Riceviamo e pubblichiamo:
Caro Direttore
buongiorno, torno a scriverti ma questa volta avrei voluto farlo per qualcosa di buono ed invece NO.
Oggi, anzi questa notte, si e' spenta la nonnina di Stromboli in ospedale a Messina e i figli non possono raggiungerla in quanto il "destino" vuole che, allo stesso tempo, ci siano disagi con i collegamenti o meglio non ci sono proprio. Bisogna aspettare l'unico aliscafo a mezzogiorno per poter raggiungere la terr ferma: MILAZZO......
E' ormai da qualche giorno che le nostre isole vivono in balia di collegamenti fantasma per i problemi di Siremar
Non voglio prendermela con la società ma, ancora una volta, con IL NOSTRO CARO SINDACO E TUTTA QUELLA GENTE CHE LO CIRCONDA.
Sono incapaci di far fronte a una situazione dove vede le isole minori Stromboli,Panarea,Alicudi e Filicudi messe in ginocchio e... LUI, loro, continuano a guardare senza far nulla, limitandosi solo a scrivere pezzi di carta ma senza nulla di concreto, di materiale.
Ma tanto questo non è un problema SUO... loro.. perchè loro i collegamenti li hanno quotidianamente e costantemente e, come sarebbe più giusto dire, il sedere lo hanno coperto.
Ora mi chiedo.... Se fossimo stati sotto campagna elettorale e lui fosse stato uno dei candidati avrebbe sicuramente trovato il modo perchè ovviamente, avrebbe fatto bella figura e recuperato voti. Ma, visto che questo non è il caso, non si fa' nulla...
Nelle mani di che siamo?.......Perchè il signor BRUNO non provvede ad integrare la mancanza di Siremar con almeno uno dei suoi mezzi? Suoi in quanto appartenenti alla societa' dove egli e' uno degli azionisti....?????? NO!.. sarebbe troppo per lui..
Bah, resto veramente sbalordita, indignata .......
La ringrazio e la prego di far arrivare questo mio pensiero al BEN "AMATO" SINDACO BRUNO portandogli i miei saluti e quelli di STROMBOLI, isola per lui inesistente
Stefania Dante
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giovedì 2 dicembre 2010
Lipari: Comincia con uno "scontro" la giornata dedicata alla nuova portualità
Non parte bene la giornata dedicata agli incontri che hanno come tema la portualità (contestata) che la "Lipari porti" intende realizzare.
Prima dell'incontro con i consiglieri comunali, programmato nella ex biglietteria di Marina Corta, vi sono stati momenti di tensione.
L'opposizione ha chiesto potessero partecipare all'incontro alcuni cittadini che si trovavano con loro. Prima dell'incontro con i consiglieri comunali, programmato nella ex biglietteria di Marina Corta, vi sono stati momenti di tensione.
Dopo il diniego, i consiglieri di minoranza hanno deciso di non partecipare e stazionano all'esterno
LIPARI & MEGAPORTO
di Aldo Natoli
Ritengo che Michele Giacomantonio con il suo attento e qualificato intervento sulla realizzazione del megaporto, anzi dei megaporti, abbia centrato il vero problema: la perdita dell'identità dell'isola. Ed è questa
la riflessione che tutti noi, compreso chi ci governa, dobbiamo fare guardando foto, disegni ed ascoltando ammicchevoli proclami.
Eolie all'International Scientific Meeting di Belgrado. In discussione un lavoro che ha visto impegnato anche l'eoliano Cortese
Nell’ambito dei seminari della EAAE (European Association of Agricultural Economists-Società Europea degli economisti agrari), le Isole Eolie saranno presenti all’International Scientific Meeting organizzato dall’IAE (Institute of Agricultural Economics) di Belgrado. Il tema Multifunctional Agriculture and Rural Development (Agricoltura Multifunzionale e Sviluppo Rurale) sarà discusso a Belgrado oggi 2 dicembre e domani 3 dicembre 2010.
La sessione tematica in cui sarà discusso questo lavoro sarà la quarta: Possibilities for exploitation of agricultural potentials in tourism (Possibilità di sfruttamento delle potenzialità agricole del turismo).
Sarà presentato un documento dal titolo: “WINERIES AND AGRITOURISTIC FARMS FOR SUSTAINABLE DEVELOPMENT OF THE TERRITORY OF THE AEOLIAN ISLANDS” (Aziende vitivinicole ed agrituristiche per uno sviluppo sostenibile del territorio delle Isole Eolie). Questo lavoro ha permesso di esaminare le caratteristiche produttive ed ambientali della filiera vitivinicola che rappresenta il sistema territoriale delle Isole Eolie. L’obiettivo è stato quello di analizzare l’integrazione funzionale tra produzione, paesaggio agrario e attività agrituristica suggerendo alcune azioni per la tutela del territorio. La ricerca si è basata sull’uso di questionari informativi in cui sono stati raccolti dati generali e strutturali delle aziende agricole ed agrituristiche e dati socio-economici degli imprenditori intervistati.
Le Isole Eolie rappresentano un connubio tra natura, arte e tradizioni che possono essere sfruttate in maniera ambientalmente sostenibile, in modo da non varcare la soglia della “carrying capacity” (capacità di carico) e di limitare le esternalità negative dannose per l’ambiente socio-economico.
Il suddetto lavoro è stato realizzato dalla Sezione Economica del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroforestali e Ambientali (DiSTAfA), facente parte della Facoltà di Agraria dell’Università “Mediterranea” di Reggio Calabria.
Il presente lavoro è stato realizzato dalla Prof.ssa Agata Nicolosi, dal Dott. Lorenzo Diego Cortese, dal Dott. Francesco Tromby e dal Dott. Marco Strazzulla.
La sessione tematica in cui sarà discusso questo lavoro sarà la quarta: Possibilities for exploitation of agricultural potentials in tourism (Possibilità di sfruttamento delle potenzialità agricole del turismo).
Sarà presentato un documento dal titolo: “WINERIES AND AGRITOURISTIC FARMS FOR SUSTAINABLE DEVELOPMENT OF THE TERRITORY OF THE AEOLIAN ISLANDS” (Aziende vitivinicole ed agrituristiche per uno sviluppo sostenibile del territorio delle Isole Eolie). Questo lavoro ha permesso di esaminare le caratteristiche produttive ed ambientali della filiera vitivinicola che rappresenta il sistema territoriale delle Isole Eolie. L’obiettivo è stato quello di analizzare l’integrazione funzionale tra produzione, paesaggio agrario e attività agrituristica suggerendo alcune azioni per la tutela del territorio. La ricerca si è basata sull’uso di questionari informativi in cui sono stati raccolti dati generali e strutturali delle aziende agricole ed agrituristiche e dati socio-economici degli imprenditori intervistati.
Le Isole Eolie rappresentano un connubio tra natura, arte e tradizioni che possono essere sfruttate in maniera ambientalmente sostenibile, in modo da non varcare la soglia della “carrying capacity” (capacità di carico) e di limitare le esternalità negative dannose per l’ambiente socio-economico.
Il suddetto lavoro è stato realizzato dalla Sezione Economica del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroforestali e Ambientali (DiSTAfA), facente parte della Facoltà di Agraria dell’Università “Mediterranea” di Reggio Calabria.
Il presente lavoro è stato realizzato dalla Prof.ssa Agata Nicolosi, dal Dott. Lorenzo Diego Cortese, dal Dott. Francesco Tromby e dal Dott. Marco Strazzulla.
Petizione sulla messa in sicurezza in Sottomonastero. Parte da oggi la petizione del PD liparese
Al signor Sindaco del Comune di Lipari
Al Presidente della Regione Sicilia
All’Assessore Regionale delle Infrastrutture e della mobilità
Regione Sicilia
Al Prefetto di Messina
Oggetto: Petizione sulla Portualità isola di Lipari – messa in sicurezza di Sottomonastero
Noi cittadini del Comune di Lipari,
ci rivolgiamo alle SS.VV. nell’estremo tentativo di ottenere un tavolo di confronto per la modifica del progetto di Messa in sicurezza del Porto di Sottomonastero redatto dal Genio Civile OO.MM. con il titolo di: “Lavori di consolidamento molo foraneo, realizzazione Molo di sottoflutto e banchinamento in località Pignataro – Unità Fisiografica Pignataro – Sottomonastero – progetto di I° stalcio”. Tale progetto, modificato diverse volte per la scoperta delle rovine sottomarine del Porto Romano, nella sua stesura definitiva ha suscitato numerose perplessità da parte di tutti i comandanti delle navi e degli aliscafi, dei Piloti del Porto, degli addetti ai lavori, come il Gruppo Ormeggiatori, specificatamente per due aspetti:
a) lo scarso spazio di manovra per le navi di linea all'interno della darsena meridionale del nuovo approdo. A detta dei comandanti la soluzione prospettata dal Genio Civile OO.MM., comporta uno scarso spazio di manovra per le navi di linea, con le difficoltà d’attracco soprattutto in condizioni meteo marine avverse.
b) l'effetto dei marosi nella sottostante via tenente Mariano Amendola.: - A detta dei comandanti la soluzione prospettata dal Genio Civile OO.MM. comporta un forte moto ondoso che da un lato impedirebbe la piena operatività del molo di punta Scaliddi (lato sud) e dall'altro condannerebbe ancora di più la sottostante via tenente Mariano Amendola all'invasione delle acque, peggiorando l’attuale e già insopportabile situazione.
Da mesi, infatti, i residenti della via Ten. Mariano Amendola sono costretti a fare i conti col costante fenomeno dell’acqua alta, che rende la zona impraticabile, mettendo a rischio la stabilità degli edifici circostanti. Le attività commerciali presenti nella zona sono ormai al collasso: la presenza dell’acqua e lo stato di degrado che di conseguenza viene a determinarsi, impedisce la possibilità di lavorare. La situazione è molto grave, poiché ciò che in precedenza si presentava come un fenomeno occasionale, in presenza di particolari condizioni meteo-marine, è diventato ormai una condizione normale, con l’effetto che tutta la zona risulta impraticabile.
Questi rilievi sono stati verbalizzati in una riunione tenutasi presso l’Ufficio Circondariale Marittimo di Lipari il 31 marzo 2010. Le valutazioni finali dell’incontro conducevano alla necessità di modificare il progetto presentato raccogliendo i suggerimenti e i rilievi degli esperti del settore e più in generale della comunità eoliana. I consiglieri comunali di Lipari alla luce delle conclusioni sopra dette istituivano una commissione speciale sulla portualità, in data 28 maggio. La commissione sulla Portualità, congiuntamente alla commissione Lavori Pubblici, supportata da esperti comodanti di navi ed aliscafi, dopo una serie di incontri, il 12 agosto, approvata il seguente ordine del giorno: “Lavori di Messa in sicurezza dell’area di Sottomonastero”. Dopo un’accurata disamina delle diverse considerazioni esposte la riunione si conclude con un deliberato sottoscritto all’unanimità in cui si dice che: L’unica soluzione possibile per mettere in sicurezza l’area di Sottomonastero è quella relativa allo spostamento del pennello di cui al progetto del G.C. accanto al molo a giorno; ciò consentirebbe l’utilizzo dello stesso da due lati e non interferirebbe con l’adiacente area archeologica marina protetta.
Noi cittadini residenti nel Comune di Lipari riteniamo che l’opera proposta dal Genio Civile OO.MM. incida negativamente sulla struttura portuale principale dell’isola di Lipari, rischiando di vanificare i motivi per i quali la messa in sicurezza è stata pensata e progettata, e rischi di ampliare enormemente i problemi dovuti all’invasione delle acque nell’area sottostante l’attuale banchina di Sottomonastero; mentre riteniamo di dover assicurare l’approvazione di un progetto ampiamente condiviso dalla nostra comunità.
Chiediamo pertanto alle SS.VV.II., alla luce dei fatti sopra riportati, di attivarsi perché si arrivi nel più breve tempo possibile ad una una variante al progetto del Genio Civile OO.MM., in grado di raccogliere i suggerimenti proposti nell’interesse della nostra comunità, e di attivarsi per una soluzione definitiva alla periodica e sistematica invasione delle acque nella via Tenente Mariano Amendola.
Al Presidente della Regione Sicilia
All’Assessore Regionale delle Infrastrutture e della mobilità
Regione Sicilia
Al Prefetto di Messina
Oggetto: Petizione sulla Portualità isola di Lipari – messa in sicurezza di Sottomonastero
Noi cittadini del Comune di Lipari,
ci rivolgiamo alle SS.VV. nell’estremo tentativo di ottenere un tavolo di confronto per la modifica del progetto di Messa in sicurezza del Porto di Sottomonastero redatto dal Genio Civile OO.MM. con il titolo di: “Lavori di consolidamento molo foraneo, realizzazione Molo di sottoflutto e banchinamento in località Pignataro – Unità Fisiografica Pignataro – Sottomonastero – progetto di I° stalcio”. Tale progetto, modificato diverse volte per la scoperta delle rovine sottomarine del Porto Romano, nella sua stesura definitiva ha suscitato numerose perplessità da parte di tutti i comandanti delle navi e degli aliscafi, dei Piloti del Porto, degli addetti ai lavori, come il Gruppo Ormeggiatori, specificatamente per due aspetti:
a) lo scarso spazio di manovra per le navi di linea all'interno della darsena meridionale del nuovo approdo. A detta dei comandanti la soluzione prospettata dal Genio Civile OO.MM., comporta uno scarso spazio di manovra per le navi di linea, con le difficoltà d’attracco soprattutto in condizioni meteo marine avverse.
b) l'effetto dei marosi nella sottostante via tenente Mariano Amendola.: - A detta dei comandanti la soluzione prospettata dal Genio Civile OO.MM. comporta un forte moto ondoso che da un lato impedirebbe la piena operatività del molo di punta Scaliddi (lato sud) e dall'altro condannerebbe ancora di più la sottostante via tenente Mariano Amendola all'invasione delle acque, peggiorando l’attuale e già insopportabile situazione.
Da mesi, infatti, i residenti della via Ten. Mariano Amendola sono costretti a fare i conti col costante fenomeno dell’acqua alta, che rende la zona impraticabile, mettendo a rischio la stabilità degli edifici circostanti. Le attività commerciali presenti nella zona sono ormai al collasso: la presenza dell’acqua e lo stato di degrado che di conseguenza viene a determinarsi, impedisce la possibilità di lavorare. La situazione è molto grave, poiché ciò che in precedenza si presentava come un fenomeno occasionale, in presenza di particolari condizioni meteo-marine, è diventato ormai una condizione normale, con l’effetto che tutta la zona risulta impraticabile.
Questi rilievi sono stati verbalizzati in una riunione tenutasi presso l’Ufficio Circondariale Marittimo di Lipari il 31 marzo 2010. Le valutazioni finali dell’incontro conducevano alla necessità di modificare il progetto presentato raccogliendo i suggerimenti e i rilievi degli esperti del settore e più in generale della comunità eoliana. I consiglieri comunali di Lipari alla luce delle conclusioni sopra dette istituivano una commissione speciale sulla portualità, in data 28 maggio. La commissione sulla Portualità, congiuntamente alla commissione Lavori Pubblici, supportata da esperti comodanti di navi ed aliscafi, dopo una serie di incontri, il 12 agosto, approvata il seguente ordine del giorno: “Lavori di Messa in sicurezza dell’area di Sottomonastero”. Dopo un’accurata disamina delle diverse considerazioni esposte la riunione si conclude con un deliberato sottoscritto all’unanimità in cui si dice che: L’unica soluzione possibile per mettere in sicurezza l’area di Sottomonastero è quella relativa allo spostamento del pennello di cui al progetto del G.C. accanto al molo a giorno; ciò consentirebbe l’utilizzo dello stesso da due lati e non interferirebbe con l’adiacente area archeologica marina protetta.
Noi cittadini residenti nel Comune di Lipari riteniamo che l’opera proposta dal Genio Civile OO.MM. incida negativamente sulla struttura portuale principale dell’isola di Lipari, rischiando di vanificare i motivi per i quali la messa in sicurezza è stata pensata e progettata, e rischi di ampliare enormemente i problemi dovuti all’invasione delle acque nell’area sottostante l’attuale banchina di Sottomonastero; mentre riteniamo di dover assicurare l’approvazione di un progetto ampiamente condiviso dalla nostra comunità.
Chiediamo pertanto alle SS.VV.II., alla luce dei fatti sopra riportati, di attivarsi perché si arrivi nel più breve tempo possibile ad una una variante al progetto del Genio Civile OO.MM., in grado di raccogliere i suggerimenti proposti nell’interesse della nostra comunità, e di attivarsi per una soluzione definitiva alla periodica e sistematica invasione delle acque nella via Tenente Mariano Amendola.
I fondi ticket e la cartellonistica da 75000 euro (di Pietro Lo Cascio)
Il sistema dei ticket di accesso alle isole del Comune di Lipari e ai vulcani attivi dell’arcipelago garantisce cospicui introiti (quest’anno si parla di 450.000 euro), che vengono gestiti e “reinvestiti” dal commissario delegato “per l’emergenza” – nonché sindaco di Lipari – Dr. Mariano Bruno. Dopo anni di regime di emergenza, dovremmo ormai disporre di servizi di vario tipo rivolti a quel turismo il cui “massiccio afflusso” – come recita il decreto ministeriale che lo ha istituito – genera evidenti difficoltà (sic!) e motiva il suo stesso perdurare: confortevoli gabinetti pubblici, depositi per bagagli, accoglienti pensiline nelle stazioni marittime, sentieri agevolmente percorribili, servizi aggiuntivi stagionali di raccolta e smaltimento degli R.S.U., eccetera. La notizia apparsa ieri sui giornali on-line locali desta tuttavia un certo stupore: tra gli interventi previsti quest’anno con uno stanziamento complessivo di 130.000 euro figurano una “sistemazione del sentiero di accesso al cratere di Vulcano”, per una somma di 25.000 euro, e “l’apposizione della cartellonistica di accesso” allo stesso cratere, per la non trascurabile cifra di 75.000 euro.
Come si decide di destinare una cifra di 75.000 euro alla cartellonistica, a fronte di soli 25.000 stanziati per la manutenzione dell’accesso stesso? Non conosco – se ne esiste uno – il progetto, ma devo dedurre che si tratta di un’iniziativa epocale, destinata a lasciare un segno imperituro sul cratere e nelle sue immediate adiacenze: ipotizzando infatti un costo di 1.000 euro a cartello, ed esagero volutamente, otterremmo 75 cartelli; se questi fossero disposti lungo il sentiero, i visitatori avrebbero serie difficoltà a intravedere il paesaggio circostante, consolati però dal privilegio unico di attraversare l’area con maggiore densità cartellonistica al mondo. Se, invece, venissero disposti qua e là, nel paese, si risolverebbe il grave problema dei turisti dispersi mentre cercano di accedere al cratere, che – come è noto – è assolutamente invisibile all’orizzonte. Magari si prevede una loro collocazione anche in altre isole, un po’ come quei cartelli americani o australiani che – in pieno deserto – indicano la direzione di “Roma, 6.000 km”, o di “Paris, 12.000 km”; in questo caso, troveremo nel porto di Alicudi un “Vulcano – accesso al cratere, 40 miglia nautiche”… è facile immaginare la soddisfazione di turisti e residenti, opportunamente informati di questa nuova possibilità. Può darsi che invece siano 75 cartelli didattici; in effetti, in 75 cartelli si potrebbe scrivere una storia riassuntiva della Terra e del sistema solare, partendo dal Big Bang, fino ad arrivare a qualche dettaglio sul cratere che – dopo una faticosa lettura – si vuole visitare. Insomma, chi ha immaginato di destinare una risorsa economica così imponente alla cartellonistica, darà sicuramente prova di una fantasia straordinaria; non resta che attendere, e stupirci.
Peccato che le decine di migliaia di visitatori del cratere continueranno anche l’anno prossimo a raggiungere l’accesso al sentiero percorrendo la strada, in parte provinciale, in parte comunale, dove non esiste un marciapiede, e nemmeno un cordolo di sicurezza, sfiorati da automobilisti più o meno attenti e spesso spazientiti, perché è fastidioso dovere dribblare gruppi di escursionisti ignari di essere su una delle principali arterie carrabili dell’isola.
Peccato che si possa soltanto sorridere, perché sulle scelte di un commissario in regime di “emergenza” non si può opinare; queste passano sulle teste di un consiglio comunale, non vengono rendicontate nel bilancio dell’ente, non sono soggette a nessuna valutazione da parte di organi locali… c’è l’emergenza (quale? mi sfugge…): dunque si decide e si stanziano soldi arbitrariamente, in piena, solitaria e autocratica autonomia. Bertolaso docet.
Pietro Lo Cascio
consigliere comunale di Sinistra Ecologia e Libertà
Come si decide di destinare una cifra di 75.000 euro alla cartellonistica, a fronte di soli 25.000 stanziati per la manutenzione dell’accesso stesso? Non conosco – se ne esiste uno – il progetto, ma devo dedurre che si tratta di un’iniziativa epocale, destinata a lasciare un segno imperituro sul cratere e nelle sue immediate adiacenze: ipotizzando infatti un costo di 1.000 euro a cartello, ed esagero volutamente, otterremmo 75 cartelli; se questi fossero disposti lungo il sentiero, i visitatori avrebbero serie difficoltà a intravedere il paesaggio circostante, consolati però dal privilegio unico di attraversare l’area con maggiore densità cartellonistica al mondo. Se, invece, venissero disposti qua e là, nel paese, si risolverebbe il grave problema dei turisti dispersi mentre cercano di accedere al cratere, che – come è noto – è assolutamente invisibile all’orizzonte. Magari si prevede una loro collocazione anche in altre isole, un po’ come quei cartelli americani o australiani che – in pieno deserto – indicano la direzione di “Roma, 6.000 km”, o di “Paris, 12.000 km”; in questo caso, troveremo nel porto di Alicudi un “Vulcano – accesso al cratere, 40 miglia nautiche”… è facile immaginare la soddisfazione di turisti e residenti, opportunamente informati di questa nuova possibilità. Può darsi che invece siano 75 cartelli didattici; in effetti, in 75 cartelli si potrebbe scrivere una storia riassuntiva della Terra e del sistema solare, partendo dal Big Bang, fino ad arrivare a qualche dettaglio sul cratere che – dopo una faticosa lettura – si vuole visitare. Insomma, chi ha immaginato di destinare una risorsa economica così imponente alla cartellonistica, darà sicuramente prova di una fantasia straordinaria; non resta che attendere, e stupirci.
Peccato che le decine di migliaia di visitatori del cratere continueranno anche l’anno prossimo a raggiungere l’accesso al sentiero percorrendo la strada, in parte provinciale, in parte comunale, dove non esiste un marciapiede, e nemmeno un cordolo di sicurezza, sfiorati da automobilisti più o meno attenti e spesso spazientiti, perché è fastidioso dovere dribblare gruppi di escursionisti ignari di essere su una delle principali arterie carrabili dell’isola.
Peccato che si possa soltanto sorridere, perché sulle scelte di un commissario in regime di “emergenza” non si può opinare; queste passano sulle teste di un consiglio comunale, non vengono rendicontate nel bilancio dell’ente, non sono soggette a nessuna valutazione da parte di organi locali… c’è l’emergenza (quale? mi sfugge…): dunque si decide e si stanziano soldi arbitrariamente, in piena, solitaria e autocratica autonomia. Bertolaso docet.
Pietro Lo Cascio
consigliere comunale di Sinistra Ecologia e Libertà
mercoledì 1 dicembre 2010
Gli eoliani vogliono i porti ma non quelli proposti dalla "Lipari porti". Saverio Merlino auspica una presa di posizione del PD regionale e nazionale
Questa la lettera che Saverio Merlino ha inviato al Presidente Regionale Associazione Siciliana “ 360” e all’ Esecutivo Regionale dell’Associazione Siciliana “360". Alla lettera (come si leggerà) solo allegate alcune delle foto da noi già pubblicate e che, in questa occasione, non riproponiamo.
Ti invio, qui di seguito, alcune immagini del discusso progetto che sarà presentato a Lipari domani 2 dicembre e che prevede un mega porto turistico che dovrà essere realizzato dalla Società Condotta d’Acqua s.p.a di Roma, la quale insieme al Comune di Lipari ha costituito la società mista Lipari Porti spa.
Già da queste prime immagini spero comprenderai del perché della mia responsabile e convinta posizione contraria a questa operazione che, se attuata, secondo il progetto che sarà illustrato il 2 Dicembre, noi eoliani e gli amanti delle Eolie dovremmo dire addio alla tutela dei valori storico-estetico-ambientali di Marina Lunga, Marina Corta e Sottomonastero.
Gli eoliani vogliamo i porti, porti funzionali, utili alla nostra comunità, porti che diventino risorsa economica di tutti gli operatori commerciali eoliani e non risorsa economica in mano di pochi.
Spero fortemente che il Segretario Regionale, i nostri rappresentanti in seno al Governo Regionale Siciliano e i deputati del nostro Partito confermino la posizione “contraria” alla realizzazione della mega opera progettata, in questi termini, da Condotte Acqua spa.
Lipari, 01 Dicembre 2010
Saverio Merlino
Componente Esecutivo Regionale Associazione Siciliana “360”
Associazione politica del Partito Democratico
Ti invio, qui di seguito, alcune immagini del discusso progetto che sarà presentato a Lipari domani 2 dicembre e che prevede un mega porto turistico che dovrà essere realizzato dalla Società Condotta d’Acqua s.p.a di Roma, la quale insieme al Comune di Lipari ha costituito la società mista Lipari Porti spa.
Già da queste prime immagini spero comprenderai del perché della mia responsabile e convinta posizione contraria a questa operazione che, se attuata, secondo il progetto che sarà illustrato il 2 Dicembre, noi eoliani e gli amanti delle Eolie dovremmo dire addio alla tutela dei valori storico-estetico-ambientali di Marina Lunga, Marina Corta e Sottomonastero.
Gli eoliani vogliamo i porti, porti funzionali, utili alla nostra comunità, porti che diventino risorsa economica di tutti gli operatori commerciali eoliani e non risorsa economica in mano di pochi.
Spero fortemente che il Segretario Regionale, i nostri rappresentanti in seno al Governo Regionale Siciliano e i deputati del nostro Partito confermino la posizione “contraria” alla realizzazione della mega opera progettata, in questi termini, da Condotte Acqua spa.
Lipari, 01 Dicembre 2010
Saverio Merlino
Componente Esecutivo Regionale Associazione Siciliana “360”
Associazione politica del Partito Democratico
L'editoriale: C'è ancora chi ha paura di dire la sua.
L'EDITORIALE DI SALVATORE SARPI
Non pensavo potesse ancora accadere-
Questa frase non è certo la migliore per iniziare un editoriale ma riassume in pieno il mio stato d'animo dopo le ben 21 mail (inviate da indirizzi creati per l'occasione e con firme apocrife o addirittura anonimamente) giunte in redazione a proposito del sondaggio sulla portualità prospettata dalla "Lipari porti".
Per sgomberare il campo da ogni dubbio dobbiamo dire che non ci sono minacce ma un qualcosa, a mio avviso, ancora più grave: la paura di dire la propria.
Il tono di queste mail (divise anche non in modo equo) tra contrari e favorevoli è - quasi per tutte - di questo tenore: Caro direttore, io sono ......... (favorevole o contrario) al megaporto però non me la sento di votare perchè sa in questo paese si sa tutto e non vorrei mettermi contro ........
Può votare lei per me?
Questo quanto ci è arrivato e...cose similari!
Al di la del fatto che anche a me il sistema non consente di votare più di una volta, e ribadendo che il voto viene registrato in modo assolutamente anonimo, non riesco a capire la paura ad esprimere il proprio giudizio, la propria opinione, su un qualcosa che riguarda il nostro territorio, noi, i nostri figli.
Di fronte a questa "paura" (ma di che e di chi?) la tentazione di chiudere qui il sondaggio è stata forte.
Poi, sbollita l'amarezza, la decisione di andare avanti per chi ha il "coraggio" di voler fare "sentire", seppure attraverso un blog, la sua voce.
Andare avanti ...per chi l'unica "paura" che ha è quella di vedersi "appioppare" in un senso o nell'altro una decisione di altri.
Non pensavo potesse ancora accadere-
Questa frase non è certo la migliore per iniziare un editoriale ma riassume in pieno il mio stato d'animo dopo le ben 21 mail (inviate da indirizzi creati per l'occasione e con firme apocrife o addirittura anonimamente) giunte in redazione a proposito del sondaggio sulla portualità prospettata dalla "Lipari porti".
Per sgomberare il campo da ogni dubbio dobbiamo dire che non ci sono minacce ma un qualcosa, a mio avviso, ancora più grave: la paura di dire la propria.
Il tono di queste mail (divise anche non in modo equo) tra contrari e favorevoli è - quasi per tutte - di questo tenore: Caro direttore, io sono ......... (favorevole o contrario) al megaporto però non me la sento di votare perchè sa in questo paese si sa tutto e non vorrei mettermi contro ........
Può votare lei per me?
Questo quanto ci è arrivato e...cose similari!
Al di la del fatto che anche a me il sistema non consente di votare più di una volta, e ribadendo che il voto viene registrato in modo assolutamente anonimo, non riesco a capire la paura ad esprimere il proprio giudizio, la propria opinione, su un qualcosa che riguarda il nostro territorio, noi, i nostri figli.
Di fronte a questa "paura" (ma di che e di chi?) la tentazione di chiudere qui il sondaggio è stata forte.
Poi, sbollita l'amarezza, la decisione di andare avanti per chi ha il "coraggio" di voler fare "sentire", seppure attraverso un blog, la sua voce.
Andare avanti ...per chi l'unica "paura" che ha è quella di vedersi "appioppare" in un senso o nell'altro una decisione di altri.
"Lipari porti" e Sottomonastero
Il difensore civico del Comune di Lipari, avv. Francesco Rizzo ha invitato il sindaco Mariano Bruno " a dar mandato all'ufficio di rilasciare al consigliere Sabatini copia integrale della documentazione o in alternativa a far realizzare alla società in parola copia su supposto informatico, qualora tale strumento fosse ritenuto più idoneo e adeguato".
L'avvocato Rizzo ha evidenziato come ciò debba avvenire prima della riunione di domani con la Lipari Porti
Intanto il consigliere Giacomo Biviano ci ha inviato questa nota: "A supporto della lettera inviata stamattina all'Assessore Regionale delle infrastrutture e della mobilità , dott. Pietro Russo, dal segretario del Pd Giuseppe Cincotta e dal Responsabile territorio e ambiente del PD Pino La Greca ricordo che vi è una delibera con la quale il Consiglio Comunale di Lipari esprimeva il proprio parere negativo al progetto approvato dal GG.CC.OO.MM. per la messa in sicurezza del Porto di Sottomonastero di Lipari e chiedeva allo stesso di modificarlo secondo le indicazioni e suggerimenti proposti dai Comandanti delle navi e degli aliscafi, oltre agli esperti del settore. Indicazioni sfociate nella proposta di variante del progetto approvata dalle commissioni congiunte Lavori pubblici e Portualità .
Ma l'amministrazione- conclude Biviano- ha dato seguito all'ordine del giorno approvato dal Consiglio Comunale e ha portato avanti con decisione il progetto di variante approvato dalle due commissioni?
L'avvocato Rizzo ha evidenziato come ciò debba avvenire prima della riunione di domani con la Lipari Porti
Intanto il consigliere Giacomo Biviano ci ha inviato questa nota: "A supporto della lettera inviata stamattina all'Assessore Regionale delle infrastrutture e della mobilità , dott. Pietro Russo, dal segretario del Pd Giuseppe Cincotta e dal Responsabile territorio e ambiente del PD Pino La Greca ricordo che vi è una delibera con la quale il Consiglio Comunale di Lipari esprimeva il proprio parere negativo al progetto approvato dal GG.CC.OO.MM. per la messa in sicurezza del Porto di Sottomonastero di Lipari e chiedeva allo stesso di modificarlo secondo le indicazioni e suggerimenti proposti dai Comandanti delle navi e degli aliscafi, oltre agli esperti del settore. Indicazioni sfociate nella proposta di variante del progetto approvata dalle commissioni congiunte Lavori pubblici e Portualità .
Ma l'amministrazione- conclude Biviano- ha dato seguito all'ordine del giorno approvato dal Consiglio Comunale e ha portato avanti con decisione il progetto di variante approvato dalle due commissioni?
Lipari: Si è insediato il dott. Stefano Blasco. "Duro" il suo saluto a Cefalù
Si è insediato oggi a Lipari il nuovo dirigente-comandante della polizia municipale dott. Stefano Blasco. Il suo ultimo incarco prima di arrivare a Lipari è stato quello di comandante della polizia municipale di Cefalù.
Blasco, che ha già comandato la polizia municipale di Lipari e al quale rivolgiamo l'augurio di buon lavoro in un territorio non certo facile, prima di lasciare Cefalù ha voluto dire la sua, senza risparmiare qualche "stilettata".
Vi proponiamo nell'ordine il saluto rivolto da Blasco agli abitanti di Cefalù attraverso il sito laltracefalù (1) e l'intervista rilasciata a lavoceweb (2)
In occasione della ormai prossima immissione in servizio nella qualità di Dirigente Comandante presso il Comune di Lipari, ritengo doveroso, e conforme ai dettami della normale buona educazione, rivolgere un saluto alla cittadinanza di Cefalù, paese presso il quale ho trascorso gli ultimi sette anni e mezzo dei complessivi venti in cui l’ho frequentato per motivi affettivi e familiari. La parentesi che si conclude, infatti, è esclusivamente lavorativa e professionale, e continuerò a vivere Cefalù costantemente, come facevo quando lavoravo nella provincia di Catania, ad Alia,a Collesano ed a Lipari.
Sette anni di vita professionale non particolarmente complessi né difficili, che ho sempre voluto vivere con la massima discrezione possibile e che si possono riassumere in un elenco di risultati concreti ottenuti in favore di chi ha lavorato per il Corpo di Polizia Municipale, lavoratori che sono stati negli anni posti in condizioni di operare nel modo migliore possibile a beneficio dei cittadini.
Si possono citare, in ordine cronologico, la costante fornitura di divise nuove e la loro uniformità, l’addestramento professionale e l’armamento individuale che hanno legittimato il servizio notturno di polizia urbana, la formazione di personale precario, che è stato qualificato e reso operatore di polizia a pieno titolo, l’acquisto di un autoparco nuovo ed efficiente con 7 autovetture adatte a vari usi, il raddoppio dei locali e degli Uffici a disposizione degli operatori e del pubblico, l’acquisto di macchine e materiale informatico, l’avvio di nuove procedure informatizzate, ma soprattutto numeri di sostanza, come le circa 300 operazioni ed indagini di polizia giudiziaria ed edilizia, i 7.000 verbali elevati, che, cifre alla mano, hanno portato alle casse del Comune circa 2.200.000 euro in 7 anni ed al netto degli incassi relativi ai “ruoli” degli anni precedenti. Numeri questi, che hanno fatto e fanno del Corpo di Polizia Municipale il settore in assoluto più produttivo del Municipio.
Tutto questo è stato ottenuto e messo in campo per volontà del Comando, ovvero per volontà del funzionario e degli operatori che hanno svolto e svolgono il proprio lavoro sulla strada, tra la maleducazione e le provocazioni che quotidianamente essi “respirano”, vivono e di cui sono testimoni.
Il riscontro che si è avuto dall’organo politico–decisionale rispetto a questa volontà di efficienza ed a questi fatti concreti, si può riassumere in una parabola discendente, che va dall’incremento stagionale estivo del Corpo degli anni 2003–2006, agli anni recenti, in cui per mezzo di scelte politiche, si è via via ridotta la disponibilità di organico, non rimpiazzando i pensionamenti, così come sono state falcidiate le ore-lavoro a disposizione del personale precario. Tutto ciò ha dimezzato di fatto la forza lavorativa del Corpo, anche grazie alle “strategie” poste in essere dall’assessore al personale nell’ultimo anno e mezzo, il quale considera il Corpo di Polizia municipale né più né meno importante di altri uffici comunali. Del resto, i risultati, in termini di presenza sul territorio, sono sotto gli occhi di tutti.
La mera elencazione del lavoro svolto dal sottoscritto e dagli operatori non può comunque esaurire i contenuti di sette anni di splendidi rapporti umani e professionali, con tanti tra i miei colleghi della Polizia Municipale e gli amministrativi, così come dei rapporti di amicizia e professionali con i colleghi della Polizia, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, della Guardia Costiera, del Corpo Forestale ed altri. In particolare mi piace ricordare il Dirigente Dott. Giuseppe Lo Presti ed il nucleo investigativo della Polizia di Stato con i preziosi Calogero Sgrò e Nino Di Martino, il Luogotenente Giovanni D’Amico del Nucleo Operativo dei Carabinieri, il Comandante Diego Caruso della Guardia Costiera. Voce a parte merita il dott. Manfredi Borsellino, che mi onora già da anni della sua amicizia e con il quale, abbiamo posto in essere operazioni di Polizia Giudiziaria di indubbio rilievo e che volevano rappresentare principalmente un “atto d’amore” verso la città di Cefalù ed il suo patrimonio artistico e paesaggistico già da tempo e sempre più calpestato e sfregiato da antichi e nuovi, beceri e meschini interessi individuali.
Ho svolto il mio lavoro sempre a testa alta, a dispetto delle velate ostilità della politica, trattando tutti sempre allo stesso modo e senza mai cedere ad atteggiamenti ossequiosi o proni verso chi, in questa comunità si crede “potente” solo perché ha titoli, influenze, denaro o voti. Non ho mai trattato con riguardi particolari chi è magari abituato alla devozione ed alla deferenza di un concittadino che è per natura mite e remissivo verso i forti, ipercritico verso i propri pari e sprezzante verso i deboli.
Questo modo di operare, accompagnato dai risultati concreti della collaborazione portata avanti con le altre forze dell’ordine, ha avuto comunque un prezzo. Qualcosa che è riuscito unicamente ad urtare la mia sensibilità individuale, non certo a modificare il mio modo di lavorare o ad intaccare la mia dignità personale. Una vile missiva anonima e diffamatoria rivolta alla mia persona ed inviata, con metodo, a tutti gli uffici di Cefalù nel gennaio scorso, la cui gravità non risiedeva tanto nel suo contenuto, evidente frutto della mente di una persona sola, malata e depressa, quanto piuttosto nel comportamento omissivo e silente della amministrazione Comunale, ed in particolare della Giunta, che pur essendo destinataria di questa lettera, non ha preso alcuna posizione ufficiale o ufficiosa a riguardo. Del pari può dirsi del Consiglio Comunale, cui la missiva è stata formalmente inviata proprio dal sottoscritto per l’avvio di un pubblico dibattito, ma che l’ha invece affidata al solido e monolitico silenzio del suo Presidente. Forse perché, ad una sommaria lettura, poteva sorgere il dubbio che la missiva potesse provenire proprio da un soggetto che opera all’interno della casa comunale, considerato che il suo scrivere denota particolare dovizia ed appropriata conoscenza di dettagli burocratici ed indirizzi amministrativi.
Questo triste tentativo di delegittimazione e infamia, in sette anni e mezzo di lavoro fatto con piacere, entusiasmo ed onestà, rimane l’unica piccola nota amara, che è comunque mitigata dal peso specifico e dallo spessore intellettuale molto esigui di personaggi che rivestendo dei ruoli che hanno preteso per sé stessi, dovrebbero avere di tanto in tanto il coraggio di uscire dalla mediocrità in cui si crogiolano ed esprimere, se non vere e proprie idee, quantomeno consensi o dissensi di fronte ai fatti concreti.
Sette anni e mezzo di responsabilità di comando costituiscono ad ogni modo un grande patrimonio individuale di esperienza e di arricchimento umano. Saluto tutti i colleghi e tutte le persone che mi hanno voluto bene in modo sincero, e tra questi i miei compagni di bicicletta e amici del tempo libero, Dario La Martina, Vincenzo Vazzana e Gianni Forzisi.
Infine auguro ai miei colleghi poliziotti municipali ed impiegati, di proseguire con decoro in un’opera difficile nell’ambito di un Ente locale, svolgendo quotidianamente un lavoro la cui retribuzione li mantiene ormai sull’orlo di una indigenza economica che è celata solo dall’orgoglio. In particolare consiglio loro, come ho sempre fatto, di non cadere anche nella povertà morale, rifuggendo sempre dalle false promesse di una politica sempre più dozzinale e tendente al ricatto. Di vivere e lavorare facendo riferimento unicamente alle proprie forze, alla propria capacità ed alle proprie risorse.
Così facendo, manterranno intatta la propria dignità, se la considerano importante, e non dovranno “ringraziare” nessun altro che Se Stessi.
Cordialmente
Dott. Stefano Blasco.
2) lavoceweb: L'INTERVISTA
Stefano Blasco lascia Cefalù
“Città che non può cambiare” . Il capo dei vigili urbani: troppi interessi
Dopo sette anni passati a Cefalù, Stefano Blasco – comandante della Polizia municipale – lascia il ruolo per diventare dirigente comandante da Lipari. Una vita professionale, quella di Cefalù, “non particolarmente complessa né difficile” – come l’ha definita in una lettera di saluto ai colleghi – che ha sempre voluto vivere “con la massima discrezione possibile e che si può riassumere in un elenco di risultati concreti ottenuti in favore di chi ha lavorato per il Corpo di polizia municipale”. Blasco ha vinto il concorso di comandante tra quaranta partecipanti e si è classificato al primo posto. Abbiamo intervistato il comandante Blasco per chiedere un resoconto degli anni passati in una realtà come quella cefaludese.
Può provare a trarre un bilancio dei suoi anni al Comando della Polizia Municipale di Cefalù?
I bilanci sono fatti essenzialmente da numeri. Secondo quelli, e secondo le moderne logiche di gestione, potrebbe essere sufficiente dire che il lavoro della polizia municipale in questi sette anni e senza l’esercito dei “vigilini” stagionali degli anni Novanta, ha reso molti milioni di euro al Comune di Cefalù. Non posso dire pressoché nulla sulla gestione di questi introiti, avendo potuto incidere esclusivamente su di essi potenziando le dotazioni della Polizia municipale. Ma le politiche del personale complessive, soprattutto nell’ultimo anno, sono state assolutamente disastrose. E su quelle non ho avuto la possibilità di incidere. Il personale è sempre più scarso, demotivato, sempre meno indipendente e sempre più politicizzato. Questo porta solo a far sempre più cristallizzare un’immagine pessima del Corpo dei vigili. E forse è questo che si è sempre voluto a Cefalù. Avere un “Corpo di parafulmini” sui quali riversare colpe e responsabilità per poi farsi “belli” – da un punto di vista politico – sulle spalle degli operatori. Oggi per di più quasi tutti sono precari. Comunque, i risultati possono essere complessivamente positivi. E mai come in questi anni è stato incisivo l’impegno del Corpo sul fronte della polizia giudiziaria. Unico terreno sul quale la politica non deve e non può avere presa.
Come giudica questi anni di amministrazione che ha vissuto a Cefalù?
Non rivesto il ruolo che mi consente di giudicare, ma nella qualità di semplice uomo della strada mi è concesso di esprimere personalissime riflessioni. Non si tratta di valutare l’operato di questo o quel sindaco, o di qualche assessore. Il discorso è più ampio. A Cefalù non è rilevante la capacità dell’amministratore di governare o di influenzare gli eventi. L’attuale situazione di questa città, a mio avviso, è il risultato di una convergenza incancrenita di interessi che sono sempre i soliti, e sono rappresentati da quelle stesse persone sempre più decrepite e avide che fanno finta di non capire che il mondo è cambiato. I soliti vecchi “notabili” infarciti di furbizia e perbenismo. La cosa scoraggiante è che i “giovani” che decidono di fare politica seguono a comando ed acriticamente questi squallidi personaggi, perché sperano di trarne vantaggi personali. I “giovani” o sedicenti tali che fanno politica, non fanno altro che portare avanti le “idee” di chi è troppo vecchio o più semplicemente non ha nemmeno la possibilità di fare politica attiva. Insomma, la politica a Cefalù è fatta dagli interessi, sempre quelli. Non dalle persone.
Di quali interessi parla?
Dell’unico interesse che unisce trasversalmente la maggior parte delle forze politiche locali. Il mattone. Il calcestruzzo. Tutto a Cefalù ruota unicamente attorno agli interessi edilizi. Il turismo è uno specchietto per allodole, e viene utilizzato solo come incentivo per riversare ulteriore cemento in quei pochi luoghi dove non si potrebbe. Si può dire che Cefalù è ormai da cinquant’anni sotto il giogo insostenibile di oligarchi da strapazzo che l’hanno resa un agglomerato ingestibile di case su case senza strutture, infrastrutture e servizi. E questa è l’unica tendenza che spinge e alimenta la politica cefalutana. Creare cantieri per creare lavoro precario e fungibile, e quindi un bacino ampio di voti a poco prezzo. I risultati si vedono. E si vedranno ancor di più negli anni a venire, in cui potremo contare tantissime case e appartamenti “dalla” politica e “per” la politica. Ma non vedremo affatto crescere una città.
Ma quale è la sua opinione sui cefaludesi, in definitiva?
La mia opinione deriva da una conoscenza ventennale di questa città, vissuta “sulla strada”. I cefaludesi sono persone tendenzialmente buone ma troppo arrendevoli e deferenti verso il “potente”, il “notabile”, il “professionista”. Questo carattere è terreno fertile per tanti furbi e disonesti in giacca e cravatta che prosperano e comandano. Il cefalutano si nutre di promesse, belle parole e “contentini”, ha un infinito amore per la polemica contro chi ritiene suo pari ma non verso il potente, e il suo ostentato amore verso la propria città non supera solitamente il raggio di dieci metri da casa propria.
Pensa che Cefalù si solleverà da questo stato di cose?
No. Mai.
12.11.2010
Paola Castiglia
Blasco, che ha già comandato la polizia municipale di Lipari e al quale rivolgiamo l'augurio di buon lavoro in un territorio non certo facile, prima di lasciare Cefalù ha voluto dire la sua, senza risparmiare qualche "stilettata".
Vi proponiamo nell'ordine il saluto rivolto da Blasco agli abitanti di Cefalù attraverso il sito laltracefalù (1) e l'intervista rilasciata a lavoceweb (2)
In occasione della ormai prossima immissione in servizio nella qualità di Dirigente Comandante presso il Comune di Lipari, ritengo doveroso, e conforme ai dettami della normale buona educazione, rivolgere un saluto alla cittadinanza di Cefalù, paese presso il quale ho trascorso gli ultimi sette anni e mezzo dei complessivi venti in cui l’ho frequentato per motivi affettivi e familiari. La parentesi che si conclude, infatti, è esclusivamente lavorativa e professionale, e continuerò a vivere Cefalù costantemente, come facevo quando lavoravo nella provincia di Catania, ad Alia,a Collesano ed a Lipari.
Sette anni di vita professionale non particolarmente complessi né difficili, che ho sempre voluto vivere con la massima discrezione possibile e che si possono riassumere in un elenco di risultati concreti ottenuti in favore di chi ha lavorato per il Corpo di Polizia Municipale, lavoratori che sono stati negli anni posti in condizioni di operare nel modo migliore possibile a beneficio dei cittadini.
Si possono citare, in ordine cronologico, la costante fornitura di divise nuove e la loro uniformità, l’addestramento professionale e l’armamento individuale che hanno legittimato il servizio notturno di polizia urbana, la formazione di personale precario, che è stato qualificato e reso operatore di polizia a pieno titolo, l’acquisto di un autoparco nuovo ed efficiente con 7 autovetture adatte a vari usi, il raddoppio dei locali e degli Uffici a disposizione degli operatori e del pubblico, l’acquisto di macchine e materiale informatico, l’avvio di nuove procedure informatizzate, ma soprattutto numeri di sostanza, come le circa 300 operazioni ed indagini di polizia giudiziaria ed edilizia, i 7.000 verbali elevati, che, cifre alla mano, hanno portato alle casse del Comune circa 2.200.000 euro in 7 anni ed al netto degli incassi relativi ai “ruoli” degli anni precedenti. Numeri questi, che hanno fatto e fanno del Corpo di Polizia Municipale il settore in assoluto più produttivo del Municipio.
Tutto questo è stato ottenuto e messo in campo per volontà del Comando, ovvero per volontà del funzionario e degli operatori che hanno svolto e svolgono il proprio lavoro sulla strada, tra la maleducazione e le provocazioni che quotidianamente essi “respirano”, vivono e di cui sono testimoni.
Il riscontro che si è avuto dall’organo politico–decisionale rispetto a questa volontà di efficienza ed a questi fatti concreti, si può riassumere in una parabola discendente, che va dall’incremento stagionale estivo del Corpo degli anni 2003–2006, agli anni recenti, in cui per mezzo di scelte politiche, si è via via ridotta la disponibilità di organico, non rimpiazzando i pensionamenti, così come sono state falcidiate le ore-lavoro a disposizione del personale precario. Tutto ciò ha dimezzato di fatto la forza lavorativa del Corpo, anche grazie alle “strategie” poste in essere dall’assessore al personale nell’ultimo anno e mezzo, il quale considera il Corpo di Polizia municipale né più né meno importante di altri uffici comunali. Del resto, i risultati, in termini di presenza sul territorio, sono sotto gli occhi di tutti.
La mera elencazione del lavoro svolto dal sottoscritto e dagli operatori non può comunque esaurire i contenuti di sette anni di splendidi rapporti umani e professionali, con tanti tra i miei colleghi della Polizia Municipale e gli amministrativi, così come dei rapporti di amicizia e professionali con i colleghi della Polizia, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, della Guardia Costiera, del Corpo Forestale ed altri. In particolare mi piace ricordare il Dirigente Dott. Giuseppe Lo Presti ed il nucleo investigativo della Polizia di Stato con i preziosi Calogero Sgrò e Nino Di Martino, il Luogotenente Giovanni D’Amico del Nucleo Operativo dei Carabinieri, il Comandante Diego Caruso della Guardia Costiera. Voce a parte merita il dott. Manfredi Borsellino, che mi onora già da anni della sua amicizia e con il quale, abbiamo posto in essere operazioni di Polizia Giudiziaria di indubbio rilievo e che volevano rappresentare principalmente un “atto d’amore” verso la città di Cefalù ed il suo patrimonio artistico e paesaggistico già da tempo e sempre più calpestato e sfregiato da antichi e nuovi, beceri e meschini interessi individuali.
Ho svolto il mio lavoro sempre a testa alta, a dispetto delle velate ostilità della politica, trattando tutti sempre allo stesso modo e senza mai cedere ad atteggiamenti ossequiosi o proni verso chi, in questa comunità si crede “potente” solo perché ha titoli, influenze, denaro o voti. Non ho mai trattato con riguardi particolari chi è magari abituato alla devozione ed alla deferenza di un concittadino che è per natura mite e remissivo verso i forti, ipercritico verso i propri pari e sprezzante verso i deboli.
Questo modo di operare, accompagnato dai risultati concreti della collaborazione portata avanti con le altre forze dell’ordine, ha avuto comunque un prezzo. Qualcosa che è riuscito unicamente ad urtare la mia sensibilità individuale, non certo a modificare il mio modo di lavorare o ad intaccare la mia dignità personale. Una vile missiva anonima e diffamatoria rivolta alla mia persona ed inviata, con metodo, a tutti gli uffici di Cefalù nel gennaio scorso, la cui gravità non risiedeva tanto nel suo contenuto, evidente frutto della mente di una persona sola, malata e depressa, quanto piuttosto nel comportamento omissivo e silente della amministrazione Comunale, ed in particolare della Giunta, che pur essendo destinataria di questa lettera, non ha preso alcuna posizione ufficiale o ufficiosa a riguardo. Del pari può dirsi del Consiglio Comunale, cui la missiva è stata formalmente inviata proprio dal sottoscritto per l’avvio di un pubblico dibattito, ma che l’ha invece affidata al solido e monolitico silenzio del suo Presidente. Forse perché, ad una sommaria lettura, poteva sorgere il dubbio che la missiva potesse provenire proprio da un soggetto che opera all’interno della casa comunale, considerato che il suo scrivere denota particolare dovizia ed appropriata conoscenza di dettagli burocratici ed indirizzi amministrativi.
Questo triste tentativo di delegittimazione e infamia, in sette anni e mezzo di lavoro fatto con piacere, entusiasmo ed onestà, rimane l’unica piccola nota amara, che è comunque mitigata dal peso specifico e dallo spessore intellettuale molto esigui di personaggi che rivestendo dei ruoli che hanno preteso per sé stessi, dovrebbero avere di tanto in tanto il coraggio di uscire dalla mediocrità in cui si crogiolano ed esprimere, se non vere e proprie idee, quantomeno consensi o dissensi di fronte ai fatti concreti.
Sette anni e mezzo di responsabilità di comando costituiscono ad ogni modo un grande patrimonio individuale di esperienza e di arricchimento umano. Saluto tutti i colleghi e tutte le persone che mi hanno voluto bene in modo sincero, e tra questi i miei compagni di bicicletta e amici del tempo libero, Dario La Martina, Vincenzo Vazzana e Gianni Forzisi.
Infine auguro ai miei colleghi poliziotti municipali ed impiegati, di proseguire con decoro in un’opera difficile nell’ambito di un Ente locale, svolgendo quotidianamente un lavoro la cui retribuzione li mantiene ormai sull’orlo di una indigenza economica che è celata solo dall’orgoglio. In particolare consiglio loro, come ho sempre fatto, di non cadere anche nella povertà morale, rifuggendo sempre dalle false promesse di una politica sempre più dozzinale e tendente al ricatto. Di vivere e lavorare facendo riferimento unicamente alle proprie forze, alla propria capacità ed alle proprie risorse.
Così facendo, manterranno intatta la propria dignità, se la considerano importante, e non dovranno “ringraziare” nessun altro che Se Stessi.
Cordialmente
Dott. Stefano Blasco.
2) lavoceweb: L'INTERVISTA
Stefano Blasco lascia Cefalù
“Città che non può cambiare” . Il capo dei vigili urbani: troppi interessi
Dopo sette anni passati a Cefalù, Stefano Blasco – comandante della Polizia municipale – lascia il ruolo per diventare dirigente comandante da Lipari. Una vita professionale, quella di Cefalù, “non particolarmente complessa né difficile” – come l’ha definita in una lettera di saluto ai colleghi – che ha sempre voluto vivere “con la massima discrezione possibile e che si può riassumere in un elenco di risultati concreti ottenuti in favore di chi ha lavorato per il Corpo di polizia municipale”. Blasco ha vinto il concorso di comandante tra quaranta partecipanti e si è classificato al primo posto. Abbiamo intervistato il comandante Blasco per chiedere un resoconto degli anni passati in una realtà come quella cefaludese.
Può provare a trarre un bilancio dei suoi anni al Comando della Polizia Municipale di Cefalù?
I bilanci sono fatti essenzialmente da numeri. Secondo quelli, e secondo le moderne logiche di gestione, potrebbe essere sufficiente dire che il lavoro della polizia municipale in questi sette anni e senza l’esercito dei “vigilini” stagionali degli anni Novanta, ha reso molti milioni di euro al Comune di Cefalù. Non posso dire pressoché nulla sulla gestione di questi introiti, avendo potuto incidere esclusivamente su di essi potenziando le dotazioni della Polizia municipale. Ma le politiche del personale complessive, soprattutto nell’ultimo anno, sono state assolutamente disastrose. E su quelle non ho avuto la possibilità di incidere. Il personale è sempre più scarso, demotivato, sempre meno indipendente e sempre più politicizzato. Questo porta solo a far sempre più cristallizzare un’immagine pessima del Corpo dei vigili. E forse è questo che si è sempre voluto a Cefalù. Avere un “Corpo di parafulmini” sui quali riversare colpe e responsabilità per poi farsi “belli” – da un punto di vista politico – sulle spalle degli operatori. Oggi per di più quasi tutti sono precari. Comunque, i risultati possono essere complessivamente positivi. E mai come in questi anni è stato incisivo l’impegno del Corpo sul fronte della polizia giudiziaria. Unico terreno sul quale la politica non deve e non può avere presa.
Come giudica questi anni di amministrazione che ha vissuto a Cefalù?
Non rivesto il ruolo che mi consente di giudicare, ma nella qualità di semplice uomo della strada mi è concesso di esprimere personalissime riflessioni. Non si tratta di valutare l’operato di questo o quel sindaco, o di qualche assessore. Il discorso è più ampio. A Cefalù non è rilevante la capacità dell’amministratore di governare o di influenzare gli eventi. L’attuale situazione di questa città, a mio avviso, è il risultato di una convergenza incancrenita di interessi che sono sempre i soliti, e sono rappresentati da quelle stesse persone sempre più decrepite e avide che fanno finta di non capire che il mondo è cambiato. I soliti vecchi “notabili” infarciti di furbizia e perbenismo. La cosa scoraggiante è che i “giovani” che decidono di fare politica seguono a comando ed acriticamente questi squallidi personaggi, perché sperano di trarne vantaggi personali. I “giovani” o sedicenti tali che fanno politica, non fanno altro che portare avanti le “idee” di chi è troppo vecchio o più semplicemente non ha nemmeno la possibilità di fare politica attiva. Insomma, la politica a Cefalù è fatta dagli interessi, sempre quelli. Non dalle persone.
Di quali interessi parla?
Dell’unico interesse che unisce trasversalmente la maggior parte delle forze politiche locali. Il mattone. Il calcestruzzo. Tutto a Cefalù ruota unicamente attorno agli interessi edilizi. Il turismo è uno specchietto per allodole, e viene utilizzato solo come incentivo per riversare ulteriore cemento in quei pochi luoghi dove non si potrebbe. Si può dire che Cefalù è ormai da cinquant’anni sotto il giogo insostenibile di oligarchi da strapazzo che l’hanno resa un agglomerato ingestibile di case su case senza strutture, infrastrutture e servizi. E questa è l’unica tendenza che spinge e alimenta la politica cefalutana. Creare cantieri per creare lavoro precario e fungibile, e quindi un bacino ampio di voti a poco prezzo. I risultati si vedono. E si vedranno ancor di più negli anni a venire, in cui potremo contare tantissime case e appartamenti “dalla” politica e “per” la politica. Ma non vedremo affatto crescere una città.
Ma quale è la sua opinione sui cefaludesi, in definitiva?
La mia opinione deriva da una conoscenza ventennale di questa città, vissuta “sulla strada”. I cefaludesi sono persone tendenzialmente buone ma troppo arrendevoli e deferenti verso il “potente”, il “notabile”, il “professionista”. Questo carattere è terreno fertile per tanti furbi e disonesti in giacca e cravatta che prosperano e comandano. Il cefalutano si nutre di promesse, belle parole e “contentini”, ha un infinito amore per la polemica contro chi ritiene suo pari ma non verso il potente, e il suo ostentato amore verso la propria città non supera solitamente il raggio di dieci metri da casa propria.
Pensa che Cefalù si solleverà da questo stato di cose?
No. Mai.
12.11.2010
Paola Castiglia
Siremar: deputati Fds siciliani, impossibile assicurare standard di sicurezza
I parlamentari nazionali FdS Pippo Fallica, Giacomo Terranova, Ugo Grimaldi, Francesco Stagno D'Alcontres e Marco Pugliese hanno presentato un'interrogazione al Ministro dei Trasporti per denunciare "l'impossibilita' di assicurare i normali standard di sicurezza per i passeggeri, il personale navigante ed i battelli in seguito alle difficolta' di ordine finanziario della Siremar".
"Nonostante - scrivono i parlamentari di Forza del Sud - le rassicurazioni che il Commissario Straordinario della Societa' di navigazione siciliana Giancarlo D'Andrea ha fornito ai sindaci delle Isole Minori in merito alla regolare continuita' del servizio pubblico, lo stesso Commissario Straordinario ha inviato una comunicazione ai responsabili degli uffici della societa' informandoli tra l'altro che le spese assumibili fino alla fine di quest'anno non dovranno superare una certa cifra, talmente esigua da comportare di fatto l'impossibilita' di gestire professionalmente l'ufficio tecnico che ha la responsabilita' della manutenzione e della sicurezza dei mezzi".
"Insomma, dato che buona parte dei mezzi in servizio necessiterebbero di manutenzioni che comporterebbero la sosta dei mezzi stessi, sosta che alla luce dell'attuale situazione, con diverse unita' gia' da tempo ferme presso vari cantieri navali, non e' effettuabile in quanto pregiudicherebbe il regolare svolgimento delle attuali linee gia' ridotte, come nei settori Eolie ed Egadi, i battelli rimasti in servizio - concludono i parlamentari di Forza del Sud - sono di fatto sottoposti ad un super sfruttamento che ne incrementa le probabilita' di avaria".
"Nonostante - scrivono i parlamentari di Forza del Sud - le rassicurazioni che il Commissario Straordinario della Societa' di navigazione siciliana Giancarlo D'Andrea ha fornito ai sindaci delle Isole Minori in merito alla regolare continuita' del servizio pubblico, lo stesso Commissario Straordinario ha inviato una comunicazione ai responsabili degli uffici della societa' informandoli tra l'altro che le spese assumibili fino alla fine di quest'anno non dovranno superare una certa cifra, talmente esigua da comportare di fatto l'impossibilita' di gestire professionalmente l'ufficio tecnico che ha la responsabilita' della manutenzione e della sicurezza dei mezzi".
"Insomma, dato che buona parte dei mezzi in servizio necessiterebbero di manutenzioni che comporterebbero la sosta dei mezzi stessi, sosta che alla luce dell'attuale situazione, con diverse unita' gia' da tempo ferme presso vari cantieri navali, non e' effettuabile in quanto pregiudicherebbe il regolare svolgimento delle attuali linee gia' ridotte, come nei settori Eolie ed Egadi, i battelli rimasti in servizio - concludono i parlamentari di Forza del Sud - sono di fatto sottoposti ad un super sfruttamento che ne incrementa le probabilita' di avaria".
Portualità della "Lipari porti". Lettere al direttore. Ci scrivono gli amici-lettori
Pubblichiamo una serie di interventi inerenti la "Portualità della Lipari porti". Ricordiamo che è in corso un nostro sondaggio (colonna a destra della pagina centrale del sito).
a) Vorrei ringraziare sign. Michele Giacomantonio perche ha scritto nel suo articolo tutto ciò che penso ma non mi riesce a esprimere, perchè l'italiano non è mia madre lingua.
Sono una liparota di scelta non di nascita ma amo Lipari di cuore sincero. Non mi piacciono questi progetti, di più...mi spaventano. Ho paura che una volta tornata non troverò la mia isola unica.... ma trovo un posto, come ha scritto sign. Michele Giacomantonio "senza anima e senza memoria"
Distini saluti
Katia Laszczak (Polonia)
b) Caro Salvo, ho visto lo spazio creato sul tuo sito per il voto sul nuovo porto ma, sinceramente, è troppo riduttivo ricondurre il tutto ad un semplice “SI-NO-FORSE”.
Premettendo che un porto funzionante ci vuole,anzi è essenziale, visto che noi Eoliani viviamo prettamente di turismo.
E' tutto il resto che è da escludere “ cementificazione e svendita della nostra bella isola”. So che è previsto un incontro sull’argomento , mi dispiace non poter essere presente.
Eliana Mollica
c) Preg.mo direttore,
questa sua iniziativa è pregevole in quanto è alla base delle più funzionali pianificazioni urbanistiche nota come concertazione; infatti un'opera importante come può esser per l'appunto il porto o il parco si realizzano in sintonia con la popolazione.
Certo votare si al porto è scontato, votare no al negativo impatto ambientale che crea altrettanto, forse può dirlo solo chi non conosce Lipari!
La realtà è che il porto a Lipari necessita come urge uno scalo alternativo ma penso che serva un progetto più adeguato al nostro meraviglioso contesto ambientale.
Giuseppe Vassallo
a) Vorrei ringraziare sign. Michele Giacomantonio perche ha scritto nel suo articolo tutto ciò che penso ma non mi riesce a esprimere, perchè l'italiano non è mia madre lingua.
Sono una liparota di scelta non di nascita ma amo Lipari di cuore sincero. Non mi piacciono questi progetti, di più...mi spaventano. Ho paura che una volta tornata non troverò la mia isola unica.... ma trovo un posto, come ha scritto sign. Michele Giacomantonio "senza anima e senza memoria"
Distini saluti
Katia Laszczak (Polonia)
b) Caro Salvo, ho visto lo spazio creato sul tuo sito per il voto sul nuovo porto ma, sinceramente, è troppo riduttivo ricondurre il tutto ad un semplice “SI-NO-FORSE”.
Premettendo che un porto funzionante ci vuole,anzi è essenziale, visto che noi Eoliani viviamo prettamente di turismo.
E' tutto il resto che è da escludere “ cementificazione e svendita della nostra bella isola”. So che è previsto un incontro sull’argomento , mi dispiace non poter essere presente.
Eliana Mollica
c) Preg.mo direttore,
questa sua iniziativa è pregevole in quanto è alla base delle più funzionali pianificazioni urbanistiche nota come concertazione; infatti un'opera importante come può esser per l'appunto il porto o il parco si realizzano in sintonia con la popolazione.
Certo votare si al porto è scontato, votare no al negativo impatto ambientale che crea altrettanto, forse può dirlo solo chi non conosce Lipari!
La realtà è che il porto a Lipari necessita come urge uno scalo alternativo ma penso che serva un progetto più adeguato al nostro meraviglioso contesto ambientale.
Giuseppe Vassallo
Chemioterapia a Lipari: Più che una necessità, un diritto. Sabato incontro-dibattito
“Sono in tanti, più di quanto gli eoliani e le istituzioni chiamate a rappresentarli, pensino. Eppure si tratta di un problema trascurato, probabilmente per mancanza di sensibilità verso chi soffre, in silenzio e senza chiedere favori. Ogni mattina si ritrovano di buon’ora su un molo riponendo le loro speranze, prima ancora che sulle cure chemioterapiche alle quali sono costretti a sottoporsi nei centri specializzati della Provincia, sulle condizioni meteorologiche e quindi sulla partenza dei mezzi marittimi, così come sulla certezza di poter rientrare.
Per chi combatte la propria battaglia contro il cancro è davvero dura vivere alle Eolie d’inverno, tra quegli affetti che spesso risultano determinanti. A Lipari, ma soprattutto nelle isole minori, dove spesso non si vedono navi e aliscafi anche per una settimana”.
Possiamo evitare , nel 2010, a tanta gente che soffre in silenzio di sostenere anche i pesanti disagi provocati dall’insularità ?
“CHEMIOTERAPIA A LIPARI: UN SERVIZIO INDISPENSABILE”
Contributi per riportare alle Eolie la sanità che conta
INCONTRO – DIBATTITO
Sabato 04/12/2010 - Circolo dei Pensionati “Giuseppe Gisabella” - ore 15,30
Interverranno:
Mariano Bruno, Sindaco di Lipari
Giuseppe Finocchiaro, assessore Affari generali Comune di Lipari
Mario Paino, responsabile U.O. Medicina Ospedale di Lipari
Giacomo Biviano, Consigliere comunale Pd
Gianfranco Guarino, Consigliere comunale indipendente
Antonio Casilli, Consigliere comunale Pdl
Marcello Tedros, coordinatore CittadinanzAttiva sez. Lipari
NDD- Cerchiamo di essere in tanti e non solo sabato. Anche per qualsiasi iniziativa si intende intraprendere. Un grazie alla sensibilità del collega Peppe Paino che sta organizzando il tutto.
La problematica non è solo di chi soffre. La vita mi ha insegnato che nessuno può dire: "Di quest'acqua non ne bevo".
Per chi combatte la propria battaglia contro il cancro è davvero dura vivere alle Eolie d’inverno, tra quegli affetti che spesso risultano determinanti. A Lipari, ma soprattutto nelle isole minori, dove spesso non si vedono navi e aliscafi anche per una settimana”.
Possiamo evitare , nel 2010, a tanta gente che soffre in silenzio di sostenere anche i pesanti disagi provocati dall’insularità ?
“CHEMIOTERAPIA A LIPARI: UN SERVIZIO INDISPENSABILE”
Contributi per riportare alle Eolie la sanità che conta
INCONTRO – DIBATTITO
Sabato 04/12/2010 - Circolo dei Pensionati “Giuseppe Gisabella” - ore 15,30
Interverranno:
Mariano Bruno, Sindaco di Lipari
Giuseppe Finocchiaro, assessore Affari generali Comune di Lipari
Mario Paino, responsabile U.O. Medicina Ospedale di Lipari
Giacomo Biviano, Consigliere comunale Pd
Gianfranco Guarino, Consigliere comunale indipendente
Antonio Casilli, Consigliere comunale Pdl
Marcello Tedros, coordinatore CittadinanzAttiva sez. Lipari
NDD- Cerchiamo di essere in tanti e non solo sabato. Anche per qualsiasi iniziativa si intende intraprendere. Un grazie alla sensibilità del collega Peppe Paino che sta organizzando il tutto.
La problematica non è solo di chi soffre. La vita mi ha insegnato che nessuno può dire: "Di quest'acqua non ne bevo".
"Quello che non fece Barbarossa,lo farà... ". Giacomantonio interviene sul megaporto
A proposito del megaporto
di Michele Giacomantonio
Ho visto le nuove proiezioni progettuali del megaporto di Lipari, soprattutto della parte riguardante Marina Corta, apparsi sui giornali ed ho provato una grande tristezza che cerco, per quanto possibile, di comunicare. Gli americani hanno coniato un termine, “skyline”, che letteralmente significa profilo nel cielo per indicare l’immagine di una città, di un paesaggio, di un luogo in genere. Ma il significato è più profondo di “immagine” perché investe l’identità di una città, di un luogo. Quando il terribile 11 settembre 2001 gli aerei terroristi distrussero le torri gemelle, gli americano si chiesero se lo skyline di New York, quella immagine che la identifica profondamente, sarebbe stata più lo stessa, avrebbe avuto la stessa forza di suggestione.
Questi discorsi non compaiono mai nel dibattito sul megaporto di Lipari. Si, si parla di danno ambientale ed ancora più drammaticamente si ricorda lo sconvolgimento che potrebbe venirne al sistema economico e commerciale dell’isola. Ma nessuno si chiede se ciò che ne viene colpita al cuore è l’identità di quest’isola. Quell’immagine della grande baia che va da Monte Rosa a Capistello con al centro la rocca, sulla destra Sottomonastero e sulla sinistra la penisoletta del Purgatorio a Marina Corta. Fu l’immagine che affascinò i navigatori che intono al 2 mila avanti Cristo vennero da Santorini a Lipari e l’immortalarono in un mosaico che oggi è al museo nazionale di Atene; ancora questa immagine attrasse, l’1 luglio del 1544 ,il prete francesce J.Maurand, che era al seguito di Ariadeno il Barbarossa e, siccome sapeva disegnare, scarabocchio su un foglio di carta un profilo di Marina Corta e la scritta “Lipari è facta cusì”; fu ancora l’immagine che ritrassero tanti viaggiatori ed artisti del settecento e dell’ottocento fino allo svizzero Edwin Huziker che nell’animo era molto più eoliano di qualche nostro progettista di porti tanto che, in polemica con una certa visione del turismo e della modernizzazione, ad un certo punto, non dipinse più paesaggi ma solo animali da cortile.
Oggi questa immagine che la natura e la storia hanno scolpito è in pericolo. L’identità di ottomila anni di storia verrà soffocata da una massa di cemento che la renderanno simile a tanti altri porti e porticcioli del Mediterraneo senza anima e senza memoria. Quello che non fece Barbarossa, lo farà….Michele Giacomantonio
Tirrenia, l'appello di Caronia a Berlusconi: "Chiediamo impegno per evitare azioni di 'lotta'"
Appello al presidente del Consiglio dei ministri Silvio Berlusconi per un impegno su Tirrenia e Siremar da parte del segretario generale della Uiltrasporti Giuseppe Caronia.
In una lettera inviata al premier - e per conoscenza al sottosegretario Gianni Letta, ai ministri delle Infrastrutture e dei Trasporti, dell'Economia, dello Sviluppo economico e al commissario straordinario della società di navigazione - Caronia richiama l'attenzione "sulle problematiche che travagliano l'ex Gruppo Tirrenia e in particolare le società Tirrenia e Siremar discutibilmente poste in amministrazione straordinaria". Il dirigente sindacale sottolinea "la totale negazione di impegni e degli accordi sottoscritti e una gestione commissariale, che si svolge in assoluta solitudine e in totale segretezza" che "ci ha costretti ad uno sciopero" il 22 novembre scorso "che non ha sortito nessun effetto".
"Abbiamo inoltre chiesto un incontro al ministro Matteoli ed allo stesso commissario, per affrontare tra l'altro il problema dell'intero pagamento della 13 mensilità ma non riusciamo ad avere nessuna risposta" scrive Caronia. L'appello ha lo scopo "che si eviti che la disperazione di questa martoriata e bistrattata categoria - conclude Caronia - possa sfociare in un ricorso ad azioni di lotta che potrebbero disattendere, in ragione della gravità ed eccezionalità della situazione, gli stessi obblighi della legge 146/90 (sul diritto di sciopero, ndr) e farle ricadere in un periodo di grande affluenza quale è quello natalizio"
In una lettera inviata al premier - e per conoscenza al sottosegretario Gianni Letta, ai ministri delle Infrastrutture e dei Trasporti, dell'Economia, dello Sviluppo economico e al commissario straordinario della società di navigazione - Caronia richiama l'attenzione "sulle problematiche che travagliano l'ex Gruppo Tirrenia e in particolare le società Tirrenia e Siremar discutibilmente poste in amministrazione straordinaria". Il dirigente sindacale sottolinea "la totale negazione di impegni e degli accordi sottoscritti e una gestione commissariale, che si svolge in assoluta solitudine e in totale segretezza" che "ci ha costretti ad uno sciopero" il 22 novembre scorso "che non ha sortito nessun effetto".
"Abbiamo inoltre chiesto un incontro al ministro Matteoli ed allo stesso commissario, per affrontare tra l'altro il problema dell'intero pagamento della 13 mensilità ma non riusciamo ad avere nessuna risposta" scrive Caronia. L'appello ha lo scopo "che si eviti che la disperazione di questa martoriata e bistrattata categoria - conclude Caronia - possa sfociare in un ricorso ad azioni di lotta che potrebbero disattendere, in ragione della gravità ed eccezionalità della situazione, gli stessi obblighi della legge 146/90 (sul diritto di sciopero, ndr) e farle ricadere in un periodo di grande affluenza quale è quello natalizio"
Messa in sicurezza di Sottomonastero. Il PD liparese si appella all'assessore Russo
All’Assessore Regionale delle Infrastrutture e della mobilità
Dott. Pietro Carmelo Russo
Oggetto: Portualità isola di Lipari – messa in sicurezza di Sottomonastero
Signor Assessore,
ci rivolgiamo a Lei nell’estremo tentativo di ottenere un tavolo di confronto sul progetto di Messa in sicurezza del Porto di Sottomonastero redatto dal Genio Civile OO.MM. con il titolo di: “Lavori di consolidamento molo foraneo, realizzazione Molo di sottoflutto e banchinamento in località Pignataro – Unità Fisiografica Pignataro – Sottomonastero – progetto di I° stalcio”.
Tale progetto, modificato diverse volte per la scoperta delle rovine sottomarine del Porto Romano, nella sua stesura definitiva ha suscitato numerose perplessità da parte di tutti i comandanti delle navi e degli aliscafi, dei Piloti del Porto, degli addetti ai lavori, come il Gruppo Ormeggiatori, e di buona parte della popolazione del consiglio comunale, specificatamente per due aspetti:
a) lo scarso spazio di manovra per le navi di linea all'interno della darsena meridionale del nuovo approdo;
b) l'effetto dei marosi nella sottostante via tenente Mariano Amendola.
Scarso spazio di manovra - A detta dei comandanti la soluzione prospettata dal Genio Civile OO.MM., comporta uno scarso spazio di manovra per le navi di linea, con le difficoltà d’attracco soprattutto in condizioni meteo marine avverse.
Moto Ondoso riflesso - A detta dei comandanti la soluzione prospettata dal Genio Civile OO.MM. comporta un forte moto ondoso che da un lato impedirebbe la piena operatività del molo di punta Scaliddi (lato sud) e dall'altro condannerebbe la sottostante via tenente Mariano Amendola all'invasione delle acque, vanificando i lavori di sistemazioni posti in essere qualche anno fa per pregiudizio per le abitazioni della suddetta via.
Questi rilievi sono stati verbalizzati in una riunione tenutasi presso l’Ufficio Circondariale Marittimo di Lipari il 31 marzo 2010. Le valutazioni finali dell’incontro conducevano alla necessità di modificare il progetto presentato raccogliendo i suggerimenti e i rilievi degli esperti del settore e più in generale della comunità eoliana. Naturalmente i suggerimenti non sono stati raccolti.
I consiglieri comunali di Lipari alla luce delle conclusioni sopra dette istituivano una commissione speciale sulla portualità, in data 28 maggio.
La commissione consiliare speciale sulla Portualità, congiuntamente alla commissione Lavori Pubblici, supportata da esperti comodanti di navi ed aliscafi, dopo una serie di incontri, il 12 agosto, approvata il seguente ordine del giorno: “Lavori di Messa in sicurezza dell’area di Sottomonastero”. Dopo un’accurata disamina delle diverse considerazioni esposte la riunione si conclude con un deliberato sottoscritto all’unanimità in cui si dice che: L’unica soluzione possibile per mettere in sicurezza l’area di Sottomonastero è quella relativa allo spostamento del pennello di cui al progetto del G.C. accanto al molo a giorno; ciò consentirebbe l’utilizzo dello stesso da due lati e non interferirebbe con l’adiacente area archeologica marina protetta. Le due commissioni congiuntamente chiedono che la proposta venga discussa in consiglio Comunale.
Ad oggi, né l’amministrazione Comunale né il Presidente del Consiglio hanno sentito l’esigenza di convocare un incontro per parlare della portualità di sottomonastero con i consiglieri comunali, evitando accuratamente il confronto mentre l’Ufficio Circondariale Marittimo di Lipari ha proceduto, nei giorni scorsi, alla consegna delle aree alla ditta aggiudicatrice dei lavori.
Le possiamo assicurare che tutti gli addetti ai lavori, comandanti, piloti, operatori dei porto e centinaia di comuni cittadini, ritengono che l’opera proposta incida negativamente sulla struttura portuale principale dell’isola di Lipari rischiando di vanificare i motivi per i quali la messa in sicurezza è stata pensata e progettata; mentre ritengono di dover assicurare l’approvazione di un progetto ampiamente condiviso dalla nostra comunità.
Le sottolineamo, infine, che nessun confronto organico è stato avviato tra il consiglio, l’amministrazione e i tecnici del Genio civile OO.MM. per pervenire alla modifica del progetto in parola.
Le chiediamo, alla luce dei fatti sopra riportati, di attivarsi perché si arrivi nel più breve tempo possibile ad un incontro tra i rappresentanti della nostra comunità, i consiglieri comunali ed i progettisti perché si possa programmare una variante al progetto del Genio Civile OO.MM., in grado di raccogliere i suggerimenti proposti nell’interesse della nostra comunità.
Le inviamo i nostri saluti.
Il responsabile Ambiente e Territorio
Dott. Giuseppe La Greca
Giuseppe Cincotta
Segretario PD Lipari
Dott. Pietro Carmelo Russo
Oggetto: Portualità isola di Lipari – messa in sicurezza di Sottomonastero
Signor Assessore,
ci rivolgiamo a Lei nell’estremo tentativo di ottenere un tavolo di confronto sul progetto di Messa in sicurezza del Porto di Sottomonastero redatto dal Genio Civile OO.MM. con il titolo di: “Lavori di consolidamento molo foraneo, realizzazione Molo di sottoflutto e banchinamento in località Pignataro – Unità Fisiografica Pignataro – Sottomonastero – progetto di I° stalcio”.
Tale progetto, modificato diverse volte per la scoperta delle rovine sottomarine del Porto Romano, nella sua stesura definitiva ha suscitato numerose perplessità da parte di tutti i comandanti delle navi e degli aliscafi, dei Piloti del Porto, degli addetti ai lavori, come il Gruppo Ormeggiatori, e di buona parte della popolazione del consiglio comunale, specificatamente per due aspetti:
a) lo scarso spazio di manovra per le navi di linea all'interno della darsena meridionale del nuovo approdo;
b) l'effetto dei marosi nella sottostante via tenente Mariano Amendola.
Scarso spazio di manovra - A detta dei comandanti la soluzione prospettata dal Genio Civile OO.MM., comporta uno scarso spazio di manovra per le navi di linea, con le difficoltà d’attracco soprattutto in condizioni meteo marine avverse.
Moto Ondoso riflesso - A detta dei comandanti la soluzione prospettata dal Genio Civile OO.MM. comporta un forte moto ondoso che da un lato impedirebbe la piena operatività del molo di punta Scaliddi (lato sud) e dall'altro condannerebbe la sottostante via tenente Mariano Amendola all'invasione delle acque, vanificando i lavori di sistemazioni posti in essere qualche anno fa per pregiudizio per le abitazioni della suddetta via.
Questi rilievi sono stati verbalizzati in una riunione tenutasi presso l’Ufficio Circondariale Marittimo di Lipari il 31 marzo 2010. Le valutazioni finali dell’incontro conducevano alla necessità di modificare il progetto presentato raccogliendo i suggerimenti e i rilievi degli esperti del settore e più in generale della comunità eoliana. Naturalmente i suggerimenti non sono stati raccolti.
I consiglieri comunali di Lipari alla luce delle conclusioni sopra dette istituivano una commissione speciale sulla portualità, in data 28 maggio.
La commissione consiliare speciale sulla Portualità, congiuntamente alla commissione Lavori Pubblici, supportata da esperti comodanti di navi ed aliscafi, dopo una serie di incontri, il 12 agosto, approvata il seguente ordine del giorno: “Lavori di Messa in sicurezza dell’area di Sottomonastero”. Dopo un’accurata disamina delle diverse considerazioni esposte la riunione si conclude con un deliberato sottoscritto all’unanimità in cui si dice che: L’unica soluzione possibile per mettere in sicurezza l’area di Sottomonastero è quella relativa allo spostamento del pennello di cui al progetto del G.C. accanto al molo a giorno; ciò consentirebbe l’utilizzo dello stesso da due lati e non interferirebbe con l’adiacente area archeologica marina protetta. Le due commissioni congiuntamente chiedono che la proposta venga discussa in consiglio Comunale.
Ad oggi, né l’amministrazione Comunale né il Presidente del Consiglio hanno sentito l’esigenza di convocare un incontro per parlare della portualità di sottomonastero con i consiglieri comunali, evitando accuratamente il confronto mentre l’Ufficio Circondariale Marittimo di Lipari ha proceduto, nei giorni scorsi, alla consegna delle aree alla ditta aggiudicatrice dei lavori.
Le possiamo assicurare che tutti gli addetti ai lavori, comandanti, piloti, operatori dei porto e centinaia di comuni cittadini, ritengono che l’opera proposta incida negativamente sulla struttura portuale principale dell’isola di Lipari rischiando di vanificare i motivi per i quali la messa in sicurezza è stata pensata e progettata; mentre ritengono di dover assicurare l’approvazione di un progetto ampiamente condiviso dalla nostra comunità.
Le sottolineamo, infine, che nessun confronto organico è stato avviato tra il consiglio, l’amministrazione e i tecnici del Genio civile OO.MM. per pervenire alla modifica del progetto in parola.
Le chiediamo, alla luce dei fatti sopra riportati, di attivarsi perché si arrivi nel più breve tempo possibile ad un incontro tra i rappresentanti della nostra comunità, i consiglieri comunali ed i progettisti perché si possa programmare una variante al progetto del Genio Civile OO.MM., in grado di raccogliere i suggerimenti proposti nell’interesse della nostra comunità.
Le inviamo i nostri saluti.
Il responsabile Ambiente e Territorio
Dott. Giuseppe La Greca
Giuseppe Cincotta
Segretario PD Lipari
Siremar/Tirrenia: perdura la pericolosa e inaccettabile assenza di garanzie sul futuro dei collegamenti marittimi
Riceviamo da Christian Del Bono (Presidente Federalberghi Isole Minori della Sicilia/Presidente Federalberghi Isole Eolie) e pubblichiamo:
Un paio di settimane fa, in un´intervista rilasciata a Eolienews, il Sottosegretario ai Trasporti Reina ribadiva: "non saranno accettati sconti sui servizi di collegamento marittimo da e per le isole minori".
Pur apprezzando l´impegno politico del Sottosegretario, non possiamo però non rilevare ancora una volta che, di fatto, tali sconti le isole li hanno già subiti e li patiscono, come per altro più volte segnalato dagli amministratori locali e dalla Federalberghi, quotidianamente. A fronte, infatti, di precisi impegni assunti in più di un´occasione dal Ministro Matteoli, i collegamenti con le piccole isole della Sicilia continuano a risultare, nel loro complesso, decisamente carenti.
E non ci si può nemmeno nascondere dietro il "dito" della Commissione Europea che, nel rispondere all´interrogazione presentata dal Presidente nazionale di Federalberghi Isole Minori, Ermando Mennella, sgombra il campo da ogni dubbio, sul ruolo che potrebbero avere il Governo e la Regione sulla questione Tirrenia e collegate, dichiarando: "È necessario insistere sul fatto che gli Stati membri sono liberi di organizzare il trasporto marittimo pubblico secondo le modalità che essi ritengono maggiormente idonee in caso di carenze del mercato, a condizione, logicamente, di rispettare il diritto dell´Unione Europea". È del tutto pacifico che le isole minori - a causa della stagionalità, della perifericità e della microinsularità - soffrono in modo particolare di evidenti carenze di mercato.
Continua la Commissione Europea, ribadendo che: "le modalità di organizzazione del servizio (scelta delle linee, frequenza, capacità o qualità del trasporto, proprietà privata o pubblica delle imprese responsabili del servizio ecc.) rientrano nelle competenze dello Stato membro ... che conserva tutte le prerogative necessarie per garantire la coesione territoriale".
La Commissione conclude dichiarando che la gara d´appalto (imposta dal regolamento 3577/92) potrà: "soltanto migliorare i collegamenti con le isole e/o l´efficacia delle risorse finanziarie assegnate agli operatori aggiudicatari". Si, sembra quasi una dichiarazione beffarda dal momento che il processo di smantellamento di Tirrenia e delle sue collegate cela anche evidenti tagli alle risorse economiche messe a disposizione dallo Stato (altrimenti non si spiegherebbe la degenerazione in atto nei servizi di collegamento).
Ad oggi - alla fine dell´ennesima deroga e con il secondo tentativo di gara in atto - si continua di fatto a navigare a vista dato che né lo Stato né la Regione Sicilia, nonostante le svariate richieste, sono stati in grado di formalizzare alcuna garanzia sull´effettiva qualità totale dei collegamenti. Risulta sempre più difficile non ricollegare i disagi degli ultimi anni alla scarsa volontà politica e alla mancanza di attenzione nei confronti degli abitanti e degli operatori economici delle isole.
Ci si ostina, infine, a non voler comprendere quanto sia penalizzante per la programmazione e per lo sviluppo turistico non poter fornire in anticipo agli operatori del settore gli itinerari orari del 2011 e le certezze necessarie per poter organizzare dei circuiti che includano le isole. È inaccettabile che le isole minori, in un periodo di recessione economica e a fronte di costi di gestione già strutturalmente superiori a quelli di altre destinazioni turistiche (della terraferma e, in generale del mediterraneo), debbano trovarsi nella condizione di ulteriore svantaggio competitivo rappresentata dal ridotto grado di accessibilità.
Christian Del Bono
Presidente Federalberghi Isole Minori della Sicilia
Presidente Federalberghi Isole Eolie
Un paio di settimane fa, in un´intervista rilasciata a Eolienews, il Sottosegretario ai Trasporti Reina ribadiva: "non saranno accettati sconti sui servizi di collegamento marittimo da e per le isole minori".
Pur apprezzando l´impegno politico del Sottosegretario, non possiamo però non rilevare ancora una volta che, di fatto, tali sconti le isole li hanno già subiti e li patiscono, come per altro più volte segnalato dagli amministratori locali e dalla Federalberghi, quotidianamente. A fronte, infatti, di precisi impegni assunti in più di un´occasione dal Ministro Matteoli, i collegamenti con le piccole isole della Sicilia continuano a risultare, nel loro complesso, decisamente carenti.
E non ci si può nemmeno nascondere dietro il "dito" della Commissione Europea che, nel rispondere all´interrogazione presentata dal Presidente nazionale di Federalberghi Isole Minori, Ermando Mennella, sgombra il campo da ogni dubbio, sul ruolo che potrebbero avere il Governo e la Regione sulla questione Tirrenia e collegate, dichiarando: "È necessario insistere sul fatto che gli Stati membri sono liberi di organizzare il trasporto marittimo pubblico secondo le modalità che essi ritengono maggiormente idonee in caso di carenze del mercato, a condizione, logicamente, di rispettare il diritto dell´Unione Europea". È del tutto pacifico che le isole minori - a causa della stagionalità, della perifericità e della microinsularità - soffrono in modo particolare di evidenti carenze di mercato.
Continua la Commissione Europea, ribadendo che: "le modalità di organizzazione del servizio (scelta delle linee, frequenza, capacità o qualità del trasporto, proprietà privata o pubblica delle imprese responsabili del servizio ecc.) rientrano nelle competenze dello Stato membro ... che conserva tutte le prerogative necessarie per garantire la coesione territoriale".
La Commissione conclude dichiarando che la gara d´appalto (imposta dal regolamento 3577/92) potrà: "soltanto migliorare i collegamenti con le isole e/o l´efficacia delle risorse finanziarie assegnate agli operatori aggiudicatari". Si, sembra quasi una dichiarazione beffarda dal momento che il processo di smantellamento di Tirrenia e delle sue collegate cela anche evidenti tagli alle risorse economiche messe a disposizione dallo Stato (altrimenti non si spiegherebbe la degenerazione in atto nei servizi di collegamento).
Ad oggi - alla fine dell´ennesima deroga e con il secondo tentativo di gara in atto - si continua di fatto a navigare a vista dato che né lo Stato né la Regione Sicilia, nonostante le svariate richieste, sono stati in grado di formalizzare alcuna garanzia sull´effettiva qualità totale dei collegamenti. Risulta sempre più difficile non ricollegare i disagi degli ultimi anni alla scarsa volontà politica e alla mancanza di attenzione nei confronti degli abitanti e degli operatori economici delle isole.
Ci si ostina, infine, a non voler comprendere quanto sia penalizzante per la programmazione e per lo sviluppo turistico non poter fornire in anticipo agli operatori del settore gli itinerari orari del 2011 e le certezze necessarie per poter organizzare dei circuiti che includano le isole. È inaccettabile che le isole minori, in un periodo di recessione economica e a fronte di costi di gestione già strutturalmente superiori a quelli di altre destinazioni turistiche (della terraferma e, in generale del mediterraneo), debbano trovarsi nella condizione di ulteriore svantaggio competitivo rappresentata dal ridotto grado di accessibilità.
Christian Del Bono
Presidente Federalberghi Isole Minori della Sicilia
Presidente Federalberghi Isole Eolie
Fondi prelevati dai ticket, ecco i primi interventi. I cantieri scuola (dalla Gazzetta del sud di oggi)
Il dottor Mariano Bruno, commissario delegato per l'emergenza nelle isole, ha disposto di stanziare per interventi sul territorio, liquidazioni di straordinari e locazioni circa 130 mila euro dei fondi (circa 450 mila) incassati con il ticket dei turisti che sbarcano nelle Eolie o che scalano i crateri di Vulcano e Stromboli. A Vulcano si spenderanno 75 mila euro per l'apposizione della cartellonistica di accesso al cratere. Venticinquemila euro si spenderanno, invece, per la sistemazione del sentiero che conduce sul cratere. A Panarea 9 mila euro sono stati liquidati a Andrea Fusina. Si tratta di 6 canoni mensili relativi alla locazione dell'immobile destinato a caserma dei carabinieri. A Stromboli 5 mila e 130 euro si spenderanno per la collocazione della segnaletica d'emergenza. A Ginostra si spenderanno 7 mila euro per la messa in sicurezza del molo. Infinea Lipari sono stati liquidati 6.256,22 euro ai dipendenti comunali che si sono occupati del lavoro straordinario per la gestione emergenziale nel mese di Ottobre 2010. Sempre nell'isola maggiore dell'arcipelago 4500 euro sono stati liquidati per il diserbamento della zona di San Vincenzo a Canneto.
CANTIERI SCUOLA - A breve inoltre – come annuncia l'assessore Giuseppe Finocchiaro – nel comune di Lipari prenderanno il via sei cantieri scuola. «Potremo – ha dichiarato – effettuare interventi concreti e immediati di opere di riqualificazione che vedranno impegnati, per alcuni mesi, circa 70 lavoratori». I progetti sono stati redatti dall'Ing. Mauro Bellino ed all'Arch. Giuseppe Natoli. Si tratta della; Riqualificazione della Piazza Mercato a Lipari 101.746 euro; riqualificazione e valorizzazione del percorso religioso-funerario che collega la Chiesa di S. Croce al cimitero frazione di Pianoconte (Lipari). 109.610; riqualificazione di un tratto della stradella comunale in località Monterosa (Lipari) 100.175; realizzazione di un tratto di rete fognaria nella zona liparese di Mendolita 61.374; Valorizzazione e riqualificazione del sentiero comunale salita Troffa, frazione di Lami – Penninella, euro 80.319; Ripristino della strada comunale "Fossa Lazzaro" fraz. di Ginostra, finalizzato alla la mitigazione del rischio ambientale ed il potenziamento della fruizione turistica, euro 110.283.
CANTIERI SCUOLA - A breve inoltre – come annuncia l'assessore Giuseppe Finocchiaro – nel comune di Lipari prenderanno il via sei cantieri scuola. «Potremo – ha dichiarato – effettuare interventi concreti e immediati di opere di riqualificazione che vedranno impegnati, per alcuni mesi, circa 70 lavoratori». I progetti sono stati redatti dall'Ing. Mauro Bellino ed all'Arch. Giuseppe Natoli. Si tratta della; Riqualificazione della Piazza Mercato a Lipari 101.746 euro; riqualificazione e valorizzazione del percorso religioso-funerario che collega la Chiesa di S. Croce al cimitero frazione di Pianoconte (Lipari). 109.610; riqualificazione di un tratto della stradella comunale in località Monterosa (Lipari) 100.175; realizzazione di un tratto di rete fognaria nella zona liparese di Mendolita 61.374; Valorizzazione e riqualificazione del sentiero comunale salita Troffa, frazione di Lami – Penninella, euro 80.319; Ripristino della strada comunale "Fossa Lazzaro" fraz. di Ginostra, finalizzato alla la mitigazione del rischio ambientale ed il potenziamento della fruizione turistica, euro 110.283.
martedì 30 novembre 2010
Il "Conti" a "Non solo cibus"
L'I.I.S Conti - Vainicher di Lipari, in partenariato con l'Istituto Antonello di Messina, parteciperà alla manifestazione "Non solo cibus" che avrà luogo presso la fiera di Messina il 4 e 5 Dicembre p.v. .
Saranno presenti alcune aziende eoliane dei settori enogastronomici
Saranno presenti alcune aziende eoliane dei settori enogastronomici
LIPARI & MEGAPORTO di Aldo Natoli
(Aldo Natoli) Le foto del nuovo porto turistico e commerciale di Marina Corta e Marina Lunga che abbiamo avuto modo di ammirare si commentano da soli: un’isola nell’isola; un totale sconvolgimento dell’ambiente marinaro delle due Marine. Ma Lipari ha veramente bisogno di tutto questo? Ha veramente bisogno di un nuovo “Portorosa” divenuto fallimentare? Mi piacerebbe conoscere il pensiero dei burocrati regionali che in questi giorni hanno concluso favorevolmente l’istruttoria sull’istituzione del Parco delle Eolie e del Ministro dell’Ambiente, Stafania Prestigiacomo, molto attenta alla salvaguardia dell’ambiente tipico eoliano, nonché dell’Assessore Regionale al Turismo che ha recentemente codificato le caratteristiche che debbono avere i porti turistici da realizzare in Sicilia.
Apprendo anche dalla stampa che il progetto è stato accolto favorevolmente dalla Regione Siciliana. Sono molto curioso di leggere tale parere e, se accompagnato da prescrizioni, queste sono state tutte recepite dalla nuova progettazione. Se il parere della Regione è stato reso favorevolmente sono anche curioso di conoscere le motivazioni di tutti gli Onorevoli, Senatori e Responsabili politici, di sinistra, centro e destra, che hanno manifestato il loro dissenso. Di tutti coloro che hanno messo alla gogna il signor Coppolina che ha avuto soltanto il torto di riferire di una telefonata intercorsa con il Presidente della Regione Lombardo che, se quanto appreso risponde al vero, ha anticipato l’esito della decisione regionale.
L’isola ha sicuramente bisogno di un porto commerciale che garantisca gli ormeggi delle navi e non metta in pericolo le abitazioni prospicienti. Un porto dove tutti i cittadini del Mondo possono transitare senza pagare alcun “balzello”.
Lipari ha necessità di un porto turistico di modeste proporzioni che si armonizzi con il paesaggio.
I ristoranti, i bar, i negozi, il giornalaio, gli alberghi, i fornitori di servizi e materiali per la nautica, esistono già sull’isola e funzionano bene. Non è quindi il caso di cementificare il litorale di Marina Lunga per realizzare tutte queste attività.
Non è quindi il caso di svendere il proprio territorio
Apprendo anche dalla stampa che il progetto è stato accolto favorevolmente dalla Regione Siciliana. Sono molto curioso di leggere tale parere e, se accompagnato da prescrizioni, queste sono state tutte recepite dalla nuova progettazione. Se il parere della Regione è stato reso favorevolmente sono anche curioso di conoscere le motivazioni di tutti gli Onorevoli, Senatori e Responsabili politici, di sinistra, centro e destra, che hanno manifestato il loro dissenso. Di tutti coloro che hanno messo alla gogna il signor Coppolina che ha avuto soltanto il torto di riferire di una telefonata intercorsa con il Presidente della Regione Lombardo che, se quanto appreso risponde al vero, ha anticipato l’esito della decisione regionale.
L’isola ha sicuramente bisogno di un porto commerciale che garantisca gli ormeggi delle navi e non metta in pericolo le abitazioni prospicienti. Un porto dove tutti i cittadini del Mondo possono transitare senza pagare alcun “balzello”.
Lipari ha necessità di un porto turistico di modeste proporzioni che si armonizzi con il paesaggio.
I ristoranti, i bar, i negozi, il giornalaio, gli alberghi, i fornitori di servizi e materiali per la nautica, esistono già sull’isola e funzionano bene. Non è quindi il caso di cementificare il litorale di Marina Lunga per realizzare tutte queste attività.
Non è quindi il caso di svendere il proprio territorio
Lipari: Fondi del ticket. Stanziati 130 mila euro per interventi, straordinario e locazioni
Il dottor Mariano Bruno, commissario delegato per l'emergenza nelle isole del comune di Lipari, ha disposto (così come riportato nel sito ufficiale del comune) di stanziare circa 130 mila euro dei fondi (circa 450 mila) incassati con il ticket pagato dai turisti che sbarcano nelle Eolie o che scalano i crateri di Vulcano e Stromboli.
A Vulcano si spenderanno 75 mila euro per l'apposizione della cartellonistica di accesso al cratere. Venticinquemila euro si spenderanno, invece, per la sistemazione del sentiero che conduce sul cratere. Il tracciato risulta essere pericoloso a causa di dissesti e smottarnenti che non garantiscono le necessarie condizioni di sicurezza.
A Panarea 9 mila euro sono stati liquidati a Andrea Fusina. Si tratta di 6 canoni mensili relativi alla locazione dell'immobile destinato a caserma dei carabinieri.
A Stromboli 5 mila e 130 euro si spenderanno per la collocazione della segnaletica d'emergenza. A Ginostra si spenderanno 7 mila euro per la messa in sicurezza del molo.
Infine a Lipari sono stati liquidati 6.256,22 euro ai dipendenti comunali che si sono occupati del lavoro straordinario per la gestione emergenziale nel mese di Ottobre 2010. Sempre nell'isola maggiore dell'arcipelago 4500 euro sono stati liquidati per il diserbamento della zona di San Vincenzo a Canneto.
A Vulcano si spenderanno 75 mila euro per l'apposizione della cartellonistica di accesso al cratere. Venticinquemila euro si spenderanno, invece, per la sistemazione del sentiero che conduce sul cratere. Il tracciato risulta essere pericoloso a causa di dissesti e smottarnenti che non garantiscono le necessarie condizioni di sicurezza.
A Panarea 9 mila euro sono stati liquidati a Andrea Fusina. Si tratta di 6 canoni mensili relativi alla locazione dell'immobile destinato a caserma dei carabinieri.
A Stromboli 5 mila e 130 euro si spenderanno per la collocazione della segnaletica d'emergenza. A Ginostra si spenderanno 7 mila euro per la messa in sicurezza del molo.
Infine a Lipari sono stati liquidati 6.256,22 euro ai dipendenti comunali che si sono occupati del lavoro straordinario per la gestione emergenziale nel mese di Ottobre 2010. Sempre nell'isola maggiore dell'arcipelago 4500 euro sono stati liquidati per il diserbamento della zona di San Vincenzo a Canneto.
Canneto: Bullismo a scuola. La signora Miracula non si ferma, si rivolgerà al Provveditorato
Riceviamo dalla signora Anna Miracula e pubblichiamo:
Dopo aver letto il discorso compìto, risoluto,propositivo,oserei dire “perfetto” del Dott. Candia, si rafforza in me la convinzione che realmente il problema è sottovalutato e continuerà ad esserlo.
Frasi tratte da libri di psicologia spicciola (i libri li leggo anch’io se permette) che lasciano il tempo che trovano e che non risolveranno certamente il problema “alla radice”.
Il problema c’è , è palese e resterà invariato da quanto ho appreso dalla Sua intervista.
Come non darLe ragione, di certo chi si troverà a leggere queste belle frasi pronunciate con parsimonia,sembra quasi che la mia denuncia del problema sia stata fatta solo per raccontare stupidaggini.
Tutto quello di cui Lei parla nel Suo bel discorso ,caro Signor Preside, resterà semplicemente “pura utopia”.
Non vi è mai stato nessun intervento mirato al problema,nè negli anni passati tantomeno in questo che è da poco iniziato,o pensa che io mi inventi i fatti? O vorrà negare persino che io e mio marito siamo stati da Lei in Presidenza a discutere del problema?
Anche la promessa di richiamare i genitori di tali ragazzi non è mai stata mantenuta.
Di certo ora che ho ascoltato la sua intervista e le sue solite rassicurazioni fatte a me come ad altri genitori che probabilmente vivono lo stesso problema ma subiscono silenziosamente, io non mi sento né più tranquilla e nemmeno soddisfatta.
Lei parla di sicurezza, ma dove sta la sicurezza? E’al corrente che nelle classi vengono scagliate in aria sedie, vengono presi a calci i docenti e dei bambini sono addirittura finiti in ospedale proprio perché vi è in atto la sicurezza così tanto invocata? E di una docente che si addormenta in classe durante l’ora di lezione lasciando i ragazzi in balia di loro stessi cosa mi dice?
Anche qui da parte di noi genitori sono state inviate diverse lettere alla Sua attenzione, ma la situazione dallo scorso anno ad ora è identica, pertanto non solo i ragazzi sono lasciati a loro stessi ma non svolgono nemmeno il programma stabilito,con il rischio di arrivare agli esami senza una adeguata preparazione.
Esperti esterni? Mai sentito parlare né i ragazzi né i genitori su questo argomento,ma forse sarebbe ora che mi ci rivolgessi io dichiarando quello che realmente succede così che le stesse Istituzioni possano prendere seri provvedimenti.
Ad ogni modo e concludo qui perché non voglio dilungarmi su una questione che Lei respinge e dunque sarebbe inutile proseguire su due strade opposte, come continuare a lavare la testa all’asino,si perde il sapone e l’acqua ma di certo la situazione non cambia.
La soluzione,dopo aver tentato la strada della denuncia locale, sarà quella di inviare delle informazioni al Provveditorato agli Studi su quanto avviene in questo Istituto e sui provvedimenti disciplinari che non vengono applicati come si deve.
Anna Miracula
Dopo aver letto il discorso compìto, risoluto,propositivo,oserei dire “perfetto” del Dott. Candia, si rafforza in me la convinzione che realmente il problema è sottovalutato e continuerà ad esserlo.
Frasi tratte da libri di psicologia spicciola (i libri li leggo anch’io se permette) che lasciano il tempo che trovano e che non risolveranno certamente il problema “alla radice”.
Il problema c’è , è palese e resterà invariato da quanto ho appreso dalla Sua intervista.
Come non darLe ragione, di certo chi si troverà a leggere queste belle frasi pronunciate con parsimonia,sembra quasi che la mia denuncia del problema sia stata fatta solo per raccontare stupidaggini.
Tutto quello di cui Lei parla nel Suo bel discorso ,caro Signor Preside, resterà semplicemente “pura utopia”.
Non vi è mai stato nessun intervento mirato al problema,nè negli anni passati tantomeno in questo che è da poco iniziato,o pensa che io mi inventi i fatti? O vorrà negare persino che io e mio marito siamo stati da Lei in Presidenza a discutere del problema?
Anche la promessa di richiamare i genitori di tali ragazzi non è mai stata mantenuta.
Di certo ora che ho ascoltato la sua intervista e le sue solite rassicurazioni fatte a me come ad altri genitori che probabilmente vivono lo stesso problema ma subiscono silenziosamente, io non mi sento né più tranquilla e nemmeno soddisfatta.
Lei parla di sicurezza, ma dove sta la sicurezza? E’al corrente che nelle classi vengono scagliate in aria sedie, vengono presi a calci i docenti e dei bambini sono addirittura finiti in ospedale proprio perché vi è in atto la sicurezza così tanto invocata? E di una docente che si addormenta in classe durante l’ora di lezione lasciando i ragazzi in balia di loro stessi cosa mi dice?
Anche qui da parte di noi genitori sono state inviate diverse lettere alla Sua attenzione, ma la situazione dallo scorso anno ad ora è identica, pertanto non solo i ragazzi sono lasciati a loro stessi ma non svolgono nemmeno il programma stabilito,con il rischio di arrivare agli esami senza una adeguata preparazione.
Esperti esterni? Mai sentito parlare né i ragazzi né i genitori su questo argomento,ma forse sarebbe ora che mi ci rivolgessi io dichiarando quello che realmente succede così che le stesse Istituzioni possano prendere seri provvedimenti.
Ad ogni modo e concludo qui perché non voglio dilungarmi su una questione che Lei respinge e dunque sarebbe inutile proseguire su due strade opposte, come continuare a lavare la testa all’asino,si perde il sapone e l’acqua ma di certo la situazione non cambia.
La soluzione,dopo aver tentato la strada della denuncia locale, sarà quella di inviare delle informazioni al Provveditorato agli Studi su quanto avviene in questo Istituto e sui provvedimenti disciplinari che non vengono applicati come si deve.
Anna Miracula
Milazzo. Entro l'estate aliscafi nel nuovo approdo
(Gazzetta del sud) Aggiudicati i lavori per la realizzazione del pontile aliscafi sulla banchina Rizzo. Ad eseguire le opere sarà l'impresa Catifra (Calabrese Tindaro e C.) di Barcellona. La spesa ammonta a circa un milione di euro.
L'inizio dei lavori è prevista tra tra gennaio e febbraio e comunque la prossima stagione estiva – come ha assicurato il dirigente dell'Autorità portuale, Francesco Di Sarcina, gli aliscafi attraccheranno nel nuovo approdo.
«Si tratta di un'opera inserita in quella pianificazione avviata da tempo che consentirà un maggiore spazio di manovra per le attività commerciali come peraltro da tempo richiesto dalla locale Compagnia portuale, ma anche una migliore gestione del transito passeggeri sulle navi e di quello con gli aliscafi che potranno anche avere il supporto a terra del terminal marittimo».
Ma a proposito di Terminal, va detto che – e il sindaco Pino lo ha evidenziato sin dai primi giorni del suo insediamento – che quella "stazione marittima" come viene ormai comunemente chiamato il fabbricato di via Luigi Rizzo, non doveva assolutamente sorgere in quella zona, bensì in prossimità del "dente" di collegamento col pontile Eolie. Alcuni anni addietro però le precedenti Amministrazioni non ostacolarono la localizzazione dell'Aiutorità portuale, pur se evidente è il posizionamento nelle carte urbanistiche del porto. Una scelta quella attuale che sta condizionando anche la viabilità interna del porto visto che ostruisce una delle due corsie che dovrebbero essere a supporto del traffico veicolare all'interno del porto. E invece accade che i mezzi pesanti dovendo necessariamente transitare dalla via Cassisi (addirittura imboccando alcune decine di metri di senso vietato), finiscono col creare intasamenti ed ingorghi. Occorrerebbe – e il sindaco di Milazzo insiste su questa richiesta – smontare e rimontare il terminal là dove è previsto.
Il sindaco di Milazzo ha poi scritto un'altra lettera al presidente dell'Autorità portuale per chiedere di accelerare sulla definizione della variante al piano regolatore. A confermarlo lo stesso Di Sarcina. «Il sindaco Pino chiede che si proceda comunque alla redazione della bozza, seguendo le indicazioni date dal precedente consiglio comunale, salvo poi eventualmente operare delle modifiche e degli accorgimenti migliorativi».
La nuova mappa del porto – come è noto ai più – prevede àmbiti autonomi dal punto di vista organizzativo. Una parte più interna votata al settore turistico, mentre via via che si procede verso l'esterno, traghetti e navi commerciali.
L'inizio dei lavori è prevista tra tra gennaio e febbraio e comunque la prossima stagione estiva – come ha assicurato il dirigente dell'Autorità portuale, Francesco Di Sarcina, gli aliscafi attraccheranno nel nuovo approdo.
«Si tratta di un'opera inserita in quella pianificazione avviata da tempo che consentirà un maggiore spazio di manovra per le attività commerciali come peraltro da tempo richiesto dalla locale Compagnia portuale, ma anche una migliore gestione del transito passeggeri sulle navi e di quello con gli aliscafi che potranno anche avere il supporto a terra del terminal marittimo».
Ma a proposito di Terminal, va detto che – e il sindaco Pino lo ha evidenziato sin dai primi giorni del suo insediamento – che quella "stazione marittima" come viene ormai comunemente chiamato il fabbricato di via Luigi Rizzo, non doveva assolutamente sorgere in quella zona, bensì in prossimità del "dente" di collegamento col pontile Eolie. Alcuni anni addietro però le precedenti Amministrazioni non ostacolarono la localizzazione dell'Aiutorità portuale, pur se evidente è il posizionamento nelle carte urbanistiche del porto. Una scelta quella attuale che sta condizionando anche la viabilità interna del porto visto che ostruisce una delle due corsie che dovrebbero essere a supporto del traffico veicolare all'interno del porto. E invece accade che i mezzi pesanti dovendo necessariamente transitare dalla via Cassisi (addirittura imboccando alcune decine di metri di senso vietato), finiscono col creare intasamenti ed ingorghi. Occorrerebbe – e il sindaco di Milazzo insiste su questa richiesta – smontare e rimontare il terminal là dove è previsto.
Il sindaco di Milazzo ha poi scritto un'altra lettera al presidente dell'Autorità portuale per chiedere di accelerare sulla definizione della variante al piano regolatore. A confermarlo lo stesso Di Sarcina. «Il sindaco Pino chiede che si proceda comunque alla redazione della bozza, seguendo le indicazioni date dal precedente consiglio comunale, salvo poi eventualmente operare delle modifiche e degli accorgimenti migliorativi».
La nuova mappa del porto – come è noto ai più – prevede àmbiti autonomi dal punto di vista organizzativo. Una parte più interna votata al settore turistico, mentre via via che si procede verso l'esterno, traghetti e navi commerciali.
lunedì 29 novembre 2010
Lo Schiavo: "Sconcerto e protesta per ipotizzato tagli al trasporto rifiuti via mare dalle isole minori"
Questa la nota che il sindaco di Santa Marina Salina, Massimo Lo schiavo, ha inviato a: Regione Siciliana- Presidente On. Raffaele Lombardo, Assemblea Regionale Siciliana- Presidente On. Francesco Cascio, AnciSicilia - Presidente On. Diego Cammarata e p.c. Ministero dell’Ambiente -Ministro On. Stefania Prestigiacomo, Sindaco del Comune di Lipari- Dott. Mariano Bruno, Sindaco del Comune di Malfa- Dr. Salvatore Longhitano, Sindaco del Comune di Leni Dott. Riccardo Gullo
OGGETTO: Disegno di legge regionale di stabilità finanziaria, art. 8, commi 6 e 7
VISTA la nota dell’AnciSicilia, prot. n. 0854/11/10, dalla quale si desume il taglio del 50% delle somme destinate al trasporto rifiuti isole minori, rispetto all’anno 2010;
APPRESE le dichiarazioni dell’On. Buzzanca, in merito all’art. 8, commi 6 e 7 del disegno di legge di stabilità finanziaria regionale per l’anno 2011;
Con la presente si esprime lo sconcerto per il solo fatto che si possa pensare, ed eventualmente approvare, una taglio così drastico ad una risorsa di fondamentale importanza, come il trasporto dei rifiuti via mare dalle isole minori, risorsa questa che riveste priorità fondamentale per le isole stesse.
I tagli che si andrebbero a fare vanificherebbero tutti gli sforzi posti in essere nel corso degli ultimi anni, che hanno reso le Isole Eolie, sito Unesco Patrimonio dell’Umanità, luogo vivibile e libero da discariche a cielo aperto.
Il taglio preventivato del 50 %, o di qualsiasi altra entità, delle risorse a tale importante voce di bilancio avrà l’effetto di far regredire di almeno quindici anni tutte le Isole Eolie, con un danno d’immagine e di conseguenze negative per tutto l’apparato sociale ed economico delle isole stesse.
Pertanto, si chiede alle SS.LL. Ill.me di volersi attivare nelle sedi opportune, affinché si possano scongiurare detti tagli alle risorse destinate al trasporto dei rifiuti dalle isole minori.
Distinti saluti.
Il Sindaco
Massimo Lo Schiavo
OGGETTO: Disegno di legge regionale di stabilità finanziaria, art. 8, commi 6 e 7
VISTA la nota dell’AnciSicilia, prot. n. 0854/11/10, dalla quale si desume il taglio del 50% delle somme destinate al trasporto rifiuti isole minori, rispetto all’anno 2010;
APPRESE le dichiarazioni dell’On. Buzzanca, in merito all’art. 8, commi 6 e 7 del disegno di legge di stabilità finanziaria regionale per l’anno 2011;
Con la presente si esprime lo sconcerto per il solo fatto che si possa pensare, ed eventualmente approvare, una taglio così drastico ad una risorsa di fondamentale importanza, come il trasporto dei rifiuti via mare dalle isole minori, risorsa questa che riveste priorità fondamentale per le isole stesse.
I tagli che si andrebbero a fare vanificherebbero tutti gli sforzi posti in essere nel corso degli ultimi anni, che hanno reso le Isole Eolie, sito Unesco Patrimonio dell’Umanità, luogo vivibile e libero da discariche a cielo aperto.
Il taglio preventivato del 50 %, o di qualsiasi altra entità, delle risorse a tale importante voce di bilancio avrà l’effetto di far regredire di almeno quindici anni tutte le Isole Eolie, con un danno d’immagine e di conseguenze negative per tutto l’apparato sociale ed economico delle isole stesse.
Pertanto, si chiede alle SS.LL. Ill.me di volersi attivare nelle sedi opportune, affinché si possano scongiurare detti tagli alle risorse destinate al trasporto dei rifiuti dalle isole minori.
Distinti saluti.
Il Sindaco
Massimo Lo Schiavo
Lipari: Resi noti i nomi dei 33 operai assunti per un mese
Pubblicata la graduatoria definitiva per l'assunzione di 33 operai a tempo determinato (1 mese) al comune di Lipari. In graduatoria utile solo 1 donna. Si è però presentata per Filicudi
Per visualizzare la graduatoria completa (assunti e non) cliccare su http://www.comunelipari.it/info/graduatoria_33_operai.pdf
Per visualizzare la graduatoria completa (assunti e non) cliccare su http://www.comunelipari.it/info/graduatoria_33_operai.pdf
Acqua alta a... Sottomonastero. Presa di posizione del PD locale e Sabatini scrive anche a Lombardo sulla messa in sicurezza
Oggetto: via Tenente Mariano Amendola – Sottomonastero – intervento urgente e petizione popolare.
Da mesi i residenti della via Ten. Mariano Amendola - Sottomonastero, sono costretti a fare i conti col costante fenomeno dell’acqua alta, quasi fossimo a Venezia, che rende di fatto la zona impraticabile, mettendo a rischio la stabilità degli edifici circostanti.
Le attività commerciali presenti nella zona sono ormai al collasso: la presenza dell’acqua e lo stato di degrado che di conseguenza viene a determinarsi, impedisce la possibilità di lavorare. Le attività della zona, pertanto, rischiano di dover chiudere battente.
La situazione è molto grave, poiché ciò che in precedenza si presentava come un fenomeno occasionale, in presenza di particolari condizioni meteo-marine, è diventato ormai una condizione normale, con l’effetto che tutta la zona risulta impraticabile.
È facilmente intuibile, pertanto, il rischio che la realizzazione del progetto di messa in sicurezza del porto, sostenuto pure dall’amministrazione Bruno, graverà sul futuro dell’area. A nulla, inoltre, sono valse le numerose prese di posizione di esperti del settore che hanno manifestato la contrarietà alla realizzazione dell’opera.
In merito a tale tematica, pertanto, il Partito Democratico si sta attivando per chiedere un urgente incontro con l’assessore regionale alle infrastrutture ed alla mobilità, Dott. Russo, al fine di aprire un tavolo di confronto per discutere tutti gli aspetti e le perplessità avanzate dagli esperti del settore.
In ogni caso, stante la presenza già di un comitato spontaneo di cittadini che da tempo si sta battendo sulla problematica, è auspicabile l’avvio di una raccolta firme per rappresentare la gravità della situazione che ormai costantemente si presenta in via Ten. Mariano Amendola e per far sì che sia rivisto il progetto della messa in sicurezza di Sottomonastero a tutela di tutta la zona.
Giuseppe Cincotta
Segretario PD Lipari
Al Sindaco di Lipari
dott. Mariano Bruno
Al Presidente della Regione Sicilia
on. Raffaele Lombardo
Sindaco Bruno, con la sua "messa in sicurezza di Sottomonastero", quello che al momento è un evento quasi ricorrente, con la realizzazione del suo pontile diventerà definitivo con grave danno economico alla collettività ed agli immobili dei privati cittadini.-
Le CHIEDO nell'interesse degli Eoliani tutti, di bloccare i lavori e procedere ad una variante in corso d'opera.-
Si richiede risposta scritta.-
Adolfo Sabatini - Consigliere Comunale
Da mesi i residenti della via Ten. Mariano Amendola - Sottomonastero, sono costretti a fare i conti col costante fenomeno dell’acqua alta, quasi fossimo a Venezia, che rende di fatto la zona impraticabile, mettendo a rischio la stabilità degli edifici circostanti.
Le attività commerciali presenti nella zona sono ormai al collasso: la presenza dell’acqua e lo stato di degrado che di conseguenza viene a determinarsi, impedisce la possibilità di lavorare. Le attività della zona, pertanto, rischiano di dover chiudere battente.
La situazione è molto grave, poiché ciò che in precedenza si presentava come un fenomeno occasionale, in presenza di particolari condizioni meteo-marine, è diventato ormai una condizione normale, con l’effetto che tutta la zona risulta impraticabile.
È facilmente intuibile, pertanto, il rischio che la realizzazione del progetto di messa in sicurezza del porto, sostenuto pure dall’amministrazione Bruno, graverà sul futuro dell’area. A nulla, inoltre, sono valse le numerose prese di posizione di esperti del settore che hanno manifestato la contrarietà alla realizzazione dell’opera.
In merito a tale tematica, pertanto, il Partito Democratico si sta attivando per chiedere un urgente incontro con l’assessore regionale alle infrastrutture ed alla mobilità, Dott. Russo, al fine di aprire un tavolo di confronto per discutere tutti gli aspetti e le perplessità avanzate dagli esperti del settore.
In ogni caso, stante la presenza già di un comitato spontaneo di cittadini che da tempo si sta battendo sulla problematica, è auspicabile l’avvio di una raccolta firme per rappresentare la gravità della situazione che ormai costantemente si presenta in via Ten. Mariano Amendola e per far sì che sia rivisto il progetto della messa in sicurezza di Sottomonastero a tutela di tutta la zona.
Giuseppe Cincotta
Segretario PD Lipari
Al Sindaco di Lipari
dott. Mariano Bruno
Al Presidente della Regione Sicilia
on. Raffaele Lombardo
Sindaco Bruno, con la sua "messa in sicurezza di Sottomonastero", quello che al momento è un evento quasi ricorrente, con la realizzazione del suo pontile diventerà definitivo con grave danno economico alla collettività ed agli immobili dei privati cittadini.-
Le CHIEDO nell'interesse degli Eoliani tutti, di bloccare i lavori e procedere ad una variante in corso d'opera.-
Si richiede risposta scritta.-
Adolfo Sabatini - Consigliere Comunale
Lettere al direttore. Canneto, alunni e bullismo. Ci scrive il dirigente scolastico Candia
Abbiamo già pubblicato qualche ora fa una intervista con il dirigente scolastico prof. Renato Candia che abbiamo sentito a proposito della lettera inviata a questa redazione dalla signora Anna Miracula che denunciava atti du bullismo nei confronti del proprio figlio.
Lo stesso dirigente ha inoltrato questa lettera alla nostra redazione:
Gentile Direttore,
in merito alla lettera dello scorso 27.11, a firma della signora Miracula e riguardante il fenomeno del bullismo presso l’Istituto Comprensivo Lipari 1, plesso di Canneto, preciso quanto segue.
Per deontologia professionale, per dovere istituzionale e per rispetto della vigente normativa sul diritto alla privacy non ritengo di dover intervenire in una sede pubblica, nello specifico di casi particolari riguardanti alunni, docenti e famiglie che a vario titolo operano presso questa Istituzione scolastica. Per gli stessi sono quotidianamente a disposizione presso gli uffici di presidenza delle scuole che dirigo.
Il fenomeno del bullismo fa parte del complesso sistema di comportamenti e reazioni degli alunni che costituiscono materia diretta e indispensabile di monitoraggio, attenzione, pianificazione e ri-programmazione periodica da parte dei consigli di classe. Come operatori scolastici siamo convinti che sia necessario costruire e mantenere un ambiente di lavoro e un clima di classe favorevoli a una didattica efficace, e che tutto questo sia condizione fondamentale per sviluppare adeguati processi di apprendimento. I docenti nei consigli di classe mensili discutono ordinariamente come primo punto all’ordine del giorno, l’ ‘andamento didattico e disciplinare della classe’. Laddove si ritiene che si vengano a configurare fenomeni di criticità, il team docente di solito interviene su più fronti: cerca di isolare il disagio, interviene sulla ri-motivazione scolastica dei soggetti coinvolti, promuove occasioni di dialogo e approfondimento sulla convivenza civile (che ricordo essere materia scolastica), favorisce la ricomposizione del gruppo sulla collaborazione e i buoni rapporti tra compagni. Quando il fenomeno non si ricompone, vengono avviate azioni progettuali anche extracurriculari, si ricorre all’ausilio di esperti esterni con competenze psico-pedagogiche, vengono coinvolte le famiglie in modo più forte e diretto, vengono attentamente valutate eventuali soluzioni anche in termini di procedimento disciplinare. Questo processo avviene nel contesto stretto dell’aula, nell’ambito del gruppo-classe, nello spazio di insegnamento e di proposta di un’offerta formativa globale, fatta non soltanto dei contenuti disciplinari ma anche dell’esercizio del condividere progetti e pensieri comuni. Sempre di questo processo complesso, inoltre, non si fa pubblicità ai quattro venti: è materia del nostro impegno professionale quotidiano e basta.
Da diversi anni questa Istituzione scolastica fa formazione con i docenti sui temi quali la sicurezza, il benessere scolastico, la gestione delle relazioni nell’ambiente di lavoro e con le famiglie. Attualmente è in corso una sperimentazione nelle classi sull’apprendimento cooperativo, condotta da un team di esperti che interviene, in sinergia con i docenti di classe, sulla quotidianità della vita scolastica vissuta dal gruppo-alunni. E’ una sperimentazione molto efficace, che abbiamo già deciso di incrementare per il corrente anno scolastico, allargandola alle classi non ancora coinvolte e che stiamo cercando di programmare per farne un percorso pluriennale.
Ritengo infine di dover precisare la nostra coerenza di professionisti della scuola. L’educazione al comportamento scolastico, di cui il bullismo è una deviazione, va esercitata con modalità inclusive. L’idea di modelli punitivo-repressivi non ci è estranea, ma la loro applicazione indiscriminata e generalistica non risolve i problemi alla loro radice, accresce anziché diminuire il disagio e comunque deve rientrare in un progetto formativo articolato nel quale la scuola, la famiglia e il territorio devono essere consapevoli che soltanto la loro completa sinergia, fondata sulla reciproca fiducia, può essere garanzia di un reale e concreto miglioramento sociale.
Ringrazio per l’ospitalità e saluto cordialmente
Renato CANDIA
(Dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo Lipari 1 e dell’Istituto Comprensivo Lipari 2)
Lipari, 29.11.2010
Lo stesso dirigente ha inoltrato questa lettera alla nostra redazione:
Gentile Direttore,
in merito alla lettera dello scorso 27.11, a firma della signora Miracula e riguardante il fenomeno del bullismo presso l’Istituto Comprensivo Lipari 1, plesso di Canneto, preciso quanto segue.
Per deontologia professionale, per dovere istituzionale e per rispetto della vigente normativa sul diritto alla privacy non ritengo di dover intervenire in una sede pubblica, nello specifico di casi particolari riguardanti alunni, docenti e famiglie che a vario titolo operano presso questa Istituzione scolastica. Per gli stessi sono quotidianamente a disposizione presso gli uffici di presidenza delle scuole che dirigo.
Il fenomeno del bullismo fa parte del complesso sistema di comportamenti e reazioni degli alunni che costituiscono materia diretta e indispensabile di monitoraggio, attenzione, pianificazione e ri-programmazione periodica da parte dei consigli di classe. Come operatori scolastici siamo convinti che sia necessario costruire e mantenere un ambiente di lavoro e un clima di classe favorevoli a una didattica efficace, e che tutto questo sia condizione fondamentale per sviluppare adeguati processi di apprendimento. I docenti nei consigli di classe mensili discutono ordinariamente come primo punto all’ordine del giorno, l’ ‘andamento didattico e disciplinare della classe’. Laddove si ritiene che si vengano a configurare fenomeni di criticità, il team docente di solito interviene su più fronti: cerca di isolare il disagio, interviene sulla ri-motivazione scolastica dei soggetti coinvolti, promuove occasioni di dialogo e approfondimento sulla convivenza civile (che ricordo essere materia scolastica), favorisce la ricomposizione del gruppo sulla collaborazione e i buoni rapporti tra compagni. Quando il fenomeno non si ricompone, vengono avviate azioni progettuali anche extracurriculari, si ricorre all’ausilio di esperti esterni con competenze psico-pedagogiche, vengono coinvolte le famiglie in modo più forte e diretto, vengono attentamente valutate eventuali soluzioni anche in termini di procedimento disciplinare. Questo processo avviene nel contesto stretto dell’aula, nell’ambito del gruppo-classe, nello spazio di insegnamento e di proposta di un’offerta formativa globale, fatta non soltanto dei contenuti disciplinari ma anche dell’esercizio del condividere progetti e pensieri comuni. Sempre di questo processo complesso, inoltre, non si fa pubblicità ai quattro venti: è materia del nostro impegno professionale quotidiano e basta.
Da diversi anni questa Istituzione scolastica fa formazione con i docenti sui temi quali la sicurezza, il benessere scolastico, la gestione delle relazioni nell’ambiente di lavoro e con le famiglie. Attualmente è in corso una sperimentazione nelle classi sull’apprendimento cooperativo, condotta da un team di esperti che interviene, in sinergia con i docenti di classe, sulla quotidianità della vita scolastica vissuta dal gruppo-alunni. E’ una sperimentazione molto efficace, che abbiamo già deciso di incrementare per il corrente anno scolastico, allargandola alle classi non ancora coinvolte e che stiamo cercando di programmare per farne un percorso pluriennale.
Ritengo infine di dover precisare la nostra coerenza di professionisti della scuola. L’educazione al comportamento scolastico, di cui il bullismo è una deviazione, va esercitata con modalità inclusive. L’idea di modelli punitivo-repressivi non ci è estranea, ma la loro applicazione indiscriminata e generalistica non risolve i problemi alla loro radice, accresce anziché diminuire il disagio e comunque deve rientrare in un progetto formativo articolato nel quale la scuola, la famiglia e il territorio devono essere consapevoli che soltanto la loro completa sinergia, fondata sulla reciproca fiducia, può essere garanzia di un reale e concreto miglioramento sociale.
Ringrazio per l’ospitalità e saluto cordialmente
Renato CANDIA
(Dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo Lipari 1 e dell’Istituto Comprensivo Lipari 2)
Lipari, 29.11.2010
Scuola e bullismo a Canneto. Parla il dirigente scolastico Candia
Dopo la "forte" lettera d'accusa inviata dalla mamma di un alunno, che frequenta la scuola media a Canneto e che evidenziava episodi di bullismo sul figlio, abbiamo sentito il professor Renato Candia, dirigente scolastico di quella scuola.
L'intervista:
L'intervista:
Progetti per ex Pumex. A che punto siamo? Biviano (PD) interroga il sindaco di Lipari
Egregio signor Sindaco,
Con la finanziaria regionale 2010 è stato approvato un emendamento che consentiva di utilizzare i lavoratori ex Pumex in progetti obiettivo finanziati dalla Regione Sicilia per un importo pari ad Euro 400.000,000 da trasferire al Comune di Lipari:
“A decorrere dall’esercizio finanziario 2010, a valere sulle risorse di cui al comma 1, l’Assessorato Regionale delle Autonomie Locali e della Funzione Pubblica è autorizzato a trasferire l’importo di 400 mila euro al Comune di Lipari per “Progetti Obiettivo”, concertati con l’Assessorato Regionale al lavoro ed alla Famiglia, volti all’utilizzazione dei lavoratori ex Pumex”.
Considerato che i suddetti Progetti dovevano essere redatti dal Comune di Lipari per poi essere vagliati e approvati dall’Assessorato Regionale delle Autonomie Locali entro un lasso di tempo tale da consentire il loro avvio entro il 31 dicembre 2010;
Considerato che i suddetti progetti finora, nonostante le ultime dichiarazioni in Consiglio Comunale dell’Assessore Spinella, non sono stati portati a conoscenza dei Consiglieri Comunali, nè tanto meno si conosce realmente l’iter istruttorio degli stessi;
Considerata, inoltre, l’imminente scadenza al 31 dicembre 2010 per l’avvio degli stessi e l’inserimento occupazionale dei lavoratori al fine di non perdere l’intero finanziamento concesso, con gravi ripercussioni per gli stessi lavoratori e per il nostro Comune, a cui mancherebbe una forza lavoro che specie negli ultimi anni è stata determinante per il funzionamento dello stesso ente;
Alla luce di quanto sopra La interrogo per sapere
Quali e che tipo di Progetti sono stati redatti dagli uffici competenti; si chiede copia fotostatica delle bozze di ogni singolo progetto.
A che punto è l’iter di approvazione degli stessi da parte dell’Assessorato alle Autonomie Locali;
Quando partiranno e per quanto tempo sono stati previsti.
Dott. Giacomo Biviano
Con la finanziaria regionale 2010 è stato approvato un emendamento che consentiva di utilizzare i lavoratori ex Pumex in progetti obiettivo finanziati dalla Regione Sicilia per un importo pari ad Euro 400.000,000 da trasferire al Comune di Lipari:
“A decorrere dall’esercizio finanziario 2010, a valere sulle risorse di cui al comma 1, l’Assessorato Regionale delle Autonomie Locali e della Funzione Pubblica è autorizzato a trasferire l’importo di 400 mila euro al Comune di Lipari per “Progetti Obiettivo”, concertati con l’Assessorato Regionale al lavoro ed alla Famiglia, volti all’utilizzazione dei lavoratori ex Pumex”.
Considerato che i suddetti Progetti dovevano essere redatti dal Comune di Lipari per poi essere vagliati e approvati dall’Assessorato Regionale delle Autonomie Locali entro un lasso di tempo tale da consentire il loro avvio entro il 31 dicembre 2010;
Considerato che i suddetti progetti finora, nonostante le ultime dichiarazioni in Consiglio Comunale dell’Assessore Spinella, non sono stati portati a conoscenza dei Consiglieri Comunali, nè tanto meno si conosce realmente l’iter istruttorio degli stessi;
Considerata, inoltre, l’imminente scadenza al 31 dicembre 2010 per l’avvio degli stessi e l’inserimento occupazionale dei lavoratori al fine di non perdere l’intero finanziamento concesso, con gravi ripercussioni per gli stessi lavoratori e per il nostro Comune, a cui mancherebbe una forza lavoro che specie negli ultimi anni è stata determinante per il funzionamento dello stesso ente;
Alla luce di quanto sopra La interrogo per sapere
Quali e che tipo di Progetti sono stati redatti dagli uffici competenti; si chiede copia fotostatica delle bozze di ogni singolo progetto.
A che punto è l’iter di approvazione degli stessi da parte dell’Assessorato alle Autonomie Locali;
Quando partiranno e per quanto tempo sono stati previsti.
Dott. Giacomo Biviano
Acqua! Acqua! Acqua! Tanto paga “Pappagone” di Aldo Natoli
(Aldo Natoli) Mai come in questo periodo l’affermazione ironica di Peppino De Filippo trova un suo riscontro nella quotidianità del capoluogo eoliano.
Il Palazzo comunale appena ultimati i lavori è già allagato e Sottomonastero è diventato, come ci hanno mostrato le varie riprese fotografiche, una piscina o addirittura un “canal grande” come magistralmente immaginato da Piero Roux.
Figuriamoci cosa succederà appena verranno realizzati i lavori di messa in sicurezza del porto: l’acqua raggiungerà alcuni negozi di via Vittorio Emanuele.
Per quanto accade mi pongo una domanda: ma è possibile che nel nostro Comune anche di fronte all’evidenza non vengono mai accertate le responsabilità? Che a pagare sia sempre “Pappagone”, ovvero noi cittadini?
Il Palazzo comunale appena ultimati i lavori è già allagato e Sottomonastero è diventato, come ci hanno mostrato le varie riprese fotografiche, una piscina o addirittura un “canal grande” come magistralmente immaginato da Piero Roux.
Figuriamoci cosa succederà appena verranno realizzati i lavori di messa in sicurezza del porto: l’acqua raggiungerà alcuni negozi di via Vittorio Emanuele.
Per quanto accade mi pongo una domanda: ma è possibile che nel nostro Comune anche di fronte all’evidenza non vengono mai accertate le responsabilità? Che a pagare sia sempre “Pappagone”, ovvero noi cittadini?
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