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mercoledì 14 maggio 2014

Pericolo per il boschetto di lecci centenari: nuovo intervento del Codacons

COMUNICATO STAMPA

Pericolo per il boschetto di lecci centenari: nuovo intervento del Codacons

Il Codacons, a seguito della lettera pubblicata su alcune testate on line su istanza del legale della ditta proprietaria dei terreni in Contrada Culia (Canneto / Lipari), ritiene doveroso precisare quanto segue.
Il Codacons concorda, ovviamente, con il legale della ditta proprietaria dei terreni nella parte in cui sostiene che - prima di affermare l’esistenza di qualcosa - occorre effettuare dei sopralluoghi e verificare quanto si riferisce.
Tale attività viene sempre effettuata dal Codacons (che ha tra i suoi principali scopi istituzionali quello della tutela ambientale), che non fa mai riferimento a circostanze non conformi al vero.
Le foto che si allegano dimostrano che il boschetto di lecci centenari - che taluno ritiene “inventato” - esiste nella realtà ed è ben folto.
Dalle foto si nota che non vi è, come erroneamente riferito, un solo albero “caducante”, ma vi è un boschetto con circa 6/10 alberi di lecci (di cui uno/due di maestose dimensioni e ove nidificano centinaia di uccelli, come si evince dal continuo e melodico canto di uccelli che echeggia dalle folte chiome degli alberi e che è udibile da chiunque si rechi sul posto).
Va anche evidenziato che la zona nella “Carta dei tipi forestali” della Regione Siciliana del Corpo Forestale rientra nell’area LE2 “Lecceta termo mediterranea costiera e della cave iblee” e che la legge statale tutela gli alberi monumentali.
Occorre, inoltre, precisare che dal progetto e dallo stesso rendering emerge con chiarezza che verrà realizzata una “nuova” strada nel terreno privato per unire la “Nchianata di Culia” (mulattiera comunale non carrabile che presenta ancora gli antichi gradini di pietra) con i garages dei fabbricati da realizzare. Dal rendering emerge anche che tale strada verrà sostenuta da enormi muri di sostegno. Inoltre dallo stesso rendering risulta che il complesso edilizio presenterà lato mare un fronte di tre piani, con l’ultimo piano arretrato e servito da un terrazzo.
Va anche evidenziato che lo sbancamento interessa un’antica colata pomicifera - rectius uno strato di sette metri di pomici - che intorno a 1.600 anni fa, durante le eruzioni della Forgia Vecchia, fu espulso con esplosioni del cratere.
Tale pomice non può confondersi con la successiva eruzione di ossidiana/lava vischiosa fuoriuscita da Forgia Vecchia, a cui il Codacons non ha fatto riferimento.
Deve, infine, rilevarsi che il nominativo della ditta proprietaria dei terreni non è mai stato riferito o divulgato dal Codacons in alcun comunicato stampa.
Con l’occasione si sottolinea che chiunque può esporre al Codacons le proprie segnalazioni (personali o collettive) e che l’associazione è da sempre impegnata affinché nella Pubblica Amministrazione siano garantite trasparenza, efficienze ed equità dei servizi.
L’impegno non riguarda unicamente la difesa del singolo, ma anche e soprattutto quella dell’ambiente e della collettività: in dimostrazione di questo impegno sociale ed ecologico vi sono le battaglie in difesa dei paesaggi in via di cementificazione (fatto avvenuto in più occasioni tra cui Val D’Aosta, il parco di Migliarino, la Costa Smeralda in Sardegna, la baia di Isola Bella di Taormina e le Isole Eolie,) nonchè la recente iniziativa “Tesori archeologici dimenticati” con la quale ci si ripromette di stimolare la riscoperta, il recupero e la fruizione del nostro patrimonio archeologico abbandonato al degrado e all’oblio (a Catania, per esempio, sono state promosse varie iniziative per la valorizzazione della necropoli scoperta oltre mezzo secolo fa sotto l’edificio de La Rinascente, che non viene resa fruibile ai cittadini ed ai turisti).

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