro, nato a Roma nel 512, fu presentato a San Benedetto. Si legge infatti nei Dialoghi di San Gregorio Magno: 


« Perseverando lo santissimo Benedetto nella solitudine e crescendo in fama e in virtù... cominciarono eziandio li nobili e onesti uomini di Roma a venire a lui e offrirgli li propri figlioli, acciò che li nutricasse nel servigio di Dio... Et allora, fra gli altri, gli furono offerti due giovani di buon aspetto », cioè Mauro e Placido. 


San Benedetto accolse con gioia tanto Mauro quanto Placido, che furono, come si suol dire, le pupille dei suoi occhi. Docile come cera vergine, austero già nella sua fanciullezza e praticante la più assoluta astinenza, Mauro fu presto portato da San Benedetto come esempio agli altri monaci più indocili e anche ribelli al morso del grande riformatore. Specialmente la perfetta obbedienza era di consolazione al Patriarca e doveva essere d'esempio agli altri religiosi. 


Per questo, nei Dialoghi, San Gregorio narra un episodio, del quale sono protagonisti proprio i due allievi prediletti di San Benedetto. 


Un giorno, infatti, Placido, che era andato ad attinger acqua, cadde in un lago. San Benedetto chiamò San Mauro e gli disse di correre al salvamento del confratello, che l'onda allontanava dalla riva. San Mauro corse fino alla riva, e oltre ancora, sull'acqua. Raggiunse il compagno e lo trasse di pericolo. Solo quando furono a terra, « voltandosi a drieto — dice San Gregorio — conobbe che era andato sopra l'acqua ». 

San Mauro

Lo qual miracolo, — conclude San Gregorio = Santo Benedetto imputò non ai suoi meriti, ma all'ubbidienza di Mauro; e d'altra parte Mauro dicea che per solo comandamento e merito di Santo Benedetto era fatto, e non per suo ». 


Soltanto una volta il giovane Mauro diede un dispiacere al suo maestro. San Benedetto era perseguitato da un pessimo prete di nome Fiorenzo, che lo vessava in mille maniere. L'indegno ministro di Dio morì, e Mauro, non sapendo fingere, corse a darne notizia a San Benedetto, con evidente sollievo e soddisfazione. Il Santo Io rimproverò di quella notizia con un'aspra penitenza, che Mauro accettò, riconoscendo d'aver peccato.


Mauro seguì San Benedetto a Montecassino, dove divenne priore e amministratore del monastero che doveva avere una storia tanto gloriosa. Egli veniva ormai considerato il successore di San Benedetto. In assenza del Patriarca, tutti si rivolgevano a lui, anche per ottenere guarigioni.


Un giorno venne condotto a Montecassino un bambino muto. Si voleva che lo benedicesse San Benedetto, ma l'Abate non c'era. Ed ecco Mauro che, per quanto Priore, torna dal lavoro dei campi, con la zappa sulle spalle. Presentano a lui il mutolino. Egli da prima si schermisce. Poi, cedendo alle preghiere, lo benedice e lo guarisce. 


Tutti pensavano ch'egli avrebbe preso il posto di San Benedetto, a Montecassino quando dalla Francia fu richiesta una fondazione benedettina. San Benedetto affidò a Mauro quel delicato e impegnativo incarico. Lo munì della Regola, e lo inviò, con la sua benedizione, nel lontano paese. 


E il suo prediletto fondò il primo monastero benedettino in terra francese, sulla riva della Loira, a Glanfeuil. Verso i 70 anni, rinunziò al pastorale d'Abate per prepararsi santamente alla morte, che lo colse improvvisa, ma non di sorpresa, il 15 gennaio del 584.

Buongiorno...così!


 

martedì 14 gennaio 2025

Ricostruiti i cicli delle eruzioni nell'isola di Vulcano La risalita del magna avviene con 'ricariche multiple'

(ANSA) La risalita del magma nell'isola di Vulcano, nelle Eolie," avviene attraverso ricariche multiple di piccoli volumi non sufficienti per innescare singolarmente una crisi eruttiva, ma che sono comunque in grado di interessare, a cascata e su tempi anche molto lunghi, vari livelli del sistema di alimentazione".
Lo indica la ricerca condotta dall'università di Catania, coordinata da Marco Viccaro e pubblicata sulla rivista Scientific Reports.
Lo studio indica inoltre che le ricarichedel magma "riescono ad essere accomodate fin quando non viene superata una soglia critica di pressurizzazione, oltre la quale si entra di fatto in una nuova fase eruttiva".
La ricerca ha messo in evidenza che il ciclo eruttivo del 1888-90 è stato preceduto da tre principali fasi di ricarica da parte di magmi profondi che sono stati trasferiti verso la superficie in tre momenti ben distinti, ovvero fra 85 e 140 anni, fra 16 e 35 anni e fra 2 e 7 anni prima dell'eruzione.
"E' pressoché indubbio che queste fasi di ricarica profonde siano state accompagnate da fasi di degassamento intenso osservabile in superficie", osserva Viccaro. "Non è infatti casuale - prosegue - che nel periodo precedente all'eruzione del 1888-90, in particolare a partire dal 1771, si siano verificati cicli minori di esplosioni freatiche al cratere di La Fossa, a testimonianza di come il sistema di alimentazione sia stato perturbato da un profondo disequilibrio in quel periodo". Altrettanto rilevante ai fini dello studio, osserva l'esperto , è stata l'analisi dei volumi di anidride solforosa emessa a partire dal 1978, anno dal quale è possibile avere un record continuo grazie alla rete di monitoraggio dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia". L'inversione dei volumi di anidride solforosa emessa ha consentito di ricavare una stima dei volumi di magma intruso nel sistema di alimentazione nel corso degli ultimi 46 anni, che oscilla tra 26 e 80 milioni di metri cubi. L'analisi condotta diventa cruciale anche alla luce delle tre principali crisi di degassamento avvenute a valle del ciclo eruttivo del 1888-90, crisi che sono state caratterizzate da cospicui innalzamenti delle temperature delle fumarole e da incremento dei flussi di gas. Sebbene di queste evidenze non ci sia certezza per la prima crisi (avvenuta negli anni '20 del secolo scorso), ciò è stato direttamente osservato per le ultime due crisi, avvenute nei periodi 1988-1993 e settembre 2021 - dicembre 2023.

Vertenza Caronte, si muove la Regione. Dalla Gazzetta del sud del 14 gennaio 2025


 

Lungomare di Canneto, torna l'emergenza. Dalla Gazzetta del sud del 14 gennaio 2025

 

Lipari, la minoranza replica a Gullo: "Interesse di tutti si realizza con atti concreti, trasparenti e inclusivi e non con proclami e accuse"

COMUNICATO

Abbiamo letto con interesse, misto a incredulità, l’ultimo comunicato del Sindaco Gullo, ad opera del Partito di Governo, che, come di consueto, si distingue per l’arte di spostare le responsabilità su chiunque tranne che su sé stesso. A forza di cercare capri espiatori, il Sindaco rischia di esaurire il bestiame disponibile, comprese le capre itineranti di Ginostra ed Alicudi.

Il Sindaco parla di “proseguire sulla strada dell’interesse collettivo”. Forse intende dire l’interesse di pochi intimi, visto che ormai rappresenta una minoranza persino tra i suoi stessi sostenitori. Non dimentichiamo che è stato eletto con il minor numero di voti della storia recente, e non per meriti propri, ma per la frammentazione elettorale. Aggiungiamo poi il suo stile “illuminato” di amministrazione, dove tutto è deciso dall’alto e guai a dissentire: davvero un esempio lampante di democrazia partecipativa.

Parlare di “immotivate bocciature” e “insensato ostruzionismo” è ormai il ritornello preferito del Sindaco. È quasi commovente come riesca sempre a trovare nell’opposizione la causa di tutti i mali. Che la bocciatura della Casa di Comunità sia avvenuta perché rappresenta un progetto scellerato, che avrebbe depauperato il nostro ospedale, poco importa: per il Sindaco, alcuni medici del nostro Ospedale che hanno evidenziato le criticità sono solo un intralcio alla sua onniscienza. Forse avrebbero dovuto consultare lui, che evidentemente si considera un’autorità anche in medicina.

Sulla mancata approvazione del bilancio, il Sindaco insiste nell’incolpare l’opposizione. Peccato che il Bilancio 2024 doveva essere approvato oltre un anno fa e che la sua maggioranza, ormai dissolta, non sia più in grado di sostenere nemmeno sé stessa, figuriamoci i suoi piani finanziari fuori dal mondo. La gestione rifiuti è un disastro conclamato: 1.800.000 euro della tassa di sbarco usati per coprire buchi di bilancio, un record che il Sindaco batte senza batter ciglio. Ironico, considerando che in passato criticava chi utilizzava somme ben inferiori per gli stessi scopi. Oggi, però, pretende che venga approvato un PEF rifiuti che distrae una somma derivante dalla tassa di sbarco di gran lunga maggiore a discapito dei nostri cittadini.

Il Sindaco critica le modifiche ai regolamenti edilizi e COSAP approvate dal Consiglio Comunale come se fossero la causa di tutti i problemi del Comune. La verità è che le sue “regole”, prese a convenienza, che spesso vengono adottate tra lacune e ambiguità, sono spesso strumenti per complicare la vita a commercianti e cittadini. Migliorare i regolamenti è stato un dovere, non un atto di sabotaggio. E se il caso bisognerà ritornarci qualora si evidenzino ulteriori criticità. Ma per il Sindaco è più facile accusare l’opposizione che fare i conti con la propria incapacità. Parlare poi di malamovida e caos è ridicolo: basta applicare le regole, ma se un’amministrazione è incapace persino di questo, la colpa non è certo di chi cerca di migliorare la situazione in un paese ridotto oramai alla più totale desolazione e tristezza. Anche il Carnevale, divenuto negli anni un evento unico nel suo genere sta per essere avviato al pensionamento. Le ultime due edizioni ne sono state la prova lampante. La terza non sappiamo addirittura se si farà e a quali condizioni.

Gullo accusa altri di cercare “potere” e di essere “nostalgici”. È curioso, perché se c’è qualcuno che vive di “potere” e ne ha fatto una ragione di vita, è proprio lui. Senza la poltrona, il Sindaco Gullo sembra non riuscire a vivere: lo vediamo impegnato più a organizzare incontri con “fan” e “obbligati fan”, piuttosto che a risolvere i problemi reali del territorio.

Invece di unire la comunità, il Sindaco ha fatto dell’arte della divisione la sua bandiera: buoni contro cattivi, amici contro nemici, chi lo sostiene contro chi lo critica. Un’amministrazione che dovrebbe essere “di tutti” è diventata la casa di pochi eletti, con gli uffici comunali che sembrerebbero quasi temere ripercussioni per il semplice fatto di svolgere il proprio lavoro, soprattutto se si tratta di pratiche riconducibili agli oppositori e contestatori del Sindaco. Ma questa è sicuramente una nostra impressione che speriamo rimanga tale.

Sindaco Gullo, basta con i proclami e le accuse. I cittadini sono stanchi di sentirsi presi in giro. L’interesse di tutti non si proclama: si realizza con atti concreti, trasparenti e inclusivi. Continui pure con le sue accuse, se vuole, ma non si sorprenda se sempre più persone vedono la sua amministrazione per quello che è: un esperimento fallito, fondato sulla divisione e sul potere personale.

I Consiglieri Comunali

Gaetano Orto, Adolfo Sabatini, Cristina Dante, Raffaele Rifici, Giorgia Santamaria

Omicidio a Messina, 26enne uccide la madre con oltre 30 coltellate

(fonte: Gazzetta del sud) Omicidio a Messina, in un'abitazione di via Cesare Battisti, a pochi passi dalla caserma Zuccarello. Un giovane ha ucciso la madre, Caterina Pappalardo, di 62 anni con oltre 30 coltellate, al culmine di un diverbio. Sul posto gli agenti della Mobile con il capo Vittorio La Torre, quelli della scientifica e i carabinieri, per ricostruire i fatti. Il giovane Giosuè Fogliani di 26 anni è stato arrestato. Sembrerebbe che prima di uccidere la madre l'abbia stordita con lo spray al peperoncino. La donna è stata trovata in una pozza di sangue nel corridoio dell'appartamento. Il magistrato che si sta occupando del caso è il procuratore aggiunto Vito Di Giorgio.
Madre e figlio non vivevano più insieme da qualche tempo nello stesso appartamento. Era il figlio a risiedere in via Cesare Battisti e la donna veniva spesso a trovarlo. Come questa mattina. Quando i vicini a un certo punto hanno udito le urla provenire dalla casa hanno chiamato la polizia, probabilmente perché tra i due si erano già verificati dei litigi. Quando sono arrivati gli agenti, però, era troppo tardi. Il sangue della donna fuoriusciva da sotto il portoncino d'ingresso e quindi hanno capito subito che era accaduto qualcosa di gravissimo. Suonato alla porta, il figlio non ha opposto alcuna resistenza ed a quanto pare avrebbe ammesso immediatamente quanto era accaduto. In mano aveva un coltello di tipo militare, con una lama di 18 centimetri.

"Di capre a due piedi ne abbiamo?" (di Rosa Oliva, presidente Pro Loco "Amo Stromboli".)

Di capre a due piedi ne abbiamo? Da circa un anno, componendo un certo numero di telefono, lo trovate occupato, sempre occupato. Non disperate: stanno contando le capre di Alicudi, e poiché nel frattempo il problema si pone anche per Ginostra, rassegnatevi, lo troverete occupato chissà per quanto tempo ancora. Le capre hanno avuto la meglio e noi siamo molto contenti e soddisfatti, finalmente qualcuno ha conquistato un diritto alle Eolie: appunto le capre! Ecco la dimostrazione che una opportunità diventa un problema serio per un territorio e la sua comunità. Ennesima dimostrazione, caso mai ce ne fosse bisogno, di quanto l'incapacità può essere motivo di perplessità! Le capre a due gambe si sono rivolte a esperti della materia, o come al solito , da "tuttologi" quali sono, hanno deciso di farne a meno? Sono state consultate le associazioni ambientaliste a livello nazionale per trovare una soluzione, insieme a esperti della materia anche a livello europeo? Sono state interessate le Università? In questi due anni sono stati impegnati a contarle e a trovare soluzioni che si sono dimostrate strade non percorribili? Possibile che una opportunità diventi un problema? A noi viene il sospetto che dietro tutto ciò ci sia un disegno ben preciso: distruggere l'economia di Stromboli e sfiancare, sfinire, stremare la comunità dell'isola e chi ha investito in quel territorio. Ci sono all'orizzonte investitori pronti a fare scempio di tutto? Se così fosse, a questo punto non ci rimane che affidare tutto in mani adeguate. Non consentiremo alle capre a due gambe di pregiudicare il futuro della nostra isola e nostro, oltre a quello delle nuove generazioni. Sia chiaro: noi amiamo le capre a quattro zampe, quelle a due zampe un pò di meno. Noi che le opportunità sappiamo valorizzarle abbiamo già coniato lo slogan per la prossima stagione turistica: " Venite a vedere le capre di Ginostra, Stromboli e Alicudi, dimostrazione plastica di come le capre hanno avuto il sopravvento". (di Rosa Oliva, presidente Pro Loco "Amo Stromboli".)



 

Tanti auguri!

Buon compleanno a Marco Giaquinta, Patrizia Sobrero, Bartolo Zaia, Giacomo Alessi, Santino Giannetto, Tiziana Scarcella, Bernadette Godillon, Irene Fichera, Giovanni Bausani, Giovanni Giachino Busacca

Messa in sicurezza dei torrenti di Stromboli: Finalmente!!!. Aggiudicati gli Accordi Quadro da Invitalia

(fonte: Quotidianodisicilia https://qds.it/aggiudicati-accordi-quadro-interventi-torrenti-stromboli-esondazioni/ ) Sono stati aggiudicati gli accordi quadro che regoleranno gli interventi da eseguire sui torrenti di Stromboli per evitare esondazioni in caso di violente piogge. La gara d’appalto, che fa seguito all’ordinanza della Protezione civile emanata dopo che a settembre del 2022 il Consiglio dei ministri dichiarò lo stato d’emergenza per l’isola delle Eolie, è stata gestita da Invitalia.
A svolgere i lavori saranno due realtà imprenditoriali molto note in Sicilia e spesso protagoniste negli appalti pubblici.

Il problema dei torrenti a Stromboli, aggiudicati accordi quadro

L’obiettivo degli interventi finanziati dal governo è quello di ridurre le criticità per le zone abitate di Stromboli che si trovano vicino ai torrenti. La necessità deriva da quel che è accaduto il 12 agosto 2022. “Il territorio isolano è stato interessato da fenomeni meteorologici, caratterizzati da un intenso evento pluviometrico, che hanno pregiudicato tanto l’incolumità delle persone quanto la funzionalità di infrastrutture fondamentali – si legge all’inizio del disciplinare di gara redatto da Invitalia –. In particolare, gli eventi hanno fortemente eroso gli alvei dei torrenti sul versante del nord dell’Isola, determinando flussi iperconcentrati che hanno raggiunto i centri abitati del villaggio di Stromboli, con conseguenti danni cagionati alle abitazioni private e a diverse infrastrutture”.
Il sindaco di Lipari commissario

L’ordinanza della Protezione civile nazionale ha individuato nel sindaco di Lipari – di cui il territorio di Stromboli fa parte – il commissario delegato alla realizzazione degli interventi da finanziare con le risorse presenti nel Fondo per le emergenze nazionali.


Per l’esecuzione delle opere si è scelto lo strumento dell’accordo quadro, che prevede l’individuazione dell’operatore economico a cui affidare gli interventi e con cui di volta in volta verranno stipulati contratti specifici, in base alle esigenze della stazione appaltante.

La procedura è stata suddivisa in quattro lotti: il primo riguarda progettazione, coordinamento della sicurezza in fase e direzione dei lavori; il secondo include i servizi di verifica del progetto esecutivo e supporto alla validazione; il terzo l’esecuzione dei lavori; e, infine, il quarto tratta i servizi di collaudo tecnico-amministrativo e contabile.
Il lotto Lavori a Stromboli

Per quanto riguarda la parte delle opere da eseguire, si è deciso di suddividere le aree in cui intervenire in due gruppi. “La formazione è stata effettuata tenendo conto delle indicazioni fornite dalla stazione appaltante, finalizzate alla più agile gestione dei contratti specifici in relazione all’organizzazione degli interventi, nonché dell’esigenza di imprimere un’accelerazione dei tempi necessari al completamento e al collaudo degli interventi”, è la motivazione riportata nel disciplinare.


Il primo gruppo – definito cluster A – mette insieme i torrenti San Bartolo e Montagna Russo, mentre il secondo – cluster B – comprende il torrente Manello-Mancuso-Morsilio e il torrente Vallonazzo e Mannarazza. La durata degli accordi quadro, dunque il tempo entro cui potranno essere attivati i contratti specifici e di conseguenza le opere dovranno essere realizzate, è stata individuata in 48 mesi dalla stipula.
Chi ha vinto

Come verificato dal Quotidiano di Sicilia, nei giorni scorsi Invitalia ha ufficializzato i vincitori dei due cluster. Il primo, che aveva una base d’asta di poco superiore a due milioni di euro, è andato al Consorzio stabile progettisti costruttori (Cpc) di Maletto. Si tratta del consorzio legato alla famiglia di Giuseppe Capizzi, il sindaco di Maletto.

Il Cpc ha presentato un ribasso 27,33% e indicato come ditta esecutrice la Vica srl, anch’essa appartenente alla galassia Capizzi.

A occuparsi dei lavori previsti nel secondo cluster sarà il Consorzio Agoraa di Giuseppe Costantino, vicepresidente di Ance Catania, che ha individuato nella ditta consorziata Tiesse Costruzioni – sede a Letojanni – l’impresa che opererà in cantiere. Il ribasso economico presentato da Agoraa è stato del 14,12% sulla base d’asta di circa 1,8 milioni.

"Pescando" nel nostro archivio. Lipari, calcio a 5 al femminile (19° parte)


 

Una storia a tinte rosso - blu: Una formazione

 - In basso da sx a dx: Barrica, Rossano, Santino Salmieri, Bernardino Finocchiaro, Presti

In alto da sx a dx: Pergolizzi, Puleo, Caruso, Marturano, Li Castro, Gallo

 

Il #pensiero di Don Bernardino Giordano: Grazie

Canneto, lungomare di nuovo allagato. Si circola a senso unico alternato, con semafori, sulla Cesare Battisti


 

Santo del giorno: San Felice da Nola


S. Felice, sacerdote nolano, posto in prigione dai nemici di nostra santa fede, fu liberato da un Angelo, che lo condusse ad un monte, dove diede soccorso a S. Massimo vescovo di Nola, ivi nascosto, e consumato dalla fame e dal freddo. Animava i suoi concittadini alla pazienza nella grave persecuzione, che per divina permissione, movevano contro i fedeli gl'idolatri, e coll'esempio suo insegnava loro il modo di farsi strada, per mezzo della sofferenza delle miserie temporali, alle consolazioni eterne. 

Perseguitato di nuovo dagl'infedeli, Iddio miracolosamente lo liberò dalle loro mani, facendo che passasse in mezzo a loro, e che gli parlassero senza che lo riconoscessero; onde pensavano a cercarlo in altra parte, quando, da certi maligni manifestato, si salvò fra alcuni dirupi, ove coperto all'improvviso con tele di ragno dalla divina Provvidenza, non fu veduto dai persecutori. Non si curò di ricuperare i beni levatigli dai nemici della fede, sprezzando ciò che di buona voglia avea già per amore di Cristo abbandonato, ma operando e faticando si mantenne sino alla morte coi frutti d'un suo orticello, ch'ei lavorava con le proprie mani. 

Buongiorno...così!


 

lunedì 13 gennaio 2025

Messa in suffragio a Lipari per Giuseppe Cariello, indimenticabile attaccante del C.S. Lipari


 

Grande successo per la compagnia “Piccolo Borgo Antico” che ieri a Ragusa ha portato in scena "Morte apparente"

Comunicato - Continua la rassegna teatrale invernale della compagnia Liparese “Piccolo Borgo Antico” che stavolta ha portato fuori casa una commedia tutta Eoliana e di grande successo “Morte apparente “ dell’autore/ attore Daniele Russo. L’opera mette in risalto la quotidianità e la pochezza nell’affanno giornaliero dell’accumulo delle ricchezze e dei beni materiali usurata all’interno delle dinamiche di una famiglia, tutta Liparese, dove l’umano incontro diventa scontro e diffidenza perché filtrata dalla lente dell’ avarizia. Neanche il momentaneo riscatto dalla morte, dovuto appunto ad un caso di morte apparente, induce i personaggi ad un ravvedimento ed una sana conciliazione familiare, ove invece l’individualismo supera ed umilia quelle, che in un un contesto sano, potrebbero essere le legittime aspirazioni dei comparenti e quindi dei personaggi della commedia moglie, figli, cognato. Sarà lo scontro con una figura apparentemente chiusa negli stereotipi e dinamiche rigide della legalità, come quella del notaio, ad indurre il protagonista ad una riflessione sulla vita stessa ed a ravvedersi tardivamente ma opportunamente, per trasmettere quei valori che sono la base dell’esistenza stessa e che dovrebbero contraddistinguere qualsiasi essere umano.
La magia e l’energia che scaturisce dalla rappresentazione e’ satura della sapiente tessitura che solo l’amore per il teatro della regista Tindara Falanga poteva rifinire in questa splendida opera teatrale.
A Ragusa la compagnia teatrale, nell’ambito della rassegna “Ragusa ride” curata dal direttore artistico Maurizio Nicastro porta, non soltanto il buon umore, ma la testimonianza che le Eolie non sono solo luogo di vacanze, ma antropologicamente la culla naturale, dove l’arte e la cultura da millenni trovano la sua naturale proliferazione!!!

Vertenza Caronte&Tourist: Regione si muove per tavolo istituzionale


 

Esemplari di airone guardabuoi avvistati a Lipari (di Francesca Falconieri)

Uno degli esemplari avvistati a Lipari 
(di Francesca Falconieri) Sabato sono stati avvistati tre esemplari di airone guardabuoi in zona Monte Gallina a Lipari. Oggi, invece, altri avvistamenti sono stati segnalati nella zona di Pianoconte.

Da wikipedia

L'airone guardabuoi (Bubulcus ibis Linnaeus, 1758) è un uccello appartenente alla famiglia degli Ardeidi.

Distribuzione e habitat

L'areale dell'airone guardabuoi comprende gran parte dell'Asia, dell'Africa, delle Americhe e dell'Europa meridionale, compresa l'Italia, dove la presenza è regolare solo dagli anni '80. La prima nidificazione documentata in Italia è avvenuta in Sardegna nel 1985, anche se esemplari in abito nuziale sono stati segnalati nello stesso periodo in altre regioni. Successivamente sono state documentate nidificazioni in Piemonte (1989) e poi in altre regioni.  Il suo territorio di attestazione si sta espandendo e negli ultimi anni si è assistito ad un aumento delle popolazioni e delle nidificazioni in tutta Italia. Anche i contingenti di animali svernanti sono sensibilmente aumentati.

Da notare che durante tutto il XX secolo il suo areale si è costantemente ampliato; infatti prima degli anni trenta non era noto in alcuna parte del continente americano, che oggi è occupato quasi totalmente dalla specie.

Descrizione

L'airone guardabuoi, noto anche semplicemente come guardabuoi, è un ardeide di taglia media (altezza 25 – 30 cm) dal piumaggio bianco e dal collo corto, becco giallo, zampe grigie. Durante la stagione riproduttiva gli adulti sfoggiano una livrea più colorata con piume arancioni sul vertice, sulla nuca e sul dorso, becco e zampe di colore carnacino. L'abito invernale è bianco con becco giallo.

Biologia

Frequenta gli ambienti umidi ma anche i campi arati e seminati, dove sovente segue i trattori durante le fasi di lavorazione dei campi. Le colonie solitamente sono composte da una decina di esemplari.

Riproduzione

Nidifica in garzaia insieme ad altre specie di ardeidi. La costruzione del nido avviene prevalentemente su salici arbustivi e altre piante di boschi umidi.

Ripristinata erogazione dell'energia elettrica a Ginostra. Il Comitato "Serve intervento definitivo"

Ripristinata l'erogazione di energia nella piccola frazione eoliana di Ginostra dopo un black out di circa dodici ore, causato dalla pioggia che, caduta durante la notte, si è infiltrata in un punto della rete di distribuzione, sistemato in modo precario. Sono intervenuti tre tecnici Enel giunti in gommone da Stromboli.

Gli isolani, in una nota a firma di Gianluca Giuffrè, coordinatore del comitato "Per Ginostra", chiedono al sindaco e prefetto, di intervenire celermente presso l’Enel per eliminare questa situazione di precarietà, che si rimanifesta ogni volta che piove, attraverso un intervento definitivo.

Tanti auguri!

Buon compleanno a Patrizia Cattoni, Caterina Cullotta, Cristina Cennamo, Fabio Saltalamacchia, Oscar Zangari, Rosaria Peluso, Maurizio Esposito, Vittorio Pavone, Manori Wijayaratne


"Pescando" nel nostro archivio. Lipari, calcio a 5 al femminile (18° parte)


 

C.S. Lipari: Una storia a tinte rosso - blu

In alto da sx: Alfonsino Riganò, Pino Li Donni, Gianni Gravina, Enzo Ferro, Franchino Monteleone, Sarino Centorrino, Mario Riganò, Federico Gallo

In basso da sx: Pino Bertè, Rosario Finocchiaro, Nicola Puleo, Franco Li Castro, Nando De Vita.

 

I ringraziamenti delle famiglie Naccari e Fichera


 

Il #pensiero di Don Bernardino Giordano: Momenti complicati

Santo del giorno




Nacque Ilario a Poitiers, in seno al paganesimo, da una delle più illustri famiglie di Francia. Ecco come avvenne la sua conversione. Si pose un giorno a leggere la Sacra Bibbia, e giunto alle parole: « Ego sum qui sum: Io sono Colui che sono », ne fu fortemente impressionato. Continuò a leggere e illuminato sulla onnipotenza di Dio, piegò la mente ad adorarlo come suo Creatore e Signore. Essendo così disposto, ricevette il santo Battesimo. Modellò allora la sua vita secondo le massime del Vangelo, ed era così zelante nello spingere anche gli altri alla pratica delle virtù, che si sarebbe detto un sacerdote. Il popolo di Poitiers tanto lo ammirava, che unanimemente lo elesse proprio vescovo, nonostante tutte le sue rimostranze. Dopo la elezione, egli non si considerò più che come uomo di Dio, e predicava con zelo instancabile, muovendo i peccatori alla conversione.

Egli era pieno di riverenza per la verità, ed era pronto a tutto quando si trattava di prenderne la difesa. Avendo l'imperatore Costanzo radunato a Milano un concilio per la condanna di S. Atanasio, S. Ilario gli scrisse un libro in cui cercò di convincerlo a lasciar liberi i Cattolici di esercitare la religione cristiana coi loro vescovi, e per far meglio conoscere l'orrore in cui egli aveva l'eresia, si separò dalla comunione dei vescovi occidentali che avevano abbracciato l'Arianesimo. Costanzo lo fece esiliare in Frigia, ma i suoi fedeli non si staccarono da lui, ed egli continuò a governarli per mezzo dei sacerdoti. Nell'esilio il santo Vescovo non si lamentò mai dei nemici, anzi impiegò il tempo a scrivere varie opere dotte, tra le quali il Trattato della Trinità, in cui difende la consustanzialità del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo così bene da essere chiamato il Dottore della Trinità; dimostrando che la Chiesa è una, fa vedere come tutti gli eretici siano fuori di lei. Spiega inoltre come l'Arianesimo non sia la vera dottrina, perchè non fu rivelata a S. Pietro. Altra sua opera è il libro sui Sinodi, per spiegare i termini di cui si servivano gli Ariani, dimostrandone le contraddizioni.

Intanto si radunò in Seleucia un concilio di eretici per annullare i canoni di quello di Nicea. S. Ilario vi fu invitato, ed egli vi si recò per difendere la vera fede, ma poi udendo le orribile bestemmie che si dicevano contro la divinità di Gesù Cristo, si ritirò a Costantinopoli, chiedendo di tenere in pubblico delle conferenze con l'eretico Saturnino. Gli Ariani se ne intimorirono. e tacciandolo di imbroglione e perturbatore della pace, lo fecero rimandare a Poitiers, dove fu accolto colla più grande allegrezza. Riunì allora un concilio nelle Gallie, vi condannò gli atti del concilio di Rimini, e scomunicò Saturnino. Questo concilio portò i più benefici effetti: cessarono gli scandali, e la fede fu riconosciuta in tutta la sua purezza. Morì l'anno 368. Negli scritti che ci ha lasciati, vi si trova uno stile nobile, fiorito, sublime, ma più che tutto, un vero spirito di pietà; egli non ebbe altro fine che di far conoscere il nome santo di Dio, ed infuocare i cuori della sacra fiamma del suo amore.

PRATICA. L'esempio di questo grande Dottore ci stimoli a confessar la verità senz'alcun rispetto umano.

PREGHIERA. O Signore, che al popolo tuo desti per ministro di eterna salvezza il beato Ilario, deh! fa' che come l'abbiamo avuto dottore sulla terra, così meritiamo di averlo intercessore in cielo.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Poitiers, in Frància, il natale di sant'Ilario, Vescovo e Confessore, il quale, per aver difeso strenuamente la fede cattolica, fu relegato per quattro anni nella Frigia, e, fra gli altri miracoli, vi risuscitò un morto. Il Sommo Pontefice Pio nono lo dichiarò e confermò Dottore della Chiesa universale.