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martedì 1 ottobre 2013

In ricordo di GIOVANNI VIOLANTE (di Riccardo Lo Schiavo)

Nella serata del primo ottobre dello scorso anno, ci lasciava passando a miglior vita, all’età di sessantacinque anni, nella sua casa in Calabria, il comandante della compagnia di navigazione ex Siremar GIOVANNI VIOLANTE.
La deflagrante notizia luttuosa mi lasciò attonito, muto, sgomento. Immediati sentii dal più profondo del cuore il desiderio, il dovere, il bisogno, di esprimere pubblicamente il sincero dolore per la scomparsa di un amico di famiglia, della comunità ginostrese e di quella eoliana. 
Più volte mi sedetti davanti al computer, ad un foglio bianco, ma fu inutile: non appena provavo a tradurre per iscritto le mie emozioni, i miei pensieri, gli occhi si appannavano, le lacrime scendevano copiose, incontrollabili… dovetti rinunciare!
Molteplici furono le manifestazioni e le attestazioni di cordoglio in tutte le isole delle Eolie. Mi colpirono particolarmente le parole dei colleghi di Violante, i comandanti Lorenzo Russo e Salvatore Svezia, che nel ricordarlo ne evidenziarono la grande professionalità ma soprattutto le sue doti di grande UOMO!
Giovanni Violante nella sua lunga e brillante carriera ci ha “fatto dono”, ed è sempre stato fulgido esempio di siderale professionalità, audacia, ponderata temerarietà, totale disponibilità, spirito di collaborazione, correttezza, onestà! ma nel contempo si è soprattutto fatto AMARE dai passeggeri, dai suoi equipaggi, dai suoi colleghi per la sua impareggiabile umanità.
Quante volte studenti, pendolari, insegnati, operai, hanno potuto fare rientro alle proprie case solo ed esclusivamente grazie alla sua straordinaria sensibilità? “Forza figghiuleddi” - soleva dire ai suoi uomini di equipaggio quando le condizioni del mare erano al limite – “facemu un corpu di manu! Proviamo a riportare questa gente alle proprie case”!!!
Chi di noi abitanti soprattutto delle isole minori, Strombolani, Panariddari, Filicudari, Alicudari, Ginostresi, non è stato testimone delle operazioni da brivido effettuate da Giovanni Violante nei nostri fatiscenti e malsicuri pontili (non porti!!!) con ogni tipo di vento, mare, risacca, onde?!?
Chi non ricorda le volte che quando proprio attraccare era impossibile Violante sia avvicinava con la prua alla testata del pontile per far lanciare a terra da un suo fidato marinaio un pacchetto di medicine o un sacchetto di pane??!!
A chi di noi eoliani non è capitato di scendere dall’aliscafo, dopo una traversata con il mare in burrasca, e rivolgere gli occhi verso la plancia di Comando e sussurrare o gridare ”Grazie Comandante!!!”?!? Forse a me… che imbarazzato, quando riuscivo a tornare a Ginostra col mare che copriva la banchina, restavo a occhi bassi nella piena consapevolezza delle immense responsabilità personali che Violante si assumeva per consentire anche ad un solo passeggero il diritto di arrivare o partire dalla bistratta Ginostra.
Ciao Comandante, ti porterò per sempre nel mio cuore, nei miei ricordi, custodirò per sempre l’amicizia e l’affetto che mi hai donato, farò tesoro dei tuoi insegnamenti e del tuo esempio e quando andrò per mare e nella vita…. 
Riccardo Lo Schiavo - ginostrese

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