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domenica 29 settembre 2013

Sidoti torna a scrivere a Subba

Egregio Ragioniere Generale,
riguardando anche io le tabelle scaricate da internet, devo ammettere che la sua ultima osservazione e' corretta ovvero che la percentuale del 31% e' riconducibile all'ufficio tributi e non all'ufficio ragioneria e finanza.
Come vede sono il primo ad ammettere eventuali errori di esposizione. Anche se intendo precisare che non si tratta di errori di calcolo (come lei e la sua assistente avevate lasciato intendere) ma bensì l'attribuzione della percentuale al singolo settore del suo Servizio.
Ben vengono i chiarimenti tra persone che sono aperte al dialogo e le comunico, inoltre, che ho molto apprezzato la Sua risposta, diversamente da quanto fanno altri.  Cerchiamo sempre di restare nell'ambito della discussione e non andiamo fuori dal seminato. Io da parte mia mi sforzo sempre di farlo.
Anche io d'altronde non sono infallibile. Infatti, sono sicuro che il tono del mio primo articolo era solo discorsivo senza attribuzione di responsabilità a nessuno. Certo forse quando scrive il sottoscritto si parte già con il presupposto che voglio criticare tutto ma invece chiedo solo chiarimenti, precisazioni ed alcune volte do anche suggerimenti.
Mi lasci dire una cosa con tutta onesta': sulle partecipate lei pensa che non ho dato a questa amministrazione o alla precedente (io scrivo sui giornali da due anni e non solo in occasione dell'insediamento della Giunta Giorgianni), dei validi suggerimenti? Quanto riportato nella relazione dei revisori non corrisponde al 99% a quanto da me fin qui scritto sull'argomento? Alcune partecipazioni non erano anche a lei sconosciute?
Scusi questa mia esternazione e chiudo l'argomento partecipate, ma come sa potrei scrivere tante e tante altre osservazioni come ad esempio la "responsabilità del Socio Comune che in questi anni non ha esercitato alcun controllo sulle partecipate" (purtroppo dalle righe delle relazione dei revisori percepisco che si forniscono ancora poche informazioni all'Ente e che nessuno interviene).
Detto questo la invito a riflettere su un particolare, sempre sul tema assenze. In un anno ci sono mediamente 264 giorni lavorativi ed ogni dipendente mediamente ha 35 giorni di ferie + malattia, di conseguenza la media percentuale di assenza (visto che per assenze si considerano anche ferie e malattia) dovrebbe attestarsi intorno al 13%.
Quindi andrebbero analizzate anche le posizioni al di sotto di questa percentuale in quanto si riferiscono a dipendenti che non usufruiscono di tutte le ferie durante l'anno e quindi accumulano una quantità di giorni importanti durante la loro vita lavorativa (lei ne e' un esempio visto che ne ha accumulato per mesi).
Questo particolare lo avevo sollevato mesi fa. Ma la programmazione delle ferie in base al carico di lavoro da chi viene pianificata? Che competenze ha nelle specifico il Nucleo di Valutazione interno?
Infine, le do un suggerimento. Faccia modificare la statistica delle assenze suddividendo le stesse in malattia, ferie da anni precedenti, e ferie e permessi. Forse in questo modo la tabella sarà chiara per tutti.
Buon lavoro e buona domenica.
Angelo Sidoti

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