LIPARI Pino Natoli, impiegato ospedaliero di 63 anni, vittima ieri di uno scontro stradale
Fatali le ferite causate dall'incidente
Perde la vita sull'elicottero del 118
Eseguita a Milazzo l'autopsia su Bartolo Todaro, oggi pomeriggio i funerali
Salvatore Sarpi
LIPARI
Nuova tragedia a distanza di soli due
giorni a Lipari. Dopo un incidente stradale, che gli aveva procurato,
la frattura di sette costole, lo spappolamento della milza e tutta
una serie di ferite più o meno gravi, è deceduto, a bordo
dell'elicottero del 118 che lo stava trasportando a Messina, Pino
Natoli, impiegato dell'ospedale di Lipari, da tutti conosciuto come
"Pino il fotografo" per via della professione che svolgeva
in precedenza. La notizia della morte del 63enne è arrivata a Lipari
proprio mentre con il traghetto "Laurana" stava per
sbarcare nell'isola la salma del povero Bartolo Todaro e ciò ha
contribuito a fare calare una ulteriore cappa di dolore fra i tanti
presenti nel porto di Sottomonastero.
A monte del decesso vi è un
incidente verificatosi ieri, intorno alle 11, nella parte alta della
via Professor Emanuele Carnevale a Lipari (
nella foto). Natoli, che con il suo scooter viaggiava
in direzione del Corso Vittorio Emanuele, sarebbe andato ad impattare
(un verbale è stato redatto dalla polizia municipale intervenuta sul
posto per i rilievi del caso) con un furgone alla cui guida vi era
G.M. che, a quanto pare, stava uscendo da una area limitrofa alla
strada dove si è verificato l'incidente. L'uomo, dopo l'incidente,
avrebbe percorso strisciando a terra diversi metri. Allertata è
intervenuta l'ambulanza del 118 che ha provveduto a trasportarlo in
ospedale. Qui, dopo le prime cure e i necessari esami a cui è stato
sottoposto, si è proceduto, viste le gravissime condizioni, ad
asportargli con un intervento chirurgico d'urgenza la milza che si
era praticamente spappolata. Allertato l'elisoccorso per trasferirlo
al Papardo di Messina si è proceduto ad intubarlo. Caricato a bordo
dell'elicottero ha perso la vita mentre il velivolo era in volo verso
Messina. Il corpo del povero Pino Natoli si trova presso l'obitorio
dell'ospedale messinese.
Intanto, è stata effettuata ieri a Milazzo dal
medico legale, Francesca Trio, l'esame autoptico sul corpo del povero
Bartolo Todaro, il quarantenne operaio di Lipari deceduto sabato
scorso in ospedale dove era stato trasportato dopo l'incidente
occorsogli mentre stava lavorando in un rudere ubicato in località
Chiesa Nuova, a Quattropani. La salma, dopo
l'esame disposto dalla Procura della Repubblica, è giunta a Lipari con la nave di linea, a bordo del carro
funebre della ditta Alfa e Omega che si occuperà delle onoranze
funebri dello sfortunato padre di famiglia. Il funerale si terrà
oggi pomeriggio alle 16 nella chiesetta di Porto Salvo a Marina Lunga. Si prevede la presenza di molti eoliani in quanto
l'uomo era molto conosciuto nell'isola per la sua bontà d'animo e la
dedizione al lavoro e alla famiglia. Una famiglia che già qualche
anno fa venne toccata da un'altra tragedia: la morte in prossimità
della nascita di una bimba.
Mentre ci si
appresta a celebrare il funerale del povero Bartolo Todaro, giunge
notizia che sono in miglioramento le condizioni di Enrico Reitano, 65
anni, rimasto coinvolto nello stesso incidente sul lavoro e
ricoverato al Papardo dove è giunto con l'elicottero del 118.
Intanto proseguono le indagini dei carabinieri di Lipari che, su
disposizione del dottor Mirko Piloni, hanno posto sotto sequestro la
struttura "teatro" del mortale incidente. Esplicate le
formalità di rito, come naturale conseguenza di quanto è accaduto,
è arrivato il momento degli avvisi di garanzia. Sarà uno o più di
uno? Sicuramente determinante saranno gli accertamenti e le indagini
effettuate dai carabinieri.
Ribadiamo che, al di là dei risvolti giudiziari e legali,su
Lipari resta una "cappa di dolore" per la tragica fine di un grande ed onesto lavoratore e straordinario marito e padre di
famiglia. Figura che nessuna indagine o sentenza potrà mai
restituire ai suoi cari.
Dolore che tocca, purtroppo, anche la famiglia di Pino Natoli.