COMUNICATO STAMPA
Pericolo per il boschetto di lecci centenari: nuovo intervento del Codacons
Il Codacons, a seguito della
lettera pubblicata su alcune testate on
line su istanza del
legale della ditta proprietaria dei terreni in Contrada Culia
(Canneto / Lipari), ritiene doveroso precisare quanto segue.
Il Codacons concorda,
ovviamente, con il legale della ditta proprietaria dei terreni nella
parte in cui sostiene che - prima di affermare l’esistenza di
qualcosa - occorre effettuare dei sopralluoghi e verificare quanto si
riferisce.
Tale attività viene sempre
effettuata dal Codacons (che ha tra i suoi principali scopi
istituzionali quello della tutela ambientale), che non fa mai
riferimento a circostanze non conformi al vero.
Le foto che si allegano
dimostrano che il boschetto di lecci centenari - che taluno ritiene
“inventato” - esiste nella realtà ed è ben folto.
Dalle foto si nota che non vi è,
come erroneamente riferito, un solo albero “caducante”, ma vi è
un boschetto con circa 6/10 alberi di lecci (di cui uno/due di
maestose dimensioni e ove nidificano centinaia di uccelli, come si
evince dal continuo e melodico canto di uccelli che echeggia dalle
folte chiome degli alberi e che è udibile da chiunque si rechi sul
posto).
Va anche evidenziato che la zona
nella “Carta dei tipi forestali” della Regione Siciliana del
Corpo Forestale rientra nell’area LE2 “Lecceta
termo mediterranea costiera e della cave iblee”
e che la legge statale tutela gli alberi monumentali.
Occorre, inoltre, precisare che
dal progetto e dallo stesso rendering emerge con chiarezza che verrà
realizzata una “nuova” strada nel terreno privato per unire la
“Nchianata di Culia” (mulattiera comunale non carrabile che
presenta ancora gli antichi gradini di pietra) con i garages dei
fabbricati da realizzare. Dal rendering emerge anche che tale strada
verrà sostenuta da enormi muri di sostegno. Inoltre dallo stesso
rendering risulta che il complesso edilizio presenterà lato mare un
fronte di tre piani, con l’ultimo piano arretrato e servito da un
terrazzo.
Va anche evidenziato che lo
sbancamento interessa un’antica colata pomicifera - rectius
uno strato di sette metri di pomici - che intorno a 1.600
anni fa, durante le
eruzioni della Forgia Vecchia, fu espulso con esplosioni del cratere.
Tale pomice non può confondersi
con la successiva eruzione di ossidiana/lava vischiosa fuoriuscita da
Forgia Vecchia, a cui il Codacons non ha fatto riferimento.
Deve, infine, rilevarsi che il
nominativo della ditta proprietaria dei terreni non è mai stato
riferito o divulgato dal Codacons in alcun comunicato stampa.
Con l’occasione si sottolinea
che chiunque può esporre al Codacons le proprie segnalazioni
(personali o collettive) e che l’associazione è da sempre
impegnata affinché nella Pubblica Amministrazione siano garantite
trasparenza, efficienze ed equità dei servizi.
L’impegno non riguarda
unicamente la difesa del singolo, ma anche e soprattutto quella
dell’ambiente e della collettività: in dimostrazione di questo
impegno sociale ed ecologico vi sono le battaglie in difesa dei
paesaggi in via di cementificazione (fatto avvenuto in più occasioni
tra cui Val D’Aosta, il parco di Migliarino, la Costa Smeralda in
Sardegna, la baia di Isola Bella di Taormina e le Isole Eolie,)
nonchè la recente iniziativa “Tesori archeologici dimenticati”
con la quale ci si ripromette di stimolare la riscoperta, il recupero
e la fruizione del nostro patrimonio archeologico abbandonato al
degrado e all’oblio (a Catania, per esempio, sono state promosse
varie iniziative per la valorizzazione della necropoli scoperta oltre
mezzo secolo fa sotto l’edificio de La Rinascente, che non viene
resa fruibile ai cittadini ed ai turisti).
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