Abbiamo già pubblicato qualche ora fa una intervista con il dirigente scolastico prof. Renato Candia che abbiamo sentito a proposito della lettera inviata a questa redazione dalla signora Anna Miracula che denunciava atti du bullismo nei confronti del proprio figlio.
Lo stesso dirigente ha inoltrato questa lettera alla nostra redazione:
Gentile Direttore,
in merito alla lettera dello scorso 27.11, a firma della signora Miracula e riguardante il fenomeno del bullismo presso l’Istituto Comprensivo Lipari 1, plesso di Canneto, preciso quanto segue.
Per deontologia professionale, per dovere istituzionale e per rispetto della vigente normativa sul diritto alla privacy non ritengo di dover intervenire in una sede pubblica, nello specifico di casi particolari riguardanti alunni, docenti e famiglie che a vario titolo operano presso questa Istituzione scolastica. Per gli stessi sono quotidianamente a disposizione presso gli uffici di presidenza delle scuole che dirigo.
Il fenomeno del bullismo fa parte del complesso sistema di comportamenti e reazioni degli alunni che costituiscono materia diretta e indispensabile di monitoraggio, attenzione, pianificazione e ri-programmazione periodica da parte dei consigli di classe. Come operatori scolastici siamo convinti che sia necessario costruire e mantenere un ambiente di lavoro e un clima di classe favorevoli a una didattica efficace, e che tutto questo sia condizione fondamentale per sviluppare adeguati processi di apprendimento. I docenti nei consigli di classe mensili discutono ordinariamente come primo punto all’ordine del giorno, l’ ‘andamento didattico e disciplinare della classe’. Laddove si ritiene che si vengano a configurare fenomeni di criticità, il team docente di solito interviene su più fronti: cerca di isolare il disagio, interviene sulla ri-motivazione scolastica dei soggetti coinvolti, promuove occasioni di dialogo e approfondimento sulla convivenza civile (che ricordo essere materia scolastica), favorisce la ricomposizione del gruppo sulla collaborazione e i buoni rapporti tra compagni. Quando il fenomeno non si ricompone, vengono avviate azioni progettuali anche extracurriculari, si ricorre all’ausilio di esperti esterni con competenze psico-pedagogiche, vengono coinvolte le famiglie in modo più forte e diretto, vengono attentamente valutate eventuali soluzioni anche in termini di procedimento disciplinare. Questo processo avviene nel contesto stretto dell’aula, nell’ambito del gruppo-classe, nello spazio di insegnamento e di proposta di un’offerta formativa globale, fatta non soltanto dei contenuti disciplinari ma anche dell’esercizio del condividere progetti e pensieri comuni. Sempre di questo processo complesso, inoltre, non si fa pubblicità ai quattro venti: è materia del nostro impegno professionale quotidiano e basta.
Da diversi anni questa Istituzione scolastica fa formazione con i docenti sui temi quali la sicurezza, il benessere scolastico, la gestione delle relazioni nell’ambiente di lavoro e con le famiglie. Attualmente è in corso una sperimentazione nelle classi sull’apprendimento cooperativo, condotta da un team di esperti che interviene, in sinergia con i docenti di classe, sulla quotidianità della vita scolastica vissuta dal gruppo-alunni. E’ una sperimentazione molto efficace, che abbiamo già deciso di incrementare per il corrente anno scolastico, allargandola alle classi non ancora coinvolte e che stiamo cercando di programmare per farne un percorso pluriennale.
Ritengo infine di dover precisare la nostra coerenza di professionisti della scuola. L’educazione al comportamento scolastico, di cui il bullismo è una deviazione, va esercitata con modalità inclusive. L’idea di modelli punitivo-repressivi non ci è estranea, ma la loro applicazione indiscriminata e generalistica non risolve i problemi alla loro radice, accresce anziché diminuire il disagio e comunque deve rientrare in un progetto formativo articolato nel quale la scuola, la famiglia e il territorio devono essere consapevoli che soltanto la loro completa sinergia, fondata sulla reciproca fiducia, può essere garanzia di un reale e concreto miglioramento sociale.
Ringrazio per l’ospitalità e saluto cordialmente
Renato CANDIA
(Dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo Lipari 1 e dell’Istituto Comprensivo Lipari 2)
Lipari, 29.11.2010
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